Objet du Conseil n. 2257 du 14 juillet 2016 - Resoconto
OGGETTO N. 2257/XIV - Interpellanza: "Mancato inserimento nelle linee guida di proposte per l'eliminazione della rottura di carico sulla tratta ferroviaria Aosta-Torino".
Rosset (Presidente) - Punto n. 27all'ordine del giorno, ha chiesto la parola il Consigliere Roscio, ne ha facoltà.
Roscio (ALPE) - Torniamo per l'ennesima volta a parlare del problema della ferrovia, in particolar modo del servizio ferroviario che dovrebbe essere avviato in futuro; torniamo a parlare di questo problema in considerazione di una recente delibera di Giunta che approva le linee guida per predisporre il futuro servizio ferroviario.
Non vogliamo ritornare su valutazioni passate che non avevamo condiviso - ovvero puntare più sui mezzi, la scelta dei bimodali, che non sulla linea - ma sicuramente si tratta di scelte che servono per tentare di mantenere un servizio, sicuramente non per rilanciare con una prospettiva l'asse ferroviario, soprattutto quello che riguarda l'Aosta-Torino.
Una cosa che ci è saltata agli occhi, leggendo proprio le linee guida, è la mancata segnalazione di un problema che esiste e che è forse uno dei più gravi per l'utenza: la rottura di carico, che è un disagio per chi deve spostarsi, ma è anche una perdita di tempo.
È vero che sembra quasi fatto apposta che arrivi questa iniziativa in un momento che è stato già ricordato tristemente questa mattina, ma noi comunque continuiamo a ritenere che la strada da perseguire non sia tanto quella sui mezzi, quanto quella di lavorare di più sulla linea.
Abbiamo letto nelle premesse della delibera che vi è tutta una parte che riguarda i costi, su cui poi non vi è poi nulla; l'attuale fornitore del servizio ritiene anacronistico il costo di 8 e qualche euro a chilometro, ma non si capisce in quale direzione si andrà, anche perché a noi risulta che, in generale, i costi a chilometro siano anche sensibilmente più alti rispetto a quello. Certo che la sfida è che se si vuole investire, quindi se si vuole aumentare anche il costo al chilometro, ovviamente bisogna puntare a far sì che i treni viaggino pieni, perché altrimenti diventa ovviamente un bagno di sangue, come si suol dire, diventando molto caro e rendendo più convenienti altri tipi di vettori.
Ma tornando all'interpellanza, quello che salta agli occhi, è capire se vi sia un ordine di priorità per come è stato messo giù l'elenco, perché l'aspetto che noi riterremmo qualificante dell'intero futuro servizio è stato messo proprio all'ultimo punto: l'affidabilità, la puntualità, il comfort del servizio; e oggi noi chiederemmo anche qualche rassicurazione sulla sicurezza del servizio, visto che non è contemplata, ma sarà sicuramente implicita. L'oggetto dell'interpellanza è: come mai tra le migliorie che si poteva tranquillamente inserire nelle linee, non vi è alcun riferimento alle proposte che potrebbe fare il nuovo gestore per eliminare o attenuare la rottura di carico? Questo in considerazione del fatto che è vero che la Regione ha puntato sui bimodali, ma i bimodali in un primo momento saranno cinque, quindi sicuramente non sufficienti a coprire tutto il servizio. È possibile che diventino dieci, ma in ogni caso ci vorrà del tempo e anche quelli non saranno comunque in grado di risolvere il problema.
Una domanda che viene in mente: era infattibile mettere in questa sede la proposta di alcune migliorie? Facciamo un esempio banale: un semplice affiancamento di una motrice a trazione termica con una elettrica, temporaneamente, che ovviamente non risolveva in maniera strutturale, ma come agevolazione temporanea poteva dare delle risposte.
Abbiamo letto però, al punto n. 3 della delibera, che dopo aver sentito tutti i portatori di interesse (sindacati, associazioni dei consumatori e dei pendolari), sono inseribili eventuali migliorie e proposte, in quello che poi verrà recepito in fase contrattuale.
Quindi a questo proposito noi chiederemmo all'Assessore se vi sia l'intenzione di inserire come elemento anche qualificante eventuali migliorie che vadano a ridurre le rotture di carico.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Probabilmente c'è qualche non dico equivoco, ma una lettura dell'avviso e della delibera non propriamente pertinente. Quello che è contenuto nella delibera, sono i parametri fondamentali per impostare le procedure per l'affidamento del nuovo servizio; quindi in questa fase non si è entrati nel merito della formulazione di specifiche proposte e migliorie; ci sarà, come ha detto molto bene, tutto il tempo per farlo nell'ambito del confronto che ci sarà con coloro che manifesteranno l'interesse.
Io capisco, è un tema che giustamente può occupare tanti soggetti, ma è molto complicato, molto complesso, meriterebbe qualche approfondimento in più. Già solo guardando tutti gli appalti che vengono fatti dalle altre Regioni, scoprirete degli importi treno/chilometro che sono molto differenziati l'uno dall'altro, perché dipende dagli investimenti che vengono chiesti. Voi capite molto bene che se faccio un servizio e il materiale rotabile viene offerto dalla Regione, l'importo "treno a chilometro" è ovviamente diverso rispetto a quello di una Regione che chiede un servizio per cui il materiale rotabile viene offerto totalmente dalla società che gestisce.
La rottura di carico, mi creda, è il nostro tema principale, per cui non solo c'è la nostra opzione per l'acquisto fino a un massimo di dieci treni che è vincolante per la "Stadler", la società che ha vinto l'appalto, ed è un'opzione per noi.
Ma rispetto a questo, sia il Presidente della Regione, sia l'attività dell'Assessorato sono orientati a richiedere ulteriori fondi per l'acquisto di una dotazione di ulteriori treni; anche negli incontri che ci sono stati a livello romano, è stato messo sul tavolo questo argomento.
Quindi nell'ambito delle attività programmatorie, nell'ambito della ricerca fondi, si è chiesta la dotazione dei fondi necessari a completare un parco. Pertanto, da un lato c'è questa attività per risolvere in proprio la dotazione del materiale rotabile, dall'altro c'è la possibilità di definire con tutti coloro che saranno gli interessati un'attività che potrà completare la dotazione del materiale rotabile adeguato per non avere la rottura di carico.
Mi permetteranno, e ringrazio Roscio per l'interpellanza, anche se immagino che l'abbiate già letto, di ricordare che "Trenitalia" ha fatto un appalto di centinaia di milioni di euro per comprare dei treni; ci sono stati tre lotti, uno dei quali ha visto la "Stadler" come unico offerente e la "Stadler" ha proposto a "Trenitalia" l'acquisto dei treni bimodali, secondo il modello della Valle d'Aosta. L'amministratore delegato di "Trenitalia" non l'ha ancora sottoscritto, questa proposta è sul tavolo competente, non c'è nessuna definizione, ma questo oggetto sconosciuto, che probabilmente non era così frequente sul nostro territorio, è già stato oggetto di una proposta. Anche perché non sono solo quelle della Valle d'Aosta le tratte non elettrificate, ve ne sono tante, e ci sono tante realtà dove il problema dell'inquinamento di certi passaggi in stazione obbliga le rotture di carico.
Purtroppo abbiamo visto quello che è successo in Puglia, c'è un grosso problema, ma uno dei più grossi problemi che abbiamo nella nostra rete ferroviaria, non è quello della mancanza di elettrificazione. Il problema veramente pesante è quello del binario unico, quindi quello è il problema che deve essere risolto, e per risolverlo ci vogliono miliardi di euro.
Ecco perché quando qualcuno fa dei paragoni, noi evidenziamo che il problema non è elettrificare la linea, ma avere una progettazione che veda una nuova linea che ci consenta di uscire da questa situazione, che è veramente difficile. Anche se - e non facciamo dei paralleli e non diamo delle notizie che sono fuorvianti - la nostra linea è gestita dalla "Rete ferroviaria italiana" e loro ci assicurano che quello che è accaduto in Puglia qua non potrebbe accadere, perché ci sono tutta una serie di sistemi di sicurezza che impediscono queste situazioni che in Puglia purtroppo hanno fatto perdere la vita a tanti pendolari.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il Consigliere Roscio, ne ha facoltà.
Roscio (ALPE) - Probabilmente abbiamo modi diversi di vedere e di approcciare lo stesso problema; io non ho fatto riferimento all'elettrificazione o meno della linea, ho semplicemente chiesto -siccome avete scelto di andare sul vettore, perché alla fine il treno bimodale è un vettore e non è la linea - quali potrebbero essere le modalità per risolvere questa rottura di carico. Lei mi dice che forse questa non era la sede più idonea, ma poco importa che sia la sede idonea o meno: a noi interessa che il Governo lavori in ogni caso affinché la rottura di carico venga ridotta e possibilmente risolta nel più breve tempo possibile. Se questo avviene poi in fase contrattuale, noi non possiamo essere che soddisfatti, anche se poi le modalità di porre il problema non erano perfettamente consone e formalmente idonee: se il problema si risolve, noi non possiamo che esserne felici. Dubitiamo che questo problema sarà risolto velocemente, perché, anche se la Regione ha fatto l'opzione, ora che si arriverà a completare tutto il parco, ci vorranno un bel po' di anni, quindi a noi interesserebbe riuscire a trovare delle soluzioni, anche temporanee, che possano fornire delle risposte veloci, ecco perché chiedevamo, laddove esiste già l'elettrificazione con la motrice elettrica, se l'affiancamento sia infattibile con quella termica. Su questo non abbiamo avuto alcun tipo di approfondimento, ma potrebbe essere interessante andare a verificare la possibilità.
Viceversa, ci conforta il fatto che l'Assessore si sia espresso sulla sicurezza della nostra tratta, almeno quello.
Mentre invece il riconoscimento - lì forse poi sta la sfida - come ha detto l'Assessore, del fatto che il problema vero non è la mancanza di elettrificazione, ma il binario unico che ancora c'è in Valle d'Aosta; forse bisognerebbe andare a studiare qual è il modo più fattibile e magari veloce, e magari anche meno invasivo, per riuscire a far sì che si possa risolvere il problema di questa tratta unica, magari con una scelta selettiva, cominciando a fare dei tratti. Forse bisognerebbe andare a cercare dei fondi per andare in quella direzione e forse i vecchi studi potrebbero essere aggiornati: magari non sono così adatti, aggiornati e rispondenti alle esigenze di oggi.
Quindi, da questo punto di vista, il problema è lo stesso e il modo di approcciarci è diverso: noi continuiamo a sollecitare, comunque noi vorremmo che questi problemi fossero risolti, magari senza aspettare decenni.