Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1786 du 2 février 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 1786/XIV - Disegno di legge: "Modificazioni alla legge regionale 13 marzo 2008, n. 5 (Disciplina delle cave, delle miniere e delle acque minerali naturali, di sorgente e termali)".

Viérin M. (Presidente) - Punto n. 34.01 dell'ordine del giorno. La parole au rapporteur, le Conseiller Farcoz.

Farcoz (UV) - Merci Président.

Il disegno di legge sottoposto all'esame del Consiglio regionale reca modificazioni alla legge regionale del 13 marzo 2008, n. 5 (Disciplina delle cave, delle miniere e delle acque minerali naturali, di sorgente e termali). Le modificazioni riguardano in particolare il Titolo III (Concessioni di coltivazione) della parte IV (Ricerca e coltivazione delle acque minerali naturali, di sorgente e termali) della citata legge n. 5/2008.

La necessità di apportare modificazioni alla norma limitatamente alla parte IV, come ho sopra indicato, nasce dal fatto che le disposizioni attualmente vigenti in materia di sfruttamento delle acque minerali e termali prevedono procedure articolate per il rilascio della concessione, atto questo obbligatorio per lo sfruttamento vero e proprio della risorsa. La normativa attualmente in vigore prevede che la richiesta di concessione possa essere presentata solo dopo aver acquisito la certificazione del Ministero della salute sulle caratteristiche delle risorse oggetto della concessione stessa e previa presentazione di apposita istanza, corredata dalla documentazione tecnica e di sostenibilità ambientale ed economico-finanziaria prevista dalla legge n. 5/2008, che illustri gli interventi da porre in atto per l'effettivo sfruttamento della risorsa. Tale documentazione deve dimostrare la fattibilità dell'operazione: dalla captazione delle acque minerali/termali o di sorgente alla valorizzazione delle stesse attraverso la realizzazione di apposito stabilimento o struttura. Le disposizioni attualmente vigenti prevedono quindi l'acquisizione della valutazione di impatto ambientale e la presentazione del progetto definitivo delle opere che si intendono realizzare per consentire la fruibilità della risorsa, nonché di un master plan sulla sostenibilità economica e finanziaria dell'iniziativa. Sono compresi nelle opere non solo tutti gli impianti da realizzare per consentire la captazione della risorsa e la distribuzione, ma anche il complesso di edifici, impianti ed attrezzature costituenti il sistema di sfruttamento delle acque termali/minerali. Tuttavia l'attività estrattiva e lo sfruttamento delle acque minerali/termali e di sorgente costituiscono "attività di pubblico interesse" e, nello specifico, la ricerca di acque minerali/termali o di sorgente da sfruttare può essere anche di iniziativa pubblica. Non si può quindi escludere l'interesse diretto dei Comuni a promuovere e a favorire tale attività.

Con il disegno di legge in esame vengono introdotte modificazioni alla legge n. 5/2008 al fine di consentire quindi ai Comuni di valutare la migliore modalità di sfruttamento di un'acqua minerale/termale o di sorgente, consentendo di poter esplorare preventivamente il libero mercato. In particolare, obiettivo del disegno di legge è quello di introdurre una fase preliminare al rilascio della concessione di sfruttamento dell'acqua minerale/termale vera e propria, quando questo è promosso da un Comune, fase che dovrebbe consentire all'Amministrazione pubblica interessata di esplorare appunto il libero mercato per ricercare l'eventuale partner privato con cui sviluppare la fase successiva volta allo sfruttamento vero e proprio della risorsa termale e/o minerale. Fase che dovrà quindi comprendere, ai fini dell'ottenimento della concessione, tutta la progettazione definitiva delle diverse opere (dalla captazione alla valorizzazione della risorsa), compresa quella necessaria all'acquisizione della valutazione di impatto ambientale.

Il disegno di legge si compone di cinque articoli. L'articolo 1 prevede la sostituzione dell'articolo 45 della legge n. 5/2008. In particolare, le modificazioni introdotte prevedono la possibilità di includere tra i soggetti potenzialmente interessati a richiedere la concessione per lo sfruttamento di acque minerali/termali o di sorgente, oltre al soggetto che successivamente alla fase di ricerca ha ottenuto il riconoscimento delle caratteristiche delle acque oggetto di concessione da parte del Ministero della salute:

- il soggetto che, pur non avendo eseguito le attività preliminari all'ottenimento della concessione, abbia un interesse diretto allo sfruttamento della risorsa. Tale soggetto, che può essere sia pubblico che privato, con la richiesta di concessione si pone di fatto in concorrenza con il soggetto che ha eseguito tutte le attività preliminari della ricerca e del riconoscimento delle caratteristiche delle acque minerali/termali o di sorgente e deve con l'istanza presentare tutta la documentazione tecnica di valutazione ambientale e di sostenibilità economica dell'iniziativa;

- parallelamente il Comune sia che abbia promosso e attuato la fase preliminare di ricerca della risorsa, sia che manifesti il proprio interesse al potenziale sfruttamento in una fase successiva, che non avendo gli strumenti tecnici ed economici per poter materialmente attuare la fase di progettazione definitiva, di valutazione ambientale e di successiva realizzazione delle opere per lo sfruttamento, deve verificare nel libero mercato l'effettiva concretizzazione dell'iniziativa.

Gli articoli dal 2 al 5 modificano rispettivamente gli articoli 46, 47, 48 e 52 della legge n. 5/2008, adeguando le disposizioni vigenti alle novità introdotte dall'articolo 1, con particolare riferimento al Comune in qualità di soggetto potenzialmente interessato allo sfruttamento della risorsa idrica, ma che necessita di eseguire verifiche sulla fattibilità dell'iniziativa. In considerazione di ciò, le modificazioni proposte ai predetti articoli della legge n. 5/2008 prevedono in sintesi: la presentazione dell'istanza di concessione con documentazione notevolmente ridotta rispetto alla procedura ordinaria; un'istruttoria dell'istanza e atto di concessione semplificati e la durata della concessione limitata a cinque anni, al fine di consentire al Comune di esplorare il mercato e di individuare, se del caso, i soggetti che presenteranno successivamente la richiesta ordinaria di concessione per lo sfruttamento vero e proprio della risorsa, nel rispetto delle esigenze di "pubblico interesse". Merci.

Président - Merci collègue Farcoz. Quelqu'un demande la parole? Je ferme la discussion générale. Y a-t-il des requêtes pour déclaration d'intention? La parole au collègue Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Volevamo solo annunciare il nostro voto contrario a questo provvedimento, perché, al di là delle parole di presentazione molto dotte e interessanti del nostro collega Consigliere Farcoz, ci sembra che in realtà questo provvedimento favorisca più i privati che l'ente pubblico, perché sembra una cosa quando in realtà è un'altra, è tipico delle leggi che spesso vengono approvate in questo Consiglio. Di conseguenza, valutando con estrema attenzione ciò che è stato fatto in questa legge e i nostri principi di difesa dell'acqua, che è un bene comune di difesa del territorio, già ampiamente sfruttato e distrutto da tutte quante le vostre leggi, ci sembra opportuno prendere una posizione chiara e netta di contrarietà rispetto a questa modifica di legge, che ripeto favorisce esclusivamente i privati e non il pubblico. Con questo ringrazio tutti per l'attenzione. Buona sera.

Presidente - Grazie collega Cognetta. Altri per dichiarazione di voto? La parola alla Consigliera Certan.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

Riguardo a queste modificazioni della legge regionale, il nostro gruppo si asterrà. Il collega Cognetta è stato molto puntuale e molto pungente, devo dire che, da una parte, la modifica in effetti parrebbe aprire la possibilità ai Comuni in qualche modo di essere interpreti e garanti anche di questa tutela dell'esigenza di pubblico interesse delle acque termali e delle acque minerali. Vi è però un passaggio nei vari articoli che riteniamo essere ambiguo e tra un "può" e un "deve": non si capisce se il Comune può o il Comune deve in una seconda fase aprire e consentire l'esplorazione del libero mercato per ricercare l'eventuale partner privato con cui sviluppare la fase successiva. L'abbiamo chiesto anche in commissione e devo dire che non è stato così chiarito bene e quindi su questo punto ci sarà l'astensione del nostro gruppo.

Presidente - La parola al Consigliere Roscio.

Roscio (ALPE) - Ad integrazione di quanto detto dalla collega Certan e anche per poter dare qualche altro contributo e meglio spiegare anche le motivazioni della nostra astensione...

(ilarità in aula)

...se questa questione fa molto ridere, ditemelo...

Presidente - Fate silenzio per cortesia.

Roscio (ALPE) - ...sembrava quasi che fossimo ad uno spettacolo comico...la questione dello sfruttamento delle acque termali, rispetto all'altra grande questione sulle acque: lo sfruttamento dell'idroelettrico...da quello che ci sembra leggendo la proposta di legge, mentre in questa situazione i Comuni, gli Enti locali possono avere dei vantaggi anche economici da questo sfruttamento, nello sfruttamento idroelettrico questo non avviene o, meglio, avveniva in passato. Oggi non avviene più perché i Comuni non possono più avere dei ritorni economici dallo sfruttamento idroelettrico e questo proprio per il discorso di favorire le popolazioni, di dare la possibilità di mantenere la gente in montagna, questa è una grande differenza, per cui, da questo punto di vista, l'idea è corretta, dare la possibilità di sfruttare delle risorse presenti in montagna e quindi dare la possibilità a chi vive in montagna di mantenere la propria attività è sicuramente una cosa positiva. Manca però in questa legge un qualche cosa che dia invece dei paletti per il rispetto e la tutela del bene comune acqua. In questa proposta non è contenuta questa cosa, non è ben chiara. È anche vero che, rispetto all'idroelettrico, è più difficile riuscire a fare uno sfruttamento perché serve, come scritto nella legge, l'autorizzazione ministeriale, ma poi non solo quella, serve anche un piano di sfruttamento che possa stare in piedi, quindi questo rende più difficile la questione, però questa cosa non viene definita nella legge, che potenzialmente apre ad anche altre valutazioni. Il nostro gruppo se, da un lato, sulla questione sfruttamento sostenibile delle risorse per il mantenimento dell'attività nelle vallate dove c'è la risorsa è favorevole, non può appoggiare in toto questa proposta, perché, dall'altro lato, mancano dei paletti sulla tutela della risorsa, che come bene comune va sì utilizzato ma non va depauperato e non è il caso qua di ricordare altri esempi, come quello che sull'idroelettrico è successo, qualcosa che può avere ricadute molto positive sulla popolazione spesso invece succede che si traduce in un vantaggio per i privati e in nessun ritorno fattivo per le popolazioni. Grazie.

Presidente - Grazie collega Roscio. La parola al Consigliere Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Anticipiamo anche noi il voto di astensione, che è motivato dal fatto che ci si inserisce in un disegno di legge che ha una valenza più complessiva. Non avrebbe senso votare a favore o contro un pezzo di legge senza aver fatto un ragionamento globale sul bene acqua, sull'interesse comune che abbiamo rispetto a questa risorsa. Apprezziamo comunque l'iniziativa che dà più tutela soprattutto all'Amministrazione pubblica ed è un filtro verso l'utilizzo e la speculazione del privato. Crediamo quindi che si vada nella giusta direzione, come ha ricordato poc'anzi il collega Roscio. È sicuramente una buona iniziativa da provare a riproporre in quelli che sono gli interessi più sostanziosi, soprattutto per quanto riguarda l'idroelettrico. Apprezziamo quindi l'iniziativa della Giunta, ci riserviamo di poter approfondire su quest'argomento e di portare le nostre idee in una visione più complessiva, che ci porti magari ad una valutazione differente rispetto ai procedimenti. Ci asterremo quindi convinti che si sia iniziato quanto meno il percorso giusto per far sì che l'acqua rimanga il più possibile di dominio, di amministrazione e di visione perché sia sempre più un bene comune a favore di tutti i valdostani.

Presidente - La parola all'Assessore Bianchi.

Bianchi (UV) - Grazie Presidente.

Solamente due parole per sottolineare, come hanno fatto alcuni colleghi in Consiglio, che questa legge va nella direzione di permettere alle Amministrazioni comunali di avere un atout in più dopo il riconoscimento delle acque termali da parte del Ministero, non sicuramente per tutelare i privati: questo lo volevamo sottolineare e vedo che parte del Consiglio lo ha recepito. Il Comune nel momento in cui ha il riconoscimento da parte del Ministero può andare avanti tranquillamente perché ha già un partner, oppure ha la possibilità di indicare un valore sul libero mercato: questa era solo la puntualizzazione che mi sembrava giusto fare. Grazie.

Presidente - Grazie. Possiamo procedere alla votazione. Dichiaro aperta la votazione sull'articolo 1. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 22

Favorevoli: 20

Contrari: 2

Astenuti: 12 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Fabbri, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Possiamo dare lo stesso risultato all'articolo 2? Stesso risultato. Articolo 3. Stesso risultato. Articolo 4. Stesso risultato. Articolo 5. Stesso risultato. Metto ora in votazione la legge nel suo complesso. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 22

Favorevoli: 20

Contrari: 2

Astenuti: 12 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Fabbri, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.