Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2594 du 19 septembre 2012 - Resoconto

OGGETTO N. 2594/XIII - Interpellanza: "Iniziative per poter procedere all'applicazione del diritto del trattamento pensionistico ai lavoratori della Regione in possesso dei requisiti previsti dall'articolo 2 della legge sulla spending review".

Interpellanza

Preso atto che il decreto-legge "Disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini" (spending review) è legge dello Stato;

Evidenziato che tra gli obiettivi di riorganizzazione ed efficienza della spesa pubblica indicati in legge vi è quello della riduzione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni la cui finalità è la riduzione della spesa del personale, la riorganizzazione delle strutture amministrative e il recupero della efficienza della macchina burocratica;

Sottolineato che il principio della riqualificazione della dotazione organica e dell'efficienza gestionale quale strumento per favorire il necessario processo di snellimento e riorganizzazione della struttura burocratica dell'Amministrazione regionale è in sintonia con le indicazioni contenute nel Piano della performance approvato dalla Giunta regionale;

Ricordato che tra gli emendamenti al decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 presentati dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome il 25 luglio 2012 vi era quello di dare la possibilità alle stesse, al fine di ridurre la spesa del personale e, nel contempo, riorganizzare le proprie strutture amministrative, di poter procedere nei confronti dei propri dipendenti secondo la normativa stabilita all'art. 2, comma 11, lettera a) dello stesso decreto-legge;

tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

il Presidente della Regione per conoscere:

1) quale è oggi l'orientamento della Conferenza delle regioni e delle province autonome e quali iniziative intenda promuovere al fine di poter procedere nei confronti dei propri dipendenti in possesso dei requisiti di cui all'art. 2 del decreto-legge sopra richiamato;

2) quale è in proposito l'intenzione della nostra regione.

F.to: Rigo

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Rigo.

Rigo (PD) - Grazie Presidente.

I dati sull'occupazione del recente bollettino ISTAT, specie nel confronto con quelli dell'anno precedente, sono il riflesso più drammatico del più generale dato economico. Colpisce l'aumento del tasso di disoccupazione, arrivato al 10,7 percento, ma aumentato in modo particolarmente forte per la fascia 24-35 anni, dove ha raggiunto la soglia record del 35,3.

Anche i dati valdostani non sono da meno, leggo dal documento "Analisi di contesto e motivazioni della proposta" allegato ad una specifica deliberazione della Giunta rispetto alla riprogrammazione del piano operativo occupazione e di un'approvazione contestuale di un piano giovani, che: "Per quanto concerne il fenomeno della disoccupazione giovanile, l'andamento in Valle d'Aosta mostra che, dal 2004 al 2011, il dato è più che raddoppiato; dal 2008 al 2011 il tasso di disoccupazione fra i giovani è aumentato significativamente, quello relativo ai giovani fra 15 e 24 anni è salito nel periodo di 10,4 punti percentuali ed è al 22,4". Il documento si dilunga poi a spiegare le diverse valutazioni e raffronti dei dati, un documento interessante che vale la pena leggere. Da quello che risulta, però, nel 2012 non ci sono stati miglioramenti.

La circostanza che colpisce riguarda gli effetti della crisi in relazione alla struttura, per età della forza lavoro. Come abbiamo visto dai dati una generazione impiegata per contratti flessibili sta sopportando in modo sproporzionato il peso della crisi. E in questo quadro colpisce che l'unica fascia di età in cui l'occupazione aumenta seppur di poco a livello generale sia quella degli over 55. È chiaro che l'effetto degli interventi sulle pensioni in particolare l'ultima riforma Monti-Fornero sull'occupazione giovanile è nullo. Nel lungo periodo, quando l'economia viaggia vicino alla piena occupazione, il numero di posti di lavoro non è una coperta corta e dall'aumento dell'offerta di lavoro trae beneficio la collettività. Nel breve periodo, quando invece la domanda langue, l'aumento dell'età pensionabile può facilmente tradursi in minore occupazione giovanile; si pensi in particolare alla riduzione del turnover nella pubblica amministrazione.

Il risparmio della spesa pensionistica viene dunque pagato in gran parte dai giovani che dovevano trarne invece beneficio, ed in parte si traduce in minore produttività del nostro sistema (altro che razionalizzazione!), visto che l'invecchiamento della forza lavoro non favorisce l'adozione di tecnologie più avanzate e anche la revisione di modelli organizzativi. Effetti, questi, prevedibili, che un'attenta analisi costi-benefici dovrebbe considerare, se solo ci si prendesse la pena di guardare all'economia andando oltre un approccio meramente contabile dei bilanci degli enti previdenziali.

Presidente, a mio avviso l'ulteriore riforma della precedente riforma pensionistica è stata forse mal calibrata con la situazione complessiva del Paese e anche in rapporto ai bilanci previdenziali in particolare dell'INPS ed al suo coordinamento, quel coordinamento degli enti previdenziali voluto dal Governo Monti. È come quella persona che vuole aumentare il passo, vuole accelerare molto, ma fa il passo più lungo della gamba, e alla fine cade e si fa male. Effetti che in questi mesi stati oggetto di più attenzione da parte del Governo, che ha tentato timidamente alcune correzioni con l'inserimento nella spending review di provvedimenti di salvaguardia per alcune categorie di dipendenti e maggiore attenzione anche da parte delle forze politiche, che stanno discutendo di una proposta di legge unificata. In questa logica l'interpellanza riprende una novità introdotta nella recente legge sulla riduzione della spesa pubblica. L'articolo 2 dispone una riduzione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni, normando forme di mobilità e di pensionamento. In particolare il comma 11, lett. a) prevede che ai dipendenti interessati si applichi la disciplina previgente la riforma Fornero del dicembre 2011 sui requisiti per la pensione di vecchiaia e la pensione di anzianità. L'applicazione della disciplina previgente è prevista qualora i dipendenti interessati conseguano, in base a quella disciplina, la decorrenza del medesimo trattamento entro il 31 dicembre 2014. La legge in questione, nello stabilire quali sono le amministrazioni pubbliche in cui opera la riduzione del personale, non fa esplicito riferimento alle Regioni e alle Province. Ecco perché, come scritto nelle premesse, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome tra gli emendamenti presentati alla spending review aveva inserito quello di dare la possibilità alle stesse di procedere nei confronti dei propri dipendenti secondo la normativa stabilita, che prima ho citato. Ovviamente la fiducia ha fatto decadere questo come gli altri emendamenti presentati nelle diverse forme e dalle diverse parti.

Adesso cosa succede? Come possono le Regioni utilizzare quelle disposizioni particolarmente necessarie al fine di partecipare alla complessiva riduzione della spesa e poter gestire al meglio anche i processi di eventuale ricollocazione del personale, a fronte delle disposizioni relative al riordino degli enti? Con l'interpellanza vogliamo conoscere se c'è già un orientamento della Conferenza delle Regioni, se c'è già stata su questo un'occasione di confronto con il Governo.

Per quanto riguarda la nostra Regione abbiamo chiesto alla struttura competente il numero dei dipendenti regionali in possesso dei requisiti indicati nella legge, cioè quanti sono i dipendenti che con la vecchia normativa avrebbero maturato i requisiti per andare in pensione. Ringraziando la struttura del personale per la collaborazione, i dati sono questi: dirigenti e categorie già oggi in possesso dei requisiti, ma che non hanno ancora presentato domanda sono tre più undici, cioè quattordici, mentre quelli che avrebbero maturato i requisiti prima della riforma Monti-Fornero sono per il 2013 tre più quarantasei, cioè quarantanove, per il 2014 due più quarantasei, quindi quarantotto, per un totale complessivo di 97 persone.

Dal Presidente della Regione vogliamo conoscere, considerato che si impongono decisioni rapide - il decreto-legge poi trasformato in legge stabilisce tempi strettissimi -, qual è la posizione in merito, anche riferita alle altre Regioni, quali le intenzioni rispetto alla possibilità data dalla legge in questione che, come scritto nell'interpellanza, ha come obiettivo il principio della riqualificazione e dell'efficienza gestionale favorendo il necessario processo di snellimento e riorganizzazione della pesante struttura burocratica dell'Amministrazione regionale; principi, questi, contenuti nel piano della performance ed indicati nelle linee programmatiche di questa maggioranza.

Si dà atto che dalle ore 16,42 riassume la presidenza il Presidente Emily Rini.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente.

Per quanto riguarda la tematica sollevata dal collega Rigo, credo che ci siano da fare due considerazioni. La prima è su quello che lui ha voluto ricordare: sotto il profilo della difficoltà occupazionale, in particolare per la fascia 24-35, ma soprattutto per i giovani, questa è purtroppo una realtà. Se vogliamo sottolineare solo una cosa, visto che ne abbiamo parlato stamani, nell'ambito delle proiezioni dei dati dal 2008 al 2012 relativi alla parte maschile l'aumento è in netta flessione, mentre la parte femminile regge, anzi quasi c'è un aumento dell'occupazione in questi anni. Però, detto questo, l'altro aspetto molto negativo è il fatto che quando parliamo di "occupazione" non parliamo più di occupazione a tempo indeterminato, ma di occupazione per tempi anche molto brevi (settimane, mesi), con una situazione piuttosto difficile da recuperare. Quindi condivido l'analisi che lei ha fatto sull'introduzione a questa tematica delle possibilità di adire alle disposizioni per la razionalizzazione della spesa pubblica con invarianza di servizi ai cittadini. Già questo però, detto così ha una sua connotazione, ma nell'ambito dell'applicabilità della norma, come lei ha ricordato, c'era stato un emendamento per estendere alle Regioni questo potere, oggi riservato allo Stato, purtroppo oggi caducato in quanto c'è stata la fiducia.

Noi su questo tema abbiamo intenzione di vedere se in un altro ambito o in un'altra normativa lo possiamo riproporre; da quello che abbiamo sentito ci sono altre opzioni analoghe, senza entrare nel merito dei numeri negli anni che darebbero lo scaglionamento per andare nei tre anni a cento persone, il che comunque sarebbe già un dato molto positivo, per cercare di attivare questo meccanismo.

Per venire alla risposta puntuale, nella prima parte oggi questa norma non è per noi applicabile, quindi l'intenzione della Regione è di rimettere in corsa questo emendamento per addivenire ad una programmazione che tenga conto di questi dati. Vale il richiamo che lei ha fatto: che nel 2013 il numero sarebbe piuttosto basso, sarebbe più alto nel 2014-2015; quindi se riusciamo a recuperare qualcosa in questo intertempo, si potrebbe fare in modo di recuperare la parte più ampia della nostra situazione. Queste sono le nostre intenzioni, ma oggi è inutile che faccia altre considerazioni. Sappiamo cosa è successo per tutti gli esodati, su cui sembrava ci fosse un risparmio che poi di fatto non c'è stato, perché hanno dovuto intervenire con altri mezzi. Diciamo che le situazioni oggi all'esame sono molto complesse, soprattutto perché le normative sono complicate con i vari decreti che non sempre sono omogenei nelle intenzioni, anzi, in molti casi si accavallano dando come presupposti la stessa situazione, ma con conclusioni diverse.

Riconfermiamo la volontà di riprendere questo tema e vedere se è possibile portarlo avanti con l'assenso delle altre Regioni, in modo che il Ministero possa rivedere la sua posizione.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Rigo.

Rigo (PD) - I tempi sono stretti, il decreto prevede adempimenti molto ravvicinati. Ovviamente sono d'accordo con il Presidente: la nostra battaglia sarebbe più forte se ci fosse l'intesa della Conferenza Stato-Regioni su questo tema.

Mi sembra di aver letto, nella relazione che accompagna gli emendamenti rispetto a questo punto, che le Regioni dovrebbero addivenire ad un accordo con il Governo non solo rispetto alle disposizioni contenute nel decreto, ma dovrebbero essere individuati i criteri e le modalità per le Regioni per operare su questo, perché credo che per alcune Regioni alcuni paletti messi nel decreto potrebbero essere non superabili.

Spetta alle Regioni, d'intesa con il Governo nella Conferenza a questo dedicata, di definire i criteri e le modalità.

Président - Vu l'absence des collègues Chatrian et Donzel, on passe au point n° 24 à l'ordre du jour.