Objet du Conseil n. 440 du 21 février 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 440/XIV - Modalità di gestione delle società direttamente e indirettamente partecipate dalla Regione e rapporti intercorrenti tra il Consiglio regionale della Valle d'Aosta e le suddette società. (Inizio della discussione)
Président - Point 1 à l'ordre du jour. A demandé la parole le Vice-président Rosset.
Rosset (UVP) - Bonjour Madame la Présidente. Buongiorno cari colleghi.
Credo che sia doveroso, per chiarezza nei confronti di chi ci ascolta, far capire le motivazioni, le ragioni di questa convocazione straordinaria del Consiglio; chiarezza sulle opacità emerse relative ai rapporti con le società partecipate, ribadire la centralità degli organi del Consiglio, ruolo dei Consiglieri, ruolo delle commissioni per garantire soprattutto la trasparenza e quella democrazia che quest'Assemblea necessita. Quindi era doveroso da parte nostra motivare, spiegare le motivazioni, ripeto, del Consiglio straordinario, in modo che si possa seguire con attenzione. Grazie.
Presidente - Bene. Intende illustrare il punto? Possiamo aprire la discussione generale. Colleghi, come abbiamo convenuto durante la riunione dei Capigruppo, esordirò io, visto che, come giustamente il Vicepresidente ha illustrato, siamo stati investiti anche come Presidenza del Consiglio di fornire alcuni chiarimenti con una breve relazione politico-istituzionale su quello che è il ruolo delle commissioni; in particolare, poi, ci soffermeremo un attimo su quello che è il "116", sull'analisi della disciplina del "116".
L'odierna riunione consiliare costituisce un'occasione per noi preziosa e importante per portare questo tema al centro del dibattito consiliare. La seduta di oggi ci fornisce inoltre l'opportunità di aprire un dibattito franco e leale sulle società partecipate. Le tematiche che oggi affronteremo sono in parte state anticipate durante gli scorsi Consigli regionali dove sono emerse - e questa è la parte che ci impegniamo a chiarire meglio - alcune criticità in merito all'applicazione del nostro Regolamento interno. Colleghi, colgo quindi l'occasione del dibattito odierno per cercare di chiarire al meglio queste criticità che intendo affrontare - e spero che questo sia lo spirito di tutti - con la massima serietà, ma soprattutto l'assoluta imparzialità per sottoporre a quest'aula una disamina ed un inquadramento di ordine politico-istituzionale innanzitutto su quello che è il ruolo delle commissioni consiliari, sui rapporti tra la Giunta e il Consiglio regionale e sui rapporti che devono intercorrere fra società regionali e gli organi del Consiglio regionale. Proverò, colleghi, insieme a voi - devo dire che ho condiviso anche questo documento con l'Ufficio di Presidenza - a chiarire meglio alcuni aspetti del nostro Regolamento al fine di porre tutti i Consiglieri nelle migliori condizioni possibili per svolgere al meglio il loro mandato, ribadendo le prerogative in capo ad essi e riaffermando con chiarezza la ferma volontà di questa Presidenza di tutelare, sempre e in ogni sede, il ruolo dei Consiglieri regionali e degli organi incardinati presso lo stesso. Sottopongo a voi le mie analisi e le mie riflessioni predisposte con il prezioso aiuto degli uffici del Consiglio regionale, che ringrazio, come contributo al dibattito su un tema molto sentito dalla nostra collettività e mi auguro che la riunione odierna possa fare chiarezza, dissipare dubbi e incomprensioni che ancora aleggiano su questo tipo di rapporto.
L'approfondimento che segue inizia con una disamina lineare sul ruolo e sulle funzioni delle commissioni consiliari quali articolazioni interne del Consiglio. Le commissioni consiliari sono organi interni del Consiglio regionale previste dallo Statuto speciale. Esse costituiscono un modo di organizzarsi del plenum delle Assemblee elettive, dirette a realizzare la divisione del lavoro tra i Consiglieri e di alleggerire i lavori del Consiglio in seduta plenaria. Sono cioè organi collegiali ristretti che svolgono, rispetto all'Assemblea, funzioni preparatorie, sul presupposto che un'Assemblea elettiva, titolare della funzione legislativa, non possa discutere progetti di legge se non dopo un previo esame in base ad una relazione di una sua commissione.
Le commissioni si riuniscono in due tipi di sedi: in sede referente o in sede consultiva. In sede referente le commissioni svolgono un esame istruttorio degli atti da sottoporre al Consiglio per la sua approvazione: si tratta di una fase obbligatoria che si perfeziona con la formulazione di un parere da comunicare per iscritto al Presidente del Consiglio. In sede consultiva, le commissioni si riuniscono per esaminare le proposte di atti amministrativi di competenza del Governo regionale e le questioni su cui le stesse siano chiamate pronunziarsi in virtù di disposizioni legislative o su richiesta dei Presidenti del Consiglio o della Regione. Nell'espletamento delle predette funzioni, gli strumenti conoscitivi durante lo svolgimento delle commissioni, a disposizione delle commissioni, sono le consultazioni e le audizioni (ex articolo 25 del Regolamento interno). Si tratta qui di uno strumento partecipativo che tende a garantire una diretta informazione delle commissioni non solo su temi di particolare interesse o sulle esigenze del contesto sociale, ma anche sulle attività intraprese dal Governo regionale. Vi è poi un altro strumento previsto, dall'articolo 24 del nostro Regolamento interno, che è quello dell'indagine conoscitiva: si tratta di una procedura di informazione subordinata al consenso dell'Ufficio di Presidenza quando...quindi senza bisogno di questo consenso...quando l'indagine non sia richiesta dal Consiglio regionale stesso, svincolata sia dalla funzione legislativa, sia da quella ispettiva, attraverso la quale il Consiglio regionale acquisisce dati e notizie utili per il migliore esercizio delle proprie funzioni. È un'attività istruttoria complessa su determinati argomenti rientrante nelle materie di competenza della commissione, diretta all'acquisizione di notizie, informazioni e documenti.
Il Regolamento interno, poi, prevede la possibilità di costituire, con apposita deliberazione del Consiglio regionale, commissioni consiliari speciali o di inchiesta per l'esame di particolari questioni (ex articolo 21 del Regolamento interno). Trattasi di commissioni temporanee nominate dall'Assemblea con votazione a scrutinio palese, che definisce altresì l'oggetto dell'indagine e l'ambito temporale entro il quale la stessa deve essere conclusa. L'esito dei lavori di tali commissioni si concretizza in una relazione dell'aula. Con riferimento alle commissioni di inchiesta, conviene chiarire che le stesse non sono assimilabili alle commissioni parlamentari di inchiesta, ma questo lo dice l'articolo 82 della Costituzione che, invece, tali commissioni parlamentari procedono alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'Autorità giudiziaria. A livello regionale ciò che contraddistingue una commissione d'inchiesta rispetto ad una commissione permanente è la sua formale costituzione - come dicevamo prima - e l'intensità del mandato ricevuto dall'aula che postula che l'oggetto dello specifico mandato attribuito sia approvato dalla maggioranza consiliare.
Oltre al Regolamento interno, anche alcune specifiche attribuzioni sono conferite alle commissioni dalla legislazione regionale. Viene in considerazione sull'argomento in esame il comma 5 dell'articolo 13 della legge n. 11 del '97, che prevede quanto segue: "La II Commissione consiliare permanente, Affari generali, è competente a svolgere funzioni di verifica e di valutazione politica relativamente all'attività degli enti, delle società o degli altri organismi pubblici o privati in seno ai quali la Regione nomina o designa i propri rappresentanti ai sensi della presente legge. A tal fine, su richiesta di almeno due commissari, la commissione procede all'audizione dei rappresentanti degli organismi predetti o provvede ad acquisire direttamente ogni utile notizia, richiedendo ai medesimi, anche tramite i rappresentanti regionali, di relazionare in merito all'attività svolta dall'organo o dall'organismo di competenza". Il comma citato affida alla commissione un'attività di verifica e di valutazione politica non dissimile dal ruolo di verifica e di valutazione politica che spetta al Consiglio sull'operato della Giunta. I commi 3 e 4 del citato articolo 13 recitano rispettivamente (comma 3): "Coloro che sono stati incaricati ai sensi della presente legge devono, nell'espletamento del loro mandato, conformarsi all'indirizzo politico-amministrativo della Regione e per quanto concerne le nomine o designazioni effettuate dalla Giunta regionale all'indicazione di cui al comma 4 compatibilmente con l'ordinamento dei singoli organismi in cui sono stati chiamati ad operare". Al comma 4: "Ai fini di cui al comma 3, i soggetti incaricati dalla Giunta regionale sono tenuti, oltre a quanto previsto al comma 1, a trasmettere al Presidente della Giunta l'ordine del giorno delle sedute in tempo utile affinché la Giunta medesima possa fornire indicazioni sulla linea programmatica da seguire nel corso delle stesse". Questo articolo delinea obblighi e responsabilità dei soggetti nominati nei confronti della Giunta regionale cui spetta fornire agli stessi indicazioni sulla linea programmatica da seguire. Quanto sopra precisato è in linea ed in regola, quindi, con quelle che sono le regole di una forma di governo parlamentare quale quella stabilita per la Valle d'Aosta dalla legge statutaria 21 del 2007, in cui al Consiglio spetta l'individuazione delle linee di indirizzo politico da fornire all'Esecutivo regionale e una successiva attività di verifica sull'attuazione delle stesse.
La governance sulle società partecipate, che si esplicita, come dicevamo prima, tramite la funzione di dare delle indicazioni sulla linea programmatica da seguire, com'è noto, è in capo all'Esecutivo, che sicuramente poi ci fornirà dopo, ai fini di rendere più proficuo il dibattito, un più preciso inquadramento dei rapporti tra Amministrazione regionale e società partecipate.
Ciò premesso circa i rapporti tra Consiglio e Giunta, non si può dimenticare che, ai fini dell'attività di indirizzo politico e di verifica sull'operato della Giunta, ogni Consigliere regionale dispone di strumenti di sindacato ispettivo, quali per esempio interrogazioni, interpellanze, mozioni e risoluzioni, e che strumentale all'esercizio del controllo ispettivo è la possibilità di accedere a dati e informazioni a disposizione della Giunta o della società che dalla stessa promanano. A tal fine il Regolamento interno del Consiglio, all'articolo 116, disciplina le modalità di diritto all'accesso dei Consiglieri regionali disponendo che i Consiglieri possono esercitare tale diritto non solo nei confronti dell'Amministrazione regionale, ma anche degli enti pubblici non economici, delle agenzie, delle aziende dipendenti dalla Regione e delle società da essa direttamente o indirettamente partecipate.
Colleghi, colgo questa occasione per ribadire senza indugi la ferma volontà di questa Presidenza di essere vigile sul rispetto di tale articolo, che abbiamo sempre cercato di far rispettare con i mezzi di cui disponiamo. Infatti, qualora si verifichino ritardi o vengano posti dinieghi alle richieste di accesso, il Regolamento prevede che i Consiglieri possano rivolgersi al Presidente del Consiglio regionale, il quale richiede gli opportuni chiarimenti ai soggetti coinvolti. Si tratta, tuttavia - ed è giusto ricordarlo in questa sede - di una procedura di natura sollecitatoria priva di incidenza coercitiva sul soggetto chiamato ad adempiere. L'articolo in questione disciplina le modalità con le quali i Consiglieri possono richiedere ed ottenere dati ed informazioni. Non vi sono dubbi, colleghi, in merito al fatto che le richieste di accesso dei dati ai Consiglieri non vanno motivate, non possono essere oggetto di valutazione da parte degli uffici circa l'utilità ai fini dell'esercizio del mandato, non possono essere respinte in forza, in virtù della natura riservata dell'informazione, non ravvisandosi controinteressati, ovvero coloro che potrebbero opporsi all'accesso, essendo il Consigliere tenuto - peraltro è giusto ricordarlo - al segreto. Per contro, devono essere circostanziate e non possono configurarsi come un'indagine conoscitiva (questa, invece, prevista all'articolo 24 del Regolamento).
Altri aspetti del diritto di accesso, invece, sono più controversi e oggetto soprattutto di numerose pronunce giurisprudenziali. Gli obblighi di produzione della documentazione, richiesta da parte delle società direttamente o indirettamente partecipate dalla Regione, sono riconducibili alla luce della giurisprudenza che, pur con orientamenti non sempre univoci, non sempre condivisi, opera delle distinzioni in relazione alla natura in house o meno della società e all'attività di pubblico interesse o di interesse privatistico-imprenditoriale dalla stessa esercitata. Questo è giusto ricordarlo, avendo riguardo in particolare a quella che è la tutela della concorrenzialità e/o alla riservatezza industriale.
Nell'attuale assetto normativo il perseguimento delle finalità istituzionali della pubblica amministrazione si realizza anche mediante attività disciplinate in tutto o in parte dal diritto privato. Le società costituite o comunque partecipate da enti pubblici non cessano solo per questo di essere società di diritto privato, la cui disciplina riposa - è giusto ricordarlo - sulle norme dettate dal Codice civile. Diverso è invece il caso delle società in house costituite per finalità di gestione di pubblici servizi e caratterizzati dalla presenza dei seguenti requisiti: la natura, esclusivamente pubblica dei soci, l'esercizio dell'attività in prevalenza in favore dei soci stessi e la sottoposizione ad un controllo analogo a quello esercitato dagli enti pubblici sui propri uffici. Va inoltre ricordato, per chiarezza anche di esposizione, che i giudici amministrativi hanno più volte chiarito che il diritto di accesso dei Consiglieri non deve tradursi in un pesante aggravio di notevole lavoro per gli uffici ai quali le richieste sono rivolte. Questo tipo di problema - e poi è una motivazione anche ricorrente - può tuttavia essere superato con un accordo tra le parti, per esempio un accordo sulla dilazione temporale per la consegna dei documenti richiesti.
L'inquadramento di carattere generale fin qui condotto è funzionale a riscontrare, da un lato, la richiesta che mi era pervenuta di chiarimenti dal Presidente della II Commissione consiliare su compiti e responsabilità delle commissioni consiliari e, dall'altra, fornire elementi di discussione al dibattito odierno. A tal fine, quindi - perché ne siamo stati incaricati, investiti - può essere utile riassumere brevemente, in maniera puntuale, i termini della vicenda che ha condotto alla richiesta di chiarimenti da parte del Presidente della II Commissione e alla convocazione poi del Consiglio straordinario odierno.
In data 26 luglio 2013, il Consiglio regionale approvava una mozione avente ad oggetto l'illustrazione alla competente commissione consiliare del programma di investimenti delle società partecipate della Regione con cui, tra l'altro, il Consiglio impegnava la Giunta: primo, "a reperire il programma di investimenti delle società indicate in premessa relativo ai lavori, alle forniture di servizi limitatamente al secondo semestre 2013 e per l'anno 2014"; in secondo luogo, "produrre la generalità delle imprese fornitrici di lavori e servizi per il periodo 2012 e primo semestre 2013 indicando, per ciascuna impresa interessata, il valore degli affidamenti"; punto terzo, "illustrare e produrre, entro 60 giorni, la documentazione relativa alle risultanze di cui sopra alla commissione competente". Nella stessa seduta consiliare, il Consiglio regionale respingeva la mozione avente ad oggetto "Costituzione di una commissione consiliare di inchiesta per l'esame dell'attività svolta dalla società CVA" con la motivazione che, essendo stata approvata la sopracitata mozione, si era di fatto data la possibilità alla II Commissione consiliare di reperire tutti i dati concernenti le società partecipate senza dover costituire una commissione di inchiesta ad hoc sull'argomento.
Nella seduta del 14 novembre del 2013, le forze politiche di minoranza ritiravano la mozione avente ad oggetto "Estensione alle società controllate o partecipate della Regione delle stesse norme vigenti per la pubblica amministrazione per l'affidamento dei lavori e per l'individuazione dei criteri di selezione delle ditte", a seguito della disponibilità del Presidente della II Commissione consiliare ad effettuare, appunto nella II Commissione allargata ai Capigruppo, un percorso di approfondimento e di conoscenza dell'attività delle società partecipate della Regione.
La II Commissione allargata ai Capigruppo si riuniva quindi, per la prima volta, il 25 novembre 2013, per la programmazione dei lavori e stilava un primo elenco di società su cui concentrare la sua opera di approfondimento, tra cui: CVA, Società Monterosa e Cervino, Pila, Funivie San Bernardo e Courmayeur Mont Blanc Funivie, Casino S.p.A. e Finaosta. Nella riunione del 13 gennaio 2014, la commissione deliberava di aggiungere a tale elenco l'audizione dei vertici di INVA, Vallée d'Aoste Structure e l'Associazione Forte di Bard. Ad oggi la II Commissione ha proceduto all'audizione dei vertici della società CVA e di Vallée d'Aoste Structure.
Nel corso della riunione del 20 gennaio 2014 la II Commissione predisponeva una serie di quesiti da indirizzare al Presidente della CVA, in vista della successiva audizione; ciò al fine di predisporre preliminarmente delle risposte in modo da poter interloquire più proficuamente nel corso dell'audizione fissata per il 3 febbraio 2014. In data 31 gennaio perveniva la nota di risposta del Presidente di CVA con la quale si precisavano le ragioni organizzative e giuridiche per le quali non si poteva fornire puntuale riscontro ai quesiti formulati dalla II Commissione.
In data 3 febbraio si riuniva la II Commissione per l'audizione dei vertici di CVA. A seguito della predetta audizione e in considerazione del tenore della nota di riscontro del Presidente CVA con nota in data 4 febbraio 2014, il Presidente della II Commissione informava il Presidente del Consiglio regionale della vicenda, chiedendo, al contempo, puntuali chiarimenti in relazione ai compiti e alle responsabilità e ai doveri della commissione.
In data 4 febbraio perveniva altresì la richiesta, a firma dei Consiglieri dei gruppi di minoranza, di convocare un Consiglio regionale straordinario per analizzare e affrontare in particolare le modalità di gestione delle società direttamente e indirettamente partecipate dalla Regione e i rapporti intercorrenti tra il Consiglio regionale della Valle d'Aosta e le suddette società. Questa Presidenza, non appena venuta a conoscenza della vicenda, ha immediatamente provveduto a convocare la Conferenza dei Capigruppo per assumere determinazioni in ordine alla richiesta di una convocazione di un Consiglio straordinario e a rassicurare il Presidente della commissione sul fatto che si sarebbe fatto prontamente carico degli approfondimenti richiesti. Chiariti i contorni della vicenda, e alla luce degli strumenti a disposizione delle commissioni consiliari nei termini di cui sopra, è di tutta evidenza che il percorso di approfondimento che la II Commissione sta conducendo non può qualificarsi né come indagine conoscitiva, né come attività demandata ad una commissione speciale o di inchiesta. L'attività è pertanto inquadrabile come insieme di consultazioni e audizioni finalizzati a fornire alla commissione elementi di conoscenza in materia di società partecipate che la commissione conduce in veste di strumenti istituzionale di conoscenza in virtù del mandato conferitole dall'aula. Atteso che la II Commissione sta conducendo un percorso di approfondimento e di conoscenza dell'attività delle società partecipate della Regione, è di tutta evidenza che la verifica della stessa è di natura prettamente politica.
Come più volte sottolineato, la Presidenza del Consiglio è un organo super partes cui spetta la vigilanza sull'osservanza del Regolamento interno e sul regolare funzionamento degli organi interni del Consiglio rispettandone, al contempo, l'autonomia organizzativa e decisionale e a garanzia delle prerogative di tutti i Consiglieri. Esula pertanto, colleghi, da una disamina di ordine istituzionale richiesta al Presidente del Consiglio l'entrare nel merito della specificità dei quesiti sottoposti dalla commissione a CVA e, di conseguenza, delle risposte ricevute che devono invece essere valutate alla luce della normativa e della giurisprudenza intervenuta negli anni sugli argomenti oggetto del contendere. Non rientra infatti nei compiti di questa Presidenza svolgere un ruolo di un sindacato sull'appropriatezza dei quesiti posti e delle relative risposte fornite. Colgo però l'occasione, colleghi, per ribadire che mi farò comunque sempre carico di chiedere chiarimenti in merito ad eventuali dinieghi la cui responsabilità però rimane sempre, in ogni caso, in capo ai soli vertici delle società partecipate. Non è competenza di questa Presidenza entrare nel merito delle motivazioni giuridiche che la società ha addotto nella nota del 31 gennaio scorso e delle quali si assume le connesse responsabilità, anche in considerazione del fatto che un'indebita divulgazione di determinati atti potrebbe rivelarsi fonte di responsabilità alla luce del diritto societario per i soli vertici societari e non anche per i Consiglieri.
Permettetemi, però, colleghi, in questa sede, e alla luce del fatto che mi sono stati richiesti puntuali chiarimenti in merito anche al caso singolo sopracitato, di fare una dovuta osservazione: dalla puntuale disamina della nota inviata da CVA, mi si consenta di affermare in questa sede che, proprio nel sopracitato rispetto delle prerogative e del diritto di accesso che fanno a capo ai Consiglieri regionali di cui io e l'intero Ufficio di Presidenza siamo garanti, le risposte avrebbero potuto essere fornite tranquillamente senza per questo arrecare alcun danno all'immagine e all'attività della società. Il fatto che il diritto societario preveda specifiche responsabilità solo in capo ai vertici societari non esclude, peraltro, una distinta responsabilità - questo lo abbiamo ricordato - in capo ai Consiglieri regionali, i quali, ai sensi dell'articolo 116, comma 4, del Regolamento interno, sono tenuti a rispettare il segreto d'ufficio e il diritto alla riservatezza dei terzi nei casi specificati dalla legge e dalle disposizioni in materia di privacy.
Auspichiamo per il futuro che con la condivisione anche con la Giunta regionale le società partecipate siano più attente nell'evadere le richieste di approfondimento legittimamente avanzate dai Consiglieri regionali e a motivare eventuali altrettanto legittimi dinieghi in maniera circostanziata e puntuale. Su questo mi impegno, colleghi, oggi, a rafforzare insieme a tutto il mio Ufficio di Presidenza ancor più la nostra attenzione mettendo sempre al centro la tutela delle esigenze conoscitive dei Consiglieri regionali. Chiarita la posizione di questa Presidenza sugli aspetti giuridici della questione, per il futuro auspico che si trovino metodologie concordate e programmate di intesa tra i diversi soggetti coinvolti al fine, da una parte, di evitare eccessivo aggravio per gli uffici investiti dalla necessità di reperire le informazioni richieste e, dall'altra, di soddisfare le legittime e fondate richieste dei Consiglieri, rafforzando così la giusta e leale collaborazione tra le società partecipate e gli organi politici. L'occasione del dibattito odierno è proficua per ribadire, qualora ciò fosse necessario, l'assoluta fermezza con la quale questa Presidenza cercherà sempre di tutelare diritti e prerogative dei Consiglieri regionali, tutti, e degli organi consiliari (nel caso specifico le commissioni consiliari).
Alla luce delle considerazioni sopraesposte auspico quindi, in conclusione, che tra il Consiglio regionale, la Giunta regionale e le società partecipate, individuata anche un'auspicata e condivisa metodologia di lavoro, intercorrano rapporti non solo di leale - come dicevo prima - ma anche di fattiva collaborazione. Questa Presidenza si augura infatti che il percorso di approfondimento della II Commissione possa essere condotto in un clima collaborativo e costruttivo utile a fornire un quadro conoscitivo dell'operato delle società partecipate che consenta, stante le funzioni di indirizzo e controllo in capo al Consiglio nei confronti della Giunta regionale cui spetta indicare le linee programmatiche da seguire alla società, di delineare linee di indirizzo politico condivise particolarmente opportune in un periodo di crisi economica e congiunturale così delicato.
Ci sono richieste? Siamo in discussione generale. Spero che questo apporto possa essere stato utile. La parola alla collega Morelli.
Morelli (ALPE) - Merci Madame la Présidente.
Abbiamo seguito con molto interesse il suo intervento. Non so dire se ci ha colpito di più il tono didattico-pedagogico, che forse era volto un po' a spiegare a chi ci segue il senso del Regolamento, perché credo che ai Consiglieri non abbia aggiunto niente di più di quello che sapevano. Abbiamo colto nella fase finale una leggera attenzione nei confronti delle problematiche più volte sollevate in questo Consiglio. Ci rincresce non aver avuto un testo, perché francamente il fatto di aver seguito il suo intervento semplicemente esposto in forma orale, senza avere un testo, non dà esattamente la misura del contenuto di questo intervento.
Noi abbiamo presentato una risoluzione di cui chiediamo l'iscrizione immediata. Grazie.
Presidente - Non c'è bisogno di iscrizione, collega, per quanto riguarda la risoluzione; viene discussa e chiusa la discussione generale. Sul fatto che non ho consegnato una relazione, io questo lo avevo spiegato sia in riunione di Capigruppo che in Ufficio di Presidenza: non è un parere legale, è stato un lavoro svolto in questa settimana e mezzo, anche intensa di lavoro, con dei supporti giuridici, quindi ultimato nelle ultime ore e assolutamente discorsivo.
Altri? Sì, facciamo distribuire intanto il testo della risoluzione. Altri, colleghi? Sì, certo, diamo il tempo a tutti i Consiglieri di prendere visione del testo della risoluzione. Altri? La parola al collega Perron. Prego.
Perron (UV) - Grazie Presidente.
Il mio sarà soltanto un primo intervento a seguito delle comunicazioni che lei ha avanzato all'attenzione di questo Consiglio. Presidente, io mi felicito perché credo che la sua relazione, bene abbia chiarito quello che può essere e che deve essere il ruolo che il Consigliere regionale svolge nell'esercizio del suo mandato. Il Presidente del Consiglio bene ha fatto a mettere in evidenza che al Consigliere regionale venga attribuita la possibilità di poter svolgere al meglio il proprio ruolo e la propria funzione. "Svolgere al meglio" non significa che il Consigliere regionale è dotato di un potere illimitato, ci sono dei binari; svolgere al meglio il proprio ruolo non significa che il Consigliere regionale è libero di fare tutto ciò che vuole, significa che il Consigliere regionale, pur dovendo svolgere pienamente e correttamente il proprio mandato, ha dei limiti, ha dei confini, ha dei binari, ha degli ambiti entro i quali deve necessariamente operare. Uno di questi - e mi pare che la relazione del Presidente lo specifichi bene - ad esempio, è che è comunque tenuto, avendo acquisito un certo tipo di informazione, al dovere della segretezza come della riservatezza, nel senso che il Consigliere, a differenza del cittadino semplice, può essere messo nella condizione di avere conoscenza di informazioni, anche riservate, delle quali deve fare un corretto uso. È quasi lapalissiano ripetere che, ovviamente, l'ambito di intervento del Consigliere è un ambito di competenza del pubblico. Certo è che il Consigliere ha la possibilità anche di informarsi su enti o società private laddove la Regione abbia una partecipazione o dove nomina dei Consiglieri di amministrazione; ma certo che è che l'ambito quasi esclusivo nel quale il Consigliere si trova ad operare è l'ambito pubblico. Quindi questa galassia anche di società partecipate, in qualche modo, rientra, mi sembra, in questa impostazione corretta, a mio giudizio, che si vuole dare, dove in qualche modo il ruolo del Consigliere è confinato correttamente a poter operare in termini di informazione, in termini di acquisizione di dati.
Quindi, Presidente, l'inquadramento che lei ha reso al Consiglio...mi pare di aver capito che è supportato interamente dall'Ufficio di Presidenza rafforza, credo all'unanimità, questa impostazione. È un'impostazione che, in qualche modo, permette di chiarire compiti e funzioni del Consigliere regionale: permette di chiarire, quindi, una possibilità concreta del Consigliere regionale di poter svolgere al meglio, fino in fondo, in modo approfondito - laddove il Consigliere lo ritenga opportuno - il suo compito di ispezione, il suo compito di controllo, sollecitando e ricordando che il Consigliere regionale è comunque tenuto anche a rispettare poi certe norme. Oggi, in qualche modo, questa impostazione rafforza la possibilità che la Presidenza deve avere per quanto riguarda il sollecito degli atti.
Vorrei riprendere un argomento che lei ha evocato, Presidente, perché è una vecchia questione: vero è che, nel caso di richieste, e quindi di "non risposta" da parte dell'ente, oggi la Presidenza del Consiglio non ha un grande potere di sollecito, certamente non ha un potere coercitivo, e questo avveniva anche in passato. Quindi io credo sia bene cogliere l'auspicio che la Presidente ha invocato, anche di immaginare delle forme, ovviamente raccordate con il Governo regionale, dove, non andando ad incidere sul funzionamento degli enti, non ritardando l'attività e il lavoro degli enti para-regionali, vi sia anche un percorso da immaginare, da normare in cui la Presidenza possa far valere il suo potere di sollecito nelle risposte, quindi permettendo al Consigliere, entro certi tempi, di poter avere risposta alle sollecitazioni, alle informazioni che lo stesso vuole avanzare.
Semplicemente, senza voler fare a questo proposito il giurista, a me pare che il chiarimento che è stato avanzato oggi, in aula, è un chiarimento molto utile. Personalmente, ma credo anche a nome del gruppo, di questo la ringraziamo, perché chiarisce, in modo molto chiaro, che il Consigliere regionale ha nello svolgimento, nell'espletamento del suo mandato, e rafforza anche, per certi aspetti, il potere che il Consigliere regionale ha nel conoscere ciò che avviene nel pubblico. Ovviamente - lo sottolineo per l'ennesima volta - tenuto conto dell'uso corretto che poi il Consigliere fa delle informazioni delle quali viene in possesso...ma questo è ancora un altro capitolo a parte.
È vero, io ricordo molto bene lo spirito che ci fu in aula, quando, correttamente, a novembre, fu chiesto in modo particolare dal Presidente della II Commissione di ritirare una mozione che voleva avere un carattere di indagine, non di inchiesta, di indagine...per permettere alla II Commissione di fare un lavoro approfondito sulla galassia delle partecipate. Quindi il mandato che poi la II Commissione esercitò, in accordo con i Capigruppo, fu un mandato di approfondimento, di indagine molto articolata, molto approfondita, che la II Commissione sta continuando a svolgere in accordo con i Capigruppo. Credo sia bene evocare questo passaggio perché l'impasse è nata lì, è nata su una presunta non più possibilità di questa Commissione di poter svolgere il proprio ruolo. Bene ha fatto il Presidente, in qualche modo, a evocare i contenuti di una nota di CVA, sulla quale anche alcuni colleghi di maggioranza non si trovarono d'accordo, nel senso che, pur rispettando certe esigenze di tempo, certe esigenze di mole di lavoro di CVA, non era, anche da parte nostra, assolutamente condivisibile l'impostazione quasi contestatoria che CVA avanzava sul ruolo, sulle funzioni addirittura della stessa commissione consiliare.
L'indirizzo che oggi la Presidenza del Consiglio ha avanzato a questo Consiglio è un indirizzo chiarificatore, è un indirizzo che puntualizza meglio - e direi supportato dall'Ufficio di Presidenza in modo definitivo - la possibilità per i Consiglieri regionali di poter svolgere il loro ruolo, un ruolo che dev'essere ovviamente ricondotto e esercitato entro certi binari. Pertanto io credo che con questa premessa vi sarà oggi la possibilità, come per il futuro, di poter svolgere in modo approfondito tutto il lavoro di conoscenza, di informazione, di studio, di documentazione, che in modo particolare la II Commissione ha immaginato di poter fare, in questo caso, sul ruolo delle partecipate. È una precisazione che credo valga nel complesso, nel senso che le commissioni sono organi che sono dotati di potere; questi poteri devono poterli esercitare. Io credo che il Consiglio debba, pur nella riservatezza e nell'imparzialità della Presidenza, trovare nella Presidenza del Consiglio un interlocutore che tuteli, in ogni passaggio, in ogni circostanza, anche il ruolo e la funzione dei Consiglieri regionali nel loro complesso.
Abbiamo preso atto adesso di una risoluzione. Io su questa non intervengo, nel senso che contiene, seppur da una rapida lettura che abbiamo fatto, degli spunti per certi aspetti condivisibili, ma credo che nel merito della risoluzione potremo discutere più tardi. Per adesso, Presidente, io non entro nel merito dell'argomento. Mi fermo a questa premessa di carattere generale, riconoscendomi, per quel che mi riguarda - ma credo anche per quel che "ci" riguarda - completamente nell'impostazione, nell'inquadramento, anche giuridico-normativo, che lei ha inteso dare a questo dibattito. Grazie.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente. Buongiorno a tutti.
Io direi che bene hanno fatto le forze di opposizione a richiedere un Consiglio monotematico. Ho ascoltato attentamente le parole del nostro Presidente Rini, che ci ha fatto un buon ripasso, che conoscevamo. In questi 7 mesi, più volte, nelle sue comunicazioni e nelle comunicazioni del Presidente della Regione, abbiamo evidenziato come noi Consiglieri non possiamo e non potevamo espletare il nostro mandato.
Questa risoluzione semplice, senza fronzoli, chiara, vuole ribadire quanto lei oggi ci ha detto, vuole ribadire le funzioni dei Consiglieri regionali, delle commissioni, di ogni organo deputato eletto in quest'Assemblea. È importante, a mio avviso, che il Presidente Rini oggi ci dica che il tema è molto sentito. Grazie Presidente. Penso sia merito di queste 4 forze di opposizione se questo tema è molto sentito. Ma scusatemi: in questi 7 mesi meno se ne parla, meglio è, meno la gente sa quello che succede in certi ambienti - nelle società partecipate pubbliche, in certi uffici - e meglio è. Dunque perché parlarne in pubblico di queste cose? Ma proprio perché le società controllate sono patrimonio di noi tutti valdostani, io dico!
Innanzitutto, subito per incanalare l'illustrazione di questa mozione: queste nostre società non sono di proprietà del Presidente della Regione, non sono proprietà di qualche Assessore e non sono neanche proprietà del Signor Frigerio, per fare degli esempi. Perché la gente deve sapere, a nostro avviso, che mentre la Regione ha le casse vuote e la Giunta sta tagliando a tutto spiano ogni genere di aiuto all'economia - riduce le voci di bilancio dedicate alla sanità, alle politiche sociali, alla scuola, alla cultura, alle attività produttive e ergo ai Comuni - queste società continuano a disporre, come meglio aggrada loro, di centinaia di milioni di euro che appartengono o, scusate, apparterrebbero ai valdostani, quegli stessi valdostani che forse non sanno che i loro soldi sono gestiti volutamente in maniera approssimativa, senza controlli ed intendo...mi scusi, Presidente Rini, quando parlo di "controlli" intendo controlli legittimi da parte dei soci, cioè del Consiglio, sui processi di definizione e gli obiettivi sul loro raggiungimento. Siamo arrivati, in questi 7 mesi, colleghi...al massimo alcune società si sono date delle regole interne, scritte ad hoc, che poi la dirigenza ha sbandierato in II Commissione come garanzie di trasparenza; e fanno pure osservare che non sarebbero neanche obbligate a farlo perché loro sono società di diritto privato, come ci ha spiegato molto bene il nostro Presidente.
Qui la situazione, però, è un po' diversa, è un altro film, cari colleghi di maggioranza. Peccato che usano soldi pubblici, cioè soldi di tutti noi, peccato che i loro debiti li dobbiamo ripianare noi; peccato che, così come siamo noi a sostenere il peso dei loro lauti compensi - Amministratori unici, amministratori delegati, Presidenti dei Consigli di amministrazione, tutti nominati dalla politica - maneggiano milioni di euro per lavori, servizi e forniture, maneggiano migliaia di euro per incarichi professionali e consulenze, maneggiano premi, maneggiano bonus e avanzamenti di carriera. Mortificano i dipendenti sospettati di non allineamento, decidono assunzioni in base alla loro discrezionalità e non si degnano neanche di rispondere ai tantissimi giovani che inviano i loro curriculum.
Vorremmo anche che si sappia che noi 35 Consiglieri qui presenti, in quanto eletti, colleghi, rappresentiamo tutti i 130.000 valdostani e i loro interessi, che siamo qui a difendere...quanto meno ci proviamo. Però - e qui cerco di entrare nel merito della nostra risoluzione, penso che vada proprio nella direzione auspicata dal nostro Presidente Rini - per difendere gli interessi generali dei valdostani e della Valle d'Aosta intera dobbiamo, scusatemi, poter espletare il nostro mandato senza vincoli, senza ostacoli, senza intimidazioni e senza dover motivare ogni iniziativa. Non voglio tediarvi e non rileggo il nostro articolo 116, perché è chiarissimo. Il Regolamento è molto chiaro; se qualcuno se l'è dimenticato, ricordo che l'articolo 116 non dà adito ad interpretazioni. Ci sono fior di sentenze che fanno chiarezza in questo campo, sia di Tribunali amministrativi che di Consigli di Stato. Stabiliscono il diritto dei Consiglieri "ad accedere a tutti gli atti la cui conoscenza si riveli utile per l'espletamento del mandato e che tale diritto sussiste anche nei confronti di soggetti con personalità giuridica di diritto privato, se si tratta di società partecipate". L'apertura è illimitata. Questo passaggio io lo ritengo un passaggio importante per il dibattito, un contributo al dibattito, anche il garante per la protezione dei dati personali si è espresso su questo tema, affermando il principio per cui la legislazione sulla privacy non pone nessun limite all'accesso da parte dei Consiglieri regionali. Io penso che questo sia un contributo importante al dibattito di questa giornata dedicata alle società partecipate e controllate al 100 percento pubbliche.
Eppure, nonostante tutto questo, in questi mesi certe persone nominate - non elette, nominate - al vertice di società a totale partecipazione regionale che alle nostre richieste si sono permesse di rispondere per iscritto di...Presidente Rini, così hanno scritto, nero su bianco: "...di non essere tenuti a fornire le informazioni e la documentazione richieste", di considerare praticamente una perdita di tempo e di denaro "impiegare personale per collezionare documenti da inviare al Consiglio o ai singoli Consiglieri...di aver dovuto - questo è stato scritto, nero su bianco, su una risposta - addirittura assumere consulenti per scrivere le risposte". Ecco, colleghi, l'attacco più sfrontato a quest'Assemblea legislativa è contenuto nella lettera inviata alla II Commissione consiliare dai vertici del gruppo CVA. Una brutta lettera, una brutta pagina che risponde malamente a una commissione consiliare allargata ai Capigruppo, perché questo Consiglio regionale si era preso un impegno politico di approfondire tale tema. "Riteniamo opportuno portare alla vostra attenzione come il nostro comportamento, volto alla collaborazione e alla massima trasparenza possibile nei vostri confronti, e da ultimo il nostro intervento alla scarsa audizione costituisce il frutto di una condotta del tutto spontanea e volontaria, trovando il fondamento esclusivamente in quello spirito di collaborazione che da sempre ha caratterizzato...così ci hanno risposto, si sono permessi, questi vertici, queste persone nominate, di rispondere così: "che le richieste avanzate dalla commissione consiliare avevano ad oggetto informazioni non attinenti agli atti della pubblica amministrazione".
Presidente Rini, penso che questo non solo non debba più succedere, ma è molto grave, e penso che questo abbia fatto traboccare veramente il vaso in questi 7 mesi; perché non è solo l'ultima lettera del gruppo CVA, ma sono decine le "non risposte" che arrivano dalle società partecipate e controllate, sono decine le informazioni che in questo momento i Consiglieri non hanno per poter espletare il proprio mandato. Questa è una vera e propria ingiuria. Era già successo in episodi precedenti, avevamo già ricevuto risposte insolenti o incomplete e purtroppo, sovente, fuorvianti; adesso, però, si è superato ogni limite! Non siamo più disposti ad accettare atteggiamenti di questa portata; non accetteremo soprattutto che chi di dovere lasci passare e giustifichi in qualche modo atteggiamenti del genere senza intervenire. Lei, nel suo intervento, ci ha detto: "cercherò di far rispettare"; lei, nel suo intervento, Presidente Rini, ha cercato di motivarci la sua attività da super partes dicendo che cercherà di far rispettare. No, Presidente Rini, non è sufficiente! È un nostro diritto, è scritto nero su bianco sui nostri regolamenti. Ci sono sentenze che vanno in quella direzione, non ci devono più essere filtri all'interno delle nostre società partecipate.
Pretendiamo che il Regolamento sia applicato, Presidente, e che il Presidente della Regione o l'Assessore competente svolgano con determinazione, nel rispetto dei tempi, la loro funzione di tramite con le società partecipate, garantendo risposte esaurienti e circostanziate alle domande dei Consiglieri, richieste che sono state formulate senza tentativi di delegittimazione dei ruoli istituzionali. L'interesse a conoscere come sono gestite queste società, quali indirizzi ricevono dalla Regione, come applicano questi indirizzi, a chi riferiscono e in quali termini, come scelgono i collaboratori, in base a quali criteri decidono le assunzioni, come scelgono i fornitori, come investono gli accantonamenti non è un interesse personale di qualcuno di noi, ma interesse di tutta la collettività valdostana, ne va di tutta l'economia regionale.
Mi prendo ancora qualche minuto. Riflettiamo un attimo sul peso che possono avere per l'insieme del tessuto economico della Valle d'Aosta: il gruppo CVA, con i suoi quasi 600 dipendenti a tempo indeterminato, è un volume d'affari annuo che supera ampiamente il miliardo, molto di più del bilancio regionale; la Casa da gioco di Saint-Vincent, con i suoi 800 dipendenti a tempo indeterminato e centinaia di chiamate interinali, e con un bilancio in rosso; il gruppo Impianti a fune, che tra stagionali e fissi supera i 1.000 dipendenti, fatturando decine di milioni di euro. Non parliamo poi di altre realtà come l'INVA, con i suoi 200 dipendenti e bilanci che pareggiano grazie a "mamma Regione", o come Vallée d'Aoste Structure e i suoi oltre 3 milioni di debiti; senza dimenticare - non sia mai! - la regina delle partecipate, la nostra Finaosta. Questi sono solo pochi esempi per far capire, anche a chi ci sta ascoltando, che in Valle d'Aosta l'economia, l'occupazione, le gare, gli appalti, le forniture...e anche le marchette...si fanno con le società partecipate e controllate. Ecco perché per noi Consiglieri, per le commissioni, ma anche per tutta l'Assemblea, non ci devono più essere segreti o zone d'ombra su quello che succede in queste società.
Chiediamo a tutti i colleghi Consiglieri, soprattutto ai colleghi di maggioranza, di riflettere attentamente mettendosi, a nostro avviso, anche...il tempo è scaduto, l'andamento di molte di queste società dipende da una grossa fetta del futuro della Valle d'Aosta. Cerchiamo di approfondire tutti insieme come sono gestite, di esaminarne l'attività, i programmi e gli obiettivi laddove ci siano...scusatemi...evitiamo che in nome di una unità di pensiero e di azione, che sappiamo non esistere nella maggioranza, si consegni il nostro futuro e quello dei nostri figli tra le mani di chi non è all'altezza dei suoi compiti o non è messo in condizioni di agire nella giusta direzione e di compiere scelte giuste. Riprendiamoci il ruolo per il quale siamo stati votati qualche mese fa.
Président - Merci collègue.
Prima di passare la parola al collega Donzel, permettetemi di salutare e dare il benvenuto nella nostra tribuna al Presidente del Consiglio regionale dell'Umbria, Coordinatore della Conferenza dei Presidenti, che è in Valle d'Aosta in occasione della giuria della Donna dell'Anno. Benvenuto.
Maintenant on peut passer la parole au collègue Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Cari colleghi, intanto consentitemi di esprimere un segno di solidarietà a un collega di maggioranza che sappiamo avere problemi di salute. E quindi, come abbiamo espresso solidarietà e continuiamo a esprimerla per il collega Bertin, che ancora è in sala di rianimazione, lo facciamo anche con i colleghi di maggioranza che hanno dei problemi di salute...ma solo anche per chiarire, a quelli che rilasciano dichiarazioni un po' surreali, in radio...che la minoranza approfitterebbe delle malattie dei colleghi per non presentare ordini del giorno e dimostrare che ci sono Consigli in bianco. Al prossimo Consiglio, ecco, vorrei invitare i colleghi di maggioranza a studiarsi i regolamenti consiliari e a non permettersi, mai più, di ledere la nostra onorabilità di Consiglieri regionali, perché abbiamo il massimo rispetto per le condizioni di salute di tutti; quindi studiatevi meglio le cose, invece di dichiarare alla radio che studiate, vi preparate e quant'altro, e poi rilasciate delle dichiarazioni vergognose!
Entriamo nel merito di questa questione; ecco, non vorrei che quest'aula di Consiglio regionale si trasformasse in un tribunale dove andiamo ad arringare rispetto ad articoli, codici, codicilli. Per cui, anche le tante persone che stanno prestando attenzione su un'aula come la nostra, da cui si aspettano risposte importanti su tre partecipate pubbliche importantissime nella nostra Regione, al di là delle diverse situazioni in cui si trovano...la CVA, che è un po' il fiore all'occhiello della Valle d'Aosta, il nostro...diciamo bene più prezioso che abbiamo per il futuro imprenditoriale di questa Regione, ancorché una società pubblica, interamente a capitale pubblico; la Casino, che ha un potenziale enorme - Resort, Billia e Casinò - ma che sappiamo vivere un momento di estrema difficoltà gestionale, e quindi il potenziale resta enorme, ma certamente bisognerà fare delle scelte anche molto delicate; e poi VdA Structure, che è invece un po' la Cenerentola, è quella che fa danni, da anni, al bilancio della Regione, arrecando, credo, una situazione debitoria che peggiora di anno in anno e che sta diventando insostenibile...peraltro, a fronte di un perdurante percorso di assunzioni: cioè tutte le società che hanno difficoltà economiche, vediamo il Casinò e quant'altro, tendono a limitare, a bloccare le assunzioni. Qui siamo di fronte a un caso unico al mondo in cui una società che fa perdite colossali assume!
Su tutto questo si voleva far chiarezza con domande molto semplici, domande che sono state formulate, tengo presente, dalla II Commissione, non dai Consiglieri di minoranza. Cioè, i Consiglieri di maggioranza che, insieme a noi, hanno chiesto delle cose come questa: "elenco dei premi corrisposti e relativo valore conferiti al personale negli anni 2011, 2012, 2013... - esempio: premi di risultato o di premi di produzione - ...elenco di affidamento di lavori, servizi e forniture relativi al triennio con specifica indicazione delle ditte a cui sono state inviate"...si chiedevano cioè dei dati. Tutti d'accordo a chiedere questi dati, e arriva una rispostaccia incredibile, surreale, da parte dei vertici di CVA che ci dicono che queste domande "sono del tutto avulse dai dichiarati obiettivi e intenti di questa commissione", cioè un signore, un manager che si occupa, anche bene, credo, della sua...visti i risultati economici di CVA, e poi andremo a vedere le parti opache che non volete far venir fuori...ci dice chiaro e tondo che non conosciamo neanche che cosa ci stiamo a fare nelle commissioni, ci dice che i temi che erano formalmente indicati in oggetto non erano quelli che avevamo visto nella trattazione...in pratica ci contesta l'agire dell'intera commissione. Anzi, addirittura si permette interpretazioni politiche, e dice: tra l'altro, queste domande che ci fate corrispondono agli obiettivi di quella Commissione d'inchiesta già oggetto di una precedente mozione, quindi risalgono a una mozione di luglio, poi non approvata dal Consiglio regionale, e quindi voi non avete titolo a chiedere queste cose! E quindi più volte, in Consiglio regionale, sin dall'inizio del Consiglio regionale, i Consiglieri venivano qui e dicevano: Presidente Rini, ci ascolti! Non ci danno risposta ai "116", Presidente Rini, faccia qualcosa!
Allora il Presidente Rini, oggi, dopo che girava nei corridoi...soprattutto c'erano voci di Consiglieri che dicevano che bisognava avere un parere autorevole, andare a ricercare nella massima giurisprudenza mondiale le risposte a questi quesiti...oggi arriviamo, dopo questa indagine che è stata fatta - ci dicono - dai nostri uffici interni, che sono assolutamente competenti per farlo...quindi si è rinunciato a quest'esplorazione tra i massimi esponenti del diritto internazionale e mondiale...ci dicono: la Presidenza del Consiglio è super partes. Allora, forse io ho capito male...invece di super partes doveva dire che è sulle nuvole, perché stando seduti lassù, dopo un po' si perde il contatto con la realtà che c'è quaggiù, cara Presidente, perché sentirci dire che è super partes, quando proprio nel suo ruolo di super partes doveva tutelare i Consiglieri che utilizzavano un articolo, come bene ha evidenziato il collega Chatrian, questo benedetto articolo 116, che tutti quelli che lo leggono non hanno alcun dubbio che il Consigliere regionale può chiedere un atto e questo atto gli dev'essere consegnato... Di tutto questo lei ci dice: "eh, però, state attenti, non è che io posso dare delle sanzioni, Presidente della Regione, posso solo utilizzare una procedura di natura sollecitatoria". Ma la parola "sollecitatoria" può avere vari risvolti. Vi faccio degli esempi concreti: basta un piccolo tweet di un Presidente del Consiglio che dica: "...no, no, signori di CVA, voi i dati li dovete dare" e quel piccolo tweet diventa una notiziona su tutti i giornali e i signori di CVA quei dati ce li danno! Se io invece aspetto delle settimane, devo fare delle verifiche, degli approfondimenti e poi scrivo delle cose del tipo: "si potrebbe chiedere, ma non proprio tutto, forse qualcosa, ma non sappiamo esattamente cosa, magari la società in house"...quella è una procedura che chiaramente chiunque, anche un cittadino comune, capisce che di sollecitatorio non ha nulla! Quello è come dire: "non so che pesci pigliare, vedetevela un po' voi! Ecco il grande ruolo del Presidente del Consiglio della Valle d'Aosta, è quello che dice: "ma facciamo magari un grande incontro, Presidente della Regione, Capigruppo e CVA, e ci mettiamo tutti lì a dire che cosa si può dare e che cosa non si può dare". Noi diciamo che questi atti sono dovuti, ce li dovete dare! E lei, Presidente del Consiglio, deve battersi perché questi dati diventino accesso ai Consiglieri regionali. Se dentro a questi atti ci sono informazioni riservate, delicate, e un Consigliere regionale sbaglia nel diffonderle e ne fa un uso improprio c'è un'altra procedura sanzionatoria che a lei non deve riguardare. Giustamente lei deve dire: "stia in guardia a come usa questi dati", ma non può dire: "non glieli do, perché non so se poi lei li usa bene"...da dove scaturisce questa interpretazione che è meglio non darli perché poi non sappiamo come li usate? No, voi li dovete dare, e poi ognuno sarà responsabile delle conseguenze degli atti che fa! Quindi oggi non c'è assolutamente chiarezza su questa assoluta necessità di rispondere alle richieste del Consigliere regionale. Non ci sono dubbi, non ci sono interpretazioni che tengano. Lei doveva dire: "questi atti, 116, devono avere risposta"!
Ovviamente la grande efficienza della società private che cosa ci dice? "Eh, ma noi abbiamo dei tempi, qui c'è gente che lavora eh! Qui c'è gente che si tira su le maniche, non abbiamo mica tempo di rispondere ai Consiglieri regionali". Allora io ho fatto una ricerca con i lentissimi uffici pubblici dove la gente non riesce a dare risposte, eccetera, e sono andato da una segretaria che lavora ai gruppi consiliari e ho detto: "mah, vorrei fare una richiesta per avere tutti i dati sulla procedura di appalto di affidamento delle pulizie del Consiglio regionale". E mi sono detto: "boh, aspetterò una settimana, perché sai come lavorano nel pubblico"...mezz'ora dopo avevo un dossier alto 5 centimetri di carta, con tutto il bando di concorso, tutte le gare d'appalto. Ma che diavolo fanno nelle società private questi impiegati, che non riescono a tirarci fuori una gara d'appalto? È tutto elettronico! Basta pigiare un tasto sul computer e escono fuori i dati! Ma ci prendete anche in giro? E lei, anziché difenderci, anziché dire: "questa è una presa in giro", dice: "io non entro nel merito della lettera di CVA"? Ma come non entra nel merito? Ma allora che cosa ci sta a fare, Presidente del Consiglio, se non entra nel merito? Cos'abbiamo fatto un Consiglio straordinario per sentirci dire che lei non entra nel merito? Lei deve entrare nel merito! Deve dire: "CVA, ma sta scherzando? Quanto ci vuole per dare un documento di questo tipo?" Se nel pubblico, quelle "lente" persone che lavorano nel pubblico, in mezz'ora forniscono tutta una gara d'appalto, vuoi che l'efficiente privato, che dispone - e lo sappiamo - non di pochi dipendenti, ma in questi anni di assunzioni a gogò, non riesce a fornirci questi dati? Questo era un elemento discriminante per vedere la sua buona volontà o meno.
E non la faccio troppo lunga, arrivo al punto nodale su cui voglio chiarirmi anche con chi sta dall'altra parte, cioè con i Consiglieri regionali di maggioranza. Allora: ruolo delle commissioni consiliari. Ci fa la lezioncina, la lezioncina che è esattamente il Regolamento regionale...lo sapevamo, non c'era bisogno di approfondimenti, non c'era bisogno di studi...questo Regolamento lo conoscevamo perfettamente. Si dice: la II Commissione non ha compiti per fare chissà quale indagine...peccato che io ho le convocazioni che manda il Presidente della II Commissione. Innanzitutto, quella che si doveva occupare di CVA, Casino e Vallée d'Aoste Structure non è la II Commissione normale, per scelta d'aula. E qui non ci faremo più fregare dalla vostra parola, perché...guardo il collega La Torre, guardo il collega Borrello, guardo il collega, che è sparito, Perron...non siete persone di buona fede, se non tenete conto che avevate dato la parola in aula! A me interessa più la parola del cincischiare la storia: "mah, questa commissione si può aggiustare, vediamola, chiamiamola d'inchiesta...no, qui, in quest'aula, avevate dato la parola che la II Commissione veniva allargata ai Capigruppo, quindi non era più la II Commissione normale, ma di fatto una sorta di commissione speciale che doveva approfondire i temi che avevamo detto: conoscenza e trasparenza delle partecipate, dov'era evidente che volevamo andare a vedere gare d'appalto e assunzioni. Basta col tagliare fuori le imprese valdostane dai lavori di CVA! Basta! Basta assunzioni che non sappiamo da dove arrivano! Era chiarissimo a tutti che cosa volevamo fare. Vi nascondete? Dove siete finiti? Siete pronti oggi, qui, a spergiurare per salvarvi il vostro posto e dire...per paura del Presidente Rollandin oggi vi rimangiate tutto? Avete così paura del Presidente Rollandin che non siete in grado di dire che in quest'aula avevamo deciso insieme di fare questo percorso? Adesso cincischiamo: II Commissione non proprio, ma forse...guardate qui le convocazioni! È chiarissimo! Viene introdotto, nella convocazione della commissione, il concetto "ai Capigruppo"; vuol dire che non è più la II Commissione normale, ma c'è una commissione di fatto, di fatto speciale. Non era scritto...adesso andate a inventarvi tutti i trucchi che volete, non siete persone di buona fede! Non ci fideremo neanche più un secondo di voi, è chiaro? Perché era chiarissimo a tutti qual era il mandato che avevamo dato alla II Commissione allargata ai Capigruppo.
Per me, è quindi una gravissima delusione oggi apprendere che ancora il Presidente svolge quest'attività di Ponzio Pilato: "non sto né di qua, né di là...avete ragione, sì, ma non troppo...potrete fare, ma state attenti a non fare troppo". La sostanza della cosa è: dove vogliamo andare? Qual è il vostro obiettivo? Prendervi altro tempo, dare altri due o tre mesi in là, magari poi questa cosa annoia, no? C'è già un po' di gente che dice: "ma parlano sempre di CVA? Chissà che c'è da parlare...ma parlano sempre di Casinò? Chissà come mai", no? Eh, certo, perché è allungare il brodo, tentare di andare in là, sopravvivere un altro mese, magari cade una stella cometa, magari...chissà, cambia questo passaggio sfavorevole tra Saturno, Nettuno e Marte...tutti i pianeti contro la Valle d'Aosta; è una cosa che non se ne può più. Non se ne può più: lo zodiaco si è schierato completamente contro la Valle d'Aosta, non ce ne va più bene una! Allora, io trovo che questa cosa sia scorretta.
Oggi, da quest'aula, deve uscire un Consiglio regionale più forte, che il mandato del Consigliere sia ritenuto e valorizzato per quello che può fare, le commissioni devono uscire con il loro ruolo...quelle normali lo sappiamo che hanno quel ruolo lì, però se ci nascondiamo che quest'aula, com'è a verbale, aveva dato un mandato speciale alla II Commissione allargandola ai Capigruppo, come risulta dagli atti ufficiali di cui dispongo, allora c'è qualcuno che, per paura del Presidente Rollandin, si è rannicchiato sulla sua sedia. Eh, io non ci sto più a questo modo di fare! Voglio ribadire fino in fondo che cosa ci stiamo a fare in questo Consiglio regionale.
Non vogliamo danneggiare nessuna società; noi, anzi, stiamo facendo il bene di quelle società, perché solo se ci sarà trasparenza, gestione aperta a tutti, riusciremo a tagliare gli sprechi, gli appalti che vanno agli amici degli amici e, forse, tutti avranno pari diritto di accedere a quei pochi posti di lavoro che sono rimasti in Valle d'Aosta.
Presidente - Grazie collega Donzel. Ha chiesto la parola il collega Ferrero. Prego.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Ci siamo beccati la noiosa e inconcludente - direi al 90 percento - lezioncina che abbiamo avuto dalla Presidente del Consiglio che oggi ha assunto un ruolo di maestrina. Io non sono un principe del foro, non starò a ripetere considerazioni, elucubrazioni sulla dottrina, quello che dice e non dice; però, secondo me, i valdostani, chi ci segue, hanno diritto di sapere perché siamo qui oggi e io mi vergogno, come ci vergogniamo tutti noi dell'opposizione a essere qui, oggi, per una cosa del genere.
Noi siamo qui, oggi, per riuscire a capire il significato di due frasi. La prima: "Con riferimento alle società partecipate in misura minoritaria dalla Regione, il diritto di accesso dei Consiglieri regionali è pari a quello riconosciuto ai rappresentanti nominati dalla Regione negli organi delle società stesse". La seconda: "Il diritto dei Consiglieri non può essere limitato a causa della natura riservata dei documenti". Siamo qui, in un Consiglio straordinario, per riuscire a capire due cose che sono lapalissiane, che anche un bambino riuscirebbe a capire.
Oggi, qui, mi spiace dirlo per i colleghi della maggioranza, siete in 17 perché manca uno, sennò sareste in 18 Consiglieri incapaci e incompetenti che non sono neanche in grado di capire quello che è scritto sul Regolamento che disciplina la loro attività. È una cosa che ci lascia allibiti! Dopo 6 mesi, dopo decine di anni, i "geni del Palazzo", politici e i vostri funzionari e dirigenti - sempre gli stessi, alcuni non se ne abbiano a male - hanno dei dubbi esistenziali. Chi siamo, cosa possiamo fare, cosa possiamo chiedere...paura, grande paura! Anche lei, Presidente Rollandin, io capisco dopo 37 anni...e lei, Presidente Rini, con una laurea in giurisprudenza, come dice il suo curriculum, dopo ormai 8 anni, ha i dubbi che non avrebbe uno studente al primo anno di università in scienze giuridiche! Ma cos'è successo? Fatecelo sapere! E vorrei sapere anche i nomi e i cognomi - le nom et le cognom - di quei dirigenti regionali dei cosiddetti "Servizi legali" che sono stati, anzi che non sono stati in grado di darvi almeno qualche indicazione obiettiva su una cosa così scontata! Perché paghiamo a botte di 100 mila euro all'anno dirigenti o coordinatori che non riescono neanche a leggere due frasi che leggerebbe un bambino dell'asilo! Li paghiamo forse per farli tacere quando dovrebbero dire qualcosa che è scomodo al potere? I cortigiani non ci hanno mai suscitato un grande interesse, né una grande simpatia.
Ci è stata presentata dalla Presidente del Consiglio, mezz'ora fa, una semplice lettura di principi, di prescrizioni, tutto lì, ma questo è materiale che non ci interessa. La lettura del Regolamento la potevamo fare tranquillamente anche noi, prima. Potrei stare tutta la mattina io a leggervi decine di sentenze dei Tribunali amministrativi regionali e del Consiglio di Stato che dicono tutte la stessa cosa, tutte la stessa cosa (trovatemene una contraria, la voglio vedere!): "Non può essere limitato il diritto dei Consiglieri comunali, provinciali e, di conseguenza, regionali, ad avere i documenti che richiedono". Pensate che addirittura più avanti il decreto legislativo 267 del 2000, il Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali è più avanti di noi, è più avanti di quello che stiamo pensando e facendo noi adesso! Due principi vengono fuori in maniera chiarissima da queste sentenze...io non faccio 20 minuti come ha fatto la Presidente del Consiglio...il primo è che non dobbiamo dire perché chiediamo questa fattura o quel documento; il secondo è che la Regione o l'azienda partecipata non possono sindacare i motivi della richiesta di accesso perché diventano altrimenti degli arbitri, stabiliscono essi stessi l'estensione del controllo del proprio operato...è come se un vigile venisse a controllarmi la macchina e io gli dicessi: "no, guarda, le gomme sono lisce, ma non me le vedi; i fari sono spenti, sì, ho due luci bruciate però guardami il motore". Ma capite che siamo arrivati a un punto che è un punto di non ritorno? E poi per avere quali pareri? I pareri che sono arrivati a noi dall'Associazione Forte di Bard, dei pareri legali che ci limitano, dei pareri legali di CVA, dei pareri legali che arrivano da Frigerio della Casino. Ogni volta che io spedisco una lettera per chiedere un documento, o per chiedere una fattura, o per chiedere delle delucidazioni, questa lettera la mando, anche per conoscenza, al Presidente del Consiglio. Ma perché la mando per conoscenza al Presidente del Consiglio? Per fare un passaggio di carta? Fino adesso è stato così, non abbiamo capito quale sia questa utilità.
Adesso però veniamo al nocciolo della questione: di che cosa si ha paura veramente, perché non si vogliono aprire le porte delle partecipate? È ovvio: dai documenti che escono, escono delle verità scomode, delle verità molto scomode, non solo quella che ha riguardato il figlio dell'Assessore Baccega, escono tante altre verità. A spasso per le fatture del Casinò ci troviamo un certo Signore Davide Perrin, che voi dell'Union Valdôtaine conoscerete, anche lui ha lavorato per la Casino come collaboratore; ci troviamo casualmente l'architetto Franco Manes, anche lui ha lavorato per la Casino e si è beccato un incarico...non è già anche un Sindaco dell'Union Valdôtaine? Ma capisco, i vostri sono tutti perfetti, i più bravi e più intelligenti! È brutto dire, lo capisco, che non mi hanno dato ancora risposta, mentre qui il treno farà due corse giornaliere, una di andata e una di ritorno! È triste chiedere quanto costa l'Audi A6 3000, 4 ruote motrici, cerchi in lega dell'Amministratore delegato della Casino, capisco che è duro, è duro dirlo ai pendolari! Quanto ci costa il noleggio di questa supermacchina? E quanto ci costa il noleggio delle altre supermacchine? Mentre qualcuno non riesce neanche a prendere il treno che non c'è, qualcuno va in giro a spese nostre, e infatti mi sono pentito di aver chiamato su, quando ho visto arrivare col macchinone Frigerio! Poteva starsene giù...venuto su poi per dirci nulla! Queste cose mi generano veramente un grande fastidio, mi generano un fastidio anche 297 mila euro per i servizi di portierato che la Casino paga a un certo "signore" della Fédération Autonomiste, titolare di società...eh, questo sì, mi dà veramente fastidio!
E adesso veniamo - non voglio intrattenermi oltremodo - al comportamento dei Consiglieri di maggioranza. Ma veramente, scusate, io ve lo dico sinceramente, non offendetevi, ma svegliatevi! Non siamo al Forte di Bard a fare le comparse per la scena del film "The Avengers", siete stati eletti lo scorso anno, siete stati eletti, vi beccate quello che vi beccate ogni volta al mese, non i 150 euro a botta per la comparsa, per stare lì e non tirare neanche una parola! Cosa aspettate, solo il 27 del mese...esclusa la collega Péaquin, che almeno ha avuto il buon gusto di devolvere il suo stipendio? Eh, io non so...questo lo chiedo al compagno La Torre, all'ami Perron, a Borrello, non so come si chiamano loro della Stella Alpina, allo "stellato" Borrello! Guardate, siamo arrivati a un punto in cui, anche dai Consiglieri di maggioranza, vorremmo avere una risposta che sia chiara, che non sia il solito sussulto post mortem del Consigliere La Torre, che ogni tanto ha questo tremolio che lo risveglia improvvisamente e poi dopo ritorna nell'oblio, ritorna a sonni che sono sonni ristoratori.
La Presidente ci ha detto che lei non ha nessuna capacità coercitiva, che lei sarà vigile, ma se è stata vigile come in questi 6 mesi possiamo dire che siamo ben a posto! Noi abbiamo bisogno di essere tutelati, tutelati, noi abbiamo bisogno di interventi che siano degli interventi da vero Presidente del Consiglio; non stiamo alle definizioni e alle divisioni tra società in house e società che, invece, svolgono servizi che non sono servizi esclusivamente pubblici...non esistono in giurisprudenza, non c'è nessuna divisione come quella che ha effettivamente portato la Presidente del Consiglio.
In questi 7 mesi, di fatto non abbiamo mai avuto un Presidente del Consiglio, non ci siamo sentiti assolutamente tutelati. Abbiamo sentito alcune promesse che sono le promesse che sono state fatte di nuovo in questa sede. Noi abbiamo bisogno di certezze, le promesse le lasciamo a certa politica che sulle promesse ha fatto le sue fortune e che sulle promesse, però, cadrà questa volta. C'è stato negato per l'ennesima volta un sacrosanto diritto. Oggi, semplicemente siamo qui a celebrare il massacro della democrazia in questo Consiglio regionale.
Presidente - La parola al collega La Torre.
La Torre (UV) - Grazie Presidente.
Mi vedo costretto a cambiare un po' l'asse del mio intervento. Inizierò quindi modificando l'indirizzo, parafrasando Renzi in quella che è stata la riunione dell'altro giorno.
Mi rivolgo a Ferrero e gli dico: "esca da questo blog, Ferrero, lei deve uscire da questo blog", perché se la prima persona che non porta rispetto alla dignità del Consiglio e ai colleghi è lei, non può pensare che poi altri, all'esterno di questo Consiglio, portino rispetto e riconoscano dignità a lei; perché quando lei fa un pot-pourri dove dice anche delle cose che hanno un senso e sono anche, per qualche verso, motivi di riflessione, ma poi li infarcisce di una serie di cattiverie e di brutalità...mi consenta di dirglielo, glielo posso dire perché ho anche un'esperienza...di brutalità, questo non è utile a lei, mi creda, non è utile a lei. Non è utile a noi, a noi non è utile assolutamente, ma non è utile neanche a lei! No, no, io non piango. Guardi, io non ho il problema, come diceva prima, di quelli che si fanno...io mi sono già fatto eleggere anche troppe volte...cerchi di farsi eleggere lei, la prossima volta! Però le do un Consiglio, guardi, lo do davanti al blog: se fa così non va lontano, perché oggi quello che serve, certamente, è evidenziare i problemi, ma anche trattarli in modo serio, poiché è questo quello che fa cambiare le cose, non è andando ad affrontare gli argomenti come ha fatto ieri il suo leader, insultando le persone...con quel sistema non si va da nessuna parte. Non era obbligato a candidarsi in Regione, il "Cinque Stelle" non era obbligato a partecipare al Governo, poteva fare un movimento extraparlamentare; le rivoluzioni avvengono nelle piazze...basta guardare l'Ucraina...se lei pensa che si debba fare una rivoluzione, la faccia nelle piazze! Non ha bisogno di venire nei luoghi che schifano! Nessuno la obbliga a venire in un luogo che a lei schifa! Non ci venga, se le fa schifo e sente puzza di qualcosa che non le piace, può uscire! Quindi questo dà fastidio a livello personale...e le ho risposto a livello personale!
Voglio parlare invece di quella che è la questione. Intanto ringrazio il Presidente del Consiglio per il contenuto del chiarimento che cerca, per qualche verso, di ristabilire quello che è un equilibrio funzionale tra quello che è il Consiglio, le istituzioni, e quelle che sono le società partecipate, cioè quelle che operano all'esterno. Io credo che quello che è il punto in discussione non sono tanto le domande, è proprio questo elemento di ricerca di un equilibrio tra la Regione e le società partecipate, perché è innegabile che siamo in presenza di un corto circuito, innegabile. È una situazione che evidentemente si è palesata nell'andamento delle commissioni e quindi abbiamo dovuto prenderne atto, tant'è vero che la nostra commissione ha preso carta e penna e ha scritto al Presidente proprio per cercare di dirimere questa situazione; così come anche può sembrare - e come qualcuno ha fatto osservare - che il fatto di non voler dare le risposte da parte delle partecipate sia un modo per eludere la trasparenza.
Ebbene, io, qui - e l'avevo già detto nell'altro Consiglio - sono a favore della trasparenza, e credo che non ci sia nessuno a sfavore della trasparenza, quindi non riesco a capire su questo principio dove ci si debba scontrare...al limite, forse, la vera analisi dovremmo farla sulle partecipate. E qui viene fuori una questione che io, ogni volta, non sento mai toccare. Le partecipate sono degli organi esterni con funzioni in parte privatistiche gestite dai Consigli di amministrazione. Questi Consigli di amministrazione hanno delle responsabilità, perché quello che riguarda il confronto in merito a quelle che sono le prospettive e quelli che sono gli indirizzi delle società dovrebbe avvenire prima di tutto all'interno dei Consigli di amministrazione. Ma io di questi Consigli di amministrazione non ne sento mai parlare, ne sento parlare solo quando è il momento delle nomine, dove c'è una folla di persone che cerca di farsi nominare nei Consigli di amministrazione senza nemmeno rendersi conto delle responsabilità che vanno a prendersi! Io lo voglio dire a questi colleghi amici che sono nei Consigli di amministrazione: "ma guardate che voi non sapete le responsabilità che vi state prendendo"! Non sapete quello che sta succedendo, perché dal prossimo anno - io lo dico per chiarezza anche a voi - bisognerà fare i bilanci consolidati! E sapete che cos'è il bilancio consolidato? Un bilancio di gruppo della Regione con le sue partecipate, vuol dire che gli utili o le perdite delle società partecipate faranno parte del bilancio della Regione! E non ci possiamo nemmeno dimenticare che la spending review prevede - a partire da non so quale bilancio, ma credo che entri già in funzione, è in vigore - che chi porta tre bilanci consolidati, di seguito, in perdita, deve andare a casa! Quindi non ci possono più essere le scuse dei Consiglieri di amministrazione che dicono: "ah, ma io ho letto l'ordine del giorno all'ultimo minuto"...non ci deve andare allora in quella società partecipata! Oppure dice: "io non so niente sul piano degli indirizzi"...e non ci deve andare allora!
Questo è il vero problema: che le società partecipate hanno degli ottimi manager, ma hanno dei Consigli di amministrazione che probabilmente se ne occupano poco. A me piacerebbe sentire i Consiglieri di amministrazione, perché è anche ora di dire, alle persone che vogliono partecipare a questi ruoli importanti e che hanno delle cariche significative, che si devono assumere delle responsabilità! Poi qualcuno dirà: "già, ma io devo fare il Consigliere di amministrazione di Finaosta per 5 mila euro all'anno"...eh, bisogna vedere quello che fa, bisogna vedere quello che fa... Se fai poco, 5 mila euro sono tantissimi, se fai veramente il tuo lavoro, far parte di un Consiglio di amministrazione di una società che ha un giro probabilmente di un miliardo di euro, o non so quanto, probabilmente sono pochi!
Qui c'è una fuga dalle responsabilità, il vero problema è questo. Non è che noi ci dobbiamo rimbalzare o rimbalzare sul Presidente del Consiglio o su di noi accuse infamanti che non servono a niente, se non a fare un po' di cinema a blog! Noi dobbiamo affrontare i problemi seriamente! Una società ha il Consiglio di amministrazione perché dovrebbe svolgere dei compiti, e noi dovremmo poter valutare...non tanto interrogando, perché io non voglio interrogare, non mi sento un giudice istruttore, quanto valutando, non interrogando, valutando...a preventivo e consuntivo; perché se io so quali sono gli indirizzi in una società a preventivo e, nel corso dell'anno, con degli step posso verificare i risultati, io, a consuntivo, posso andare a vedere quello che hanno fatto, e conseguentemente capire dove il bilancio ha una risposta, qual è il motivo su cui io possa intervenire, anche per aiutare. Io non ho piacere di sentir dire che Vallée d'Aoste Structure va male...il problema è cercare di farla andar bene! Allora il problema qual è? Fare le domande per mettere in difficoltà o intervenire per cambiare le cose? Questo è il problema!
Quindi non è che qui dobbiamo scannarci tra di noi...Ferrero, adesso torno indietro, nel senso che non voglio mica offenderla, sennò avrei dovuto parlare anche a Donzel che è diventato astrologo e sembrava che sapesse tutto sull'astrologia...però, cavolo, l'unica cosa che non ha visto nelle stelle è che lei ha sostenuto Cuperlo e poi ha vinto Renzi...lì, probabilmente, quel giorno l'astrologia non è stata favorevole nei suoi confronti, però...no, vabbè, stavo scherzando, ho voluto fare un intervento di alleggerimento, d'altronde anche lei li fa, anche lei li fa... Allora il senso è: vogliamo fare una discussione seria?...
(interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)
...ma non si offenda, io non volevo offenderla! Lei scherzava sulle stelle...scusi, adesso quando scherza lei può scherzare e se io le faccio un'osservazione moderata si offende? Con quello che ha detto Ferrero io cosa devo fare? Io non so, qui probabilmente si dovevano tirare le bottiglie con quello che ha detto Ferrero! Però io lo capisco, perché ha anche lui un ruolo che giustamente deve ricoprire.
Però io dico: ma vogliamo parlar seriamente? Qua il problema è un sistema, un sistema che in qualche modo...io non voglio neanche adesso capire quello che è stato, ma guardando a oggi, in un sistema complessivo del Paese che sta cambiando, noi dobbiamo ripensare questo sistema Valle d'Aosta, e dobbiamo riorganizzare tutto il sistema perché sia sinergico! Ecco perché le partecipate diventano centrali: perché sono vero motore di questa Regione...non tutte, magari fosse così, ma alcune sono vero motore di questa Regione. Ecco perché si crea un interesse, ma non può essere un interesse di conflitto, ed è per quello che io dico dobbiamo ristabilire regole corrette. È giusto che ci sia la trasparenza, che ci sia l'informazione, che si possa intervenire sulle cose concrete e modificando gli atteggiamenti e i comportamenti, ma per farle funzionare meglio, e quindi non può essere un clima di conflitto, non ci può essere uno scontro, perché lo scontro ci deve essere, ma deve servire a qualche cosa, perché sennò è fine a sé stesso.
Io non credo che la gente fuori voglia solo sentire confusione, non credo che la gente fuori voglia solo sentire persone che si insultano; penso che la gente voglia capire come stiamo cercando di attrezzarci per creare posti di lavoro, per dare una prospettiva a questa Regione e anche la trasparenza per dare un'equità...giusto, giusto, è giusto. Non credo che nessuno si voglia sottrarre, anche perché non possiamo farlo, perché anche dall'esterno agiscono in maniera forte, quindi nessuno si può sottrarre. Ma questo cosa vuol dire? Vuol dire affrontare le cose su un piano serio, costruire un percorso! Ecco perché io, l'altra volta, quando c'è stata la proposta della mozione sul mandato del Consiglio, ho chiesto di ritirare quella mozione: proprio perché volevo che ci fosse l'inizio di un percorso...che poi era già iniziato nell'altra legislatura, perché se vi ricordate, già nell'altra legislatura, la I Commissione si era data un impegno preciso sulle partecipate. Allora, non riusciamo andare avanti su questo? Facciamo chiarezza una volta per tutte! Fissiamo i confini di tipo...come dire? istituzionale...li conoscevamo già tutti, ma il Presidente li ha ribaditi, e non è poco...quando dice che il "116" si applica come viene letto non è poco, non è che ha detto proprio una banalità! E poi dice: "non viene applicato"...allora il richiamo deve essere fatto nei confronti delle società. Il corto circuito è stato generato dalla lettera di CVA, è chiaro! Io stesso ho telefonato personalmente per dire di una lettera scritta male, a mio avviso, perché crea un corto circuito, entra nel merito, non entra nelle domande, le domande sono un'altra cosa, entra nel merito, ed è stato secondo me un errore che ha creato un corto circuito istituzionale.
Vogliamo ripristinare un percorso di lavoro? Vogliamo ritrovare la volontà di andare dentro, con le mani, in queste partecipate, non solo per scoprire le cose che non vanno bene, ma anche per capire gli indirizzi, in modo che all'inizio dell'anno e durante l'anno possiamo poi verificare, a consuntivo, se abbiamo ottenuto gli obiettivi, se i soldi che sono investiti e gli investimenti portano dei risultati? Questo è, se vogliamo essere utili, non è perdere tempo! Lo capisco che qui, se interveniamo noi, magari facciamo perdere tempo...Donzel dice che faccio perdere tempo... Questo è un tentativo di costruire un percorso del Consiglio, "del Consiglio", non della maggioranza, del Consiglio. Poi, evidentemente, è chiaro che può essere anche respinto, ci possono anche essere posizioni rigide.
Adesso leggeremo le risoluzioni, vedremo, le valuteremo. Credo che poi più tardi chiederemo anche una sospensione...penso che sarà necessario. Non so se ci sono altri iscritti, ma adesso io finisco qui, e poi mi riservo un altro intervento.
Presidente - Colleghi, altri?
Il y a d'autres requêtes d'intervention? A demandé la parole le collègue Viérin Laurent.
Viérin L. (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Sinceramente aspettavamo il terzo pezzo della maggioranza, a questo punto, che non si è ancora espressa, per poter avere degli elementi oggettivi sulla posizione che questa maggioranza ha nei confronti della nostra risoluzione; una maggioranza che in una parte scopriamo anche "renziana", e ci fa anche piacere...anche perché in questi giorni scopriamo che anche i nostri desaparecidos romani sono diventato renziani, no? Dopo aver discreditato, durante tutta la campagna elettorale, chi si era permesso di andare a votare Renzi alle primarie, adesso li scopriamo renziani...
A parte questo, senza entrare nel merito di considerazioni che esulano dalla discussione odierna, noi, Presidente, abbiamo ascoltato con attenzione la sua introduzione, un'introduzione che ha cercato di salvare capra e cavoli, ha cercato, in parte, sì, di dire che...dandoci delle spiegazioni, dandoci un ripasso generale sul Regolamento del Consiglio, ricordando ciò che è già codificato da un Regolamento interno e, sinceramente, di cui noi eravamo già a conoscenza; ripasso generale che forse dovrebbe fare anche a qualche Consigliere che, in questi giorni, ha affermato che il Consiglio della settimana prossima è una pagina bianca, perché la maggioranza non ha potuto presentare le leggi poiché c'è un assente, e quindi, non essendo in 18...come si fa a votare una legge? Ecco, allora il ripassino generale, magari, oltre a farlo qui, in Consiglio, le consigliamo di farlo anche nelle "segrete stanze" o comunque nelle sale delle commissioni, dove magari nel ripassino quotidiano evitiamo tutti di fare figure all'esterno, di Consiglieri che vanno a sparare massime che mettono un po' sul ridere il ruolo che noi stiamo esercitando, tutti, all'interno di quest'aula.
Al di là di questo, abbiamo ascoltato con attenzione e ci chiediamo in questo momento, Presidente...ma noi le daremo una via di uscita...ci chiediamo in questa parte iniziale di legislatura, che comunque vede già 8 mesi di svolgimento, dove lei si ponga. Lei, a parole, oggi ci ha ricordato che lei è super partes, è garante di quest'Assemblea, delle regole, del funzionamento delle commissioni, e noi sicuramente ci fidiamo delle sue parole...anzi, iniziamo a non fidarci più delle sue parole...però noi vorremmo che in questo Consiglio si passasse dalle parole ai fatti; quindi noi le daremo oggi una grande possibilità di dimostrare che lei è super partes, perché il documento che noi abbiamo presentato è un documento che codifica ciò che, in parte, è contenuto nel Regolamento interno e, in parte, invece, deriva da questo dibattito. Vede Presidente, questi mesi di legislatura...è una legislatura travagliata, perché lei e la sua elezione a singhiozzo...e ce la ricordiamo tutti, l'elezione del Presidente Rini, è stata un'elezione a singhiozzo...questa legislatura è iniziata sotto gli auspici di una Presidente che rappresentava e rappresenta la maggioranza - perché ha dovuto votarsi per essere Presidente del Consiglio, non nella prima votazione, perché non tutti probabilmente, anzi, sicuramente, l'avevano votata - ma lei, nel discorso di insediamento, ci aveva garantito di voler essere il Presidente di tutti noi. Purtroppo, in questi mesi, lei non è stata sempre arbitro e al di sopra di ogni sospetto nel gestire quest'Assemblea, probabilmente lei ha sempre votato con la maggioranza così, per combinazione, ecco...però, in tutte le votazioni che sono state effettuate in quest'aula, lei, stranamente, ha sempre votato con la maggioranza. Allora già ci veniva qualche dubbio su questo ruolo super partes...perché super partes che cosa significa? Significa essere seduti lì e guardarci dall'alto o significa poi, concretamente, riconoscere ogni tanto che anche un atto della minoranza può essere votato? Quindi il suo "super partes", nell'intendimento che lei ci veicola, ci fa un po' sospettare nei primi mesi di legislatura.
Dopodiché, noi, in quest'aula, le poniamo dei quesiti, Presidente, e le manifestiamo il nostro disappunto perché i "116" a cui noi facciamo riferimento non vedono arrivare le informazioni. Lei dice di farsi garante di queste nostre istanze, ma non trasmette mai, attraverso lettera, com'è previsto dal Regolamento interno, queste remore a chi di dovere. E le dirò, precisando che non lo fa sempre, perché in due casi...nel caso del Casinò, io le avevo espressamente chiesto, in quest'aula, perché a seguito di una nostra richiesta non erano arrivate le informazioni e lei mi aveva detto: "ma ci vorrebbe la richiesta scritta"...no, Presidente, lei si deve far garante al di là delle richieste scritte, di ciò che non è arrivato e di ciò che non è ottemperato dall'articolo 116! Ma, al di là di questo, in aula lei ha ascoltato le nostre considerazioni. Le mozioni che sono state approvate da questo Consiglio, Presidente Rini, non sempre hanno poi dato corso. Adesso apprendiamo che l'Amministratore delegato rinuncia al premio...ma ci mancherebbe! Questo Consiglio ha chiesto all'Amministratore unico di rinunciare ad un premio, quindi lui ha semplicemente fatto quello che il Consiglio gli aveva chiesto...però, anche in quel caso, delle mozioni, degli atti di questo Consiglio che non sono stati portati avanti. L'atteggiamento omissivo che abbiamo riscontrato è stato da noi denunciato; l'abbiamo chiesto in tutti i modi: come Consiglieri singoli, in sede di Conferenza dei Capigruppo, nell'Ufficio di Presidenza, nelle commissioni, e anche in quest'aula le abbiamo chiesto di fare qualcosa.
Oggi, in effetti, nel suo intervento...perché lei sa benissimo, Presidente, che lei oggi è a un bivio della sua Presidenza, lei oggi deve scegliere: deve scegliere se essere Presidente del Consiglio di tutti o se, ancora una volta, appoggiare e tutelare chi è seduto leggermente al di sotto di lei...e oggi lei dovrà uscire da questa dicotomia, perché vede...non può continuare a vivere in questa ambiguità, perché è un'ambiguità che anche da un punto di vista umano probabilmente è difficilmente sopportabile, e politicamente però va chiarita, va chiarita, e noi glielo chiediamo, perché le enunciazioni di principio non ci bastano più. Allora lei ha fatto tutta una serie di considerazioni su questo Regolamento del Consiglio, sulle società in house, non in house, sull'articolo 116, dimenticandosi il comma 2, che è stato citato dal collega Ferrero, perché noi siamo equiparati ai Consiglieri di amministrazione, quindi nelle società in house o non in house...Presidente Rini, stiamo parlando di società a totale partecipazione pubblica della Regione, non stiamo parlando di società private come la Cogne Acciai Speciali o altre società che sono presenti in Valle...sulle cui società, chiaramente, come potere ispettivo dei Consiglieri, noi avremmo qualche difficoltà a intervenire. Qui è una questione politica, non è più una questione di Regolamento, di interpretazione...qui siamo di fronte a una valutazione e a una questione politica. Questo Consiglio, come azionista di riferimento, come proprietario delle società partecipate della Valle d'Aosta ha il diritto di avere accesso a questa documentazione sì o no? Presidente, lei ha citato le commissioni speciali, le commissioni d'inchiesta, il ruolo consultivo delle commissioni, e nel ripasso generale ci ha fornito anche la questione inerente a una parte di indagine conoscitiva. Beh, l'indagine conoscitiva in questo caso c'era, perché discende da un impegno del Consiglio! L'indagine conoscitiva viene autorizzata dall'Ufficio di Presidenza, e in questo caso c'era un impegno di tutto il Consiglio regionale ad andare in una certa direzione.
Noi siamo quindi convinti che l'operato dei Consiglieri regionali, a partire da questo Consiglio, sarà ribadito nell'espletamento del loro mandato, nel dare loro la possibilità di avere accesso a qualsiasi tipo di informazione, salvo, salvo, chiaramente, la questione della riservatezza, quindi compatibilmente con il nostro mandato. Allora, Presidente, ciò che noi le chiediamo oggi, e ciò che è codificato in questa risoluzione lo prevede, è che lei ci dica - ci dica, perché per noi è una questione preliminare - se lei concorda, se lei è disposta a votare questa nostra risoluzione, perché la maggioranza è libera di fare tutte le sue valutazioni su questo documento: sospensioni, proponendo modifiche, proponendo...perché anche nei corridoi, le discussioni che abbiamo avuto in queste ore e in questi minuti, chiedono, anche attraverso la richiesta di sospensione del collega La Torre, una possibilità di dialogo su una risoluzione.
Noi le chiediamo, Presidente, di non schierarsi con la maggioranza; la maggioranza è libera di proporre, è libera di proporre un altro testo, è libera di proporre delle modifiche. Noi, a lei Presidente, chiediamo di votare questo testo, perché questo testo codifica semplicemente quelle che sono le istanze di questo Consiglio, e soprattutto fa rientrare nel documento quelle che sono le parti basilari del ruolo che noi dobbiamo ricoprire. Quindi urge un chiarimento, urge un chiarimento intanto per poter lavorare in futuro. Noi ci siamo sentiti in questo caso limitati, ma se non possiamo espletare il nostro mandato, noi crediamo che possiamo anche abolire il Consiglio Valle. A cosa servono i Consiglieri se semplicemente devono ratificare gli atti di Giunta nelle commissioni? Noi crediamo che il ruolo del Consigliere regionale debba essere quello di essere informato su tutto ciò che succede, anche nelle società partecipate, per farsi un'idea, perché la gente fuori da quest'aula per questo ci ha eletti e questo ci sta chiedendo. Noi siamo arrivati come extrema ratio alla richiesta di convocazione di questo Consiglio e mai avremmo voluto arrivare a tanto, ma alla fine questo Consiglio è un'opportunità; è un'opportunità soprattutto per lei, Presidente, perché qui è un problema di tutti, è un problema che lei deve risolvere, lei deve risolvere...politicamente intendo, e soprattutto non attraverso una sua appartenenza alla maggioranza. È chiaro, Presidente Rini, che lei oggi deve fare una scelta, si deve liberare da queste catene, si deve liberare da ciò che ancora la lega ad un ruolo che in parte dovrebbe essere garante di tutti, ma in parte la tiene ancorata a ciò che la maggioranza decide di fare. No, Presidente! Sei lei è Presidente di tutti deve essere effettivamente super partes, quindi a parole le facciamo un'apertura timida di credito, ma le chiediamo ufficialmente, adesso, di farci sapere qual è la sua posizione, anche perché questa sua risposta per noi è pregiudiziale; altrimenti noi metteremo in discussione il suo ruolo, come lei sta ricoprendo questo ruolo, perché noi non ci siamo sentiti da lei rappresentati e non ci sentiremmo più rappresentati da lei nel ricoprire questo ruolo, che noi non riteniamo essere, se non codificato, super partes. Quindi scelga lei, Presidente, fra la sua poltrona e quella che sta leggermente sotto di lei.
Presidente - Grazie...poltrone che qua non...credo che il dibattito sia molto più profondo e più serio.
Sulla questione del super partes, io tengo a ribadire e a chiarire che è il ruolo di super partes nello svolgimento delle funzioni che ho io e che, al pari mio, hanno i miei colleghi dell'Ufficio di Presidenza, vorrei ricordare...siamo in 5, in Ufficio di Presidenza, e tutti dobbiamo garantire il super partes nell'espletamento del nostro mandato. Al di là di questo, noi, tutti e 5, non siamo 5 tecnici, il Presidente non è tecnico, e così, quando sono sostituita anche da un vice, magari di minoranza, costui vota e vota in base ovviamente a delle indicazioni anche politiche. Quello che io oggi tenevo a ribadire, e ho colto quest'occasione, è che nell'espletamento del mandato, probabilmente discutendone anche in Ufficio di Presidenza, possiamo migliorare anche dei passaggi, e lo faremo tutti insieme, tutti e 5 insieme; su questo garantiremo un rafforzamento di questa funzione. Altra cosa è l'espletamento del ruolo politico, non siamo dei tecnici, tutti facciamo riferimento a un partito politico, questa è altra cosa.
Per quanto riguarda la risoluzione, credo che in gran parte - se non totalmente - riprenda quello che ho detto nel discorso, quindi credo che questo debba anche essere apprezzato, oggi, proprio anche in un'ottica di svolgimento al meglio di questo ruolo con imparzialità. Credo che abbiamo preso, in accordo anche con l'Ufficio di Presidenza, una posizione molto chiara; forse siamo stati ripetitivi, forse siamo stati troppo semplicistici anche nel ripetere cose magari ovvie e scontate, ma, visti i tempi che corrono, è meglio ripetere due volte cose a volte anche scontate; però credo che la posizione di questa Presidenza, oggi, sia stata chiara.
Ci sono altre richieste d'intervento? Non ci sono altre richieste? No, le risoluzioni vengono discusse tutte dopo. Siamo ancora nella discussione generale. Ha chiesto la parola il collega Borrello.
Borrello (SA) - Grazie Presidente.
Solo un piccolo contributo alla discussione, perché innanzitutto se siamo qui, oggi, è perché evidentemente c'è stato qualcosa che non ha funzionato, perché arrivare a produrre una richiesta di Consiglio straordinario per andare a interpretare quello che è il ruolo del Consigliere, vuol dire che c'è un qualcosa che non ha funzionato.
Noi andiamo nell'ottica di un ragionamento che va a cercare di definire quello che era già stato manifestato con una disponibilità prodotta in prima battuta dal Presidente della II Commissione e, successivamente, anche all'interno della Conferenza dei Capigruppo, per andare nella commissione competente a fare un'analisi rispetto a quelle che sono le società partecipate. Il percorso era iniziato si sono prodotte tutta una serie di audizioni; successivamente, si è avuto un "black out" - così come l'ha definito il collega La Torre - che ha fatto sì che dovesse venire riconosciuto quello che è il ruolo del Consigliere con un opportuno chiarimento prodotto in questa sede dal Presidente del Consiglio, che ringrazio...e ringrazio anche lo staff che ha prodotto tutta la collaborazione per arrivare a questo tipo di ragionamento...un opportuno chiarimento che è stato anche auspicato, ovviamente a 360°, sia dalle forze di minoranza, sia dalle forze di maggioranza, anche dalle dichiarazioni che sono state rese, e che ha portato "all'identificazione" - forse al chiarimento definitivo - di quello che è il ruolo del Consigliere, soprattutto per quanto riguarda l'attività ispettiva. Ritengo questo inquadramento giuridico e normativo opportuno, perché va nell'ottica di dare la giusta dignità anche al Consiglio, indipendentemente dalle appartenenze, maggioranza e opposizione.
Detto questo, dal punto di vista della discussione della risoluzione, io mi sono confrontato con i colleghi di maggioranza e col collega Capogruppo. Riterrei opportuno fare una sospensione per fare una valutazione in merito; in prima battuta, con i colleghi di maggioranza, e successivamente anche con i colleghi dell'opposizione. Vi ringrazio.
Presidente - Il Consiglio è sospeso.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 11,02 alle ore 12,47 e che dalle ore 12,47 assume la presidenza il Vicepresidente André Lanièce.
Lanièce (Presidente) - Riprendiamo i lavori, che sono stati sospesi su richiesta del Capogruppo della Stella Alpina. Ha chiesto la parola il collega Borrello; ne ha facoltà.
Borrello (SA) - Grazie Presidente.
A seguito della mia richiesta di sospensione, abbiamo avuto prima un confronto all'interno della maggioranza e poi all'interno dei Capigruppo per cercare di addivenire a un testo condiviso. Posso già anticipare che non siamo riusciti a trovare una quadra in tal senso e abbiamo presentato immediatamente due testi - quindi in totale due risoluzioni - alla Presidenza, che andremo poi a discutere quando sarà il momento.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Viérin Laurent; ne ha facoltà. Siamo sempre in discussione generale.
Viérin L. (UVP) - Sì, solo per mozione d'ordine. Per due domande: una per chiedere dov'è il Presidente del Consiglio, se partecipa al dibattito, se ha scelto la fuga, o se pensa di...
Presidente - È un attimo impegnata, ma è lì, nel suo ufficio...
Viérin L. (UVP) - Grazie Presidente per la risposta...la seconda è: non abbiamo afferrato bene...a seguito della vostra sospensione, c'era stata una richiesta di modifica del nostro testo, alla quale noi abbiamo semplicemente risposto "no", perché crediamo che nel nostro testo sia codificata semplicemente quella che è un'interpretazione del ruolo dei Consiglieri regionali. Quindi avete preso il nostro testo col "copia-incolla" e avete fatto le modifiche sul nostro testo o avete un nuovo testo che si può vedere? Solo per capire...
Presidente - Adesso do subito l'ordine di distribuire il testo che è stato presentato, perché ci sono due risoluzioni, una è pertinente, e l'altra è riferita ad un altro argomento, adesso...
Viérin L. (UVP) - Sì, Presidente, la prima domanda era rivolta a lei, la seconda era rivolta al collega Borrello...politicamente, per capire se il testo che avete predisposto deriva dal nostro testo con un "copia-incolla" e con due virgole modificate o se ci sono altre questioni politiche di cui si può discutere in quest'aula.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Perron; ne ha facoltà.
Perron (UV) - Grazie Presidente.
Per meglio precisare al collega Viérin e a tutti i colleghi del Consiglio, la maggioranza ha depositato due documenti distinti: uno ribadisce una serie di impegni circa il comportamento da adottare nelle procedure in atto all'interno delle società partecipate e controllate e, l'altra risoluzione, che nasce dalla discussione che abbiamo fatto in sede di Conferenza di Capigruppo, è un riformulazione, diciamo così, a voce e a pugno della maggioranza, la quale riafferma quello che abbiamo cercato di sostenere nella Conferenza dei Capigruppo.
A noi, a me in modo particolare, spiace evidenziare che gli sforzi che dal nostro punto di vista abbiamo cercato di fare, chiederei intanto alla Presidenza se vuole distribuirli, gli sforzi possibili per trovare un testo comune non hanno prodotto buon esito; testo comune sul quale noi avevamo apportato alcune piccole modifiche, leggere, mi permetto di suggerire, quasi di tipo tecnico, che forse da un punto di vista giuridico specificavano meglio ruoli e funzioni sia dei Consiglieri che delle commissioni. Questo non è stato possibile, quindi noi abbiamo provveduto a riformulare una risoluzione ex novo che ribadisce quello che, a nostro modo di vedere, poteva essere sostenuto e approvato dall'intero Consiglio sulla mozione che, invece, era stata depositata dai Consiglieri di opposizione. Quindi è una risoluzione di maggioranza che da una parte ribadisce con forza le funzioni ispettive e di controllo dei singoli Consiglieri, ribadisce con forza le funzioni di indirizzo e di controllo in capo alle commissioni consiliari, che quindi si esercitano anche attraverso l'accesso ai dati, alle informazioni riguardanti le società partecipate o controllate, come abbiamo detto stamattina, fermo restando il segreto d'ufficio che compete ai Consiglieri. Rispetto alla formulazione della risoluzione di minoranza, invitava...anche qui contiene una piccola correzione...invitava il Presidente della Regione e gli Assessori a richiamare gli organi di amministrazione e di controllo delle società direttamente o indirettamente partecipate dalla Regione ad un puntuale rispetto di quelle che sono le disposizioni che stabiliscono, quindi, quelli che sono gli specifici adempimenti nei confronti degli organi regionali, intendendo qui, in modo particolare, organi regionali, Consiglieri e commissioni competenti che, a nostro modo di vedere - lo ribadiamo ancora una volta - hanno il diritto-dovere di poter svolgere pienamente il loro ruolo e la loro funzione anche attraverso l'accesso agli atti delle società partecipate e controllate. Grazie.
Presidente - Prima di dare la parola al collega Donzel, vorrei solo ribadire che il Presidente Rini sta partecipando alla riunione della giuria della Donna dell'Anno, per cui sarà comunque al più presto presente in aula. Ha chiesto la parola il collega Donzel; ne ha facoltà.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Capisco che un Consiglio straordinario che si occupa in particolare anche del ruolo del Presidente del Consiglio sia meno importante della giuria della Donna dell'Anno, e quindi...
Presidente - ...guardi che la convocazione della giuria era già stata fissata da tanto tempo, e la collega Fontana può esserne...
Donzel (PD-SIN.VDA) - ...grazie, perché rispetta...certamente, ogni volta che tocchiamo la sua protetta...ma basta, ma è patetico! Collega Lanièce, ma difenda di più i Consiglieri regionali!
Presidente - ...la collega Fontana lo sa, la riunione era già stata fissata prima del Consiglio straordinario, quindi...
Donzel (PD-SIN.VDA) - ...ma per cortesia, ma la pianti lì! Ogni volta che tocchiamo la Consigliera Rini, lei si inalbera...
Presidente - ...lei cominci ad avere l'educazione che non ha mai avuto nella sua vita, perché io ho solo precisato una cosa corretta, e basta! E non c'è bisogno di insultare nessuno! Io sto solo dicendo la verità: il Presidente Rini sta partecipando alla riunione della giuria.
Donzel (PD-SIN.VDA) - ...e io posso dare un giudizio?
Presidente - ...un giudizio sbagliato...l'ho ribadito: io sto solo dicendo la verità, non proteggo nessuno io, e la collega Fontana sa benissimo che c'era la riunione, che era convocata...
Donzel (PD-SIN.VDA) - ...cosa c'entra la collega Fontana? Ma scusi, Presidente, posso parlare io? Allora, lei ha dato un'informazione...posso dare un giudizio? Secondo me, vista la gravità del dibattito che c'è in questo momento, che vede anche in prima persona chiamata in causa la Presidente, ho ritenuto opportuno dire che per me sarebbe stato importante poter parlare alla Presidenza... È più importante per lei, che qualche volta è arbitro, e qualche volta invece è giudice e dà anche un giudizio...in questo caso scende in campo e dice: "ha ragione a non partecipare ai lavori la Presidente", quindi si permette...qualche volta siamo super partes e qualche volta ultra partes quando si parla della Consigliera Presidente Rini, nel suo caso... Grazie per questa difesa ad oltranza, ne prendiamo atto: per l'ennesima volta non possiamo pronunciare la parola "Consigliera Rini" quando lei siede lì, e va bene!
Veniamo al merito della questione, perché credo sia più importante. Siccome il collega Perron ha precisato alcune cose che erano...diciamo di dominio della Conferenza dei Capigruppo, è giusto anche che da parte nostra si esterni la nostra posizione rispetto alla questione della risoluzione. Non è certamente un capriccio nostro, del Partito Democratico-Sinistra VdA, voler mantenere il punto sulla nostra risoluzione, perché la differenza sostanziale fra il nostro atteggiamento e quello della risoluzione poi portata dalla maggioranza con qualche correzione non è soltanto una questione di limature, è il succo di questa vicenda. Noi siamo venuti qui, a un Consiglio straordinario, perché ad una commissione, che era investita da quest'aula a fare un certo lavoro particolare, quella II Commissione allargata ai Capigruppo, è stato negato di svolgere questo lavoro.
Votare la nostra risoluzione vuol semplicemente dire: si ribadisce la validità del Regolamento in atto, tant'è che non chiediamo modifiche di Regolamento e, nel ribadire la validità del Regolamento in atto, ribadiamo gli impegni presi da quest'aula. Invece la maggioranza sta aggirando l'ostacolo, sta dicendo: "si possono fare tutte queste cose", ma lo dice dopo un duro dibattito durato mesi, in quest'aula, ci sono voluti mesi a dire: "date risposte ai 116, date accesso agli atti"! Adesso, ovviamente messa nell'angolo, costretta a dover dare delle risposte puntuali, cerca di dire: "no, la risoluzione del gruppo di minoranza non è scritta in modo abbastanza chiaro, ci sarebbero dei problemi giuridici, tecnici, nell'applicazione". Dal nostro punto di vista tutti questi problemi non ci sono, è in capo semplicemente una schermaglia per cui la maggioranza non se la sente di dire: "abbiamo toppato nel non intervenire subito a stoppare CVA e Casinò quando facevano queste azioni forti nei confronti dei Consiglieri, quindi non rispondevano, e pertanto aggiriamo l'ostacolo con una nostra mozioncina.
Resta il fatto politico: non accettare di votare la nostra risoluzione vuol dire che si mette sostanzialmente in discussione il lavoro della II Commissione allargata ai Capigruppo, e io non so da questa impasse con quale escamotage vorrete tentare di venirne fuori! Noi avevamo preso un impegno pubblico, qui, davanti a tutti i valdostani, in Consiglio regionale, e voi state cercando in qualche modo di salvare la capra e i cavoli...ma sicuramente qualcuno - e guardo nei banchi della maggioranza - per quanto mi riguarda, ci ha perso la faccia!
Presidente - Collega, giusto per una precisazione, visto che mi hanno detto che chiedeva notizie sulla mia assenza...l'avevo già spiegato in precedenza, addirittura prima di fissare il Consiglio straordinario avevo fatto presente che, visto che nella giuria...l'abbiamo salutato, gli abbiamo dato il benvenuto questa mattina, c'è il Presidente Brega che viene dall'Umbria...mi sono permessa di aprire almeno i lavori e ho lasciato che la giuria procedesse i suoi lavori senza di me; però un minimo di rispetto, anche istituzionale, credo che prevedesse che almeno all'apertura dei lavori della giuria fossi lì. Avevo avvisato che avevo questo impegno questa mattina, quindi...era alle 10, l'abbiamo posticipata a mezzogiorno e mezzo...era alle 10, l'abbiamo spostata apposta perché non dovessi abbandonare l'aula subito dopo la mia relazione. Mi sembrava un atto di cortesia per questo Consiglio.
Ci sono altre richieste d'intervento? Prego, collega Viérin.
Viérin L. (UVP) - Grazie Presidente.
Solo per chiedere, in ordine ai lavori, visto che ci sono diversi Consigli in cui chiediamo alle 13 se proseguire o meno...concludiamo il punto o...? Perché noi avremmo ancora un po' di cose da dire.
Presidente - No, collega, come d'abitudine, se siete d'accordo, sospendiamo adesso. Non si può sospendere quando siamo in fase di votazione, quindi io sospenderei adesso e riprenderei i lavori alle 15,30. Va bene? Dica, collega.
Viérin L. (UVP) - Sì, Presidente, solo un appunto sulla questione della giuria. Nessuno voleva mancare di rispetto alla giuria...
Presidente - ...no, no, ma rispondevo al collega Donzel.
Viérin L. (UVP) - ...prendiamo atto che la giuria era convocata alle 10 e che per le vostre riunioni di maggioranza avete spostato la giuria della Donna dell'Anno, mentre per la ripresa del Consiglio lei non si è presentata per andare a presiedere. Quindi era semplicemente una richiesta, perché non l'abbiamo vista tornare in aula, e allora eravamo preoccupati per lei, Presidente, che nell'indecisione di assumere una scelta magari avesse optato per una fuga...ecco, era solo per questo.
Presidente - No, ha visto l'ho rincuorata, sono ancora qui. No, collega, non è mai stata spostata per riunioni di maggioranza, non abbiamo avuto riunioni di maggioranza alle 10.
Collega Donzel, per...? L'ho citata, le ho detto che le ho risposto...collega Donzel, per cortesia! I lavori riprenderanno alle ore 15...io gliela do se c'è una motivazione, mi dica la motivazione! È un fatto personale? L'abbiamo offesa? Allora risponda, prego.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Fatto personale, perché non mi sono inalberato con lei e le sue scelte, mi sono inalberato con la presa di posizione del Vicepresidente Lanièce, che non ha lo stesso atteggiamento di difesa e di tutela per tutti gli altri Consiglieri regionali. Allora questo atteggiamento comincia a dare un po' fastidio all'aula, a me personalmente, e ho solo cercato di precisare questa cosa, che è fastidiosa.
Presidente - La parola al collega Lanièce.
Lanièce (SA) - Ma io non riesco a capire se il collega Donzel ci fa o ci è! Io ho solo detto che la Presidente Rini era assente momentaneamente perché doveva partecipare alla riunione della giuria. Mi ha insultato dicendo: "come mai?" ed ho solo spiegato che era falso dire che si era allontanata, ma che doveva partecipare alla riunione della giuria già fissata precedentemente. Quindi non c'era da insultare nessuno, né dire che io proteggevo lei, dicevo solo la verità. Stavo dicendo quello che mi è stato riferito, e infatti è stato ribadito dal Presidente Rini, non vedo pertanto quale sia il problema.
Presidente - Grazie. Collega Viérin.
Viérin L. (UVP) - Credo che dopo questo chiarimento possiamo andare a mangiare più tranquilli. Grazie.
Presidente - Sì, andiamo. Ci vediamo alle ore 15,30.
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La seduta straordinaria termina alle ore 13,02.