Objet du Conseil n. 777 du 10 octobre 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 777/XIV - Inizio della discussione generale sul disegno di legge: "Disposizioni per la partecipazione della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste all'iniziativa EXPO Milano 2015".
Presidente - Qualcuno chiede la parola per l'illustrazione? Chiede la parola il Consigliere La Torre, ne ha la facoltà.
La Torre (UV) - Grazie Presidente.
Mi accingo a presentare una relazione sulla partecipazione e sulle norme di partecipazione della Regione Valle d'Aosta all'EXPO, e lo faccio anche con reverenza riconoscendo al momento una grande importanza, perché l'argomento che stiamo per trattare è un argomento che non solo porta tutto il nostro Paese, l'Italia, a essere partecipe di un evento mondiale straordinario, che deve vedere onorata l'Italia stessa di aver avuto questa grande opportunità riconosciuta da tutti i paesi del mondo, ma soprattutto, in qualche modo, deve riempire anche di volontà e di orgoglio la Valle d'Aosta, per avere questa chance di poter giocare all'interno di questo grande quadro, che sarà l'EXPO nazionale del 2015, nazionale...internazionale mondiale del 2015, un ruolo che noi attraverso questa presentazione del D.L. 38 vorremmo che possa raggiungere degli obiettivi qualificanti per la nostra Regione. La relazione la trovate allegata, comunque mi accingo a leggerla e avremo modo poi sicuramente di dibattere all'interno del Consiglio le relative posizioni, che so che ci sono.
L'EXPO universale 2015, che si terrà a Milano dal primo maggio al 31 ottobre, con il tema "Nutrire il pianeta. Energia per la vita", è un evento di rilevanza mondiale, di importanza straordinaria e vedrà il nostro paese, l'Italia, presentare il meglio delle sue identità ed eccellenze culturali, territoriali e turistiche, promuovendo i settori agro-alimentari, commerciali e imprenditoriali, al fine di far conoscere in tutto il Mondo la cultura, il territorio, il Made in Italy e lo stile di vita italiano.
La Regione Valle d'Aosta, considerando l'importanza e l'unicità dell'evento EXPO 2015, aderisce e sostiene l'esposizione universale di Milano, insieme alle altre Regioni italiane e con il disegno di legge 38 emana le disposizioni per la partecipazione della Regione autonoma Valle d'Aosta-Vallée d'Aoste all'iniziativa EXPO Milano 2015.
Il disegno di legge 38 supporta perciò la presenza della Regione Valle d'Aosta all'EXPO 2015, con l'obiettivo di cogliere i massimi risultati dalla partecipazione della nostra Regione all'evento mondiale, al fine di valorizzare e far conoscere il territorio valdostano, le sue produzioni, promuovendo nel contempo la visibilità turistica e culturale della Valle d'Aosta, su un piano internazionale, favorendo lo sviluppo di sinergie imprenditoriali e commerciali, diffuse in diversi settori di impresa.
L'unicità dell'evento EXPO impone, perciò, la costituzione di un comitato di scopo operativo, che coinvolga al massimo le forze sociali e imprenditoriali valdostane e che possa agire, visto l'evento straordinario, in tempi brevi, in modo snello e trasparente, dotandosi di personalità giuridica ed operativa immediata, avendo ben chiaro che in un momento di particolare difficoltà economica del paese, i denari pubblici destinati dalla nostra Regione all'impegno dell'EXPO dal d.l. 38 dovranno essere investiti con oculatezza, privilegiando il territorio valdostano, garantendo il miglior sviluppo per la nostra Regione e la sua più diffusa conoscenza turistica a livello mondiale. Il comitato di scopo ha caratteristiche uniche e definite, la scadenza fissata per il 31 dicembre 2017, il vincolo che i Consiglieri regionali designati dal Consiglio di amministrazione non percepiscano nessun emolumento per questa carica, l'obbligo di utilizzare il personale e i locali della Regione, per l'operatività e l'impegno a servirsi di competenze e professionalità già presenti nel comparto unico e nelle diverse controllate e partecipate regionali, che saranno coinvolte nell'evento EXPO 2015. Grazie. Mi riservo chiaramente ulteriori interventi.
Si dà atto che dalle ore 11,53 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.
Follien (Presidente) - Grazie Consigliere La Torre per la sua esposizione.
Apriamo la discussione generale. La parola al Consigliere Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Non mi soffermerò sull'EXPO e su quest'importante appuntamento a livello internazionale. Tutti conosciamo e tutti possiamo anche immaginare le ricadute economiche che ci possono essere da questo importante avvenimento. Mi concentrerò essenzialmente sullo strumento che è stato scelto per dare seguito alle iniziative in Valle d'Aosta, EXPO 2015 S.p.A.. Quella che andate a costituire è la cinquantesima società pubblica regionale, un record per una piccola Regione come la nostra. Società che si occupano di tutto, credito, informatica, gioco d'azzardo, ristorazione, immobiliare alberghiero, eccetera, eccetera, di tutto e di più. Inoltre, con questa società, si supera un nuovo confine. I politici direttamente nella gestione. Se può essere positivo coinvolgere il Consiglio, e quindi anche la minoranza, negli indirizzi da dare ad EXPO come nel controllo, nell'attuazione degli indirizzi, diverso, invece, che i politici gestiscano direttamente la questione. Da tempo denunciamo la presenza delle scelte dettate soltanto dalla politica, per i vari CdA delle società pubbliche, composte da pensionati o "trombati" della politica, chiedendo che, invece, vengano scelti con criteri diversi. Tra l'altro non mi pare neanche una situazione molto innovativa, quella che viene presentata, un po' utilizzando un vocabolario da prima Repubblica, un po' di consociativismo, e vedi anche alla voce lottizzazione. Non credo che sia la soluzione migliore. Siamo l'unica Regione che ha scelto di costituire una società ad hoc per EXPO 2015. Tutte le altre Amministrazioni pubbliche gestiranno EXPO attraverso le proprie strutture, senza bisogno di costituire nuove società pubbliche. Lo ripeto, siamo l'unica Regione che ha fatto questa scelta, tutte le altre agiranno in modo diverso.
Ma questo, vien da chiedersi, è perché la burocrazia regionale valdostana è peggiore di quella delle altre Regioni? A mio avviso no. Quest'idea, però, di una burocrazia allo sfascio è accreditata da diverse parti. Tra l'altro, anche la linea difensiva del Presidente Rollandin in occasione del processo per abuso d'ufficio, che lo vede protagonista per il parcheggio dell'ospedale tende ad accreditare quest'idea, stampanti che non funzionano, dirigenti pasticcioni ed incapaci che non controllano e Rollandin che a sua insaputa, a sua insaputa, procura un ingiusto profitto e un rilevante guadagno patrimoniale a Tropiano e alla cricca. Tutta colpa delle strutture dirigenziali. Una situazione francamente tragicomica. Non credo che la burocrazia valdostana sia peggiore delle altre e sono convinto che possa gestire come fanno tutte le altre Regioni le iniziative di EXPO 2015 anche per la Valle d'Aosta. I politici è meglio che diano gli indirizzi e non si sostituiscano ai manager o ai dirigenti. Per queste e per altre ragioni, non voterò il d.l. 38. Grazie.
Si dà atto che dalle ore 11,58 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Ci sono altre richieste di intervento? Siamo in discussione generale. Altre richieste? Qualcuno chiede l'intervento? C'è anche l'ordine del giorno allegato al disegno, se...dovesse essere preso in considerazione da chi lo ha presentato. Nel frattempo...sto chiedendo se qualcuno ha intenzione di prendere la parola. Ha chiesto la parola la Consigliera Fontana, ne ha la facoltà.
Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Voglio dire il motivo perché in Commissione ho votato contro a questo disegno di legge. Per quanto ci riguarda siamo favorevoli, sono d'accordo col Consigliere La Torre, che è un'occasione unica e che bisogna fare il possibile per far conoscere la Valle d'Aosta. Non sono molto convinta di questo disegno di legge, e dico le motivazioni, perché. Intanto perché è arrivato talmente in fretta in Commissione, che non abbiamo avuto nemmeno il tempo di poter valutare quello che conteneva questo disegno di legge. Però, a prima vista, noi riteniamo, siamo contrari a una società, anche perché in questo Consiglio ci siamo sempre battuti sulle società partecipate, non riesco a capire come possiamo sostenere una cosa del genere. Per quanto mi riguarda non me la sento, non perché sono contraria al lavoro che state facendo, anche perché eravamo d'accordo, e lo voglio dire, e il lavoro si sta facendo, però su questo disegno di legge secondo me c'è stato poco confronto e non solo per quello, ma anche per le risorse che vengono messe. Cioè, io ritengo che in una situazione così importante, intanto, non bisogna arrivare alla fine e mettere lì sul tavolo questi disegni di legge, senza avere il tempo di poterli almeno condividere e discutere, anche perché sono molto importanti, ci sono tantissime risorse, e secondo me ci voleva più tempo. È questa la motivazione che io non condivido questa legge e non la voterò. Non perché sono contraria, però questa legge non mi convince.
Un altro dubbio che ho: parliamo tanto di turismo, parliamo tanto di far conoscere la Valle d'Aosta, io avrei voluto vedere anche un programma. Come facciamo a far venire i turisti con la questione dei trasporti che abbiamo qui. Qual è l'itinerario? Qual è il progetto? Mi sarebbe piaciuto vedere queste cose, prima di presentare un disegno di legge. Secondo me è stato troppo affrettato, e noi non voteremo questo disegno di legge per questo motivo.
Presidente - Grazie Consigliera Fontana.
Ci sono altre richieste di intervento? Chiederei per cortesia di prenotarsi, siamo in discussione generale sul disegno di legge 38. Altri interventi? Se non ci sono altri interventi...ha chiesto la parola il Consigliere Viérin, ne ha la facoltà.
Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.
Mah, l'EXPO è stato sottolineato, non solo negli interventi, in alcuni interventi, oggi in quest'aula, ma anche nei primi incontri che sono stati organizzati sul territorio, in particolare l'incontro organizzato a Courmayeur, è una opportunità incredibile per l'intera economia, non solo della Valle d'Aosta, non solo italiana, ma a livello mondiale, e soprattutto è sicuramente un evento, non solo quello del 2015, ma esistono poi tutta una serie di iniziative correlate, che rappresentano un indotto e una possibilità di visibilità e di valorizzazione in base al tema che ogni volta viene scelto. Nella storia, non abbiamo bisogno di andare a scomodare grandi esempi come la Tour Eiffel, ma la Tour Eiffel fu costruita in occasione dell'EXPO Universelle di Parigi, e se noi guardiamo i contorni di quella EXPO Universelle ci rendiamo conto che non solo chi viveva a Parigi, chi aveva Parigi come luogo di valorizzazione della propria identità o delle proprie attività, è stato valorizzato dall'EXPO. Ma basti pensare alla zona dello Champagne, dove un'azienda famosa come la Mercier si inventò questo viaggio a cavalli trasportando le famose botti, e solo il viaggio di Mercier a Parigi fece diventare questa azienda famosissima per questo evento. Ecco perché la Valle d'Aosta deve assolutamente sfruttare questa occasione di EXPO, non solo perché siamo da un punto di vista limitrofo incredibilmente vicini a Milano, non è che questa EXPO è a Roma o in Sicilia, dove sicuramente ci sarebbe un'opportunità da valorizzare, ma, forse da un punto di vista anche di ricadute sul turismo di prossimità che è poi quello che spesso ci interessa, non avrebbe quelle ricadute. Ma il fatto di essere vicini così al luogo di EXPO, ci dà la possibilità effettivamente di prestarci alle più disparate occasioni di valorizzazione, prima dell'EXPO, durante l'EXPO e anche dopo l'EXPO. Ecco, nelle ultime EXPO noi non eravamo presenti. Saragozza aveva il tema dell'acqua e abbiamo perso una grande opportunità, una grande opportunità. La Valle d'Aosta sull'acqua avrebbe potuto dire tanto, sia da un punto di vista storico, che di opportunità oggi dal punti di vista contemporaneo, e poteva effettivamente giocare un ruolo.
Su quest'EXPO si è...di quest'EXPO si è parlato tanto, ecco. Noi crediamo però che si sia fatto poco, purtroppo. Perché l'impressione che abbiamo avuto in quella riunione, in quell'incontro di lancio dell'EXPO a Courmayeur, sì voi ci avete raccontato delle belle cose, ma noi non abbiamo visto concretamente che cosa si stia facendo per l'EXPO, e noi crediamo che si siano dormiti i sonni tranquilli, sull'EXPO, in questi ultimi due anni, e adesso chiaramente all'ultimo minuto bisogna fare qualcosa, bisogna fare qualcosa e correre ai ripari. Quindi il comitato esisteva, perché bisogna ricordarci che c'è un comitato e avevamo, e abbiamo, tutt'oggi, nel comitato un rappresentante di maggioranza che è il collega La Torre e anche uno di opposizione, che è il collega Cognetta. E questo comitato ha cercato di portare le istanze, le idee che dovevano appunto essere rappresentative dell'intero agone politico, all'Assessorato di riferimento. Qualcosa non deve aver funzionato, è questo che noi vi chiediamo e che sia esplicitato, perché al di là delle Commissioni, il Consiglio regionale è il luogo dove bisogna dirsi in tutta franchezza quello che succede. Allora, noi lo capiamo politicamente, che la soluzione di correre ai ripari, noi la condividiamo. La condividiamo, nel senso che c'è oggi una presa di coscienza che su EXPO bisogna muoversi e che il Governo che è impegnato in tante cose, ha sicuramente un ruolo di coordinamento, ma che se c'è un'opportunità per un comitato, per...in questo caso avete scelto la società di scopo come formula, e su questo si è aperto da quanto abbiamo capito anche un dibattito. Però al di là di questo politicamente il messaggio che noi condividiamo, e che un po' la battaglia che abbiamo fatto in questo anno, è che siamo sempre lì a lamentarci che la Giunta fa tutto, per una volta che la Giunta rinuncia a un pezzo di spazio e credo che anche per l'Assessore Marguerettaz non sia stato così una passeggiata, ecco, rinunciare a una prerogativa in capo al suo Assessorato, per dire: benissimo, noi rinunciamo a questo pezzo, visto che questo evento è importante, e lo affidiamo ad una società, ad un comitato, dove ci sono dei Consiglieri. Allora, noi su questo principio siamo d'accordo, perché si sottrae un pezzo di prerogativa al Governo e finalmente si valorizzano, indipendentemente, poi da chi va in questa società perché poi c'è anche chi magari non c'è e vorrebbe esserci, lì lo vedremo. Però, da un punto di vista del principio, noi crediamo che sia una operazione che valorizza il ruolo dei Consiglieri regionali, che spesso, lo si sa, sono forse un po' sminuiti, costretti a ratificare o a prendere atto delle decisioni del Governo. Quindi noi su questo principio sicuramente siamo d'accordo.
È chiaro che capiamo anche che è una scelta obbligata, proprio perché bisognava intervenire, ma noi abbiamo dei dubbi, abbiamo dei dubbi e ne abbiamo parlato anche con il collega La Torre, perché ci sono certe parti che non ci convincono. Non ci convince, l'ha detto la collega Fontana, la tempistica, ecco. La tempistica, avremmo preferito e avevamo chiesto un rinvio di un Consiglio proprio perché c'erano delle questioni da approfondire sulle modalità. Vi faccio un esempio: è vero che portiamo al Consiglio questa prerogativa, però poi le nomine sono fatte dalla Giunta. Allora, per esempio, non abbiamo avuto il tempo in Commissione, avevamo chiesto un giorno in più, per poter presentare degli emendamenti, l'aula non ci sembrava il luogo dove andare, insomma, a intervenire tutti su delle questioni tecniche, ma per esempio le nomine di chi poi va a fare parte, ecco, noi avremmo gradito che fossero di competenza del Consiglio, in modo, appunto, da presentare la sensibilità.
La questione delle spese, noi abbiamo chiesto all'Assessore in Commissione se c'erano, dal punto di vista del personale delle spese in più, perché noi al di là della formula che si adotta, ma anche se si fa una società di scopo e questa non ha spese, per noi va benissimo, perché non è che adesso bisogna avere dei preconcetti nei confronti delle partecipate o delle società di scopo. Noi diciamo che le partecipate vanno fatte funzionare in modo diverso, con trasparenza, con dei crismi diversi, le società di scopo, se hanno uno scopo che siano in sinergia con l'Amministrazione e che siano ottimizzabili anche da un punto di vista delle risorse umane, che non andiamo a spendere per consulenze, per dipendenti, quando abbiamo già le risorse professionali interne, sia dirigenziali che di dipendenti. Ma non abbiamo avuto le rassicurazioni da parte dell'Assessore, anzi, l'Assessore ha detto che questa società darà consulenze, si avvarrà di personale esterno, e noi su questo non possiamo essere d'accordo. Perché noi crediamo che se si fa una società di scopo, questa si raccorderà con Finaosta, come è scritto all'articolo 6, ci saranno le strutture dell'Assessorato, di Finaosta, che saranno lì a disposizione di questa società di scopo, per fare sinergia, e noi su questo non siamo convinti. Perché non abbiamo avuto le rassicurazioni del caso, non solo da voi colleghi, ma anche soprattutto dall'Assessore. Quindi, noi crediamo che ancora qualche zona d'ombra ci sia, anche la collega Fontana, giustamente ha parlato di programma, a noi interessano i contenuti, ha ragione, cioè noi su questo magari vi chiediamo un impegno di poter lavorare in Commissione, come gruppi, per poter effettivamente portare le nostre idee all'interno di EXPO, perché noi qualche idea ce l'abbiamo. Poi sarà un'idea parziale, dell'Union Valdôtaine Progressiste, del nostro gruppo, delle nostre sensibilità, da un punto di vista culturale, turistico, di valorizzazione del prodotto Valle d'Aosta in tutte le sue sfaccettature, però qualche idea noi la sottoporremo. Sarà ritenuta valida o meno, questo ce lo diranno i colleghi, noi sicuramente ci sentiamo rappresentati dal collega Cognetta, all'interno di questo comitato, e probabilmente all'interno di questa società, perché la nostra scelta all'epoca era andata in quella direzione e noi crediamo che proprio l'appartenenza politica al Movimento Cinque Stelle del collega Cognetta sia una garanzia, per certi versi, di trasparenza, di regole, e di evitare sprechi, e questo lo diciamo politicamente per noi è importante, che ci sia questa figura, perché rappresenta una sensibilità politica, anche all'interno dell'opposizione, ma all'interno di questo Consiglio, che concilia la maggioranza con una parte di opposizione, che è abbastanza estrema, tanto per dirla tutta. Quindi, questo perché si evinca ed emerga in modo chiaro che noi ci asterremo su questo provvedimento, ma non perché siamo contrari, anzi, perché le uniche remore che abbiamo, che sono comunque remore sono i tempi, sono questi dubbi da un punto di vista procedurale, ma crediamo che siano delle discrepanze fra l'Assessorato e questa nuova società, che probabilmente nasce anche con qualche difficoltà anche di incardinamento politico, perché capiamo che è uno dei primi casi in cui si sottrae qualcosa alla Giunta.
Però, questo non vuol dire che noi non siamo disponibili a lavorare per e su questo dossier, con un atteggiamento propositivo e per ricreare, e concludo, anche l'indotto. Perché abbiamo detto tante volte che qui abbiamo tagliato gli eventi, abbiamo tagliato la cultura, abbiamo tagliato il turismo, e non possiamo poi essere contrari ad un investimento che va proprio in quei campi, perché c'è gente che vive su queste cose. Al di là di quello che si organizzerà fuori, noi abbiamo capito che ci saranno una serie di manifestazioni, magari anche cambiamo nome, perché forse la manifestazione viene spesso banalizzata, pensando che è uno spot, poi finisce tutto lì, ecco. Io dico: una...degli eventi o comunque una sinergia di cose che si organizzeranno sul territorio, che daranno ossigeno a chi vive di cultura, ai professionisti della cultura, a chi ha investito la propria vita su quel settore e che, purtroppo, l'abbiamo denunciato tante volte, per la crisi e per anche per scelte in questi ultimi anni, in questo ultimo periodo, hanno visto un settore completamente sacrificato. Quindi è chiaro che noi saremo attenti a vigilare anche sulla trasparenza, su ciò che saranno le regole, per, diciamo, affidare tutto ciò che sarà l'indotto, però noi crediamo che una boccata d'ossigeno, come questa deve poi arrivare negli altri settori, chiaramente, non è che...perché quando c'è la crisi si ha spesso tendenza a mettere un settore contro l'altro, ecco dice: adesso aiutate questi e noi no. Quindi, noi crediamo che sia un bel messaggio, un bel messaggio per poter dare la possibilità effettivamente di rilanciare questo settore turistico sfruttando l'occasione di EXPO, che per noi è un'occasione unica. Grazie.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Cognetta, ne ha la facoltà.
Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.
Mi associo chiaramente a quanto detto dal collega Laurent Viérin, ma non soltanto da lui, anche le perplessità sollevate dagli altri gruppi di opposizione, cioè da ALPE e PD-Sinistra VdA, ci hanno visto, comunque, in una posizione nella quale abbiamo dovuto riflettere, rispetto a ciò che abbiamo votato favorevolmente in Commissione e per il quale voteremo favorevolmente in quest'aula. Quello che...su cui qui viene posto l'accento, sono due gli argomenti, il primo è costituire una nuova società, partecipata e controllata, posso dirlo tranquillamente, noi non siamo mai stati contrari alle società partecipate e controllate in quanto tali, noi siamo estremamente contrari alla loro gestione fatta come è stata fatta fino a oggi, in tantissime, fortunatamente non in tutte, le controllate e partecipate regionali. Per noi nessuno, come magari è successo, magari in campagna elettorale...ho sentito persone che dicevano che noi volevamo, per esempio, chiudere INVA. Così, mi si è avvicinata una persona, un giorno: volete chiudere INVA, io non vi voto perché voi volete chiudere INVA. Io voglio chiudere INVA? Sarebbe un'assurdità già solo pensarlo, rispetto a quello che fa. Poi secondo me non lo fa nella maniera corretta, non fa quello che doveva fare come mission, doveva sviluppare di più il mercato informativo locale, doveva fare una serie di cose, che non ha fatto, ma questo è un altro discorso. Oppure voglio chiudere il Casinò; secondo voi voglio chiudere il Casinò? Mandando a casa le persone? Io non voglio la ricapitalizzazione fatta in nel modo in cui verrà fatta. Per me il Casinò deve restare nostro, ci manca solo. Quindi il primo assioma è che noi non siamo contro le società partecipate in senso assoluto, siamo contro la loro gestione.
Quando io ho avuto modo di leggere la bozza, che poi mi è arrivata anche a me all'ultimo momento, non è che...perché...anche lì, le bozze arrivano una appresso all'altra e sono tutte completamente diverse l'una dall'altra. Quando mi è arrivata la bozza definitiva, io allora l'ho presa, l'ho girata, l'ho letta e mi sono accorto che c'erano delle cose che secondo me erano favorevoli, le ha sottolineate già il collega Viérin, ma le posso sottolineare anch'io, tipo il fatto che finalmente il Consiglio, e non riguarda me personalmente, perché questa qui è una questione di Consiglio, finalmente il Consiglio si riprende un pezzettino microscopico di un qualcosa, tra l'altro a termine, mentre invece ho sempre sostenuto in tantissime altre occasioni, l'avete visto, che siamo noi che decidiamo, non loro. Noi dovremmo controllare loro che stanno seduti là. Siamo noi, come Consiglio, che invece dovremmo decidere. Quindi, per quanto riguarda il Movimento Cinque Stelle, ammesso che questo esperimento funzioni, migliorabile eh!, sicuramente, perfettibile, come tutte le cose, anche perché non abbiamo ancora cominciato e forse neanche lo sappiamo se comincia, quindi...
Dicevo, questo modello, secondo noi andrebbe replicato per tutte le partecipate, perché io sono stufo di ricevere, o meglio di non ricevere risposte. Ne stiamo parlando anche in II Commissione rispetto alla legge su cui stiamo lavorando, no, rispetto alla trasparenza, dove ci sono già cose che secondo me non vanno bene che andrebbero messe. Un esempio su tutti: quando ho chiesto di aggiungere anche lì la risposta al "116", mi è stato risposto "bè ma c'è già. Ti devono già rispondere". Io ho detto: sì, però, c'è ma nessuno mi risponde, quindi vuol dire che non funziona, questa norma. Quindi scriviamo una legge e dentro ci mettiamo che mi dovete rispondere. Se no non ha senso questa legge. Allora, diciamo, va bene, ci vogliamo riprendere in mano un pezzettino del controllo delle società partecipate e controllate. Benissimo, allora si tratta, come Movimento Cinque Stelle di decidere se mettersi in gioco o se restare in panchina. Siccome noi non siamo politici di razza, noi siamo cittadini imprestati, no, questo ormai è chiaro, anzi, a volte è anche una colpa, perché siamo gli ultimi arrivati e quindi sembriamo quelli, come dire, le scartine, noi abbiamo detto: bè noi ci mettiamo in gioco, perché voglio dire, non è che..."male non fare, paura non avere", e per noi è questo il concetto. Noi ci mettiamo in gioco, controlleremo molto da vicino il Consigliere, se sarà lui, Leonardo La Torre, e lo farò non io, chiunque verrà nominato dovrà controllarlo, perché è un uomo da controllare, detto francamente tra di noi, e seconda cosa, non credo che qualcuno si metterà lì a fargli creare il sotto-Governo a lui. Perché non che insomma, vabbè che siamo gli ultimi arrivati, però avrete capito fino adesso che non è che siamo proprio così ingenui, no, da lasciare che il collega designato dalla maggioranza, magari non sarà La Torre, si organizzi il suo feudo elettorale con questa mossa.
Infine, no...non lo so se si candida o no, quindi, questo non lo so. Infine, dicevo, abbiamo un problema di tempo, perché il primo maggio comincia. Ora magari per assurdo potrebbero anche non riuscire a finire di costruire l'EXPO, ma su questo noi non possiamo certo, come dire, operare perché non siamo noi che costruiamo EXPO. Da un certo punto di vista a livello nazionale non siamo neanche d'accordo con EXPO, no, come Movimento Cinque Stelle, però ormai c'è. Anche lì, non siamo d'accordo perché hanno rubato di tutto, a EXPO a Milano. Eh, non è che siamo contenti, però, l'abbiamo denunciato, adesso arriva, tanto vale giocarci. Ci sono Amministrazioni, vedi Parma, che investe 15 milioni di euro, il Comune di Parma, su EXPO. È vero che quella è Parma ed è l'eccellenza alimentare italiana praticamente, perché parliamo di Parma, che voglio dire, come prodotti alimentari, no, è a un livello che noi neanche ci sogniamo. D'altro canto, noi nel nostro piccolo ci difendiamo, e non vedo perché non dobbiamo avere la nostra giusta presenza lì all'EXPO, e non solo all'EXPO, anche qui. Perché anche qui abbiamo bisogno di far venire le persone, no. I dati turistici ormai parlano chiaro, e quindi siamo veramente in una situazione drammatica e non vi devo stare a spiegare perché. Quindi, nonostante sia fatta una cosa di corsa, nonostante magari sia fatta una cosa non perfetta, nonostante magari ci siano dei dubbi da parte di qualcuno, che io posso condividere tranquillamente, voglio dire, li ho anch'io. Non è che non li abbia. Noi comunque voteremo a favore di questo provvedimento.
Presidente - Grazie Consigliere Cognetta.
Ha chiesto la parola il collega Chatrian, ne ha la facoltà.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Di EXPO 2015 ne parlavamo già nella passata legislatura, purtroppo se n'è solo parlato. Arrivate, arriviamo, tardi e comunque poco è stato fatto. Ma al di là di quello che è stato fatto o non fatto, io penso che con la discussione oggi si debba affrontare lo stato dell'arte e il domani. Vogliamo presentare la posizione di ALPE e soprattutto, però, le criticità che noi abbiamo ravvisato, all'interno di questo DL. Allora, premessa principale, è un evento a cui non possiamo sottrarci, è un evento importantissimo, è capitale, e come dicevo prima siamo arrivati tardi e abbiamo fatto poco. Prima considerazione. Secondo: il tema è non interessante, di più, l'alimentazione, potremmo penso per tutto il pomeriggio declinare, affrontare, confrontarci tranquillamente, l'argomento e l'importanza che ha anche una piccola Regione montana come la nostra. Terzo: noi pensiamo che non si tratti di una discussione, dev'essere una discussione molto laica, nel senso che non è chi è a favore della partecipata, chi no, ma il punto, il cuore è: è necessaria? A nove mesi? Era necessario? L'unica soluzione? Ecco, come al solito, Presidente Rollandin, scaricato l'atto, nessun confronto a monte, perplessità che il nostro gruppo aveva già messo nero su bianco sul tavolo, più di un mese fa, a livello di strumento, nessun confronto, scatola chiusa, questo è lo strumento.
Allora, possiamo tranquillamente confrontarci oggi sullo strumento, se era necessario o non necessario. Ma l'importanza a nostro avviso non è sullo strumento. La discussione non va fatta sullo strumento, la discussione va fatta sulla centralità di questo Consiglio regionale. Ieri il Presidente Rollandin mi sembra che ha ammesso, tranquillamente, noi abbiamo anche apprezzato le sue ammissioni, che ci dev'essere un reale confronto e probabilmente un modus operandi diverso di affrontare le cose. Bene, siamo di nuovo qua, Presidente Rollandin, e il modus operandi non ha di nuovo funzionato, e allora noi ci siamo chiesti, dato che vorremmo trovare delle soluzioni "partatzeie" (traduzione letterale dal patois: "condivise"), che forse dobbiamo ridare centralità a questo Consiglio. Abbiamo presentato un ordine del giorno che illustrerà la collega Morelli, che va a, veramente, a dare fiato, a dare centralità al Consiglio regionale, a chi vuole occuparsi di questo dossier e non è...il problema non è sì o no alla società partecipata, il problema non è quello, non è assolutamente quello, abbiamo quattro Assessorati, mi sembra, che si occupano di turismo, c'è un Assessorato del turismo e altri tre che si occupano anche di promozione e non solo, forse è un problema di coordinamento, ma noi abbiamo un altro ruolo immagino, penso che lei condivida, Presidente Rollandin, non abbiamo un ruolo...il legislatore. Ecco perché noi riteniamo che qui la discussione non dev'essere se aprire una nuova società, che comunque ci costerà... Ma il cuore, il centro del dibattito: era necessaria? E potremo trovare delle soluzioni alternative? Questo è mancato di nuovo a monte, nel mese di settembre, tranquillamente. Questo è mancato, forse è stato voluto, io non lo so, noi non lo sappiamo, ma è di nuovo mancato un reale confronto.
Prima il collega Viérin giustamente diceva: "è qui che dobbiamo dirci le cose", assolutamente, qui, in questa sede, ed è il Consiglio che deve riappropriarsi di quella centralità che ha perso in questi anni, che tutti abbiamo condiviso, mi sembra ieri mattina, dopo aver attentamente ascoltato le sue affermazioni, dicendo che qui la situazione è drammatica, anche dal punto di vista politico noi abbiamo delle difficoltà, così lei ci ha detto, e vorremmo chiudere una fase e aprirne un'altra. Bene, noi ci siamo, Presidente Rollandin, per chiudere una fase e aprire l'altra fase, e penso che il nostro ruolo di eletti sia un altro, e su questo ALPE c'è e vuole portare il suo contributo. L'abbiamo portato al collega La Torre, il contributo, per quanto riguarda la riscrizione delle regole delle società partecipate e controllate, che non c'entrano nulla col d.l. di oggi. Noi ci siamo e abbiamo fatto avere al Presidente La Torre le nostre suggestioni, le nostre, diciamo, intenzioni, proposte da mettere sul tavolo e condividere e raggiungere una modifica di legge, cioè riscrivere le regole. Ma il nostro ruolo non è quello di far parte di Consigli di amministrazione, il nostro ruolo è quello di riscrivere tutta una serie di regole che permettano al Consiglio regionale di dare gli indirizzi, verificare, controllare e il Governo regionale indubbiamente gestire la parte più operativa, ci mancherebbe. Non vogliamo sostituirci al Governo regionale, e poi permettetemi un'altra battuta: l'obiettivo nostro è ridare centralità al Consiglio regionale, non eventualmente ridimensionare...l'obiettivo è ridare centralità a questo Consiglio regionale, che le scelte siano fatte in questa sede, e che tutti apertamente possano posizionarsi alla luce del sole e tranquillamente decidere il percorso su dei dossier comunque importanti. Ripetiamo, a noi interessano i contenuti, ecco che nell'ordine del giorno cerchiamo di ridare, e chiediamo a tutti i colleghi di analizzare attentamente l'ordine del giorno, perché l'obiettivo è uno solo, ridare centralità al Consiglio regionale, che possa approvare, a questo punto, anche, e non solo sull'EXPO, come utilizzare, con che oculatezza e in che maniera le risorse che verranno messe in campo. Grazie.
Presidente - Siamo sempre in discussione generale. La parola al Consigliere Guichardaz, ne ha la facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Bè anche io sono convinto della necessità che un appuntamento così importante come l'EXPO sia assolutamente raccolto e diciamo valorizzato. Questa è un'opportunità importante per la nostra Regione, quindi vorrei sgomberare il campo dall'idea che noi si sia contrari a una partecipazione, anche importante, a questo appuntamento. I dubbi che noi abbiamo e che sono stati manifestati dalla collega Fontana, riguardano lo strumento, essenzialmente. Cioè, ma solo una società partecipata e tra l'altro costituita in questa forma è in grado di amministrare attività, beni e risorse destinate all'EXPO? Tra l'altro, lo ha detto il collega Cognetta, questa è una legge incompleta, perfettibile, e allora completiamola, perfezioniamola. Perché votarla così giusto per togliersi la grana e poi magari in itinere troviamo le soluzioni? Che fa questa società partecipata dalla Regione, collega La Torre? Spiegatemi che cosa fa. Perché io l'ho riletta dieci volte e devo dire che quando si dice: consiste nell'allestimento e nella gestione degli spazi presso padiglioni istituzionali, nell'ambito di EXPO Milano 2015, e nello svolgimento di ogni attività utile alla promozione turistica e immagine della Regione, correlate alla partecipazione della medesima, all'iniziativa EXPO Milano 2015, mi sembra di leggere, non so io, una...non so, una definizione di "laqualunque". Che vuol dire ogni utile attività connessa? La vogliamo definire? Vogliamo dire esattamente che cosa farà questa società? Cioè andrete voi Consiglieri deputati, più il dirigente ad allestire direttamente EXPO o vi occuperete magari direttamente di trovare la società che si occuperà di allestire l'EXPO? Che metterà le vallette, che metterà gli strumenti per fare questo tipo di attività. Cosa vuol dire ogni altra attività utile alla promozione? Cioè conferirete voi direttamente, magari, alla tipografia la redazione dei volantini relativi a un'iniziativa? Affitterete voi direttamente della aule? Vi recherete, ci recheremo, troveremo magari delle partnership? Cosa vuol dire? È una definizione talmente onnicomprensiva e talmente generica, che non dice niente e dice tutto. E quindi dà spazio libero, assoluto, poi io mi fido ciecamente dei colleghi, fino a prova contraria ci si fida. Però, voglio dire, dà talmente spazio libero di azione, che io fossi dentro questa società nominato dalla minoranza, vi posso assicurare che non sarei per nulla tranquillo, perché non saprei nella maniera più assoluta quali sono i miei limiti, i vincoli entro i quali io mi devo attenere. Perché non esistono. Tra l'altro, voglio dire, non è una robetta da poco, non è il comitato del Settantesimo con i suoi 50 mila euro, adesso non so che cosa. Qua parliamo di gestire 2 milioni e rotti mila euro. Cioè 600 mila già stanziati con la Finanziaria del 2014, più altri 600 mila per l'anno 2014, più 1 milione per l'anno 2015. Non è, voglio dire, è vero che se noi la confrontiamo con i bilanci di CVA o del Casinò, possiamo anche pensare che siano delle cifre minimali, ma non è una roba da poco. Cioè qua parliamo di gestire qualcosa come 1.600.000 mila euro direttamente, allora io personalmente dico: se fossi io nominato all'interno di questa società, avrei dei seri dubbi come muovermi, tra l'altro in un contenitore di denaro così capiente. Quindi, io non ce l'ho personalmente con la società, sono convinto che il Consiglio debba riacquistare un ruolo che non sia solo il ruolo ispettivo o il ruolo di "pigiabottoni" che ogni tanto...al quale ogni tanto siamo relegati. Il Consiglio è importante che acquisisca un ruolo all'interno di iniziative così importanti, però io penso che una legge debba mettere in grado chi sarà direttamente coinvolto all'interno di questo meccanismo, lo debba mettere in grado di agire correttamente, sapendo che cosa fa, sapendo come può spendere i soldi, come li può fatturare, eccetera.
Mi si dice che questo è uno strumento che by-passerebbe diciamo degli impedimenti di tipo burocratico amministrativo e renderebbe più dinamica l'azione, così, di approccio ai fornitori, ai possibili clienti. A me nessuno, ho provato a chiederlo, guardate, ho fatto un po' il giro, nessuno mi ha chiesto che cosa vuol dire ?sta roba. Che vuol dire che rende più dinamico? Cosa vuole dire, la vogliamo spiegare ai cittadini i limiti che ha la Pubblica Amministrazione, mentre invece una società di scopo non ha? Vogliamo dire quali sono gli spazi di azione che diversamente una Pubblica Amministrazione non ha? Non può emettere scontrino? Non può fare direttamente un accordo con una società magari di...bè, a me piacerebbe saperlo, magari nella discussione se qualcuno ci confortasse, visto che come un peregrino ho girato a chiedere che diavolo di differenza intercorre tra le funzioni della società di scopo e le funzioni, invece, di una Pubblica Amministrazione, nessuno mi ha spiegato, sinceramente, che tipo di differenza.
Altri costi, 50 mila euro di capitale sociale, un collegio sindacale, formato da tre persone. Ma scusate, io ieri vedo la Casino de la Vallée S.p.A., collegio sindacale del Casino de la Vallée S.p.A., il presidente Verzì Aurelio 46.250 euro lordi all'anno. Il sindaco effettivo, tale Brunello Fabrizio, 41.250 euro. Cioè col collegio sindacale di tre persone ci mangiamo già magari 120 mila euro, che potrebbero servire diversamente per funzioni di tipo promozionale. Perché, guardate, che non è che noi possiamo poi fissare le tariffe minime, eccetera, eccetera. Anche questi hanno fissato le tariffe minime, poi vado a guardare, vado un po' a curiosare e vedo dei collegi sindacali che vanno dai 27-28 mila, perché adesso, oramai, queste sono le tariffe che vengono richieste, non le tariffe minime professionali, quindi questa è un'altra di quelle spese che vanno a incidere. Il personale, ma scusate, ma è scritto qualcosa su questa delibera? L'istituzione della COUP e della NUV, che io vorrei chiuse domani, perché l'ho detto, le vorrei chiuse, perché secondo me quelle sono funzioni che potrebbero tranquillamente essere re-internalizzate, però quanto meno nella delibera istitutiva si parlava di sedi, si parlava di personale, un'idea della costruzione di questa società c'era. Qua io non vedo niente, a parte i due Consiglieri, poveretti, che poi magari si trovano a doversi organizzare da soli le trasferte della società di non so di diavolo o l'incontro con cosa, ma che supporto hanno? Hanno il supporto degli uffici pubblici o si devono costituire un ufficio, devono trovare una sede, magari ce ne compriamo pure un'altra, già che ci siamo, che ne so, magari una dismessa dalla Monterosa ski o da chi sa chi, visto che il COUP e gli altri si sono ricomprati la sede della Pila pagandola poi due volte, visto che quella era pure una sede, tra l'altro, già di Finaosta, no, poi anche su questi argomenti un giorno apriremo poi una discussione. Cosa facciamo, qual è la sede? Il personale che usiamo è personale distaccato dalla Pubblica Amministrazione o qua sussiste quell'impedimento invalicabile che ci avete sempre raccontato della mobilità tra il personale della Pubblica Amministrazione all'interno delle società partecipate. Perché è invalicabile quella possibilità. Ieri quando si parlava di COUP e NUV dicevo: ma come mai non è possibile pescarne quattro da un Assessorato e quattro da un altro, che magari ha perso delle funzioni a seguito della diminuzione dei contributi, e dobbiamo assumere, invece, otto persone. Le assumeremo fino al 2017? Perché tra l'altro la durata non è fino al 2015, ma è fino al 2017, probabilmente per chiudere i bilanci o ad altre questioni. Qual è la sede? Qual è il personale? Allora, io dico: vogliamo fare una legge che potrebbe essere in linea di principio anche votabile, se fosse chiara e definita e non desse la sensazione che stiamo creando l'ennesima partecipata, fuori controllo. Allora definiamo queste cose. Cerchiamo di definire i particolari, perché altrimenti la gente qua fuori non capisce e ci dice: avete creato l'ennesimo contenitore per dare 120 mila euro a un collegio sindacale, per fare dei rimborsi spese che non si sa che cosa, e con quali criteri? Perché va bene trasparenza e...cos'è che c'è scritto nella legge: criteri di efficienza e di trasparenza nel conferimento di incarichi e consulenze. Ma chi è che si prende l'onere di conferire incarichi e consulenze? Fossi io nel Consiglio di amministrazione, applicherei probabilmente tutte le normative proprie del codice degli appalti e tutte le normative pubbliche. Allora che bisogno c'è di una società privata, se non posso fare un conferimento diretto? Ci sono delle questioni che stridono, ci sono delle questioni che a me sinceramente non convincono. Mi convince, invece, su questo io sono d'accordo con i colleghi dell'UVP e con i colleghi del Movimento Cinque Stelle, l'esigenza di investire fortemente in promozione, di investire fortemente in questa opportunità che abbiamo, l'opportunità dell'EXPO 2015. Bisogna anche dire che come al solito noi ci svegliamo sempre in ritardo, perché l'Emilia Romagna, voglio dire, sono anni che parla di EXPO, si è comprata addirittura degli spazi, ha allestito tutta une serie di iniziative che sono già programmate, ancora prima che l'EXPO fosse, diciamo, definito da un punto di vista di completezza delle strutture e via dicendo. Noi ci svegliamo sempre all'ultimo momento. E il fatto di svegliarsi all'ultimo momento comporta che cosa? Sto benedetto ricorso a procedure d'urgenza. Perché questa roba qua è stata iscritta con procedura d'urgenza, passerà con procedura d'urgenza e una volta che è passata, passata, come dice il proverbio, non mi ricordo neanche bene più, "ciao Ninì", l'abbiamo fatta e chissà. E non vorrei che poi ci trovassimo magari qua fra un paio d'anni, fra tre o quattro anni a dover poi fare i conti con la Procura o con la Corte dei Conti, perché non sono chiare nemmeno le procedure, collega Cognetta, cioè su queste questioni qua io fossi in lei, nell'ipotesi che lei dovesse essere nominato dalla minoranza, perché qui si parla di designazione da parte della minoranza e designazione da parte della maggioranza, ma io mi parerei per benino. Perché non sarei così convinto e così sicuro che questa presenza all'interno del Consiglio di amministrazione fosse sufficiente ad assicurare...perché qua non si sanno nemmeno, lo sapete voi, perché ci avete appena inviato una lettera su una manifestazione che dovrebbe essere una manifestazione del gruppo, non si sa nemmeno se si possano spendere non so se qualche centinaio di euro, per fare delle manifestazioni proprio come gruppo consigliare. Figuriamoci 2.200.000 euro, 1 milione e 6 va bene, perché il resto l'abbiam messo per pagare l'affitto e per pagare l'ufficio, per i famosi sei mesi.
Io se devo dire sinceramente, questa roba qua la rivedrei, cioè cercherei di creare, magari con gli uffici legislativi, perfezionare quest'aspetto, definendo molto bene quali sono gli spazi d'azione dei due colleghi, lo spazio si azione del Consiglio di amministrazione, come ci si può muovere, perché strutturata così com'è questa roba, dice tutto e dice niente, e secondo me mette a rischio il progetto stesso dell'EXPO 2015. Cioè crea dei problemi enormi di non funzionalità, di inapplicabilità della legge, perché la volta che ci mette il naso dentro la Corte dei Conti, o qualsiasi altro revisore, che dice: no ma qua non è chiaro se tu ti puoi muovere così o ti puoi muovere cosà. Perché è una formula comunque piuttosto indefinita, voglio dire, rispetto...piuttosto inedita. Io invito i colleghi a fare un ragionamento serio, rispetto a questa norma. Continuo a dire, ben contento, però, che ci si sia svegliati, magari ci siamo svegliati tardi, ma ben contento che si ragioni in termini di promozione e in termini di valorizzazione del nostro patrimonio turistico, commerciale, culturale, eccetera, in occasione dell'EXPO 2015.
Presidente - Siamo sempre in discussione generale. Ha chiesto la parola la Consigliera Certan, ne ha la facoltà.
Certan (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Mi riallaccio agli ultimi passaggi del collega Guichardaz, a quando diceva che per l'ennesima volta ci siamo trovati di fronte a una delibera fuori sacco, votata d'urgenza e portata in Commissione ancora più con urgenza e credo che il detto a cui faceva riferimento Guichardaz fosse "passata la festa, gabbato lu santu" e per l'ennesima volta ce ne dimentichiamo tutti, che tutte le volte diciamo: cambiamo metodi, cambiamo modi di lavorare e poi la volta successiva è uguale e si ripropongono gli stessi metodi. Stessi metodi che...lo so che non è tanto bello ricordare il passato, però qualcuno in questo Consiglio regionale nella scorsa legislatura l'aveva già un po' annunciato, anzi aveva cercato di essere propositivo. L'8 febbraio del 2012, quindi in tempi non sospetti, per nulla sospetti, Robert Louvin diceva, faceva appunto tutta l'introduzione e la premessa che ha fatto anche lei, collega La Torre, sull'importanza di questa manifestazione per la Valle d'Aosta, sulla quale io mi sono già espressa, il nostro gruppo ALPE si è sempre espresso, già lo scorso anno, quando a settembre abbiamo chiesto che cosa si stesse facendo per questo, quindi su quello noi siamo assolutamente d'accordo, condividiamo con tutti i colleghi che sono intervenuti, che è assolutamente una manifestazione da non perdere, da cogliere e da sfruttare, nel miglior modo possibile. Robert Louvin diceva: "però, Signori della Giunta, penso non possa avvenire senza un'adeguata programmazione, uno sguardo lungo e un percorso di costruzione che sia sensibilmente diverso da quello che molto spesso, purtroppo, è utilizzato nel cogliere all'ultimo momento sollecitazioni di varia natura e di arrivare con eventi a spot, con iniziative se non improvvisate, scarsamente preparate, in ogni caso non accompagnate da un processo culturale di discussione e di approfondimento, di elaborazione, di progettazione, che veda coinvolti i vari soggetti di questa nostra comunità". Quindi con "i vari soggetti" voleva dire vari assessorati, ma voleva anche dire varie associazioni di categoria, e ce ne sono tante, io penso alla Chambre, eccetera. Ne cito una ma ci sono tantissime società, tantissime associazioni che potevano diventare protagoniste.
Ecco, ora bisogna correre ai ripari. Siamo riusciti anche questa volta ad arrivare in ritardo e con urgenza. Questa società, l'ha ricordato il collega Chatrian, è una società di scopo, è l'ennesima società, e lo scopo ce l'ha, sì è vero, ce l'ha, quello di aumentare per l'ennesima volta un'altra scatola, per ora vuota, perché si tratta di una scatola vuota, che si somma alla mission che hanno già, che esercitano già almeno quattro assessorati. Anzi, mi permetto di dire che è vuota, collega La Torre, perché noi il 2 settembre abbiamo chiesto che l'Assessorato ci fornisse la documentazione che immagino, come Assessorato, abbiano fatto e che lei abbia ricevuto, di...come dire, di proiezione di questa società, lo ricordava bene il collega Guichardaz, di sede, con chi, dove, perché, quali consulenze, eccetera. Quindi penso che queste proiezioni siano state fatte, noi le abbiamo chieste il 2 settembre, non abbiamo ottenuto nulla. E poi, una società che deve essere sicuramente guardata con la lente di ingrandimento, ha ragione il collega Cognetta, quando dice che il collega La Torre dev'essere controllato, ma, aggiungo io, dev'essere...ecco, aggiungo io, collega, che dev'essere lei controllato come lo devono essere tutti gli uomini e le donne che si occupano di denaro pubblico, assolutamente nello stesso modo. Devono essere controllati perché, lo vediamo in molte società, potrebbero crear debiti, potrebbero non rispondere alla loro mission, potrebbero anche far fallire questa società, quindi credo che non sia una questione personale, non credo proprio che sia una questione personale. D'accordo? Abbiamo parlato poi delle associazioni di categoria. Ecco, con questa società io non vedo assolutamente, ma non lo vedo in nessun modo, quale ruolo queste associazioni possano avere, non credo neppure che le varie associazioni di categoria abbiano bisogno di badanti. Non abbiamo bisogno soprattutto società badanti. Perché, diciamo, deve invece avere il ruolo centrale il Consiglio? Perché nella delibera io non ho trovato dove, non ho assolutamente trovato dove questa nuova società di scopo sia staccata dalla Giunta regionale, perché dev'essere nominata dalla Giunta e deve rendere conto alla Giunta regionale. Quindi il Consiglio in qualche modo ne è tagliato fuori, quindi ecco perché anche in IV Commissione il nostro gruppo ha ritenuto di votare contro questa nuova costituzione di società.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Fabbri, ne ha la facoltà.
Fabbri (UVP) - Grazie Signor Presidente.
Sarò brevissimo, vista anche l'ora, ormai che s'avvicina l'ora di pranzo. Ma io, prima di tutto, vorrei solo semplicemente esprimere qualche dubbio che ho su questa legge di istituzione di questa società di scopo. E non sto a ripetermi circa le finalità, che sono condivisibili, tutti l'hanno detto, l'EXPO è una manifestazione che sarà unica e che dobbiamo assolutamente riuscire a cogliere. L'ha detto molto bene il mio collega Laurent Viérin, che oltre ad essere l'opportunità, la vetrina, una vetrina per la Valle d'Aosta, potrebbe anche diventare un volano per il lavoro, sia di tipo materiale che immateriale per la nostra Regione. Nell'analisi dell'articolato della legge, non mi sono sfuggiti degli aspetti molto positivi, devo dire, rispetto ad altri tipi di società partecipate. Prima di tutto il fatto che il Consiglio direttivo non gravi con i compensi faraonici a cui siamo abituati, nello svolgimento delle sue funzioni. E questo è un aspetto decisamente positivo.
Secondo aspetto positivo è che coinvolga direttamente il Consiglio nella gestione di questo evento. Ciò non toglie però che i dubbi, i miei dubbi rimangano, rimangano soprattutto, è stato detto ma voglio ripeterlo, circa la fretta con cui questa legge è stata presentata, e che con una maggiore, diciamo, meditazione sulla legge stessa avremmo potuto porre dei miglioramenti che l'avrebbero, come possiamo dire, sollevata da dubbi che sono venuti fuori. Allora, a parte la tempistica assolutamente ed eccessivamente affrettata, io vorrei soffermarmi un attimino sull'articolato e cioè soprattutto sull'articolo 4, in cui questa centralità del Consiglio, che è stata appunto declamata dai colleghi, precedentemente, in realtà non è così ben definita, in quanto poi gli organi direttivi devono essere nominati dalla Giunta. Devo dire, anche, che all'articolo 8 c'è una certa insufficienza nella gestione della trasparenza e di quelli che devono essere gli organi che poi gestiranno praticamente questa società. Infatti, all'articolo 8 si dice che la società naturalmente si attiene alle diposizioni vigenti in materia di trasparenza, per il conferimento di incarichi e di consulenze per l'acquisto di beni e servizi diretti ad assicurare il rispetto dei principi di pubblicità, imparzialità e non di discriminazione. Qui su questo articolato bisognerebbe a mio avviso lavorare di più per introdurre quei principi che diceva il collega Jean-Pierre Guichardaz, e cioè di poter introdurre negli organi che gestiranno poi questa società del personale di comparto e fare in modo che anche le competenze delle dirigenze dei vari assessorati vengano coinvolti in questa gestione. Io non so, non sono un tecnico, non se sia possibile fare una cosa del genere, ma è una cosa che mi augurerei.
E finisco questo mio breve intervento con una considerazione di ordine più generale, che credo che come Consigliere, ma anche come cittadino mi devo porre. È mai possibile che bisogna ricorrere sempre a queste società di scopo, quando ci sono delle dirigenze, delle strutture, degli assessorati che sono deputati a questa cosa qui, lo sapevamo, è stato detto, è dal 2012 che se ne parla, bisogna arrivare a questo punto, bisogna arrivare proprio alla fine e dover ricorrere in tutta fretta a una cosa del genere. Ma io mi chiedo, ma queste strutture, io credo che siano all'altezza, eh, non posso assolutamente dubitarne. Ma allora come mai non sono state sollecitate, come mai non hanno preso di petto questo argomento così importante? Grazie.
Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il relatore La Torre. Ne ha facoltà.
La Torre (UV) - Ma vista l'ora non volevo...ma, innanzitutto io ho ascoltato con attenzione tutto il dibattito, e credo che l'EXPO si dimostra un'opportunità comunque, non solo per quello che esso rappresenta, che tutti gli hanno riconosciuto, che hanno riconosciuto questo ruolo straordinario di far riflettere un paese, di metterlo in condizione di presentarsi al mondo, cercando di portare l'attenzione del mondo sul modo di essere, sul modo di pensare. Questa è un'opportunità che accade ogni 100 anni, forse 110, per l'Italia, probabilmente noi vediamo questa EXPO, non ne vedremo più altre, forse nemmeno i nostri figli. Di fatto l'EXPO si rivela anche un'opportunità di dialogo, secondo me, perché quest'oggi nell'aula io ho sentito diverse posizioni che provengono probabilmente da tante sensibilità anche diverse, posizioni anche molto diverse, per alcuni versi. Unificate, se vogliamo, solo da questo concetto che tutti percepiamo come la necessità di partecipare all'EXPO, come un'occasione unica di presentare la montagna, perché la montagna è il nostro tema, la verticalità, è la parola che in qualche modo ci siamo dati, e se vogliamo proprio guardare bene questo concetto di montagna e di verticalità, verticalità sono anche i percorsi che noi dobbiamo affrontare, perché quello che noi dobbiamo cercare di fare, proprio guardando questa manifestazione, è cominciare a cambiare il nostro modo di pensare. Legittimi sono i dubbi, legittime sono le perplessità, per citare Guichardaz che diceva: cosa succederà? Cosa farà? Non è che posso rispondere io, oggi, nemmeno Cognetta, se no oggi stessi saremmo dei presuntuosi. Forse saremo chiamati a farlo nel momento in cui potrebbe essere che siamo nominati, potrebbe avere un senso, ma io credo che le cose che noi ci diciamo devono essere lette in una maniera diversa, così come i ragionamenti che ho sentito fare da altri, per esempio dal collega Viérin. Beh, forse, bisogna anche un po' rompere questo velo di diffidenza e metterci anche un po' più di entusiasmo, perché quando tutto intorno a noi il mondo continua a compiangersi per quello che non succede, noi forse, in fondo, dovremo ragionare, incominciare a parlare di quello che vorremmo che succedesse. Io, perché apprezzo la scommessa, coraggiosa, che fa il collega Cognetta, quando fa anche il suo ragionamento? Perché è proprio questa la scommessa. Basta dire che quello che vedo non gli piace. Fammi fare a me, perché ti possa dimostrare che quello che io faccio funziona, poi è ovvio che i vecchi schemi della politica sono quelli dei processi alle intenzioni, e li conosciamo, però riconosciamocelo anche noi tra colleghi che sono vecchi schemi. Allora, se vogliamo ragionare su vecchi schemi, ognuno fa una scelta. Io credo che, invece, qui, in qualche modo, anche riconoscendo in una serenità di linguaggio, che è lo strumento su cui qualcuno vuole discutere, altri non vogliono discutere, possa avere dei pregi e dei difetti, ma anche lo strumento stesso viene riletto in una maniera nuova, perché lo strumento delle partecipate è uno strumento vecchio, ma in realtà viene riletto in un modo nuovo, perché qui non si nominano Tizio e Caio, si nominano due Consiglieri regionali e guarda caso di maggioranza e di minoranza. Ma perché non è una scommessa questa? Di vedere se la maggioranza e la minoranza, sui temi, non sulla politica, sui temi è in grado di lavorare insieme? Oppure è a seconda di chi è della maggioranza o della minoranza che i soggetti sono più o meno validi? Perché se è del Cinque Stelle va bene o se non è del Cinque Stelle non va bene...cioè, bisogna essere anche un po' onesti, perché se i percorsi mentali sono sereni, la discussione è serena. E mi fa piacere anche quando la dottoressa, la collega Certan richiama Louvin, perché Louvin ha detto delle cose giuste, l'ha detto, e mi fa piacere che venga riapprezzato anche per la sua visione politica, riapprezzato anche per le cose che diceva, però, le persone vanno apprezzate sempre, non è che vanno postumi. Quindi, il ragionamento che io sto cercando di svolgere è questo: vogliamo insieme, insieme, maggioranza e minoranza, due eh, perché poi maggioranza e minoranza non è che possono essere trentacinque, due...trovare questa sintesi, attraverso uno strumento che esiste, che poi in questo caso, mai come in questo caso è uno strumento perfetto, perché a differenza di società di scopo di lunghi percorsi, con obiettivi magari non chiari, come dice qualcuno, questa è una società di scopo che ha degli obiettivi precisi, partecipare all'EXPO e farlo nel modo migliore. E drammaticamente, per i due poveracci che dovranno occuparsene, non avranno neanche la possibilità di diluire questo tipo di attività, perché questa è un'attività che il 31 di ottobre, è già scritto nella legge, deve presentare un progetto, deve presentare un programma, deve condividerlo, guarda caso con chi? Con il Consiglio regionale. Guarda caso con chi? Con le forze sociali. Guarda caso con chi? E ben venga che ci sia un collegio sindacale, e non diciamo delle cose che non sono vere, perché i collegi sindacali oggi, basta andare a vedere come sono remunerati nelle altre società di scopo, sono remunerati con delle cifre che io se fossi il sindaco non ci andrei a farlo, però quindi non sono quelle, ben venga che ci sia un collegio sindacale, perché? Vogliamo sottrarre degli spazi alla trasparenza, eh no, eh no! Ci dev'essere il collegio sindacale, ci dev'essere comunque, sempre, una costante ripetitiva verifica, perché esiste la diffidenza, perché noi siamo in un clima di diffidenza, e quando si fa il ragionamento politico dell'altro giorno e se cominciamo a parlare sui temi e sulle cose, ma bisogna togliere la diffidenza, signori, perché io da qualcuno di voi ho sentito tanta diffidenza, il che non è una colpa, la diffidenza non è una colpa grave, eh, semplicemente è un elemento che a volte non facilita il dialogo, che a volte non facilita il dialogo. Allora oggi l'atteggiamento giusto è quello di un'apertura e di un ragionamento e anche un po' di entusiasmo, perché per fare queste cose, visto che chiunque andrà lì non sarà pagato, chiunque andrà lì non cercherà una visibilità, ma insomma, vuole anche sentire il supporto di un po' di entusiasmo, perché questa è una Regione che deve reagire, è stato detto bene, questa è una Regione che deve investire sulla sua cultura, deve ridare fiato, deve ridare alla gente la sensazione che facciamo un percorso tutti insieme, tutti insieme...c'è...
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...no, intervengo io perché io ci credo, vede, la differenza quando una parla di entusiasmo, io speravo che lei percepisse il mio entusiasmo, perché io ci credo, e siccome ci credo, quando in una cosa ci credo, non lo faccio solo per mestiere, io ci metto anche quello che penso, e non ci metto giochetti di parole, perché non mi servono, perché io mi apro perché credo che questo sia il nuovo modo di fare anche politica, oltre che le cose, aprendosi e dicendosi quello che si pensa, senza giochi o chiedendo se in qualche modo, mi consenta di dirlo, con una mozione che trovo assolutamente incomprensibile, comprensibile per come è scritta, nell'italiano, ma incomprensibile nella sostanza: parla di centralità del Consiglio, però chiede che siano gli assessorati che lo facciano. È una contraddizione in qualche termine, però io la rispetto comunque, perché ci mancherebbe, continuo a dire che reputo, reputo...
(nuova interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...sì, ma no, ne ha parlato, non è che non ne ha parlato, l'ho anche letta, ma io reputo, reputo, che comunque questa è un'opportunità che ci stiamo dando oggi, quindi le cose che sono state dette, io non le registro come negative, io le registro come positive, e quindi tutte le osservazioni su come dev'essere fatto, sulle attenzioni, è positivo, poi è chiaro che noi stiamo scegliendo uno strumento, tra l'altro questo strumento lo stiamo scegliendo insieme e giustamente con sensibilità diverse. C'è chi si asterrà, c'è chi voterà contro, c'è chi voterà a favore facendo anche una scommessa, molto difficile per qualcuno una scommessa da fare. Per altri è molto più facile votare contro, eh. È molto più difficile la scommessa di chi dall'altra parte dice: eh no signori, io mi prendo la responsabilità e ci vado dentro e controllerò, perché io sono io e nella mia identità politica non ho paura di affrontare le cose, è molto più facile ogni volta criticare e dire: voto contro. Ma ci mancherebbe altro. Ma ci mancherebbe altro. Ognuno deve schierarsi da qualche parte, ma è giusto che sia così, perché quando si dice che la gente deve capire, è questo, schierarsi con chiarezza. La diffidenza c'è, chi la vuol togliere la toglie, c'è l'entusiasmo, c'è la voglia di fare qualcosa? C'è voglia di fare politica in modo diverso? Benissimo, schieriamoci, ognuno si metta da una parte o dall'altra, come meglio ritiene. Come meglio ritiene. E questo è quello che noi stiamo facendo. Noi vogliamo partecipare all'EXPO, che è condiviso da tutti, lo vogliamo fare nel modo migliore, che è condiviso da alcuni, lo vogliamo fare con uno strumento che probabilmente a qualcuno non piace, ma è uno strumento che ha una validità e non è vero che non è stato fatto, perché non è stato fatto da altre Regioni, perché fuori, come ha detto Cognetta, si stanno organizzando le città, non le Regioni, le società di scopo, ne abbiamo parlato l'altro giorno con quelli dell'EXPO, è pieno, la città di Brescia ne ha fatto un altro...perché si stanno organizzando tutti, informatevi, non sono cose che vi dico io, informatevi. Ciò detto, io non credo che abbia fatto un intervento polemico, cerco semplicemente di far capire l'importanza di questo tema, l'entusiasmo che perlomeno noi ci abbiamo messo fino a questo punto, poi con la stessa serenità diciamo che noi siamo a disposizione, siamo a disposizione, non è che noi ci sentiamo investiti di niente, di niente, noi siamo a disposizione di un progetto, di un progetto, punto. Questo era il nostro messaggio e questo quello che io volevo dire, e quindi ritengo che rispettando ogni posizione, quello che stiamo facendo oggi comunque è qualcosa che fa bene alla Valle d'Aosta. Grazie.
Presidente - Grazie, Consigliere La Torre.
Ricordo che siamo sempre in discussione generale, considerato che non c'è nessuno iscritto a parlare...lo farei subito alla ripresa dei lavori, ritengo più corretto, avremmo anche il tempo per poterlo discutere con più tranquillità. Quindi io sospenderei i lavori, e riprendiamo alle 15,30. Buon appetito.
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La seduta termina alle ore 13,05.