Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1847 du 25 février 2016 - Resoconto

OBJET N° 1847/XIV - Communications du Président du Conseil sur l'entente de coopération interparlementaire entre le Conseil régional de la Vallée d'Aoste, le Parlement de la Fédération Wallonie-Bruxelles et le Parlement de la République et Canton du Jura. (Approbation d'une résolution).

Viérin M. (Président) - Point n° 45 à l'ordre du jour.

Le 28 et 29 janvier 2016 les délégations du Conseil régional de la Vallée d'Aoste, du Parlement de la Fédération Wallonie-Bruxelles et du Parlement de la République et Canton du Jura, réunis au sein du comité de coopération interparlementaire ont tenu à Aoste leur seizième session.

Les délégations ont traité de la situation politique et institutionnelle dans les trois entités et ont ensuite débattu des questions relatives au système de formation des enseignants, à l'éducation à la citoyenneté et aux nouvelles technologies mises à disposition des formateurs.

Au terme des travaux, le Comité mixte a adopté à l'unanimité une résolution. Par cette résolution, le Comité mixte encourage le renforcement de la formation initiale des enseignants, afin de mieux les préparer surtout dans leurs premières années de métier; soutient les collaborations entre tous les acteurs concernés; appuie les actions qui permettent de fédérer les expertises et les compétences spécifiques des personnes, ainsi que les productions de la recherche scientifique, les supports et les outils; appuie les activités de formation ouverte et à distance, qui permettent de maximiser les ressources et de réduire les coûts; encourage toutes les initiatives permettant de faire évoluer les pratiques d'enseignement en les inscrivant au cœur d'une réflexion approfondie sur les grands thèmes d'actualité, porteurs d'enjeux culturels, éducatifs et pédagogiques, tels que l'éducation à la citoyenneté et l'éducation au développement durable; appuie aussi, dans le cadre de l'éducation à la citoyenneté, les démarches favorisant la connaissance du particularisme culturel et linguistique des régions concernées.

Cette résolution témoigne surtout de la volonté de travailler ensemble pour répondre aux défis de notre société et de notre futur. Il s'agit d'un défi pour donner à nos jeunes une solide formation qui soit adaptée à notre époque, qui renforce leurs potentialités et leurs compétences, en leur offrant les instruments pour s'épanouir dans la vie et pour être des acteurs dynamiques dans la société. Nous estimons très important que le parcours de formation et d'éducation à la citoyenneté se transforme en un parcours d'éducation à la responsabilité, rappelant tant les droits que les devoirs.

Je remercie les experts qui ont donné une contribution pour les rapports, Madame Gabriella Vernetto, inspectrice de l'Assessorat de l'éducation et de la culture de notre Région, Madame Teresa Grange de l'Université de la Vallée d'Aoste, Monsieur Franco Vietti, directeur général de l'Université de la Vallée d'Aoste, ainsi que tout le personnel qui a travaillé pour la bonne réussite de la manifestation.

Je remercie autant pour leur apport à la bonne réussite des travaux les Conseillers régionaux composant la délégation de la Vallée d'Aoste, Monsieur Follien, Monsieur Chatrian, Monsieur Grosjean, Monsieur Lanièce, Monsieur Bertin, Monsieur Borrello et Monsieur Restano.

Le projet de résolution est donc soumis aujourd'hui à l'attention du Conseil pour son adoption. Il y a quelqu'un qui demande la parole ? Je donne la parole au collègue Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Accogliamo con favore la comunicazione del Presidente del Consiglio circa la risoluzione in oggetto. Gli auspici, le raccomandazioni e gli incoraggiamenti contenuti nel documento di intenti testimoniano la comune sensibilità delle istituzioni facenti parte del Comité de coopération interparlementaire, un organismo che favorisce l'incontro e la discussione tra la nostra istituzione consiliare, le Parlement de la Fédération Wallonie-Bruxelles et le Parlement de la République et Canton du Jura.

Le raccomandazioni e gli incoraggiamenti contenuti nella risoluzione che lei oggi ha illustrato in quest'aula, vanno nella direzione da noi auspicata, cioè quella di una maggiore integrazione e sinergia tra soggetti che per competenza e per motivi istituzionali si occupano degli stessi argomenti, e soprattutto che hanno sensibilità condivise. In questo caso, il tema della formazione permanente della classe docente, della messa in rete e in comune delle competenze acquisite dentro, ma anche fuori il circuito professionale, il tema di una maggiore ed efficace collaborazione tra soggetti deputati a erogare formazione e a fornire informazione (l'università, les hautes écoles, i centri di formazione, le istituzioni scolastiche, le amministrazioni pubbliche), sono argomenti che se trattati secondo un approccio sinergico, possono generare risultati positivi per gli attori interessati. In questo caso specifico parliamo degli insegnanti, ma anche delle istituzioni scolastiche, delle organizzazioni deputate alla formazione professionale e delle istituzioni politiche. Mettere in rete le conoscenze, le competenze, gli intenti comuni, soprattutto tra entità affini per tradizione, estrazione storico culturali, come sono le istituzioni politiche che fanno parte del Comité, produce sempre a nostro parere ricadute positive in termini tra l'altro di efficienza, di efficacia e di appropriatezza. Vale per la sanità, ambito in cui ricorrono generalmente questi principi che vengono spesso esplicitati, ma lo stesso discorso vale per ogni ambito delegato al pubblico, e la scuola è sicuramente uno di questi.

Leggo con particolare apprezzamento il documento che avete sottoscritto all'interno del Comité, fra l'altro votato all'unanimità da parte di tutti i componenti. Intanto perché totalmente condivisibile l'approccio. L'idea che la formazione iniziale e permanente degli insegnanti sia elemento qualitativo dell'offerta scolastica e didattica, oltre che di accrescimento individuale, è accoglibile in pieno, è addirittura lapalissiana, ma non è così scontata. Così come è condivisibile l'idea di una modernizzazione di una attualizzazione degli obiettivi, dei programmi, delle modalità di insegnamento in relazione - è scritto anche nel testo della dichiarazione d'intenti - alle nuove tecnologie e alle nuove realtà sociali. È interessante il riferimento all'integrazione degli allievi con bisogni specifici, all'integrazione degli allievi migranti, il riferimento all'annoso tema e problema dell'abbandono scolastico, al perfezionamento delle competenze informatiche e linguistiche degli insegnanti. Altrettanto condivisibile è l'idea di una scuola inclusiva che si proponga cioè di limitare al minimo l'abbandono scolastico anche attraverso percorsi originali e differenziati, com'è ad esempio il caso della formazione professionale, argomento peraltro sul quale stiamo facendo una grossa discussione e anche dei progressi, ci pare.

Ci fa particolare piacere il riferimento condiviso con i nostri partner svizzeri e belgi, a testimonianza delle comuni esigenze e anche di una comune visione, al ruolo della scuola nell'educazione alla cittadinanza e allo sviluppo sostenibile. Così come ci piace il riferimento alla scuola come vettore di valori universali come quelli della solidarietà, della giustizia e dell'uguaglianza.

Non crediamo che questo documento sia una mera dichiarazione di intenti, finalizzata a giustificare l'esistenza del Comité de coopération interparlementaire, ma crediamo veramente nell'effetto di stimolo che gli impegni assunti nel documento in discussione possono avere sul sistema dell'istruzione e quindi nella società nel suo complesso che, come sappiamo, è spesso il riflesso dell'adeguatezza o dell'inadeguatezza del suo sistema scolastico. Non si sa se è conseguenza o è effetto, ma poco importa. Certo, il riconoscere la necessità di una scuola al passo con i tempi, adeguata alla società nella quale è inserita, di una scuola anche come elemento di indirizzo della società stessa, non significa delegare a titolo esclusivo alla scuola il ruolo educativo. La famiglia, i gruppi dei pari, l'associazionismo, le varie forme di aggregazione più o meno organizzate sono elementi che non possono essere vicariati dalla scuola, ma come si dice tutto fa sistema e la scuola è indiscutibilmente uno dei pilastri di questo sistema. Acquisire consapevolezza del ruolo fondamentale della scuola nella formazione della persona umana, della personalità del cittadino, non significa sostituirsi alle altre aggregazioni sociali, ma vuol dire riconoscere che la scuola, così come la cultura, è elemento imprescindibile anche nella formazione di una coscienza civica adeguata ai tempi.

Speriamo davvero che gli auspici, gli incoraggiamenti e gli inviti contenuti nel documento siano trasformati in azioni concrete, anzi positive, malgrado les restrictions budgétaires che, come indicato in premessa, riducono inevitabilmente la capacità di spesa pubblica. Significa in sostanza, colleghi, che si rende sempre più necessario individuare con attenzione e con responsabilità le priorità di spesa (la formazione del personale insegnante sicuramente è una di queste), diminuendo certamente gli sprechi attraverso un miglioramento, come è scritto peraltro nella risoluzione, anche dei metodi e dei sistemi adottati per questa formazione. Il documento cita infatti la formazione a distanza, la messa in rete delle risorse già esistenti in termini di competenze specifiche delle persone, oltre che di produzioni della ricerca scientifica, dei supporti e degli strumenti. Auspici, certo, ma che vanno nella direzione giusta e che possono trasformarsi da incoraggiamenti in veri e propri impegni programmatici, che in questo caso si estendono rafforzandoli anche ai nostri amici belgi e svizzeri, in un'ottica partenariale che può diventare realmente opportunità, se ben indirizzata e se ben accolta.

Président - La parole au collègue Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Très brièvement, Président, pour réaffirmer la validité et la bonté de ce document, qui finalement remet l'attention sur un aspect fondamental qui a été abandonné dans ces dernières années : la formation des enseignants et surtout la formation en langue. Nous partageons les considérations qu'il y a différents aspects dans la vie professionnelle de nos enseignants qui peuvent représenter de la formation, mais pour une région bilingue et plurilingue, surtout pour une région francophone, s'il n'y a pas de la formation en langue et surtout s'il n'y a pas des échanges de professionnalité et notamment de compétences, même pédagogiques, on ne peut pas avoir de croissance pour ce qui est des formateurs. Le défi aujourd'hui c'est vraiment la formation des formateurs, le document le reprend très bien. Il y a eu dans les années un plan de formation des enseignants à l'extérieur, le collègue Rosset le rappelait. Il y a eu les restrictions budgétaires et même aussi l'envie de se réorganiser d'une façon différente probablement. Si d'un point de vue unilatéral il y a la formation des enseignants valdôtains à l'étranger, surtout dans les aires francophones - il y a une synergie, comme le document le rappelle, et dans les années, à travers l'attaché linguistique, nous avons eu des collaborations avec l'Académie d'Aix en Provence, mais je rappelle aussi les formations à Paris plutôt que dans d'autres endroits francophones - le Comité mixte, le comité de coopération interparlementaire entre le Jura, la Vallée d'Aoste et la communauté française de Belgique, est une opportunité en plus. Cela parce que, comme la délibération le rappelle, depuis novembre 2000 et donc depuis le début de cet intente de coopération transfrontalière, il y a eu plein de documents. Souvent ce sont, comme le Conseil de la Vallée d'Aoste, des organismes qui se réunissent, mais la partie la plus intéressante et la plus difficile est ce qu'on appelle le suivi, c'est-à-dire de mettre en pratique des actions concrètes et immédiates sur ce qu'on peut faire pour amener quelque chose de concret p notre communauté, dans ce cas pour le monde de l'école et des enseignants.

Nous accueillons d'une façon positive cette intente. L'idée est aussi, comme le dit le document, d'unir les ressources et donc d'en remettre aussi une partie pour ce qui est de la Vallée d'Aoste pour la formation des enseignants. On utilise aussi l'université, cela était cité, car effectivement elle était née avec un esprit bilingue, et surtout de stages pour les jeunes dans des aires francophones (je rappelle la Belgique). Tout doucement cette vocation francophone a été un peu abandonnée et ça c'est un dommage, car l'Université libre de la Vallée D'Aoste doit avoir une vocation aussi et surtout francophone.

Voilà notre soutien convaincu à ce document et surtout la volonté, que nous accueillons favorablement, de relancer cette formation, qui est à la base de l'avenir du corps enseignant, mais surtout des élèves qui auront la possibilité, à travers l'amélioration, l'apprentissage et la mise à jour des nos enseignants, d'être partie prenante sur notre envie de continuer d'être toujours plus sur le sillon de renforcer cette francophonie. Elle est, en effet, notre spécialité, sans laquelle notre autonomie spéciale n'aurait plus de sens, par rapport à d'autres réalités qui sont géographiques ou qui ont d'autres spécificités, mais notre spécificité culturelle et linguistique est à la base de notre autonomie.

Président - Merci, collègue Viérin. On peut passer à la votation. Votation ouverte.

Votation fermée.

Présents, votants et favorables : 32

Le Conseil approuve à l'unanimité