Objet du Conseil n. 1800 du 24 février 2016 - Resoconto
OGGETTO N. 1800/XIV - Interrogazione: "Risultanze dell'attività svolta dal Registro tumori della Valle d'Aosta".
Viérin M. (Presidente) - Punto 6 dell'ordine del giorno. La parola all'Assessore Fosson.
Fosson (UV) - Grazie.
Con la delibera del 2012 citata dai proponenti, la Giunta regionale formulava l'approvazione dell'istituzione del Registro tumori della Regione autonoma Valle d'Aosta presso l'azienda USL. È stata una decisione importante, impegnativa, e dirò perché, ma sicuramente necessaria. Tutti gli studi epidemiologici e le malattie rare non possono avere un affronto corretto senza avere un registro dei tumori in Valle d'Aosta: questo l'avevamo sempre detto, anche quando abbiamo fatto il primo Atlante di mortalità per la Valle d'Aosta. L'avvio di questo registro, come tutte le cose, non è stato semplice, nel senso che è stata necessaria una convenzione della Valle con l'ente esterno di provata esperienza, che è stato individuato nell'IRCCS, Istituto nazionale dei tumori di Milano, da delibera aziendale. Ciò però ha comportato nel concreto, con l'adozione di un sistema informatico di nuova concezione, la necessità degli operatori dell'azienda di venire formati per questo. Intanto è partito - ed è questo il fatto positivo - un inserimento dei dati provenienti attualmente da fonti citate e recupero dei dati storici. Per precisazione, le tre fonti da cui vengono questi dati sono le SDO, l'Anatomia Patologica e la Mortalità. I dati per le SDO riguardano circa 20 mila pazienti all'anno. È chiaro che su questo grava il discorso della mobilità passiva, cioè coloro che vanno a farsi operare per tumore in altre regioni d'Italia, e qui la mobilità ci viene comunicata due anni dopo, quindi noi adesso stiamo raccogliendo i dati del 2014. Quindi inserimento dei dati e l'elaborazione degli stessi sotto il profilo epidemiologico già avviene, ed è estremamente importante verificare se c'è un aumento di un certo tipo di patologia che potrebbe essere legata all'ambiente, con i relativi controlli conseguenti. Attualmente tutto questo lavoro è terminato per gli anni che vanno dal 2007 al 2011 e mancano solo gli ultimi controlli. Tutti gli altri dati (Mortalità, SDO, eccetera) sono stati raccolti fino al 31 dicembre 2015, manca ancora la mobilità passiva.
Quando il registro verrà accreditato: questo è un altro problema parallelo, ma che segue dei regolamenti che sono fissati dall'AIRTUM (Associazione italiana registro tumori), in base al quale per avere un registro tumori bisogna avere una copertura di popolazione di almeno 200 mila abitanti, con una raccolta dei dati di 5 anni. Questo numero per essere accreditato ha però bisogno di una validazione del direttivo dell'AIRTUM con cui ci sono dei contatti. Noi speriamo che questi cinque anni siano sufficienti. Le dico che prima di fare la domanda abbiamo cercato di sentire AIRTUM, proprio perché ci fosse un accordo su questo. Il Consiglio d'amministrazione di AIRTUM è però in scadenza. Chi si occupava di queste cose è il professor Zanetti, un noto epidemiologo di Torino, che tra l'altro è valdostano, ma è andato in pensione da sei mesi. Comunque i nostri dati saranno inseriti ad aprile del 2016 pensando che l'AIRTUM dia un parere positivo - e così sembra che siano gli accordi - per venire comunque registrati all'interno del Registro nazionale dei tumori. Nello stesso tempo, ad aprile di quest'anno chiederemo anche l'accreditamento internazionale allo IARC, che è l'International Agency for Research on Cancer. Siamo sicuri che avverrà prima l'accreditamento internazionale di quello nazionale, perché i tempi e i regolamenti sono diversi, però ormai siamo in fase di conclusione e di inserimento di un meccanismo comunque che funziona già. Rispetto al periodo 2011-2013, i dati sono pronti per essere inseriti anche questi nell'AIRTUM. Per cui, se non basteranno cinque anni, ce ne saranno sette per avere questa che, comunque, è uno strumento per poter programmare la sanità all'interno di una regione molto piccola con dei numeri bassi.
Président - La parole au collègue Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente. Ne approfitto anche per rispondere alla precedente interrogazione a risposta scritta, nel senso che l'ho ricevuta, perché di solito bisogna chiedere poi se si riceve l'interrogazione scritta o no, nel caso l'ho ricevuta. Per quanto riguarda l'ordine del giorno, la invito a farlo rispettare, perché se poi ogni volta si cambia l'ordine del giorno io vengo preso in contropiede e mi dà un po' fastidio, anche perché l'Assessore è qui nel foyer, basta chiamarlo.
Veniamo all'interrogazione. I dati che mi dà sono piuttosto preoccupanti, 20 mila pazienti sono una cifra considerevole. Sappiamo che la Valle d'Aosta da questo punto di vista è una regione piuttosto affetta da questa problematica, dovuta a tante ragioni, non ultime quelle legate all'inquinamento atmosferico e ad altre questioni. L'importante è che rapidamente si dia attuazione a questo Registro dei tumori, anche perché la situazione è comunque importante e va tenuta sotto controllo. Tra l'altro monitorare il fenomeno ha molti aspetti positivi, come il valutare le dimensioni della malattia nella popolazione, ma anche mettere in atto tutta una serie di prevenzioni e di azioni per garantire la salute della popolazione. Da lì si deve partire e bisogna farlo in fretta, perché mi sembra che siamo un po' in ritardo anche rispetto agli accreditamenti. Ritengo importante far conoscere i lavori che vengono fatti da questo registro, anche perché anche in passato abbiamo avuto difficoltà ad avere informazioni sulla questione. Mi ricordo, all'epoca del referendum, l'informazione sulla diffusione dei tumori in Valle d'Aosta, non erano notizie facilmente ottenibili. Al più presto bisognerebbe avere un accreditamento a cui fare riferimento, anche perché permette di essere inseriti in un contesto più grande e avere anche maggiori possibilità. Tra l'altro, da quanto ci risulta, non è stata ancora inoltrata la richiesta e bisognerà farlo in fretta. Mi pare che in termini generali siete un po' in ritardo rispetto alla tempistica. Questa è una questione che si trascina da tempo, è urgente avere dei dati precisi e tenere sotto controllo il fenomeno che, anche in una regione come la nostra, ha delle dimensioni preoccupanti e deve essere tenuto sotto controllo in modo serio.