Objet du Conseil n. 169 du 8 octobre 2013 - Resoconto
OGGETTO N. 169/XIV - Reiezione di mozione: "Eventuale costituzione di parte civile della Regione nell'inchiesta "Usque Tandem" relativa all'acquisizione del parcheggio dell'Ospedale Parini di Aosta".
Presidente - Grazie. Per l'illustrazione, la parola al collega Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
L'argomento di questa mozione è tristemente noto ed è collegato alla famigerata vicenda dell'acquisto e dei lavori del parcheggio dell'ospedale. Una vicenda che ha dato vita a diverse inchieste della magistratura, come sappiamo. Quello dell'acquisto del parcheggio - lo abbiamo detto anche in quest'aula consiliare sin dal 2010 al momento dell'acquisto - è stato un atto scandaloso che ha segnato pesantemente, in maniera negativa si intende, la passata legislatura. Una decisione sbagliata ed una grave responsabilità, ovvero quella di acquistare ad una cifra astronomica, quasi 20.000 euro per un posto macchina, 40 milioni di vecchie lire. Al di là delle cifre, uno scandalo che non a caso ha visto anche l'interessamento della 'ndrangheta - mi riferisco ovviamente all'inchiesta "Tempus Venit", che si è conclusa il 30 gennaio di quest'anno con la sentenza di primo grado del Tribunale di Torino e che ha visto la condanna di molte persone, tra cui Facchineri a cinque anni, Chemi, Michele Raso e Roberto Raffa, è stato condannato a cinque anni e dieci mesi. Questo personaggio è stato considerato il basista della cosca ad Aosta, si tratta, se qualcuno se ne fosse scordato, del personaggio delle telefonate con l'Assessore unionista del Comune di Aosta, Sorbara: ricordiamo le famigerate telefonate dei "lavoretti", del "niente fretta", eccetera, eccetera, anche queste tristemente e scandalosamente note. Sono stati tutti condannati per tentata estorsione aggravata da metodi mafiosi. Quanto ai fratelli Tropiano, titolari dell'impresa Edilsud, essi sono stati condannati ad un anno e quattro mesi per favoreggiamento. Si è trattato di una sentenza storica - come abbiamo detto più volte -, perché per la prima volta un tribunale ha riconosciuto l'aggravante del reato di natura mafiosa ad elementi operanti sul territorio valdostano e a fatti avvenuti sul nostro territorio, insomma, è la prima volta di una condanna per mafia in Valle d'Aosta.
Da un filone di quest'inchiesta, perché tutto si ricollega, e dalle intercettazioni telefoniche, è nata "Usque Tandem", un riferimento classico che è interessante andare a vedere anche per capire le ragioni di questo nome piuttosto singolare. Un'inchiesta che ha visto la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Aosta nei confronti di sette persone, tra cui il Presidente della Regione Rollandin, l'imprenditore Tropiano e l'Amministratore unico della COUP Paolo Giunti, persone a cui sono contestate, a vario titolo, i reati di abuso di ufficio e turbativa d'asta. Ad esempio Rollandin, è indagato per abuso di ufficio, avendo, secondo l'accusa, in concorso con Tropiano e Pallù, procurato un ingiusto profitto e un rilevante vantaggio patrimoniale alla società Saint-Bernard S.r.l. di proprietà di Tropiano di cui sopra; un ingiusto profitto e un rilevante vantaggio patrimoniale per la società di Tropiano che se dimostrato può significare un corrispondente danno patrimoniale per l'Amministrazione regionale, per la Regione e per tutti i contribuenti, per tutti i cittadini. Non essendo questo un tribunale, non entro ulteriormente nel dettaglio delle ipotesi accusatorie riguardanti le persone implicate, a decidere nel merito dell'accusa saranno altri, e per fortuna aggiungo io! Questa è una vicenda grave, gravissima non priva di ulteriori conseguenze, che non vanno in nessun modo sottovalutate, ad iniziare dal danno patrimoniale, come detto. Sappiamo che mercoledì 23 ottobre si svolgerà l'udienza preliminare riguardante l'udienza sopracitata e per questa ragione impegniamo la Giunta, nell'eventualità evidentemente di un rinvio a giudizio, a costituirsi parte civile nel procedimento sopra indicato. In conclusione mi chiedo anche se è opportuno, visto che è coinvolto direttamente, che il Presidente partecipi alla discussione.
Presidente - Grazie. Possiamo aprire la discussione generale. Ci sono richieste di intervento? La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente. Rappresentiamo l'esigenza, in relazione all'argomento trattato, che il Presidente della Regione abbandoni l'aula durante la discussione.
Presidente - Non è previsto da nessuna parte nel Regolamento interno. Ci sono richieste di intervento?
Ferrero (M5S) - Si tratta di un argomento che riguarda direttamente il Presidente, che è parte in causa. Non riteniamo che la sua presenza in aula sia opportuna in relazione all'argomento discusso, anche perché, proprio in relazione alle responsabilità che poi potrebbero emergere in questo caso, non si può dare per scontato che l'azione del Presidente sia imparziale nell'ambito della discussione che viene effettuata. Questa è semplicemente la motivazione.
Presidente - Scusi, ma non c'è nessun articolo del Regolamento che prevede questo tipo di...le eventuali allusioni invece le rimandiamo al mittente. Ci sono richieste di intervento? Non ci sono altri? Invito i colleghi, se vogliono prendere la parola, a prenotarsi, sennò chiudiamo la discussione. La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Brevemente, io non voglio entrare nel merito dell'inchiesta, anche perché io, come qualunque altro cittadino, so solo quello che è trapelato dai giornali riguardo a questa vicenda, cioè si tratta di una storia un po' confusa di stampanti difettose, questo è tutto ciò che sappiamo dai giornali. D'altronde, il Presidente Rollandin non ha ritenuto di approfondire in aula i motivi del rinvio a giudizio, minimizzando la cosa, si legge sui giornali, perché poi ovviamente qui è stato molto ermetico: "rispondo solo di abuso d'ufficio e turbativa d'asta, sono estraneo ad altri fatti", questo è l'articolo di Narcomafie del 27 luglio scorso, naturalmente, se non corrisponde a quanto indicato, vedetevela con Narcomafie, io riporto, queste sono le dichiarazioni. Naturalmente, vale per il Presidente, come per chiunque altro, la presunzione di innocenza, noi siamo garantisti e quindi non vogliamo sostituirci al giudice naturale. Non si tratta quindi di condannare prematuramente una persona, né di anticipare sentenze, vorrei che questo fosse chiaro. La nostra mozione ha come unico obiettivo di impegnare la Giunta a costituirsi parte civile nel processo.
Il Presidente Rollandin, oltre un anno fa, nel rispondere ad un'interpellanza del collega Bertin con la quale sollecitava la Regione a costituirsi parte civile nell'ambito dell'inchiesta "Tempus Venit", rispondeva - leggo testualmente, sempre dal giornale -: "quando il Pubblico Ministero depositerà la richiesta - ovviamente all'epoca il Presidente non era ancora direttamente parte in causa, quindi si parlava di costituirsi parte civile nei confronti degli altri personaggi all'epoca protagonisti di questa vicenda - di rinvio a giudizio, se in essa dovessero essere evidenziati elementi che conducano a qualificare la Regione soggetto passivo di ipotesi di reato e qualora, conseguentemente, l'Amministrazione regionale sia individuata quale soggetto o persona offesa, sarà possibile valutare la sussistenza di danni per il risarcimento dei quali il Governo regionale potrebbe determinarsi alla costituzione per la parte civile nel processo qualora il giudice per l'udienza preliminare disponga il rinvio a giudizio degli imputati". Questo rispondeva il Presidente Rollandin allora nella veste di possibile danneggiato e continuava dicendo: "la finalità della costituzione di parte civile è l'esercizio dell'azione civile nel processo penale, azione legittimata esclusivamente dalla sussistenza di un danno patrimoniale, vale a dire una perdita economica che sia conseguenza immediata e diretta del reato, oppure non patrimoniale, il quale evidentemente, trattandosi di ente pubblico, non potrà consistere in un danno morale, bensì, eventualmente, nella lesione dell'immagine, vale a dire del prestigio e dell'onorabilità dell'ente". Io non sono un giurista, ma persone più ferrate di me in materia mi dicono che il capo di imputazione contestato al Presidente Rollandin - il concorso in abuso di ufficio - sia una di quelle fattispecie per le quali un'Amministrazione si costituisce parte civile per default - cioè avviene in automatico - la costituzione di parte civile permetterebbe, tra l'altro, all'Amministrazione regionale di poter diventare parte attiva nel processo penale ed entrare pienamente in contraddittorio con il giudice, con il Ministero, con il difensore dell'imputato, facendo valere anche eventuali elementi di prova documentale e testimoniale. Credo che sia interesse anche della maggioranza, che su questa cosa si faccia chiarezza e, soprattutto, che la Regione sia presente all'interno del procedimento. Diversamente l'Amministrazione diventerebbe spettatrice di un processo che la tocca direttamente in quanto parte lesa o parte offesa.
Ricordo solo, giusto per rammentare ai colleghi, che esistono delle formalità tecniche relativamente ai termini iniziali e finali della costituzione di parte civile che vanno rigorosamente rispettate pena la decadenza del diritto di costituirsi tali e cioè che "la costituzione di parte civile può avvenire solo dopo che il PM abbia definito con una formale imputazione l'accusa - e nel caso specifico ciò è avvenuto - e fino al momento in cui il giudice accerti in udienza la regolare costituzione delle parti". I termini quindi per costituirsi parte civile sono stretti ed è necessario adoperarsi senza esitazione affinché l'Amministrazione possa tutelare i propri interessi patrimoniali e di immagine. È un atto dovuto, cari colleghi, soprattutto in considerazione della portata e dell'importanza dell'inchiesta: ricordo a tutti che il parcheggio dell'ospedale è un'opera costata ben 20 milioni di euro e, soprattutto, ricordo che, a causa di quel parcheggio, quattro persone sono state accusate di estorsione con finalità mafiose. Spero che la Giunta regionale, il Consiglio tutto si comporti, con il proprio Presidente, con lo zelo che meritano fatti di tale portata e gravità e, magari, con la stessa sollecitudine adottata per il dottore Andrea Ferrari. Grazie.
Presidente - Altri? La parola al collega Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Vorrei solo tornare un attimo sulla questione sollevata, la questione procedurale che lei ha liquidato con un "non è previsto nel Regolamento". Noi crediamo che, al di là del Regolamento, la questione posta dal collega di Cinque Stelle sia una questione fondata nel senso che l'opportunità, nel caso di una discussione che riguarda e che può avere anche nell'esito della votazione un'influenza diretta sulla persona che è concernée da questa vicenda, imporrebbe perlomeno la non presenza e la non partecipazione a questa discussione, come anche la non votazione poi successiva alla mozione.
Presidente, non so se lei sia più o meno garante fino in fondo della regolarità dello svolgimento delle discussioni in quest'aula, quindi, noi ci rivolgiamo a lei - anche se, forse, questo la sta infastidendo - per dirle che esiste anche la giurisprudenza e che esistono anche sentenze in questa direzione. Vorrei citare, per esempio, anche una recente sentenza del TAR della Lombardia, la 1137 del 2013, che ha evidenziato riprendendo la massima che recita: "l'amministratore pubblico deve astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi suoi", ripresa anche dalla giurisprudenza e che comporta il fatto che, chiaramente, potrebbero sussistere delle conseguenze dirette sia nella partecipazione alla discussione o comunque alla presenza in aula, sia poi alla votazione proprio perché non rileviamo da questa giurisprudenza...e comunque da un punto di vista procedurale ci appelliamo a lei e, attraverso lei, a chi ne ha il dovere...di esimersi dal partecipare alle decisioni che potrebbero portare un vantaggio o comunque influenzare poi la decisione stessa. Noi quindi, al di là poi del merito della vicenda, chiediamo - e credo che sia legittimo porre questa questione nel nostro ruolo che qui esercitiamo - semplicemente, Presidente, che si assuma lei la responsabilità, al di là del Regolamento, della regolarità di questa discussione, di questa votazione e poi dell'atto in sé. Grazie.
Presidente - Collega Viérin, qui siamo di fronte ad un atto di mero indirizzo politico e non di un atto amministrativo quale da lei richiamato; quindi, proprio nel rispetto del richiamato ruolo di garante di quest'Assemblea, ci atteniamo a quelle che sono le previsioni del nostro Regolamento interno. Ci sono richieste? La parola al collega Viérin.
Viérin L. (UVP) - Avevamo intuito in questi mesi l'importanza che lei fa ricadere sulle mozioni e sugli atti di questo Consiglio, ne abbiamo parlato questa mattina...rilevando una certa importanza probabilmente su questi atti di indirizzo, lei oggi ci sta dicendo che quest'atto è un mero atto di indirizzo e quindi non rileva nel fatto...e delle norme che sono state evidenziate. Noi intanto stigmatizziamo questo comportamento anche per aver liquidato la questione posta dai colleghi del Cinque Stelle quasi come una vicenda fastidiosa. Noi crediamo che ogni posizione che viene assunta, ogni posizione che viene annunciata meriti approfondimento. Al di là di questo, noi, prendendo atto della sua interpretazione e anzi del suo indirizzo amministrativo nel condurre quest'aula, noi ne facciamo anche una questione di opportunità politica. Prendiamo atto quindi che c'è ancora una volta una noncuranza di ciò che è il buon senso e soprattutto la mancanza di volontà di astenersi, anche solo nella presenza da una discussione che potrebbe avere delle ripercussioni. In questo caso la ringraziamo per queste spiegazioni e ci scusiamo se abbiamo sollevato questa questione.
Presidente - Guardi, ironia a parte, io credo che ci siamo semplicemente limitati a descrivere quella che è la natura di un atto, sottolineandone sempre la grande importanza che credo che abbiamo sempre considerato. Ci sono altre richieste? Ci sono colleghi? Vi invito a prenotarvi, sennò chiudiamo la discussione. La parola al collega Fabbri.
Fabbri (UVP) - Merci Madame.
Non è nostra intenzione in questa fase, in cui il rinvio a giudizio spetta al giudice, imbastire in questa sede un processo, ma non si può nemmeno far finta di nulla e temiamo che, senza questa nostra iniziativa, tutto sarebbe passato sotto il solito assordante silenzio, pieno di imbarazzo. Siamo e saremo sempre dei garantisti, ciò non significa esprimere in questo Consiglio, luogo per eccellenza rappresentativo della nostra comunità, le nostre preoccupazioni politiche per un caso che in altre democrazie avrebbe avuto un effetto ben diverso. Non si può far finta di nulla, trincerandosi dietro la foglia di fico "dell'abbiamo fiducia nella magistratura", lo dobbiamo ai nostri concittadini, lo dobbiamo alla nostra autonomia già attaccata, incompresa, giudicata da chi non ci conosce, come un privilegio. La difenderemo con il buon governo e la trasparenza, La difesa, tramite i media, delle persone coinvolte è certo legittima, ma non è sufficientemente credibile: legittimo per difendersi aspettare di essere davanti al giudice, ma si scontra con una difesa coram populo, assunta appena divulgato il caso e non nell'unica sede in cui ci si sarebbe dovuti esprimere e cioè davanti al PM. Ricordo che si dice: "costituirsi parte civile" quando il soggetto offeso interviene richiedendo un risarcimento dei danni materiali o morali causati da coloro che l'hanno offeso. In questo caso, se appurato in sede giuridica, a nostro avviso, vi è un grave vulnus nell'immagine della nostra autonomia, come già dicevo prima, oltre gli evidenti ed eventuali danni materiali. Questa costituzione può avvenire il 23 ottobre, come già ricordato. Riteniamo che sia opportuno che ciò avvenga ed invitiamo tutti i colleghi Consiglieri a considerare, al di là delle appartenenze, che, se tale mozione venisse respinta, ciò risulterebbe incomprensibile per l'intera comunità valdostana. Grazie.
Presidente - Altri? Non ci sono altri? La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Ad adiuvandum, nel riconoscermi nella delicatezza degli interventi fatti dai colleghi, vorrei precisare che, qualora la Regione avesse già ricevuto la notifica di avviso di fissazione dell'udienza preliminare, quella che oggi è presentata qui come una richiesta di opportunità per dare garanzie ai cittadini valdostani diventerebbe a quel punto un atto dovuto, quindi io non ho questo tipo di informazione, però vorrei precisare che quello che noi chiediamo potrebbe essere addirittura un atto dovuto da parte dell'Amministrazione.
Presidente - Altri? La parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Anch'io volevo precisare giusto un punto che noi tutti conosciamo, ma che magari fuori chi ci ascolta non conosce. "la mozione - tutte le mozioni, dice il nostro Regolamento - consiste in un atto inteso a promuovere una deliberazione da parte del Consiglio". Questo vuol dire che, quando viene presentata una mozione, poi votata, cioè approvata, questa mozione deve poi generare un atto successivo, almeno da quanto scritto su questo libro. Il discorso che facevamo all'inizio, cioè quello dell'opportunità della presenza o meno quindi è fondamentale: voi capite che, se poi passa questa mozione, il Consiglio deve dare atto successivamente a determinate cose che ci coinvolgono tutti direttamente. La questione quindi è piuttosto importante, non è una questione che si può liquidare così soltanto da un punto di vista politico: è tutto un altro tipo di questione in questo momento di cui stiamo parlando. Come diceva giustamente il collega Guichardaz, questa è una questione che poi ci impegna direttamente, quindi è bene che sia chiaro per tutti sia all'interno di questa aula, sia soprattutto al di fuori che non stiamo facendo una questione politica. D'accordo? Tutto qua. Grazie.
Presidente - Non ho mai detto il contrario, anzi! Altri? Possiamo chiudere la discussione generale? La discussione generale è chiusa. Per la replica, la parola all'Assessore Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Grazie Presidente.
Abbiamo ascoltato con attenzione sia la presentazione della mozione, sia i vari interventi. Ovviamente, non intendo fare una trattazione di natura giuridica per non trasformare quest'aula in un tribunale, si è parlato di parti offese e di parte civile, di persone offese e di parte civile, che sono ovviamente due cose diverse, anche perché, quando - come è stato ricordato bene - ci si costituisce parte civile, ci si costituisce per avere il risarcimento di un danno. Ora, bisogna solo capire se questa è una cosa necessaria o una cosa non necessaria: ricordo a tutti che noi stiamo parlando di una richiesta di rinvio a giudizio di una persona che ha un ruolo nell'ambito della pubblica amministrazione e il soggetto preposto a tutelare la pubblica amministrazione è la Corte dei Conti. Da questo punto di vista, quindi, noi riteniamo che questa richiesta sia una richiesta che, probabilmente, ha altri obiettivi, ma, se noi stiamo a quello che è questo processo e a quelli che sono i ruoli, noi siamo tranquillamente nel solco della legalità e abbiamo la Corte dei Conti che persegue gli eventuali danni ad un'amministrazione pubblica. Riteniamo quindi che questa mozione sia una mozione che non ha come obiettivo quello di tutelare gli interessi della Regione, ma è un atto legittimo di natura politica che non ci convince e che non voteremo. Segnalo anche, sebbene io non abbia un'esperienza ventennale, che nelle situazioni dove ci sono state delle richieste di rinvio a giudizio, piuttosto che dei rinvii a giudizio, negli ultimi anni non abbiamo mai avuto la Regione che si sia costituita parte civile, anche perché, da quando abbiamo la nostra sezione della Corte dei Conti, abbiamo questo tipo di approccio. Oggi quindi viene sollevato un problema, ma se guardiamo negli ultimi anni che cosa è successo, è successo quello che vi ho detto: non ci siamo costituiti; ecco quindi che riteniamo di non aderire a questa mozione ed annunciamo il voto contrario.
Presidente - Grazie. Ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto? La parola al collega Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Come già fatto in altre occasioni, ci si nasconde dietro questioni varie, anche difficilmente comprensibili: "in questi anni non ci si è mai costituiti parte civile rispetto ad un membro di una Giunta"...quando succedeva, davano le dimissioni, anche perché soltanto dal 2007 può avvenire senza che questo pregiudichi un'eventuale candidatura, quindi per ragioni tecniche. Al di là di questo, quello che francamente mi lascia sconcertato, perché mi aspettavo una risposta diversa, nel senso..."in caso di rinvio giudizio, ci costituiamo parte civile", lo consideravo un atto dovuto, perché, lo si voglia o no, è una questione di legalità e di rispetto della legalità, del rispetto delle regole e chi le trasgredisce deve essere comunque punito insomma. Se vi è un danno patrimoniale evidente - e, nel caso in cui ci sia un rinvio giudizio e una condanna, ci sarà un danno patrimoniale -, la Regione deve recuperare questo danno; è un problema anche di uguaglianza dei cittadini, chiunque sia, dal Presidente della Giunta in giù, se ha procurato un danno all'Ente Regione, deve risarcirlo e l'occasione è questa insomma di costituirsi.
Considero veramente questa vostra decisione grave e scandalosa, tanto più che viviamo in un Paese che da oltre vent'anni è condizionato dalle vicende giudiziarie di una persona e abbiamo visto i risultati: sono vent'anni che l'Italia e la politica italiana si avvita sui problemi giudiziari di Berlusconi, con conseguenze disastrose che sono sotto gli occhi di tutti, invece di preoccuparsi dei problemi reali di questo Paese, ci si è occupati principalmente dei guai giudiziari di Berlusconi, non lasceremo che succeda lo stesso in Valle d'Aosta. Abbiamo già evidenziato all'inizio di questa legislatura, con un ordine del giorno, l'inopportunità di designare alla Presidenza della Regione una persona indagata, con una richiesta di rinvio a giudizio: inopportuno per l'immagine che davamo all'esterno della nostra regione, inopportuno per il messaggio che si trasmetteva ai cittadini e per le conseguenze che poteva avere, e ci siamo con le conseguenze...iniziamo con questo...no, non lasceremo che la Valle d'Aosta sia condizionata dalle questioni giudiziarie di una persona, la Valle d'Aosta ha già problemi a sufficienza. Mi sembra un atteggiamento francamente piuttosto inaccettabile, la cosa più semplice e l'atto dovuto era costituirsi nella speranza...qui nessuno spera in condanne o chissà che cosa, ma è una questione di legalità e anche di uguaglianza dei cittadini, comunque sia bisogna costituirsi, lo diceva rispondendo ad una mia interpellanza citata in precedenza da Guichardaz...siamo in quelle condizioni, non capisco perché non dovremmo costituirci. Grazie.
Presidente - Altri? Non ci sono altri? La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Allora, intanto i colleghi che voteranno contro questa mozione voteranno di fatto contro l'impegno a che la Regione si costituisca parte civile in quest'inchiesta, in questo processo. Assumetevi quindi la responsabilità, in quanto amministratori, in quanto rappresentanti della Regione di dire che non è necessario aderire a questa richiesta che vi facciamo attraverso una mozione. Risponderete quindi in primis da un punto di vista politico e morale di questa situazione. Ricordo ciò che un collega del Presidente Rollandin, il Presidente Vendola, quando fu denunciato, perché avrebbe in qualche modo - pensate - condizionato la nomina di un primario (non so se vi ricordate la vicenda), disse quando in Consiglio regionale fecero la stessa proposta di buon senso che facciamo noi: "darò ordine immediatamente agli uffici di rimuovere ogni causa, ogni elemento che possa in qualche maniera frapporsi alla richiesta di costituzione di parte civile". Altro stile! Vi assicuro che qua non parlavamo di 20 milioni di parcheggio, di casi che coinvolgono e che hanno coinvolto a vario titolo persone accusate di favoreggiamento alla mafia: qua parlavamo di condizionamento o di presunto condizionamento per la nomina di un primario. La cosa poi è andata bene, come potrebbe d'altro canto finire qua, però lo stile...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...non lo so se si è costituita! Ha dato ordine di costituirsi e sa perché ha dato ordine di costituirsi? Per rimuovere le cause legittime e legali che potevano comportare l'ineleggibilità e la permanenza del Presidente all'interno del Consiglio regionale; lo sapete benissimo perché è una valutazione che evidentemente avete fatto anche voi in questo senso.
A me poi pare di aver detto che il Presidente Rollandin, quando rispose all'interpellanza del collega Bertin, non è che si sia parato dietro all'idea che altri organismi potessero in qualche maniera ricorrere...è vero che la Corte dei Conti è quella che ricorre verso...però questa storia della Corte dei Conti...noi parliamo di amministratori eletti, vi è anche una responsabilità di tipo politico, collega! La questione qua sta proprio nella scelta di dire: "noi ci costituiamo parte civile perché riteniamo che ci sia in presunzione un danno patrimoniale, ma anche un danno di immagine". Il Presidente Rollandin, evidentemente, ritiene, così come la Giunta e i colleghi della maggioranza - che hanno deciso in piena autonomia evidentemente di votare contro la nostra richiesta -, che non vi sia stato un danno d'immagine alla nostra Regione! Io vi assicuro invece che c'è tanta gente che è rimasta allibita da ciò che è successo, è rimasta allibita dal fatto che un Presidente sia stato rinviato a giudizio per abuso d'ufficio, l'abuso d'ufficio non è un'imputazione di scarsa importanza, per un amministratore pubblico l'abuso d'ufficio è un reato grave. Se voi ritenete che non ci siano state situazioni che abbiano comportato un danno di immagine o un danno patrimoniale e vi rimettete, eventualmente, alla clemenza della Corte dei Conti o alla libera iniziativa della Corte dei Conti, credo che sottovalutiate la questione. Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Solo perché abbiamo avuto modo di scambiare due battute fuori microfono e quindi l'intervento merita di essere registrato, perché non si alimentino dei dubbi o delle notizie che sono totalmente errate. Il collega Guichardaz ha parlato di Vendola, sicuramente possiamo disquisire sullo stile, su chi ha più stile, su chi ha meno stile, ma l'Amministrazione generalmente parla per atti, quindi la Regione Puglia o, meglio, la Giunta della Regione Puglia ha adottato una delibera di non costituzione. Io quindi posso fare il beau geste e posso dire tutto quello che voglio, ma, siccome l'Amministrazione parla per atti, io invito il collega Guichardaz, che sicuramente ha delle buone "entrature", ad andare a prendere la delibera del Governo regionale della Puglia che ha deliberato - quindi forse siamo addirittura oltre - la non costituzione per dare fiducia al proprio Presidente. Noi quindi riteniamo di essere in questa condizione e seguiamo con attenzione lo sviluppo delle vicende.
Presidente - Grazie. Non ci sono altri iscritti? La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Io non avevo intenzione di intervenire, ma poi, a seguito della replica del Vicepresidente Marguerettaz, ci tengo a sottolineare il fatto che non si possa fare una rivisitazione di parte, nel senso che si è dimenticato che in Valle d'Aosta il Presidente ha anche le funzioni di Prefetto. Si è dimenticato di dire che nel passato, quando vi sono state richieste di avvisi di garanzia, abbiamo avuto Presidenti che si sono dimessi, abbiamo avuto Assessori che hanno rinunciato al loro mandato. Io poi mi riallaccio a quanto ha detto lei, Presidente Rollandin, quando ci ha detto: "io sono in pace con la mia coscienza, sono sicuro di aver agito correttamente"; ebbene, se lei è in pace con la sua coscienza e ha agito correttamente, non dovrebbe avere nessun timore affinché la Giunta decida di costituirsi parte civile. Io penso che sia un atto dovuto non perché è implicato lei, anzi io penso che sinceramente la costituzione di parte civile non sia l'essere giustizialisti, ma sia, come ha detto qualcuno che mi ha preceduto, un'immagine di trasparenza verso i cittadini, verso tutti i cittadini.
Ha detto bene il collega Guichardaz: voi avete parlato di Corte dei Conti, che, sicuramente, dal punto di vista del danno patrimoniale, è il riferimento - su questo non c'è ombra di dubbio -, ma esiste anche un danno d'immagine, esiste un danno che ci ha portato ad essere protagonisti della cronaca di tutti più grandi quotidiani. Proprio per questo, io dico che è un'opportunità di trasparenza, è un'opportunità per tutti e va proprio nel senso che lei ha detto, ovvero quello di dire: "io sono tranquillo, non ho nulla da nascondere". Ebbene, se non abbiamo nulla da nascondere, qual è il problema? Io penso che sia una regola poi da introdurre nel Regolamento del Consiglio, ci deve essere un obbligo di costituzione di parte civile quando si tratta di casi che riguardano amministratori e, a maggior ragione, se riguardano il Presidente della Giunta, che ha anche funzioni prefettizie. Grazie.
Presidente - Non ci sono altri? La parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Sì, grazie.
Intervengo solo per far notare il caso della Regione Lombardia, dove invece nel processo Maugeri era implicato anche l'ex Governatore Maroni, il nuovo Presidente si è costituito parte civile, lui e l'Agenzia delle entrate, quindi solo per specificare che ci sono Regioni dove succede e Regioni dove non succede, noi vorremmo che succedesse in questa Regione. Grazie.
Presidente - La parola al collega Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Madame la Présidente. In base all'articolo 104, chiederei di avere 15 minuti essendo il proponente. Grazie.
Pour déclaration aussi d'intention, c'est un sujet qui a fait la une dans ces derniers mois. Une enquête qui touche les institutions et dont la nouvelle est arrivée cet été au moment même où le Gouvernement était en cours de formation. C'est donc une enquête, même par rapport au passé, Assesseur Marguerettaz, qui nous tracasse, car c'est une enquête un peu différente par rapport à d'autres moments qui ont caractérisé la vie politique de notre région. Aujourd'hui on entend parler de 'ndrangheta en Vallée d'Aoste, ce sont des enquêtes qui sont liées à d'autres enquêtes sur ce sujet. Le collègue Bertin à rappelé la commission même et le travail, il en a été membre, et bien cette commission qui dans ces mois a travaillé s'est aujourd'hui arrêtée et va reprendre son chemin, mais entre temps quelque chose s'est passé, quelque chose s'est produit: nos institutions sont touchées par des enquêtes qui ne sont pas, justement, des enquêtes comme celles qu'on a connues dans le passé et qui nous tracassent.
La questione era già stata sollevata in estate quando, come dicevo poc'anzi, quest'inchiesta collegata ad indagini su infiltrazioni mafiose malavitose in Valle d'Aosta aveva raggiunto i vertici delle istituzioni nel momento della formazione di un governo. Noi avevamo semplicemente voluto esprimere il nostro punto di vista, esternando la sensibilità e l'acutezza che noi avremmo gradito nel non procedere, nel non assumere incarichi da parte di nessuno che fosse coinvolto in queste vicende, nell'attesa chiaramente di poter chiarire la propria posizione. Il collega Fabbri l'ha ricordato: noi siamo garantisti, ma crediamo anche che ci sia un momento in cui si debba essere in grado di separare la propria posizione personale dal ruolo amministrativo-politico che si ricopre, soprattutto quando si svolgono anche mansioni prefettizie. Noi con pacatezza l'avevamo sollevato, ma l'atteggiamento è stato incurante e si è voluto procedere. Noi avevamo cercato anche di evidenziare quali sarebbero stati poi eventualmente i limiti di una situazione che poi si sarebbe manifestata e che oggi in parte si manifesta di essere in imbarazzo nel non poter assumere posizioni e atti che sono atti che dovrebbero essere dovuti, proprio perché questi atti potrebbero influenzare, anzi influenzano la propria posizione sia in giudizio che nell'azione amministrativa. Si è quindi persa un'occasione già nella fase di formazione del Governo, si è voluto procedere comunque, a luglio eravamo in quest'aula quando arrivò la richiesta di rinvio a giudizio per un'udienza che è fissata, se non erro, per il 23 ottobre. Anche in quel momento si cercò di minimizzare, si disse che non c'era nessun elemento nuovo rispetto alla prima parte che era l'avviso di garanzia. Anche in quel caso si disse qualcosa che non era corretto proprio perché, quando c'è una richiesta di rinvio a giudizio - noi non vogliamo entrare nel tecnicismo che probabilmente l'Assessore Marguerettaz conosce meglio di noi -, significa che ci sono dei fatti penalmente rilevanti a detta della Procura che ha avviato l'indagine. Oggi ci troviamo...anche in quel caso si decise di procedere senza voler neanche affrontare l'argomento...si aggiunge un ulteriore passo perché noi chiediamo semplicemente che si proceda nell'eventualità di un rinvio a giudizio, nell'eventualità di un danno che viene rilevato, che ci si costituisca parte civile, come è avvenuto - e come è stato ricordato poc'anzi dal collega Cognetta - in Lombardia.
Si cita il caso della Puglia: la Puglia ha avuto un certo garbo, nel senso che la legge elettorale sulle incompatibilità prevedeva l'incompatibilità per la causa di costituzione di parte civile, quindi, avendo lite pendente anche passiva, hanno nel frattempo modificato la legge per evitare probabilmente quello di cui voi avete timore oggi, con l'annuncio che ci sarà la costituzione di parte civile anche nei confronti del Presidente stesso, questo è riportato dagli organi di informazione. Un caso più recente è quello di Maroni che, per il ruolo e per la funzione che ricopre, si costituisce nei confronti dell'ex Governatore Formigoni per un'inchiesta che lo vede coinvolto. Dico questo perché, al di là delle questioni giudiziarie, quello che oggi in quest'aula si vuole affermare è un principio: il principio che si debba essere in qualche modo capaci di separare questo ruolo che si ricopre, anche con funzioni prefettizie, da quella che è la posizione personale. È chiaro che con quest'atteggiamento diventa difficile, diventa molto difficile e il vostro rifiuto oggi e il rifiuto anche della maggioranza, perché noi ci appelliamo anche ai membri dell'intera maggioranza, perché il messaggio che oggi esce da quest'aula è un messaggio molto negativo, perché, se trasparenza ci deve essere, se trasparenza voi annunciate, non capiamo per quale motivo oggi non ci sia la volontà di procedere in quest'eventualità e nell'accogliere questa nostra richiesta. Oggi con quest'atteggiamento voi non solo rifiutate la costituzione eventuale di parte civile, ma assumete di nuovo un atteggiamento che è supponente nel minimizzare... Si parla di Corte dei Conti, la Corte dei Conti è un procedimento parallelo, ma non ha nulla a che vedere con il fatto di costituirsi parte civile in un procedimento. Siete incuranti di quelle che sono le procedure, le norme, anche quelle sollevate sul buon senso o, comunque, sull'opportunità di non partecipare, al di là della discussione, anche al voto, perché così sarà da parte di chi è oggetto di quest'eventuale indirizzo, e anche irrispettosi del ruolo che si ricopre, irrispettosi in questo caso delle istituzioni.
Noi oggi quindi denunciamo quest'atteggiamento e, appellandoci al buon senso, chiediamo che questa nostra mozione sia accettata, sia votata. Non ne facciamo questioni personali come spesso si tende invece a voler banalizzare, noi ci occupiamo di politica, siamo eletti dalla comunità per ricoprire un ruolo qui che è strettamente politico e nessuno, al di là della politica, mette in dubbio sia i rapporti personali, sia gli altri tipi di rapporti che possono essere su un altro piano. Noi quindi ci teniamo a sottolineare questo, perché c'è spesso questa tendenza a ridurre tutto a degli attacchi personali per utilizzare l'arma del vittimismo. Noi non ne facciamo questioni personali, ma ne facciamo una questione legata al ruolo che uno ricopre e diciamo questo proprio perché a suo tempo, cioè quest'estate, avevamo cercato di esternare i nostri timori proprio per evitare questa situazione che oggi si viene a creare e che dal 23 ottobre in avanti sarà una vicenda che ancora segnerà la nostra Regione. Noi quindi vi chiediamo oggi di dare perlomeno un messaggio diverso, in controtendenza rispetto ai messaggi che avete dato in questi mesi, con una legislatura che già non è iniziata sotto i migliori auspici proprio per questa vicenda giudiziaria. Noi quindi crediamo oggi che, se la nostra mozione, questa proposta che abbiamo cercato di proporre modo garbato non venisse accolta, al di là del messaggio molto negativo alla comunità, si scriverà un'altra brutta pagina della storia della politica valdostana, che non fa onore alla nostra Regione. Grazie.
Presidente - Bene. Possiamo mettere in votazione? Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.
Presenti 35
Votanti 35
Favorevoli 17
Contrari 18
Il Consiglio respinge.
Punto 8 all'ordine del giorno.