Objet du Conseil n. 790 du 22 octobre 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 790/XIV - Interrogazione: "Iniziative per superare le criticità relative ai tempi di attesa per le visite specialistiche ambulatoriali e per gli esami strumentali".
Président - La parole à l'Assesseur Fosson.
Fosson (UV) - Grazie.
Ritorno volentieri su un problema centrale, già discusso nel precedente Consiglio, ma dico che ritorno volentieri anche per far vedere che su questo problema stiamo lavorando.
Abbiamo costruito questo Osservatorio sui tempi di attesa, soprattutto per la presenza qualificata di associazioni di volontariato per esempio sul territorio, che ha animato una discussione importante. L'Osservatorio si è riunito, ho sbagliato, Consigliera Fontana, la riunione di Nus era di ieri, il 21, invece l'Osservatorio si è riunito il 14, cioè prima dell'interpellanza e si può poi vedere il verbale di questa riunione. È la terza volta quest'anno che si riunisce, ha esaminato quei dati e tutta questa problematica, e direi che questa volta, con l'aiuto del nuovo Direttore sanitario - che ha una grossa esperienza in merito - forse qualche elemento ulteriore è stato dato. Non si può, e l'abbiamo già detto l'altra volta, rincorrere la domanda aumentando l'offerta, ma bisogna lavorare in tempi magari non brevi su alcune cose. L'altro giorno, però, per comunicare l'evoluzione sono state fatte delle precisazioni importanti: che vedendo tutti i dati dei tempi di attesa c'è qualcosa di non corretto, nel senso che molti tempi di attesa non sono per la prima visita, ma sono per il controllo, per cui bisogna separare i tempi del controllo che viene dato dopo un anno, anno e mezzo dai tempi della prima visita, perché il controllo non può essere a 30 giorni, non ha senso, e c'è un po' di confusione nella raccolta dei dati, quindi faremo una separazione su questo. Sono state confermate e di nuovo ribadite, e in tal senso sarà fatta una circolare ai medici di famiglia, le priorità, definendo le priorità urgenti con dei criteri particolari: se è definita "urgente" dal medico curante deve essere espletata nelle 72 ore, differibile in 30 giorni per la prima visita e in 60 per gli accertamenti.
E poi abbiamo discusso, come ho già detto una volta, della preparazione delle linee guida, soprattutto in Radiologia, che sono state ultimate per alcuni percorsi fondamentali, ma che devono essere validate, nel senso che noi presentiamo delle linee guida ma devono essere accessibili e possibili per gli altri attori, per cui ci sono riunioni con gli specialisti e riunioni con i medici di famiglia. Direi che soprattutto il problema delle liste d'attesa è nella nostra Radiologia, che è una radiologia straordinaria, che fa delle cose di élite soprattutto nella radiologia interventistica, sia sul fegato che sul sistema circolatorio, però ha dei tempi di attesa un po' lunghi per altre prestazioni. Analizzando nell'Osservatorio tutti questi dati, è ricomparsa un'inappropriatezza su alcune prestazioni importanti, li cito perché lei capisca cosa voglia dire; per esempio l'ecografia della tiroide era a 90 giorni, quando tutti i dati ci dicono che non serve monitorare un'evoluzione di un gozzo facendo una radiografia, per cui è un esame che purtroppo non serve e su questo, come le ho detto, stiamo già lavorando. Direi che rispetto all'anno scorso lo screening mammario invece è rientrato completamente nei tempi prescritti, ed era una nostra priorità.
La domanda sua un po' provocatoria è giusta se si usa l'LPA per l'abbattimento delle liste d'attesa. Dal 2014 questo non avviene più, perché l'LPA viene utilizzata soprattutto per il sistema delle urgenze, ma ne parleremo con l'organizzazione del sistema delle urgenze e speriamo di utilizzare meno LPA che in passato. E questo voleva dire che forse noi con l'LPA ci pagavamo un po' l'inappropriatezza, ecco, e questo è un dato di fatto. Rimane, in tutto questo percorso delle linee guida, quello che ci dicevamo già l'altra volta: la responsabilità del singolo prescrittore; è una sua responsabilità professionale per cui, per assurdo, può succedere che il prescrittore non rispetti la linea guida, e noi su questo dobbiamo operare un convincimento perché non abbiamo altre armi. Ci stiamo lavorando, e queste che ho detto sono delle evoluzioni che non daranno dei risultati nei 2-3 giorni, ma sono le uniche che porteranno il fenomeno in ambiti di appropriatezza e quindi di correttezza. Grazie.
Président - Pour la réplique, la parole au Conseiller Fabbri.
Fabbri (UVP) - Merci Monsieur le Président. Grazie Signor Assessore della sua risposta.
Quello dei tempi di attesa è sempre sicuramente un tema molto complesso e non può né vuole essere un metro di giudizio univoco per analizzare e giudicare negativamente la qualità dei servizi sanitari. Anzi, abbiamo appreso proprio in questi giorni - mi pare ieri sia stato pubblicato sui giornali - il riconoscimento della bontà dei servizi sanitari ospedalieri della nostra regione, che ci collocano ai primi posti nazionali, e di questo, qui, in Consiglio, pubblicamente vogliamo ringraziare tutti gli operatori che operano appunto e che concorrono in questa qualità della nostra sanità. Però è inevitabile che il tema dei tempi di attesa torni ricorrentemente come simbolo a livello dell'utenza e dei cittadini, come simbolo dicevo di poca efficienza e di lentezza nelle richieste. Non è qui opportuno fare l'elenco di ciò che potrebbe essere migliorato, è sufficiente appunto scorrere le tabelle dei tempi di attesa per evidenziare i vari sforamenti dei tempi previsti delle quattro classi di priorità di cui lei faceva prima cenno.
Mi fa piacere che in realtà questi tempi di attesa proprio per il meccanismo dei 30-60 giorni possa essere, in realtà, migliore di quello che è stato pubblicato sul sito (da quello che ho capito dalla sua risposta). Comunque resta il fatto che il cittadino deve sentirsi dare la risposta più rapida possibile ai suoi problemi sanitari, che sappiamo benissimo essere, per la persona, per tutti noi, piuttosto ansiogeni. Forse un aiuto potrebbe arrivare nel fare in modo che il cittadino, l'utente, percepisca meglio qual è l'urgenza della sua richiesta, l'urgenza dell'esame o della visita che richiede, e qui ritorniamo sul tema dell'appropriatezza della prescrizione (quello che lei appunto accennava prima), e naturalmente anche sul ruolo fondamentale del confronto tra i medici prescrittori e specialisti, e quindi sul consecutivo importantissimo ruolo del medico che si confronta con il suo paziente. Ecco perché questo iter di comunicazione tra gli specialisti, i medici di base, e io direi anche i pazienti stessi, dev'essere molto importante. E qui infatti si può giocare un importante anello della catena che porta poi all'alleggerimento di queste richieste di visite e quindi dei tempi di attesa, cioè si tratta di applicare quella che è un'educazione sanitaria a tutti i livelli, a livello sia degli operatori che anche di coloro che usufruiscono del servizio. A questo proposito, l'atto di organizzazione aziendale sarà, io penso, uno strumento per poter intervenire sotto questo punto di vista per migliorare quelli che sono i rapporti di questa catena che dicevo, e finalmente per riuscire a capire quelle che sono le linee guida da applicare per l'appropriatezza delle prescrizioni. Grazie.
Presidente - Punto 7 all'ordine del giorno.