Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1840 du 25 février 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 1840/XIV - Interpellanza: "Valutazioni e strategie della Regione in merito alla partecipazione a fiere di fama internazionale per la promozione del turismo".

Viérin M. (Presidente) - Punto 39 all'ordine del giorno. La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Ciclicamente portiamo l'argomento, di cui si è parlato tante volte in questo Consiglio, delle strategie di promozione turistica della Valle, inerente anche e soprattutto all'utilità della partecipazione a certi eventi fieristici o a certe borse che raccolgono e raggruppano un po' tutti gli operatori turistici sia pubblici che privati, istituzionali o meno, nazionali e internazionali. In queste scorse settimane si è tenuta a Milano l'annuale Borsa internazionale del turismo (Bit) e la nostra iniziativa parte da una considerazione. La Bit è un evento che negli anni aveva avuto un declino, al di là della partecipazione dei flussi degli utenti che si recavano a questa fiera. A quanto ci dicono gli operatori, era una fiera che aveva avuto una leggera o importante flessione, ma che quest'anno, da ciò che si è letto, ha avuto un'inversione di tendenza vedendo la partecipazione importante di utenti, ma anche e soprattutto di operatori.

La nostra interpellanza muove da una considerazione legata alla partecipazione o meno della Valle alla Bit, ma più che altro a una strategia generale; pensiamo anche alla fiera di Rimini, dove invece gli albergatori erano presenti. Volevamo con l'Assessore fare il punto per capire da un punto di vista strategico quali erano gli indirizzi che l'Amministrazione aveva: partecipazione o meno a certi eventi, assenza di stand ad altre e come questo viene inserito in scelte che noi vorremmo capire in che direzione vanno a promuovere la Valle, in questo periodo in cui i grandi eventi hanno toccato il nostro territorio. Pensiamo - la collega Morelli lo ricordava ieri - alla Coppa del mondo a La Thuile che è stato sicuramente un grande evento con una connotazione anche e soprattutto mediatica, al di là del flusso di partecipazioni in loco, non solo a La Thuile ma nell'intero territorio regionale o comunque in una parte di esso. La considerazione è che eventi come quello della Coppa del mondo dovremmo averne uno al mese, non inerente solo allo sci, per avere la possibilità di una visibilità per la Valle d'Aosta. Al di là degli eventi e di tutto ciò che cercano di fare non solo l'Amministrazione, ma anche i partner sul territorio, in questo caso un grande plauso va sicuramente agli organizzatori: le Amministrazioni sicuramente hanno lavorato, ma anche e soprattutto c'è stata la forza delle persone e del comitato, che hanno saputo mettere in piedi una manifestazione che ha fatto onore e che ha reso un momento di orgoglio per l'intera Valle d'Aosta.

Al di là di ciò che sta arrivando, di ciò che vorremmo avere e di ciò che si avrà, vorremmo capire come questa strategia viene inserita. Ne avevamo parlato anche all'interno del primo piano di sviluppo che era stato commissionato qualche anno fa e che aveva visto una raccolta dati sul territorio, ma ciò che a noi interessa soprattutto è sapere come la Valle d'Aosta viene promossa fuori e come eventualmente si mettono in sinergia gli attori istituzionali con quelli privati e con le associazioni di categoria.

Président - La parole à l'assesseur Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Sulle modalità di presentare le nostre particolarità, le nostre specificità e i nostri punti di forza, ovviamente negli anni ci sono state delle modifiche e dei cambiamenti. Si ricorderà il consigliere Viérin quando ante crisi andavamo alla Bit e trovavamo degli stand che sembravano delle piazze d'armi, per tutta una serie di regioni del Sud, perché erano esposizioni che venivano finanziati con gli obiettivi europei, dove riuscivano ad attingere delle risorse molto importanti e utilizzavano mezzi e spazi che erano veramente impensabili. Da quando non c'è stato più questo tipo di discorso, la Bit in particolare ha sicuramente diminuito di molto il suo appeal e oggi la TTG di Rimini è il luogo che ha più appeal, perché dall'altra parte siamo rimasti fermi a dei modelli assolutamente superati.

Probabilmente ci sarà qualche ripresa, ma a oggi, non perché noi dobbiamo copiare quello che fanno gli altri, ma Regioni e Province come il Trentino, l'Alto Adige, il Veneto, il Piemonte, il Lazio, il Molise e l'Abruzzo non erano presenti. Non erano presenti la Germania, la Francia e la Spagna e nemmeno tutta una serie di tour operator potenti come Francorosso o Alpitour. Non erano presenti gli operatori business, tutto il mondo crocieristico, l'Alitalia, l'Emirates e particolarmente significativa era l'assenza anche dell'Enit: il nostro Ente nazionale italiano per il turismo era assente.

Noi non andiamo alla Bit dal 2011, anno in cui avevamo speso 130 mila euro. Voi capite che oggi destinare 130 mila euro per un'iniziativa di questo genere, non è particolarmente performante. Al contrario - condivido quello che ha detto il collega Viérin - il TTG è un luogo interessante in Italia, non solo per i flussi, ma anche per capire le tendenze, per confrontarsi, per cercare di creare dei momenti di crescita professionale e per capire dove si va. Pertanto, per l'ambito dell'Italia, c'è la conferma della partecipazione alla TTG, insieme alla Chambre e agli operatori, con i quali c'è quindi una sinergia.

All'estero abbiamo delle fiere mirate. Nel momento in cui si parla, per esempio, di cicloturismo, noi cerchiamo sui mercati esteri di andare là dove c'è il cicloturismo; dove, per esempio, si parla dei randonneur o del trekking, noi cerchiamo di andare. Quindi anche all'estero cerchiamo, tramite le nostre agenzie, di presidiare quelle fiere specifiche di settore che sono aderenti alla nostra offerta turistica. Non è che noi abbiamo escluso la modalità fieristica per promuovere la Valle d'Aosta, ma abbiamo un approccio più selettivo, perché certe fiere generaliste rischiano di non essere efficaci.

Per continuare la provocazione che mi fa il collega Bertin, se si parla di turismo accessibile dobbiamo andarci con gli operatori, così come abbiamo fatto con il TTG, perché altrimenti è inutile che la Regione faccia delle promozioni e delle attività. Lei ha fatto gli esempi delle altre Regioni, ma dietro ci sono dei club di prodotto e operatori organizzati, quindi la Regione coordina delle attività che vengono fatte sul territorio. La Regione non può coordinare delle attività che non ci sono o solo delle cooperative sociali che fanno degli studi.

Viene il sospetto che queste interrogazioni abbiano anche delle indicazioni, perché qualcuno viene a farci delle proposte, ma mi chiedo se siano progetti di studio o proposte per un prodotto vero. Dev'essere esattamente come per le fiere: si va per cercare di vendere un prodotto.

L'altra fiera specifica è lo Skipass di Modena. Ci siamo messi a coordinare: non andiamo solo a distribuire dei dépliant, ma andiamo a dare una mano a coordinare le stazioni e i consorzi che vanno a vendere dei pacchetti, dei soggiorni. I vari consorzi si sono organizzati e vanno a fare delle attività commerciali, perché quelle nelle fiere sono delle attività che devono produrre e non solo fare una comunicazione generale.

Président - La parole au collègue Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Questa iniziativa aveva proprio lo scopo di capire qual era la strategia inserita all'interno di tutte le manifestazioni e le fiere o della promozione della Valle in generale. Intanto non ci interessava sapere chi non era presenti, al di là della Valle d'Aosta. Noi sappiamo quali Regioni che erano presenti: quelle del Sud e la maggior parte delle Regioni italiane erano presenti alla Bit, con degli stand importanti, non magari come le piazze di un tempo.

Pensiamo che effettivamente non sia oggi il caso in una fiera come la Bit di andare a spendere 130 mila euro per uno stand, ma non pensiamo neanche che sia per la Valle d'Aosta un bel segnale essere talmente assenti. Oggi secondo noi bisogna studiare delle nuove formule di partecipazione, anche solo con le persone che l'Amministrazione ha in forza. Abbiamo delle professionalità interessanti all'interno dell'Amministrazione o comunque nelle categorie: la Chambre piuttosto che all'associazione degli albergatori, oppure altre categorie che si occupano di turismo. Essere presenti magari anche con un costo molto limitato, ma esserci per avere delle azioni operative. Lei citava, per esempio, certe fiere dove si vanno a vendere i pacchetti: abbiamo all'interno della Bit partner e operatori privati con una sedia e una cartellina, che organizzano appuntamenti rivolti ai tour operator per vendere il loro prodotto. Essere presenti con una modalità diversa, potrebbe essere uno spunto.

L'Assessore giustamente dice che ci sono iniziative che hanno uno scopo conoscitivo: la nostra interpellanza è da un lato conoscitiva, ma vuole essere anche e soprattutto propositiva. Proviamo a studiare - questo è lo spunto - delle forme di partecipazione non diciamo a costo zero, perché anche il personale costa, però con delle professionalità che siano presenti magari non con uno stand, ma semplicemente con dei momenti operativi, per vendere il prodotto Valle d'Aosta attraverso un piccolo spazio o attraverso nuove formule. All'interno di certe fiere ci sono Regioni che pagano delle persone semplicemente per attrarre clientela verso certi stand, oppure altre sono commissionate dall'Amministrazione per promuovere magari semplicemente con un volantinaggio la propria realtà.

I privati aguzzano l'ingegno e c'è un panorama già codificato, se non abbiamo capito male, che va dalla TTG allo Skipass di Modena o ad altre fiere internazionali, dove la presenza è già definita e quindi permane per il futuro attraverso i partner, come la Chambre o l'Adava. Visto che da quello che abbiamo sentito - l'Assessore avrà delle informazioni più puntuali - la Bit è tornata ad avere una certa appetibilità, si potrebbero studiare per il futuro, visto anche il periodo che stiamo vivendo, delle azioni e delle presenze mirate e importanti. Tra i 130 mila euro di uno stand o l'avere semplicemente delle professionalità, si può magari studiare ed elaborare qualche progetto di presenza a costi limitati, perché persone creative nell'ambito della promozione turistica ce ne sono. Questo è semplicemente per dire che effettivamente la presenza della Valle d'Aosta potrebbe essere utile e potrebbe tornare ad essere importante.

Concludiamo, Assessore, dicendo che, anche e soprattutto in un momento di difficoltà, la presa di coscienza che l'industria turistica può essere effettivamente un momento di rilancio per la nostra regione, abbinata chiaramente a tutti i settori come quelli dell'enogastronomia, delle terme e di tutto ciò che la Valle d'Aosta, dalla montagna alla cultura ai castelli, può offrire, è qualcosa che può nel futuro far crescere una generazione diversa, rispetto a una Amministrazione che per anni ha invece creato posti di lavoro e ha avuto persone che sono nate e cresciute con l'idea del posto fisso. Oggi dei flussi turistici importanti si sono materializzati sulla Valle d'Aosta, anche se dall'indagine che ci è stata recapitata vediamo che ci sono ancora delle criticità, come quella dei posti letto piuttosto che altri aspetti. Però la considerazione è che, se effettivamente noi educhiamo le giovani generazioni e il futuro di questa regione a un investimento in un campo che può effettivamente rappresentare un volano di sviluppo per le giovani generazioni e per le famiglie in generale, abbinando ciò che noi abbiamo sul territorio, sicuramente una volta creato il prodotto, promuoverlo fuori diventa fondamentale proprio per avere una attrattività. Senza essere dei grandi economisti, al posto di far girare i soldi tra i valdostani, semplificando con il baratto, prendiamo i soldi da chi ce li ha fuori, portiamoli nell'economia e creiamo quella crescita di cui una comunità necessita in un momento di difficoltà.

Si dà atto che dalle ore 09.43 assume la presidenza il vicepresidente Follien.