Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 446 du 26 février 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 446/XIV - Discussione generale congiunta delle risoluzioni: "Prosecuzione dell'attività finalizzata all'immediata sospensione della riduzione del servizio ferroviario valdostano" e "Impegno per un'urgente definizione dei rapporti tra Regione Valle d'Aosta, Stato e Trenitalia al fine di salvaguardare il trasporto ferroviario valdostano".

Presidente - Propongo, se siete d'accordo, di fare un'unica discussione. Facciamo un'unica discussione su tutte tre le risoluzioni? Va bene come proposta?

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...i tempi...sì, ma il motivo...come se fossero tre discussioni, però...

(nuova interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...ognuno ha diritto a tre interventi...va bene. Per mozione d'ordine? Per mozione d'ordine, la parola al collega Bertschy, ne ha la facoltà.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Solo per chiarire che le tre risoluzioni toccano argomenti molto vasti e diversificati e soprattutto non tutti attinenti al tema urgente, fra l'altro, che abbiamo appena discusso con i segretari delle... A noi quindi interessa capire come si sviluppa il dibattito soprattutto per quello che riguarda l'argomento principale, che è il taglio del 50 percento delle corse di lunedì prossimo...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...sì, ma noi abbiamo presentato una terza risoluzione perché nell'impegno della prima risoluzione si tratta il tema dei bimodali, che non c'entra niente con questa discussione dell'argomento di oggi. A noi oggi interessa prima parlare del problema legato a Trenitalia: il taglio al 50 percento delle corse e poi fare un ragionamento di sviluppo futuro, quindi, se vogliamo articolare il dibattito così, l'importante è che non ci sia una contrazione della discussione in questo senso.

Presidente - Potremmo procedere con la discussione delle prime due risoluzioni, che sono quelle più attinenti ai tagli e la terza verrà discussa successivamente...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...va bene? Discussione unica sulla prima risoluzione e sulla seconda mantenendo sempre i tempi raddoppiati, ovviamente perché sono due risoluzioni, in modo che tutti possano parlare e non ci sia nessuna restrizione nella possibilità di esprimersi...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...l'ho già spiegato: la prima risoluzione della maggioranza e la prima della minoranza verranno discusse assieme, se siete d'accordo, garantendo comunque a tutti la possibilità di avere i tempi previsti per ogni singola discussione, quindi i tempi sono raddoppiati, mi sembra un accordo corretto, va bene? Possiamo procedere in questa maniera? Siete tutti d'accordo? Bene, allora invito i proponenti ad illustrare le due prime risoluzioni.

Ha chiesto la parola l'Assessore Marguerettaz, ne ha la facoltà.

Marguerettaz (UV) - Grazie Presidente.

Intanto credo ci sia da ringraziare sia i sottoscrittori delle varie risoluzioni, così come le organizzazioni sindacali che hanno voluto incontrare i Capigruppo approfittando di questa convocazione del Consiglio regionale per analizzare un po' la questione. Credo che sia importante anche per dare le corrette informazioni a coloro che ci seguono e a coloro che hanno a cuore il servizio ferroviario della Valle d'Aosta.

Ora, nella prima risoluzione si è cercato di dare una rappresentazione documentale dei tratti essenziali di questa vicenda. Ricordo a tutti che la gestione della ferrovia, - anche se ovviamente è più comodo, nel momento in cui ci sono dei malfunzionamenti o delle situazioni di criticità, rivolgersi all'Amministrazione regionale, - è una competenza che da sempre è stata esercitata dallo Stato. Ancora oggi la ferrovia è da un lato di proprietà di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), che è una società al 100 percento delle Ferrovie dello Stato, viene gestita sulla base di un contratto ancora in essere tra il Ministero e Trenitalia. La Valle d'Aosta non ha avuto il trasferimento delle competenze come previsto dal Titolo V della Costituzione a differenza delle Regioni a statuto ordinario perché, per fare questo trasferimento, è necessaria una norma di attuazione, norma di attuazione che noi abbiamo avuto nel 2010, ma che era una norma di attuazione condizionata, si diceva: "ci sarà un trasferimento delle competenze a seguito di un percorso che è caratterizzato da degli accordi di programma...", dove lo Stato si impegnava ad individuare i lavori e gli interventi sia sull'infrastruttura, sia sul materiale rotabile, che dovevano essere effettuati in modo tale che l'Amministrazione regionale, una volta acquisita la competenza, fosse nella condizione di svolgere correttamente questo servizio. Ora, questa norma di attuazione non ha mai avuto efficacia perché, nonostante i numerosi incontri e le numerose sollecitazioni, lo Stato si è sempre sottratto a questo percorso perché era assolutamente privo di risorse da destinare alla nostra linea.

Ora, è chiaro che in questa situazione, Trenitalia, esercendo quest'attività con un contratto del Ministero, richiedeva il pagamento del servizio, pagamento che con vari pretesti non è stato effettuato per gli ultimi tre anni, tant'è che già nel 2012, come ho avuto modo di dire davanti ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, Trenitalia aveva minacciato di fare dei tagli, ci aveva mandato delle lettere e già allora l'Assessorato aveva coordinato tutte le attività con le organizzazioni sindacali, le associazioni dei consumatori, così come le associazioni dei pendolari per fortemente opporsi a questo taglio, che allora veniva definito "riperimetrazione". Fortunatamente le nostre lettere a Trenitalia e soprattutto al Ministro Passera avevano poi evitato questo taglio. Ora la situazione si è di nuovo riproposta nel corso del 2013. Non vado a riprendere tutti i passaggi, che sono molto ben indicati nella risoluzione, ma nel corso del 2013, avevamo avuto tutta una serie di sollecitazioni dove unilateralmente si diceva: "l'Amministrazione regionale deve pagare" viene citata nella risoluzione la risposta molto esaustiva, molto chiara del Presidente della Regione mandata a suo tempo al Ministro dell'economia e delle finanze, perché ovviamente dovete sempre capire che gli interlocutori sono due: da un lato, il Ministero dei trasporti, che ha il rapporto con Trenitalia, e, dall'altra parte, il Ministero dell'economia. In allora, il 20 agosto 2013, il Presidente della Regione scrive con grande chiarezza che la Valle d'Aosta è assolutamente disposta a farsi carico delle sue incombenze, ma che lo Stato deve fare la sua parte, quindi deve fare quegli interventi che facciano uscire la nostra ferrovia da una situazione di grande arretratezza e di grande fragilità.

Giustamente, come dice il collega Bertschy, entriamo non tanto sulle infrastrutture, sugli investimenti, non andiamo a rispolverare tutti gli accordi di programma che abbiamo fatto sugli interventi da fare, ma concentriamoci sul servizio. Ora, questa querelle non ha avuto delle riposte, tant'è che già nel mese di dicembre 2013 l'Amministratore delegato di Trenitalia, Soprano, invia di nuovo una lettera di richiesta alle amministrazioni, ma ovviamente la indirizza all'Amministrazione regionale e dice: "guardate che, se io non sono pagato, io non entro nel merito su chi deve pagare, ma se non sono pagato, devo intervenire e devo ovviamente prendere dei provvedimenti", non dice quali sono i provvedimenti.

A fronte di quella lettera, noi abbiamo avuto due provvedimenti successivi, che possono essere consultati, che sono il frutto dell'attività dell'Amministrazione regionale e dei Parlamentari: la legge di stabilità, comma 515, articolo 1, dice che, entro il 30 giugno 2014, va definita la questione. Ovviamente è una norma che è stata introdotta perché noi, sulla base di questa corrispondenza che è infinita, ma che parte dal 2012, ma forse anche dal 2011, non avendo delle risposte, chiediamo che finalmente ci sia la disponibilità da parte dello Stato per definire quell'intesa; ma ancor più interessante è il decreto legge 151, che è in corso di approvazione...comma 7 dell'articolo 3, in cui dà una risposta già alla lettera di Soprano, dà una risposta a tutti coloro che hanno dei dubbi, nel senso che - leggo testualmente -: "lo Stato concorre, per il servizio reso nel triennio 2011-2013, attraverso il pagamento diretto a Trenitalia, l'importo è 23 milioni per l'anno 2013". Allora, capite che l'Amministrazione era abbastanza tranquilla per il fatto che al quesito che poneva Trenitalia ("noi facciamo il servizio, ma chi ci paga?) rispondeva nero su bianco un decreto-legge proposto dal Governo, oggi anche approvato dal Senato, dà una risposta a Soprano, dà una risposta a Trenitalia, perché nero su bianco c'è scritto che viene pagato dallo Stato. Ecco perché è assolutamente improvvida e assolutamente assurda la decisione di Trenitalia di interrompere un servizio nel momento in cui c'è un iter legislativo che va a dirimere la questione ed ecco perché ci troviamo assolutamente concordi con le organizzazioni sindacali, con i consumatori e con i pendolari nel chiedere la totale sospensione di questo provvedimento, perché è un provvedimento che è illogico. È un provvedimento che pone sul tavolo un quesito a cui implicitamente dà delle risposte la legge di stabilità, ormai è approvata, e il decreto legge 151 che è in corso di approvazione. Ritengo che l'attività in questi anni sia un'attività di continuo presidio: da un lato, sul servizio nelle condizioni infrastrutturali esistenti, dall'altra parte, sulle attività da svolgere in futuro.

Aggiungo anche a fronte di queste paventate riduzioni, oltre alle lettere del sottoscritto al Ministero e le lettere del sottoscritto a Trenitalia, la lettera del Presidente della Regione al Ministro, in cui chiede urgentemente un incontro. Di questa lettera i vertici di Trenitalia sono al corrente, hanno avuto modo già ieri di telefonarmi direttamente, quindi noi abbiamo ancora una speranza di vedere questo provvedimento sospeso. Faremo tutto quello che è in nostra facoltà per far sì che il 3 non ci sia un taglio che potrebbe costituire un problema enorme per le famiglie, per i lavoratori, per i pendolari, perché non è una riduzione, è un taglio che assolutamente azzera il servizio ferroviario: per intenderci, nella linea Aosta/Pré-Saint-Didier abbiamo delle corse che scendono il mattino, non abbiamo i rientri nel pomeriggio. Abbiamo una situazione che è totalmente assurda, quindi potrebbe addirittura essere oggetto di un problema di ordine pubblico perché, se così fosse, ci sarebbe una comunità che non ha nessun tipo di servizio. È chiaro che - lo dico tranquillamente - noi non vogliamo neanche pensare all'opzione B, cioè qualcuno dice: "ma se dovesse accadere...", noi chiediamo di non fare questo tipo di provvedimento e non vogliamo metterci a studiare un'opzione B, perché l'opzione B sarebbe la morte di questo servizio. Ovviamente sono a disposizione per tutti quegli interventi, quei chiarimenti che potrebbero essere richiesti dall'aula.

Presidente - Grazie.

Se qualcun altro vuole illustrare l'altra risoluzione, intende prendere la parola per illustrare la risoluzione presentata dai gruppi di minoranza... Ha chiesto la parola il collega Bertschy, ne ha la facoltà.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Sì, anch'io sarò molto breve, anche perché credo sia importante chiarire poi nello sviluppo del dibattito tutti i contenuti. La nostra risoluzione arriva in emergenza e anche in una situazione politica, Assessore, completamente diversa dallo scenario nel quale opera lei. Noi tutti questi documenti che lei ha citato li conosciamo, altri invece li abbiamo conosciuti solo nell'ultima fase e su questi, evidentemente, ci sono delle perplessità enormi su come viene trattata la vicenda ormai da anni. La norma di attuazione la si conosce, c'è un'impostazione differente probabilmente ormai tra chi vorrebbe che questa norma cominciasse a funzionare e chi invece attende risposte che lo Stato dà e ha dato solamente in quest'ultimo periodo, con le precisazioni che fatto lei. Quello che è assurdo è che l'amministrazione pubblica si ponga in questi termini rispetto al cittadino, si ponga in questi termini rispetto al lavoratore, si ponga in questi termini rispetto a chi sta veramente soffrendo. Ieri sera c'è stata un'assemblea anche in proposito, ma in questi giorni credo un po' tutti abbiamo ricevuto proteste, mail, sms, la gente è veramente preoccupata. Questo mette a rischio non solo il ritardo o il rientro a casa, questo mette a rischio addirittura posti di lavoro per chi lavora nella ferrovia, ma soprattutto per chi lavora distante da casa e arrivare in una situazione dove i soldi sono allocati nei bilanci, a creare una preoccupazione del genere rispetto alle persone è veramente triste. La nostra risoluzione vuole aprire questo dibattito, intendiamo fare chiarezza una volta per tutte rispetto agli aspetti amministrativi che hanno creato la confusione di oggi; tra l'altro, viziati anche dall'accordo sul federalismo fiscale dove i 23 milioni sono stati conteggiati come maggiore entrata per la nostra Regione, che credo abbiano creato quella confusione ulteriore che già c'era sull'argomento.

A noi interessa soprattutto creare...dare oggi una risposta attraverso la nostra risoluzione, dare chiarezza a chi utilizza questo servizio su cosa si può aspettare in futuro. Non inserire in questa prima fase di discussione nessun argomento...che troviamo anche scorretto inserire in questo momento...che è quello dei bimodali, perché si rischia di falsare la discussione, ma soprattutto si rischia di far pesare sulla pelle delle persone una situazione estremamente più delicata. I bimodali quindi lasciamoli fuori per ora, oggi parliamo del problema del taglio che è stato annunciato e che è stato annunciato per tempo anche alla nostra Regione con questa lettera del dicembre alla quale si è risposto poi solo nei primi giorni di febbraio e già a dicembre Trenitalia diceva: "dal 16 febbraio interverrò con il taglio del 50 percento".

Nel completare l'illustrazione quindi chiedo solo che una volta per tutte ci sia chiarezza. Per noi la norma poteva già essere utilizzata, anche perché i treni stanno continuando a viaggiare e i decreti attuativi possono essere il complemento per fare gli interventi, gli investimenti che ci mancano, ma il treno oggi sta facendo il suo lavoro sui binari, sta dando il suo servizio, con tutti i problemi che vengono rilevati puntualmente. Prima abbiamo un contratto per operare prima li possiamo segnalare, prima possiamo intervenire e avere la discussione dalla nostra parte e...completo qua. Oggi a noi veramente interessa arrivare a fondo della discussione e soprattutto uscire...e questo che sia chiaro anche verso le sigle sindacali, i sindacati, che ringraziamo...ma il problema non è uscire con un documento confuso e dire che siamo tutti d'accordo che il treno non deve sospendere la sua funzione e il suo interesse primario. Fa piacere che anche oggi l'Assessore, a conclusione del suo discorso, ci dica: "questa potrebbe essere la morte del treno", proprio così...

Noi siamo per essere uniti a difendere questo che è un servizio che completa, in un momento di drammatica situazione economica per le famiglie, la possibilità di rimanere vivi nella società, vivi nel mondo del lavoro, vivi nel mondo dello studio e soprattutto vivi in questa società di grande difficoltà, però che sia chiaro che non si può completare un'azione come questa semplicemente dando corso ad una risoluzione che tratta l'argomento come se fino adesso noi fossimo stati una parte esterna di questo gioco. Noi siamo parte attiva dal 2010 con la norma di attuazione e chiediamo che politicamente si prenda veramente in esame, una volta per tutte, il problema e lo si porti avanti e non si dimentichi più, neanche per un giorno, le difficoltà che la gente sta vivendo con questo servizio, con questi problemi che tutti i giorni ci vengono rappresentati e che oggi esca forte e chiara la voce del Consiglio regionale a difesa degli utenti, a difesa del servizio, per lo sviluppo del servizio, ma con la chiarezza di come si è lavorato per arrivare in questa situazione.

Presidente - Grazie.

Dichiaro aperta la discussione generale. Ha chiesto la parola il collega Donzel, ne ha la facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

È una situazione molto drammatica quella che stiamo vivendo, ho avuto modo di scriverlo nei giorni scorsi. In una situazione già di crisi economica difficilissima ci sono dei lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro perché viene soppresso un servizio di trasporto pubblico. Ci sarebbero degli studenti in gravissima difficoltà qualora venisse soppresso questo servizio e tutto il sistema produttivo ed economico della Valle d'Aosta ne avrebbe un danno enorme. Non sono un bravo economista, quindi non sono in grado di calcolare in termini economici il danno che ne arriverebbe al sistema produttivo valdostano già logorato e provato dalla crisi economica. Ieri in una drammatica assemblea dei pendolari, in cui erano presenti tutti i Capigruppo delle forze di opposizione - ALPE, UVP, Movimento Cinque Stelle, PD-Sinistra VDA e alcuni anche Consiglieri di queste forze politiche -, abbiamo constatato, toccato con mano la drammatica situazione che vivono quelli che usano i treni, quindi che ci sia da parte di tutta la collettività valdostana l'intento di dire con fermezza: "Trenitalia deve immediatamente recedere da quest'iniziativa unilaterale inaccettabile", questo ça va sans dire, ma c'è modo e modo: c'è il modo di dire questa cosa in modo scevro da ogni interpretazione, dell'andare a scavare cose strane, eccetera, e c'è un modo un po' strano, di cui chiederò conto ai Capigruppo Perron e Borrello, che hanno firmato una risoluzione che hanno fatto presentare però dall'Assessore. Una pratica a me sconosciuta che chi firma una risoluzione la fa presentare da un altro, a meno che chi l'ha scritta è l'Assessore...vabbè, è un altro discorso, però i Capigruppo l'hanno firmata e dentro questa risoluzione, approfittando di chi in questo momento vive un'esperienza esistenziale drammatica come quella dell'impossibilità della mobilità, di accedere a posti di lavoro, di studi e quant'altro, ci infilano dentro la storiella dei bimodali, che nulla attiene in questo momento alla discussione delicatissima che vogliamo fare in quest'aula. "Quei cattivacci dell'opposizione che sempre trigano contro il Governo regionale hanno avuto la sensibilità, il decoro ieri..." senza essere stati contattati dall'Assessore, essere invitati ad un dibattito, senza che le forze di maggioranza ci avessero detto: "facciamo un tavolo comune, scriviamola insieme questa risoluzione", macché se ne sono spifferati della minoranza! Hanno detto: "se volete venire in aula, voterete quello che vi diciamo noi", probabilmente nella vostra mente contorta avete ancora queste idee. Scusi: io non ho ricevuto né una chiamata del Capogruppo Borrello, né una chiamata del Capogruppo Perron dell'Union Valdôtaine, quindi, Assessore, per cortesia, quello che dico corrisponde al vero e non posso essere smentito, questa quindi è la situazione che stiamo vivendo. È ovvio che con nostra valutazione, delle forze di minoranza...abbiamo detto: non andiamo a buttarla in caciara, andiamo lì perché si dia una risposta forte della comunità valdostana, unita su questo problema e, come sempre, a buttarla in caciara e a presentare scorrettamente la mozione di maggioranza è l'Assessore, che, pur avendo scritto una parte sui bimodali, declina di presentarla, comincia a non presentare...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...eh sì, perché...

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no, lasci finire. Lei ha scritto delle cose nella risoluzione che già ha pensato bene di non presentare, no? Immagino quindi che se le rimangerà e che le farà sparire da quella risoluzione! E, scusate, se ho avuto dei toni un po' forti che irritano alcuni giornalisti, che dicono: "state calmi in aula", però ad un certo punto, di fronte alla comunità valdostana, di fronte a queste continue provocazioni, di fronte a questi continui atteggiamenti inaccettabili di una maggioranza inesistente, incapace di condurre anche nei momenti più gravi la comunità verso un percorso comune, qualche cosa bisogna pur dire. Perché incapace di condurre - e non voglio farla lunga - la comunità verso un percorso comune? Perché io sono stufo delle sue lettere a Babbo Natale, Assessore. Lei è cinque anni che mi risponde con le lettere a Babbo Natale, non si può fare solo letterine di Babbo Natale! Lei su tutti i problemi che ci sono stati ha detto: "guardate qua, ho scritto a Trenitalia che il servizio non funzionava, però è colpa dello Stato", "guardate qua, ho scritto a Trenitalia, però è colpa dello Stato" e questa è sempre stata la sua risposta...lettere, burocrazia! Non la vita vera della gente, siamo andati sui treni a parlare con loro a cercare di capire cosa stava succedendo.

Lei scrive lettere e cosa succede?...ne riceve anche di lettere e riceve delle lettere in cui...drammatiche come quella dell'11 dicembre 2013, che lei stesso cita, lei la cita come dire: "Trenitalia addirittura ci ha scritto a dicembre", ma noi di questa lettera qua...come Capogruppo, ne sono venuto in possesso in modo trasversale, cioè così come si riesce alle volte a recuperare dei documenti...ma io avrei convocato immediatamente tutti i Capigruppo di tutte le forze politiche, avrei detto: guardate cosa ci scrive Trenitalia! Facciamo un'azione forte! Era prima di Natale...lei non ha fatto questo! Lei ha scritto un'ennesima lettera in cui dice: "le ricordo che già ha scritto un'altra lettera il Presidente Rollandin", ma di fronte al fatto che non si è chiarito...o lei ha chiaro in testa, però c'è una confusione nelle file dello Stato. Io, infatti non ho risparmiato critiche sui social network neanche allo Stato. No? Io però dico, visto che il problema riguarda i valdostani e gli eporediesi, cioè la nostra gente...ma cosa ci andate a fare a Roma? Ma convocate una riunione con questo Ministro Lupi! Ma Lupi lo invitiamo soltanto su a parlar di etica con l'ex Assessore Fosson? Visto che abbiamo degli ottimi rapporti...non è una critica al Ministro Lupi, non voglio metterla a destra o a sinistra, ma è un Ministro che ha dato disponibilità ad ascoltare la Valle d'Aosta, è un Ministro che credo sia anche amico personale dell'Assessore Fosson...ma non possiamo fargli una telefonata e mettere un punto finale a questa cosa qui a dicembre? No, mandiamo la letterina: "io ho fatto il compitino", poi aspettiamo che scoppi la drammatica vicenda. Qui salta tutto, salta il trasporto ferroviario in Valle d'Aosta e diciamo: allora è la volta buona per rilanciare la questione dei bimodali, su cui ci sono dei ritardi abissali nella procedura di appalto e quindi approfitto della magagna; magari è la volta buona che l'opposizione questa me la fa passare, ma veramente speculate anche sulla pelle delle persone? Ma siete inguardabili!

Io dico chiaramente che c'è la disponibilità totale del PD-Sinistra VDA a fare una battaglia durissima a livello nazionale contro Trenitalia insieme alle associazioni dei consumatori, dei Pendolari stanchi, oggi presenti, ma ovviamente non hanno i gradi dei sindacati...non invitati, ma comunque ci sono...dei sindacati tutti uniti in questa battaglia su un punto chiaro: stop a Trenitalia, si ripristina da lunedì il servizio normale...non un treno, non un chilometro treno deve venire meno e su questo ci sarà tutto l'impegno, tutta la nostra forza di mobilitazione in questa direzione. Non accettiamo nessun'altra provocazione da parte della maggioranza. Abbiamo poi due giorni di dibattito? Vogliamo parlare di treni bimodali, di elettrificazione, di ferrovie? Parliamone, perché è importante anche guardare al futuro. Non solo con questo primo passo salviamo la ferrovia. Abbiamo due giorni di tempo per parlarne, se vogliamo, ma in questo momento una volta tanto usciamo da quest'aula con la schiena dritta, tutti insieme, dicendo chiaramente che la ferrovia è l'obiettivo che noi vogliamo salvare, quei treni li vogliamo tutti. Discuteremo poi su come farli funzionare meglio, superare le rotture di carico e quant'altro, ma questo è l'obiettivo, altrimenti si gioca una partita scorretta e io non ci sto: non ci sto perché i ritardi e le colpe del Ministero sono clamorosi, ma, per cortesia, Assessore, di fronte a delle situazioni così gravi, non si risponde con una letterina a Babbo Natale! Si viene in Consiglio regionale e si chiede l'aiuto di tutti per reagire a delle situazioni così drammatiche e noi su queste cose vicino ai cittadini ci siamo stati in tutti questi anni e ci saremo ancora.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Certan, ne ha la facoltà.

Certan (ALPE) - Grazie Signor Presidente.

Direi che il tema dei trasporti e soprattutto quello della ferrovia è, ahimè, nuovamente à la une, Assessore. L'abbiamo bombardata in questi mesi tante volte e con varie interpellanze e mozioni e oggi è di nuovo argomento centrale di discussione in Consiglio regionale, ma anche nella vita quotidiana dei cittadini, perché va a toccare proprio l'organizzazione di un'intera famiglia e di tantissime migliaia di cittadini. Avevamo, ho già detto, presentato diverse iniziative e ci dispiace di averle un po' creduto, abbiamo anche pensato in questi mesi che, in effetti, mentre lei ci diceva: "non preoccupatevi perché stiamo lavorando e stiamo cercando di trovare delle soluzioni", non ci fosse solo una corrispondenza fra Trenitalia, Stato e Regione di botta e risposta, ma dove ognuno rimaneva sulla propria posizione e nessuno faceva né un passo avanti, né indietro e nessun accordo veniva trovato, tant'è che anche negli organi di stampa è uscito che Trenitalia ha definito questi incontri, questi numerosi incontri che ci sono stati, incontri poco fruttuosi, ecco, chi ne ha fatto le spese chiaramente sono stati i cittadini.

Vi farò partecipi, colleghi, di un grido d'allarme che ieri sera in un'assemblea di cittadini una mamma, una lavoratrice pendolare mi ha rivolto, direi, ci ha rivolto, perché ha rivolto ai Consiglieri in generale; noi eravamo in cinque di minoranza e, chiaramente, l'abbiamo preso noi questo grido d'allarme: "ma che cosa farò io lunedì quando, oltre a dover viaggiare e stare fuori tutto il giorno, organizzandomi con la famiglia e i figli come posso, non avrò più nessun mezzo di trasporto che mi porta a Torino per andare a lavorare, e cosa farete voi? Che cosa avete fatto per impedire questo disastro?". Ecco, io in parte mi sono assunta le responsabilità, le ho però chiarito che non avevamo, noi cinque di minoranza, delle responsabilità di governo e soprattutto noi non abbiamo potuto fare grandi cose, perché non avevamo, non abbiamo mai ricevuto e mai ne siamo venuti a conoscenza di questa corrispondenza di botta e risposta, che definisco botta e risposta un po' negativamente, però, purtroppo, è un po' quello che ci siamo ritrovati in questi giorni a vedere. Direi che è un bel problema ed è un problema anche poter rispondere a dei lavoratori quando chiedono queste cose, perché non si sa da che parte iniziare. Proviamo allora...noi abbiamo deciso di dividere due livelli. Oggi crediamo che ci sia un livello gravissimo, che è quello del taglio al servizio, che, come ha definito anche lei, e io concordo, Assessore Marguerettaz, oggi è gravissimo, perché va ad annullare completamente il trasporto ferroviario in Valle d'Aosta. Questo è, diciamo, l'argomento, il primo livello che assolutamente dobbiamo metterci a discutere insieme e dobbiamo in qualche modo uscirne. Come non lo so, ma dovremo uscirne tutti insieme responsabilmente, perché domenica, che è il 2 marzo, i lavoratori e gli studenti non possono trovarsi, non possono vedersi attuato quel piano che Trenitalia definisce minimo essenziale.

L'altro livello è però - scusi, Assessore Marguerettaz, ma qua la chiamiamo in causa proprio in toto - quello della programmazione. Lei aveva, Assessore, in mano un potenziale: aeroporto, autolinea, autostrada, ferrovie, tutto collegato allo sviluppo turistico. Sette anni a disposizione per pianificare tutto questo settore. Avrebbe potuto cambiare la storia valdostana in positivo coordinandoli, mettendoli tutti in funzione. Non so per quali ragioni, se sfortunato anche, sicuramente ci sono state delle congiunture che hanno ritardato ed impedito alcune azioni. Mi permetto però di dire che su questi settori di sviluppo nevralgici per lo sviluppo della nostra Regione siamo punto a capo, anzi siamo andati indietro. Non parleremo chiaramente adesso di aeroporto e di tutto il resto, autostrade, eccetera, però come è possibile ritrovarci oggi in questa situazione, con una ferrovia del genere? Io non posso accettare e noi non possiamo accettare, e credo che qua debba essere chiamata in causa anche la Giunta della passata legislatura, perché in cinque anni ci sono stati anche lì grandi scambi di lettere, però alla fine non si è ottenuto niente. È inaccettabile anche fare lo scaricabarile, allora prima è colpa di Trenitalia, poi è colpa dello Stato, poi è colpa di tizio. Una Regione autonoma come la Valle d'Aosta in sette anni non è riuscita ad ottenere nulla dal Ministero, nulla dallo Stato, è una situazione direi imbarazzante e ci stiamo nascondendo dietro un manico di scopa. Sono stati commissionati progetti, però alla fine io credo che la cosa principale è che non ci sia stato il dialogo, c'è stato un passaggio di carte, c'è stato un botta e risposta, c'è stato lo scaricabarile e alla fine il 2 marzo...chi ne porterà le conseguenze adesso sono i cittadini. Noi allora abbiamo diviso i due livelli: uno è l'emergenza adesso, l'altro è però iniziare da domani una via in modo sinergico, anche lì, metteremo le nostre poche forze, le nostre poche idee, la nostra umiltà, le nostre piccole competenze, Assessore, a sua disposizione; in modo sinergico bisogna mettersi a pensare tutto il sistema dei trasporti e soprattutto al sistema ferroviario, che è sicuramente uno dei servizi ecosostenibili ed ecocompatibili più all'avanguardia, tant'è che in tutti i Paesi dell'Europa del Nord, i Paesi avanzati, l'hanno capito e sono avanti anni luce, noi stiamo andando indietro. Abbiamo presentato due risoluzioni: una che tratta l'argomento dei tagli; l'altra che tratterà la programmazione e la pianificazione e le chiediamo veramente di leggerle attentamente, perché sono due risoluzioni che assolutamente hanno un impegno di grande apertura e di costruttività, veramente, di volontà di lavorare insieme, però in modo chiaro. Non entrerò in qualche parte delle premesse della vostra risoluzione, però i tre impegni sono...a parte il fatto della confusione che è già stata sottolineata fra...anche la situazione dei bimodali che, a nostro avviso, è una situazione che va affrontata, ma non in questo momento e non con i tagli e soprattutto non per dare il dolcetto o la piccola gelatina un po' più dolce, per non chiamarla in un altro modo, ai pendolari: "beh, vista la situazione, l'inadeguatezza del materiale rotabile decisamente obsoleto, vi diamo i treni nuovi quindi aiutateci anche a...", no, i treni sono un'altra questione.

Per quanto riguarda il primo punto: "il Governo regionale a proseguire le attività finalizzate all'immediata sospensione della decisione di riduzione del servizio ferroviario presa unilateralmente da Trenitalia ed invita i Parlamentari...", le ricordo anche che su questo, su sua proposta, abbiamo votato una risoluzione congiunta il 14 novembre del 2013 che andava proprio in questa direzione e l'abbiamo votata perché abbiamo cambiato un nostro impegno per cercare proprio questa sinergia. Da allora, dal 14 novembre nulla è stato fatto, nulla perché i Parlamentari sono intervenuti l'altro giorno: meno male che è cambiato il Governo così hanno potuto parlare con Renzi e hanno potuto fare un intervento; hanno trovato una motivazione per farlo e sui 521 milioni, ne parleremo dopo, stendiamo un velo pietoso, insomma da allora noi non abbiamo più saputo nulla in Consiglio regionale. Ecco, questo: che cosa avete fatto quindi da allora, c'era già quell'impegno, già allora. Il secondo sulla legge di stabilità...benissimo, potrebbe essere uno che...però potrebbe essere anche un impegno che però in questo momento con i tagli poco c'entra, comunque potremmo anche... Il terzo, l'abbiamo già detto, è da stralciare immediatamente perché non può essere tenuto lì.

Mi dispiace - e l'ha citato già prima il collega Donzel - che, ad esempio, noi non siamo mai stati informati sulle lettere che sono arrivate al suo Assessorato. Eppure, quando possiamo e quando abbiamo qualche elemento, qualche informatore che ci dà...anche tra i cittadini, che ci dice: "cercate queste lettere, perché ci sono", chiediamo. Io la ringrazio perché ieri le ho chiesto se poteva anticiparmi un 116 e ho avuto un riscontro positivo; la ringrazio perché comunque ho chiesto questa lettera della quale avevo in sintesi i contenuti, ma volevo essere certa di quello che mi era stato detto. Lei è stato molto disponibile e bisogna sottolinearlo perché, a differenza di altre volte in cui ci sono stati negati i 116, lei me li...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no, ma in generale, sto parlando in generale dei suoi colleghi, ieri lei me l'ha anticipato e il giorno dopo me lo ha dato, quindi con 19 giorni di anticipo oggi io ho il documento, ma quella lettera, Assessore Marguerettaz, lei ha risposto il 13 febbraio che lei aveva già risposto a questa lettera ben prima, aveva risposto addirittura il Presidente, beh, ma dice: "nonostante le numerose interlocuzioni tra Ministeri competenti e la Regione Valle d'Aosta, da ultimo si ricorda la nota di luglio - eccetera - con la quale si chiedeva alla stessa di dover provvedere al pagamento dei servizi resi da Trenitalia per gli anni dal 2011 al 2013, la Regione Valle d'Aosta non ha ancora corrisposto a Trenitalia il corrispettivo per le prestazioni di trasporto erogate nel periodo citato, pari a 23" e lei non risponde ad una lettera così? E il 13 di febbraio risponde: "cari Signori, ha già risposto il Presidente della Regione ad agosto"...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

...sì, va bene chiamiamolo come vogliamo, ma lei risponde il 13 febbraio: "quanto alla questione inerente al pagamento degli oneri sollevata nella nota dell'11 dicembre, si richiama la nota del Presidente della Regione". Ecco, ma in quel momento a dicembre avevate mandato dal Consiglio voi e i Parlamentari...voi come Giunta e i Parlamentari valdostani. Dovevate...questa lettera era prima da presentare...

(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

...sì, il decreto-legge del 27...

(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

...infatti il decreto-legge...è inutile che lei faccia...che mimi certe azioni come per...perché potremmo tirarne fuori altre mille lettere così e forse chi non ha capito certe cose non sono io, ma forse è qualcun altro. Scusi...però visto che lei mima così...beh, insomma...e questo non doveva dirlo, doveva comunicarlo bene a Trenitalia, perché Trenitalia capisse allora che era lo Stato, perché lei non si è ancora accordato con il Ministero...e che quindi Trenitalia doveva chiedere questi soldi allo Stato. Trenitalia non ha ancora capito quello, allora forse non è stato capace lei a spiegarglielo, o no? Scusi Assessore, dopo sette anni che guida quest'Assessorato, lei si permette di fare finta che siamo noi che abbiamo la testa dura.

Dopo parleremo delle altre due questioni. Mi permetto però di dire che in questo momento, al di là della norma di attuazione che dovete andare a definire al più presto possibile, quando lei parla di numerosi incontri, sarebbe interessante adesso capire quando sono stati e quali sono stati. Mi chiedo se, visto che da adesso in poi...visto che Trenitalia non ha ancora capito che cosa deve fare, forse, una volta che verrà definito quest'incontro fra i tre attori...lì siete tre attori...siamo, mettiamoci pure anche noi, siamo tre attori: Regione, Stato e Trenitalia...e ogni attore non ha ancora capito quale ruolo ha, per cui non sa quale gioco giocare, alla fine chi ci rimette le penne sono sempre e comunque i cittadini. Credo allora che non si possa più giocare a questo gioco, che - ripeto - è un nascondersi dietro ad un manico di scopa, perché non ci si nasconde dietro a niente, bisogna, ognuno nei propri ruoli e nelle proprie funzioni, mettersi in moto e cercare delle soluzioni. Noi quindi sosteniamo decisamente la nostra risoluzione proprio perché abbiamo distinto i due livelli.

Presidente - Grazie.

La parola al collega Ferrero, ne ha la facoltà.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Non sto a soffermarmi per molto tempo sulla risoluzione che è stata presentata dalla maggioranza, effettivamente il testo è vergognoso ed è offensivo anche nei confronti di quanto era stato approvato precedentemente e proposto a livello di mozioni dall'opposizione. Il giudizio su questa risoluzione quindi non può essere quello che metterla nel posto giusto che è la carta da riciclo.

Archiviato questo primo punto, passiamo invece ad analizzare la nostra risoluzione. Una cosa deve essere chiara a tutti i valdostani: se oggi siamo qui con il coltello alla gola, perché oggi ci troviamo con il coltello alla gola, con il rischio di vedere dimezzata la nostra ferrovia, la responsabilità al 100 percento o al 99, lasciamo lì un 1 per cento, è di un certo modo di fare politica. Voi siete pagati per risolvere i problemi dei cittadini e invece ne create di nuovi. Forse dovete rivedere, rimodulare il vostro ruolo politico. Certo oggi sul banco degli imputati c'è in primo luogo l'Assessore Marguerettaz, ma sono venticinque anni almeno che tutti i Governi regionali non hanno mai affrontato il problema della ferrovia per incapacità, per incompetenza degli Assessori che hanno rivestito quella carica e ai quali, se fossimo veramente in un Paese democratico e in un Paese giusto, dovrebbe essere sospesa immediatamente la pensione da Consiglieri che si prendono ancora adesso senza averne alcun diritto. Le lettere che ho letto solo ieri e che renderemo poi pubbliche sono chiarissime: l'Assessorato competente ha fatto poco o nulla, ha scaricato il barile sul Ministero, su Trenitalia e già all'inizio di dicembre Trenitalia si era portata avanti e aveva manifestato la volontà di sospendere il servizio, quindi effettivamente c'è un gravissimo ritardo per quanto riguarda gli interventi. L'Assessore ci ha citato articoli, commi, leggi per buttare fumo negli occhi. Io riporto un sms che mi è arrivato ieri da una persona che utilizza la ferrovia: "alle 9,21, dopo 500 metri di maratona per cambiare treno da un binario all'altro, con scale e passerelle, sono salito sulla carovana che mi porterà a destinazione, "carovana" perché è di questo che si tratta, i vagoni penso che siano miei coetanei, comunque io sono stato fortunato, ho trovato posto, molti altri partono per il viaggio e stanno in piedi". Ecco, questa è la risposta ai vostri commi, ai vostri articoli e alla vostra "fuffa" che buttate sempre sul campo per fare confusione.

Oggi siamo qui non solo per sottolineare le responsabilità, ma anche per trovare una soluzione a questo disastro imminente. Troviamo i soldi per pagare almeno una parte del debito dei 70 milioni di euro con Trenitalia, troviamoli per far sospendere subito la riduzione e apriamo un tavolo di trattativa immediato con il Ministero e Trenitalia per risolvere la questione. Ci sono in ballo decine di posti di lavoro, non solo quelli dei ferrovieri, ma anche quelli di persone che sarebbero costrette a prendere l'auto, ai quali diventa antieconomico muoversi, c'è in ballo la vita di tanti studenti e di tanti pendolari che verrebbe stravolta da orari impossibili che costringono i cittadini ad attese di ore, a stare fuori di casa tutto il giorno e a tornare stanchi, attese che sono attese improduttive. Oggi noi da qui non possiamo assolutamente uscire senza un risultato in mano. Lo dobbiamo ai valdostani, ai nostri figli, ai nostri colleghi che utilizzano il treno. Mettiamo in acconto se dobbiamo il risparmio che abbiamo avuto con la questione dei voli dell'aeroporto che non sono mai partiti, sono 2 milioni circa di euro ed è già un qualcosa che si può mettere sul piatto. Certo i 2 milioni di euro gridano vendetta in confronto ai 4 milioni quasi di euro che ogni anno spendiamo per un contratto con una società per un aeroporto in cui non ci sono aerei, in dieci anni noi avremo buttato 40 milioni di euro senza aver visto un volo e, se non ci sono i soldi, lanciamo una proposta che non è provocatoria: perché non mettere a garanzia con Trenitalia i nostri stipendi da Consiglieri, la nostra indennità di fine mandato e gli accantonamenti per il vitalizio? Firmando noi un documento, una specie di cambiale che la politica si impegna a firmare nei confronti dei cittadini. Ho fatto un calcolo e verrebbe fuori una decina di milioni di euro. Se qualcuno è disponibile, noi predisponiamo il documento e lo portiamo a Trenitalia, vediamo chi ci mette la firma per primo. Non possiamo però, colleghi, lasciare la gestione di questo pasticcio all'Assessore Marguerettaz o in capo ad una Giunta regionale con sostanzialmente alla guida una persona che è pregiudicata e tuttora inquisita, che l'Assessore Marguerettaz si metta una mano sulla coscienza, se ne torni veramente a fare il commercialista, a tenere la contabilità e a costituire società per il suo amico Giuseppe Tropiano: quello del parcheggio dell'ospedale e che si riprenda anche nel suo studio contabile l'amico Assessore Marco Sorbara: quello che sussurrava ai pregiudicati, sì, quello che sussurrava telefonicamente ai pregiudicati immischiati in questioni giudiziarie legate alla 'ndrangheta. Caro Assessore, circa due anni fa, lavorando nel suo Assessorato, io mi beccai un procedimento disciplinare con l'accusa di aver scritto in un dossier sul commercio vicino ad una sua foto: "datti da fare", bene, adesso qui da questo Consiglio regionale io le dico un'altra cosa: "fatti da parte".

Presidente - Ha chiesto la parola il Vice-presidente Rosset, ne ha la facoltà.

Rosset (UVP) - Grazie Presidente.

Capisco che nel parlare della ferrovia ha ragione chi dice che la colpa è principalmente dello Stato, ma questo è vero, per essere precisi, sino ad un certo punto. Negli ultimi anni e poi ad un certo punto si perde persino il filo e si nota anche la totale inconsistenza dei nostri due Parlamentari, la Regione è stata nell'esercizio...sull'esercizio ferroviario cornuta e mazziata. Perché cornuta e mazziata? Pagando di fatto il servizio, ma senza averne la titolarità rimasta in capo allo Stato, per cui alla fine spiace doversi ripetere su questo punto, ma sia chiaro che la madre di tutte le battaglie resta quell'applicazione del decreto legislativo dell'ottobre 2010, n. 194, recante: "Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Valle d'Aosta in materia di trasporto ferroviario". Ironia della sorte, con una formula di rito il decreto chiude con una frasetta: "è fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare". Ora sarà che viviamo in un paese dei campanelli, ma nessuno sino ad ora questa benedetta norma d'attuazione l'ha rispettata. Il Governo regionale e i Parlamentari valdostani hanno dimostrato in sostanziale assordante silenzio una rassegnazione rispetto ai diritti dei valdostani derivanti da norme che hanno rango sub-costituzionale. La norma è cartesiana, prevede tempi e modalità in articoli brevi approvati, lo ricordo, nella fase di parere anche da questo Consiglio Valle prima del "sì" definitivo del Consiglio dei ministri. Ebbene, nulla di ciò che è scritto nei diversi scenari che vanno dal solo esercizio sino all'acquisizione della linea, passando attraverso i lavori necessari e il materiale rotabile ha avuto dal 2000 ad oggi, dal 2010 ad oggi una sua concretizzazione. Il Consiglio Valle è stato portato a passeggio su questioni allo stato attuale forse meno importanti seppur importanti come il futuro dell'Aosta/Pré-Saint-Didier, ma soprattutto la lama del coltello della Giunta regionale è stata fondata, come se fosse una priorità, sul tema dei treni bimodali. Mentre la cosa più importante e contemporanea si perdeva, il vero treno importante, con la finanziaria dello Stato del 2014, dei fondi in prima battuta stanziati per la nostra linea e poi spariti d'improvviso, mentre Presidente e Assessore davano di questo stanziamento interpretazioni diverse e contrastanti. Quasi che questi fondi cospicui fossero una scocciatura piovuta dall'alto e non una grande opportunità, ripeto: opportunità per una definitiva modernizzazione della ferrovia valdostana in perfetta assonanza con uno dei commi delle norme di attuazione, per cui va bene lamentarsi di orari, dei vertici delle Ferrovie dello Stato, dei Governi centrali brutti e cattivi, dei piemontesi che cambiano idea, ma resta chiaro ed indelebile il fatto che voi non siete riusciti a far applicare una norma d'attuazione. Il resto sono storie, alibi costruiti in una logica difensiva. Queste vicende invece confermano quanto sia necessario ed importante, fondamentale voltare pagina e non per un gioco delle parti fra maggioranza ed opposizione, ma per il bene della Valle d'Aosta. Voltare pagina quindi vuol dire mettersi attorno ad un tavolo, risolvere il problema, perché il nodo è politico, politico e bisogna andare a Roma a fare rispettare i patti.

Presidente - La parola alla collega Morelli, ne ha la facoltà.

Morelli (ALPE) - Merci Président.

Cari colleghi, vi sono Regioni OGM Free, noi apprendiamo oggi che anche la Valle d'Aosta con un certo ritardo diventerà una Regione OGM Free. Voglio ricordare en passant che già nella scorsa legislatura noi avevamo proposto una legge per diventare OGM Free. Vi sono poi Regioni che rischiano di diventare Ferrovia Free, perché è su questa strada che si sta incamminando la Valle d'Aosta, non abbiamo mai brillato per l'attenzione alla ferrovia in Valle d'Aosta, dobbiamo riconoscerlo, onestamente, in tutti questi decenni, perché la competenza è dello Stato, e questo è giusto, o perché si era più propensi a favorire altri tipi di mobilità e di sistemi di comunicazione, ma oggi nel 2014 voltiamo pagina, come dice il collega Rosset, oggi assumiamoci le nostre responsabilità e non continuiamo a trincerarci dietro il fatto che la competenza è dello Stato. Assessore, si assuma le sue responsabilità e il Consiglio intero si assuma le sue responsabilità. Hanno ragione i sindacati a venire a ricordarci quest'assunzione di responsabilità. Nel 1997 un decreto legislativo individuava funzioni e compiti conferiti alle Regioni in materia di servizi pubblici di trasporto di interesse regionale e questo ha dato il via per le Regioni ordinarie all'assunzione di queste funzioni. Per le Regioni a statuto speciale, come sappiamo, sono necessarie le norme di attuazione e con il decreto legislativo 194 del 2010: "Norme di attuazione dello Statuto speciale in materia di trasporto ferroviario in Valle d'Aosta", come ha opportunamente ricordato il collega Rosset, era scritto: "entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore, con accordo di programma tra il Ministero delle infrastrutture e Ministero dell'economia e finanze, il Dipartimento della pubblica amministrazione e la Regione sono individuate le risorse finanziarie, umane, strumentali ed organizzative necessarie a garantire un livello di erogazione dei servizi... ferroviari in Valle d'Aosta almeno pari a quello delle regioni vicine". Il Consiglio si era preoccupato di approvare la norma di attuazione il 7 aprile 2010, votando all'unanimità, tutti eravamo coscienti che la partita non sarebbe stata facile, ma che quattro anni dopo si fosse ancora ad un punto morto credo che nessuno di noi, maggioranza o minoranza, avrebbe potuto immaginarlo.

Nel frattempo è sopravvenuto l'accordo Calderoli-Rollandin dell'11 novembre del 2010, nel quale chiaramente si dice che l'assunzione...si parla dell'assunzione da parte della Regione dei costi del trasporto ferroviario stimati in 23 milioni l'anno, a partire dal 2011. Sono quei 23 milioni annui che oggi Trenitalia reclama per un totale di 70 milioni per i tre anni, quei 23 milioni su cui è necessario fare un minimo di chiarezza, perché non è possibile che oggi Trenitalia si rivolga alla pubblica amministrazione in generale perché non sa se deve rivolgersi allo Stato o alla Regione. Io voglio solo ricordare che quei 23 milioni spesso tornavano nei discorsi dell'Assessore Marguerettaz, spesso in Consiglio e anche in commissione, e di quei 23 milioni l'Assessore Marguerettaz parla in un'audizione della IV Commissione nell'ottobre del 2012, audizione con cui ci preparavamo ad affrontare una seduta monotematica sui trasporti in Consiglio e l'Assessore Marguerettaz diceva: "non sono un appassionato di matematica, ma tra una settimana approveremo il bilancio 2013-2015, al di là della matematica, lì dovranno esserci delle risorse per soddisfare le varie necessità. Anche chi è nemico della matematica dovrà farsene una ragione, dovrà cercare di far quadrare i conti. Si sostiene - rivolgendosi naturalmente alla minoranza - che non si mette un soldo sulla ferrovia, nel bilancio del quale prendete visione nei fondi globali sono previsti 23 milioni per la ferrovia, può darsi che voi li riteniate insufficienti, ma ci sono 23 milioni". Ancora più avanti l'Assessore continua per cercare di sostenere la tesi che la Valle d'Aosta, la Regione spende molto di più per il trasporto ferroviario che per il trasporto su gomma, continua dicendo: "solo per dare una proporzione della spesa, oggi come oggi, abbiamo in bilancio 23 milioni di euro. Non è vero che non mettiamo una lira, nei bilanci 2013-2014-2015 ci sono 23 milioni di euro".

Ora, io non so veramente come interpretare queste affermazioni, spero che l'Assessore ce le spiegherà, ci sono, ci sono stati nel bilancio questi 23 milioni di euro annui o vengono solo sbandierati per rispondere all'opposizione? Nella risoluzione presentata dalla maggioranza si cita poi la legge di stabilità 2014, articolo 1, comma 515, dove si dice: "sono definiti gli ambiti per il trasferimento o delega delle funzioni statali e dei relativi oneri finanziari, riferiti in particolare ai servizi ferroviari di interesse per la Valle d'Aosta" e poi si cita il comma 7 dell'articolo 3 del decreto legge 151 del 30 dicembre 2013, dove si precisa: "lo Stato concorre per il servizio reso nel triennio 2011-2013 attraverso il pagamento diretto a Trenitalia S.p.A. dell'importo di 23 milioni di euro nell'anno 2013", e il 2011 e il 2012? Siamo venuti a conoscenza del carteggio tra l'Assessore e Trenitalia dagli organi di stampa, qualcuno ha detto: "se veramente si vuole che il Consiglio assuma una posizione unanime, come sarebbe giusto in una situazione come questa, per un tema come questo, ebbene, non si lascia che i Consiglieri apprendano di queste difficoltà dagli organi di stampa". Siamo venuti a conoscenza di questo carteggio che dimostra come anche questo disastro, perché è un disastro che va a penalizzare i pendolari, i cittadini, gli studenti, io avrei voluto che ieri sera ci fosse anche qualche rappresentante della maggioranza a quella riunione di pendolari a sentire la rabbia, il disgusto delle persone per una situazione che non è più tollerabile. Non basta scrivere lettere, Assessore, bisogna fare anche quello, ma non basta, non basta scrivere lettere per mettersi a posto la coscienza ed è questa la ragione per la quale noi ci sentiamo di esprimere, malgrado le sue rassicurazioni forti, dubbi sul fatto che questa Giunta abbia la reale volontà di sostenere la causa della ferrovia. È una tattica che ormai conosciamo bene: quella di tirarsi fuori da ogni decisione addossando sempre la colpa ad altri, allo Stato, ad RFI, a Trenitalia, con lettere di protesta e dichiarazioni agli organi di stampa, è una tattica politicamente scaltra, ma che non può soddisfare i cittadini.

Oggi c'è bisogno di un'assunzione di responsabilità, invece ancora una volta si gioca la carta della scaltrezza e si propone una risoluzione in cui, tra l'altro, oltre a proporre un impegno che è assolutamente condivisibile: quello di proseguire le attività finalizzate all'immediata sospensione delle decisioni di riduzione del servizio ferroviario, ci si infila anche un terzo punto giusto per incastrare la minoranza. Ecco, noi non ci stiamo, Assessore, noi siamo disponibili, lo abbiamo detto tutti, ad assumere la responsabilità che i sindacati ci chiedono. Noi abbiamo apprezzato l'incontro con i sindacati, dove i sindacati hanno puntualizzato su quelle che sono le necessità immediate e hanno chiesto responsabilità da parte di tutti noi, "uniti per il bene della Regione" è stato detto, l'urgenza è stoppare la riduzione ed è quest'assunzione di cui noi ci facciamo carico, Assessore, non possiamo apprezzare invece questo modo subdolo di agire, di cui ci rammarichiamo molto. Noi veramente speriamo che si possa addivenire ad una risoluzione concorde, ma puntualizzando bene quelli che sono gli impegni per l'immediato. Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega La Torre, ne ha la facoltà.

La Torre (UV) - Grazie Presidente.

Oggi in questo Consiglio affrontiamo una questione grave e assistiamo anche ad uno scontro forte all'interno dell'aula: ecco perché io non mi sento di parlare né a favore o contro le risoluzioni, ma piuttosto di intervenire come Consigliere regionale, anche come cittadino, non tanto perché non mi interessano le risoluzioni, quanto perché più che parlare di risoluzioni, io vorrei parlare di soluzioni, soluzioni per una questione molto grave, perché la preoccupazione è grande. La preoccupazione, come è stato detto anche dai sindacati, è per i posti di lavoro, per gli studenti e per chi lavora e si muove in questa Regione e non è solo un problema grave di funzionalità, cioè di organizzazione di orari o di sconvolgimento di orari, ma è anche un problema di costi economici, oserei dire insostenibili per le famiglie, perché ad una mobilità che viene meno deve essere sostituita un'altra mobilità che comporta evidentemente dei costi superiori per le famiglie. Questo è inaccettabile, però fa emergere anche una riflessione che deve essere fatta e consentitemi di farla da cittadino, che io non ho sentito in quest'aula: che questo cortocircuito che si è verificato con Trenitalia ha fatto emergere la fragilità del sistema di mobilità della Valle d'Aosta, una fragilità, a mio avviso, che è da troppi anni condizionata da una serie di interessi legittimi, ma lobbystici e non mi diventa neanche difficile citarli, perché il primo è sotto gli occhi di tutti: quello di Trenitalia e delle Ferrovie dello Stato; il secondo è quello delle autostrade, delle grandi famiglie, Gavio; l'altro è quello dei trasporti su gomma che vedono impegnati nel nostro bilancio tra i 70 e gli 80 milioni di euro all'anno e, in ultimo, la lobby dell'occupazione militare dell'aeroporto di Aosta, perché, di fatto, ormai è diventata un'occupazione militare da parte del gruppo genovese l'aeroporto di Aosta. Tutto questo ha bloccato il nostro sistema di mobilità, tutto questo va in crisi nel momento stesso in cui un singolo tassello di questo sistema cambia il suo atteggiamento. Questo è inaccettabile e la vera riflessione che questo Consiglio dovrebbe fare - e poi arriviamo anche a parlare delle soluzioni, oltre che delle disfunzioni - è che il sistema della mobilità va pensato, ripensato, costruito su una nuova piattaforma di sviluppo di questa Regione e deve iniziare da subito, perché noi oggi siamo all'inizio di una legislatura, non abbiamo scuse e non ci possiamo permettere nei confronti dei cittadini di venire meno a quelli che sono i nostri impegni, e questo è il vero problema: ripensare il sistema della mobilità di questa regione.

Cosa dobbiamo però fare subito per affrontare...non in uno scontro all'interno dell'aula che poi alla fine la gente che ci assiste...meno male che cominciano a guardarci in tanti...lo leggono solo come un dibattito infruttifero...credo che noi dobbiamo trovare delle strade, delle soluzioni a breve e a medio termine. A breve ritengo che la prima cosa sia di fare insieme - e "insieme" vuol dire il Consiglio regionale, tutto il Consiglio regionale, i sindacati, i cittadini - una tamponatura della situazione, perché evidentemente a breve non si può fare altro, che è quella di trovare con Trenitalia un accordo. È chiaro che, per fare questo, dobbiamo essere pronti a fare anche delle azioni di forza se servono, e mi rivolgo anche ai sindacati, perché è arrivato il momento di avere il coraggio delle proprie azioni e di costringere gli interlocutori sul terreno del rispetto e della dignità di una Regione, noi non possiamo accettare che Trenitalia sospenda i treni e, se servirà mettersi sui binari, andremo sui binari. Ciò non vuol dire che noi verremo meno a quello che è un accordo legittimo e corretto che deve essere fatto tra le istituzioni, ma vuol anche dire che non possiamo arretrare di un passo e questo lo dobbiamo fare tutti insieme.

Il secondo intervento a breve quindi è quello di intervenire con lo Stato per definire la questione sia dei trasferimenti che delle deleghe. È indispensabile, ci divideremo i compiti, ma va fatta questa cosa e poi, progetto a medio termine, prendere atto che questa Regione ha bisogno di un progetto di mobilità, perché il turismo, perché quella che è la nostra realtà si basa su un progetto di mobilità per i nostri cittadini, per la nostra qualità della vita, per la Regione che siamo, intramontana e soprattutto di frontiera, e soprattutto perché noi vogliamo candidarci ad essere una Regione turistica di primo livello, noi non si può pensare di restare vittime di lobby legittime, ma di interessi. Noi dobbiamo reagire a questo tipo di questione, io allora credo che oggi in qualche modo si debba uscire da questa situazione anche trovando un accordo sulle risoluzioni, probabilmente anche rinunciando noi a qualche cosa. Io sostengo che i bimodali sono una scelta utile, sono una scelta utile perché vanno a dare una risposta nel brevissimo per rompere quello che si è detto che se ne parlerà in altre occasioni: le rotture di carico, del problema di Torino che non si può entrare con i diesel, tutte queste cose. Io però penso che oggi noi dobbiamo - e mi rivolgo anche all'Assessore - trovare un equilibrio, che permetta, insieme ai sindacati, insieme al Consiglio, insieme ai cittadini, di dare una risposta chiara a Trenitalia di quella che è la nostra volontà. Io quindi penso che ci sia lo spazio per parlare forse anche di bimodali in altre occasioni, avremo modo di parlarne, quindi non credo che il problema sia quello di insistere sulla questione dei bimodali, è una questione su cui sarà necessario parlare, su cui io sono convinto ci sia da approfondire e che intendo sostenere, ma che evidentemente in questo momento sono una priorità secondaria rispetto a quello che è il problema da cui noi oggi dobbiamo uscire, dando una dimostrazione ai cittadini valdostani che questo Consiglio regionale sa reagire, specialmente quando lo può fare insieme ai sindacati e nell'interesse di tutti i cittadini.

Presidente - Grazie.

Ha chiesto la parola il collega Fabbri, ne ha la facoltà.

Fabbri (UVP) - Grazie Signor Presidente.

Allora è stato per me un po' un fulmine a ciel sereno quello di cui stiamo discutendo oggi qui e apprendo qui in quest'aula che tutto ciò che sta accadendo non è stato così inatteso, perché ho avuto modo di sentire quanto lungo è stato l'iter di questa questione. Mi chiedo anch'io come il collega La Torre come si possa dare una risposta concreta ai nostri concittadini. Qui ho sentito più che altro parlare di atti burocratici, ci si impegna: "faremo, vedremo, cercheremo...". Dopo tanti anni di discussione e di inconcludenza, di scambio di corrispondenza, di lettere, di scaricabarile. Io sono qui, non ho certamente né l'esperienza, né la cultura amministrativa sufficiente per pensare a quello che possa essere uno strumento efficace più di quello che è stato presentato da noi e dalla maggioranza, ma, mano a mano che la discussione sulle risoluzioni si sta svolgendo, mi pare di dover attuare un'azione più incisiva, che mi sembra sia stata già prospettata anche dall'Assessore Marguerettaz e cioè che il Presidente Rollandin, in qualità di Prefetto, possa intervenire con suo decreto, per garantire quello che è un servizio primario, cioè il servizio del trasporto, sino a che non venga poi risolto praticamente questo problema. Invito quindi, se è possibile, a fare un'azione di questo tipo, che sarà una risposta concreta, effettivamente concreta a quelli che sono i bisogni dei nostri cittadini. Grazie.

Presidente - Grazie.

Ha chiesto la parola il collega Cognetta, sempre in discussione generale, ne ha la facoltà.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Ho ascoltato con interesse e con partecipazione i vari interventi, mi ha colpito molto quello del Consigliere collega La Torre, che pone l'accento sulla fragilità del sistema dei trasporti, è una fragilità che è nota ormai da decenni, non è una novità di oggi. Ha detto poi che dovremmo mettere mano al piano di mobilità e certamente va messo mano al piano di mobilità, strano che l'Assessore non l'abbia ancora fatto fino adesso, oppure magari lo ha fatto, anzi credo che lo abbia già fatto, ma la situazione ci è...come dire? sfuggita di mano. Ora, quello che invece mi stona un po' rispetto a tutto questo ragionamento che ha fatto lei collega La Torre, è che...come dire? ho notato delle note populiste rispetto a ciò che lei ha detto nel discorso e mi ha fatto un po' strano, perché lei notoriamente è un politico di vecchia data e non un populista, ma in effetti lei ha detto che...è un complimento se le dico che è populista, infatti, mi sembra davvero strano, a momenti sembra quasi che voglia organizzare lei una manifestazione, ecco. Rispetto a ciò che è accaduto ieri sera, le consiglio vivamente di non farlo, perché c'è un po' di nervosismo nell'aria. Ieri sera c'è stata una riunione dei Pendolari stanchi, non so se lei li conosce, ne avrà sentito parlare credo...no, perché non l'hanno mai vista, quindi, magari non era a conoscenza dell'Associazione...dicevo, in questa riunione c'è un po' di nervosismo che non viene imputato, diciamo, come colpevole esclusivamente Trenitalia o Roma, ma anche il partito di maggioranza degli ultimi 40 anni, di cui lei fa parte, quindi io, prima di fare manifestazioni e di cavalcare l'onda, ci penserei veramente a lungo, perché, insomma, adesso che ci viene a raccontare che lei vuole occupare i binari...non lo so, fa veramente sorridere, perché magari la sua attenzione dovrebbe spostarsi all'interno del suo lavoro di Consigliere verso la maggioranza, che chiaramente rappresenta il suo partito. Dovrebbe dire, e non so perché non l'ha detto prima, a questo punto, al suo collega Marguerettaz, magari di darsi da fare un po' di più, come noi gli abbiamo detto fino adesso, e che continua a non fare, magari trovare d'urgenza qualche spicciolo, magari dalla gestione speciale, magari inventarsi qualcosa, insomma, gli strumenti li conoscete meglio di noi, quando volete tirar fuori i soldi, appaiono per magia, non so se l'avete notato, appaiono da un cappello a cilindro, non c'è problema; quando non volete, invece, c'è sempre un problema.

Io credo che tutta questa situazione invece serva semplicemente per spingere l'opinione pubblica e tutta quanta questa Regione verso la privatizzazione del servizio. È questo che, secondo me, ha in mente l'Assessore e qualcuno dei componenti della Giunta o del vostro partito di maggioranza: "facciamo una bella società in house, una bella Treni Valle d'Aosta - non so, chiamiamola Valle d'Aosta Railways, inventatevi quello che volete... - sistemiamo la linea, gli compriamo i treni, assumiamo un po' di amici nostri e il problema è belle che risolto". Un altro clamoroso buco nell'acqua come tutto quello che è stato fatto fino ad oggi rispetto alle società partecipate. È questo, secondo me, il trend, ma non è soltanto mia l'opinione, perché ho avuto modo di scambiare qualche parola con l'Assessore ed è questa la direzione che state prendendo. È una direzione sulla quale noi non siamo assolutamente d'accordo che sia chiaro. Il servizio va semplicemente preso da chi ce lo può dare, senza creare altri carrozzoni inutili, senza spendere altri milioni di euro senza fondo e così via, invece noi stiamo continuando ad andare in quella direzione e questo è l'ennesimo tentativo di portarci fino lì. Vorrei quindi semplicemente che lei alla fine, al di là della vostra risoluzione che avete presentato e che noi...il mio collega Ferrero si è espresso in maniera molto chiara su come la pensiamo sulla vostra risoluzione...dicevo, magari prendiate la nostra, la votiate, e proviamo a fare un passo in avanti.

Presidente - Grazie.

Ha chiesto la parola il collega Perron, ne ha la facoltà.

Perron (UV) - Grazie Presidente.

Ha certamente ragione il collega La Torre quando dice che, rispetto alle risoluzioni su un tema, un argomento così importante, così delicato, che tocca da vicino tantissimi cittadini, è forse più importante trovare delle soluzioni. Ha ugualmente ragione quando dice che sul tema della mobilità di questa regione siamo forse, come regione nel suo complesso, prigionieri. Lui usa un termine molto forte: "prigionieri delle lobby", non è difficile confermare questa tendenza, semplicemente io credo che sul tema del trasporto, quindi della mobilità di questa regione nel suo complesso dovremo sicuramente come Consiglio ritornarci.

Trovare delle soluzioni però presuppone anche un atteggiamento costruttivo da parte di tutti. Io non credo, collega Ferrero, che con il suo tono sempre da inquisizione su ogni argomento, troviamo delle grandi convergenze, soprattutto laddove il tono da inquisizione spesso sfocia sul piano personale, non tanto su quello politico, su quello amministrativo, sul quale ci possiamo molto volentieri misurare, quando poi sfocia sul piano personale, debordando un po' anche il tema, beh, francamente diventa difficile ragionare.

Tornando al tema, io credo che il Consiglio regionale si trova oggi di fronte ad una situazione di estrema gravità, trovandosi a discutere di un servizio che di per sé, prima ancora di questa brutta notizia che ci troviamo a discutere oggi, non era assolutamente già dei più ottimali. Meglio di noi può testimoniarlo chi vive nella Bassa Valle, forse usa questo servizio più ancora di chi abita vicino...Aosta e i disservizi che...più che i servizi i disservizi che tanti studenti e lavoratori si trovano a sperimentare sulla loro pelle il più delle volte sono noti purtroppo a tutti. Vero è che oggi ci troviamo di fronte ad una situazione di emergenza, senza troppo andare in là nel tempo e io credo che il Consiglio se è possibile nella sua unanimità dovrebbe trovare le parole giuste, condivise per condannare, per assumere una presa di posizione all'unanimità condivisa per ribadire con forza la propria contrarietà alle decisioni che oggi ci sono state buttate sul tavolo da parte di Trenitalia.

Io credo ugualmente che la politica presente in quest'aula debba ragionare - in questo senso faccio un appello agli altri Capigruppo del Consiglio regionale - su un testo e su una presa di posizione che debba essere comune. Prima ancora di entrare nel merito dell'argomento...è una presa di posizione di tipo politico che questo Consiglio deve manifestare nei confronti degli altri organismi interlocutori, che questo Consiglio nella sua unanimità dovrebbe poter manifestare nei confronti delle organizzazioni sindacali, che a chiara voce, a chiare lettere nella riunione dei Capigruppo ci hanno chiesto un messaggio ben preciso, ci hanno chiesto con forza di avere una presa di posizione all'unanimità del Consiglio regionale, scindendo posizioni di maggioranza rispetto a posizioni di opposizione.

Allora, vero è, collega Donzel, noi abbiamo molto semplicemente firmato un testo che vero ha predisposto l'Assessore, perché è il nostro referente su questa materia, non credo che ci sia nulla né di illegale, né di inusuale fare una procedura di questo genere, è un testo che ha predisposto l'Assessore, è un testo che il sottoscritto e il collega Borrello hanno firmato, ma è un testo, lo dico, aperto a miglioramenti, aperto ad emendamenti, aperto ad una precisa volontà politica che noi vorremmo di trovare, se è possibile, un testo che dia e che manifesti all'esterno una presa di posizione politica, se è possibile, all'unanimità.

Dal nostro punto di vista, allora, se si possono trovare delle posizioni, dei contenuti, dei concetti che meglio chiarificano il testo, che meglio interpretano le posizioni dei gruppi consiliari, noi siamo disponibili. Se si ragiona un documento dove all'unanimità si trova la possibilità di dare un senso politico più forte ad una presa di posizione che il Consiglio regionale nella sua interezza e quindi la politica regionale nella sua globalità dia su questo tema, noi certamente siamo disponibili. Presidente, quindi anticipo sin d'ora, nei tempi e nelle modalità che lei vorrà organizzare, di immaginare una Conferenza dei Capigruppo per vedere se è immaginabile ragionare sui tre documenti presentati, scindendo tempi e modi del dibattito, ma per trovare se è possibile, almeno laddove si chiede una presa di posizione di tipo politico nei confronti di quest'argomento, una sintesi che possa produrre un documento approvato all'unanimità da quest'aula. Grazie.

Presidente - Mi sembra che questa richiesta di sospensione possa essere utile anche ai lavori dell'aula per vedere se ci sono le convergenze su un unico testo, quindi io, se siete d'accordo, sospenderei i lavori del Consiglio per procedere a quest'incontro, per vedere se si può trovare giustamente, come anche richiesto dalle organizzazioni sindacali, un unico testo, un'unica voce dell'intero Consiglio su quest'importantissimo ed urgente problema. Il Consiglio è sospeso.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 12,02 alle ore 12,57.

Lanièce (Presidente) - Prendo solo la parola per dire che sospendiamo adesso i lavori del Consiglio regionale, che riprenderanno alle ore 15,30. Grazie. Siamo sempre in sospensione, nel tentativo di individuare un'unica risoluzione a fronte del problema urgente che è stato posto all'attenzione anche delle organizzazioni sindacali. Il Consiglio è sospeso. Buon appetito a tutti.

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La seduta termina alle ore 12,57.