Objet du Conseil n. 2606 du 19 septembre 2012 - Resoconto
OGGETTO N. 2606/XIII - Ritiro delle mozioni: "Impegno delle Commissioni consiliari permanenti 1ª e 2ª a presentare una relazione per l'individuazione di iniziative atte a favorire la crescita economica e sociale della Regione" e "Avvio di un ampio confronto con la competente Commissione consiliare sui contenuti della manovra di applicazione della spending review".
Mozione
Premesso che l'adeguamento del bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta per il triennio 2012-2014 alla spending review dovrà essere articolato attraverso una "manovra di buon senso";
Considerato che la revisione della spesa regionale dovrebbe essere impostata con interventi destinati a migliorare l'efficienza, con una grande attenzione agli interventi che potrebbero rischiare di minare le politiche per la comunità, in particolare nei settori della sanità, dei servizi sociali, dell'istruzione e del lavoro;
Evidenziato che sono numerosissime le leggi regionali di concessione di contributi per la realizzazione di interventi, iniziative promozionali e di diverso interesse;
Rilevato che, in virtù di una attenta politica alla spesa, si deve privilegiare il coordinamento delle diverse iniziative, evitando la sovrapposizione e la dispersione e, nel contempo, l'ottimizzazione delle risorse finanziarie e umane messe in campo di volta in volta;
Sottolineato che in questo particolare momento storico un impegno particolare deve essere posto per la razionalizzazione della spesa affiancata ad una maggiore funzionalità della macchina burocratica ed una drastica riduzione degli sprechi;
tutto ciò premesso
Il Consiglio regionale
Impegna
le Commissioni consiliari permanenti 1a e 2a a presentare, entro cinque mesi, una relazione alla Presidenza della Regione nella quale siano indicate e definite linee operative allo scopo di individuare normative e modalità con le quali sostenere iniziative per favorire la crescita economica, culturale, sociale della Valle d'Aosta nell'ottica della semplificazione, della delegificazione, del riordino normativo e del contenimento della spesa.
F.to: Rigo - Donzel - Carmela Fontana
---
Mozione
Alla fine del mese di agosto, l'Assessore alle Finanze Leonardo La Torre ha annunciato l'intento di adeguare il bilancio 2012 della Regione Valle d'Aosta alla spending review con una "manovra di buon senso'', prevedendo tagli per circa 30 milioni di euro allo scopo "di ridurre al minimo l'impatto sulla comunità e risparmiando laddove è ancora possibile risparmiare''.
La predisposizione del disegno di legge contenente la rimodulazione delle spese è stato previsto per il mese di settembre, ''dopo un serrato confronto con le forze di maggioranza''.
Negli stessi giorni il Presidente della Regione ha dichiarato "l'intenzione di avviare un confronto più ampio anche sulla spesa del bilancio di previsione pluriennale".
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Consapevole della gravità dell'attuale congiuntura economica e della necessità di operare responsabilmente, senza considerare le decisioni fondamentali riguardanti la spesa pubblica appannaggio esclusivo della maggioranza politica in carica ma anzi allargando il confronto e se possibile la condivisione delle scelte di fondo al più ampio spettro possibile di forze politiche.
Impegna
1) il Presidente della Regione e l'Assessore alle Finanze ad un confronto urgente con la II Commissione del Consiglio regionale sui contenuti della manovra di applicazione della spending review, prima di procedere alla sua adozione, per dare un contenuto non puramente formale al loro confronto con il Consiglio regionale sui contenuti della manovra stessa, affinché essa non assuma i connotati di un puro 'taglio lineare' e non incida negativamente sulla qualità e quantità dei servizi erogati da parte delle pubbliche amministrazioni in Valle d'Aosta;
2) la Giunta regionale a concordare rapidamente con la Conferenza dei capigruppo il cronogramma operativo per la preannunciata anticipazione dei tempi di adozione del bilancio di previsione 2013, fissando i termini di presentazione di un documento di indirizzo da parte del Consiglio che tenga conto del mutato contesto finanziario;
3) la II Commissione consiliare ad operare nei prossimi 60 giorni un'analisi degli impatti della legislazione 'anticrisi' applicata dal 2009 in poi e un'attenta rivisitazione della spesa prevista nelle varie leggi di settore attualmente vigenti.
F.to: Louvin - Bertin - Cerise - Chatrian - Patrizia Morelli
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Rigo.
Rigo (PD) - Questa mozione può essere letta come iniziativa propedeutica alla discussione sull'adeguamento del bilancio annuale alla spending review che affronteremo fra poche settimane da quanto abbiamo appreso dai giornali. Il dibattito sulla situazione contabile della Regione infatti non potrà non essere inquadrato nell'attuale crisi nazionale, mondiale. Dappertutto si legge che la nostra crisi è una crisi di civiltà, dei suoi valori, delle sue credenze, ma è soprattutto una transizione fra un mondo antico ed uno nuovo. Ecco perché anche dalla piccola Valle d'Aosta non dobbiamo far finta di nulla, al di là delle risorse che mancano. Le vecchie visioni della politica, dell'economia e della società ci hanno reso forse ciechi e oggi dobbiamo costruire nuove visioni. Ogni riforma politica, economica e sociale è indissolubile da una riforma di civiltà e di vita, da una rinascita spirituale. Secondo alcuni pensatori contemporanei la riuscita materiale della nostra società è stata formidabile, ma ha anche prodotto un drammatico insuccesso morale, nuove povertà, il degrado di antiche solidarietà, il dilagare degli egocentrismi, malesseri diffusi ed indefiniti. Considerazioni, queste, già sentite anche nella nostra Regione nel corso degli appuntamenti promossi dal Forte di Bard.
Se si vogliono seriamente realizzare gli obiettivi di "sostenibilità" e di "umanizzazione", non basta spianare la via con qualche levigatura, bisogna cambiare via. La necessità di cambiare via non ci impone di ripartire da zero: ci sono aspetti positivi acquisiti nel corso della storia e altri che devono essere messi in discussione nel momento in cui la crescita all'infinito viene messa drasticamente in discussione dal perdurare della crisi e dai pericoli prodotti dallo sviluppo e dagli eccessi della civiltà dei consumi. Di tutto ciò, più autorevolmente di me, ha parlato venerdì scorso il Presidente Rollandin a Pont-Saint-Martin; di questo le forze politiche dovranno discutere in questi mesi che si preannunciano molto delicati per le imminenti campagne elettorali politiche e regionali. Dobbiamo discutere di noi, ma con grande attenzione a quello che ci circonda. Dobbiamo farlo perché per la prima volta la Valle d'Aosta sta vivendo un processo di impoverimento finanziario a tutti i livelli, non mi ricordo periodi analoghi: meno soldi per la Regione, meno soldi per l'economia, meno soldi per le famiglie. Tutto ciò mentre il confronto fra le forze politiche tra e nei diversi livelli di Governo (Regioni, Comuni, sindacati), in una parola la democrazia repubblicana, soffre a sua volta un indebolimento pericoloso. Quindi abbiamo due negatività, non una sola. La crisi che stiamo attraversando è una crisi di sistema che ha bisogno di risposte chiare ed alternative. Dal lamentarsi dello "Stato cattivo" che nega l'autonomia e i soldi alla nostra regione e ci prevarica su diritti riconosciuti occorre passare al cambio di mentalità e di approccio anche politico. Tutto ciò richiede come non mai una politica che sappia dire la verità alla gente e metterla di fronte alle alternative, e non basta farlo ogni tanto nelle occasioni celebrative e poi passarci sopra! Questa stessa sensibilità e quelle testimonianze la politica dovrebbe essere capace di tradurle in comportamenti ed atti amministrativi. L'attuale modello di sviluppo basato quasi interamente sulla spesa pubblica, che ha avuto un ruolo fondamentale per la crescita della Valle d'Aosta, va cambiato. A partire dal bilancio, che gli uffici dell'Assessorato stanno attrezzando, che non deve limitarsi a qualche piccola ristrutturazione.
La casa dell'autonomia ha bisogno di un progetto nuovo, non solo perché la famiglia è cambiata, ma perché quella famiglia dovrà modificare i propri stili di vita, i modi di consumare e di vivere; come abbiamo sentito dire in questi giorni. Questo obiettivo ambizioso è fatto di confronto, di scelte, di proposte e di decisioni, e tra queste anche di piccoli cambiamenti, di piccole riforme che non vanno ad incidere sulle trasformazioni di fondo, ma che cominciano a modificare l'attuale organizzazione della gestione dell'Amministrazione regionale. La mozione parla di questo. In questi anni più volte abbiamo sentito gli amministratori parlare di "razionalizzazione", di "ottimizzazione della spesa"; allora il settore della concessione di contributi è senz'altro uno di questi. Numerosissime sono le leggi regionali di concessione di contributi per la realizzazione di interventi, iniziative promozionali, manifestazioni diverse a carattere sociale, ricreativo, sportivo, culturale, scientifico, sociosanitario finalizzate al potenziamento delle attività economiche, artigianali, agricole, eccetera.
Questa mattina il collega Comé ha ricordato che nelle vicende che si sono susseguite in questi anni in questo Consiglio a volte gruppi o Consiglieri si trovano a valutare in maniera differente decisioni, scelte fatte nel passato e che a volte confliggono con quelle del presente. In questo caso molte leggi regionali di cui sto parlando risalgono agli anni 1992-1993-1994, anni in cui il mio partito era in maggioranza per questo sono quindi io in contraddizione con quanto allora deciso, perché chiedo di valutare oggi la portata di queste leggi regionali? Non so, non conosco le ragioni che hanno portato allora all'approvazione di quelle leggi, ma a dire la verità questo non mi interessa.
Oggi la situazione richiede cambiamenti epocali, pertanto non amo guardare indietro o preoccuparmi di cosa abbiamo fatto o ha fatto il mio partito allora, e questo né per la polemica consiliare che non aiuta la politica tanto più in questo momento a cambiare, tanto meno nel cercare di disegnare il futuro. La memoria è importante, perché deve consentirci di capire meglio la realtà di oggi e, forse, se utilizzassimo un po' di più quella sana autocritica, spesso auspicata, rispetto alle cose fatte nel passato, sono convinto che questo atteggiamento potrebbe aiutarci in questa stagione difficile per la politica. Piccoli e grandi stanziamenti rispetto a quelle leggi regionali che ricordavo, che mal contati superano di molto i milioni di euro, ma chissà quanti sono in realtà ed a quanto ammonta il totale degli stanziamenti previsti nel bilancio! Io non ne sono venuto a capo. Ogni Assessorato ha una o più leggi con cui cerca di dare una mano: dai concorsi dei meli a quello del miglior sommelier, dallo Zecchino d'oro alla moda e alla musica del '900, dai festival, agli incontri e continuando con le più disparate feste piccole e grandi di comunità, ai premi, alle ricerche, ai concorsi, alle mostre. E si sa la fantasia è ispiratrice di mille idee che la Regione cerca - o ha cercato - in tutti i modi di sostenere.
Non dico che tutto debba essere depennato, ma chiedo a voi tutti se è possibile continuare così? Non è venuto il momento di farci sopra una riflessione? Mi chiedo: si rilancia un'attività economica, sociale e culturale con deliberazioni della Giunta regionale che, grazie appunto a tutte queste leggi, danno contributi per importi pari a 297 euro, per fare un esempio concreto? Forse ce ne sono alcune che danno contributi anche di minore importo. Vi sembra logico che nel 2012 la Giunta debba essere impegnata con atti amministrativi di questa rilevanza? Ma quanto costa alla Regione istruire pratiche di questo tipo e soprattutto qual è l'effettivo vantaggio per la collettività in una deliberazione di Giunta dell'importo totale di quasi 3.000 euro? C'erano accompagnati 10 provvedimenti, di importo di 300 euro; immaginate quanto lavoro c'è dietro quella deliberazione?
Nella mozione chiediamo alle commissioni competenti di lavorare nella logica di preparare alla Giunta una relazione nella quale siano individuate modalità più innovative per sostenere iniziative e per favorire la crescita economica, culturale e sociale della Valle d'Aosta. È giusto che la Regione continui a sostenere iniziative per potenziare la nostra azione in settori strategici, ma "in questo particolare momento storico dobbiamo essere consapevoli che niente sarà più come in passato e che i sacrifici devono essere fatti da tutti e tutti devono lavorare per concorrere a risanare il sistema"...queste sono parole del Presidente Rollandin nel rapporto di fine anno.
La I e la II Commissione, confortate dai funzionari del Servizio legislativo e da quelli dei diversi Assessorati, nell'ottica della semplificazione e della delegificazione - ne abbiamo tante, troppe! - del riordino normativo, del contenimento della spesa, dovranno sottoporre all'attenzione della Presidenza della Regione linee ed indirizzi utili al Governo per elaborare precisi disegni di legge, da sottoporre alla valutazione del Consiglio. Questo è il percorso che abbiamo disegnato nella mozione. Perché abbiamo individuato nelle commissioni i soggetti deputati a svolgere questo lavoro? Perché è il Consiglio regionale che indica al Governo le linee programmatiche di azione della Regione e sapendo che fra pochi mesi si aprirà la campagna elettorale - forse è già aperta - e "razionalizzazione" non fa rima con "elezione", non volendo essere demagoghi o massimalisti, abbiamo indicato in cinque mesi il tempo necessario per questo lavoro di riordino, che credo non sia semplice. In primavera il clima politico ci dirà se già in questa legislatura sarà possibile mettere mano alle leggi o se questo compito verrà affidato alla nuova Assemblea consiliare.
A noi preme cominciare a camminare nella direzione del cambiamento e noi ci abbiamo provato presentando questa mozione.
Presidente - Visti gli argomenti trattati, vi propongo di discutere insieme a questa mozione anche il punto n. 35, se siete d'accordo. Va bene.
La parole au Conseiller Louvin.
Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.
La vasta introduzione del collega Rigo ci consente economia di tempi e di argomenti. Siamo anche noi preoccupati che si possa procedere in questa fase ad un'approfondita analisi degli effetti della spending review.
Nella mozione noi affrontiamo la problematica forse con un taglio di maggiore rapidità rispetto alla tempistica ampia e agli approfondimenti più generali che suggerisce il collega, ma anche noi ci richiamiamo alla necessità di fare una rivisitazione del complesso delle leggi di spesa che attualmente interessano la nostra Regione, a cui aggiungiamo anche un'analisi retrospettiva, in funzione delle scelte che verranno fatte, degli impatti della legislazione anticrisi a cui abbiamo dato vita dal 2009 in poi.
Abbiamo preso atto delle dichiarazioni dell'Assessore e del Presidente nel corso dell'estate circa i tempi che vengono annunciati per la manovra correttiva, che ci impone la spending review con un aggravio di 30.000.000 di spesa, con una riduzione della spesa possibile della nostra Regione di altri 30.000.000, non è la prima. Non oso fare pronostici per quanto riguarda altre eventuali future iniziative di questo genere, che sono state anche censurate dalla Corte costituzionale nel loro approccio tecnico, ma che nondimeno stiamo subendo largamente.
A noi preme che ci sia un confronto approfondito nella competente commissione di fronte al Presidente della Regione e dell'Assessore; ad oggi, al di là di queste brevi esternazioni che ha fatto la Giunta, non abbiamo nessun elemento concreto. Registriamo solo una tirata di freno a mano nell'Amministrazione; ci riferiscono - servizi ed uffici competenti di vari settori - di palette rosse alla spesa in vari settori in relazione agli effetti di questi provvedimenti. Quello che vorremmo vedere in un confronto molto leale è qual è il disegno generale, perché ci sono vari ambiti, si può procedere a tagli lineari e noi lo riterremmo particolarmente problematico e dannoso, si può procedere in modo più selettivo colpendo alcuni cespiti di spesa; ci farebbe piacere, se non condividere, quanto meno conoscere i contenuti di questo. Lo riteniamo un gesto di doverosa informazione.
Abbiamo aggiunto un'annotazione di carattere tecnico, di cui spero vorrà prendere considerazione l'Assessore, in merito al cronogramma per il futuro bilancio. A parte il fatto di essere l'ultimo bilancio di legislatura, il bilancio dell'anno prossimo ha dei caratteri di una certa eccezionalità e gradiremmo poter approfondire in tempi ragionevoli, cosa non sempre possibile in questa legislatura, l'impostazione di bilancio - se possibile con una discussione sui grandi obiettivi anticipatamente - e poi avendo la possibilità di lavorarci adeguatamente, perché crediamo che la stretta dei bulloni imporrà questa volta più che altre volte delle scelte, e su questo - per non doverci pronunciare in extremis in modo affrettato - per noi è fondamentale che ci sia il tempo necessario per lavorare, e lavorare bene, lavorare serenamente nella commissione competente in materia di finanze. Grazie.
Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente.
Le illustrazioni fatte dai colleghi su questo tema delicato si riferisce non solo alla spending review, ma ad un'organizzazione generale del livello amministrativo, che si è esplicitato negli anni con le varie leggi di settore, con una serie di provvedimenti che di volta in volta si sono aggiornati a seconda delle esigenze. Prima di lasciare la parola all'Assessore La Torre, vorrei specificare alcuni aspetti.
In particolare vorrei dire che con la legge n. 19/2012 (assestamento di bilancio) avevamo specificatamente previsto per introdurre misure aggiuntive l'articolo 10 per il riordino e la riduzione della spesa pubblica regionale. In questo articolo noi specificavamo che "In considerazione delle finalità perseguite dal decreto, la Regione persegue nel processo di identificazione del sistema organizzativo regionale il riordino e la riduzione della spesa pubblica, in conformità ai principi di sussidiarietà, adeguatezza, economicità ed efficacia dell'azione amministrativa. A tal fine la Giunta regionale, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, anche mediante l'implementazione degli strumenti di pianificazione organizzativa già esistenti, individua ulteriori iniziative e misure volte a perseguire i seguenti obiettivi: riduzione degli oneri amministrativi a carico dei cittadini e delle imprese, incremento dei sistemi di innovazione digitale, razionalizzazione e qualificazione dei processi organizzativi e linee di contenimento spese funzionamento ufficio acquisti beni e servizi, anche mediante individuazione di responsabili unici, eliminazione di spese eccedenti e improduttive, riduzione delle spese di rappresentanza, di consulenza e per convegni, miglioramento del sistema di conoscibilità e trasparenza, iniziative di contenimento e razionalizzazione spesa pubblica, coinvolgimento nel monitoraggio della spesa pubblica...", eccetera. Chiedo scusa se l'ho riletto, era per rinfrescare le idee sull'impegno a suo tempo preso. A seguito di questo impegno c'è stato un lavoro molto importante fatto come Amministrazione; una delle iniziative portava ad un incontro che è stato fatto con tutti i dirigenti per attuare misure aggiuntive per il riordino e la riduzione della spesa, dove venivano presentate una serie di proposte che dovevano essere considerate. L'incontro è avvenuto l'altro ieri.
Ho fatto questo richiamo per dire che le proposte che sono state qui esplicitate, non solo sono condivisibili, ma sono quelle che noi avevamo già scritto in questo documento e su cui non solo stiamo lavorando, ma su cui abbiamo già delle indicazioni per lavorare. Questo non certo per sottrarre il confronto e le indicazioni eventuali, ma mi era sembrato anche dal collega Louvin che in questo c'era la condivisione e l'apporto costruttivo, che doveva essere in primis di chi nell'Amministrazione lavora per riuscire a capire se si rende conto di quello che si può fare o non fare, altrimenti la cosa diventa difficile. In più presenteremo la relazione a breve su tutte quelle che sono qui esplicitate, in particolare nella mozione di cui all'oggetto n. 33; a proposito della semplificazione, delegificazione, riordino normativo, è stata fatta una serie di approfondimenti per settore, dove c'è il riordino previsto già in fase e quello che si farà, quindi con il riordino progressivo di tutte le azioni amministrative oltre che la delegificazione per quanto è possibile.
Ho voluto ricordare questi fatti per dire che il lavoro è già abbastanza avanti, non è un lavoro facile, perché si tratta di rivedere una serie di proposte. L'esempio fatto dal collega Rigo su una serie di misure che nel tempo potevano avere un significato, con dei valori molto, molto bassi, non giustificano più una proposta di delibera, né degli atti particolari, e devono essere riviste. Ora di questo, noi come voi, ce ne siamo resi conto e ci abbiamo lavorato, arrivando ad alcune proposte.
La nostra proposta è che: primo, siamo disponibili a portare nelle commissioni quello che è il lavoro svolto ad oggi, in modo che esse valutino quello che si ritiene di poter fare in meglio; secondo: sull'esplicitazione fatta illustrando la mozione da parte del collega Louvin nell'ambito della spending review e delle misure da adottare di nuovo e in più ai tagli fatti al bilancio e conseguentemente alle misure previste nel bilancio 2013-2015, su questo l'intenzione dell'Amministrazione è quella di avvicinare le tempistiche per la discussione sia delle misure come spending review, sia del bilancio, in modo che ci sia una discussione che possa far capire qual è l'impatto e qual è il futuro. Su queste tematiche c'è la disponibilità entro tempi contenuti di dare degli indirizzi, a far capire qual è la misura, tenendo conto che oltre alla spending review ed al discorso del bilancio - cosa non marginale - c'è il discorso del rispetto del patto di stabilità che incide sul bilancio 2012 con una serie di misure che congelano le risorse, in quanto esse non sono utilizzabili. Ho voluto fare questo quadro per dire che noi avevamo l'idea di fare questo confronto per dare i tempi e le linee, in modo che si possa anticipare gli indirizzi che sono stati visti dall'Assessore competente e che potranno essere portati all'attenzione delle commissioni.
Quindi chiedo ai proponenti, dando questa disponibilità per quanto riguarda la proposta illustrata dal collega Rigo, di chiedere che la valutazione sull'opportunità, non dico i cinque mesi di lavoro perché noi vorremmo lavorare in tempi molto più brevi, nel senso che su alcuni aspetti sarebbe quasi obbligatorio...e sull'altra vale il discorso di portare in commissione le linee. Quindi adesso, anziché riscrivere il deliberato c'è l'impegno ufficiale di andare in commissione per portare sia le linee della spending review, sia le linee del bilancio 2013-2015, sia gli impegni che dovranno essere preparati per il patto di stabilità e, dall'altra, per illustrare le misure che si riferiscono alle indicazioni specifiche contenute nell'ultima riga dell'impegno della mozione che il collega Rigo ha illustrato. Adesso non entro di più nel dettaglio, ma c'è la disponibilità a breve ad andare in commissione, dopodiché la commissione valuterà il percorso e le proposte che possono venire.
Quindi per illustrare sia un punto che l'altro ci impegniamo formalmente a venire a presentare quello che ho appena illustrato, che è quello che avete chiesto, senza stare a rivedere la mozione, altrimenti dovremmo specificare cosa, cioè fare il richiamo a quello che ho appena detto, diversamente sembra che sia una novità. Invece voglio ribadire che su questo ci abbiamo lavorato, perché contenuto in una norma prevista nella legge di assestamento. In questo modo mi sembra di recepire quelli che sono i "desiderata" delle due mozioni, dando la disponibilità a venire in commissione per svolgere questo ruolo. Grazie.
Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, La Torre.
La Torre (FA) - Grazie Presidente.
Credo che dopo le parole del Presidente non ci sia molto da aggiungere, anche perché uno degli elementi su cui era opportuno spiegarci, è come noi non siamo passivi a questa situazione.
Credo sia giusto che io intervenga, perché vanno valorizzati gli interventi dei colleghi, che introducono, con queste mozioni che si inseriscono al momento giusto, in un lavoro che stiamo portando avanti ed aprono un dibattito lungo ed impegnativo e che avremo modo di affrontare tutti insieme sia all'interno delle commissioni che in quest'aula. Ho apprezzato come sono state presentate, l'analisi veloce ed accurata che è stata fatta, e la visione del cambiamento che voi percepite è molto simile a quella che percepiamo noi. Si avverte in particolare nelle Regioni a Statuto speciale che esiste un approccio da parte dello Stato diverso nei confronti delle finanze di queste Regioni, è innegabile, e questo ci deve far riflettere come in quest'aula tutto ciò che può essere un contributo positivo per creare una sorta di difesa della nostra struttura finanziaria deve essere valorizzato. In questo senso le vostre, che di fatto sono delle raccomandazioni ad agire in questo senso, sono accolte come indicazioni.
Credo che il Presidente abbia chiesto di ritirare le vostre mozioni perché lo scopo è quello di unire le forze in un percorso che vogliamo condividere, quindi sono d'accordo che dovremmo trovarci per calendarizzare un cronoprogramma e per definire tempi e modi della discussione, perché - come è stato affermato - noi vogliamo anticipare il bilancio, in quanto vogliamo affrontare questi argomenti e non vogliamo essere superati dagli eventi. Siamo consapevoli che i soldi che gestiamo non sono nostri, ma sono i soldi della nostra collettività e che il nostro bilancio è formato prevalentemente dalle tasse che pagano i nostri cittadini, per cui abbiamo un dovere nei loro confronti di garantire il loro benessere sociale.
Le vostre osservazioni credo siano - così come le mie - di buon senso, e anch'io ribadisco se, in questa ottica di lavorare comunemente verso l'obiettivo, si possono ritirare le mozioni per dare un contributo che vada nella stessa direzione.
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Rigo.
Rigo (PD) - Grazie Presidente.
La situazione del nostro mondo occidentale ci obbliga a pensare a dei cambiamenti; allora voglio fare una considerazione di ordine generale rispetto alle proposte del Presidente Rollandin.
Siamo costretti a rivedere il nostro programma, la nostra situazione contabile, anche a seguito di interventi esterni che sono i decreti che tutti voi conoscete, quindi siamo obbligati a fare questa opera di analisi interna per consentirci di rispondere appieno a delle necessità nazionali. Ma credo che ci sia anche la necessità tutta valdostana di cominciare a modificare una macchina che necessita di una profonda revisione. Se non avessimo avuto questa urgenza, credo che sarebbe stato comunque necessario rivedere non nella parte contabile, perché forse eravamo più tranquilli, ma nella parte di come noi stiamo gestendo per conto dei valdostani la macchina regionale.
Il nostro intento era di incamminarci in questo percorso, il Presidente ci ha ricordato quello che era stato scritto e votato da quest'Assemblea rispetto a questa riorganizzazione e razionalizzazione della spesa, ci ha detto che ci sono già delle proposte, lei è in grado di venire in commissione per farci vedere il lavoro compiuto finora e per valutare come procedere. Se questo è l'indirizzo, noi ritiriamo la mozione.
Président - La parole au Conseiller Louvin.
Louvin (ALPE) - Non sarò il guastafeste di turno, anche perché c'è un impegno e noi eravamo andati nel senso della sollecitazione a poter levare il sipario e vedere cosa c'è in concreto su una procedura, ha fatto bene il Presidente a richiamarla, quella dell'articolo 10. Peraltro noi votammo convintamente contro all'articolo perché rientra in una linea per cui tutta la questione finanziaria è un rapporto fra la Giunta regionale, i suoi dirigenti ed il CELVA. Quell'articolo venne inserito nella manovra di adeguamento, fu un emendamento portato in commissione per effetto della "manovra Monti", quindi noi non ne abbiamo gradito molto l'impostazione, ma ci fa piacere che ci sia oggi la disponibilità dell'Esecutivo di venire a dire cosa sta facendo. Non è obbligato a rigor di logica, ma rientra in quel residuale rispetto nei confronti dell'Assemblea da cui trae la sua legittimazione, e quindi ben volentieri sentiremo - ci auguriamo entro il prossimo Consiglio - l'Assessore La Torre o il Presidente per darci conoscenza di questo, perché si stanno levando dei venti molto inquietanti.
Poche ore fa siamo stati attaccati dal Presidente della Provincia di Torino per presunto dumping fiscale da parte delle Province e Regioni autonome sulla questione dell'imposta sulle trascrizioni, ci sono in questo momento delle situazioni di grave tensione.
Noi, limitandoci alla revisione dell'assetto di spesa generale delle leggi che abbiamo in campo, ci auguriamo di poter discutere in commissione, e quindi mi adeguo: obbedisco agli ordini del collega Rigo ed il gruppo ALPE ritira la mozione.
Presidente - Quindi le mozioni sono entrambe ritirate.
Il Consiglio prende atto concordando.