Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2146 du 24 mai 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 2146/XIV - Disegno di legge: "Modificazioni alle leggi regionali 7 dicembre 1993, n. 84 (Interventi regionali in favore della ricerca e dello sviluppo), 21 gennaio 2003, n. 2 (Tutela e valorizzazione dell'artigianato valdostano di tradizione), 14 giugno 2011, n. 14 (Interventi regionali in favore delle nuove imprese innovative). Abrogazione della legge regionale 19 agosto 1994, n. 51 (Concessione di contributi per la realizzazione di iniziative per lo sviluppo e il potenziamento delle attività artigianali)".

Viérin M. (Presidente) - Punto n. 31 dell'ordine del giorno. La relazione inerente è stata distribuita ai colleghi. La parola alla collega Fontana.

Fontana (PD-SIN.VDA) - La profonda ristrutturazione dell'Amministrazione regionale conseguente ai tagli del bilancio regionale imposti dai Governi nazionali, accresce l'importanza dello sviluppo dell'industria e dell'artigianato nella strategia regionale che vede nel settore turistico e terziario il motore trainante della nostra economia locale, avendo a supporto l'industria e l'artigianato, che si inseriscono coerentemente in una dimensione di green economy sostenibile e duratura.

La piccola struttura produttiva industriale e artigianale della Valle d'Aosta da sola non ha certo il potenziale per determinare tendenze che sono decise e attuate su scenari mondiali, ma presenta alcune situazioni di alta eccellenza e competitività in grado di tenere il passo della sfida globale, che è possibile sostenere e rafforzare favorendo e incentivando le opportunità di riqualificazione e innovazione dei processi produttivi in un'ottica di crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. Occorre perciò un maggiore dinamismo nel cogliere le opportunità che di volta in volta si presentano; lo snellimento della burocrazia e i tempi di risposta dell'Amministrazione diventano un fattore centrale nella costruzione di una nuova politica industriale.

Il presente disegno di legge interviene su tre leggi regionali di settore (n. 84/1993, n. 2/2003, n. 14/2011) con l'obiettivo di semplificarne le disposizioni e garantire una maggiore flessibilità operativa che consenta di adattare tempestivamente l'azione amministrativa alla rapida evoluzione del contesto socio-economico, rendendo più efficace e tempestivo il regime di agevolazione. In particolare, per quanto riguarda la legge regionale 7 dicembre 1993, n. 84 (Interventi regionali in favore della ricerca e dello sviluppo), le modificazioni previste demandano ai singoli bandi talune previsioni di dettaglio o meramente attuative per consentire una maggiore flessibilità gestionale e l'adattamento alle esigenze del sistema economico. Questo processo legislativo è frutto anche di un confronto costante e costruttivo dell'Assessorato delle attività produttive con le parti sociali che sono coinvolte nelle fasi della stesura dei bandi. Il disegno di legge interviene anche sulle leggi regionali 21 gennaio 2003 n. 2 (Tutela e valorizzazione dell'artigianato valdostano di tradizione) e 19 agosto 1994 n. 51 (Concessione di contributi per la realizzazione di iniziative per lo sviluppo e il potenziamento delle attività artigianali), al fine di introdurre semplificazioni ai relativi procedimenti amministrativi mediante l'abrogazione della legge regionale n. 51/1994 e l'assorbimento della disciplina ivi contenuta nella legge regionale n. 2/2003 nella parte riferita alla realizzazione di corsi di formazione sulle tecniche artigianali. I corsi rappresentano il futuro dell'artigianato valdostano contribuendo alla trasmissione degli antichi saperi alle nuove generazioni e valorizzando le potenzialità culturali delle nostre comunità di villaggio.

Il disegno di legge reca infine modificazioni alla legge regionale 14 giugno 2011 n. 14 (Interventi regionali in favore delle nuove imprese innovative), per introdurre semplificazioni che consentano una maggiore flessibilità operativa rapportata in concreto alle diverse esigenze e alle diversità di contesto economico. In particolare, si prevede che la Regione possa provvedere direttamente, anche in luogo di Finaosta S.p.A., all'esame delle rendicontazioni di spesa presentate dalle imprese in relazione agli stati di avanzamento del piano di sviluppo, per la conseguente erogazione del contributo ivi previsto, e che la commissione di valutazione sia sostituita da un unico esperto al fine di ridurre gli esborsi destinati alle consulenze esterne. Le modificazioni proposte intervengono anche sui requisiti per poter beneficiare dei contributi, con particolare riferimento a quello di nuova impresa innovativa, in adeguamento alla normativa europea sopravvenuta, secondo la quale per "impresa innovativa" deve intendersi quella costituita da meno di cinque anni rispetto ai tre anni previsti dalla legge attualmente vigente, con conseguente ampliamento della platea dei potenziali beneficiari.

Inoltre dando seguito ad una richiesta formale del CPEL che auspicava un maggior finanziamento per i LUS per un importo di 280 mila euro mediante riduzione per lo stesso importo del finanziamento dello sportello dell'immigrazione, sono state introdotte modificazioni all'articolo 18 della legge finanziaria regionale per gli anni 2016-2018 (n. 19/2015), al fine di consentire sin da subito l'assegnazione agli Enti locali dei fondi resisi disponibili per il loro effettivo utilizzo a sostegno dei lavori di utilità sociale previsti per l'annualità 2016. Tale provvedimento si sostanzia anche di un'attività organizzativa dei LUS concertata fra Enti locali e Dipartimento del lavoro, al fine di valorizzare la componente di politiche attive del lavoro.

Presidente - Ricordo che discutiamo su un testo che poi avrà anche due emendamenti della IV Commissione. Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Qualche riflessione sul disegno di legge n. 75. Come gruppo, apprezziamo quando c'è una piccola semplificazione e quei primi margini di obiettività "per semplificare le disposizioni e garantire - come c'è scritto qui nella relazione della collega - una maggiore flessibilità operativa, che consenta di adattare tempestivamente l'azione amministrativa alla rapida evoluzione del contesto socio-economico..." e mi fermo su questo concetto. I concetti si lasciano scrivere molte volte, più volte all'interno di quest'aula discutiamo su come la macchina pubblica dovrebbe essere più performante, che vuol dire non solo essere più rapida ma essere anche più semplice, collega Donzel. Oltre ad essere più semplice, noi diciamo anche intuitiva: semplificare al massimo le procedure e anche l'intuizione del singolo attore interessato all'aiuto, alla sostenibilità, al fatto di poter presentare quali sono i suoi interessi, in modo da agevolare il rapporto tra macchina pubblica e soggetto privato.

Potremmo disquisire e discutere per delle ore non su questo disegno di legge, ma sulla riorganizzazione totale della nostra macchina pubblica. Ce lo diciamo sovente, soprattutto nel momento in cui andiamo ad affrontare la nostra legge per antonomasia, la più importante: la finanziaria, dove ci si siede attorno ad un tavolo e si fa il punto della situazione: "noi abbiamo queste risorse, queste sono le parti di servizi che vogliamo dal punto di vista politico garantire per i ceti più fragili, per i ceti medi, di modo che i ceti possano permettersi qualcosa in più", quindi si integra per mantenere i servizi essenziali: sanità, scuola pubblica, trasporti, ne cito tre per sintesi. Oltre a quello, però mi sembra che nelle ultime tre finanziarie discusse proprio in questa legislatura più volte sono stati approvati anche dal Governo degli ordini del giorno e delle risoluzioni che andavano in questa direzione, ma questo è un granello di sabbia che va in quella direzione. A noi, come gruppo, piacerebbe sinceramente dare corso e gambe nei prossimi mesi prima di discutere e affrontare la finanziaria 2017 e prima che termini questa legislatura veramente prendere il toro per le corna dal punto di vista amministrativo, politico perché poi, nel momento in cui uno modifica delle leggi, delle norme, è anche una scelta politica ma non solo, poi ci va la parte amministrativa che ti segue e ti dà gambe alla volontà e ogni tanto anche la parte politica forse deve prendersi le sue responsabilità e decidere una volta per tutte dove ci sono quei nodi che ben conosciamo e che sovente però la politica non ha quella force de frappe per andare a modificare integralmente per dare delle risposte non solo più rapide, ma quell'efficienza ed efficacia che un singolo cittadino, un singolo attore comunque si aspetta, io penso che sia quella la filosofia.

Questo è un granellino di sabbia che viene inserito all'interno di questo percorso, non sarebbe male nei prossimi mesi, ormai siamo agli sgoccioli della legislatura perché a novembre si affronterà l'ultima finanziaria di questa legislatura, prima di arrivare a novembre non sarebbe male che su questo riuscissimo, al di là di maggioranza e opposizione, a fare un salto di qualità. Gli ultimi mesi saranno campagna elettorale pura, è l'ultimo anno che si potrà invece modificare se deciderete di modificare qualcosa o magari accetterete anche qualche consiglio e qualche nostra elaborazione e proposta, sarà il 2017, quindi la finanziaria sarà quella di ottobre-novembre, dove probabilmente ci saranno anche le condizioni per andare a modificare...una semplificazione vera.

Il nostro gruppo si asterrà su questo disegno di legge, però con quell'auspicio che dicevo poc'anzi, sembra un granello di sabbia inserito e positivo, però ognuno con le proprie competenze, tocca anche a noi fare la nostra parte, io ritengo che la parte più importante sarà quella di affrontare nel suo insieme il sistema pubblico.

Presidente - Altri colleghi in discussione generale? Ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Abbiamo avuto modo negli incontri in commissione di approfondire la conoscenza delle modifiche che vengono presentate, che anche simbolicamente rappresentano bene il panorama degli interventi, perché si va a modificare la legge sulla tutela e la valorizzazione dell'artigianato, si va a modificare l'impianto sulle nuove imprese innovative e poi sul potenziamento delle attività artigianali. Come abbiamo avuto modo anche di segnalare in commissione, quello che si rileva in maniera positiva è il fatto che ci sia un'attività continua e progressiva in questo settore.

Abbiamo bisogno di non perdere tempo, abbiamo bisogno di valutare qualsiasi piccola iniziativa per essere sempre più performanti nel mondo del lavoro, con tutte le difficoltà che la burocrazia oggi impone anche a questi settori. Gli interventi vanno in questa direzione e si uniscono - ci pare di aver capito negli incontri avuti in commissione - in una visione un po' più complessiva del mondo del lavoro, del settore industriale e artigianale che arriverà con i prossimi documenti e che ci vedrà impegnati sia per quello che riguarda l'aspetto più produttivo, ma anche per la pianificazione di una serie di interventi importanti che riguarderanno proprio il piano di politica del lavoro. Intervenire su degli impianti esistenti con leggi non nuove, ma che cercano di andare ad integrarsi in una difficoltà di tipo economico come quella che viviamo quindi è segno di dinamismo e segno anche di rispetto verso chi comunque nella situazione di crisi che stiamo vivendo sta continuando a cercare di produrre e di fare qualche cosa. Questo lo valutiamo positivamente, come valutiamo positivamente, che è già la seconda occasione che riscontriamo, pur trattandosi - come dice il collega Chatrian - ancora di granelli di sabbia, un'inversione di tendenza che non sempre invece si rileva in altri settori.

Un po' di burocrazia quindi che si viene a togliere, una collaborazione che sembra crescere con la struttura dirigenziale, perché ci è parso che alcune di queste novità siano partite direttamente anche dalla struttura che sta operando all'interno dell'Assessorato, quindi un segnale positivo che dovremo comunque integrare nel periodo che verrà con gli altri documenti più importanti e che speriamo sia utile anche per gli annunci che abbiamo sentito e dei quali abbiamo letto, auspicando che non siano solo annunci, ma effettive e concrete possibilità di piccole e grandi riprese di territori. In Bassa Valle soprattutto, territorio dal quale provengo, c'è bisogno di lavoro e sentire che, rispetto ad argomenti come quello della Feletti o la situazione che si vive, per esempio, a Verrès sulla Lavazza, comunque sono un momento di grande attenzione da parte dell'Assessore e dell'Assessorato, per ora non può che farci piacere. È evidente che non bisogna perdere neanche un minuto, al di là degli aspetti normativi, per fare politica e per cercare di fare una politica anche di tipo estero: uscire dalla Valle d'Aosta, andare a cercare imprenditori e trovare strumenti normativi che attirino questi imprenditori che ci permettano di andare verso quella ripresa che tutti auspichiamo per il bene dei cittadini che amministriamo.

Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento, la discussione generale è chiusa. Per la replica, ha chiesto la parola l'Assessore Donzel, ne ha facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Mi preme intanto ringraziare la collega Carmela Fontana, che ha ben illustrato il provvedimento, che si articolava su più disposizioni legislative, individuando con chiarezza le ragioni fondanti legate, da una parte, alla semplificazione amministrativa, dall'altra, anche a rendere la nostra normativa regionale adeguata con i tempi e in linea con quello che avviene in altri territori. Ringrazio anche il Presidente della IV Commissione Isabellon per la tempistica con cui ha convocato i lavori e l'attenzione, la disponibilità di tutti i colleghi della commissione che hanno avuto modo di intervenire e di ascoltare anche da parte delle strutture dirigenziali dell'Assessorato quali erano le ragioni che ci portavano a questo tipo di provvedimento.

Non posso che apprezzare gli interventi dei colleghi Chatrian e Bertschy. Per quanto riguarda il primo, voglio dire che anche in commissione avevo detto che questo tipo di provvedimento non risolveva tutta la procedura della semplificazione amministrativa, però si colloca un po' in quell'alveo e quando riusciamo a sostituire un'intera legge, come in questo caso, ad abrogarne una, è sicuramente un passo che va nella direzione giusta e che non toglie il fatto che abbiamo un enorme lavoro da fare da quel punto di vista, quindi condivido pienamente con lei quest'approccio. Ringrazio in modo particolare anche il collega Bertschy, che ha ricordato come questo provvedimento però non sia un provvedimento isolato, ma si inserisce - come abbiamo cercato di spiegare in commissione - in una visione più ampia a cui faranno seguito altri provvedimenti legislativi, in particolare un documento già esaminato in commissione come il programma di sviluppo industriale che in questo momento è tornato per una seconda approvazione al CPEL. Giustamente il collega Chatrian diceva che dobbiamo snellire, siamo proprio caduti nell'esempio più tipico, il programma di sviluppo industriale per due volte deve andare al CPEL per avere l'approvazione, perché fa riferimento a due leggi diverse che non si parlano quindi di lavoro da fare ce n'è. C'è una certa urgenza di approvare questo programma di sviluppo industriale, ma giustamente bisogna rispettare le norme e quindi questo è l'iter, quindi di lavoro da fare per sburocratizzare ce n'è, ma in questo caso lo stiamo facendo.

Vorrei anche ricordare e sottolineare come uno degli emendamenti abbia un particolare rilievo, perché, anziché fare una legge ad hoc, abbiamo agganciato l'emendamento di rifinanziamento dei LUS a questa legge, che consentirà, oltre al fatto che già nella finanziaria era stato previsto un impegno triennale sui LUS...quindi è una cosa molto importante perché le Amministrazioni comunali, les Unités des Communes che stanno lavorando su questo settore hanno la possibilità di organizzare questi lavori con un certo respiro e anche di coinvolgere tutto il mondo delle cooperative nell'organizzazione stessa, quindi di dare un valore sociale, oltre che economico, all'attività svolta, dunque un vero e proprio recupero sociale di chi è coinvolto in queste attività. Grazie a quest'emendamento, tutte le richieste di LUS presentate dai Comuni avranno una risposta positiva. Anche questo quindi è un bel segnale che viene dato, perché sappiamo come sono in difficoltà anche le realtà amministrative comunali e quindi l'importanza che hanno come ricaduta economica per le realtà comunali i LUS, quindi, da una parte, aiutiamo il lavoro, dall'altra, diamo una risposta anche ai nostri Enti locali.

Presidente - Per dichiarazione di voto? Non ci sono altre richieste, possiamo procedere alla votazione dell'articolo 1. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 26

Favorevoli: 26

Astenuti: 7 (Bertin, Certan, Chatrian, Cognetta, Ferrero, Morelli, Roscio)

Il Consiglio approva.

Posso dare lo stesso risultato all'articolo 2? Stesso risultato. Articolo 3. Stesso risultato. Articolo 4. Stesso risultato. Articolo 5. Stesso risultato. Articolo 6. Stesso risultato. Articolo 7. Stesso risultato. Articolo 8. Stesso risultato. Articolo 9. Stesso risultato. Articolo 10. Stesso risultato. Articolo 11. Stesso risultato. Articolo 12. Stesso risultato. Articolo 13. Stesso risultato. Articolo 14. Stesso risultato. Articolo 15. Stesso risultato. Posso dare lo stesso risultato ai due emendamenti proposti dalla IV Commissione? Emendamento n. 1 della IV Commissione, che introduce l'articolo 15 bis. Stesso risultato. Emendamento n. 2 della IV Commissione che introduce l'articolo 15 ter. Stesso risultato.

Mettiamo ora in votazione la legge nel suo complesso. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 26

Favorevoli: 26

Astenuti: 7 (Bertin, Certan, Chatrian, Cognetta, Ferrero, Morelli, Roscio)

Il Consiglio approva.