Objet du Conseil n. 2957 du 13 octobre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2957/XIV - Chiusura discussione generale sull'elezione del Presidente della Regione e degli Assessori regionali ai sensi degli articoli 2 e 4 della legge regionale 7 agosto 2007, n. 21.
Rosset (Presidente) - Con 30 Consiglieri presenti credo che possiamo riprendere i lavori. Punto n. 1 dell'ordine del giorno. Siamo in dichiarazione di voto. Ricordo ai colleghi che vengono concessi dieci minuti. Rinnovo ai colleghi la richiesta a chi intende prendere la parola di prenotarsi. Ha chiesto la parola il collega Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (AC-SA-PNV) - Questa è stata una legislatura difficile, una legislatura atipica, che, a mio avviso, si può dividere in due fasi: una prima fase caratterizzata da quattro Governi all'insegna della ricerca della stabilità su un medesimo progetto; una seconda parte che ha avuto inizio il 10 marzo. Una parte in cui si è presentato un progetto per il cambiamento, che voleva essere un progetto aperto, un progetto anche a disposizione per chi in quel momento non aveva la forza e il coraggio di scegliere la via del cambiamento. È stato sicuramente un percorso difficile, un percorso sul quale abbiamo speso e dedicato molte energie. Credo sia doveroso sottolineare i risultati di questo tratto di strada. Abbiamo lavorato molto sul discorso dell'accessibilità, si è arrivati nell'ambito del discorso della ferrovia, arrivare a predisporre un accordo-quadro, un contratto ponte, la definizione di un bando per la ricerca di un gestore della ferrovia; in ambito autostradale abbiamo aperto la strada ad una valutazione possibile per riuscire ad arrivare ad una diminuzione delle tariffe autostradali, che sono un altro elemento molto sentito sia da chi si muove in Valle d'Aosta, sia dai turisti che frequentano la nostra Valle; il Casinò è stato un tema sicuramente molto difficile da gestire. È stato gestito con un approccio nuovo, un approccio che si è caratterizzato per un'impronta di sostenibilità, un'impronta di razionalità, di responsabilità direi. Adesso mi chiedo se questo nuovo progetto di governo troverà la forza e il coraggio di portare avanti questa iniziativa nell'interesse di tutti i valdostani, o ci sarà di nuovo anche su questo un ritorno al passato, spostando le lancette a questo autunno.
Abbiamo, con poco sforzo direi, raggiunto un risultato molto positivo a favore dei valdostani sullo sconto bollette dell'energia grazie alla disponibilità della CVA. Con una telefonata in cui si è espresso un auspicio siamo riusciti a ridurre per le prime e le seconde case di tutti i valdostani che aderiscono alla fornitura della CVA di uno sconto energia del 50 percento: 50.000 famiglie valdostane interessate da questa iniziativa. Credo che questa sia stata un'operazione molto importante, un'operazione all'insegna di restituire ai valdostani una parte dei sacrifici che sono stati fatti per l'acquisizione della società. Mi auguro che anche su questo argomento non si riportino le lancette a questo autunno, ma che il nuovo Governo abbia la forza di sostenere ancora questa iniziativa, perché è vero che sono stati privati 3-4 milioni di euro anche alla società, che avrebbe potuto gestire diversamente, magari comprando qualche turbina in più, facendo qualche investimento sulle condotte, però credo sia anche doveroso intervenire a favore dei valdostani. In ambito di edilizia - caro collega Baccega, non ce ne voglia - in questi sei mesi è stato stravolto l'approccio dell'Assessorato rispetto a questa materia. Come lei ha ben sottolineato in passato, era un Assessorato che si occupava soprattutto della visione sociale della casa; si trattava soprattutto la parte dell'emergenza abitativa. Noi non sottovalutiamo l'importanza di questo tema, ma di fatto per noi è stato importante lanciare un messaggio forte a favore della casa, un'iniziativa che in qualche mese abbiamo varato, ma non è ancora a disposizione dei valdostani. Io mi auguro che nel più breve tempo possibile si possa arrivare a renderla operativa, perché nelle nostre aspettative il 1° novembre questa misura doveva essere a disposizione dei valdostani: una misura per la crescita economica, per lo sviluppo del comparto dell'edilizia, un settore che è sempre stato trainante per la Valle d'Aosta, un settore che è stato dimenticato in questi anni, senza delle misure a disposizione per cercare di rivitalizzarlo, credo che avrà una responsabilità importante.
Confido nella sua intelligenza per poter proseguire questo iter che abbiamo intrapreso e messo a disposizione, che sicuramente sarà a vantaggio di tutti i valdostani. Ci siamo impegnati per la manovrabilità fiscale, ma non è un vezzo questo riuscire ad arrivare a determinare le politiche fiscali, è un argomento importante aver portato a casa questa norma: è una norma che consentirà di sviluppare il comparto produttivo della Valle d'Aosta. Ieri c'è stato l'incontro con la Provincia di Bolzano, a Bolzano ci sono 6 tariffe IRAP, in Valle d'Aosta 21. Forse questi sono i segni e i segnali di cosa significa mettersi a disposizione per chi vuole lavorare, per chi vuole fare impresa, per chi crea sviluppo economico e per chi crea lavoro. Pertanto questo vuol dire vedere le cose in modo molto diverso, perché l'obiettivo di questa norma è quello di agire a livello fiscale e ridurre le tasse ai valdostani e alle imprese valdostane per essere più competitive sul mercato. Il nostro è un modello che non vuole raccogliere le tasse da tutti i cittadini per restituirle poi attraverso la distribuzione a pochi: vuole essere un modello che lascia direttamente i soldi in tasca ai cittadini senza creare poi della burocrazia per delle iniziative che vengono messe a disposizione e a vantaggio di pochi. Noi quindi ci auspichiamo che questi siano dei messaggi che vengano recepiti da chi assumerà le responsabilità di governo, perché vanno nell'interesse della popolazione valdostana.
Quanto al programma, ho letto con attenzione la rivitalizzazione dell'autonomia, che è un argomento importante dibattuto in questo periodo. Non vorrei però confondere l'autonomismo con l'unionismo, sono due cose completamente diverse. Io credo che l'autonomia sia un patrimonio comune, un patrimonio di tutti i valdostani e di tutte le forze che si riconoscono in questo valore. Autonomia significa responsabilità, capacità di governo, significa non fare slogan e alimentare la cultura del contenzioso; significa assumere delle decisioni e non fuggire dalle decisioni, così come ha detto il Presidente Gentiloni la settimana scorsa. Non credo che non partecipare alle delibere sul Casinò dimostri e valorizzi il senso dell'autonomia. Quanto all'autonomia più generale, ho letto con attenzione anche la volontà di rivalutare e rivalorizzare i rapporti con Roma e con Bruxelles, lo condivido pienamente. I rapporti con Roma e Bruxelles non sono degradati, deteriorati nell'ambito dei sei mesi di questo Governo: sono il frutto e il risultato di un percorso pluriennale. Faccio un esempio: a Bruxelles che ho avuto l'onore di partecipare ad una riunione e di visitare l'ufficio che abbiamo, 500 metri quadri sono stati comprati dalla Regione per un impiegato. Io non credo che chi ha comprato quell'ufficio, chi ha fatto quell'investimento lo abbia fatto per fare una speculazione immobiliare; l'abbia fatto per strutturare un ufficio per poter mettere in piedi, in atto delle politiche a favore del miglioramento dei rapporti con l'Europa, ma tutto questo purtroppo nell'ultimo decennio ha portato a questo risultato. Credo che qua ci sia da lavorare, perché è importante determinare un nuovo approccio con l'Europa, lo stesso vale nei rapporti con lo Stato. Abbiamo un prestigioso ufficio a Roma in Piazza Colonna, però bisogna avere il coraggio di strutturare questo ufficio con una maggiore presenza, perché è sempre più fondamentale e importante rapportarsi con lo Stato. Io la prima volta che mi sono presentato in Conferenza delle Regioni sono stato avvicinato dal Presidente della Commissione Cultura, che è un rappresentante del Friuli Venezia Giulia, il quale mi ha detto: "Presidente, le devo subito chiedere un favore: come mai Valle d'Aosta non si è mai presentata in quattro anni nella Commissione Cultura qui a Roma?". Questa è la verità, questo significa deteriorare i rapporti con lo Stato. C'è bisogno di essere presente, partecipi, portare il proprio contributo, confrontarsi, dibattere: è quello il modo di incrementare i rapporti con le altre Regioni.
Io credo che non ci sia da ritornare al passato, perché purtroppo c'è la necessità come sempre di guardare avanti, mai guardare indietro, perché, rispetto ad altre Regioni, siamo già abbastanza in ritardo. Questo, com'è stato evidenziato, è un progetto per il 42 percento, non per dare un futuro alla Valle d'Aosta. Io credo sia importante prima di tutto progettare un percorso, progettare dei contenuti che si vogliono dare ai valdostani, dopodiché si trovano le forze che sono disponibili a credere in quel progetto, mettersi a disposizione per raggiungere quegli obiettivi. Questo è un progetto che nasce al contrario, è un progetto verticistico che si prefigge di raggiungere il 42 percento e vediamo dopo per fare cosa.
Come diceva il collega Bertschy all'atto dell'insediamento, quando abbiamo presentato il nostro progetto: "si confrontano due modi antitetici di vedere la politica, di vedere l'amministrazione", è questo che abbiamo cercato di valorizzare, sicuramente non siamo riusciti a raggiungere l'obiettivo, abbiamo fatto un tratto di strada. Io mi auguro che prevalga il senso dell'istituzione, il senso della responsabilità quindi di portare avanti le iniziative nell'interesse dei valdostani. Qui oggi mi aspettavo un po' di autocritica sotto il profilo politico, perché non può approcciarsi in questo modo con chi si è combattuto in modo molto forte nei mesi scorsi a livello di obiettivi programmatici - sto parlando a livello di modalità di condurre, non a livello personale - senza fare neanche un minimo di autocritica. Io credo che il cambiamento lo si può contrastare, lo si può frenare, ma non lo si può fermare perché va avanti da solo. La Valle d'Aosta ha bisogno non di tornare al passato, ma di correre verso il futuro.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Cercherò di fare una rappresentazione non particolarmente concitata, non vorrei farmi coinvolgere con un'enfasi e con l'agitazione. Collega Marquis, si calmi, l'ho sentita con il fiato corto.
L'altro giorno ho partecipato ad un'iniziativa del Rotary, dove c'era una lectio magistralis del professor Truc, che parlava di un viaggio nel tempo facendo riferimento alla relatività, concetto introdotto da Einstein che poteva dimostrare la possibilità di viaggiare nel tempo, nel futuro e nel passato. Al di là di questi argomenti che sono particolari, posso tranquillizzare i colleghi che il mondo sicuramente non è iniziato il 10 marzo e sicuramente non finirà il 13 ottobre, perché dai loro interventi sembra che ci sia un momento epocale (il 10 marzo), così come un'apocalisse il 13 ottobre. Attenzione, non vuol dire che in questo lasso di tempo sono state fatte solo cose negative, probabilmente anche delle cose negative, anche delle cose positive, esattamente com'è accaduto prima del 13 marzo e sicuramente come accadrà dopo il 13 ottobre. Tutti noi cerchiamo di metterci l'impegno, di metterci tutta la buona volontà per fare delle cose, ma io sono molto prudente quando sento questi interventi ispirati al giacobinismo peggiore, dove si è integralisti, dove, da una parte, c'è il bene e, dall'altra parte, c'è il male. Io vi chiederei di guardare un po' anche che cosa avete fatto in questi mesi. In questi mesi avete cercato - e non ho difficoltà ad ammetterlo - di fare delle cose positive prendendo tutta una serie di attività che abbiamo fatto.
Quando il Consigliere Restano parla di campo sportivo - faccio degli esempi spiccioli per farmi capire -, del Tesolin, dicendo di aver promosso il rifacimento della pista... ma l'avevamo già prevista noi e lui l'ha portata avanti, così come il Crestella, così come tutta una serie di interventi, c'è un prima, c'è un durante e c'è un dopo. Non è che arriva l'enfant prodige e risolve tutti i problemi! Quello che è insopportabile, cari colleghi, è questa vostra volontà di disconoscere tutto il bene che è stato fatto in Valle d'Aosta grazie all'Union Valdôtaine, grazie alla nostra autonomia e immaginare che con voi c'è stata la svolta... è insopportabile che abbiate dato un vestito nuovo a delle cose che erano già in corso.
Collega Chatrian, ormai è diventata quasi una barzelletta quando lei guardava il pubblico e ci diceva: "basta una telefonata". Lei ha capito bene che, per fermare i licenziamenti, non è bastata una telefonata, ha dovuto mettere 8 milioni di euro e poi ne ha messi altri 6, poi ne metteremo altri 6 e chiederemo 15 milioni alle banche, quindi alla fine avremo una somma che è esattamente simile, se non identica, a quella...
(interruzione del Consigliere Chatrian, fuori microfono)
Presidente - Collega Chatrian, per cortesia!
Marguerettaz (UV) - ... collega Chatrian, io capisco che per lei il mondo veramente sia cambiato. Il 10 marzo lei ha toccato il cielo con un dito, perché mai si sarebbe aspettato di andare a fare l'Assessore, non aveva né i voti, non aveva le competenze, però ha toccato il cielo con un dito, perciò si calmi anche lei, stia tranquillo...
Quando dite che il mondo è cambiato e che avete portato dei risultati straordinari, fatemi fare un ripasso. Adesso Marquis non lo vedo in aula, ha parlato della ferrovia. Qualcuno mi ha detto: "arriviamo a Courmayeur con la ferrovia". Sono arrivati i tecnici in commissione, ci hanno detto: "follia!". Ci hanno detto: "arriviamo con il treno in un'ora a Torino". Abbiamo chiesto: usate sempre lo stesso pusher? Credetemi, questa è una presa in giro, circonvenzione di incapace. Da questo punto di vista, io dico che bisogna non ingannare, anche se abbiamo sentito avete iniziato la vostra campagna elettorale, ma andateci piano con le promesse, perché adesso noi ereditiamo tutta una serie di dossier, dove quegli obiettivi che ci avete dato sono irraggiungibili.
Il nostro è un progetto credibile, riteniamo nobile. Al contrario del Consigliere Gerandin, che, quasi con vanto, ha detto: "abbiamo diviso le famiglie", noi vogliamo unire i valdostani, vogliamo metterli tutti assieme. I valdostani è vero che ne hanno piene le tasche di questa politica, ma hanno piene le tasche anche di queste lotte tra di noi, quindi l'obiettivo è quello di mettere assieme le persone, non vogliamo fare delle promesse. Marquis, lei ci ha detto che comprava la RAV e qualcuno ci ha detto: "non facciamo fare dei debiti alla Regione". Ma perché comprare la RAV non è fare dei debiti? Guardi, ce ne sarebbe, però in questi anni ho avuto la possibilità di frequentare il collega Fosson e ovviamente mi ha portato una serie di letture e il Vangelo in un certo passaggio, quando ci sono scribi e farisei che vogliono lapidare un'adultera, qualcuno molto più importante di me ha detto: "chi è senza peccato, scagli la prima pietra". Oggi tra pietre, coerenza, fedeltà io credo che bisogna essere un po' prudenti. Consigliere Gerandin, lei ci ha dato tutta una serie di pagelle e mi sarebbe troppo facile parlare della sua coerenza. Credo che un trapezista del circo Orfei sia un dilettante in confronto, però vorrei ricordare alcuni passaggi ultimi (solo gli ultimi). Lei dopo il passaggio del 10 marzo, qualche mese fa ha detto alla Giunta Marquis: "prendo le distanze, metodi, nomine", tutto sbagliato. Minaccia quindi le dimissioni dalle commissioni, dopodiché, quando qualcuno l'ha presa in parola, colpo di scena: "no, rinviamo le dimissioni". Poi quando non è stato sufficiente, ha detto: "io sono responsabile". Gerandin, si faccia un esame di coscienza! Viene qua e dice: "Marguerettaz è l'Assessore del contenzioso". Allora le faccio un piccolo passaggio. Sa uno dei più grossi contenziosi che abbiamo? È quello di AVDA, grazie ad una serie di provvedimenti che il suo cofondatore di MOUV' ha voluto, ha voluto una serie di bandi. Noi quindi con AVDA siamo impelagati in un contenzioso da urlo grazie al suo cofondatore.
Vuole che le parli anche di qualcos'altro? Non so se ha messo bene le lancette citando il progetto di Marguerettaz dei 65 milioni, perché io è dal 2008 che non ho più la delega del Casinò. Ma negli ultimi mesi in cui avevo la delega con il Casinò, ero Assessore della Giunta Caveri che ha comprato il Billia, che era prodromico ad una serie di interventi per decine di milioni, perché compravamo un albergo che doveva essere ristrutturato. Io faccio volentieri con lei la discussione, caro Gerandin, per dare pagelle a destra e a sinistra.
Roscio, giustamente qualcuno ha detto non pervenuto. Lei probabilmente quando dice: "Marguerettaz lo conosciamo", è vero, Marguerettaz lo conosciamo, pregi e difetti. Non la conoscevamo invece lei o, meglio, la conoscevo in cortile, ma non come Assessore. Come Assessore, non pervenuto. Ha fatto qualcosa come Assessore all'ambiente, forse si è interessato prendendosi quasi il cartellino rosso dai suoi amici di Valle Virtuosa, ma dall'altra parte sul tema che interessa i valdostani (il lavoro) non ha fatto nulla. Ha portato avanti qualcosa che ha fatto prima Donzel, ma lei non ha fatto nulla.
Io non vorrei abusare del vostro tempo, però in questi mesi qualcosa ci avete insegnato. Devo dire la verità, non è tutta una critica: ci avete insegnato che ci sono delle leggi che possono essere approvate in due o tre giorni, ci sono delle audizioni che possono essere ritenute non necessarie, ci sono dei Consigli che, nonostante 21 Consiglieri, possono anche dire che non ci sono urgenze. Qualcosa ce l'avete insegnata, però, al di là di questi aspetti, noi vogliamo occuparci dei problemi dei valdostani. Uno per tutti, appena ci sarà l'insediamento io credo che, per esempio, in questi giorni non è stato fatto nulla, sarebbe interessante avere delle dichiarazioni da parte dell'ANAS per avere delle garanzie affinché il colle del Gran San Bernardo rimanga aperto fintanto che non c'è la neve, perché se ci sono dei lavori che continuano nel tunnel del Gran San Bernardo e noi perdiamo la possibilità di avere un collegamento con la Svizzera, è una tragedia per i lavoratori, per tutta una serie di soggetti e per il turismo. Al di là di queste cose, quindi io direi: cerchiamo tutti assieme, così com'è stato fatto, di fare giustamente l'opposizione, ma di pensare a delle attività che servono alla nostra comunità.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Bertin, ne ha facoltà.
Bertin (ALPE) - Sarò estremamente sintetico. Ormai mancano anche le parole per descrivere questa situazione. Una legislatura nella quale è successo di tutto e ormai francamente non si sa più cosa dire, ne abbiamo viste di tutte le qualità. Dovrei riciclare vecchie citazioni, già fatte purtroppo in altre occasioni: dalla famosa fine del film Blade Runner, nel quale il protagonista inizia il suo famoso discorso: "ho visto cose che voi umani...". In effetti, abbiamo visto cose inimmaginabili, peraltro, già da questo punto di vista, anche volendo rimanere nella cinematografia, un ritorno al futuro (un po' come il film), è un film già visto, un ritorno indietro.
Questa legislatura è nata male e finisce peggio e produce soltanto il caos. Non voglio riprendere questi discorsi, li abbiamo già fatti in altre occasioni e che oggi assumono ancora, se vogliamo, una luce più grande a pochi mesi dalla fine della legislatura. Cambi di Governo a ripetizione, ma che hanno fatto male e fanno male alla credibilità della politica tutta e di una certa politica, intendiamoci, tutto è legittimo. Sul piano formale, tutto è legittimo e corretto: questo l'ho già detto anche in altre occasioni, ma politicamente è censurabile. Non vorrei riprendere i discorsi fatti in altre occasioni, anche dal candidato alla Presidenza Viérin, che al momento dell'entrata in maggioranza del PD si era lanciato in molte considerazioni. Resta il fatto che tutto è legittimo, ma politicamente è censurabile.
L'unico modo per dare stabilità in una situazione come questa - lo dicevo due anni fa, l'ho ripetuto in questa legislatura - è eleggere direttamente l'Esecutivo. A questo punto mi sembra l'unico modo per dare un po' di stabilità a questa Regione, che si sta infilando in una strada nella quale difficilmente riusciremo a uscire proprio per la debolezza della politica, che sta perdendo ogni credibilità. Non credo che il raggiungimento del 42 percento possa essere un obiettivo politico, che possa essere il pretesto per cambiare un'altra maggioranza. I numeri non bastano, l'avevo evidenziato nel luglio dell'anno scorso quando era nata la maggioranza a 26. Non è un problema di numeri, ci vuole una visione, un'efficace politica, degli obiettivi che non vedo in questo nuovo valzer al quale assistiamo. Non c'è niente di nuovo e quello che nasce è estremamente debole: nasce una maggioranza debole con un Governo altrettanto debole, debole perché formato in poco tempo su obiettivi poco chiari e, se vogliamo, indebolito anche in generale da questa situazione e anche dalla presenza dell'UVP, che notoriamente è piuttosto volubile, l'abbiamo visto in questi anni. Non sto qui a riprendere discorsi già fatti. Ho più volte detto come la pensavo su quest'avventura politica dei progressisti. Diversamente da altri, come i miei vicini di banco, non mi sono mai entusiasmato su questa prospettiva e credo che oggi ne abbiamo l'ennesima dimostrazione. Anche se riconosco all'Union Valdôtaine Progressiste se non altro di aver esplicitato sin dall'inizio il suo "Réunir réussir": questo è certo, ma chi si è entusiasmato, rapito da questo progetto, oggi vede qual è l'obiettivo ultimo.
Torniamo al Governo: una Giunta che nasce debole, una "minestra riscaldata" senza novità, sono le stesse facce. In questo caso addirittura negli stessi posti. Non voglio ripercorrere, come fatto da altri colleghi, chi siederà in questo nuovo Governo regionale, peraltro alcuni di questi, come l'Assessore Marguerettaz, sembrerebbe soltanto di passaggio per andare a Roma. Visto che si occupa di trasporti, faccia attenzione alle coincidenze. Come funzionano i trasporti pubblici in Valle d'Aosta, dei quali si è occupato per tanto tempo, la coincidenza potrebbe non prenderla. Peraltro le sconsiglio anche di prendere l'aereo, perché anche questo per andare a Roma non è così semplice.
È una "minestra riscaldata". Anche gli altri Assessori sono più o meno sempre gli stessi e questo è un elemento di debolezza di questa nuova compagine governativa. Come lo è il Presidente incaricato Laurent Viérin, che, diversamente dagli altri Presidenti che si sono susseguiti in questo periodo, non ha una legittimazione popolare dettata dal voto, poiché faceva parte di quella alleanza che ha perso le elezioni. Nel caso precedente i due precedenti Presidenti comunque, in modo diverso, facevano parte di quella compagine che aveva vinto le elezioni. Ci troviamo di fronte ad un nuovo Presidente che non è legittimato da un voto, ma designato da un passo indietro di Rollandin: questa è poi la sostanza della cosa, ma non si può dire che sia uguale una designazione piuttosto che il voto. Questo rende questa compagine ancora più debole, è un altro aspetto che la rende debole.
Temo - e concludo perché non ho molto da aggiungere - che avremo tempo poi di analizzare altri temi concreti di questo piccolo programma che ci avete illustrato stamattina, sappiamo che questa sarà una Giunta ancora più debole e più brutta delle precedenti. Non ero entusiasta - forse lo si era capito - del precedente Governo, perché ne vedevo anch'io i limiti, ma si andava, forse troppo lentamente, nella giusta direzione. Qui mi sembra che si torni indietro e la Valle d'Aosta non ha bisogno in questo momento di tornare indietro.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Vicepresidente Fosson, ne ha facoltà.
Fosson (AC-SA-PNV) - Non sapevo se per l'alternanza avrebbe dovuto parlare qualcun altro. Il mio sarà un intervento molto pacato. Capisco l'emotività del Presidente Marquis, non è facile per lui questo passaggio. Io e lei, collega Marguerettaz, non proveremo più l'emozione di fare il Presidente della Giunta probabilmente. Io non l'ho neanche mai sognato, lei è stato per tanto tempo un delfino. Ma neanche userò questo tono professionale dell'amico Marguerettaz, spero che questo tono non finisca il 13, che nella temporaneità che lei ha citato, questa voglia di lavorare non finisca così. Quest'associazione dell'adultera che ha preso da me e dal pusher che non so da chi ha preso, sono strani e confusi ma sono stati abbastanza simpatici.
Io credo che parlare oggi per esprimersi su un progetto che c'è già, che ha i numeri, un patto che è stato costruito quest'estate non abbia molto senso. Forse il senso è pensare e guardare e confrontarsi di più sul futuro, non cambia il prezzo del burro nessun nostro intervento, tutti hanno già deciso come votare, quindi i numeri ci sono. Come uomo delle istituzioni che crede a quanto si dice, si sceglie e si fa qui e in altre sedi istituzionali, io accetto questo passaggio della democrazia. Certo che mi permetta, Presidente Rosset, lei è veramente più realista di tutti, perché oggi già prima dei cambiamenti quando c'è stato da chiamare un vice per sostituirla, ha chiamato subito l'amico Farcoz, mentre prima chiamava sempre me, questo è vero trasformismo. Io sono ben contento, glielo ho detto sempre di usare l'amico Farcoz...non ne faccio una crisi di gelosia, va bene così, però sicuramente questo è già un trasformismo.
C'è un dispiacere sicuramente per un progetto che avevamo iniziato insieme e che poi non si è concluso, che doveva cambiare un metodo, risolvere alcune urgenze, che però nel programma iniziale, se non si fosse realizzato, avrebbe portato a delle elezioni anticipate, ora, poi questo è cambiato e non per scelta nostra. Io penso che proprio la legge elettorale abbia posto dei problemi e delle opportunità diverse. Io credo comunque che sia giusto parlare di autonomia. Lei, Presidente incaricato, oggi l'ha fatto molto bene e credo che lo faccia anche in modo sincero, però parlare di difendere l'autonomia, di stringere un patto per l'autonomia a fine legislatura è una cosa non semplice. Non so se ci saranno i tempi, anche perché poi lei, collega Viérin, lo conosce benissimo, quando si parla di difendere l'autonomia, non basta dire: "difendere l'autonomia" - lo diceva oggi Restano - perché il concetto di autonomia e di autonomismo ha diverse sfaccettature. Gli amici dell'Alto Adige in questi giorni ce l'hanno spiegato molto bene, da risvolti separatisti a risvolti più autonomisti. Ora parlare di difendere l'autonomia, che mi trova perfettamente d'accordo, oggi vuol dire anche affrontare la modifica dello Statuto o pensare a delle norme di salvaguardia, comunque a dei percorsi politici molto impegnativi, e se non sono mai stati fatti, è proprio perché espongono il nostro percorso a dei rischi. Quindi forse un progetto di questo tipo andava in modo preciso sottoposto prima agli elettori. Inoltre anche la stabilità è un problema che è nato sicuramente da questa legge elettorale, che prevede 21 eletti se si arriva al 42 percento. È un'opportunità per qualcuno che probabilmente aveva delle difficoltà, perché la stabilità non è solo una conseguenza dei numeri, ma dei rapporti di gestione e di rispetto. Abbiamo provato dal giugno 2016 un'esperienza di maggioranza a 26 e non è durata molto neanche questa, quindi non sono solo i numeri.
Presidente Rollandin, abbiamo iniziato questa legislatura a 18 e la preoccupazione doveva già esserci allora, qualcuno glielo aveva fatto anche notare. Ma allora c'erano frasi... come dire: "spaccheremo le reni alla Grecia, andremo avanti in 18!". Poi invece non è successo così ed era il momento degli insulti e degli sputi, per cui non è necessario sempre avere dei numeri per avere stabilità: questo era il pensiero che avevo già detto in passato!
Io vorrei anche ringraziare il Presidente Marquis e tutti gli Assessori che in questa passata Giunta hanno comunque lavorato, si sono impegnati molto, lo diceva anche correttamente il Consigliere Fabbri oggi. Una Giunta che comunque si è impegnata, ha affrontato i problemi, ce l'ha messa tutta e poi comunque il momento - com'è stato detto - in molti punti non era facile. Questa progettualità che voi proponete oggi è una progettualità di "Giunta di emergenza" così è stata definita, che ha comunque delle contraddizioni, come le aveva anche quella prima, molte sono state dette.
Io vorrei sottolineare, per esempio, il problema di CVA e delle turbine. Io ho sempre sottolineato il grande lavoro del Consigliere Nogara su questo, che ha portato con grande professionalità e capacità alla luce un problema di grande importanza e spero che il futuro Assessore Nogara proprio rispetti quanto ha detto. Dice: "noi sappiamo bene dove andare, nell'andare avanti". Io quindi credo che lui continuerà sicuramente a perseguire questo lavoro, che ha fatto così bene. Un problema di ruoli si è letto sui giornali - ma lo vedremo nei prossimi giorni - che il Presidente Rosset lascerà il posto di Presidente del Consiglio ad un altro. Sa, Presidente Rosset, io ho avuto la fortuna di lavorare con lei in questo periodo e dobbiamo proprio dire che lei è stato quello che più degli altri ha permesso il cambiamento il 10 marzo. Se non ci fosse stato lei con la sua ostinazione, con la sua capacità e con i suoi uffici, anche in modo molto corretto ha indicato una strada e l'ha percorsa anche con del rischio, lei è stato il centravanti di quella formazione. Poi negli uffici in questi giorni diceva sempre:" se non ci sarà un cambiamento, una discontinuità totale, io non ci sarò". Mi dispiace, perché lei aveva costruito attorno a sé sicuramente una grande immagine, comunque anche tutti i centravanti hanno dei momenti di crisi. Anche Higuain ha dei momenti in cui non riesce più a segnare. Si dice che lei voglia fare il Senatore. Guardi che, per fare il Senatore, bisogna essere disposti a viaggiare molto: questo lo consideri come un progetto o comunque un sacrificio che lei dovrà mettere in atto.
La squadra è una squadra che non ha discontinuità, se non nel Presidente. Io sono contento, lo ha detto molto bene stamattina l'attuale candidato della Giunta che ringraziava che qualcuno avesse fatto dei passi indietro; viene il dubbio che il passo indietro lo abbia fatto non per una sua volontà, ma che ci sia qualcuno, qualche colonnello che lo abbia consigliato in modo stretto, perché sennò non capisco, Presidente Rollandin, perché il 10 marzo lei non abbia fatto quel passo indietro che forse ci avrebbe permesso una maggiore progettualità in tempi più ampi. Questa Giunta nasce con due Assessori nuovi, l'altra era una Giunta che aveva sei Assessori nuovi, sei giovani (o non giovanissimi), sei nuove facce che si cimentavano in un discorso di governo, questa ne ha solo due. Mi permetterà Guichardaz di dirgli di stare attento al suo mentore Donzel. Lei spesso ci critica perché anche noi abbiamo dei mentori, io non vorrei che poi fosse lui a concludere e a portare avanti il lavoro.
C'erano quindi sei Assessori nuovi per una discontinuità. Certo, Ego Perron, voi non avete aggiunto un Assessore, ma chi ha tolto un Assessore dalla tradizione precedente è stata la Giunta del 10 marzo, difficile rimetterne uno, mi sembra. Sono tre Assessori consumati e con molta esperienza, ma certo non c'è discontinuità. I giovani possono aspettare. Io mi ricordo qui di cosa diceva Durnwalder. Noi non siamo mai riusciti a stringere dei rapporti forti con Durnwalder, perché i due Presidenti avevano personalità completamente diverse. Durnwalder parlava spesso dei delfini, quando iniziava un nuovo quinquennio, diceva: "questo è l'ultimo, e il tizio è il mio delfino", poi sei mesi prima del cambio fisiologico diceva: "il mio delfino non si è comportato molto bene, anzi, è meglio che maturi ancora un po'", e il delfino veniva messo via. Qui succede un po' così. Io capisco che Ego Perron abbia la necessità di presentarsi alle prossime elezioni come Assessore, ma, amico Marguerettaz con questa verve e simpatia forse avreste trovato un delfino da mandare avanti in questi giorni per assisterlo, per insegnargli il Vangelo come sapete fare voi e probabilmente promuovevamo un giovane dell'Union o forse siete lì i vecchi per mettere dei bastoni al giovane brillante Presidente della Giunta? Spero proprio che non sia così.
Alla fine lei, collega Viérin, ha parlato ieri di un progetto inclusivo, questo è un discorso molto importante, noi ci saremo soprattutto laddove potremo confrontarci e discutere su problemi, essere messi a conoscenza. Che qualche volta non succede in maggioranza, perché, quando siamo stati in maggioranza, molti problemi e molte soluzioni, per problemi di tempo, per l'emergenza, non li conoscevamo. Il nostro quindi sarà un rapporto di opposizione ma sereno, contento, costruttivo, che spera di poter discutere dei problemi della Valle d'Aosta e portare l'esperienza che abbiamo accumulato in questi anni, senza prese di posizioni ideologiche, ma solo sul tema e sull'argomento.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Segretario Lanièce, ne ha facoltà.
Lanièce (EPAV) - Oggi ci troviamo di nuovo in aula, dopo neanche due giorni dall'ultima adunanza consiliare, per insediare finalmente una nuova maggioranza e votare un nuovo Governo. La crisi politica che ha causato questo repentino cambiamento di maggioranza, dopo soli sette mesi dal golpe politico del 10 marzo scorso, è imputabile, da una parte, alla constatazione del venire meno delle motivazioni degli impegni politici che avevano portato all'insediamento della Giunta precedente; dall'altra parte, alla volontà di dare vita ad un progetto politico serio, basato sull'accordo tra Union Valdôtaine, PD Sinistra-VdA e EPAV e sul progetto del Rassemblement, progetto che aveva lo scopo di riunire tutte le forze politiche unioniste e autonomiste (Union Valdôtaine, UVP, ALPE e MOUV') nell'ottica di difendere la nostra autonomia dagli attacchi provenienti dal centralismo romano. Tale progetto, predisposto e discusso durante tutta quest'estate, è stato recentemente siglato e approvato solo dall'Union Valdôtaine e dall'Union Valdôtaine Progressiste: ecco la prima differenza che voglio qui sottolineare rispetto alla precedente maggioranza. In effetti, questa maggioranza è basata su veri e propri accordi politici e non come la precedente su una scelta che aveva come unico collante - e la brevità della sua durata ne è la testimonianza - quella di voler destituire il Presidente Rollandin, mettendo in difficoltà l'Union Valdôtaine. Un'operazione di potere non finalizzata a costruire qualcosa per il futuro della nostra Valle, ma una sorta di vendetta politica perpetrata nei confronti di una persona e del suo movimento. La nostra, invece, è un'operazione politica finalizzata a costruire e a rafforzare il futuro della nostra Valle. Noi, come già avevamo affermato allora (e oggi lo riconfermiamo), siamo fortemente convinti che la vera politica sia quella che opera per i cittadini e non contro le persone.
La mancanza di un vero progetto politico nella Giunta precedente ne ha segnato in solo sette mesi la fine: d'altronde era logico aspettarsi ciò, viste anche le numerose contraddizioni pesantemente emerse in questi mesi e le diverse posizioni dei vari gruppi su temi vitali per la nostra comunità a tal punto che l'Union Valdôtaine Progressiste, in modo responsabile e trasparente, ha dichiarato la fine di tale maggioranza a cui concretamente apparteneva e l'ha fatto correttamente, alla luce del sole. A differenza, invece, della precedente situazione, dove la crisi fu determinata, adottando il nuovo metodo di condivisione e di trasparenza (si fa per dire) enunciato ad ogni piè sospinto dall'ex Presidente, grazie a riunioni carbonare in quel di Pollein, a cui parteciparono tra gli altri tre Consiglieri della Stella Alpina e tre Consiglieri fuorusciti da poco dall'Union Valdôtaine.
Il secondo aspetto che vorrei evidenziare, anche alla luce di quanto si sta scrivendo sui mezzi di informazione e soprattutto sui social network, è quello di cercare di ripristinare un po' di verità. In questi giorni ho letto che si dice che è vergognoso che si continui a non rispettare il voto degli elettori e lo dicono tra gli altri anche giovani referenti di gruppi politici appartenenti alla maggioranza uscente, e oggi l'ho sentito anche da qualche Consigliere. Senza voler polemizzare, mi corre l'obbligo di sottolineare che la verità forse è un'altra. Infatti, quando il 10 marzo scorso si è dato vita al Governo Marquis, grazie all'appoggio determinante fra gli altri della Stella Alpina, MOUV', PNV, Area Civica e Altra Valle d'Aosta, non si erano accorti questi giovani referenti di alcuni di questi gruppi che quella maggioranza era quella più distante dal voto elettorale del maggio 2013? In quella maggioranza - oggi, per fortuna, al capolinea - vi erano solo 4 Consiglieri tra quei 18 votati dalla maggioranza degli elettori valdostani nel maggio 2013. Oggi invece siamo in 12 visto che i mancanti 6 sono i 3 Consiglieri della Stella Alpina e i 3 dell'Union Valdôtaine, che con le loro scelte hanno tradito politicamente il voto elettorale del 2013. Oggi quindi, a differenza di quello che stiamo leggendo e sentendo in questi giorni, on veut remettre la pendule à l'heure rispettando così (anche se purtroppo solo in parte) le scelte di quel voto popolare.
Terzo aspetto, che è un mix fra i primi due, è che ci troviamo di fronte ad un progetto politico che non guarda solo all'immediato per salvare qualche poltrona per qualcuno come a marzo scorso, ma che guarda a un periodo di medio-lungo termine: elezioni politiche, elezioni regionali, elezioni europee, elezioni comunali del 2020. Ciò è possibile perché c'è omogeneità di vedute tra le quattro forze politiche, ognuna delle quali sempre - lo voglio sottolineare - a differenza rispetto alla precedente maggioranza, si è resa disponibile, assumendosi responsabilità politiche, a governare questo difficile momento; invece nella precedente maggioranza non tutti i gruppi erano rappresentati in Giunta, forse per potersi tenere furbescamente elettoralmente le mani libere su alcuni dossier, o forse perché le altre forze erano così ingorde di poltrone di potere al punto che non ce n'erano per tutti?
Questa maggioranza vuole invece nascere con l'appoggio responsabile di tutte le forze che la compongono e presentarsi unita alle prossime elezioni grazie un progetto politico serio, nato alla luce del sole e non in riunioni carbonare; un progetto che si propone di rinnovare il sistema di gestione della cosa pubblica e della vita politica, in grado, nonostante il breve tempo a disposizione in quest'ultimo scorcio di legislatura, di rispondere alle aspettative della comunità valdostana nella definizione dei problemi più urgenti e improcrastinabili: dal rafforzamento dei rapporti con lo Stato e l'Europa alla definizione degli accordi con RFI, dalla definizione del piano strategico dei trasporti, alla valutazione in ordine ai collegamenti intervallivi, dall'ampliamento e il rilancio dei cantieri forestali alla predisposizione di politiche giovanili per l'impiego, dalla creazione di misure di sostegno alla natalità, alla famiglia, alle persone disagiate, alle persone colpite da disabilità ad una migliore organizzazione dei servizi per gli anziani e ad un miglior accesso dei cittadini alle cure, riducendo anche i tempi di attesa, dalla prosecuzione del rilancio del settore agricolo al rilancio del settore edilizio, favorendo l'accesso al credito e valorizzando l'imprenditoria locale, dalla predisposizione di interventi sul patrimonio edilizio scolastico in termini di sicurezza alla realizzazione del piano triennale di sviluppo della città, da un rafforzamento del turismo come portatore di sviluppo per la nostra comunità alla prosecuzione dell'iter di valutazione della quotazione in Borsa di CVA. Qualcuno dirà che sono tanti i dossier da affrontare, ma noi confidiamo nella capacità di questa maggioranza, degli uomini e donne a cui abbiamo affidato il governo, di poter celermente e seriamente affrontare questi temi, sapendo che per alcuni si tratterà di porre le basi per poter poi definirli totalmente nella prossima legislatura, visto che noi, a differenza di chi ci ha preceduto, abbiamo la convinzione e la determinazione di far parte di un progetto politico di media e lunga durata. E se i cittadini ci daranno il loro voto alle prossime elezioni regionali, noi non li tradiremo come hanno fatto i tre colleghi di Stella Alpina e i tre ex colleghi dell'Union Valdôtaine in questa legislatura, determinando quel caos politico che ha determinato ben sei Governi in questi cinque anni.
La Valle d'Aosta e i cittadini valdostani hanno bisogno di avere a che fare con una classe politica seria e propositiva e con una maggioranza stabile, che governi e che si basi su una concreta progettualità verificabile e finalizzata a lavorare negli interessi dell'intera comunità. Oggi c'è un solo modo per risultare credibile agli occhi degli elettori: dobbiamo sforzarci di mettere sempre al centro del nostro pensiero e della nostra azione politica non l'interesse di poltrone di qualcuno, ma sempre e solo la Valle d'Aosta, la difesa della sua autonomia, il rilancio della sua economia, il mantenimento del suo invidiato welfare, pur con le continue ristrettezze di bilancio e l'attenzione alle nuove necessità. Il nostro gruppo, nel ribadire con forza e serietà la validità di questa maggioranza e del progetto insito nella stessa, si impegna a lavorare per far sì che gli elettori si riconoscano nella sua azione politica, facendo finalmente crescere un vero senso di vicinanza e di condivisione, unica condizione per generare consenso e partecipazione. Per fare ciò, dobbiamo lavorare con coerenza nel sostenere un progetto politico che ci vede insieme all'Union Valdôtaine, all'Union Valdôtaine Progressiste e al Partito Democratico Sinistra-VdA e con determinazione nel cercare di proporre soluzioni per dare in un futuro prossimo concrete risposte alle esigenze dei valdostani. Dobbiamo pertanto sempre privilegiare il progetto, le idee, i contenuti, tutti finalizzati a migliorare la vita dei valdostani rispetto a qualsiasi altra cosa. In politica per stare a galla, occorrono la forza dei numeri, la forza delle idee e la forza dei valori. Dobbiamo lavorare assieme alle altre forze politiche alleate per individuare soluzioni ai problemi che esistono in Valle, predisponendo delibere, atti e proposte di legge, ma nel contempo dobbiamo anche mantenere vivi e saldi i valori che ci caratterizzano e ci distinguono dagli altri partiti o gruppi. Oggi diamo in modo convinto il via a questo percorso e al conseguente progetto politico. Crediamoci e sono sicuro che sarà, anche se sudato, un successo.
Avviandomi alla conclusione, permettetemi di fare alcuni ringraziamenti. In primis ad Augusto Rollandin che, da vero leader qual è, ha voluto fare un passo indietro per agevolare la conclusione della trattativa di questa nuova maggioranza, con un senso di grande responsabilità e di acume politico. Il secondo ringraziamento va a Laurent Viérin che, con coraggio e determinazione, si è assunto l'onere e la responsabilità di guidare questa maggioranza in un momento difficile, tenuto anche conto dei ritardi nella predisposizione del bilancio di previsione, assieme al suo Vice Emily Rini e a tutti i nostri Assessori designati: Baccega, Bertschy, Guichardaz, Marguerettaz, Nogara e Perron. I ringraziamenti ovviamente si estendono ai loro movimenti e ai loro gruppi. Altri ringraziamenti vanno naturalmente al gruppo EPAV e al gruppo PD Sinistra-VdA, che in questi mesi hanno svolto con serietà dignitosamente il proprio ruolo ispettivo in aula e quello politico nelle sedi opportune. A differenza delle cicale della maggioranza Marquis, sempre pronte a cantare, spesso ognuna per conto suo e a volte anche stonate, le formichine EPAV e PD, insieme a quelle dell'Union e dell'UVP, hanno lavorato sodo e oggi vengono premiate per la loro azione politica propositiva, corretta e leale. La morale della famosa favola della cicala e della formica insegna ad essere previdenti nella vita; vivere solo il presente senza pensare a ciò che potrà esserci un domani, non troppo lontano, non può certamente portare a nulla di positivo. Il futuro va costruito momento dopo momento partendo già dal presente. Oggi metaforicamente finisce il tempo della maggioranza-cicala di Marquis nata il 10 marzo e inizia quella delle formichine, la nuova maggioranza Viérin, che, abituate a lavorare, sopravvivranno a discapito delle cicale al rigido inverno.
In questo mio intervento non ho espressamente voluto parlare della delicata, triste e squallida, politicamente e moralmente parlando, questione dell'indagine riguardante l'ex Presidente Marquis, il suo Segretario personale Trevisan e l'ex Consigliere Marco Viérin. Essere indagati non vuol dire essere colpevoli, lasciamo che la giustizia faccia il suo corso e poi ognuno di noi, sia che sia un politico, sia che sia un cittadino elettore, trarrà le doverose conseguenti conclusioni.
Permettetemi però di concludere rivolgendomi alla Stella Alpina. Per una volta ascoltate quello che vi dico. Io di solito per carattere non parlo molto, ma, visto che sono qui da 25 anni senza aver mai gestito il potere, probabilmente qualcosa ho detto, ma soprattutto qualcosa ho fatto e - permettetemi anche un po' di ironia - non mi sono certo riempito solo di torte, altrimenti fisicamente mi sarei un po' appesantito. Ma, quando parlo, non parlo a sproposito e in questo caso vi invito, per una volta almeno, ad ascoltare me e non il vostro leader Marco Viérin. Infatti se in quel famoso Coordinamento della Stella Alpina, stranamente convocato la sera prima del giorno in cui fu consegnata presso gli uffici del Protocollo del Consiglio regionale, la mozione di sfiducia costruttiva che portò al Governo Marquis, aveste ascoltato e messo in pratica le mie parole, le mie indicazioni politiche, condivise pienamente allora e tuttora anche dal collega Baccega, invece di dare retta alla tesi sostenuta in primis da Marco Viérin, ovviamente appoggiata da Carlo Marzi, Maurizio Martin, Pierluigi Marquis e Stefano Borrello, tesi che nei fatti si è dimostrata, dal punto di vista politico, scellerata, oggi la Stella Alpina non si troverebbe, per la prima volta in questa legislatura, in minoranza ed emarginata politicamente. Caro Segretario Marzi e cari "Stelluti", io non ho Twitter e quindi, senza rancore e con ironia, vi rimbalzo il vostro dommage, ricordandovi però di un vecchio ma sempre attuale detto: sbagliare è umano, perseverare è diabolico, pensateci e meditate.
In conclusione, tornando alle cose serie, il nostro gruppo con atteggiamento collaborativo, leale, costruttivo e responsabile sosterrà e voterà fra pochi istanti il nuovo Governo, con la certezza e con la convinzione che lavorerà seriamente e concretamente per mettere la Valle d'Aosta avant tout.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (AC-SA-PNV) - Vorrei solo riprendere due parole del collega Lanièce. Se tutto questo amore verso la Stella Alpina e verso il futuro della Stella Alpina l'avesse messo a disposizione quando militava nel movimento, probabilmente il suo operato sarebbe stato molto più produttivo. La ringraziamo per tutte le considerazioni che ha fatto. Lei interviene poco - come ha detto - in questo Consiglio, i preziosi suggerimenti che ha dato credo che per la comunità valdostana in questi 25 anni sono costati molto cari.
Presidente - Collega Marquis, non è un fatto personale, evitiamo... Ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola il collega Nogara, ne ha facoltà.
Nogara (UVP) - E meno male che ieri in Conferenza dei Capigruppo abbiamo fatto due giorni diversi di Consiglio per parlare oggi di politica. Abbiamo parlato di tutto, ci siamo detti la vita, ma di politica poco. Allora io continuerei un po' ad andare su questa linea, perché tanto ormai siamo su questa linea.
Innanzitutto vorrei ringraziare sentitamente per gli auguri rivolti a me dal collega Gerandin, però seguiti subito dopo da copione, come di solito fa, da giudizi e conclusioni gratuite su promesse che non verranno mantenute. Difatti tutto quello che è stato programmato è stato fatto e si continuerà a lavorare in questo senso. Io non so quali siano le sue fonti che asseriscono il contrario, comunque vedremo nel prosieguo di questa legislatura.
Io vi devo dire la verità: mi sono un po' stufato personalmente di sentire le paternali del Consigliere Gerandin, che, come al solito, in queste sedute un po' calde dà un po' le pagelle a tutti. Vorrei ricordare all'aula e a tutti quelli che ci ascoltano che il Consigliere Gerandin è entrato in amministrazione, si è impegnato in politica attiva negli anni Ottanta, è stato Sindaco con la minoranza, subito dopo è andato a fare il Vicesindaco di quella minoranza che combatteva nella legislatura precedente. Dico queste cose perché qui oggi si è sentito dire che non si è mantenuta la linea, la volontà degli elettori perché hanno votato in modo diverso, lo hanno detto un po' tutti: l'ha detto la Consigliera Morelli, la Consigliera Certan, lo hanno detto tutti. Guardate che qui nei giri che ci sono stati non c'è nessuno che ha mantenuto la linea...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
... io dico le alleanze. L'unico posso dire che è Cognetta, però anche lui andato un po' fuori ogni tanto: vediamo l'EXPO magari, vediamo la mozione costruttiva, queste cose qua, ma ci sta.
Non si è fermato qui però, è stato Presidente del CELVA, molto allineato con i dettami del Governo regionale e sembra che di colpo in questa legislatura o da una parte in questa legislatura sia sbarcato su Marte.
Mi sembra che non sia un politico appena arrivato, sa benissimo quello che può succedere e quello che non può succedere. Non è un discorso politico quello che faccio, perché, Consigliere Fosson, mi sto adeguando, per esempio, al suo discorso, le vado dietro per tutto quello che ha detto su tutti in questo Consiglio regionale, perciò fare un discorso politico adesso non sarebbe molto intelligente farlo. Poi ci troviamo con il cofondatore del suo movimento che, tramite i social o la carta stampata, ci inonda di pillole di saggezza o come pure il vostro Presidente ad un incontro - non ricordo più come si chiama - che abbiamo fatto per il Rassemblement, perché avevamo invitato il MOUV', ha detto che con i dinosauri della politica non era quasi giusto parlare. Dovreste spiegare al vostro Presidente del movimento voi da dove venite.
Una cosa che mi chiedo, Consigliere Gerandin, è perché mai in tutti questi anni lei non abbia mai parlato - soprattutto negli ultimi anni - dei vitalizi. Forse perché il suo cofondatore del movimento mi sembra che ne debba avere tre e, quando parleremo di CVA, lì io avrei anche qualcosa da dire, perché a suo tempo io mi ero trovato in una discussione dove c'erano delle idee per portare CVA. In più lei mi parla di "obiettivo 42", e tutti qua oggi parlano di quest'obiettivo 42, della legge elettorale. La legge elettorale l'abbiamo votata tutti, meno Cognetta e mi pare il Consigliere Padovani. L'abbiamo votata tutti. Se voi adesso cominciate a fare dell'ironia su "obiettivo 42", molto probabilmente voi se eravate onesti, non votavate, come non hanno votato i nostri colleghi, oppure avete un altro pensiero, un retropensiero: tanto a 42 non ci arriva nessuno! E torniamo al famoso 18 a 17 e ci mettiamo d'accordo dopo. Votiamo ognuno per conto suo tutti sparsi e poi ci mettiamo d'accordo dopo. Questa è vera onestà verso gli elettori: questo è il percorso, invece il percorso che si sta facendo, non c'entra niente con quello che sta succedendo adesso qui in Consiglio. Noi qui in Consiglio abbiamo portato avanti il famoso progetto, ci sono delle forze politiche che hanno aderito a questo progetto e stiamo andando avanti per questo ed è un progetto che guarda anche al futuro.
Il bilancio. Ho sentito parlare continuamente di bilancio: voi ci avete lasciato il bilancio. Spiegatemi una cosa: intanto ci trovavamo sempre, non a caso con il Consigliere Gerandin che alzava sempre l'asticella: una volta le commissioni, una volta questo che non va, una storia o l'altra, però tutti sicuri: il Consigliere Gerandin e il Consigliere Padovani votano sicuramente. Ma spiegatemi una cosa: alla luce di quanto è successo in questi giorni, secondo voi, eravamo pronti per votare un bilancio oggi? O fra un mese? Con quello che è successo in questi giorni? Questa è la coesione che ci doveva essere in questo gruppo? Noi è da giugno dell'anno scorso che lo diciamo e voi che eravate in maggioranza siete tutti consapevoli di quello che io ho sempre detto anche in maggioranza: ho sempre detto che, secondo me, non c'era una maggioranza, che facevamo più bella figura probabilmente ad andare alle elezioni piuttosto che andare avanti come stavamo andando avanti alla giornata. Quando ha avuto l'opportunità, Consigliere Gerandin, di fare l'Assessore alle finanze, lei è stato ben lungi dal farlo, perché glielo abbiamo chiesto in tutte le salse. Lei ci ha sempre per questi anni, con competenza, spiegato tutto sul bilancio, sulle leggi finanziarie; tutti glielo abbiamo chiesto, ma lei ha voluto tenersi le mani libere per continuare a sparare a zero, a fare il Robin Hood della situazione e per dire che tutto non funzionava. Quante volte l'abbiamo sentito dire che questa Giunta faceva pietà? Non lo so, se questa è coesione. La ciliegina in una delle riunioni per il Rassemblement, proprio nella nostra sede sempre lei ha tirato fuori la "questione morale" e diceva: ma quando parliamo di questa questione morale? Ci siamo trovati fuori dalla sede io, lei, il collega Bertschy, il cofondatore del suo movimento e lei la "questione morale" la riferiva all'Assessore Chatrian, non ad altri, perché in quel momento c'era l'Assessore Chatrian. Se voi mi dite che questa è una coesione di una maggioranza, è duretta, non è così facile da digerire.
Alla fine sembra quasi che ci sia la scusa, perché qua ho sentito parlare di pretesti, questi non mi sembrano pretesti. Mi sembrano pretesti quelli di dire che dovevamo stare tutti assieme e non bisogna cercare di unirsi, perché bisogna tenere insieme le famiglie. Qua sembra che voi continuate a parlare oggi di un modo per poter avere dei consensi dividendo, allora sì perché voi potete dare in testa a qualcuno. Voi potete darlo in testa a qualcuno, allora si ha il motivo per poter andare avanti. Noi probabilmente perderemo tanti voti, come dite voi, ne perderemo tantissimi. Il nostro obiettivo, invece, è quello di unire. Noi siamo partiti nel 2012 con quest'obiettivo: "Réunir et réussir". Forse in parte abbiamo iniziato ora a riunire, inizia adesso il progetto ed è un progetto che andrà nel futuro: questo è il nostro obiettivo, e questi non sono assolutamente dei pretesti.
Infine voglio terminare con il Casinò. Io vorrei ricordare a tutti che è stata votata una legge sul Casinò che noi abbiamo votato convintamente, abbiamo lavorato in questo senso, non eravamo sempre d'accordo, ma, per una disciplina di maggioranza, siamo andati avanti, ne siete tutti testimoni che l'abbiamo anche sempre detto in maggioranza che su certe cose non eravamo d'accordo, ma siamo andati avanti. Adesso la situazione del Casinò è che chi ha fatto quello che doveva fare sono stati i lavoratori. Si è stati bravi, chi ha gestito la cosa, i lavoratori hanno dato. Adesso è la direzione che deve dare, perché voi potete dirmi tutto quello che volete, ma le sale del Casinò in questo momento sono vuote. È come se io parlassi... adesso facciamo l'esempio della Cogne, si fa fare sacrifici agli operai che lavorano, ma se non si hanno commesse, la Cogne chiude. Non è vero che il Casinò è a posto, è perfetto e tutto. Si è fatto, si è lavorato per una parte, adesso manca una parte molto importante, perché sennò alla fine non si va da nessuna parte ugualmente.
Mi è sembrato oggi di sentire oggi tanta campagna elettorale. È vero, ormai siete in questa situazione, dare sulla testa come al solito all'UVP è lo sport nazionale, noi siamo quelli che facciamo i capricci. Forse noi - e l'ho già detto una volta in quest'aula - siamo i responsabili di tutta questa situazione, perché - ripeto - da domani, dopo tutto quello che è successo, dopo la coesione che c'era in questa maggioranza, dopo i fatti dell'altro ieri, mi spiegate che bilancio noi riuscivamo a fare? Quale bilancio riuscivamo a fare? Forse si voleva andare ad un bilancio provvisorio, non so cosa sia. Questa forse era l'ideona? Questa non era la nostra idea. Ci si cita, dicendo che noi abbiamo pensato a tutto. Noi stiamo lavorando, noi ci siamo organizzati, noi abbiamo lavorato per fare un progetto. Questo progetto sta nascendo, è nato male perché il nostro progetto era con tutte le forze autonomiste, sta andando avanti con chi è d'accordo che questo progetto vada avanti. Gli obiettivi ve li abbiamo spiegati un sacco di volte e questo è quello che vogliamo portare avanti...
Presidente - Si accinga alla conclusione.
Nogara (UVP) - ... era ancora sul passaggio che aveva fatto Marquis, che sembrava dovessimo fare tutto senza problemi. Ripeto: mi dovreste spiegare in questa situazione dove saremmo andati a finire.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin per...? Io voglio ricordare all'Assemblea che il fatto personale va specificato in cosa consiste, perché è ovvio che un dibattito politico implica fra maggioranza e minoranza citare Tizio e Caio, ma se citare Tizio e Caio implica il fatto personale, qui 35 moltiplicato per 2 andiamo avanti. Ora, lei mi chiede il fatto personale e io glielo concedo, ma voglio ricordare che il fatto personale indica in che cosa consiste. La parola al collega Gerandin.
Gerandin (GM) - Semplicemente per dire al Consigliere Nogara che la ricostruzione storica che ha fatto della mia storia politica è una ricostruzione del tutto parziale. Io non sarei neanche intervenuto dopo essere stato citato dal collega Marguerettaz, perché fa parte della diatriba politica, ma adesso che qualcuno venga a ricostruire la mia storia politica! A me prima di tutto dispiace una cosa, sinceramente glielo dico, Presidente Viérin: che il suo Governo nasca con degli Assessori che hanno incubi nei miei confronti non mi tranquillizza verso i valdostani, ma glielo dico sinceramente. Siate sereni, pensate all'interesse dei valdostani. Lei ha fatto un intervento che di politico non aveva nulla! Un intervento in cui ha fatto una ricostruzione del mio percorso politico, che non è corretta, perché io le ricordo - solo per dire le inesattezze che ha detto - che io, quando mi sono presentato Vicesindaco al Comune di Brusson, contrariamente al ruolo che lei ricopre adesso e ricoprirà in questo Governo, io sono stato eletto, per cui non ho fatto un cambio o un salto, io sono stato eletto in una lista nel ruolo di Vicesindaco, perché all'epoca si eleggeva Sindaco e Vicesindaco. Prima inesattezza.
Seconda inesattezza. Io sinceramente non mi sono mai permesso di dare delle pagelle, nella sua goliardia il collega Marguerettaz le ha chiamate "pagelle": io ho semplicemente fatto una ricostruzione del dejà vu e lei ha dato un'interpretazione diversa del dejà vu, su questo non c'è ombra di dubbio. Sul resto io voglio semplicemente dire che a me dispiace...
Presidente - Però adesso termini l'intervento, perché si è capito che non condivide. Il fatto personale, ribadisco, in che cosa consiste? Non rientra nel dibattito.
Gerandin (GM) - ... consiste nel fatto che è stata fatta una ricostruzione del tutto parziale, Presidente, perché io non ho mai detto che non votavo un bilancio. Quando ero in maggioranza, ho detto che non avrei votato qualunque bilancio, che è un'altra storia. E mi vanto di questo!
Presidente - Fa parte della dialettica politica, non rientra nel fatto personale.
Gerandin (GM) - Sul discorso dei vitalizi, io sinceramente non percepirò il vitalizio, per cui io non so perché mi si cita su un discorso come quello dei vitalizi. Per correttezza, visto che lei ha citato il cofondatore di MOUV', in questo momento forse è uno dei pochi che non ha ancora ritirato, probabilmente perché non ha l'età, però non ha ancora ritirato nulla. Lo chieda a lui, non a me...
Presidente - Concludiamo, per cortesia!
Gerandin (GM) - ... per cui quando dico che siamo fuori luogo...
Presidente - ... o conclude, sennò chiudo io. Qui il fatto personale porta 35 moltiplicati per 3. Mi dispiace, ma non possiamo continuare così.
Gerandin (GM) - Concludo semplicemente per dire che sono state dette un sacco di inesattezze, che sarebbe opportuno parlare di politica se si vuole, che è molto più opportuno che non andare a farsi delle paranoie personali che, secondo me, comprometteranno l'attività politica e le scelte politiche nell'interesse dei cittadini valdostani.
Presidente - Ricordo che siamo in dichiarazione di voto. Ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola il collega Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Je suis un peu gêné de prendre encore la parole après tout ce qui s'est passé dans cette journée étant donné qu'il y devait être un débat politique, il y avait un programme et une équipe, qui va s'installer pour porter de l'avant les problèmes. Au contraire, on a fait toute une série des considérations, plus ou moins personnelles, qui ont une valeur partielle ou non, on va en arrière, on parle de ce qui s'est passé, de ce qui se passera, mais le programme, le but de cette séance était de discuter sur la proposition évoquée et présentée à ce sujet dans cette salle.
Je crois qu'on est, aujourd'hui, à présenter un nouveau Gouvernement, après les élections de 2013, sur lesquelles je veux revenir pour dire que plusieurs d'entre nous ont souligné que le discours de 18 à 17 est un discours très difficile à maintenir, car cet équilibre est instable. Conséquence: s'il y a un résultat de ces sept mois, a été celui de l'approbation de la loi électorale, qui a été approuvée avec la contribution de presque toutes les forces politiques, sauf les Conseillers Padovani, Cognetta. La raison pour laquelle tout le monde est d'accord sur cette nouvelle loi électorale est très simple: c'était de dire qu'il fallait de quelque sorte travailler pour unir les forces afin d'avoir, pour la prochaine législature, un Gouvernement à même de gérer, de gouverner avec des numéros soutenables; en effet, on parle de 21 Conseillers au minimum. Celui-ci a été un discours de perspective, qui a été reçu et approuvé par la grande partie de ce Conseil et qui a le sens de dire qu'on ne peut plus répéter une législature comme celle qui vient de s'écouler.
À ce propos, je crois qu'il est évident que le projet dont on a parlé ce matin va dans la direction de reprendre la nature de l'Union Valdôtaine et d'essayer de la faire comprendre de plus en plus de la porter de l'avant en essayant de faire comprendre quel est le sens de l'autonomie. Je souligne qu'il s'agit d'une autonomie spéciale, car dans ces derniers temps on parle d'autonomie pour les referendums de la Vénétie et de la Lombardie, qui est une autre chose et qui n'a rien à voir avec notre autonomie spéciale, car aussi il y a une confusion sur la presse, dans toute une série de débats. On parle d'autonomie, mais il faut faire attention, parce que notre autonomie est spéciale, ce qui a une différence substantielle et je crois que les rencontres que vous avez eues nous ont donné un aperçu encore plus fort de cette exigence; quelle a été la difficulté pour nous tous? De faire comprendre aux valdôtains que l'autonomie spéciale est une richesse. Moi je me rappelle un fait qui m'a touché relativement au fait qu'on n'a plus les bons d'essence: plusieurs de personnes ont affirmé qu'alors on n'a plus d'autonomie; la plupart des personnes voyaient l'autonomie dans la possibilité d'avoir les bons d'essence et elles ne rigolaient pas, elles étaient convaincues.
Très souvent la presse nationale ne fait qu'augmenter ce discours des privilèges, du fait que si nous allons présenter certaines lois, que nous sommes en train de discuter, des délibérations, hors de Quincinetto, il s'agit de privilèges. S'il n'y a pas une retombée positive, qui soit expliquée et qui puisse dire que toutes ces interventions vont dans la direction de prédisposer un programme, comme on a fait, pour porter du travail avant tout, de donner des solutions aux problèmes. Voilà un des points capitaux de ce qui s'est passé... dans cette salle on a dit tout et le contraire de tout. Je crois qu'en effet, pour la première partie de ce parcours, il y avait quand même un Gouvernement qui était conséquent aux résultats électoraux; cette parenthèse de sept mois n'était pas ainsi, était le seul cas où on n'était pas ainsi et maintenant, avec cette proposition, on est avec une force qui est greffée sur la majorité, sortie des résultats électoraux, qui va dans cette direction. Et alors, c'est conséquent et cohérent qu'il y ait la possibilité de porter de l'avant une intégration des programmes; le programme, qui a été présenté et que vous avez distribué n'est pas tellement soucieux de dire sur tous les arguments... il prend acte qu'il y a une échéance, qu'il y a des temps, cinq ou six mois, il y aura aussi les élections nationales. Il est inutile de faire des méga-programmes en sachant qu'il n'y a pas le temps pour les porter de l'avant. En conséquence de cela, on a eu le bon goût de reprendre et de donner confiance aux personnes, qui ont déjà des compétences dans les différents thèmes, ce que nous a donné la possibilité de raccourcir les temps pour aboutir à des résultats, non comme a été fait jusqu'à présent, quand on vient nous dire que les résultats sont le règlement d'actuation qui a été approuvé. Le règlement d'actuation était préparé depuis 16 mois, alors il est inutile de faire de la blague, et alors, on l'a dit, cette parenthèse était une parenthèse di annunci e nomine. Sur la loi électorale j'ai parlé.
À propos du Casino on reviendra, et n'oublions pas que maintenant on va dire que nous avons eu la possibilité de faire revoir tout ce qui a été prévu; si on va revoir le programme de 2015, était déjà tout réglé, c'est la même chose, c'est exactement la même chose. Alors, quelle est la nouveauté? En plus, comme a dit le Conseiller Nogara, les salles du Casino sont vides.
Io credo obiettivamente che la gente si aspetti che questo nuovo Governo cominci subito a lavorare, ne ha basta di chiacchiere e di pronunciamenti. Io credo che sapremo trovare un modo efficace, forte per dare a tutti quelli che oggi si impegnano a portare avanti questo programma importante per avere dei risultati... e allora prima i risultati e poi le parole, finora abbiamo avuto le parole. La delibera famosa dei mutui: la gente è un mese e mezzo che viene a chiedere di poter fare il mutuo, perché si è subito detto c'è il mutuo pronto, è ancora adesso da approvare. Questo non deve più succedere, compagno Borrello...
(interruzione del Consigliere Borrello, fuori microfono)
... scusi, Democristiano Borrello. Non volevo offendere, era per quello.
Tornando a noi, il discorso di fondo è uno solo: quando si vuole strafare a livello dialettico, di solito si fa un buco a livello pratico, ed è quello che è successo in questo periodo. Noi quindi riteniamo che questo Governo potrà dare forza a questo progetto e far capire alla gente che non abbiamo nessun tarlo, Borrello, non abbiamo dei tarli, tranquillo. Noi siamo invece preoccupati di far capire alla gente che, se non c'è la governabilità, quello che voi avete chiamato "senso di responsabilità"... ma non c'è responsabilità se non c'è governabilità, perché ognuno fa quello che può, ma non c'è nessuna responsabilità. Qui bisogna arrivare nel più breve tempo a dare prima delle risposte e poi spiegare che cosa si sta facendo e non il contrario. Questo è uno dei fatti che noi riteniamo dovrà essere portato avanti da tutti.
Ultima nota. Qualcuno ha detto dei vari partiti e movimenti. Credo che su chi oggi qui rappresenta l'Union non potete dire nulla. Credo che obiettivamente se si confondono i principi a cui si ispira un partito con la rabbia, l'odio, la voglia di lottare contro una persona, taluna o talaltra, si sbaglia obiettivo e il risultato è quello che ottenete oggi. Sempre la guerra contro qualcuno non paga, perché c'è poi la reciprocità e la legge del taglione che arriva immancabile. Io quindi faccio gli auguri alla nuova Giunta e sono sicuro che lavoreranno con coesione, con trasparenza, con tutti quegli attributi che avete magnificato e che non avete portato avanti. Loro non lo diranno, ma lo faranno.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Borrello, ne ha facoltà.
Borrello (AC-SA-PNV) - Ero intervenuto in discussione generale, quindi ho facoltà di esprimere in questa parte di dibattito la dichiarazione di voto.
Io entrerò più negli aspetti di carattere di programmazione rispetto a quello che voi avete proposto, e parto nel ricordare un anniversario: quello che avverrà tra due giorni, esattamente il 15 ottobre, che è la data dove abbiamo avuto un evento tragico in Valle d'Aosta: l'evento alluvionale del 15 ottobre 2000. Volevo sottolineare questo passaggio dal punto di vista del rispetto istituzionale all'interno di quest'aula, per poi agganciarmi ad una provocazione che il collega Baccega nella scorsa seduta assembleare ha fatto nell'andare ad interpretare l'applicazione del piano triennale dei lavori pubblici. Nel ricordare l'evento alluvionale del 2000, vorrei ricordare l'evento alluvionale dell'agosto 2017 (appena trascorso), dove la Valle d'Aosta ha avuto tutta una serie di problematiche, ricordo Ollomont, Valtournenche, Pollein, Brissogne: un evento alluvionale che ha portato questo Governo uscente a dover affrontare l'emergenza, un'emergenza che è stata affrontata per quanto riguarda l'aspetto della tutela del territorio, l'aspetto idrogeologico, quindi quello che voi avete opportunamente scritto all'interno del vostro programma, ad una spesa emergenziale di 2,6 milioni di euro. Dico questo perché non è solo la percentuale di applicazione del piano triennale dei lavori pubblici, ma è andare ad affrontare con serietà gli aspetti critici che ci sono all'interno di eventi parossistici, come quello che è avvenuto nell'agosto del 2017.
Altro passaggio: premesso che il collega Bianchi, nel momento in cui interpretava il ruolo assessorile, aveva la reggenza anche per quanto riguarda gli aspetti legati all'Urbanistica, sono pronte alcune novità in merito. Le riconosco che lei aveva impostato questo tipo di lavoro, le sto riconoscendo che aveva impostato delle modifiche alla legge n. 11/1998, che io ho voluto cercare di incrementare per andare a semplificare gli aspetti di carattere urbanistico. Sono sicuro che il collega Baccega porterà a compimento sia per quanto riguarda l'aspetto delle altezze interne, che per quanto riguarda l'aspetto legato alla distanza delle abitazioni e anche per quanto riguarda il discorso legato alla possibilità di incrementare l'aspetto temporale di accesso per quanto riguarda il piano casa, con demolizione e ricostruzione del 35 percento. Ho solo fatto alcuni passaggi di carattere tecnico, perché ritengo che oggi dobbiamo parlare di politica, nel riconoscere l'attività svolta e confidando affinché coloro che ci sostituiranno porteranno avanti le istanze positive che noi abbiamo prodotto in questi mesi.
Nel mio intervento del 21 marzo avevo detto che per me quello non era un golpe, avevo detto, a differenza di altri, che non era un tradimento. Se non lo era allora - e io rimango della stessa idea -, per me anche quello che voi state facendo adesso non è un golpe e non è un tradimento. Ho una linearità di comportamento, non lo era allora e non lo è adesso, quindi se allora era un'evoluzione dello scenario politico, anche questa è un'evoluzione dello scenario politico, non era un golpe allora, non lo è adesso, non era un tradimento allora, non lo è adesso, rientra nelle questioni normali della dialettica politica. Riprendo il collega Lanièce: non può parlare di tradimento solo quando le interessa, rientra nella normale dialettica politica, e mi fa specie perché la conosco. Negli ultimi tre o quattro interventi lei ha dimostrato particolare livore nei confronti della Stella Alpina. Lei è stato particolarmente esplicito nel manifestare la sua rabbia, il suo astio. Posso anche capirlo da un punto di vista personale, ma non lo condivido dal punto di vista politico visto che questo partito, quest'area le ha permesso per ben 24 anni e 6 mesi di essere seduto all'interno di quest'aula.
Molti di noi hanno parlato oggi della debolezza di questo Governo, della debolezza di questa maggioranza. Io però vorrei far notare che, salvo l'ultima votazione, quando ormai i giochi erano fatti - l'ultima votazione della risoluzione che chiedeva al Presidente Marquis di dimettersi -, a questo Governo all'interno di quest'aula non è mai mancato un voto: questo è un dato di fatto.
Siamo disponibili, collega Rollandin, qualora lei lo ritenga opportuno, a confrontarci sulle nomine degli ultimi sette mesi, non abbiamo nessun tipo di problema, siamo disponibili.
Per quanto riguarda i mutui, sono delle polemiche futili. Io ritengo che la misura che noi abbiamo proposto vada nell'ottica di creare un rilancio del settore edilizio, abbiamo avuto modo di parlarne, ne abbiamo parlato all'interno della commissione consiliare, ne parleremo ancora. Ci saranno delle audizioni che voi avete chiesto, alle quali parteciperemo, ma lo dico con senso di responsabilità, l'importante è che questa misura vada avanti.
Un'ultima considerazione, al di là delle posizioni di carattere politico, nel rispetto delle posizioni di ognuno di noi, delle singole persone e dei partiti politici che rappresentiamo. Ho un rispetto tale per le istituzioni che mi sento in dovere di augurare a lei, Presidente, e alla squadra di Governo che ha proposto un proficuo lavoro per il bene della Valle d'Aosta. Noi faremo un'opposizione costruttiva, cercando di essere da pungolo per quanto riguarda la verifica del lavoro che voi svolgete, ripeto: nel rispetto delle reciproche posizioni.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Restano, ne ha facoltà.
Restano (AC-SA-PNV) - Intervengo in dichiarazione di voto perché sono doverose alcune precisazioni, soprattutto in primis una che riguarda il programma. Avevo accennato ad un particolare dettaglio nel settore della sanità e nel settore dell'agricoltura e mi fa particolarmente piacere, un pochino scarni gli altri settori. Ora delle due cose una: o c'è poco tempo e si è scritto poco negli altri, o si è stati scarsi nello scrivere e si è potuto precisare di più. Solo per dire che non vanno molto d'accordo le due cose: o si è dettagliati sempre, o se non si ha tempo per lavorare nella sanità e negli altri settori, è la stessa cosa per la sanità e l'agricoltura, ma nulla cambia la sostanza, per dire solo che le giustificazioni addotte a volte non trovano tante fondamenta.
Mi pare doveroso invece fare alcune precisazioni. Mai è stato detto che il treno arriverà ad Aosta in un'ora, anzi, ho fermato gli entusiasmi, non mi sono mai permesso di dire questo, né tanto meno che il treno sarebbe arrivato a Courmayeur da parte dell'Assessorato, questo non corrisponde al vero, quindi respingo al mittente questo tipo di affermazioni.
Per quanto riguarda, invece, altre questioni, mai ci si è appropriati del lavoro fatto dagli altri, da parte dell'Assessorato del turismo. Si sono portati avanti dei lavori, ma si sono anche portate avanti nuove iniziative a riguardo della promozione della Valle d'Aosta, utilizzando uomini immagine, cosa che non si faceva da tanto tempo; si sono riportate manifestazioni quali il biliardo, si è fatto l'accordo per il Tor. Ricordo quando qualcuno si è alzato dai banchi della Giunta e ha detto: "qua non capite niente di organizzazione di trail". Nessuno rispose, però magari qualcuno un po' di esperienza tra tutti ce l'aveva da mettere in campo. Magari più di chi stava parlando e che ancora sta magnificando. È stata promossa l'attività outdoor per la Valle d'Aosta, mi sembra un altro elemento di novità, e si sono affidate, dopo tanti anni, ad un'agenzia esterna le pubbliche relazioni con il fuori Valle, perché la Valle d'Aosta non può permettersi di essere immobile su un argomento di questo genere. Si sono terminate e portate avanti la legge omnibus sul settore turistico alberghiero, introducendo anche dei piccoli elementi di novità. Non si è disconosciuto ciò che è stato fatto prima ed è stato tenuto fermo per alcuni anni nel cassetto; si è aggiunto, per quanto possibile, per le nostre scarse conoscenze, qualche elemento in più richiesto dalle attività, richiesto dal territorio, perché siamo andati ad accogliere le istanze del territorio, cose che da anni non venivano fatte: questo è più o meno quello che in sintesi è stato fatto e mi permetto di dire che il piano strategico sui trasporti non esiste, è il piano regionale dei trasporti è stato portato a bando. Quello strategico è sulla ferrovia e dovremo andare ad analizzare solo per puntualizzare qualche aspetto di confusione che può essere stato generato non dai pusher, ma dall'animosità nella discussione. Non ho grosse certezze io, non le ho mai avute, però mi sono impegnato, come anche gli altri colleghi, e qualcosa - parlo per il mio settore - qualche elemento di novità è stato portato avanti. Di questo ne ho la certezza, e non permetto ad altri, in questa o in altre sedi, di infangare il lavoro fatto, perché non mi sono mai permesso di farlo per gli altri.
Presidente - Altri colleghi intendono intervenire per dichiarazione di voto? Non ci sono altri interventi. Se non ci sono altri interventi, possiamo procedere con la votazione?