Objet du Conseil n. 2568 du 19 septembre 2012 - Resoconto
OBJET N° 2568/XIII - Communications du Président du Conseil régional.
Presidente - Grazie a tutti gli intervenuti. Riprendiamo i lavori del Consiglio con il primo punto all'ordine del giorno.
Projets de loi présentés:
Projet de loi n° 206, présenté par le Gouvernement régional le 14 août 2012: "Modificazioni di leggi regionali in materia veterinaria". (IIIe et Ve Commissions)
Proposition d'acte administratif: "Parere sullo schema di decreto legislativo concernente norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste, in materia di archivi storici". (Ière Commission)
Réunions:
Bureau de Présidence: 2
Conférence des Chefs de groupe: 3
Ière Commission: 1
IIe Commission: 3
IVe Commission: 2
Commission spéciale: 2
In data 13 agosto, a seguito di una richiesta pervenuta dal Comitato ValleVirtuosa per l'aggiornamento del tavolo di lavoro per la definizione dei tempi e delle modalità di confronto sulla gestione dei rifiuti, così come approvato da una risoluzione del Consiglio regionale ad ottobre 2011, ho riunito la Conferenza dei Capigruppo che ha ribadito, a maggioranza, la validità dell'operato dell'Assessore Zublena, evidenziando che sono state attuate tutte le dovute procedure per l'organizzazione del confronto in esecuzione del mandato conferito dal Consiglio regionale, e sono state poste in essere le necessarie condizioni affinché si potesse effettuare un dibattito di natura esclusivamente tecnico-scientifica.
Nella giornata di ieri, martedì 18 settembre 2012, sono state depositate le sentenze del TAR Valle d'Aosta, sui ricorsi promossi da ANIDA e da Asso Consum, contro la decisione della Commissione per i procedimenti referendari di ammettere a referendum popolare la proposta di legge sulla questione dei rifiuti. Il TAR ha dichiarato per entrambi i ricorsi il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo e la giurisdizione del giudice ordinario.
Si informa che con note del 30 luglio e del 7 agosto scorso, il Presidente della Regione ha trasmesso copia delle sentenze n. 173, 178, 198 e 215 della Corte costituzionale, con le quali la Consulta si è espressa a seguito dei ricorsi di legittimità costituzionale promossi dalla Regione in ordine ad alcune disposizioni in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica. Copia delle sentenze è stata trasmessa alla I Commissione consiliare per gli approfondimenti del caso.
Il 7 agosto la Presidenza del Consiglio ha ricevuto un ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale del Piemonte il 2 luglio 2012, a seguito della seduta aperta sul tema: "Il Piemonte è per la Federazione europea, per una Europa solidale, democratica e federale". Il Presidente Cattaneo chiede ai Presidenti delle Assemblee legislative di organizzare un dibattito aperto con le rappresentanze della società civile, le forze produttive del lavoro, segnalandone l'esito al Presidente del Parlamento. Copia del documento è a disposizione dei Consiglieri presso la Segreteria generale.
Saluto la presenza in tribuna di una delegazione dei lavoratori della Verrès S.p.A..
Invito gli uscieri a distribuire la relazione predisposta dagli uffici per la convalida del Consigliere Praduroux, di cui al punto n. 4 dell'ordine del giorno.
Martedì 28 agosto è mancato all'età di 82 anni Franco De Grandis, eletto per la prima volta in Consiglio Valle nella VII legislatura nella lista del Partito Repubblicano Italiano. Rieletto nella successiva legislatura, ha ricoperto la carica di Vicepresidente del Consiglio regionale. Uomo di grande levatura morale, politico serio ed appassionato, con la sua scomparsa perdiamo la figura dell'uomo-cittadino prestato alla politica, che ha saputo svolgere il proprio ruolo con grande senso delle istituzioni e del dovere verso i cittadini. È stato appassionato sostenitore dei valori di impegno civile, civico, di etica applicata alla politica. Sempre corretto, mai incline alla "rissa verbale", De Grandis ha dimostrato che si può fare politica senza alterare i toni del confronto, con grande rispetto per le idee dell'altro, e soprattutto attraverso un comportamento trasparente e rispettoso della cosa pubblica. Nell'ambito della sua attività di Consigliere è stato fra i più attivi fautori dell'anagrafe patrimoniale dei Consiglieri regionali, così come si è adoperato per l'eguaglianza di genere, promuovendo la creazione della Consulta femminile. Uomo coerente, di scuola repubblicana, il Consigliere De Grandis ha sempre operato per il bene comune. Esemplare in ogni circostanza, è un esempio di come si può affrontare la dialettica politica senza eccessi, con lealtà e coerenza e con la forza delle proprie idee. Alla moglie Annamaria, ai figli Giovanni e Matteo, rinnovo il sincero e sentito cordoglio di tutta l'Assemblea regionale.
Invito i Consiglieri ad osservare un minuto di silenzio in ricordo del Consigliere Franco De Grandis.
La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (ALPE) - La ringrazio Presidente, perché è stato particolarmente garbato nel ricordare, dopo il Presidente Cerise, anche la scomparsa del Vicepresidente Pippo De Grandis.
Lo abbiamo salutato tre settimane fa come uomo normale, perché oggi, come dice la canzone di Lucio Dalla, l'impresa eccezionale è essere normali, verso cui abbiamo - parlo a nome del gruppo ALPE - un debito di esempio per una particolare testimonianza ed al fatto di essere cittadino nel senso pieno, prima ancora che uomo politico. Abbiamo capito questo nel percorso che abbiamo condiviso con lui dai giorni concitati dell'effervescenza di Aosta Viva, fino all'esperienza di ALPE, nella ricerca di un modo serio di esprimere l'impegno civico e politico, trovando in lui un riferimento preciso e direi robusto.
Galantuomo, dal singolare garbo e dalla grande signorilità, Franco De Grandis è stato l'eco profondo del pensiero repubblicano in Valle d'Aosta; "repubblicano e mazziniano", come amava ricordare, fedele alla migliore espressione del repubblicanesimo storico che aveva le radici nelle sue terre natali, nel triangolo fra la Romagna, le Marche e la Toscana. Una radice robusta di pensiero di alta fedeltà ad idee antiche, minoritaria, ma non per questo marginale, un'idea che ha saputo declinare in senso moderno, facendo sì che essere di un partito suonasse come richiamo a valori solidi e non a clientele. Un repubblicano fortemente contaminato dall'esperienza politica valdostana: "Io sono un autonomista ed un federalista convinto" disse in quest'aula nella celebrazione del quarantennale dello Statuto di autonomia "senza con questo voler tradire alcunché perché la storia ci dimostra che il federalismo non ha mai diviso, ma ha sempre e soltanto unito. La libertà delle autonomie locali non è una concessione dello Stato centrale, ma un'aspirazione che nasce dai popoli, dalle culture e dalle singole etnie, che si uniscono fra di loro per poi delegare allo Stato federale alcuni poteri, e non è quindi il contrario, come purtroppo sta avvenendo oggi" (oggi erano gli anni 1980).
De Grandis ha attraversato tutta l'esperienza amministrativa senza macchia, senza pettegolezzo, senza inchinarsi per convenienza. È stato, come il Presidente Lanièce ha ricordato poco fa, precursore nel richiamo alla necessità di un'etica forte nella politica, con la sua proposta pionieristica della legge n. 48/1981 per l'istituzione dell'anagrafe patrimoniale, la cui applicazione purtroppo ha avuto il rammarico di constatare, non molti mesi or sono, che è ancora fortemente osteggiata. Si è anche vivacemente battuto per l'eguaglianza di genere, promuovendo la creazione della Consulta femminile. Ha mantenuto intatta una grande curiosità intellettuale fino a pochi mesi fa, presenziando ad eventi in prima fila contrariamente alle sue abitudini, per necessità di poter sentire meglio, malgrado il disagio provocatogli dalla sordità, per essere partecipe, sentire, ascoltare, capire. Passione politica quella di De Grandis, ma soprattutto passione civica e di volontariato nell'impegno per la sua creatura, anche se riconosceva la paternità formale del professore Pezzoli verso l'unità della terza età, energia e senso della misura nel difendere il valore sociale della presenza di migliaia di persone anziane e nel loro bisogno di spazio, che è stato il suo cruccio costante per i suoi - come li chiamava - "vecchietti" fino a questi ultimi mesi, cruccio per non avere trovato loro una casa definitiva.
Termino ricordando la sensibilità alla bellezza di questa nostra Valle nella sua dimensione particolare, quella della neve, che De Grandis ha scoperto negli ultimi anni della sua vita, e dicendo la nostra nostalgia per il suo grande sorriso, la nostra gratitudine per la sua opera in questo Consiglio, quale sostenitore di valori di impegno civico e di etica non soltanto declamati. Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Salzone.
Salzone (SA-UdC-VdA) - Grazie Presidente.
Ho personalmente conosciuto Franco De Grandis nel 1973, ero poco più che ventenne. Il ricorso risale alla modesta e povera sede del Partito repubblicano locale, prima in via Monsignor De Sales e successivamente in Piazza Chanoux, sede già più sobria e dignitosa, frequentata da persone per me indimenticabili e che si sono distinte nel tempo per la loro integrità morale nella vita politica e nella vita di tutti i giorni. Mi vengono in mente il professor Marchegiano, il professor Secco, l'amico Fiorentino, persone che non ci sono più. Pippo De Grandis era fra coloro che più si distinguevano, da allora abbiamo iniziato un percorso insieme caratterizzato da un impegno politico appassionante, senza tralasciare però momenti conviviali arricchiti da una sincera e profonda amicizia.
Con la scesa in campo di Pippo De Grandis, il Partito repubblicano locale ottenne per la prima volta nel 1978 il seggio di Consigliere regionale, confermando la sua elezione alla successiva legislatura, dove ricoprì la carica di Vicepresidente del Consiglio. Lo ricordiamo in moltissimi impegni civili e politici, soprattutto va ricordato per la creazione dell'Università della terza età, ma anche per la legge n. 48/1981, citata dal collega, legge che istituì l'anagrafe patrimoniale dei Consiglieri regionali, e ancora la battaglia promossa a favore delle donne, che lo portò a promuovere la creazione della Consulta femminile. Nel 1983 mi propose alla guida delle case popolari ed alla segreteria politica del Partito repubblicano locale. Franco De Grandis è stato un grande amico con un grande senso delle istituzioni; pacato nel dialogo, ma risoluto di fronte alle ingiustizie, ci ha insegnato ad usare toni concilianti senza scendere mai a compromessi. "La politica deve essere a servizio del cittadino - diceva - e non un mero interesse personale". Con Pippo ho condiviso la conoscenza e l'amicizia di personaggi del Partito Repubblicano che hanno lasciato il segno nella vita politica del dopoguerra, come Ugo e Giorgio La Malfa o Giovanni Spadolini. A lui devo molto, devo una grande amicizia ricca di bei momenti e, anche se negli ultimi anni abbiamo seguito percorsi diversi, nulla ha scalfito la reciproca stima ed un infinito affetto che ci ha legato per tanti anni. È inutile dire che Pippo è stato un esempio indimenticabile per tutti noi, peraltro coloro che lo hanno conosciuto lo hanno già sottolineato. A noi rimane la nostalgia dei bei momenti passati insieme, che certo non dimenticheremo. Ad Anna, Matteo e Giovanni rivolgo un affettuoso abbraccio.