Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2645 du 24 octobre 2012 - Resoconto

OGGETTO N. 2645/XIII - Approvazione del bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'anno 2013.

Il Consiglio

Considerato che l'Ufficio di Presidenza, nella riunione del 9 ottobre 2012, con deliberazione n. 126/12, ha approvato il progetto del bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'anno 2013, che pareggia su una previsione complessiva di Euro 21.177.000,00 ed ai sensi del vigente Regolamento interno per l'amministrazione e la contabilità, lo sottopone all'esame e all'approvazione del Consiglio stesso nel testo allegato, predisposto secondo i criteri consueti che, per le previsioni, sono basati sugli accertamenti definitivi dell'anno 2011 e su quelli della previsione del 2012;

Visti i dati relativi alla previsione 2013 che si desumono dall'unito elaborato contenente l'analisi delle previsioni di entrata e di spesa riferite ai singoli capitoli del bilancio;

Considerato che l'Ufficio di Presidenza ha predisposto un documento contabile che tiene conto delle reali esigenze di funzionamento dell'organo consiliare;

Visto il parere favorevole di legittimità sulla presente proposta di deliberazione rilasciato dal Direttore della Direzione gestione risorse e patrimonio, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge regionale 23 luglio 2010, n. 22;

Visto il parere della II Commissione consiliare permanente;

Delibera

di approvare il bilancio di previsione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta per l'anno finanziario 2013 risultante dal riepilogo allegato, contenente gli stati di previsione dell'Entrata e della Spesa.

Allegati

(Omissis)

Président - Le budget prévisionnel du Conseil régional pour l'année 2013 se chiffre à 21.177.000 euros, dont 17.128.000 pour les recettes et les dépenses effectives, 4.099.000 euros pour les mouvements d'ordre.

Parmi les recettes il est à signaler l'incidence du budget de la Région qui monte pour 2013 à 14.740.000 euros, ce qui représente 86 pour cent de nos recettes. Evidemment ce chiffre comprend les coûts extraordinaires dus au changement de législature. A partir de 2014 par contre l'attribution des fonds à la charge du budget régional sera de 13.240.000 euros, à savoir une réduction de 1.500.000 euros.

En ce qui concerne les dépenses, les coûts fixes représentent 87,36 pour cent du budget, près de 15.000.000 d'euros, alors que les coûts variables représentent 12,64 pour cent, à savoir 2.167.700 euros.

Raffrontando i bilanci di questi ultimi anni, emerge come il Consiglio Valle abbia partecipato attivamente al contenimento della spesa pubblica riducendo sia i costi fissi, sia i costi variabili.

Riguardo ai costi variabili, questi sono stati tagliati di circa 1.000.000 di euro (31 percento), passando da 3.132.459 euro del 2009 a 2.167.700 euro per il 2013. Di rilievo la riduzione operata fra il 2009 e il 2013 del 45 percento delle spese per iniziative istituzionali e culturali, del 60 percento per l'acquisto di pubblicazioni e produzioni multimediali a fini promozionali, del 55 percento per la rappresentanza e l'ospitalità, del 10 percento per le attività promozionali, del 30 percento per l'attività di formazione, educazione, comunicazione istituzionale e del 15 percento per la gestione del parco auto; in proposito si precisa che il parco auto sarà ridotto da tre a due unità con la modifica della categoria e della cilindrata delle autovetture, riparametrata a modelli di medio livello.

I costi fissi hanno subito una riduzione per effetto della variazione delle indennità parlamentari e dell'applicazione della legge regionale del 2011 sulle indennità dei Consiglieri: un risparmio di 390.000 euro (8,15 percento); di conseguenza, sono state ridotte anche le indennità per i membri del CO.RE.COM. e per il Difensore civico. Da evidenziare infine la riduzione operata fra il 2009 e il 2013 del 75 percento delle prestazioni professionali e rimborsi per consulenze e del 30 percento delle spese per aggiornamento e missione del personale.

Questa è la situazione sulla base della normativa attualmente in vigore, ma, come saprete, a metà novembre il Consiglio sarà chiamato ad esprimersi sulle proposte di legge riguardanti i tagli ai finanziamenti ai gruppi e alla rimodulazione dell'indennità contributiva spettante ai Consiglieri regionali.

Credo che si tratti di un bilancio serio, che nella sua rigidità tiene conto di un periodo non facile, un periodo che, per effetto combinato della crisi e - vedi i vari casi Fiorito - di una cattiva gestione della politica, ha puntato i riflettori sulle Regioni, in particolare sulle Assemblee legislative. Con questo documento contabile e con gli atti che seguiranno intendiamo fare la nostra parte, come abbiamo fatto in questi anni, per dare risposte concrete e puntuali alle aspettative della comunità. Dichiaro aperta la discussione generale.

La parola al Consigliere Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Il documento contabile presentato oggi non si discosta sostanzialmente dagli anni precedenti; in effetti, il bilancio pareggia sui 21.000.000, praticamente come l'anno scorso, salvo un piccolo aumento. Non si intravedono grandi novità, non si vedono soprattutto quegli interventi che l'opinione pubblica si aspettava: nonostante i numerosi annunci di queste ultime settimane riguardo al contenimento dei costi della politica, dobbiamo prendere atto che il bilancio del Consiglio rimane al momento invariato e non produce quei tagli necessari per ridare credibilità alla politica e per dare risposte concrete alla comunità. Si dirà che manca la copertura legislativa, ma certe variazioni sono state fatte anche senza copertura legislativa. Quello che manca innanzitutto è una copertura politica, diciamo così, una volontà politica chiara e determinata nell'affrontare questo problema. Questa era l'occasione per dare un segnale forte e facilmente comprensibile alla comunità riguardo al contenimento dei costi della politica; purtroppo poco o nulla si è fatto in questi anni e poco o nulla risulta da questo documento contabile. Sì, certo qualche piccola sforbiciata si è fatta, le manifestazioni ad esempio, ma ancora molto rimane da fare e da tagliare. Non si capiscono, o perlomeno si fa molta fatica a capire il valore istituzionale di molte iniziative, il patrocinio che viene dato a manifestazioni che poco hanno di istituzionale.

Esiste poi un serio problema di trasparenza. Già tre anni fa avevo depositato una modifica del Regolamento, poi tramutata in un emendamento portato in quest'aula, che prevedeva la pubblicazione delle delibere dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio. Il Consiglio gestisce dei soldi pubblici e come tale tutti i contribuenti hanno il diritto di conoscere come sono spesi i propri soldi. Bisogna dire che la proposta in questione è stata respinta da questo Consiglio con una certa brutalità e vi invito ad andare a rileggere i resoconti. A questo punto è perlomeno anacronistico non prevedere la pubblicazione delle delibere dell'Ufficio di Presidenza. La trasparenza è un elemento fondamentale, lo abbiamo visto anche con gli scandali riguardanti le varie Regioni, in particolare del Lazio; addirittura la Presidente della Giunta regionale sosteneva di non conoscere l'attività dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio. Certamente la Presidente Polverini conosceva, ma è altrettanto certo che i cittadini del Lazio, come i cittadini della Valle d'Aosta, hanno molta difficoltà nel conoscere cosa succede all'interno del Consiglio. Uno dei principali antidoti ai Fiorito di turno è la trasparenza. Quando i cittadini e gli elettori possono conoscere, certe degenerazioni non si verificano. Non c'è nulla da nascondere, questo palazzo deve essere un palazzo di vetro nel quale i cittadini possono vedere tutto quello che succede al proprio interno. Ripresenterò in questi giorni la proposta di modifica al Regolamento che giace in commissione da diverso tempo, sperando in un esito diverso.

In conclusione, come detto in precedenza, da questo documento contabile ci aspettavamo molto di più e soprattutto qualcosa di diverso. Per queste e per altre ragioni il nostro non sarà un voto favorevole, ma un'astensione.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Rigo.

Rigo (PD) - Grazie Presidente.

L'Ufficio di Presidenza, come avrete visto nel documento, ha approvato il 9 ottobre scorso il progetto di bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'anno 2013. In quella sede il mio voto è stato di astensione. Il motivo è molto semplice: non c'è stato il tempo materiale per poterlo discutere e confrontarci anche sulle cifre. Al di là di una prima informazione data ai membri dell'Ufficio di Presidenza dalla Presidente Rini il 1° ottobre sull'entità complessiva dei tagli concordati con la Giunta regionale e la presentazione di una tabella riassuntiva sulla situazione dei costi variabili 2012 e la previsione 2013, per ragioni indipendenti dalla volontà di ciascuno di noi, non è stato possibile discutere il progetto di bilancio, se non a grandi linee. Questo lo dico non per prendere le distanze dal documento contabile in discussione, ma per dare conto ai colleghi delle difficoltà incontrate nella predisposizione di tale documento. Ci tengo però a precisare che tutto ciò non è imputabile né alla Presidente, né agli uffici competenti. La situazione politico-istituzionale del Paese, il rapporto con la Conferenza dei Presidenti dei Consigli, i tempi strettissimi imposti dal calendario dei lavori degli organi del Consiglio per l'approvazione del progetto del bilancio di previsione della Regione per l'anno prossimo e la necessità di interventi immediati, sollecitati dal dibattito sui costi della politica, hanno dettato scadenze troppo ravvicinate. Ma adesso vediamo le cifre di questo progetto, riservandomi alla fine alcune brevi considerazioni.

Rispetto al passato, la relazione quest'anno contiene un capitolo nuovo: contenimento della spesa pubblica. Capitolo che dà conto, in maniera puntuale, dell'andamento dei costi del Consiglio regionale in questi ultimi anni. Numeri, cifre, percentuali, necessarie e utili, per informare meglio i colleghi della volontà dell'Ufficio di Presidenza di camminare nella direzione di una riduzione progressiva e significativa delle spese variabili. Ovviamente - lo ricordo non certo a voi, ma a chi ci ascolta - le spese, gli emolumenti e le indennità dei Consiglieri sono capitoli di bilancio che investono una discussione, un confronto politico e dipendono dalle scelte dell'Assemblea consiliare. Materia quindi che non compete all'Ufficio di Presidenza che, in questo caso, svolge il compito di notaio: è, come sapete, quello di un confronto politico in capo ai gruppi consiliari. All'Ufficio di Presidenza l'onere di valutare e decidere tutte quelle spese variabili, quindi, come riportato nella relazione, ovvero quelle a carattere più discrezionale per un totale ammontante a 2.167.700 euro, corrispondenti al 12,64 percento della spesa generale. Costi variabili che sono stati ridotti, come ha detto bene il Presidente, in questi ultimi anni del 31 percento circa, passando da 3.132.459 euro del 2009 a 2.167.700 previsti per il prossimo anno. Nella relazione scritta e in quella della Presidente sono state spiegate nel dettaglio le riduzioni effettuate nei vari capitoli di spesa di nostra competenza, riduzioni che non sono quindi effetto della campagna mediatica di questi mesi, ma il risultato di una decisione maturata da tempo e una volontà espressa all'unanimità dai membri dell'Ufficio di Presidenza. Quindi un lavoro che è proceduto a tappe in tutti questi anni: diminuire in modo progressivo i costi di tutte quelle attività non direttamente legate agli organi e all'attività del Consiglio, quindi iniziative editoriali, eventi, manifestazioni, attività culturali e così via. La Presidente e la relazione danno nel dettaglio le diminuzioni di spesa di questi settori.

È stato fatto tanto o poco in questi anni? Certo, si poteva e si può fare di più. L'importante però è continuare nel cammino intrapreso. Non una risposta demagogica, spesso solo annunciata che fa tanto audience, ma che poi non si riesce o non si vuole concretizzare, ma una vera assunzione di responsabilità. In un momento in cui ai cittadini sono chiesti importanti e duri sacrifici per uscire dalla crisi profonda che sta attraversando il Paese e l'Europa, in un momento in cui l'insopportabilità dei costi della politica e dei privilegi non è più un luogo comune legato all'italica diffidenza nei confronti degli eletti, ma un sentimento profondo sempre più travolgente, non bastano gli annunci altisonanti, ma interventi concreti, duraturi e continuativi. Come Ufficio di Presidenza potevamo fare di più nella riduzione delle spese discrezionali, anche se ormai il margine fra queste spese e quelle generali si è ulteriormente ridotto e la rigidità del nostro bilancio è rappresentata dall'87.36 percento delle spese fisse. Come detto, i tempi strettissimi non ci hanno permesso una proficua discussione, ma nel corso dei prossimi mesi sono sicuro che ci sarà tempo e spazio per affrontare nuovamente il tema e valutare nuovi interventi finanziari.

Credo che la sollecitazione avanzata ancora oggi dal collega Bertin può e deve essere ripresa ed affrontata come discussione all'interno dell'Ufficio di Presidenza, perché anche noi vogliamo che i nostri atti siano il più trasparente possibile, quindi personalmente, ma sono certo di parlare a nome dei colleghi, approfondiremo questo tema della trasparenza degli atti assunti dall'Ufficio di Presidenza.

Si può e si deve inoltre fare meglio rispetto al rapporto fra l'Ufficio di Presidenza e l'attività complessiva del Consiglio regionale. In questi ultimi dieci anni la Presidenza del Consiglio si è trasformata in un Assessorato in miniatura: attività promozionali, mostre, conferenze, messe, eventi su argomenti e temi diversi: dalla salute alla casa, dal turismo allo sport, dal cinema al canto.

Oltre che ripensare al numero dei Consiglieri bisognerebbe innovare un'assemblea che non è al passo con i tempi. Discutere, confrontarsi sul ruolo oggi del Consiglio regionale vuol dire definire nuove regole della politica, una politica che deve riconquistare un suo spazio. Le lotte, a volte più personali che politiche, di questi ultimi anni hanno prodotto un indebolimento evidente della rappresentatività del Consiglio, privando l'Assemblea del suo centrale potere legislativo, tramutandola in uno strumento di ratifica di decisioni, programmi e interventi decisi dall'Esecutivo. Su questa riflessione diventa centrale il ruolo della Presidenza del Consiglio, come sa bene la Presidente Rini, perché in questi mesi ho cercato di aprire questo dibattito nell'Ufficio di Presidenza, di cui lei faceva già parte. Dobbiamo fare delle scelte, ridimensionare l'attività e la presenza a fini promozionali e culturali e riversare più attenzione, risorse umane e finanziarie, all'attività interna degli organi del Consiglio regionale. Lavorare per un'assemblea non solo di controllo attraverso le iniziative consiliari e di verifica della correttezza della gestione politico-amministrativa e finanziaria, ma capace di conoscenza strategica. Un Consiglio dotato di più strumenti e di più professionalità specifiche, in grado di supportare i Consiglieri nel loro ruolo di disegnare il futuro della nostra Regione. Capacità di pianificare e quindi di anticipare quei processi di cambiamento che molto velocemente il mondo globalizzato ci impone. Un'assemblea che abbia maggiore e più qualificata capacità di verificare, attraverso sistemi, analisi, dati, raffronti, l'efficacia, le ricadute, l'efficienza, l'economicità della gestione delle risorse collettive impiegate dalla Regione.

Ricordo ai colleghi delle Commissioni consiliari II e V la riunione di due settimane fa sulla verifica dei conti dell'Azienda USL della Valle d'Aosta, incarico affidatoci dal Consiglio con una risoluzione. In quella occasione è emersa evidente, non solo al sottoscritto, la difficoltà e l'impreparazione ad affrontare argomenti così complessi senza adeguati supporti e in mancanza di una metodologia acquisita nel tempo. Saper valutare non è facile, ma saper valutare l'efficacia delle leggi e delle risorse finanziarie approvate vuol dire assolvere bene al nostro mandato politico-istituzionale. Insomma, si tratta di dare riscontro, con più efficacia, all'autonomia del Consiglio regionale, presupposto essenziale per svolgere appieno le nostre funzioni.

È evidente che i pochi mesi che ci separano dalle prossime elezioni regionali non permettono significative innovazioni. Questi mesi possono essere spesi utilmente però per raccogliere in una relazione linee, orientamenti, proposte che potrebbero essere sviluppate nel corso della prossima legislatura. Il Presidente Rini ha manifestato il suo interesse, così come gli altri membri dell'Ufficio di Presidenza.

Il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico vuole essere quindi una risposta positiva sia rispetto al percorso messo in atto della riduzione delle spese discrezionali, accennato all'inizio del mio intervento e ovviamente il gruppo del Partito Democratico è d'accordo anche sulla riduzione delle spese fisse. Ripeto: non è competenza dell'Ufficio di Presidenza, ma è competenza di tutta questa Assemblea, quindi la riduzione dei Consiglieri, la riduzione degli emolumenti e tutto il resto delle spese fisse è materia in capo ai gruppi consiliari. Dicevo, risposta positiva sia alla riduzione delle spese discrezionali, sia di fiducia ai buoni propositi manifestati in questi giorni, per aprire un confronto sull'attività complessiva della Presidenza del Consiglio e dei suoi uffici.

Presidente - Se non ci sono altre richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.

Pongo in votazione l'atto:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 27

Astenuti: 5 (Bertin, Cerise, Chatrian, Louvin, Patrizia Morelli)

Il Consiglio approva.