Objet du Conseil n. 438 du 13 février 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 438/XIV - Reiezione di risoluzione: "Invito all'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio a rassegnare le dimissioni dalla carica".
Presidente - Colleghi, chiedo scusa per quest'interruzione dovuta ad un problema tecnico del sistema audio. Qualcuno intende prendere la parola? Ha chiesto la parola il collega Borrello, prego.
Borrello (SA) - Grazie Presidente. Solo un'ulteriore richiesta di sospensione, abbiamo ancora bisogno di confrontarci qualche minuto, la ringrazio.
Presidente - Il Consiglio è sospeso.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 15,47 alle ore 16,16.
Rini (Presidente) - Grazie colleghi.
Colleghi, possiamo riprendere i lavori? Qualcuno intende prendere la parola? La parola al collega Borrello.
Borrello (SA) - Sì, grazie Presidente.
Solo tecnicamente perché sono io che ho chiesto la sospensione, chiedo anche scusa ai colleghi per qualche minuto che effettivamente abbiamo rubato ai lavori del Consiglio, ma abbiamo dovuto fare un approfondimento. Io credo che sia per il prosieguo dei lavori...direi che sia necessario ed opportuno che il collega Baccega prenda la parola per delineare ed esporre la sua posizione. Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore Baccega.
Baccega (SA) - Sì, grazie Presidente.
Anche da parte mia...chiedo scusa al Consiglio per quest'attesa che in qualche modo...ho dovuto fare delle riflessioni non solo di carattere politico ma anche di opportunità e chiedo scusa agli organi di stampa per i quali avevo convocato una conferenza stampa, ma nella conferenza stampa avrei detto quello che dirò adesso in Consiglio, andando a spiegare e comunicare quali erano le condizioni che avevano portato a dibattere questo passaggio. Tutto questo spinto da una logica di trasparenza e soprattutto con la volontà di dare la più corretta informazione rispetto a questa vicenda tutta personale, ma anche pubblica proprio per il ruolo che rivesto e per questo quale miglior momento che non in Consiglio regionale per dare trasparenza, come più volte viene richiesto in quest'aula? Io faccio politica dal 2005, anno in cui sono stato nominato Assessore alle finanze del Comune di Aosta, sono stato poi eletto nel 2013 Consigliere regionale e credo di aver abituato in otto anni di discreta carriera politica alla trasparenza, alla correttezza amministrativa, cercando di dare a tutti carta stampata e, colleghi di maggioranza e di minoranza, il maggior numero di informazioni possibili sugli atti e sulle procedure che hanno riguardato la mia attività politico-amministrativa. In questi mesi, a partire da agosto, dopo essere stato nominato Assessore alle finanze della Regione Valle d'Aosta, sono stato oggetto di atti importanti e anche, direi, di punzecchiature piuttosto significative da parte dell'opposizione, che in realtà ringrazio, perché i toni questa mattina sono stati abbastanza contenuti rispetto ad una vicenda di questo tipo. Un ruolo che imponeva l'assunzione di importanti responsabilità, in un quadro in cui le finanze regionali sono state fortemente condizionate dai provvedimenti del Governo Monti, l'ho detto più volte, l'ho sottolineato, lo dico ancora oggi, ma soprattutto perché ho cercato di gestire il dossier del Casinò di Saint-Vincent sulla base di indicazioni coerenti con gli indirizzi politici che venivano già dalla passata legislatura.
Ora, entrando nel merito della questione personale che mi occupa - e queste sono le informazioni che ho piacere di dare al Consiglio -, ieri ho informato il Consiglio che mio figlio, l'unico titolare della GB Studio...scusate un attimo...beh, è un libero professionista, che ha conseguito il diploma di laurea in grafica design presso il Dipartimento di arti visive dell'Istituto europeo di design, con la votazione di 94 centesimi, esegue lavori di grafica come freelance per la Casino de la Vallée S.p.A., a seguito di una collaborazione, peraltro iniziata nel 2012 con un'agenzia di comunicazione e pubblicità di Milano chiamata Catullo e Silvan. In realtà, già nel 2011 - io poi sarò anche in grado, se avete piacere, come Capigruppo...non vorrei distribuirlo, ma per prenderne atto - aveva presentato alla Casino de la Vallée un progetto di sviluppo della Casino de la Vallée sul web, un progetto che ovviamente era stato rinviato e rimandato in quanto in quel periodo il casinò era in fase di ristrutturazione e quindi quell'azione di marketing non aveva ragione di essere portata avanti. Queste cose io le ho apprese questa notte...non è che...ma quando si fa politica, a volte si perde il rapporto anche con la famiglia. Nel frattempo, sempre nel 2012, GB Studio aveva attivato un'azione di promozione...non ce la faccio...sono un po' provato.
Borrello (SA) - Posso leggere io?
Presidente - Sospendiamo per una decina di minuti il Consiglio.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 16,24 alle ore 16,41.
Rini (Presidente) - Riprendiamo i lavori dando subito la parola all'Assessore Baccega.
Baccega (SA) - Sì, grazie Presidente.
Scusatemi tanto, ma oggi è una giornata così... Stavo raccontando la vicenda di Giovanni GB Studio e riprendo dal fatto che già nel 2011 aveva consegnato alla Casino di Saint-Vincent un progetto e il progetto si era appunto concretizzato nel 2013 con questo contratto di collaborazione a tempo determinato della durata di dodici mesi, con un compenso totale di 20.400 euro IVA compresa. Non è una consulenza, ma si tratta di contratto di fornitura per attività di comunicazione e grafica. Mi sono chiesto più volte se il padre doveva rinunciare alla delega, o se il figlio doveva rinunciare a lavorare senza conoscere le problematiche di questo rapporto, ho concluso che se tutti e due avessero fatto bene, con coscienza il loro lavoro, non ci sarebbero stati problemi, forse non era così...
Ritorno anche alla questione rispetto all'avviso pubblico che molti hanno sottolineato e che molti sottolineano quando parliamo di queste cose, che in parte condivido, però ci sono alcune specificità: quando un artista, un creativo chicchessia lavora nell'ambito dell'arte o comunque della comunicazione, presenta un progetto che ha una sua paternità creativa, che ha alla base un'idea, allora probabilmente quest'avviso pubblico potrebbe anche venire meno, perché c'è tutto un discorso di costruzione di un'idea di un progetto, che è fatto apposta per un'azienda o per un soggetto, un soggetto anche privato, quindi anche su questo, magari, quando andremo a parlare di partecipate, di gare d'appalto o di cosa...forse quest'aspetto potrebbe essere sviscerato e in qualche modo sviluppato. Se si pensa che ci sia una sorta di inopportunità, io lo posso capire, l'ho capito, ma ritengo che detta collaborazione, nata prima della mia collocazione a Palazzo regionale, anche se in forma diversa, abbia tutte le motivazioni morali, etiche e legali per essere portata a termine. Mi sono chiesto più volte che cosa avrei dovuto fare qualora...cos'era la discriminante rispetto a questi passaggi di avere un figlio che è un libero professionista, che opera sul mercato, che comunque in un mercato come quello della Valle d'Aosta, dove tutto è condizionato in qualche modo a dei rapporti con il pubblico, cioè cosa poteva succedermi e oggi l'ho vissuto. Io credo che il panorama di quest'inopportunità purtroppo sia ricco. Non è stato l'unico caso e non sarà l'unico caso, secondo me, ne vedremo ancora di situazioni di questo tipo e forse su questi temi magari una riflessione tutti insieme varrebbe la pena farla. Io credo che per il senso di responsabilità che mi contraddistingue da sempre, per evitare imbarazzi alla Giunta, alla maggioranza, al Consiglio tutto, e soprattutto al movimento, che ringrazio, domani mattina rimetterò nelle mani del Presidente la delega del Casinò, che ho finora portato avanti. Grazie.
Presidente - Altri? La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Assessore Baccega, è chiaro che il suo intervento sotto il profilo umano tocca quelle che sono sfere che la politica, purtroppo, anche in quest'aula deve dimenticare. Tutta la comprensione sotto il profilo umano, ripeto, ma l'idea che ha animato questa nostra attività, azione politica ha evidentemente altri risvolti e arriva dopo sei mesi di questa legislatura...sei mesi, sette mesi ormai...una legislatura nella quale dall'inizio, senza guardare al passato, passato che a volte viene utilizzato semplicemente per animare la caccia alle streghe...senza guardare al passato, una parte di questo Consiglio prova dall'inizio di questa legislatura a dire che in un mondo in crisi, in un'Europa in crisi, in un'Italia in crisi, in una Valle d'Aosta in difficoltà probabilmente è ora di creare delle opportunità differenti per garantire a tutti maggiore equità, maggiore trasparenza e maggiori opportunità. Non è a chi ha fatto per primo questi discorsi che, per quello che ci riguarda, vanno fatti gli applausi e non è a chi li farà per ultimo, è a chi ci crederà per questa legislatura invece che andrà il nostro riconoscimento.
Allora in questi sei mesi, dall'inizio ci siamo detti: proviamo tutti insieme a garantire, noi come legislatori, un percorso differente per il futuro, proprio perché la nostra comunità, non chi ci ha eletto, ce lo chiede. Da sei mesi chiediamo di lavorare con attenzione sui dossier, chiediamo di lavorare con attenzione soprattutto in quel modo che più volte è stato enunciato in quest'aula e il Consiglio straordinario che di qui a qualche giorno andremo a fare sarà un po' il momento culminante di quest'azione politica, un Consiglio straordinario che immaginiamo il punto di arrivo di tante delle parole che abbiamo sentito dire anche nel suo intervento perché, ripeto, il lato umano, che è riconosciuto, va accompagnato poi da una vera e da un'effettiva volontà a livello politico.
Noi diciamo anche da inizio della legislatura che in quest'accordo politico di Stella Alpina non vediamo una prospettiva certa futura a lungo termine, un piano per la Valle d'Aosta del 2020, del 2030, una rivisitazione non solo dei soldi, che non ci sono più in bilancio, ma di una volontà veramente di dare attraverso le minori risorse maggiori opportunità. Non riusciamo in questo progetto politico ad intravederlo, non riusciamo a vedere perché ogni volta che si parla nelle nostre mozioni, nelle nostre azioni politiche qua in Consiglio, poi ci si rifugia dietro quel voto che in matematica vi dà ancora l'opportunità di superare le piccole battaglie che facciamo qua dentro. Le piccole battaglie, le grandi battaglie che noi facciamo non per noi, ma stiamo cercando di fare per tutti, ripeto, con lo sguardo verso il futuro e cosa succede a sei mesi, sette mesi da questo momento? Succede che un'azienda in crisi, in difficoltà, un'azienda della quale abbiamo parlato a lungo in quest'aula e sta cercando attraverso una visione differente, della gestione per il futuro di ridarci, di ridare un'opportunità occupazionale, un'opportunità di sviluppo, in un'azienda così salta fuori un incarico di consulenza e salta fuori un incarico di consulenza a chi? Al figlio dell'Assessore regionale che ha competenza rispetto alla gestione dell'azienda ed è qui che io raccolgo il suo sfogo e anche la natura umana del suo intervento, perché oggi soprattutto chi in questa sala è padre più che amministratore o chi in questa sala ha una certa età e vuole pensare alle generazioni che vengono non può vedere in maniera egoista il futuro. Non possiamo pensare al futuro solo di quelli che ci sono vicini, non possiamo più farlo, anche se in passato, probabilmente, qualcuno cercherà ancora di sostenere queste tesi, non ci interessa, noi vogliamo guardare al futuro. Noi allora possiamo guardare al futuro non di un papà, ma di tanti papà, dobbiamo guardare al futuro non di un figlio, ma di tanti figli. È qui che purtroppo...e capisco il disagio di questa situazione, ed è per quello che noi abbiamo voluto ragionare in termini politici, perché questo è un punto di arrivo, a mio avviso, di un percorso anche della vostra legislatura. È un errore politico enorme, se c'è stato, oppure un errore umano altrettanto difficile, da superare e da comprendere, perché, nella misura in cui noi capiamo il suo stato d'animo, fuori di qui ci sono persone che purtroppo vivono questi stati d'animo da tempo, li stanno ancora vivendo e li vivranno ancora.
Allora, per quello che ci riguarda, questo è un fatto, ma soprattutto un fatto politico che spero che faccia veramente ragionare tutti quanti, noi dobbiamo guardare al futuro, noi non dobbiamo più mettere la politica, oggi si parla di un Assessore, ma qualsiasi persona probabilmente in una certa situazione di tipo politico, dove si insegue l'ottavo Assessorato, si inseguono gli incarichi, si sarebbe messa in una certa situazione, allora noi se vogliamo cambiare quello che abbiamo alle spalle e guardare al futuro, che questo fatto abbia una ragione d'essere, che questo fatto abbia un motivo di essere compreso per dare delle opportunità differenti a quello che vogliamo vivere in futuro, altrimenti saremo sempre distanti dai problemi della gente, al di là del ruolo che abbiamo, della poltrona che occupiamo. Allora per me, e lo dico sinceramente, credo che questa sia una grande occasione di riflessione, noi stiamo riflettendo da tempo, qualcuno tende sempre a dirci da dove siamo arrivati, noi sappiamo dove siamo oggi, sappiamo dove vogliamo andare domani, saremmo contenti di vedere tanta gente con noi verso il domani. Saremmo proprio tanto contenti e non vogliamo essere primi attori di un futuro migliore. È però certo che per noi le scelte per il futuro sono per una comunità valdostana più equa, più giusta, più trasparente, più riconoscente verso i meriti e la meritocrazia, perché il rischio grosso in questa vicenda, che anche se suo figlio è il miglior professionista, questo uno se lo dimentichi, perché non è stato fatto un percorso opportuno per dargli la possibilità di vantare questo credito. È quindi un demerito che ci dobbiamo assumere tutti insieme e anche chi amministra quest'azienda per conto nostro. Allora questo futuro, quest'occasione che sia un momento di riflessione al di là di come andrà a finire, che sia un momento di riflessione perché, quando riparleremo di opportunità, di trasparenza, di un certo tipo di visione della politica del futuro, della comunità del futuro, ci sia la volontà di ricordarsi che si è pianto, ma si è pianto perché in questo caso si è stati toccati direttamente, ma qualcun altro sicuramente fuori di qua piange da tempo per opportunità che non gli vengono date.
Allora che il futuro di quest'azione politica, che il futuro di questa situazione politica sia un futuro dove si ragioni di più tutti insieme, si abbandonino i vecchi schemi, si abbia il coraggio di dire che, anche se si è sbagliato, forse si possono riprendere in mano i cordoni della borsa del bilancio per dare delle opportunità ai valdostani. I valdostani si aspettano da noi non che perdiamo del tempo su queste situazioni, ma che cambiamo la nostra abitudine, che cambiamo le nostre abitudini, perché i valdostani non sono più dei numeri dietro dei simboli, non hanno neanche più voglia di correre dietro ai simboli, hanno voglia di stare con noi nella misura in cui sapremo essere capaci di creare quel percorso meritocratico che garantirà uno sviluppo alla nostra comunità, alla Valle d'Aosta, ma soprattutto garantirà uno sviluppo a tutti i giovani.
Presidente - La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Cari colleghi, non è certo facile intervenire in un contesto così toccante dal punto di vista emotivo come quello a cui abbiamo assistito poc'anzi. Ho anch'io un padre, quattro figli, certamente si può capire che questi legami sono forti e ci portano ad emozionarci, ma ritengo indispensabile intervenire oggi in quest'aula a sostegno della mozione, che, come forze di minoranza, abbiamo presentato, perché in questi anni ho avuto modo di vedere piangere tanti padri davanti ai cancelli delle fabbriche: l'Engineering, l'Olivetti-I Jet di Arnad, la Verrès, poi ho incontrato, come le avete incontrate voi, le famiglie degli operai forestali, senza un futuro, abbandonate. Ho conosciuto una realtà che, prima di fare politica nella mia posizione privilegiata di dipendente a tempo indeterminato - insegnante di una prestigiosa scuola di Aosta, un posto fisso garantito -, non mi aveva nemmeno sfiorato. Ho avuto modo di conoscere in questi anni una Valle d'Aosta impreparata, perché era una regione certamente ricca dove non c'era neanche possibilità di dire: "non si trovava lavoro", qui uscivi di casa e le opportunità erano tantissime. In questi anni siamo stati veramente travolti da un ciclone, un ciclone che si chiama crisi economica mondiale, su cui si è innestata poi una serie anche di provvedimenti nazionali durissimi nel nostro bilancio regionale e un certo modo di gestire male la Valle d'Aosta è stato smascherato, perché intendiamoci, la Valle d'Aosta era gestita male, la spinta clientelare, la gestione clientelare di molte realtà ha indebolito anche la capacità di reazione del nostro mondo imprenditoriale, dei nostri giovani, delle nostre famiglie, perché eravamo tutti un po' coccolati da questo meccanismo, quindi in qualche modo un imprenditore andava a chiedere un contributo, un artigiano faceva lo stesso, in qualche modo ci appoggiavamo a quella che chiamavamo mamma Regione. Venendo meno questo sistema protettivo, è chiaro che cose che tanti richiedevano da tempo, indipendentemente dalla situazione protettiva, ma per principio chiedevano concorsi pubblici, trasparenza nelle assunzioni, chiedevano che si stabilizzasse il personale, perché non era normale, io penso alle battaglie che abbiamo fatto sulla sanità perché c'erano centinaia di precari. La sanità valdostana ha il numero di precari in percentuale più alto di qualsiasi altra regione d'Italia, perché abbiamo creato un sistema così? Perché sapevamo che era possibile controllare questo personale attraverso delle assunzioni che avvenivano tramite agenzie interinali e quant'altro, non attraverso il meccanismo della graduatoria, il meccanismo della selezione pubblica e trasparente, quindi, al di là dell'emotività su cui siamo stati trascinati, non dobbiamo perdere la lucidità dell'azione che stiamo portando avanti. Non da oggi, ma da anni stiamo cercando di dire che servono delle regole chiare, delle regole trasparenti.
Essendosi venuto a porre un caso, francamente un po' anche a sorpresa, che ha sconvolto anche l'iter dei lavori dell'aula, eccetera, noi abbiamo chiesto un chiarimento molto semplice: se è stato fatto un percorso di evidenza pubblica aperto a tutti i giovani valdostani. Noi non vogliamo attentare alla professionalità di un giovane, alla professionalità di una persona, che sicuramente ha titoli, capacità, nulla di tutto questo è in discussione. È in discussione la procedura, non la persona, qui nessuno processa le persone. Lo stesso Assessore, provato, ha riconosciuto che da tempo si interrogava se fosse in gioco, diciamo, il suo ruolo di Assessore o la consulenza, quindi era una domanda che lo stesso Assessore si è posto, non è una domanda di un'imbufalita, violenta opposizione alla ricerca di chissà quale strategia per destabilizzare il Governo regionale, ma è la domanda naturale che si pone qualcuno: sto seguendo un percorso lecito o un percorso non lecito? Per garantire il percorso a mio figlio è meglio che faccia un passo indietro oppure no? Su questa strada quindi non mi spingo oltre, salvo a dire che la nostra richiesta di avere dei percorsi trasparenti la facciamo in nome di tutti i padri, di tutte le madri, di tutti i figli della Valle d'Aosta che vogliono concorrere per meritocrazia in questo momento così difficile per la Valle d'Aosta a quello che è il posto di lavoro, l'obiettivo principe. Se davvero ci crediamo, allora mettiamo le mani in questo bilancio e vediamo di fare delle scelte che diano più possibilità, più opportunità di lavoro. C'era un'interpellanza sui forestali, non abbiamo potuto neanche discuterla, andiamo a discutere di queste cose, non facciamoci prendere, diciamo, dalla tenerezza personale, affrontiamo con decisione questi problemi, i problemi del lavoro, diamo risposta ai giovani in questa direzione, facciamolo insieme.
Vengo alla risposta, perché non posso esimermi dal dare una risposta. La nostra risoluzione è molto chiara, chiede un passaggio chiaro: le dimissioni, se ho capito bene, l'Assessore ci dice: "domani lascerò una delega, cioè non mi dimetto, non entro nel merito di quello che attiene al lavoro del figlio, non mi interessa", lui dice: "non mi dimetto", cioè dice: "lascio questa delega, quindi non mi dimetto", se ho capito bene. Io allora mi chiedo, ma è questa la risposta ad un problema così grave che si è evidenziato? Una patata bollente come la delega del Casinò cioè viene spostata in qualche altra mano, chi è che vuole bruciarsi le mani? Le uniche mani, che probabilmente sono corazzate di bronzo, saranno quelle del Presidente e magari prenderà in mano questa cosa, che comunque dall'alto segue sempre. Qui noi non abbiamo chiesto di sbolognare una grana, noi abbiamo chiesto un atto di responsabilità, allora quest'atto di responsabilità sia un atto di responsabilità vero, coerente, o si dice: "l'operazione è corretta, nulla è stato fatto di male" e quindi c'è una risposta forte, chiara del Governo regionale: "vi siete sbagliati, voi dell'opposizione a supporre che ci fosse un percorso privilegiato", no, ci si viene a dire che, tutto sommato, qualcosa non ha quadrato, dopodiché la risposta è: "la patata bollente la diamo a qualcun altro"? Allora non ho capito l'emotività di quest'intervento, perché non so dove si va a parare, non cambia nulla, cioè uno dice: "mi tengo tutto, salvo che le cose che sono un po'...le grane le passo al mio vicino di banco, passo la delega all'Assessore Marquis...non so, vuole bruciarsi lei le mani con il Casinò?". Non è questo che almeno io firmando la risoluzione chiedevo, chiedevamo risposte chiare sul percorso, se era di trasparenza pubblica, di evidenza pubblica, eccetera, questo non ci sta. Non spetta a me giudicare le qualità di un professionista, nessuno vuole mettere in dubbio le qualità di questo professionista, nessuno si può permettere di mettere in dubbio le qualità, mi rivolgo a lei, Assessore Baccega, perché sia chiaro tra di noi questo, nessuno si permette, io non mi permetto di giudicare suo figlio, io chiedo invece un giudizio sul metodo, sul percorso, cosa che invece qui non è stata chiarita o perlomeno a me lascia delle ambiguità enormi e quindi...come dire? per quanto mi riguarda, sosterrò fino in fondo la risoluzione che abbiamo presentato come forze di opposizione.
Presidente - La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Ciò che a noi amareggia di più, al di là della vicenda umana, è il fatto che con disinvoltura è stata descritta una circostanza, che, secondo noi, è sostanzialmente un'aberrazione della politica. Una disinvoltura assoluta nel dare quasi per scontato che certe cose possono essere fatte e possono essere fatte impunemente in base ad una logica del tutti colpevoli, nessuno colpevole, che è una logica che non ci deve essere in politica, che non ci deve essere in nessun ambito. Un comportamento scorretto, eventualmente attuato da alcuni, non autorizza altri a fare lo stesso, perché sennò qui finiamo veramente alla guerra e finiamo in una barbarie. Di lacrime ne ho viste tante anch'io, ne ho viste di giovani, di gente giovane, di quarantenni, di cinquantenni, di ragazzi che sono in cerca di prima occupazione, depressi, alcuni disperati, con una differenza: questi non avevano a casa un babbo che portava 9 mila euro al mese in famiglia, quindi su questo bisogna fare una riflessione che è una riflessione profonda. Non ci soddisfa quindi la rimessa della delega, è un semplice escamotage per far finta di niente, per dire: "così fanno tutti, così facciamo anche noi", non è così che noi intendiamo la politica, ci aspettavamo e ci aspettiamo ancora un passo indietro, che sarebbe l'unica cosa che darebbe un segnale veramente innovativo, un segnale di correttezza rispetto a quello che i valdostani attualmente si aspettano da noi e che si aspettano da questo Consiglio regionale. Un sistema che ormai non è più tollerabile, perpetuarlo facendo finta di niente anche questa volta sarebbe una responsabilità che vi assumete, che si assumono le vostre due forze politiche, che però nei programmi elettorali hanno scritto e sono andate anche a propagandare in giro esattamente principi che sono contrari a quelli che adesso invece con il vostro comportamento state sostenendo.
Président - La parole au collègue Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Per sgomberare subito il campo, per noi di ALPE non è una questione di natura personale, ci mancherebbe, ma abbiamo ascoltato attentamente il suo intervento. Ha dovuto smentire quello che ieri in quest'aula ha detto, chiarire e già solo per questo, Assessore Baccega, a mio avviso, il segnale va dato, ma non per finta, va dato per sua completezza. Le chiediamo quindi veramente un passo indietro, ma proprio perché nel suo intervento ci ha dato un secondo spunto. Ora, il primo, ci ha smentito rispetto a quello che ieri ci ha detto, la collaborazione messa in atto è stata messa in atto nel novembre 2013 direttamente per una durata di un anno; il secondo punto, a mio avviso, più grave, è che lei oggi si è contraddetto per la seconda volta e ci ha detto: "probabilmente dobbiamo andare a rivedere le regole". Dato che dobbiamo, dovremmo andare a rivedere le regole...mi scusi, scusatemi colleghi, se sarò un po' pedante, ma è da un po' di tempo che in quest'aula proponiamo emendamenti, modifiche in finanziaria per rivedere le regole nelle società partecipate e controllate. Quando dico regole, dico trasparenza, quando dico regole, dico pubblicità, quando dico regole, dico pari opportunità e, quando dico regole, diciamo la possibilità a tutti di poter partecipare, quindi lei nel suo intervento quando ci ha detto oggi: "tutto condizionato, sapete, in Valle d'Aosta siamo in pochi, è già tutto difficile...lavorare o che cosa, tutto è condizionato con i rapporti del pubblico"...lo sappiamo bene, collega Assessore Baccega, ed è per quello che riteniamo fondamentale modificare l'impianto legislativo che anche i figli di Assessori, anche i figli di Consiglieri, anche i figli di Sindaci e i figli di chi ha cariche importanti, istituzionali e non, possano partecipare agli avvisi pubblici, ai bandi, alle procedure, alle procedure negoziate come tutti gli altri figli.
Proprio perché l'ha detto prima, nel primo punto ieri ci ha detto qualche bugia in quest'aula, il secondo...oggi si è contraddetto dicendo: "dovremmo inserire delle regole", bene, venerdì prossimo sicuramente entreremo nel vivo per modificare finalmente regole per procedure non di assunzione, ma di collaborazione di beni, di servizi, di lavori e non solo e anche lei mi sembra d'accordo ad andare a normare, a legiferare in materia, noi dell'opposizione chiediamo in maniera forte, puntuale l'evidenza pubblica, poi magari per l'evidenza pubblica potremmo anche quanto meno chiudere leggermente le briglie sulle procedure negoziate, ma ci vanno regole e queste regole devono essere trasparenti. Ecco, io penso che è dovuto a questo secondo passaggio che faccio...chiediamo proprio ai colleghi di maggioranza, ai Consiglieri anche tutti di maggioranza...penso che il segnale vada dato. Nella pausa lunga di questa mattina, da mezzogiorno all'una, poi una nuova pausa dalle quindici e trenta fino alle sedici e venti, diverse persone..."ormai la cosa è stata fatta", ma proprio per quello, Assessore collega Baccega, "la cosa è stata fatta", lei non può rimettere nelle mani del Presidente la delega della casa da gioco, lei deve fare un passo indietro dal punto di vista politico, ha ammesso di aver sbagliato, mi sembra nella sua dichiarazione abbia ammesso di aver messo in campo un qualcosa che era inopportuno e a questo punto credo sia scontato che bisogna fare un passo indietro e il passo avanti dovrà farlo il Consiglio tutto venerdì prossimo, il ventuno, dando un mandato forte o alla commissione, o a chi per esso per andare finalmente a legiferare regole per quanto riguarda le società partecipate e controllate. Ergo, scusatemi, le società partecipate e controllate che sono le uniche che in questo momento che hanno ancora un po' di liquidità, scusatemi ancora una seconda volta, sono le uniche che assumono ancora adesso a tempo indeterminato, scusatemi, ma sono le uniche che in questo momento forniscono ancora grandi collaborazioni continuative, ve ne cito una, ma sicuramente i colleghi di maggioranza le conoscono molto bene, entreremo nel dettaglio poi successivamente nella prossima risoluzione, i poker boys che vengono chiamati dalla casa da gioco sono 73.
Ecco, mi riallaccio alla riflessione che faceva poc'anzi il collega Donzel, a noi interessa il percorso, come viene pianificato il percorso per reclutare il personale nelle società partecipate e controllate, a noi interessa sapere anche come è avvenuto questo percorso. Forse siamo troppo curiosi, colleghi, ma ci interessa anche sapere chi sono e perché qualcuno è rimasto fuori e perché qualcuno è invece entrato magari dalla finestra, ci interessa e non accettiamo, cari colleghi - Assessore Baccega, non è lei...non ha questa delega -, non accettiamo che il più grande gruppo, che in questo momento, dicevo, continua ad assumere e ad avere un importante impatto sull'economia valdostana, ci risponda alle nostre domande: "non sono fatti vostri", perché non saremmo neanche qui oggi a discutere di questo fatto. Non ci sta più bene, colleghi di maggioranza, non ci stava bene prima, ma non ci sta più bene adesso e peggio ancora...e ho fatto degli esempi puntuali, questi esempi puntuali noi però vogliamo conoscerli, noi vogliamo entrare nel dettaglio, vogliamo sapere perché le pari opportunità, Assessore Baccega, in questo momento le società controllate e partecipate non le garantiscono a tutti. Nel momento in cui lei condivide il nostro percorso, che è quello di andare a riscrivere le regole, quindi le chiediamo veramente di fare un passo indietro. Proprio lei ha parlato di inopportunità e ha parlato che probabilmente bisogna andare a rivedere le regole; benissimo, io sono d'accordo con lei quando dice: "se ci sono dei figli di politici amministratori, ben venga che possano partecipare", ma che partecipino ad un bando, ad un avviso pubblico, ad una procedura e non, scusatemi, da raccomandati.
Président - La parole à la collègue Certan.
Certan (ALPE) - Grazie Presidente.
Assessore Baccega, l'ha già detto il collega Chatrian che da parte nostra non c'è sicuramente nessuna intenzione di andare a colpire personalmente e comunque da un punto di vista umano la sua persona, però credo che, proprio per sgomberare questo campo, sia opportuno scindere le cose ed essere il più possibile obbiettivi e direi anche a sangue freddo. Siamo tutti genitori, quasi tutti genitori e da mamma capisco quando lei dice che la politica spesso fa perdere dei passaggi, la politica ha dei ritmi e dei tempi che sono spesso disumani e la politica ha dei ritmi e dei tempi che spesso sono contrari e in antitesi con gli orari della famiglia, gli orari per veder crescere i figli, gli orari per partecipare alla crescita dei figli, quindi ha ragione e su questo ha tutta la nostra solidarietà, la mia personale sicuramente. Detto questo, quindi preciso anche che non è in discussione e mai è stata messa in discussione da parte di tutti noi della minoranza, perché non ho mai sentito una parola riguardo a questo, non ho messo in discussione la professionalità di nessuno e tanto meno di suo figlio, che non ho il piacere di conoscere, ma che posso immaginare essere persona competente, che potrebbe anche meritare ampiamente quest'incarico, così come non è e non è mai stata messa in discussione la professionalità di alcuni di quegli incarichi e consulenze che sono stati dati in altre partecipate.
Noi abbiamo sempre messo in discussione le regole, i metodi con cui vengono dati questi incarichi, queste consulenze, perché non viene garantita l'opportunità per tutti i figli di tutti i valdostani e di tutti i genitori, come lei, che hanno a cuore il futuro dei propri figli. Lei, purtroppo, Assessore Baccega e anche suo figlio siete stati vittime oggi, ieri, del sistema stesso e di quel sistema che noi da mesi vi chiediamo di cambiare, perché il mostro a questo punto ha inghiottito probabilmente il suo piccolo mostriciattolo: questo è il problema. Il Consiglio, Assessore Baccega - e questo noi chiediamo da diversi mesi -, potrebbe essere garante e poteva essere garante anche di suo figlio, perché se a novembre, nel momento in cui questo progetto veniva messo...prendeva corpo, veniva portato in Consiglio, il Consiglio stesso poteva essere garante della professionalità e della competenza di suo figlio. È su questo punto che noi stiamo insistendo da diversi mesi, non è una, due o tre persone che decidono quale progetto, ma è il Consiglio regionale che di questo è il portavoce primo, principale. Se nel mese di novembre...mi permetto di dire che quello di novembre è stato un mese caldissimo, e vado a memoria, ma mi sembra proprio di ricordare che è il mese in cui è sbocciato tutto il discorso dei 10 milioni, era proprio quello il periodo...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...i 10 milioni al Casinò, appena prima, come?
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...luglio, appena dopo. Ricordo di aver incontrato qua fuori nel foyer per la prima volta l'Amministratore unico, che ci ha detto: "piacere, sono il mostro che spesso evocate in Consiglio regionale" e un po', chiaramente ironicamente, noi gli abbiamo chiesto perché non è venuto in commissione a parlarci di questi 10 milioni che vengono dati con una delibera di Giunta al Casinò e lui ha risposto: "ah, ma dei 10 milioni ormai non se ne parla più perché è già cosa fatta". Ecco, noi eravamo ancora in commissione che chiedevamo a lei come mai erano in ballo questi...per che motivazioni, capisce, Assessore Baccega, che ci chiediamo e mi chiedo come si possa essere freddi, come si possa essere obiettivi, come si possa garantire l'imparzialità quando tra lei, il Presidente, l'Amministratore unico pende come una spada di Damocle il lavoro, la consulenza, un progetto, magari anche valido, di un suo parente, come si può essere obiettivi di fronte alla collettività valdostana: ecco perché le regole, i metodi e certi percorsi devono essere decisi qua in Consiglio regionale e non in altre stanze segrete, ecco quello che noi chiediamo e lo chiediamo per tutti naturalmente.
Presidente - La parola al collega Fabbri.
Fabbri (UVP) - Merci Madame.
Io non so se prevale il senso di amarezza o quello dell'impotenza nella vicenda che stiamo vivendo in questo Consiglio. Io direi piuttosto quello dell'impotenza, perché, vista la gravità delle cose che sono successe, in realtà la montagna ha partorito il topolino e mi sembra che le cose non si stiano muovendo. Avevo pensato che con un senso di sussulto di autocritica, questa Giunta, questa maggioranza, il nostro collega Baccega avrebbe finalmente dato prova di quello che tante volte è stato detto in quest'aula, appellandosi a quel bisogno di trasparenza, di equità che il cittadino si aspetta dai propri politici. È stato qui evocato il sentimento dell'amore familiare e che questo dovrebbe essere coinvolto...questi affetti non dovrebbero essere coinvolti nella politica. È vero anche questo è un aspetto...abbiamo conosciuto oggi un aspetto che oltretutto le fa onore, Signor Assessore, perché essere emotivi vuol dire avere anche una partecipazione dei fatti e degli affetti così profonda. Ci chiediamo però - è stato detto da alcuni - come si sentano coloro i quali, con i figli disoccupati, vivono questi accadimenti, sono forse figli di un Dio minore? È nostro dovere cambiare questo modo di concepire l'amministrazione, amicizie, parentele, conoscenze, appartenenze debbono finalmente scomparire dal punteggio dell'assunzione ed essere sostituite - lo abbiamo detto tante volte in quest'aula - da competenza, validità e chiarezza, chiarezza nei concorsi e nelle assunzioni. Oggi avremmo avuto l'occasione di dimostrare che vi è questa famosa inversione di rotta. Abbiamo visto che anche a livello nazionale ci sono state delle dimissioni negli ultimi Governi, nel "Governo Letta", siamo forse peggio dei famigerati romani? A quanto pare sì, ovvero, continuando con questa mentalità, non faremo altro che approfondire il solco tra il potere e i cittadini in questo momento già così difficile. Questa mentalità dei santi in paradiso a cui appellarsi è deleteria, oltre che umiliante, deleteria perché ci sta privando dei migliori giovani, che stanno, lo sappiamo, prendendo la valigia ed andandosene fuori dalla nostra Valle.
Vi è anche un aspetto positivo in tutto quest'accadimento, in quanto cioè sta accadendo in quest'aula, l'aspetto positivo è che...oggi, se avessimo sentito dare le sue dimissioni, sarebbe stata una cosa veramente eccezionale ed interpretata come atto di responsabilità che apre la via nuova ad un nuovo e vero cambiamento di rotta. Grazie.
Président - La parole au Vice-président Rosset.
Rosset (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Assessore, capisco dal punto di vista umano, ma la discussione va nell'ottica di un discorso politico. Con lei, Assessore Baccega, l'opposizione è stata, specie nel primo periodo, assai paziente, capivamo che il salto dall'Assessorato del Comune di Aosta all'Assessorato delle finanze della Regione era degno di uno dei voli di Tarzan nella giungla, per cui attendevamo di avere consapevolezza della sua azione politica. Ora, spiace constatare che lei forse per carattere in linea con le precedenti attività, sua formazione imprenditoriale, abbia assunto un profilo altezzoso. Ha scambiato cioè il suo successo elettorale nella capacità infusa di affrontare un Assessorato così difficile, anche se in verità, mentre lei va in vetrina, altri fanno il suo lavoro, infatti chi si occupa dell'ordinamento finanziario è il Presidente.
Ora, la questione emersa di suo figlio, che nessuno - ripeto - nessuno mette in discussione dal punto di vista delle capacità, della sua professionalità...vede, Assessore, lei può girarla come vuole, ma l'incarico dato o avuto da suo figlio in un'epoca come questa è un problema di metodo, di trasparenza, di merito che non obbliga a ricorrere al diritto penale, esiste un codice di comportamento che avrebbe dovuto imporle cautela e lei non lo ha fatto, non l'ha fatto con scarsa considerazione per la cosa pubblica e poco rispetto per quest'Assemblea. Dico "poco rispetto" perché? Lei ha sposato la causa di chi non sa non può obiettare, chi non conosce non può capire, nel senso che più volte tra ieri e oggi lei ha detto una cosa e l'ha ripetuta diversamente. Ha già citato colleghi precedentemente, questa minoranza vuole capire, vuole conoscere, null'altro, nessuno mette in discussione la professionalità, ma vuole conoscere, vuole avere trasparenza, di questo si tratta e lei può arrabbiarsi fin che vuole, ma questa vicenda indigna i cittadini soprattutto in un momento già di per sé molto difficile per la politica, allora per questo noi abbiamo attivato questa risoluzione, affinché si possa prendere conoscenza di questa poca cautela da parte sua. Grazie.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento?
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Io esprimo solidarietà umana, ma qui finisce la mia solidarietà nei confronti dell'Assessore Baccega e spero che qualcuno non twitti questa mia considerazione iniziale come una velenosa dichiarazione nei confronti di un dramma, perché, quando si parla di familiari e tanto più di figli, effettivamente entriamo in una sfera anche emozionale. Noi facciamo politica e quindi, come è stato detto da molti colleghi, la questione è giusto che rimanga sul livello politico. Assessore, non è suo figlio l'obiettivo, non è lei l'obiettivo di questa nostra risoluzione, così come non lo è di tutte le iniziative che abbiamo fatto fino ad ora, ma l'obiettivo è un sistema che va combattuto e che va cambiato. Un sistema che, purtroppo, vede spesso prevalere la mediocrità a discapito del merito, della capacità e questa mediocrità spesso è favorita da chi invece avrebbe interesse a far rilevare e di far emergere invece le capacità. Siccome si parla di figli, a me è venuto in mente che spesso dico alle mie figlie - anzi lo dico tutti i giorni, perché la generazione dei nostri figli è una generazione che, al contrario della nostra generazione, vive immersa nella crisi, vive un momento di difficoltà che poi si riflette anche sul modo di vedere le cose, sul modo di vivere, è la generazione della crisi -, cercando di prepararle, che la vita non sarà facile, dovranno farsi strada con i meriti e con le capacità. Non ero un grande scolaro, ma passo le mie giornate a controllare i loro compiti a cercare di capire come possono migliorare; quando posso, sto con loro ad aiutarle a fare i compiti e la cosa brutta è che mi capita a volte di dire: "ragazze, probabilmente, dovrete andare fuori se vorrete valorizzare il merito, perché purtroppo il merito in questa Valle spesso e volentieri non è valorizzato".
Questo sistema guarirà, io ne sono convinto, e guarirà perché dovremo utilizzare, sarà utilizzata una medicina molto amara, che è un combinato disposto tra crisi economica e mediocrità insostenibile. Ci sono degli ambiti dove, a causa del clientelismo, dell'amicizia come criterio principale di selezione, la mediocrità prevale. Beh, questo combinato disposto, presto o tardi, farà cadere un sistema e obbligherà probabilmente i meritevoli e il merito a venir fuori. Sarà probabilmente un momento drammatico per la nostra regione ed è anche per questo che noi attraverso le nostre azioni stiamo cercando di rincorrere, per quanto possibile, una soluzione, di mettere una toppa ad un sistema che oramai fa acqua da tutte le parti. Colleghi, noi con la nostra azione stiamo mettendo in piedi un'ipoteca pesante ed è un'ipoteca che varrà anche per noi, che varrà per chi continuerà a far politica. Nel momento in cui noi insistiamo sulla questione del merito e della capacità, è evidente che non possiamo pensare che poi, quando sarà passata la buriana, il merito e la capacità potranno essere dimenticati. Noi oggi chiediamo di ricreare un sistema, cioè di mettere in piedi un sistema, che vale oggi, che varrà domani e che varrà probabilmente anche quando la crisi sarà passata. Noi quindi insistiamo sulla trasparenza, perché cambi il sistema, perché prevalga il merito, perché siano le capacità a prevalere.
Mi dispiace leggere dei twitter di esponenti di altri partiti politici, che scrivono, che scrivevano cinque minuti fa: "se solo le persone che sono state assunte col sistema della spintarella parlassero, maggioranza ed opposizione andrebbero a casa tutti". Questo, ragazzi, non è un insegnamento che un politico può dare, non è mettendo tutti nella stessa bagna, tutti nello stesso calderone che si risolve il problema, oggi non possiamo permetterci di creare una situazione di responsabilità collettiva per dimenticare le responsabilità individuali.
Vi leggo un pezzo di una lettera, che è stata citata e che è stata pubblicata su Aosta Cronaca.it, due grafici che si lamentano per essere stati non ascoltati o non accolto il loro progetto - lo citava come situazione, credo, il collega Viérin... - leggo solo la conclusione: "riteniamo assolutamente vitale la relazione tra le parti, l'impegno di chi partecipa con serietà ad un concorso è oneroso e chi gestisce i bandi deve esserne consapevole, non vanno trascurati né l'etica, né le regole, né il buon senso. Con quest'esposizione dei fatti intendiamo rendere pubblica una situazione, che è ben radicata anche sul territorio, con la quale, suo malgrado, il grafico troppo spesso si trova ad avere a che fare. Vista la particolare situazione storica che stiamo vivendo, nella quale anche un lavoro a concorso, come questo, può essere vitale per la sopravvivenza di un'azienda, l'auspicio è dunque che le amministrazioni, le associazioni o le organizzazioni che si trovano a gestire soldi pubblici negli affidi di incarichi non dimentichino i principi dell'evidenza pubblica, della trasparenza, dell'equità, così da contribuire alla crescita delle professionalità". Credo che a questa lettera, a questa conclusione non ci sia tanto da aggiungere, dicono tutto i professionisti che hanno decine e decine di anni di esperienza, che hanno curricula accumulati in concorsi e addirittura in giurie, in quanto esperti, diciamo, hanno partecipato a giurie di diversi concorsi nazionali e regionali. Beh, credo che questa vicenda possa servire davvero ad aiutare tutti quanti a capire che forse è passato un momento, che forse è necessario davvero ripensare un sistema. Grazie.
Président - Merci. Il y a quelqu'un d'autre? Collègues, il y a quelqu'un qui souhaite intervenir? On est encore en discussion générale.
Morelli (ALPE) - Merci Présidente.
Sono stata imbarazzata da quanto è successo nel pomeriggio in Consiglio, è vero che siamo dei politici che dovrebbero essere rotti a tutte le situazioni, ma siamo anche esseri umani e quindi un cedimento è comprensibile. Mi ha colpito, Assessore Baccega, quanto lei ha detto, lei ha fatto una sorta di esame di coscienza e ha detto di essersi chiesto se la situazione che si era venuta a creare fosse opportuna. Adesso non so citare esattamente le sue parole, ma credo che il concetto fosse questo e lei si è risposto che in fondo l'importante era che entrambi faceste bene il vostro lavoro e l'importante fosse che ognuno svolgesse il suo ruolo in modo adeguato, cioè non è importante in che modo si ottenga un posto di lavoro, quali sistemi si adottino per ottenere un incarico, purché poi si adempia bene al compito che viene assegnato. Ecco, non è proprio così, non può essere proprio così, non può esserlo in particolare laddove quei compiti sono garantiti, sono retribuiti con il denaro di tutta la comunità, lì le regole devono essere uguali per tutti, assolutamente e di questo noi tutti dobbiamo essere garanti, ma in particolare deve esserlo chi detiene il potere, chi ha la possibilità di determinare il futuro dei giovani, perché un posto di lavoro vuol dire futuro, vuol dire potersi creare una famiglia, avere una vita piena, non avere un lavoro vuol dire non poterlo fare. Ecco, il clientelismo, il familismo non sono più accettabili, non sono mai stati accettabili, ma in questo momento storico meno che mai.
Dobbiamo fissare - l'ha già detto bene il collega Chatrian - le regole, delle regole certe, delle regole che premino il merito e la capacità, delle regole che tutelino chi non ha le conoscenze giuste, delle regole che non penalizzino chi non sta dalla parte giusta, come ahimè succede. Anche questo succede oggi, succede che c'è chi è favorito e succede che c'è chi è penalizzato, delle regole che pongano al riparo anche noi stessi politici dalla possibilità di cedere alla tentazione umana di favorire chi ci è vicino e poi di autoassolverci. Io credo che non è per estrema severità, Assessore, che noi non ci possiamo accontentare del fatto che lei rimetta le deleghe, non ci possiamo accontentare di questa sua semplice dichiarazione, ma dobbiamo veramente rimanere fermi invece nella richiesta nei suoi confronti di fare un passo indietro, perché veramente questo è l'unico segnale che possiamo dare alla cittadinanza, ai giovani, che vogliamo tutti assieme cambiare il sistema e dare le stesse opportunità a tutti. Grazie.
Président - A demandé la parole le collègue Grosjean.
Grosjean (UVP) - Merci Madame.
Parlare oggi in questo clima è molto difficile, perché vedete qui bisogna tenere conto di tutte le situazioni. Ebbene, Assessore, lei cosa pensa di tutti coloro che aspettano ancora delle risposte sulle famose domande delle leggi di settore? Dal mese di ottobre...1.280 persone illuse, anche quelli sono figli di qualcuno e qui lo dico a tutta la Giunta, non solo a lei, quelli sono figli di qualcuno, figli di contadini, figli di albergatori, figli di impresari, di imprenditori, che voi, il Governo ha illuso, quelli anche stanno piangendo, si stanno forse anche vergognando di essere valdostani in questo momento. Da lei e da tutta la Giunta queste persone aspettano delle risposte, delle indicazioni e invece no, lei, Assessore, che cosa fa? Cerca di togliersi la grana, rinuncia ad una delega, forse si era illuso che il Casinò fosse un bel giocattolo, una macchinetta da soldi, invece non è stato così, non è proprio così, "non la voglio più, rinuncio ad una delega, mantengo la mia poltrona", ma io mi chiedo dov'è la dignità di uomo, la dignità di politico, di uno che va in piazza a fare i comizi, che va ad incontrare gente a promettere, a dire delle cose, qui mi sembra che proprio non ci siamo! Le avevo già chiesto la volta scorsa se era convinto del suo operato, oggi sono convinto io che a lei interessa solo la poltrona, dei cittadini poco importa e molto probabilmente le sue lacrime sono lacrime di coccodrillo.
Presidente - Altri? Ci sono altre richieste di intervento? La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Madame Présidente.
Assessore, io personalmente le sono vicino dal punto di vista umano, di padre di famiglia, soprattutto sono d'accordo, ecco, che i figli non paghino o siano esclusi per leggerezze da parte dei padri, ma questa è una vicenda che va al di là, è una vicenda politica, è una vicenda di metodo di fare politica, soprattutto è una vicenda di credibilità e di trasparenza della politica. Il collega Bertschy l'ha detto: noi ci siamo presentati con un programma che faceva di questa trasparenza, della volontà di mettere fine ad un sistema, che noi ritenevamo già un sistema poco trasparente, una parte importante del nostro programma. Noi vogliamo essere coerenti con il nostro programma di legislatura, noi vogliamo essere coerenti con coloro che ci hanno dato fiducia eleggendoci in questo contesto, in questo Consiglio regionale. Al di là della vicenda umana, pertanto non possiamo fare sconti ad una politica che ancora una volta ha dimostrato tutte le sue lacune. Noi siamo veramente stufi di sapere in aula di assunzioni, di progressioni, di collaborazioni di familiari di Consiglieri e Assessori senza concorso pubblico. Tutti hanno diritto di lavorare, anche i familiari degli eletti in Consiglio regionale, ci mancherebbe, ma dopo selezioni pubbliche. Per noi questa è stata una parte importante del nostro programma e noi su questo ci teniamo a ribadire. Allora noi non vogliamo istituire un confessionale, come nel Grande fratello per sapere quanti casi simili vi sono in Consiglio regionale, noi chiediamo un segnale forte, condiviso in questa direzione: la politica ha cambiato metodo vuole dare quella trasparenza che i cittadini vogliono. Noi...io personalmente non voglio credere che esista un sistema consolidato in Valle d'Aosta in cui una parte della politica valdostana tollera, copre, giustifica metodi di assunzioni clientelari. Se questo sistema esisteva, esiste, bene io sono convinto che questo sistema sia finito. Siamo in una situazione economica occupazionale così grave come quella che in questo momento sta vivendo la Valle d'Aosta? Dove la vostra amministrazione, le vostre scelte amministrative non riescono a dare garanzie e risposta alle reali esigenze dei cittadini...allora io vi chiedo di dare almeno una certezza: quella che le regole sono uguali per tutti, dove tutti i giovani, tutti i cittadini hanno pari diritti e prospettive.
Torno a lei, Assessore, nelle audizioni in commissione di vari rappresentanti delle società partecipate che abbiamo avuto in quest'ultimo periodo la possibilità di audire, ebbene, noi abbiamo avuto conferma che non una decisione, non una scelta, non un indirizzo da parte dei vari consigli di amministrazione avviene senza benedizione politica e allora, Assessore, io le chiedo se non si è posto la domanda...con quale serenità, con quale stato d'animo lei avrebbe dato questi input politici alla Casino quando si parla di tagli occupazionali e di riduzione di stipendio dei dipendenti della Casino. Io questo le voglio chiedere, io immagino che si sarà posto il problema, immagino con quale stato d'animo lei avrebbe affrontato questi importanti processi organizzativi. Allora, io voglio credere, Assessore, che lei abbia ragionato da padre, più da padre che da Assessore, che la sua sia stata una leggerezza in buona fede, allora lei ha una grande opportunità di rimediare, non sono importanti 20.400 euro che vengono percepiti, è il non rispetto delle regole, è il non rispetto della trasparenza, che sono alla base di chi si occupa della pubblica amministrazione, quello che è il lato più grave di questa vicenda. Allora, non basta credere che una delle tante deleghe, perché lei ha le deleghe sulle partecipate, sono veramente tante queste partecipate, questo non cambierebbe la sostanza, lei deve fare un passo indietro da Assessore in coerenza su quella trasparenza della sua attività politica da lei evocata quando lei ha parlato della rinuncia alla delega sulla Casino.
Se veramente questo sistema consolidato non esiste, allora è tempo di dare dei segnali, è tempo di dare dei segnali in cui c'è la volontà da parte di tutti, io qua parlo soprattutto agli eletti di maggioranza, perché vedete, non dare segnali in questo momento significa in parte legittimare, in parte riconoscere che esiste un sistema consolidato. Io non voglio crederci che esista questo sistema consolidato, ma se mai esistesse, tutti avrebbero la stessa responsabilità: chi ha messo in piedi il sistema, chi lo ha utilizzato fino ad oggi e chi continua ad utilizzarlo, ma anche chi continua a sostenere questo sistema. Nessuno ha più scusanti celandosi dietro al "non ne ero a conoscenza", o cavalcando uno dei tanti temi che sono stati un po' à la une nella campagna elettorale, ci ricordiamo ancora quando si diceva: "ci sono dei metodi che noi non condividiamo, che non tolleriamo, ma che cambieremo dall'interno". Avete la possibilità di cambiarli questi metodi, avete l'opportunità di cambiarli, ma date un segnale forte e questo non è impedire, rallentare la macchina amministrativa, ma è dare un'immagine diversa di un metodo di fare politica che ha disgustato i cittadini. Non voglio essere più realista di tanto, ma me l'ero segnato...noi, fossimo in un sistema inglese, non sarebbe stata la minoranza a chiederle di rassegnare le dimissioni, sarebbero stati i suoi colleghi di maggioranza, i suoi colleghi di partito a chiederle di fare un passo indietro, ma non solo di fare un passo indietro, in Inghilterra le avrebbero chiesto di abbandonare la politica.
Si dà atto che dalle ore 17,57 presiede il Vicepresidente André Lanièce.
Lanièce (Presidente) - Ha chiesto la parola il collega La Torre, ne ha la facoltà.
La Torre (UV) - Grazie Presidente.
I toni sono pacati e devono essere pacati e non vi è un banco degli imputati, perché, se ci fosse un banco degli imputati, non sarebbe così piccolo per contenere solo una persona. Io credo - è stato detto, credo l'abbia detto Bertschy - che esistano dei diritti inviolabili di tutti e sono il diritto alla salute, alla dignità nel costruirsi un futuro, a coltivare le proprie inclinazioni, il diritto al lavoro. Sono dei diritti che sono per tutti uguali, così come il diritto alla dignità anche per una persona, per il figlio, di un uomo che sa anche riconoscere un errore, un errore nel conseguimento di questi legittimi diritti, anche per lui, anche se con un percorso magari discutibile, ma che certamente non riveste nessun carattere di illegittimità. Quello su cui noi dobbiamo concentrarci piuttosto e ragionare, accogliendo anche un po' il tono del dibattito che è stato serio, su come vengono...come si pensa molte volte in questo Paese di raggiungere questi diritti e quindi, pensando anche ai molti che ci ascoltano, chiedo onestamente di riflettere anche loro, quante volte anche loro hanno pensato di raggiungere questi obiettivi magari attraverso la segnalazione, per usare un termine moderno in queste cose. Quello a cui noi siamo chiamati perciò è un salto di maturità, che riguarda non solo la classe politica, ma riguarda anche il popolo, che deve capire che questo è un Paese che sta attraversando una fase, dei ragionamenti di maturità anche politica che devono indurre tutti a fare delle scelte diverse e a cominciare a ragionare anche in un modo diverso. Io non mi ricordo più di tanti colleghi che avevano buona volontà, perché la gente tendenzialmente quei colleghi non li ha votati.
Restituire la delega è un atto, secondo me, di responsabilità e anche di dignità e sottolinea certamente, come ho detto prima, un errore che per primo lui stesso riconosce, che lo facessero tanti in questo Paese, poco o tanto che sia il gesto, per come può essere giudicato da voi...ma comunque è un segnale, un segno, è il riconoscimento di un errore e comunque non è certamente un atto di illegittimità che è stato fatto, certamente è un atto discutibile, su cui questo ragionamento che è stato svolto oggi in Consiglio può essere utile, grazie anche al suo gesto, come un passo per cominciare a costruire anche qualcosa di diverso nei rapporti tra la politica e i cittadini. Credo quindi che quello che oggi sta accadendo in quest'aula sia qualcosa che...da un lato, va riconosciuto all'Assessore di aver fatto qualcosa che forse molti altri non avrebbero fatto, di restituire una delega e anche facendolo in un modo aperto, e io gli voglio dare la mia stima davanti a tutti, non nascondendo le sue emozioni, non nascondendo quello che è il senso anche della sua dignità e nel rispetto anche della vita di suo figlio.
Presidente - Siamo sempre in discussione generale, c'è qualche altro collega che intende prendere la parola? Ha chiesto la parola il collega Viérin Laurent, ne ha la facoltà.
Viérin L. (UVP) - Grazie Presidente.
Intervengo a seguito di quanto dichiarato dal collega La Torre e dico che finalmente qualcuno di maggioranza o quasi è intervenuto e lo dico perché noi cerchiamo e abbiamo cercato di riportare su un piano politico un pomeriggio che ha avuto dei risvolti anche umani e altri ne hanno parlato. Noi abbiamo cercato di sollecitare un dibattito in quest'aula, perché lo stesso Assessore ha portato questo dibattito in aula a partire da ieri pomeriggio e ci auspichiamo che anche altri, al di là dei banchi del Governo, possano esprimersi, perché questo è il ruolo del Consiglio Valle. Non parlare nei corridoi o, meglio, non solo parlare nei corridoi, non solo nelle riunioni di maggioranza, fare i gradassi, permettersi magari anche di parlare in assenza dei presenti dei comportamenti di altri. Noi qui in quest'aula abbiamo aperto un dibattito e ci stiamo confrontando con l'Assessore e con il Governo su un problema che si è verificato senza nasconderci di fronte alle responsabilità che noi riconosciamo in quest'atto e alle responsabilità che noi riconosciamo al ruolo che ricopriamo, perché è vero che ci sono dei risvolti umani, ma noi - e la comunità ci ha eletto per questo - in quest'aula portiamo istanze, siamo le persone deputate dal popolo che devono rappresentare delle sensibilità e fuori ve lo assicuro come avete anche voi dei riscontri...questa vicenda non fa del bene alla politica, io l'ho voluto ricordare questa mattina.
Se noi oggi abbiamo chiesto un passo indietro, Assessore, lo abbiamo fatto proprio perché non possiamo far finta di niente e non dobbiamo neanche prendere ad esempio i peggiori, collega La Torre, probabilmente è vero che nessuno fa mai un passo indietro nel Paese dove viviamo, anzi in queste ore il Premier sta facendo un passo indietro coatto, quando si fanno passi indietro, probabilmente si devono fare per forza. Allora, la restituzione della delega noi la vediamo sicuramente come una parte di atto che vuole salvare capra e cavoli, vuole in parte ammettere qualcosa, autoassolvendosi, perché, di fatto, lei, Assessore, è intervenuto sulla propria posizione, ma non abbiamo sentito altri della maggioranza al di là del collega La Torre e parlo soprattutto dei Consiglieri...autoassolvendosi perché lei è convinto della posizione che ha assunto, dicendo: "bene io ho magari anche sbagliato" e la rinuncia della delega, diciamo, chiude il cerchio del problema. Per noi non è così e noi chiediamo che sia rispettata questa posizione e ci appelliamo a lei, Assessore, come ci appelliamo alla maggioranza proprio per una questione anche di educazione ai modi della politica, perché, se si avvallano certi comportamenti, noi che dobbiamo essere tutti da esempio, beh, si giustificano anche per il futuro.
Tutti i giorni abbiamo persone che soffrono, tutti i giorni siamo sollecitati da chi non ce la fa, da chi non ha opportunità pur avendone le capacità, dal sistema. Il sistema che purtroppo in questi mesi, e non esasperato dai nostri toni, ha continuato a mortificare le persone e oggi non possiamo far finta di dimenticarci di questa cosa, perché chi è protetto dal sistema continua ad essere difeso, chi non è nel sistema...chi lo ha abbandonato, come abbiamo fatto noi, sicuramente, magari non in quest'aula direttamente, ma attraverso le persone che noi rappresentiamo subisce sul territorio ancora oggi e anche lì noi abbiamo visto dei ragazzi con le lacrime agli occhi. Ragazzi che magari erano finiti sui manifesti elettorali e che non sono stati ripresi a lavorare in una certa azienda, in una certa società pubblica. Ecco, noi abbiamo parlato in quest'aula, Assessore Baccega, se lo ricorda? Noi abbiamo sollecitato in questi mesi attraverso tantissime mozioni e atti di indirizzo il fatto della trasparenza nei concorsi, il fatto di evitare certi atteggiamenti e oggi non si può dire all'opposizione che ha esasperato i toni, i toni sono stati esasperati da chi detiene il potere oggi in Valle d'Aosta e che ha paura di perderlo e oggi i toni sono diventati leggermente più umani, perché c'è un problema umano, ma noi non dobbiamo dimenticarci che i problemi politici vanno affrontati in termini politici e che se da domani vogliamo cambiare ciò che un errore può essere preso come, diciamo, fatto per migliorarci, dobbiamo capire che domani non possiamo fare finta di niente al di là di come andrà la votazione di questa risoluzione e per questo noi crediamo che le reazioni violente del sistema: dalle minacce ai Consiglieri regionali, alle querele, alle denunce, al Casinò stesso, di cui lei ha la delega, che in Consiglio, quando noi esprimiamo dei giudizi, ci minaccia di querele, altri sono querelati, questo non lo affrontiamo? Questo non va bene, questo è normale, mentre ci sono i casi umani, perché ognuno di noi ha reazioni diverse in quest'aula, ma se tutti noi dovessimo portare in quest'aula gli stati d'animo di tensione che viviamo ogni giorno e soprattutto chi ha subito vessazioni, malversazioni, soprattutto in questo caso denunce, noi crediamo che forse quest'episodio debba farci riflettere sulla forse non volontà di continuare a farsi usare dal sistema.
Io questa mattina ho parlato di mela avvelenata, Assessore, che non sappiamo se era una mela avvelenata o una mela della tentazione, la collega Morelli giustamente mi diceva: "ma c'è la mela di Eva", che ho citato, che forse è quella della tentazione, mentre quella avvelenata è quella di Biancaneve. Ecco, noi crediamo che le mele avvelenate facciano del male a tutti. In questo caso, in quest'episodio abbiano fatto del male a lei, ma che la complicità di un sistema nel continuare a seguire certi metodi faccia del male a tutti. Noi crediamo che quello che deve emergere oggi da questa...e le considerazioni che devono emergere oggi...è che noi cercheremo di fare chiarezza su tutto. Noi non abbiamo paura di affrontare questi temi, non abbiamo neanche paura degli atteggiamenti che vediamo anche in questi minuti sui banchi della Giunta, che noi difendiamo con forza proprio perché crediamo che in questo momento sia l'intera politica che deve difendere la propria credibilità.
Chers collègues, nous sommes malheureusement en train souvent de prendre des habitudes qui sont des habitudes qu'on voit dans les pires des exemples romains et chaque jour la télévision nationale, chaque jour les épisodes à la une ne font pas honneur à la politique, ne font pas honneur aux administrateurs. Alors personne ne veut être puriste, personne veut faire la morale, nous croyons que des épisodes comme celui qu'on a vécu et qu'on vit aujourd'hui soient des épisodes qui ne font pas honneur à la classe dirigeante. Après on va dans les écoles, on invente et on propose des parcours de légalité, on va essayer d'expliquer aux élèves comment les administrateurs doivent se comporter, avant de cela encore on va expliquer comment ces jeunes devront se comporter dans la Vallée d'Aoste de demain. Bien, avant d'aller expliquer aux autres ce qu'ils doivent faire, nous devons être nous mêmes à donner des exemples et nous croyons que ce soit seulement un épisode, mais c'est un épisode qui est un épisode qui pour nous reste grave et qu'il ne faut pas sous-évaluer dans ses contenus et que nous continuons à juger comme un épisode qui ne s'est jamais produit, qui ne devra plus se produire et surtout qui est un mauvais exemple que nous donnons à la communauté valdôtaine, aux jeunes qui préparent l'avenir et c'est quelque chose qu'on n'aurait jamais voulu voir dans ce Conseil de la Vallée. Ce qui nous fait mal encore plus c'est qu'on essaye de minimiser et l'occasion de faire un pas en arrière et de donner les démissions...Assesseur Baccega, aurait pu être un geste de responsabilité, qui faisait honneur sûrement à votre personne, à votre personne même en tant qu'Administrateur et qui aurait pu éviter de l'embarras qui continuera dans les jours prochains, dans les semaines prochaines, car cette tache continuera à vivre sur cette Assemblée.
In conclusione vorrei dire che c'erano tanti modi per uscire dall'impasse, sicuramente quella che noi avevamo richiesto era quella che poteva ridare dignità ad un ruolo e ad una funzione che lei ricopre. La scelta è diversa, il fatto di rimettere una delega è quello che voi sentite come proposta, esisteva anche la possibilità di revocare l'incarico stesso, questo non è neanche stato ipotizzato, poteva essere un qualcosa che cercava di rimediare ad una certa situazione, nessuno se lo è posto, noi non vogliamo entrare nel merito di scelte altrui e non vogliamo consigliare nessuno. Quella che noi cercavamo di fare, proprio perché avevamo voluto tenere - e concludo, Presidente - i toni pacati, rispetto personale e rispetto umano, che non possono far venir meno però le responsabilità che abbiamo...ciò che noi abbiamo proposto era un consiglio e un'azione concreta che potevano oggi ridare credibilità a tutti noi. La strada scelta è stata diversa, noi ne prendiamo atto, ma sicuramente questo avrà influenza sul futuro di questa legislatura.
Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento, possiamo chiudere la discussione generale? La discussione generale è chiusa. Ci sono richieste di intervento per replica o dichiarazione di voto? La parola al collega Borrello.
Borrello (SA) - Grazie Presidente.
Io penso che la situazione sia un po' particolare, effettivamente quello che è successo in questi due giorni penso non sia una cosa che si è verificata tante altre volte e all'inizio di questo mio intervento in dichiarazione di voto in prima battuta manifesto, a nome del gruppo, solidarietà piena all'Assessore Baccega dal punto di vista umano e anche dal punto di vista politico. Dal punto di vista umano, lo abbiamo vissuto tutti...è stata riconosciuta in maniera trasversale da tutti i colleghi quella che è la particolare situazione emotiva che è emersa. Dal punto di vista invece più di carattere politico, durante questo dibattito generale, che è stato sicuramente ben condotto con un giusto e moderato atteggiamento, si è parlato di due temi fondamentali: da una parte, l'aspetto della trasparenza, più volte richiamato da diversi Consiglieri, e, dall'altro, quello che è l'invito, e l'oggetto di quella che è la risoluzione che avete portato all'attenzione di quest'aula. Io allora mi soffermerò su questa dichiarazione e mi atterrò solamente a quelli che sono gli aspetti incardinati nella risoluzione. La buona fede dell'Assessore Baccega, che in maniera spontanea ha prodotto informazioni al Consiglio, ha fatto emergere quelle che sono le qualità dell'uomo che ha voluto esporsi, non si è sottratto a quello che è stato il dibattito pubblico all'interno di questa, che è l'Assemblea principale della nostra regione. L'ha fatto, ripeto, in maniera spontanea, ripeto, con la buona fede, cercando anche - e di questo bisogna dargli atto - di difendere quella che è la dignità del proprio figlio, ma non si è sottratto all'impegno di produrre a tutti voi anche quelli che sono gli aspetti più di carattere familiare. Tenendo conto che non si tratta di un atto illegittimo, ma si tratta forse più che altro di una situazione di mera inopportunità politica, quindi noi abbiamo discusso al nostro interno, abbiamo avuto un dibattito serrato, ci siamo confrontati e abbiamo appreso in maniera favorevole questo gesto, che è un gesto forte e responsabile che l'Assessore Baccega ha voluto produrre, che è quello di riconsegnare al Presidente la delega, proprio per evitare la possibilità di strumentalizzazioni e la possibilità che si possano creare delle incomprensioni.
Io penso che da questa giornata di dibattito tutti noi abbiamo imparato qualcosa, io in prima battuta, ma riteniamo che la vostra proposta, il vostro invito non possa essere accettato ed è per questo che, a nome della Stella Alpina, in maniera coesa dichiaro che non voteremo la vostra risoluzione.
Président - Il y a d'autres requêtes d'intervention pour déclaration d'intention? Pour réplique? La parole au collègue Cognetta.
Cognetta (M5S) - Sì, grazie Presidente.
Ovviamente noi sosteniamo la risoluzione. Rispetto a tutto quanto il dibattito che c'è stato, non sono intervenuto, l'ho seguito con molta attenzione e ho pensato molto come fare quest'intervento, mi sono passate per la mente tantissime situazioni che ho vissuto in prima persona, in quanto disoccupato per tantissimo tempo, con un'età poco adatta per entrare nelle pieghe della legge, per esempio, per gli apprendisti o per altre situazioni, avendo a casa moglie e figli e avendo una situazione economica di un certo tipo, ho pensato a tutto quello che è accaduto, qui, ho pensato ad un certo punto che dovevo assolutamente fare qualcosa anche se non trovavo lavoro e quindi ho cominciato, diciamo così, a militare in questa nuova formazione politica, poi è andata come è andata e adesso sono qui.
Vorrei solo dire due parole al mio collega Elso Gerandin. Lui è rimasto sorpreso dal fatto che ci sia un sistema, noi non siamo affatto sorpresi, insomma, sono anni che lo diciamo, anzi penso che a questo punto ci abbiate fatto un favore, come Giunta e lei in particolare Assessore, perché almeno nessuno ci può più accusare di andare in giro a dire fesserie, insomma, perché uno racconta delle cose che poi uno dice: "ma non è vero", invece almeno questa è apparsa in tutta la sua forza. Il sistema quindi sì c'è, collega Gerandin, c'è sempre stato, lei forse non se ne è accorto, come buona parte della popolazione valdostana, però vi assicuro che c'è, c'è per gli appalti, c'è per le assunzioni, c'è per tutto quello che discutiamo qui adesso. C'è da decenni, non da ieri sera, c'è da decenni! Ci sono stati in passato tutta quanta una serie di questioni che sono emerse, ma alla gente tanto, come ha detto giustamente il collega La Torre, come io ho avuto modo di ricordare ieri, alla gente, insomma, gliene frega relativamente. Adesso invece gli frega un po' di più perché la situazione, insomma, è un po' cambiata, è anche giusto che gli freghi un po' di più.
Noi il sistema lo vogliamo abbattere e non si intende per abbattere il sistema eliminare fisicamente le persone, significa sostituirle, perché chiaramente è difficile che una persona che ha sempre operato in un certo modo da domattina operi in un modo diverso. Ripeto: l'ho già detto in altre situazioni, se io creo la malattia, poi come faccio a creare la cura? Voi quindi continuate a riempirvi di buone parole, il collega Borrello ha espresso, a nome della Stella Alpina, piena fiducia e solidarietà all'Assessore e che altro poteva fare, sinceramente? Poteva dire: "no, non va bene, deve fare un passo indietro"? Se allora noi qui seduti volessimo per un attimo tutti quanti smettere di fare il gioco delle parti e cominciare a ragionare rispetto a ciò che effettivamente discutiamo, forse, siccome vorrei dirlo con chiarezza: qua nessuno non ha fatto errori...tutti quanti abbiamo fatto errori, tutti quanti abbiamo fatto i nostri errori, tutti quanti poi ne paghiamo le conseguenze o le pagheremo. Dicevo, però, tutti potremmo cominciare a discernere...come dire? a stabilire chi sta di qua e chi sta di là, chi veramente vuole cambiare le cose e chi invece magari dice solo di volerle cambiare, ma non vuole farlo. Io sono convinto che sia di qua che di là ci siano persone di entrambi i tipi. Questo lo dobbiamo ammettere, no? Io sono convinto di questo: sia di qua, sia di là ci sono persone che dicono a chiacchiere di voler cambiare e poi non lo fanno ed altre invece che vogliono farlo effettivamente. Ora, il problema sono i numeri: quanti sono di un tipo e quanti di un altro, e questo io come faccio a saperlo? Lo posso sapere se da una parte alla prova dei fatti voi vi comportate in un certo modo e quindi automaticamente consolidate e alimentate il sistema e, dall'altra, mi dico: beh, se cambiano le persone, poi le valuto e se effettivamente fanno una variazione, allora, beh, ho fatto, diciamo così, il mio dovere, ho fatto veramente...ho favorito il cambiamento, se invece non lo faranno, dirò: beh, mi sono sbagliato un'altra volta e gli elettori magari decideranno.
Come diceva giustamente il collega La Torre, poi sicuramente non avremo un risultato elettorale adeguato rispetto a questa scelta, perché, ahimè, non andiamo in giro a comprare i voti né con promesse, né con altre modalità, perché non è proprio nel nostro stile. Da un certo punto di vista, ho detto spesso al mio collega Ferrero che siamo stati estremamente fortunati ad entrare e più vado avanti e più mi rendo conto che è vero, perché chi ha creduto in quello che dicevamo e adesso si rende conto che è così come diciamo, insomma non doveva essere contentissimo di votarci, perché chi ci ha votato vuol dire che ci ha votato perché diceva che il sistema esisteva, perché diceva che c'è questo problema ormai che sta incancrenendo tutta la nostra società e quindi non doveva essere tanto contento di votarci. Chi magari ha votato qualcun altro invece ha sperato che le cose andassero come sono andate negli ultimi 40 anni. Vede lei, Assessore, rappresenta tutto questo in questo momento, lei rappresenta tutti questi 40 anni, poi magari è successo in buona fede, poi magari è successo per una serie di cause non dipendenti dalla sua volontà, poi magari è successo perché è successo, non importa. Vede però la mela avvelenata a cui faceva riferimento il collega Laurent Viérin un po' se l'è presa, cioè lei in fondo è vittima del sistema, oltre che carnefice. Lei per la sua sete, diciamo così, di potere, mi passi il termine, ha accettato una delega che tra di noi ci dicevamo che, insomma, non è stata una delega meravigliosa questa qui da prendere, perché la delega del casinò è veramente da toccare con i guanti d'amianto e può essere toccata solo da chi ha gestito il casinò in maniera diretta in tutti questi anni, che non è certo lei, Assessore, e infatti quando l'altra volta presentammo una mozione simile a questa nella quale la invitavamo a dimettersi e, se si ricorda, io le ho detto: non ne faccio un caso personale. Si ricorda? L'ho detto chiaramente: non ne sto facendo un caso personale, le sto dando un'opportunità politica. Quest'opportunità politica gliela sto dando nuovamente, perché...come dire? in questo consesso bisogna essere un po' più squali di quello che sembra lei, perché altrimenti uno becca le mele avvelenate, se le mangia, e poi rimane scottato dalla situazione.
Veramente quindi, per quanto possa essere aiutato dal suo gruppo e dal suo movimento, che credo l'abbia lasciato abbastanza isolato nella gestione fino ad oggi, perché altrimenti non arrivava a questo punto, io credo che un ragionamento su tutto quello che sta accadendo, siccome potremmo cambiare le cose, va fatto, a meno che non decidiamo che il sistema ci sta bene o, meglio, lo decidete voi, perché per noi, per quanto ci riguarda, io posso parlare in questo momento per me e il mio collega, ma penso per tutti, voi potete scrivere sul giornale di me quello che vi pare, potete farmi quello che volete, io non cambio il mio obiettivo! Questo sistema va eliminato, questo sistema l'avete messo voi, le intimidazioni cui faceva riferimento il collega, le questioni che vengono fuori e tutto quello...non mi faranno cambiare idea né a me, né al mio collega Ferrero. Noi sappiamo che siamo votati al martirio, cosa pensate? Voi state combattendo contro persone che non hanno ormai nulla da perdere, vorrei che fosse chiaro. Voi invece non siete abituati, ho capito che avete qualche difficoltà in più e questo vi dovrebbe far capire fin da subito, adesso sono passati quasi sette mesi, penso che l'abbiate un po' più chiaro, che forse dovete cambiare registro, perché tutto questo portare avanti le cose in questo modo non fa nient'altro che danneggiarvi, voi prima di tutto e successivamente tutta la Valle d'Aosta ed è una vostra responsabilità diretta e noi lo ricorderemo tutti i giorni che andremo avanti. Adesso c'è ancora poca gente che segue il Consiglio rispetto a tutti quelli che ci sono fuori. Oggi erano tutti quanti in coda per fare la comparsa per The Avengers, probabilmente metà di loro ha in mano un bigliettino di qualche politico, così se entra, potrà sempre essere riconoscente a qualcuno, o magari no, questo non lo so, è un'ipotesi, però non mi meraviglierei se fosse così, è lo standard in Valle d'Aosta, è il sistema appunto.
Ultima nota di tipo personale. Anch'io ho tre figli come voi già sapete: una è un anno e mezzo che è a casa e non lavora, è chiaro che più volte mi ha chiesto cosa poteva fare e io ho risposto: beh, ci sono due possibilità: la prima è andare al martedì in Regione, vedrai che appena ci vai il problema si risolve, poi magari tuo papà è in difficoltà, ma questo è un altro discorso, tu devi pensare anche a te stessa; la seconda invece è darti da fare e provare con le tue forze ed è un anno e mezzo che è a casa, o non è tanto brava, o probabilmente non c'è lavoro, però la situazione come per lei per tante sue amiche e suoi amici è questa. Vede quindi, Signor Assessore, il problema è proprio questo. Ormai il suo modo di gestire, al di là delle questioni meramente...come posso dire? legislative, le questioni prettamente politiche sono queste: lei comunque sia vive questa situazione, fa vivere questa situazione rispetto ad un favore che ormai non è più accettabile, assolutamente, né può essere tollerato, per questo invito nuovamente a votare convintamente la nostra risoluzione, anche per dare un segnale che magari vogliamo veramente cambiare non solo a parole.
Président - D'autres requêtes d'intervention? Pas d'autres requêtes pour réplique? Déclaration d'intention? Pas d'autres? Collègues, on peut procéder à la votation? La votation est ouverte.
Colleghi vi prego, veramente, giusto per non aprire e chiudere le votazioni...la parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - A nome dei gruppi della minoranza, chiediamo il voto segreto.
Presidente - Per dichiarazione di voto e replica, la parola all'Assessore Viérin.
Viérin M. (SA) - Sì, chiedo scusa, pensavo che Chatrian volesse ancora intervenire quindi...
Intanto voglio ringraziare a nome non solo del nostro gruppo, ma un po' di tutto il Consiglio, ma anche per chi ci ascolta, perché la discussione è stata, diciamo, pacata ed è stata anche portata sui giusti toni, se non con qualche virgola magari fuori norma, però, diciamo, che, rispetto a certe situazioni di questi ultimi mesi, è stata una discussione sufficientemente corretta e questo è importante. Io credo sia importante toccare un aspetto, ho sentito parecchie sollecitazioni a guardare al futuro, io credo che tutti siamo coscienti di guardare al futuro, di cercare di migliorarci tutti, siamo coscienti e a volte, rispetto alla coscienza che abbiamo, ci troviamo di fronte anche a delle situazioni che ci vuole tempo anche per impostare, per portare avanti e quant'altro. Io credo che questa maggioranza, come qualcuno ha richiesto, dalle partecipate a quant'altro stia cercando di portare un proprio contributo; qualcuno ha ricordato anche che in commissione è stato preso l'impegno di discutere di alcune questioni, credo che le cose procedano come gli impegni che sono stati presi, però un appello che io vorrei fare proprio rivolto a questo modo...o cercare questo modo nuovo, se vogliamo, rispetto anche ai tempi di discutere le questioni e di approcciarsi alle questioni...vadano fatte senza veleni e senza personalismi, senza attacchi personali e, soprattutto, avendo le giuste sensibilità verso tutti e senza scatenarsi sulle persone singole, perché onestamente questo è, diciamo, un brutto segnale.
Ho apprezzato soprattutto alcuni interventi, ringrazio Cognetta, anche La Torre, come altri. Io credo che il sistema, gli errori, ma non solo, anche la passione e le capacità debbano essere un unicum su cui ragionare, ma ragionare con almeno un senso di correttezza e ricordandoci tutti che la verità in tasca non ce l'ha nessuno, perché se pensiamo di continuare a ragionare che ognuno di noi ha la verità in tasca, noi diciamo continuamente delle bugie su quello che vogliamo fare. La verità in tasca non può averla nessuno su questi argomenti, quindi è giusto un contributo, è giusto un confronto, è giusto cercare di avere un coinvolgimento più ampio, noi l'abbiamo detto come movimento anche in vari comunicati stampa, nero su bianco, stiamo cercando di portare avanti iniziative per un coinvolgimento su alcuni temi che riguardano tutta la Valle d'Aosta in maniera più convinta e portiamo il nostro - lo chiamo come a volte Grillo lo chiama - misero contributo, però c'è, potrebbe essere più grande, è forse troppo piccolo, non lo so. Noi però ci crediamo e quindi, credendo in questo, noi non possiamo oggi, a prescindere che Mauro sia un componente del gruppo...e ringrazio anche per il lavoro che ha svolto fino ad oggi, perché oggi stare in prima linea non è facile, lo ha detto anche qualche collega con maggiore onestà intellettuale anche dai banchi dell'opposizione. Io credo che la cosa importante sia che ognuno di noi porti un contributo, quindi, ringraziando ancora Mauro e dandogli la nostra fiducia come gruppo Stella Alpina, non possiamo accogliere la vostra, diciamo, proposta. Certamente ribadiamo di voler cogliere sempre di più quei ragionamenti se sono fatti con la giusta serenità e con un obiettivo che sia vero e comune e che non sia solo una mera battaglia politica.
Président - La parole au collègue Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Vorrei chiarire per che cosa voterà il Partito Democratico, perché è chiaro che, nell'imbarazzo generale della maggioranza e nel tentativo di sviare la discussione mettendo questioni personali in mezzo al campo, qualcuno potrebbe non capire se c'è un voto contro Baccega, pro Baccega. Noi votiamo perché vogliamo dire basta al sistema clientelare e ci stupisce tutta questa carica emotiva che scopriamo oggi in quest'aula, perché io mi ricordo un altro voto: quello in cui bisognava pigiare questo tasto e decidere se mandavamo a casa quattrocento lavoratori dei cantieri forestali, li spedivamo a casa pigiando un tastino e però questi mal di pancia così forti non li ho visti quel giorno lì, i lavoratori sono andati a casa. Allora dico il lato umano, tutte queste cose le capisco, però qualche volta, quando pigiamo il tasto sui tagli di bilancio, eccetera, queste cose hanno delle ripercussioni, perdindirindina, queste cose vanno a finire su dei lavoratori precari. In questo momento ci sono dei lavoratori precari del mondo delle mostre, dei castelli, che sono lì che dicono: "sì, va beh, ma quand'è che ci chiamano?". C'è la graduatoria, però, ahimè, noi abbiamo pigiato un tasto, che ha tagliato i fondi per quelle cose lì e quindi ci sono meno risorse. Allora per che cosa schiaccio il pulsante? Per dire: "se accendo il pallino verde, voto a favore della mozione che chiede le dimissioni"? Chiediamo che ci sia un sistema anche nelle partecipate pubbliche, anche nel sistema della Regione per l'assunzione a tempo determinato, perché siano finiti questi interinali dell'USL e quant'altro, in tutto il sistema...un sistema trasparente, pubblico in cui la gente concorre, in cui è chiaro cosa viene messo in campo, i più bravi, i migliori prevalgono, ma in modo trasparente e pubblico, invece a chi voterà e pigerà e farà uscire il pallino rosso sulla nostra mozione dovrà essere chiaro che cosa sta a significare: un'altra volta ancora la politica di un certo modo vince, vince la logica che comunque chi sta ai posti di potere qualcuno lo sistema, poi rinuncia a qualcosina, come ho detto prima, è pure una patata bollente, non è che fa chissà che passo indietro. Il risultato è che domani mattina ognuno di noi verrà di nuovo contattato dalle persone che dicono: "dai fai uno sforzo per me, vedi di spingere perché mi prendano da qualche parte", perché capita a tutti noi ogni giorno questa cosa qui e noi ci sforziamo da anni di dire: "ma guarda che stiamo cercando di costruire un mondo diverso, non è più vero, è finito il mondo clientelare, non possiamo più cercare di aiutare le persone in questo modo, vogliamo creare un sistema trasparente pubblico di assunzioni, quindi è inutile che mi chiedi queste cose, perché io quello che posso fare è lavorare per un sistema di regole". No, invece, noi oggi testimonieremo ancora alla comunità valdostana, pagando magari un piccolo prezzo di immagine, eccetera, però si può scappare, si può comunque sgusciare da qualche parte, c'è sempre...è una prova alla fine di forza questa, può darsi che la maggioranza la vinca nel voto, ma sta perdendo la Valle d'Aosta, sta perdendo il sistema di trasparenza della Valle d'Aosta, sta perdendo il nostro sistema per i giovani, con che faccia li guarderemo e diremo: "ma dai che devi studiare, devi andare fuori, però, se sei amico di quelli lì, ti può cambiare la vita". È questo che vogliamo per il futuro della Valle d'Aosta? Io no e quindi dico con molta serenità che voterò questa mozione con convinzione.
I colleghi hanno chiesto giustamente il voto segreto, io l'avrei votata anche in modo palese, tranquillo, sereno, perché qui è in gioco il modo diverso di intendere che cosa facciamo della Valle d'Aosta del futuro. Avremo meno risorse, meno soldi, ma avremo una società migliore, con gente che ci crede nella nostra società, con gente che si mette in gioco volentieri e non una società in cui continua a pervadere quest'idea falsa, malsana che contamina anche quelli che hanno fatto dei percorsi positivi, perché ci sono anche quelli bravi, ci sono anche quelli che arrivano da qualche parte per merito loro, però c'è sempre un'ombra, non è che sei arrivato lì e allora ogni volta devi dire: "ma no guarda che io ho fatto il concorso nel 1991, eravamo in sessanta persone, c'è stata...", devi spiegare tutte le volte, nessuno ci crede più, allora da qualche parte bisogna cominciare questa cosa qui, non è stato fatto nulla di illegittimo, ma non è stato fatto nulla che fosse chiaro nella direzione di un cambiamento nel modo di fare. Da questo punto di vista, quindi noi non siamo soddisfatti delle risposte che arrivano dai banchi della maggioranza, che cercano di minimizzare quest'episodio, che lo gestiscono secondo una loro logica politica di equilibrismi, è già stato fatto con un equilibrismo folle questo Governo regionale, la maggioranza sta in piedi per questo numerino, guai a spostare una pedina che viene giù tutto il castello e quindi questa è la logica, ma cosa c'entra la logica delle maggioranze e delle minoranze di fronte ad una logica di chiarezza, di trasparenza, di modo diverso di intendere le cose, che peccato, che occasione persa anche dal punto di vista umano...
Mi permetto di dire: se si voleva davvero fare le beau geste, beh, è un beau geste mancato completamente, quindi neanche quello ci è rimasto più, ci è rimasta la logica degli schieramenti, della politica di maggioranza che deve tenere in piedi gli equilibri nel Governo regionale, andiamo avanti così, però noi, per quanto ci riguarda, su questa strada non ci stiamo, perché, ripeto, in altre occasioni non c'è stato questo buonismo, non c'è stata quest'attenzione alle persone, che finivano in mezzo alla strada, che perdevano i posti di lavoro e altro che pianti, altro che dolori quando non si ha più niente e neanche più quell'unica cosa che ti tiene in vita, che è un posto di lavoro per dare da mangiare ai tuoi figli e magari scopri, come ho scoperto io, delle famiglie che avevano anche dentro la famiglia dei figli handicappati, cioè veramente situazioni drammatiche e si è agito in maniera cruda, dura guardando ai numeri. Qui oggi buonismo e "volemosi tutti bene" è un atteggiamento che vi può salvare oggi, ma che condanna ancora il futuro dei nostri giovani.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Chatrian, per dichiarazione di voto o replica? Per dichiarazione di voto, prego.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Nessuno indubbiamente ha la verità in tasca, abbiamo però, collega Viérin, idee diverse, quello sì e vorremmo rispedire al mittente questo suo - mi scusi - finto buonismo che ha messo in campo oggi nell'affrontare quest'iniziativa. Vorremmo veramente rimandare al mittente, abbiamo delle idee diverse, sì, le abbiamo sul merito. Ecco, noi non abbiamo fatto tanti comunicati stampa in questi sette mesi, sulle partecipate, sulle controllate abbiamo fatto emendamenti, li abbiamo inseriti in finanziaria e abbiamo fatto decine di mozioni per modificare l'impianto, ma abbiamo fatto pochi comunicati stampa. Avremmo gradito invece da parte vostra un confronto leale, forte e, scusatemi, ma il collega Roscio prima, parlando tra di noi, mi ha detto: "ma che figura stiamo facendo!". Condivido questo suo pensiero, noi, colleghi di maggioranza, abbiamo un mandato forte su questo tema, molto forte, noi ci siamo presentati alle regionali del 2013, perché volevamo modificare l'impianto, integrare dal punto di vista legislativo e soprattutto creare le condizioni di pari opportunità nelle società partecipate e controllate, avevamo un mandato fortissimo. In questi sette mesi mi sembra che abbiamo portato in quest'aula decine di iniziative su questi temi, perché sappiamo perfettamente come funziona, sappiamo perfettamente qual è il modello e sappiamo perfettamente che noi a questo modello non ci stiamo più e vogliamo modificarlo.
Ecco, abbiamo delle idee diverse, ma oggi io avrei...noi di ALPE avremmo gradito e auspicato sentire qualche giovane nuovo Consigliere dell'Union Valdôtaine su questo tema capitale. Colleghi Follien, Restano, non abbiamo sentito nessuno dell'Union Valdôtaine su questo tema, il partito, mi sembra, rappresenti forse il 70 percento della maggioranza... Avremmo gradito sentire...e poi forse qualcuno si è perso qualche puntata in questi ultimi mesi, l'Assessore Marco Viérin ci ha detto: "in commissione si sta procedendo", no, collega Viérin, non si sta procedendo in commissione, forse la Stella Alpina non è interessata...abbiamo avuto uno stop, nonostante ci sia stato un impegno politico di quest'aula di qualche mese fa. È stato stoppato completamente dai vertici di un'azienda al 100 percento, ecco, qualcuno ha perso delle puntate e qui, scusi, Capogruppo, ho sentito parlare di...ma non stiamo giocando...stiamo giocando sulla pellaccia delle persone, non è un discorso di buona fede. Raccomandata una persona, cento stanno fuori, perché non hanno la possibilità di partecipare e stanno fuori e stiamo parlando di...non si è sottratto al confronto? Grazie, Assessore, che ci ha fatto un po' di outing, ma le chiediamo veramente, le consigliamo vivamente di fare un passo indietro, perché le persone ce lo chiedono, è la fame di lavoro, la percentuale di disoccupazione in Valle d'Aosta supera il 25 percento sotto i venticinque anni e venite a dirci che avete fatto un passo avanti di buona fede e che qualcuno ha fatto outing in quest'aula, ma la politica tutta ne perde, ne perdiamo tutti! Mi piacerebbe, dato che stiamo adesso comunque in questo momento affrontando...il fatto di avere gli ultimi cinque minuti per affrontare questa nostra iniziativa...sentire i giovani Consiglieri dell'Union Valdôtaine, che nei corridoi continuano a dirci: "avete ragione, la partita si gioca lì" e la gioca il Presidente della Regione su questo tema sempre, comunque e dovunque, forse pochi di voi stanno nelle vallate laterali, dove tutti ci si conosce, dove tanti sono parenti, ma dove le cose si sanno e la discriminazione, vi assicuro, è altissima, nei vicini di casa, nelle famiglie, tra i parenti, dove in questo momento tante persone non hanno pari opportunità. Io chiedo ancora ai Consiglieri dell'Union Valdôtaine, perché ho capito, la Stella Alpina gioca molto bene su questo terreno, gioca molto bene, nel senso che si salva la faccia, questo finto buonismo da buttare sul tavolo e poi la colpa è del Presidente, ma qui ci sono dei complici su queste cose, dove si gioca in questo momento la partita, dove in questo momento il pubblico non sta più assumendo, dove, però, invece in queste società ci sono ancora le condizioni per trovare lavoro...
Giovani Consiglieri dell'Union Valdôtaine, vi chiedo uno scatto di orgoglio e chiedo anche a qualcun altro...e scusatemi e termino, il malato qui è grave, Assessore Fosson, è molto grave, curiamolo, ma, per curare, dobbiamo dire basta e qualcuno deve fare un passo indietro.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento, colleghi? Per dichiarazione di voto collega Gerandin? Replica?
Gerandin (UVP) - Semplicemente per riprendere anche una parte del passaggio del collega Viérin, che diceva che nessuno ha la verità in tasca. Quello è assolutamente vero, ma noi non abbiamo avuto la presunzione di avere la verità in tasca, semplicemente abbiamo creduto che, in un momento così particolare, in un momento così difficile della Valle d'Aosta, che sta vivendo la Valle d'Aosta, dove ogni giorno ci sono le pagine, le prime pagine della Valle, dove si parla di licenziamenti, di cassa integrazione, di riduzione del personale al Carrefour o alle Poste, se ne sentono di tutti i colori, qualcuna è stata...vedi per la SVAP è stato, per fortuna, evitato il licenziamento e di questo noi ne siamo ben felici, però questo significa che la situazione è grave. Allora noi non pensiamo di avere la verità in tasca e soprattutto non pensiamo di insegnare niente a nessuno, la tranquillizzo, collega Viérin. Semplicemente noi vorremmo che da questa vicenda la politica valdostana traesse quelli che sono gli insegnamenti necessari, soprattutto traesse la possibilità di riacquistare un minimo di fiducia da parte dei valdostani. Io stavo rileggendo la pagina 2 del vostro programma di legislatura, voi parlate di creare lavoro, benessere, fiducia nel domani soprattutto per le giovani generazioni, parlate di solidarietà, sussidiarietà, coesione, onestà, sobrietà, responsabilità, sto leggendo il programma di coalizione a pagina 2. Ebbene, questa è una grande occasione per dare un esempio di questo tipo.
Noi non abbiamo voluto cavalcare la volontarietà o quanto meno la voglia di compiere un atto che, per carità, qualcuno ha sottolineato che è legittimo, è legittimo ma inopportuno, allora noi non abbiamo cavalcato questo, abbiamo...e anche nel mio intervento precedente ho sottolineato...io davo all'Assessore Baccega la buona fede, la leggerezza di aver agito come padre prima che da Assessore, però questo non lo esime dal trarre le legittime conseguenze. Noi non le abbiamo chiesto di abbandonare il posto in Consiglio regionale, le abbiamo detto esclusivamente di rinunciare alla delega all'incarico da Assessore, ci pareva un gesto opportuno.
Concludo dicendo che non è importante l'esito di questo voto, non è assolutamente importante, è molto più importante che in chi ci ascolta esca fuori la consapevolezza che nessuno potrà mai più dire di non essere a conoscenza di questo modo di fare politica, di questo modo di fare clientelismo, di questo modo di portare avanti una politica poco trasparente, allora nessuno potrà nascondersi, tutti le stesse responsabilità. È giusto, è corretto che ci siano questi incontri con la popolazione, dove immagino che qualcuno vi renderà conto del vostro voto e della vostra posizione personale. Questo è quanto mi premeva dire, perché, rispetto, dicevo, a posizioni passate, in cui si diceva: "ma io non ho mai saputo che esistesse un sistema simile, non ho mai condiviso un sistema simile", ebbene, adesso non ci sono più scusanti, ognuno ha la propria responsabilità, ognuno dovrà fare i conti con la propria coscienza, ognuno dovrà avere il coraggio di guardare in faccia la gente che incontra, i comuni cittadini, quelli che vi fermano per strada, quelli che vi dicono che in questo momento in Valle d'Aosta la politica necessita di un messaggio diverso e non riusciremo a dar fiducia ai giovani, non riusciremo a dare quell'esempio che i giovani vogliono dalla politica se non riusciremo a fare un passo indietro.
Noi non vogliamo fare delle caccie alle streghe, men che meno andare a colpire probabilmente una persona che non ha nessuna colpa, che è il figlio dell'Assessore. Non è questo il nostro intendimento, noi vogliamo esclusivamente che la politica si assuma le proprie responsabilità e le responsabilità in questo caso vogliono che l'Assessore faccia un passo indietro, per cui noi voteremo convinti sicuramente questa mozione e torno a dire che per noi non è importante il risultato, perché ognuno di voi ci metterà la faccia.
Presidente - La parola al collega Roscio, per dichiarazione di voto.
Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.
Devo dire che il dibattito è stato ampio e ho cercato di ascoltare tutte le posizioni e fino a sei mesi fa io provenivo da un mondo completamente diverso da quello in cui sono stato catapultato sei mesi fa appunto con le elezioni. Devo dire che esiste un certo scollamento fra quello che succede fuori nel mondo reale e quello che succede qua dentro e, come è già stato detto più di una volta, mi sembra che veramente quello che vale fuori, le opportunità per chi è fuori sono ben diverse dalle opportunità per chi è dentro il Consiglio e, sentendo anche alcuni colleghi della maggioranza che sono intervenuti, si minimizza, si dice che le scelte erano solo inopportune, che sostanzialmente il mondo va bene così com'è, mentre a me sembra evidente che il mondo non va bene così com'è, sennò che ci staremmo a fare noi qua. Al di là di tutte le parole che si possono dire, cari colleghi di maggioranza, forse l'unica cosa che importa alla fine è dove mettiamo il dito qua nel momento in cui dobbiamo scegliere. Ecco, in quel momento lì diremo qualcosa a chi sta fuori da questa seduta e lo diremo in maniera chiara. Chi non voterà la mozione dirà a noi: "il sistema, così come è emerso in questa discussione, va bene così" e lo diciamo a quelli che stanno fuori da qua, cioè ai cittadini valdostani e, proprio per questo motivo, invece io voterò perché questo sistema a me non va bene e non perché ho la verità in tasca, mi vengono in mente le parole di Roberto Saviano quando diceva: "non so se chi sta da questa parte è meglio o peggio di chi sta dall'altra parte", semplicemente probabilmente siamo diversi, abbiamo modalità di vedere diverse: ecco perché io voterò per questa mozione e spero che qualcun altro dall'altra parte condivida queste parole e voti altrettanto. Grazie.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Se non ci sono altre richieste, la parola al Presidente Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente.
La discussione di questo pomeriggio trae origine da un'interrogazione, che era mirata a sapere cosa succedeva in questi ultimi giorni al Casinò di Saint-Vincent, rapportata a questo, c'è stata una comunicazione dell'Assessore Baccega, che ha riferito della situazione di suo figlio come soggetto di un contratto a termine all'interno della struttura. Un caso specifico quindi che ha fatto sicuramente discutere su altri tre temi: il metodo di assunzione e selezione del personale nelle partecipate, la posizione che questo può avere nei confronti del lavoro, il problema del lavoro in generale e in ultimo la questione della responsabilità dell'Assessore nei confronti di questo fatto. La connessione che si vuole assolutamente fare in quest'aula è che l'aspetto di questo contratto, che nasceva da un'idea progetto, dalla presentazione, come ha detto l'Assessore, di un progetto che vedeva lo sviluppo della Casinò sul web...non si tratta quindi di una persona che è entrata in una struttura con un contratto dove potevano entrare tanti altri. Questo è un fatto, che non è un dettaglio, è la sostanza della...perché noi potremmo portare tanti altri esempi in cui l'idea progetto o comunque la progettazione in un determinato ambito, può essere nell'ambito delle mostre, può essere nell'ambito di alcune soluzioni per problematiche diverse...portata con la propria idea progettualità...viene esaminata e poi si vede se può essere portata avanti o meno se interessa o meno. Ecco, io credo che questo non vada dimenticato.
Il resto del discorso poi ci sta, voi dite: "benissimo, chiariamo le modalità, le regole con cui a livello di partecipate deve essere prevista un'assunzione per un certo posto", se io cerco un ragioniere, non posso dire che prendo il figlio di...perché è ragioniere. Veramente è giusto discutere su questo tema, lo faremo...lo faremo nel prossimo Consiglio, visto che avremo la possibilità di dire chiaramente cosa ne pensiamo. Noi riteniamo che, con la dovuta gradualità - e l'ha già detto qualcuno -, ci debbano essere delle regole, è corretto così, però questo vale per una serie di aspetti, che sono sicuramente oggi più che ieri da regolarizzare, da rivedere, tutto si può migliorare, ma il caso di specie... Io vorrei che quando si dice: "ah, attenzione, chi vota contro questa nostra mozione è quello che vuole mantenere il sistema normale dell'affidamento diretto della posizione, della scelta della persona fatta da A o da B senza nessuna selezione, senza nessuna valutazione"...non è così, qui si confonde un aspetto contingente che ha tanti esempi e ne avrà ancora, perché ci sono progetti specifici che vengono presentati e che non sono legati ad un bando. Diverso è se io voglio specificare che in quella posizione, come si fa in Regione, come si fa da altre parti, le selezioni le fanno già alcune partecipate, non tutte, io non voglio dire le cose come non sono, però alcune partecipate fanno regolarmente selezione. È giusto allora che si sia sollevato il discorso del metodo, perché è corretto che a questo punto si esca da quest'ambiguità sulle ragioni, si veda come arrivare a delle regole, che chiaramente non sono per tutti uguali, perché ci sono alcune società che hanno un certo livello di sviluppo, altre che sono proprio...cioè dove, rispetto a questo, sono banali. Ora, questo sul metodo credo che avremo modo di riprenderlo e credo che condividiamo che ci sia quest'aspetto.
Rispetto a questo fatto specifico legato alla posizione del figlio dell'Assessore, come dico, non può essere considerato alla stregua di quello che succede per tutta un'altra serie di...perché non è così, dopodiché si potrà dire: "perché lui ha avuto quest'idea...". Lui ha avuto un'idea, ha presentato un progetto e lavora per un certo periodo, da questo ad andare a dire che l'Assessore deve dare le dimissioni...onestamente io credo che sia un passo non conseguente, perché mi si potrà dire tutto, ma non che in questi mesi, nell'ambito di una situazione non difficile, di più, ci sia stato l'impegno per cercare non solo di capire le problematiche, di portare delle soluzioni, di spiegare, di andare a presentare nelle commissioni competenti quando è necessario. Noi quindi non riteniamo che sia corretta questa..."visto che...allora chiediamo le dimissioni", io credo che non sia nemmeno giusto che rimetta la delega, è meglio che rimanga mantenendo la delega, personalmente io l'ho detto e lo ripeto...
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...difatti, ma per una sensibilità sua ha pensato di dare questa disponibilità, noi riteniamo...io personalmente ritengo...
(nuova interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...e difatti condivido quello che i colleghi hanno detto che non c'è nessun problema per rimettere le deleghe, non c'è nessuna opzione che vada nella logica di dire: "siccome è successo qualcosa, me ne vado"...
(nuova interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...no, perché, ecco, questo è il modo...mi dispiace che si voglia tutte le volte cercare di deviare da un discorso che può essere corretto o no, questo è un modo per deviare l'attenzione dal tema. Se vogliamo essere corretti e coerenti, allora andiamo alla fonte del problema, ne discutiamo, troviamo le soluzioni, ma su questo problema non può essere questo caso assimilato ad un caso di mancato concorso o di mancata selezione per cui di fatto qui c'è stata la mano di qualcuno, non è così. Voi sicuramente lo potete pensare, però in questo caso, ripeto, ci sono...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...non è una coincidenza perché questo era...detto questo, noi riteniamo che l'aspetto...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...non è l'unico...se uno presenta un'idea, non è l'unico...è l'unico che ha quell'idea. Sicuramente le idee progettuali, ma anche a tutti i livelli, anche su altri casi i grafici, quando si fa, si sceglie uno di questi, non è che si fa un concorso, si sceglie un'idea che è giusta e corretta...la si sceglie, questa è una responsabilità di un'azienda, che può fare benissimo in un campo difficile come quello della pubblicità.
Ora, io non voglio andare oltre, perché non credo sia giusto portare altro tempo su un tema che è difficile come questo, però vorrei dire che sicuramente siamo tutti sensibili al discorso del lavoro. Quello che si può fare ai vari livelli, sicuramente con tutte le suggestioni che vengono...si può fare, si farà tenendo conto dei vincoli che già tutti noi conosciamo. È stato giustamente ricordato che su questo tema abbiamo delle difficoltà attuali a gestire questi passaggi, però credo che oggettivamente il fatto di questa richiesta oggi non si giustifichi, e quindi noi siamo per respingere questa richiesta, che non ha una logica conseguenza ad un atto che si spiega con quello che è stato appena detto. Grazie.
Presidente - La parola al collega Ferrero, per dichiarazione di voto, prego.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Sono ovviamente allibito nel sentire le parole del Presidente Rollandin, mi aspettavo quasi addirittura un "santo subito" per l'Assessore Baccega. Sinceramente questo mantenere una posizione così rigida ci fa rimanere veramente di stucco su una questione che è così limpida e che si è cercato veramente adesso, con un'arrampicata sui vetri di quelle terribili, di salvare e veramente, per quello che ci riguarda, la posizione non può essere quella che mantenere in maniera fermissima la posizione sul provvedimento che abbiamo proposto. Temiamo ovviamente che la prossima volta il Presidente Rollandin, o chi per esso, ci verrà a dire che il martedì al primo piano il Presidente della Regione attraverso la pranoterapia risolve i problemi della disoccupazione.
Président - La parole à la collègue Certan, pour déclaration d'intention.
Certan (ALPE) - Grazie Presidente.
Devo dire che il Presidente Rollandin non è stato per niente convincente e, se per caso voleva tranquillizzarci, ci ha preoccupato ancora di più, perché non so se utilizzare il famoso detto: "menare il can per l'aia" o "arrampicarsi sui vetri", ma la sua è stata una bella arrampicata con scivolata finale, perché quest'idea della presentazione di idee progetto e che quindi l'idea sia unica e che, nel momento in cui passa uno, la debba cogliere al volo, perché solo quell'idea c'è e solo quella è unica...guardi, è bellissimo quello che lei ci ha detto, però dovrà veramente riuscire lei a spiegarlo a tutti quei ragazzi, a tutte quelle persone competenti tanto quanto il figlio dell'Assessore Baccega, che hanno delle idee altrettanto progettuali, altrettanto valide, altrettanto belle e altrettanto uniche, che magari avrebbero anche fatto aumentare il trend al casinò, mentre per ora il dato di fatto - perché teniamo ben presente di cosa parliamo - è ancora un trend assolutamente negativo del casinò, quindi vorrei capire dov'è l'idea geniale passata ad una velocità supersonica e colta al volo. Guardi, è peggio questa difesa di quello che ha detto l'Assessore, che almeno umanamente è stato corretto. Non ci porti fuori strada, anche se adesso lei è fuori onda perché è al telefono, comunque non ci porti fuori strada con delle parole geniali..."idee progetto", quindi adesso invitiamo tutte le persone che non hanno un lavoro, che stanno cercando, che hanno portato curricoli a tutti i datori di lavoro, a tutte le partecipate, a tutte le imprese a concretizzare le loro idee - che sono senz'altro uniche, perché siamo persone uniche, quindi per forza le idee sono uniche - e poi domani a presentare immediatamente queste idee progetto, perché possano essere colte al volo.
C'è un altro passaggio, Presidente: le chiediamo in un momento in cui avrà tempo, non magari adesso, di spiegarci cosa vuol dire: "con la dovuta gradualità percepiamo che bisogna cambiare le regole". Ci spieghi che cosa vuol dire "dovuta gradualità", perché è interessante. Guardi, io sono una che ama veramente...sa che c'è una fase nei bambini, che è fra i sette e gli otto anni, in cui si vede veramente la costruzione delle idee, che dalla fase concreta diventano idee e diventano immagini veramente, ecco, questa sua dovuta gradualità e queste idee progetto vorremmo vederle concretizzare veramente, passare dal concreto a quest'immagine, ce le spieghi e ce le dettagli bene. Quando sarà il momento giusto per questa gradualità? Ci sono regole che devono essere messe subito ed è sette mesi, è da maggio...da luglio almeno che glielo diciamo e glielo dicevamo già in campagna elettorale, non che c'è una dovuta gradualità; comunque io, ripeto, chiedo a lei ancora di spiegarcele.
"Alcune partecipate fanno selezione", quindi condividete che questo...le partecipate che fanno selezione non sono fuori strada, ma neanche allora quello che chiediamo non è così strano, è che per alcune partecipate ci sono regole diverse...quindi deduco, dopo quest'arringa e questa geniale idea che ha avuto lei, che l'Assessore Baccega possa dormire sonni tranquilli sotto la sua approvazione e sotto la sua protezione, Presidente, beh, noi non siamo d'accordo.
Presidente - Il collega Guichardaz ha chiesto la parola, per dichiarazione di voto.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Non so se per dichiarazione di voto o per un contributo al dibattito, perché credo che sappiate bene che cosa intendiamo votare. Oramai si sono delineate quanto meno apertamente le due idee contrapposte, non due schieramenti, due idee contrapposte. Pacatamente, perché sennò qualcuno mi riprende dicendo che urlo, io le dico, Presidente: non offenda la nostra intelligenza, ma non offenda neanche la sua. Lo so che lei deve fare una difesa d'ufficio, ma che lei difenda un progetto di 24 mila euro, un progetto da 24 mila euro, che è lo stipendio di un'infermiera di un anno, lo stipendio di un'assistente degli anziani di due anni, ci vivono famiglie con 24 mila euro. Beh, io credo che forse abbiamo perso anche un po' il senso della misura. Riprendevo una sua battuta alla collega Certan sulla dovuta gradualità, noi vi stiamo offrendo l'occasione ogni volta che ripresentiamo mozioni, risoluzioni che la dovuta gradualità diventi una dovuta e opportuna non gradualità. Il sistema deve cambiare subito, in fretta, in tempi rapidi, non è possibile invocare in un tema come la trasparenza la gradualità, quindi io spero...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...sì, nelle società partecipate e controllate...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...beh, è modalità...comunque, questo è un problema, Presidente, di pari opportunità, non ci sono più le condizioni per progetti che abbiano precedenza su altri, oggi come oggi, lo dicevano i due grafici che abbiamo citato questa mattina, devono prevalere quelli che riescono a dimostrare di essere migliori di altri e lo devono dimostrare attraverso delle prove di evidenza pubblica, attraverso dei sistemi come quelli che sono stati adottati per il caso citato, il Tor des Géants, per esempio, i due grafici hanno partecipato ad un concorso, sono stati valutati.
L'Assessore Baccega, per ricordarlo a tutti, è l'Assessore con delega al casinò, quindi non è indifferente quest'aspetto e non è che l'Assessore Baccega è un Assessore qualsiasi, è l'Assessore che ha difeso Frigerio a costo di farsi impalare, non è mai uscita una parola di critica nei confronti di Frigerio e della dirigenza. È l'Assessore che ha perorato fino alla morte la causa dei 12 milioni di euro per gli splendidi giochi d'acqua, per la ristrutturazione delle sale, è l'Assessore che ha difeso i probabili cambi di biancheria da 400-500 mila euro, è l'Assessore che ha difeso i tagli da 10 e rotti milioni di euro sui lavoratori, esclusi i dirigenti, tranne poi fare una leggera retromarcia, perché penso che la pressione impressa dalla minoranza, dai sindacati e dall'opinione pubblica sia stata tale che poi alla fine non si poteva più difenderla. È l'Assessore che questa mattina o ieri mattina ha difeso la rottamazione di quegli arredi, che ha fatto una difesa strenua su come è gestito oggettivamente un magazzino di un casinò, di un resort, di una partecipata pubblica. Tutti abbiamo potuto vedere le foto, abbiamo potuto prendere atto delle condizioni...di come vengono tenuti dei beni pubblici. È evidente che l'Assessore Baccega non può non difendere quando da una parte ha probabilmente da preservare anche un interesse personale, io non voglio rimproverarlo e non voglio dire che ci sia una relazione assoluta, ma, Assessore, si è meno liberi probabilmente di esprimere anche delle critiche, dei giudizi, che a volte possono essere anche negativi. Non è che sempre è necessario difendere giusto per difendere una bandiera o per difendere l'ultimo torrione, l'ultimo bastione, a volte si può anche dire: "avete ragione, ne prendiamo atto, ci sono delle cose che non vanno bene" Evidentemente, per poter fare questo, bisogna essere liberi da conflitti di interesse, oltre che liberi.
Presidente - La parola al Vicepresidente Rosset.
Rosset (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Presidente, io capisco la sua difesa, la sua posizione, non la condivido, ma lei oggi ha fatto uno slalom che farebbe concorrenza al miglior Tomba, roba da partecipare alle Olimpiadi. Ora, in piena forma, uno slalom perfetto, una difesa che il miglior Tomba non sarebbe riuscito a scendere in questa linea. Ora, lei ha parlato del figlio che ha avuto un'idea, ma quanti giovani hanno delle idee in questa Valle, allora non mettiamola sul fatto che questo ragazzo abbia posto delle idee, che nessuno mette in dubbio, può avere delle doti e delle capacità enormi, abbiamo posto un problema politico, non sul figlio, il problema è politico, di opportunità, di un'attenzione, non voglio ritornare sul mio precedente intervento, ma di comportamento, di cautela in quest'azione.
Non avrebbe...lei parla di regole, bene mi auguro che queste regole vengano applicate da subito, non a fine legislatura, è da un po' che parliamo di regole, è un po' che parliamo di trasparenza, ma rimane sempre lo stesso metodo, sempre lo stesso sistema. Ha parlato di delega, ma che senso ha rinunciare alla delega se il suo comportamento è stato obiettivo, normale...non mi sembra in quanto si è smentito l'Assessore all'interno di quest'Assemblea, portando imbarazzo a quest'Assemblea, lo ribadisco perché ha detto una cosa, ne ha fatta un'altra, ne ha ribadita un'altra ancora. Ora, è chiaro che sosteniamo questa risoluzione e con questo chiudo e la ringrazio.
Presidente - Altri? Ci sono altre richieste di intervento per dichiarazione di voto? La parola al collega Viérin Laurent.
Viérin L. (UVP) - Per la replica, Presidente.
A volte è più facile ammettere le proprie responsabilità piuttosto che difendere l'indifendibile, sicuramente non è l'indole del Presidente e siamo stati meno stupiti dal suo intervento, almeno personalmente, probabilmente, anche se abbiamo apprezzato in parte l'ammissione, la parte di responsabilità che è venuta da Stella Alpina. Di due cose l'una, il primo intervento, quello dell'Assessore, se non altro ha cercato di ricostruire una vicenda, dicendo che è stata una leggerezza, lo dicevo prima, autoassolvendosi, ma riconoscendo che c'è stata comunque una responsabilità, che viene riconosciuta attraverso la rinuncia delle deleghe, che viene considerato come il dazio da pagare appunto per assolversi da questa responsabilità.
L'altro intervento è quello del Presidente, che merita replica perché io credo e io vorrei tranquillizzare i colleghi di quest'aula che è inutile continuare a parlare in quest'aula, quando ci sono visioni completamente diverse, quando ci sono mentalità, che derivano da un passato di longevità politica ultratrentennale e che probabilmente fanno parte di una prassi e che quindi giustamente il Presidente non vede, per il Presidente è normale. È normale che questo sia avvenuto, è normale che in questo momento difenda non tanto la poltrona dell'Assessore, cui non tiene particolarmente come neppure alle deleghe, che non vuole riprendersi, già gliele ha sbolognate, figuriamoci se vuole riprendersele...ma per difendere la sua di poltrona, dimenticando di parlare di una cosa: della responsabilità, perché noi, sicuramente, riconosciamo delle responsabilità in capo all'Assessore, e in parte le ha riconosciute, ma riconosciamo delle responsabilità in capo al Presidente, perché l'Amministratore delegato della Casinò che, oggi, qui è stato parzialmente dimenticato, anche volutamente perché il dibattito ha preso una certa piega, è il responsabile della casa da gioco e sappiamo benissimo che non dipende dall'Assessore con le deleghe, anche se effettivamente e probabilmente la complicità dell'Assessore direttamente collegato con la partecipata, di cui ha le deleghe, è intrinseca, come ricordava il collega Guichardaz. È una situazione che è diventata imbarazzante anche in questi mesi nell'atteggiamento di difesa dell'indifendibile, come, Presidente, è imbarazzante il suo di atteggiamento, difendere l'indifendibile quando almeno avere la decenza sarebbe stato opportuno, almeno avere la decenza di ammettere che qualcosa non ha funzionato. Lei, Presidente, ha una responsabilità collegata a quella dell'Amministratore delegato, perché sappiamo che tutto ciò che avviene nel casinò dipende da lei e quindi anche quest'idea geniale che è stata premiata è stata premiata perché qualcuno ha detto di premiarla e quindi noi, visto che lei ha parlato di metodo e di merito, sul metodo abbiamo contestato la questione, come anche nel merito, perché anche l'idea geniale non doveva essere premiata proprio perché quell'idea geniale veniva da una persona che era strettamente connessa con l'Assessore di riferimento, quindi se per lei è stato normale, riconosciamo che probabilmente è stato pure all'origine di questa cosa. Ecco, quello che noi giudichiamo grave è che una cosa così sia ritenuta normale, quindi che un dibattito di diverse ore su quest'argomento sia un dibattito vano, ringalluzzito com'è dal fatto che il mirino non è puntato per una volta sui suoi problemi, che siano poi giudiziari o politici, ma che altri abbiano problemi e che altri abbiano problemi in questi giorni giudiziari e politici.
Noi quindi crediamo che sia questa l'incarnazione della degenerazione del sistema: minimizzare tutto ciò che si fa, anche gli errori, giustificare l'ingiustificabile e continuare a mantenere e a tenere persone come l'Amministratore delegato del casinò, che con una gestione disastrosa oggi di nuovo si è contraddistinto per una chicca...probabilmente non sapeva che era suo figlio, Assessore, ecco, magari ci viene anche il dubbio che l'Amministratore delegato, che comunque ha una responsabilità amministrativa nel casinò, probabilmente non ne era a conoscenza. Ora, noi vogliamo semplicemente dire che, al di là dell'inopportunità, noi siamo anche un po' stufi di essere presi in giro in quest'aula e sappiamo che forse avete cercato di farlo, il ruolo di Consigliere regionale non conta niente, già conta poco quello di maggioranza - e oggi qualcuno l'ha ricordato -, figuriamoci quello di opposizione, che non è informato neanche sulle vicende, diciamo, normalissime.
I sorrisi, le battute e gli atteggiamenti minacciosi...che continuano anche soprattutto in questi episodi a dire: "ma voi dove eravate", "ma voi fate i versi"...non è riferito a lei, Presidente, è riferito in generale ai "peones" come suggerisce il collega Chatrian... Sappiamo bene, non siamo in riunione di maggioranza, ma, insomma, a volte è come se ci fossimo...e ciò che a noi fa specie è che effettivamente ci sia, da un lato, una complicità, che qui è accompagnata da silenzi e, dall'altro, che ci sia la volontà di avere quest'atteggiamento tignoso, di non affrontare la questione, ma di dire: "ma proprio voi, ma cosa volete? State mettendo in discussione il sistema dove eravate". Sì, forse non ve ne eravate ancora accorti, ma noi abbiamo fatto delle scelte proprio perché questa degenerazione del sistema e la complicità alla quale noi probabilmente ci siamo sentiti in un certo momento non ci andava più bene, perché noi vogliamo che questo sistema cambi, qui sta la visione diversa e con queste persone...con certe persone - il collega Cognetta lo ricordava -, che forse hanno sensibilità diverse, noi potremo dialogare. Noi potremo dialogare con certe persone che dimostreranno la volontà reale di cambiare il sistema, ma noi rispettiamo chi vuole tenere questo sistema e che oggi non è il voto, Presidente, sulla risoluzione...ci sono mentalità e modi di vedere diversi, benissimo, però chi avalla certe degenerazioni del sistema costituisce un momento di perdurare questo sistema stesso, mentre gli elementi di rottura sono seduti in questi banchi. Da questa dicotomia bisogna uscire una volta per tutte e noi siamo stufi delle battute...che ricevo...e del sarcasmo di certi Assessori, che hanno rischiato anche di rompere il sistema, dicendo: "ma tu eri lì, ma cosa hai fatto?". Ci sono dei problemi, si schiaccia il bottone e si dice qui in aula...ci sono delle cose che non sono andate, ci sono delle cose che vanno rimproverate, si schiaccia il bottone e lo si dice qui in aula e non che dopo si dice: "ma io non l'ho detto, io non c'entro, ma no è lui". No, basta all'ipocrisia, perché con noi con certe scelte abbiamo voluto rifiutare l'ipocrisia di questo sistema. Non vogliamo vederle le cose, non vediamole, non esistono; quando un problema si vuole evitare nel suo dolore, perché qualcosa fa male, non lo si vede, altrimenti lo si affronta e forse, da un punto di vista umano, fa anche male, ma di due cose l'una: se voi avete deciso di continuare su questa strada e lo dico non a chi ha la poltrona da difendere, ma a chi magari ancora alle cose ci crede, ci crede perché qualcuno gliele fa credere, ci crede perché il sistema lo ammonisce, lo "compra" - tra virgolette -, o comunque lo fa rimanere in un certo alveo e ci crede anche perché magari con un po' di ingenuità spera che le cose cambino sperando che qualcun altro cambi il sistema...non è così, noi il sistema lo cambieremo alla luce del sole solo con le persone che saranno disposte a smarcarsi ufficialmente alla luce del sole da questi metodi e da questi sistemi.
Crediamo che quest'episodio segni una linea di demarcazione molto profonda tra chi ha una visione del futuro qui in Valle d'Aosta in un certo modo e chi non ce l'ha. Questo è l'ultimo appello, ma non per una volontà assolutamente di voler rovesciare per sostituire, ma per far finire un sistema, che, se non finisce attraverso i numeri di questo Consiglio, finirà lo stesso, perché è la comunità stessa che decreterà la fine di questo sistema, che finirà assieme alle persone che lo incarnano.
Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento? Possiamo procedere alla votazione? La votazione è segreta come aveva richiesto il collega Chatrian. Colleghi, prego votate. Possiamo chiudere la votazione.
Presenti: 34
Votanti: 34
Favorevoli: 16
Contrari: 18
Il Consiglio non approva.
Passiamo ora all'esame...ha chiesto la parola il collega Cognetta, per? Prego.
Cognetta (M5S) - Sì, grazie.
Siccome a seguito di questo dibattito avremo un'altra risoluzione da discutere, però sono emerse diverse posizioni al nostro interno, volevo chiedere due minuti proprio per valutare all'interno della minoranza se proseguire oppure no.
Presidente - Il Consiglio è sospeso per qualche minuto.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 19,30 alle ore 19,39.
Rini (Presidente) - Possiamo riprendere i nostri lavori, colleghi. Qualcuno intende prendere la parola? La parola al collega Cognetta, prego.
Cognetta (M5S) - Sì, grazie Presidente, è solo per continuare con i lavori.