Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1914 du 22 mars 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 1914/XIV - Interrogazione: "Individuazione di un piano per contrastare l'uso di sostanze stupefacenti".

Viérin M. (Presidente) - Punto n. 6 dell'ordine del giorno. La parola all'Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Grazie Presidente.

Mi permettano gli interpellanti di fare due premesse. La prima è che già rispondendo ad un'interpellanza nell'ottobre del 2015 avevamo convenuto che tale tipo di stupefacenti è particolarmente pericoloso, non controllabile, che sfugge ad un controllo preciso e che c'è un sommerso. Anche sul fatto culturale il fenomeno non era sottovalutato e non solo come numeri, ma perché nella mentalità comune una canna non fa male, l'ubriachezza e la sbornia non fanno male. La seconda premessa è che l'affermazione del dottor Lamartora apparsa momentaneamente sugli organi di stampa è stata subito smentita. Il dottor Lamartora afferma di non aver mai rilasciato una dichiarazione di questo tipo dicendo che la politica è sorda, tant'è vero che in seguito ad una sua presa di posizione, AostaCronaca ha subito ritirato quella pubblicazione. Mi sembra anche un po' assurdo e ingiusto dire che la politica è sorda, quando in questi primi due tour fatti nelle prime serate nelle biblioteche di Aosta ci sono stato anch'io, non io in quanto tale, ma in quanto rappresentante di questo Consiglio e dell'istituzione che pone attenzione a questo fenomeno.

Il problema importante che lei solleva è che cosa fare. Già rispondendo l'altra volta avevo detto che non bisogna sottovalutare e che ci stavamo mettendo in moto. Parlavo di un 2015 in cui c'è stata una grande riorganizzazione di tutto il dipartimento con due pensionamenti dei responsabili, e quindi si affrontavano le cose con una nuova energia. Si è quindi cambiata l'ottica. In questo momento sono già partite queste serate di comunicazione nelle biblioteche, sono 53 biblioteche, e ringrazio l'Assessorato dell'istruzione e cultura che su questo è sempre collaborativo. Le serate hanno avuto fin qui una grande affluenza, e si è voluto dire che il fenomeno esiste, che il fenomeno delle droghe leggere non è senza rischio, perché possono procurare dipendenze e che ci sono conseguenze psichiatriche veramente importanti. Questo ciclo di conferenze sta andando avanti, la stampa ne dà un'importanza notevole, adesso ci sarà il dipartimento che ruota in queste serate e non posso che ringraziare tutti gli operatori.

È stato detto che nei primi tre mesi 60 giovani si sono presentati al SERT per entrare in terapia attraverso i colloqui. Faccio presente che il 50 percento di questi giovani sono stati segnalati dalla Prefettura, e quindi anche le Forze dell'ordine si stanno muovendo. Sono stati rinforzati e cambiati questi cicli di conferenze. La comunicazione e la prevenzione per noi è alla base di tutto, anche con il mondo dello sport, con gli oratori e quant'altro. Sta partendo finalmente anche il camper che ha ottenuto delle significative esperienze positive per esempio in Emilia-Romagna. Siamo in fase di autorizzazione, perché si voleva portare questo camper davanti alle discoteche per fare dei prelievi e delle analisi di sostanze, ma per questo ci vogliono le autorizzazioni. Sono però in via di sviluppo e di effettuazione tutti gli altri progetti di cui avevo parlato, soprattutto le presentazioni nelle scuole secondarie della Valle d'Aosta per cinque giornate, quindi non soltanto le conferenze. Ultimamente siamo andati a Villeneuve, a Châtillon, tre volte al Gervasone, nella scuola media di Pont-Saint-Martin, al Liceo scientifico Bérard, e quindi è già iniziato questo tour del dipartimento che va verso le scuole, verso la gente, così com'è partito il Progetto Coni Valle d'Aosta, e quindi l'affiancamento di queste presentazioni è anche con il mondo dello sport. Sono in fase di attuazione cose nuove come quella di un gruppo di organizzazioni di aiuto per le famiglie di giovani consumatori di droga. È inutile intervenire solo sul giovane se non si interviene anche sulla famiglia. Io penso quindi a tutta un'attività di comunicazione, di formazione di prevenzione messa in atto.

Lei mi chiede quale collaborazione c'è con le Forze dell'ordine. C'è una collaborazione con il mondo della scuola, con gli operatori sociali, anche con gli operatori turistici, ma soprattutto è molto stretta con le Forze dell'ordine, anche se non c'è un tavolo stabile. In queste settimane scorse ho chiesto un incontro con il nuovo Questore, che avrò in settimana. Dicevo prima che le Forze dell'ordine si stanno muovendo in un modo nuovo su un argomento che va ben oltre la Valle d'Aosta. I dati di questi giorni sul consumo di cocaina e di droghe leggere in Italia sono veramente preoccupanti, spaventosi, e quindi si richiede un piano di prevenzione forse più forte. Sempre per quello che chiedeva lei, se esiste un piano, questo mi ha fatto riflettere perché siamo in fase di preparazione, di condivisione del Piano della salute che si rivolge ad un vecchio piano che enunciava tutti i principi e che ha proprio un paragrafo in cui parla di fragilità delle dipendenze che a livello di principi mi sembra ancora molto attuale. Il piano nasce sempre vecchio e nel nuovo bisogna aggiungere un capitolo con delle azioni più specifiche di contrasto anche alle droghe sintetiche. La prossima volta che si verrà in commissione si proporrà sicuramente un'integrazione e magari anche un'audizione con il SERT, poiché penso possa essere utile per tutti. Grazie.

Presidente - La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Grazie Presidente e grazie Assessore.

Praticamente abbiamo voluto riportare in Consiglio questo argomento che è estremamente importante, si sta sviluppando sempre di più a livello della nostra gioventù e della nostra società. Ci sono tante forme di dipendenza, ma questa dalle sostanze stupefacenti, pur non volendo dare un grado di gravità ma aggredendo le persone giovani, le nuove generazioni, ci sembra debba essere affrontata con un'energia e una consapevolezza che purtroppo a nostro avviso ancora non c'è. Non dico che non ci siano delle azioni, però a nostro avviso dovrebbe essere "aggredita" nel vero senso della parola con una grinta e un'energia che mi sembra di non intravvedere da quelle azioni poste in essere.

L'ultima volta, in Consiglio, lei ci ha detto quello che ci ha detto oggi. Se vuole vado a riprendere le sue parole, però in sostanza non ha fatto che ripetere che chiaramente c'è consapevolezza del problema, ma non c'è l'energia sufficiente per affrontarlo. A distanza di qualche mese, infatti, il giudizio sull'operato amministrativo è impietoso. Lei ha fatto riferimento a quello che è comparso sui giornali, e io qui voglio ricordarlo, perché effettivamente sono cose che ci hanno veramente allarmato. Dal 1 gennaio 2000 ad oggi il SERT ha accolto 61 utenti e tutti sotto i 26 anni. Se si conta il normale orario d'ufficio da lunedì al venerdì parliamo di un paziente al giorno, come dire che stiamo perdendo per strada un'intera generazione. E poi pesantemente il nuovo Direttore accusa la politica di immobilismo. Io non voglio riportare le parole pesanti che sono state dette, però non è certo un riconoscere l'attività della politica nel contrastare questo fenomeno.

Oggi andremo ad approvare il Piano giovani previsto dalla legge n. 13, ne affronteremo la discussione in Consiglio; uno strumento che, anche se parzialmente, ripropone di dare spazio e voce ai nostri giovani e di stimolare ragazze e ragazzi a progettare il loro futuro. Proprio inserendosi in questo tipo di discorso, ahimè il grido d'allarme che riportavamo si fa ancora più pesante, perché se è vero che da una parte affrontiamo e cerchiamo di agevolare questa azione verso i giovani, dall'altro mi sembra che questa azione per prevenire le dipendenze sia piuttosto debole. Dopo quanto è stato detto dagli addetti ai lavori che ci hanno crudamente ricordato la situazione, forse sarebbe il caso di pensare ad azioni più incisive, un piano straordinario io direi, per cercare di affrontare questa emergenza dove trovino spazio, coordinati tra loro, tutti gli attori che lei poi ha ricordato, però bisognerebbe cercare di essere più incisivi, perché abbiamo già visto che le conferenze non sono così incisive, non sono così efficaci. Bisognerebbe proprio cercare di studiare e di coinvolgere dei tecnici che possano affrontare la problematica e fare un piano d'azione che porti dei frutti reali. In realtà tutto quello che è stato fatto adesso non ha avuto effetto, perché le cose si stanno aggravando, i famosi 60 ragazzi che in due mesi si sono avvicinati al SERT...chissà quanto sommerso c'è poi, di cui in realtà non abbiamo percezione, senza contare tutte le altre dipendenze. Per fare questa azione incisiva io dico che bisogna anche investire dei soldi, quindi trovare dei fondi per azioni veramente preventive e incisive. I fondi abbiamo visto ultimamente come si riescano a trovare facilmente per altri tipi di iniziative e manifestazioni, speriamo di trovarli per questa cosa che è estremamente importante, ne va della salute dei nostri ragazzi e delle nostre future generazioni. Grazie.