Objet du Conseil n. 2621 du 3 octobre 2012 - Resoconto
OGGETTO N. 2621/XIII - Interpellanza: "Monitoraggio dell'attività dei negozi "compro oro" per contrastare eventuali infiltrazioni di organizzazioni criminali".
Interpellanza
Premesso che secondo il Rapporto Italia 2011 dell'Eurispes negli ultimi due anni i cosiddetti negozi "compro oro", ossia i negozi che acquistano e vendono oro e altri preziosi usati, in Italia sono quadruplicati;
Evidenziato che ad aprile 2011 il giro d'affari in Italia era stimato in circa 7 miliardi di euro e a giugno 2012 superava i 14 miliardi di euro;
Constatato che non di rado le attività degli esercizi "compro oro" sono soggette a infiltrazioni da parte delle associazioni mafiose ed utilizzati come copertura per riciclare proventi illeciti;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Governo regionale per sapere:
1) qual è il numero di esercizi "compro oro" attualmente in attività e quanti di questi sono stati aperti negli ultimi due anni in Valle d'Aosta;
2) se è sua intenzione mettere in atto un monitoraggio ed altre attività di prevenzione al fine di contrastare il riciclaggio e possibili infiltrazioni da parte di organizzazioni criminali.
F.to: Bertin - Chatrian
Président - La parole au Conseiller Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Secondo il rapporto Eurispes del 2011, negli ultimi due anni i cosiddetti "negozi compro oro" in Italia sono quadruplicati, questi negozi sono apparsi in modo importante nel 2008 con l'inizio della crisi economica, perché svolgono una funzione sostitutiva rispetto al Monte dei pegni di altri tempi. Sono oggi quasi 28.000, uno ogni 15.000 abitanti circa, e movimentano 400 tonnellate di metalli preziosi, per un giro di affari che supera i 10.000.000.000 di euro all'anno. Anche in Valle d'Aosta abbiamo notato che sono stati aperti nuovi negozi e soprattutto abbiamo visto delle importanti campagne pubblicitarie in questo senso: campagne sia di affissione che sui giornali, dove tutte le settimane vengono riportate pubblicità di tali negozi.
Per questi esercizi commerciali non sono previste procedure di apertura particolarmente importanti, è sufficiente un'autorizzazione della Questura e poco più, pur agendo in un settore molto delicato. In effetti in questo periodo il Parlamento sta studiando un intervento legislativo, sollecitato da più parti, per rendere più controllata l'apertura di questi negozi e la loro attività. Non di rado tali attività sono soggette ad infiltrazioni da parte delle associazioni malavitose, in particolar modo quelle di stampo mafioso, e vengono utilizzate per il riciclaggio - che è la principale problematica delle organizzazioni criminali - appunto per le poche procedure per l'apertura e per le poche questioni burocratiche che vengono affrontate e con dei pagamenti piuttosto significativi ai clienti che portano il loro oro al "compro oro", ben superiori a quelli del vecchio Monte dei pegni. È stimato che una parte significativa di questi negozi siano riconducibili direttamente o indirettamente a delle associazioni criminose: si parla di poco meno del 50 percento.
Secondo il professor Ranieri Razzante, che è uno dei massimi esperti della materia, Presidente dell'Associazione italiana antiriciclaggio e consulente della Commissione parlamentare antimafia - tra l'altro, avevamo chiesto di poterlo audire anche in commissione regionale su tali questioni, ma poi si è ritenuto di non sentirlo -, il 60 percento dei negozi di questo genere compie azioni illecite o criminali, anche perché i 3.000 negozi sui 18.000 che sono stati verificati hanno riportato un tasso di operazioni illecite, dall'evasione a operazioni di riciclaggio, molto alto, che tocca il 60 percento.
In relazione alla delicatezza e alla particolarità di questi negozi, ci chiedevamo: qual era il numero di esercizi in Valle d'Aosta attualmente in attività e quanti di questi sono stati aperti negli ultimi due anni e se c'è la possibilità di monitorare e contrastare da parte dell'Amministrazione regionale la possibilità di infiltrazioni da parte delle organizzazioni criminali, anche perché sappiamo cosa può rappresentare questo aspetto.
Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - Merci Président.
Je crois que les considérations du collègue sur le thème on ne peut que les partager. Dans l'attente qu'il y ait une modification de la législation actuelle, ce qui paraît avoir un ralentissement dans ces derniers jours pour des raisons qu'on peut comprendre, je donne les réponses sur les questions posées.
Quant à la première question, les réponses ont été fournies de la part de Questure d'Aoste: actuellement il y a six boutiques d'achat d'or en Vallée d'Aoste. Quant à la date d'ouverture de celles-ci, la première licence commerciale a été délivrée en 2006, une seconde en 2009, une autre en 2010 et trois en 2012.
Deuxième question, comme l'ont indiqué les forces de l'ordre lors des réunions du Comité pour l'ordre et la sécurité publique, les boutiques d'achat d'or font l'objet d'une autorisation spécifique, délivrée par la Questure et elles font aussi l'objet de contrôles ciblés, visant à vérifier la régularité de leur activité. Comme je viens de dire, le numéro étant très réduit, le contrôle est possible, donc sur ce thème il y a toute l'attention nécessaire.
Président - La parole au Conseiller Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Sì, è un numero relativamente ridotto, come dice lei, in funzione della nostra dimensione, ma quello che stupisce è il trend di crescita di questi negozi: tre di questi sei, il 50 percento, sono stati aperti nel 2012 e prima del 2006 non ce n'erano; questo è un fatto significativo che indica un fenomeno in espansione e che va tenuto in considerazione e sul quale bisogna stare attenti, anche per le considerazioni fatte in precedenza. Sappiamo che la Valle d'Aosta può rappresentare per le organizzazioni criminali un angolo interessante per svolgere la propria attività; fra l'altro, questi negozi hanno la caratteristica di essere stati aperti nel periodo di crisi economica, per andare ad incidere su questa, utilizzando i problemi economici dei cittadini per fare i propri affari, che spesso sono poco leciti e che rischiano di coinvolgere anche organizzazioni criminali. A mio avviso, su questo tema - abbiamo visto, anche dai dati da lei forniti, un'espansione e molto rapida - bisogna tenere molto alta l'attenzione e, per quanto di nostra competenza, cercare di contrastare le possibile derive di questi negozi, anche perché, come detto, dietro tali attività non di rado si nascondono le organizzazioni criminali e tutto quello che ne consegue.