Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2547 du 25 juillet 2012 - Resoconto

OGGETTO N. 2547/XIII - Disegno di legge: "Disposizioni regionali in materia di pianificazione energetica, di promozione dell'efficienza energetica e di sviluppo delle fonti rinnovabili".

Presidente - Riprendiamo i lavori con l'esame dell'articolato del disegno di legge n. 201, siamo giunti all'articolo 24, dove abbiamo l'emendamento n. 5 dell'Assessore Pastoret.

La parola al Vicepresidente Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente. Per proporre l'inserimento di un sub-emendamento all'emendamento n. 5, condiviso con l'Assessore Pastoret, che aggiunge: "previo parere della commissione".

Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive, Pastoret.

Pastoret (UV) - Siamo d'accordo, considererei sub-emendato l'articolo aggiungendo: "previo parere della commissione" all'emendamento n. 5.

Presidente - Ricordo che qualsiasi emendamento deve essere presentato prima della chiusura della discussione generale; se siamo tutti d'accordo, esso può essere accettato, vorremmo poi avere il testo scritto per la Presidenza.

Do lettura dell'emendamento n. 5 dell'Assessore Pastoret:

Emendamento

Il comma 2 dell'articolo 24 del ddl n. 201 è sostituito dal seguente:

"2. La Giunta regionale, con propria deliberazione, stabilisce gli adempimenti a carico delle imprese al fine di verificare il trasferimento del beneficio economico di cui al comma 1 dalle imprese agli acquirenti finali.".

Do lettura del sub-emendamento del Consigliere Segretario Rigo e dell'Assessore Pastoret all'emendamento n. 5 dell'Assessore:

Sub-emendamento

All'articolo 24, comma 2, all'emendamento n. 5 dell'Assessore Pastoret dopo la parola: "deliberazione" sono inserite le seguenti: "e previo parere della Commissione consiliare competente".

Pongo in votazione l'articolo 24 nel testo così emendato:

Articolo 24

(Soggetti beneficiari)

1. Possono beneficiare delle agevolazioni di cui al presente capo gli enti locali e i soggetti privati, ivi compresi i soggetti che esercitano attività d'impresa finalizzata alla costruzione di edifici a condizione che le predette agevolazioni ricadano sugli acquirenti finali e siano evidenziate nell'atto di trasferimento della proprietà.

2. La Giunta regionale, con propria deliberazione e previo parere della commissione consiliare competente, stabilisce gli adempimenti a carico delle imprese al fine di verificare il trasferimento del beneficio economico di cui al comma 1 dalle imprese agli acquirenti finali.

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - All'articolo 25 c'è l'emendamento n. 6 dell'Assessore Pastoret.

La parola all'Assessore alle attività produttive, Pastoret.

Pastoret (UV) - Grazie Presidente.

Rapidamente, è un emendamento banalissimo, viene tolta la parola "globale", perché, ai sensi di questa legge, a volte i finanziamenti non sono fatti sulla globalità dell'intervento, ma per interventi di carattere più particolare e più singolo, quindi questa parola avrebbe indotto ad erogare solo i finanziamenti per gli interventi complessivi e non per altri che hanno dimensioni più ridotte, come è intenzione della legge sostenere e finanziarie. Grazie.

Presidente - Do lettura dell'emendamento n. 6 dell'Assessore Pastoret:

Emendamento

Al comma 1 dell'articolo 25 del ddl n. 201, la parola: "globale" è soppressa.

Pongo in votazione l'articolo 25 nel testo così emendato:

Articolo 25

(Agevolazioni per edifici di nuova costruzione o soggetti a totale demolizione e ricostruzione)

1. Le agevolazioni di cui all'articolo 23, comma 1, lettera a), sono concesse a fronte dell'acquisto o della realizzazione di edifici o di singole unità abitative da destinare all'edilizia residenziale e sono determinate in relazione alla prestazione energetica dei medesimi indicata nell'attestato di certificazione energetica di cui all'articolo 16.

2. Le istanze di agevolazione sono presentate dal proprietario dell'immobile e sono ammesse ad istruttoria purché il titolo abilitativo sia stato rilasciato successivamente al 9 ottobre 2005 e a condizione che l'istanza sia presentata entro due anni dalla data di fine lavori.

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 26:

Consiglieri presenti: 29

Votanti e favorevoli: 22

Astenuti: 7 (Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 27 ci sono gli emendamenti n. 9, n. 10 e n. 11 dei gruppi ALPE e PD.

La parola al Vicepresidente Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Cercherò di illustrare gli emendamenti n. 9, n. 10 e n. 11 proposti dai gruppi ALPE e PD. Già stamani durante il dibattito generale abbiamo presentato la sfida che avremmo dovuto mettere in campo su questo disegno di legge, quella di distinguere i due aiuti, le due determinazioni: una che andava nel senso delle nuove costruzioni e l'altra sul patrimonio esistente. I commi 1, 2, 3 e 4 dell'articolo 27 riassumono gli aiuti di natura pubblica, noi andremmo a scinderli cercando di sostenere ed agevolare la riqualificazione del patrimonio esistente, demandando i dettagli alla delibera applicativa, però dandogli una connotazione in legge, che è quella di natura economica.

Avremmo quindi modificato il sostegno nella determinazione dell'articolo 27, da un minimo di 500 euro a 35.000, per quanto riguarda il comma 2, "le agevolazioni di cui all'articolo 23, comma 1, lettera b), sono concesse nelle seguenti percentuali massime...", per quanto concerne il patrimonio esistente, al 50 e al 70 percento, andremmo a proporre due tipologie. Per quanto riguarda il patrimonio esistente, una forchetta più ampia a partire da 500 euro per le minimali modifiche, ampliando la possibilità fino a 49.000 euro di aiuto diretto, avendo un massimale di spesa ammissibile di 70.000 euro; questo perché crediamo che in questo momento, dato che si devono fare delle scelte importanti, la sfida principale sia di andare sul canale legato agli edifici già esistenti e quindi creare delle condizioni più solide e determinare un aiuto pubblico più importante sul patrimonio esistente.

Una considerazione ulteriore: nel 2008 a fine legislatura il Consiglio regionale approvò all'unanimità questo testo, che era un testo all'avanguardia dal punto di vista energetico, dal punto di vista dei principi e dei suoi contenuti, e all'interno della legge n. 21, all'articolo 13, "Miglioramento dell'efficienza energetica", c'era già la volontà di andare al miglioramento dell'efficienza energetica del parco edilizio regionale, diversificato in base alle tipologie costruttive. Suddivideva in tre il miglioramento dell'efficienza energetica: piano parco edilizio regionale di natura privata, parco patrimoniale dell'Amministrazione regionale, parco enti locali. In questo riordino chi fa un passo indietro è il parco privato, perché la linea viene portata ad un certo livello, è abbassata, non viene messo in campo un miglioramento dell'efficienza energetica del parco edilizio regionale e il tutto viene uniformato. Il nostro obiettivo è di andare a diversificare gli aiuti, aiutare in maniera più pesante e specifica il patrimonio esistente.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Rigo.

Rigo (PD) - Grazie Presidente.

Mi ricollego a quanto detto dal collega Chatrian, di cui condivido l'intervento, per segnalare che questi tre emendamenti devono essere letti collegati all'articolo 23, "Iniziative agevolabili", disposizione che disciplina due componenti di questa legge: gli edifici di nuova costruzione e gli edifici esistenti. Con questi emendamenti volevamo indicare una linea di tendenza che dovrebbe prendere nel futuro l'Amministrazione regionale e raccogliere così l'invito fatto stamane dal relatore rispetto alla necessità di definire meglio gli interventi per quanto riguarda il risparmio energetico. In particolare gli edifici esistenti soggetti ad interventi di trasformazione edilizia ed impiantistica vanno in questa direzione. Fare nostra anche la preoccupazione e la speranza manifestata più volte in Consiglio dall'Assessore Marco Viérin all'atto dell'approvazione di provvedimenti rientranti nel piano casa e riferiti alle ristrutturazioni: insomma agevolare la politica della ristrutturazione che mi sembra la strada scelta da questa Amministrazione. Capiamo che ci potrebbero essere dei problemi per quanto riguarda il bilancio, problema che però non è stato segnalato dai competenti uffici finanziari e questi emendamenti, se accolti, potrebbero andare ad incidere sul bilancio; il nostro intento era quello di lanciare all'Assessore un messaggio per riprendere in modo più mirato questo tema per noi particolarmente importante.

Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive, Pastoret.

Pastoret (UV) - Grazie Presidente.

Evidentemente su questo tema e sul contenuto che sottintendono tali emendamenti, potremmo aprire una discussione che però non esauriremmo qui in sede di dibattito nell'analisi puntuale di questi articoli, per cui non è che voglia convincere nessuno. Ne abbiamo parlato anche prima durante la sospensione, quindi considero questi emendamenti come una specie di segnale di invito a posteriori; ho già detto prima che non li accetteremo non per una chiusura di carattere aprioristico, ma in primo luogo perché questa è una legge sull'energia che si rifà ai criteri del 20-20-20 al di là di tutte le altre componenti che in qualche modo tocca e specificamente all'interno di tutti i punti che vengono toccati nel sistema energia c'è anche quello della casa, ma non solo e già questo era stato la guida di tale disegno di legge.

L'altra questione è che cerchiamo di incentivare tutti gli interventi che possono portare ad un risparmio energetico, ad un utilizzo migliore delle energie rinnovabili con interventi o di carattere complessivo, o anche di carattere singolo, perché è vero che andiamo a finanziare l'intervento complessivo su un edificio, ma a volte andiamo anche a finanziare la semplice posa dei pannelli fotovoltaici, piuttosto che quelli del solare termico o dei contabilizzatori da riscaldamento, eccetera. Il fatto quindi di avere tutti questi elementi che vengono presi in conto, a mio avviso, con tali emendamenti, per come sono concepiti e per come vanno ad inserirsi nel disegno di legge, temo - essendo questi frutto di una presentazione fatta in zona Cesarini in conseguenza di tutto il percorso che abbiamo fatto in questi giorni con una certa rapidità - che non dia né a me, né a nessun altro il modo di esaminarli in tutte le implicazioni possibili e questo mi rende dubbioso.

Secondo: ripeto che questo disegno di legge è legato al settore energetico e invece qui lo si spinge piuttosto verso il settore casa, cosa che io comprendo, però nel settore casa noi abbiamo da tenere conto che sulla casa abbiamo alcune leggi, che riguardano parzialmente per alcune zone tetti in lose, parzialmente, ma per zone importanti nei centri storici (legge n. 33) per quanto riguarda i fondi di rotazione, legge che riguarda ristrutturazioni di prime case, eccetera. Questi interventi quindi, secondo me, semmai si dovessero immaginare in futuro nella forma in cui li avete presentati, dovrebbero essere ricalibrati e riconsiderati alla luce dell'intera materia che ho citato (e forse ve ne sono altri che non ricordo). Ho poi diversi dubbi per quanto riguarda l'impatto finanziario di questi emendamenti, perché oggi continuiamo a dare finanziamenti a sportello; l'inserimento di queste cifre richiederebbe come minimo un esame per vedere cosa succederebbe con i fondi che abbiamo a disposizione. Credo che sui trend che abbiamo non riusciremmo ad avere delle coperture finanziarie sufficienti a dare risposte a tutti, quindi dovremmo inserire l'ipotesi delle graduatorie, ma non è quello che vogliamo nell'ottica che abbiamo di fare in modo che tutti, intervenendo sugli edifici, tengano in conto l'attenzione al risparmio energetico e all'efficienza energetica. Queste ragioni le ho espresse sinteticamente e forse anche confusamente, ce ne sarebbero altre, come immagino ne abbiate delle altre anche voi, ma vi chiederei di soprassedere a questi tre emendamenti che non accettiamo non per una chiusura aprioristica, ma per le questioni che ho illustrato e per altre che sono conseguenti rispetto alla coerenza di questi emendamenti con l'insieme dell'impianto della legge. Grazie.

Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Avevamo già discusso due anni fa su questo argomento e già allora avevamo proposto di differenziare e non seguire quella che era un'impostazione lineare. Sappiamo che bisogna all'interno di una nuova riforma fare i conti con la disponibilità di bilancio, ma siamo certi che, laddove le risorse sono inferiori, bisogna scegliere: ecco perché oggi presentiamo questi tre emendamenti che vanno nella direzione della sfida e della scelta. In Valle d'Aosta ci sono più di 50.000 edifici, sappiamo che un piano di lavoro energetico sull'esistente richiederebbe decine di anni per riqualificare la parte antropizzata e sappiamo bene che i numeri che ogni anno i nostri Comuni licenziano per nuove edificazioni sono dei numeri molto più contenuti. Il nostro grido di allarme qual è? È che esaminando il fattore 100 nel bilancio sul problema casa condividendo la sua premessa del 20-20-20, avremmo gradito spostare a 80-90 la ristrutturazione e la riqualificazione ambientale dell'esistente e lasciare una parte minima sulla nuova edificazione, anche perché lo Stato ha già legiferato in materia e, per quanto riguarda la prima casa, ha di nuovo messo in campo un aiuto di circa il 50 percento di detraibilità e quindi una scelta l'ha fatta nuovamente per il 2012.

Avremmo gradito una presa di posizione di natura politica, non vorremmo che passi il messaggio "perché questa non è una questione di natura economica", perché - ripeto -, fatto 100 il budget sulla casa, avremmo gradito spostare le risorse sugli edifici esistenti e limitare l'aiuto sulla nuova costruzione anche dal punto di vista ambientale, turistico e di riqualificazione generale del nostro territorio. Considerando quindi 100 il pacchetto destinato alla casa, avremmo gradito spostare questa sfida sulla parte ambientale, e spostarla soprattutto dal punto di vista legislativo, come era stato inserito nella legge n. 21/2008, dove il principio era condivisibile, ma poi non aveva una lira e non le sono state date gambe. Noi avremmo gradito, oggi che discutiamo di risorse, preso per buono il principio sul patrimonio esistente, un cambio di tendenza, un dibattito di natura politica e non di natura economica e una modifica sostanziale. Da parte sua c'è un'apertura per un domani, noi nei prossimi mesi presenteremo una proposta di legge che va in questa direzione; la volontà è di confrontarci nelle sedi opportune e l'obiettivo è quello di destinare più risorse per riqualificare il patrimonio esistente valdostano degli anni '70-'80-'90 e per creare lì le condizioni sia di natura ambientale, lavorativa per le nostre imprese anche legate ai materiali di utilizzo.

Noi, come gruppo ALPE, immaginiamo che sia una sfida non indifferente per il domani e manteniamo comunque i nostri tre emendamenti.

Presidente - Do lettura dell'emendamento n. 9 dei gruppi ALPE e PD:

Emendamento

Il comma 1 dell'articolo 27 è sostituito dal seguente:

"1. Le agevolazioni di cui all'articolo 23, comma 1, lettera a), sono concesse nella forma del contributo in conto capitale per un importo minimo di euro 5000 e per un importo massimo di euro 20.000.".

Consiglieri presenti e votanti: 28

Favorevoli: 6

Contrari: 22

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian sull'emendamento n. 10.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Sempre per un confronto leale e soprattutto reale, la nostra proposta manterrebbe la quota minima di aiuto sui piccoli interventi che prima l'Assessore citava, 500, ed aumenterebbe il tetto massimo sul patrimonio esistente fino a 49.000 euro. Vi leggo la filosofia del legislatore nella Provincia di Bolzano: "la Provincia di Bolzano, secondo le modalità e i criteri fissati dalla Giunta provinciale, può promuovere iniziative ed erogare contributi in conto capitale nella misura massima del 30 percento ai fini del miglioramento dell'efficienza energetica". Sono andato a vedermi le delibere applicative, il tetto minimo è simile al nostro, ma voi immaginate dal punto di vista politico e legislativo non hanno messo nessun tetto massimo, quindi l'obiettivo è quello di riqualificare il patrimonio esistente. Immagino che ci saranno delle linee guida e ci saranno delle graduatorie. Gradiremmo su un settore così importante avere delle graduatorie, vuol dire che abbiamo preso la strada non dico giusta, ma quella più virtuosa, dove i numeri potrebbero fare la differenza. Penso quindi che sia un discorso di volontà, visto che il patrimonio edilizio valdostano a noi gruppi ALPE e PD interessa, proviamo a portare sul tavolo qualche nostro piccolo contributo. I margini di miglioramento ci sono, oggi, da come abbiamo potuto capire, la maggioranza ha deciso di non accogliere le nostre sollecitazioni, torneremo su questo argomento in maniera più massiccia, vi prego però di non entrare in un discorso economico, perché qui non c'entra nulla, invece quello che c'entra è un discorso di sfida, ma soprattutto di volontà. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive, Pastoret.

Pastoret (UV) - Chiedo scusa se mi ripeto, ma qui devo ricordare che torniamo al fatto che questo è un disegno di legge sul testo unico dell'energia che ricomprende molte cose, ivi compresi l'efficienza energetica, l'utilizzo delle fonti rinnovabili. Non è quindi un disegno di legge nello specifico sulla casa e sul finanziamento alla casa, sia pure in questo caso propugnato per quanto riguarda il miglioramento dell'efficienza energetica, ma con delle somme che in questo momento, memore anche dell'esperienza che è stata fino adesso, vanno ben al di là di quelli che sono i costi per un contenimento energetico ed un intervento di carattere energetico su un edificio, che sono coperti abbastanza bene a livello di finanziamento a fondo perduto con le cifre che abbiamo individuato. Bisogna fare attenzione, capisco che il collega Chatrian spinga in questa direzione, ma per noi rimane valido l'impianto che tiene in conto requisiti, certificazione energetica, fonti rinnovabili, eccetera, tutte le cose che abbiamo declinato prima, dei quali gli interventi sulla casa globali o parziali sono uno degli elementi. Rispetto a questo elemento, riteniamo ad oggi che tale tipo di intervento sia ben contribuito. Per esempio sul fotovoltaico fino a quando non è stato possibile intervenire con contributi di carattere pubblico rispetto alle agevolazioni del conto energia, nessuno lo ha fatto; noi siamo stati la prima Regione che lo ha fatto, non siamo rimasti soli, ma siamo una fra le poche che ha continuato a farlo e questo ci ha portato ad uno sviluppo fenomenale e ad una crescita di numeri significativi. Abbiamo dato un contributo nella misura massima del 20 percento e, anche se avessimo potuto fare di più, non ci saremmo spinti oltre, perché ad un certo punto bisogna fare in modo che, al di là dei vantaggi che dà la contribuzione pubblica, il fatto di avere degli edifici confortevoli dal punto di vista del risparmio energetico e dell'utilizzo delle rinnovabili si trasformi in un vantaggio per coloro che effettuano gli interventi e questi non possono essere fatti solo dall'ente pubblico, che, a mio avviso, dà già un indirizzo significativo sotto questo punto di vista. Non vorrei spingermi nel particolare a confrontare le tipologie abitative e costruttive e di necessità di intervento di una gran parte degli immobili della Provincia di Bolzano o altre zone, perché parliamo di realtà molto diverse dal punto di vista architettonico. Grazie.

Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Per ribadire che manteniamo l'emendamento n. 10, abbiamo cercato di spiegare quali sono le nostre sollecitazioni. Ribadisco che questo riordino raggruppa la pianificazione energetica, lo sviluppo delle fonti rinnovabili, ma ci siamo soffermati su questo articolo perché rappresenta la promozione e soprattutto il risparmio energetico ed una delle priorità per risparmiare dal punto di vista energetico è il patrimonio esistente e manteniamo il nostro emendamento. Grazie.

Presidente - Do lettura dell'emendamento n. 10 dei gruppi ALPE e PD:

Emendamento

Dopo il comma 1 dell'articolo 27 è inserito il seguente:

"1bis. Le agevolazioni di cui all'articolo 23, comma 1, lettera b), sono concesse nella forma del contributo in conto capitale per un importo minimo di euro 500 e per un importo massimo di euro 49.000.".

Consiglieri presenti e votanti: 29

Favorevoli: 7

Contrari: 22

Il Consiglio non approva.

Presidente - Do lettura dell'emendamento n. 11 dei gruppi ALPE e PD:

Emendamento

Il comma 3 dell'articolo 27 è sostituito dal seguente:

"3. Le spese ammissibili di cui al comma 2, considerate al netto degli oneri fiscali, devono essere comprese tra un minimo di euro 2.000 e un massimo di euro 70.000. Qualora la spesa superi il predetto limite massimo, l'eccedenza non è computata ai fini del calcolo dell'agevolazione.".

Stesso risultato.

Pongo in votazione l'articolo 27:

Consiglieri presenti e votanti: 29

Favorevoli: 22

Contrari: 7

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 28:

Consiglieri presenti: 31

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 7 (Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - Articolo 29: stesso risultato.

All'articolo 30 c'è l'emendamento n. 7 dell'Assessore Pastoret, che recita:

Emendamento

Al comma 1 dell'articolo 30 del ddl n. 201, dopo le parole: "Non possono essere alienati" sono inserite le seguenti: "dal beneficiario delle stesse".

Pongo in votazione l'articolo 30 nel testo così emendato:

Articolo 30

(Alienazione degli edifici)

1. Gli edifici o le singole unità abitative oggetto delle agevolazioni di cui all'articolo 23, comma 1, lettera a), non possono essere alienati dal beneficiario delle stesse per un periodo di quattro anni, decorrente dalla data di erogazione delle agevolazioni, pena la revoca delle medesime, secondo quanto previsto dall'articolo 31.

Stesso risultato.

All'articolo 31 c'è l'emendamento n. 8 dell'Assessore Pastoret, che recita:

Emendamento

Dopo il comma 1 dell'articolo 31 del ddl n. 201 è inserito il seguente:

"1bis. Le agevolazioni sono altresì revocate nel caso in cui le imprese di cui all'articolo 24, comma 1, non abbiano trasferito il beneficio economico agli acquirenti finali o non abbiano rispettato gli adempimenti di cui al comma 2 del medesimo articolo.".

Pongo in votazione l'articolo 31 nel testo così emendato:

Articolo 31

(Revoca delle agevolazioni)

1. Le agevolazioni di cui al presente capo sono revocate qualora dai controlli effettuati emerga che gli interventi realizzati non sono conformi alla normativa vigente al momento dell'intervento.

2. Le agevolazioni sono altresì revocate nel caso in cui le imprese di cui all'articolo 24, comma 1, non abbiano trasferito il beneficio economico agli acquirenti finali o non abbiano rispettato gli adempimenti di cui al comma 2 del medesimo articolo.

3. La revoca comporta l'obbligo di restituire alla Regione, entro sessanta giorni dalla comunicazione del relativo provvedimento, l'intero importo dell'agevolazione maggiorato degli interessi calcolati sulla base del tasso ufficiale di riferimento vigente alla data del provvedimento di revoca. Con il provvedimento di revoca sono fissate le eventuali condizioni di rateizzazione della somma da restituire, in un periodo comunque non superiore a dodici mesi.

4. La revoca può essere disposta anche in misura parziale, purché proporzionale all'inadempimento riscontrato.

5. La mancata restituzione dell'agevolazione entro il termine di cui al comma 3 comporta il divieto, per il soggetto inadempiente, di beneficiare di ogni altra agevolazione prevista dalla presente legge.

Stesso risultato.

Presidente - All'articolo 32 c'è l'emendamento n. 12 dei gruppi ALPE e PD, che recita:

Emendamento

Al comma 2 dell'articolo 32, dopo la parola: "deliberazione" sono inserite le seguenti: "e previo parere della commissione consiliare competente".

Pongo in votazione l'articolo 32 nel testo così emendato:

Articolo 32

(Agevolazioni per impianti dimostrativi)

1. Per il conseguimento degli obiettivi di cui all'articolo 1 e per diffondere le buone pratiche energetiche sul territorio regionale, la Regione promuove la realizzazione di impianti dimostrativi per il risparmio energetico, per l'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e per l'impiego di tecniche di efficienza energetica aventi aspetti migliorativi rispetto alle tecnologie e agli impieghi comunemente diffusi attraverso:

a) la concessione di agevolazioni nella forma del contributo in conto capitale;

b) l'indizione di bandi per la realizzazione di progetti specifici.

2. La Giunta regionale, con propria deliberazione e previo parere della commissione consiliare competente, individua annualmente l'ambito oggettivo delle iniziative di cui al comma 1.

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 31

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - All'articolo 33 c'è l'emendamento n. 13 dei gruppi ALPE e PD, che recita:

Emendamento

Al comma 2 dell'articolo 33, dopo la parola: "deliberazione" sono inserite le seguenti: "e previo parere della commissione consiliare competente".

Pongo in votazione l'articolo 33 nel testo così emendato:

Articolo 33

(Soggetti beneficiari)

1. Le agevolazioni di cui all'articolo 32, comma 1, lettera a), sono concesse ai soggetti privati, nonché agli enti locali, in forma singola o associata attraverso le forme di collaborazione di cui alla parte IV, titolo I, della legge regionale 7 dicembre 1998, n. 54 (Sistema delle autonomie in Valle d'Aosta).

2. La Giunta regionale, con propria deliberazione e previo parere della commissione consiliare competente, stabilisce il contenuto dei bandi di cui all'articolo 32, comma 1, lettera b), con particolare riferimento ai requisiti necessari per la partecipazione.

Stesso risultato.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 34:

Consiglieri presenti: 31

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 7 (Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - Articolo 35: stesso risultato. Articolo 36: stesso risultato. Articolo 37: stesso risultato. Articolo 38: stesso risultato. Articolo 39: stesso risultato. Articolo 40: stesso risultato. Articolo 41: stesso risultato. Articolo 42: stesso risultato. Articolo 43: stesso risultato. Articolo 44: stesso risultato. Articolo 45: stesso risultato. Articolo 46: stesso risultato. Articolo 47: stesso risultato. Articolo 48: stesso risultato. Articolo 49: stesso risultato. Articolo 50: stesso risultato. Articolo 51: stesso risultato. Articolo 52: stesso risultato.

All'articolo 53 c'è l'emendamento n. 9 dell'Assessore Pastoret, che recita:

Emendamento

Al comma 8 dell'articolo 53 del ddl n. 201 dopo le parole: "depositare presso il Comune" sono inserite le seguenti: "o presso lo sportello unico".

Pongo in votazione l'articolo 53 nel testo così emendato:

Articolo 53

(Sanzioni)

1. Il professionista che rilascia la relazione tecnica di cui all'articolo 11, comma 1, non corretta è tenuto a redigere il nuovo documento, secondo le modalità previste dalla presente legge, entro quarantacinque giorni dalla data di comunicazione della contestazione, con oneri a proprio carico. Qualora non ottemperi entro tale termine, il professionista è punito con una sanzione amministrativa pari a euro 3.000.

2. Il certificatore energetico che rilascia l'attestato di certificazione energetica di cui all'articolo 16 non corretto dal punto di vista formale o sostanziale è tenuto a redigere il nuovo documento, secondo le modalità previste dalla presente legge, entro quarantacinque giorni dalla data di comunicazione della contestazione, con oneri a proprio carico. Qualora non ottemperi entro tale termine, e comunque dopo tre contestazioni di non correttezza sostanziale, il certificatore energetico è sospeso dall'attività di redazione degli attestati per un periodo di sei mesi ed è punito con una sanzione amministrativa pari a euro 6.000. Dopo tre sospensioni, l'accreditamento è revocato definitivamente.

3. Ai fini di cui ai commi 1 e 2, la Giunta regionale, con propria deliberazione, stabilisce i casi di non correttezza formale o sostanziale che comportano l'invalidità della relazione tecnica o dell'attestato di certificazione energetica.

4. Il certificatore energetico che non rispetta quanto previsto dall'articolo 18, comma 4, è punito con una sanzione amministrativa pari a euro 3.000 e l'attestato di certificazione energetica rilasciato perde di validità.

5. Salvo che il fatto costituisca reato, il direttore dei lavori e il direttore tecnico o il legale rappresentante delle imprese incaricate della realizzazione dell'involucro che, nel sottoscrivere la dichiarazione di cui all'articolo 11, comma 3, attestino falsamente la conformità delle opere realizzate rispetto al progetto e alla relazione tecnica di cui all'articolo 11, comma 1, sono entrambi puniti con una sanzione amministrativa pari a euro 3.000.

6. Nei casi di cui ai commi 1, 2, 4 e 5, la contestazione è comunicata all'ordine o al collegio professionale competente.

7. Il proprietario che non ottemperi agli obblighi previsti all'articolo 9 è tenuto a realizzare le opere necessarie a sanare le violazioni entro dodici mesi dalla data di notifica dell'infrazione. Qualora non ottemperi entro tale termine, il medesimo soggetto è punito con una sanzione amministrativa pari a euro 15.000.

8. Il proprietario che non abbia provveduto a depositare presso il Comune o presso lo sportello unico territorialmente competente l'attestato di certificazione energetica entro novanta giorni dalla data di validazione dello stesso, è punito con una sanzione amministrativa pari a euro 300.

9. Chiunque utilizzi, senza esservi autorizzato, il contrassegno di qualità di cui all'articolo 19 è punito con una sanzione amministrativa pari a euro 600 per ogni utilizzo improprio accertato.

10. In relazione ai procedimenti disciplinati dal titolo IV si applicano le sanzioni amministrative previste dall'articolo 44 del d.lgs. 28/2011.

11. I soggetti di cui all'articolo 50, comma 2, che non ottemperino agli obblighi di cui al medesimo articolo sono puniti con la sanzione amministrativa pari a euro 600.

12. L'operatore incaricato del controllo e manutenzione di cui all'articolo 51, comma 1, che non ottemperi a quanto stabilito ai commi 1 e 2 del medesimo articolo, è punito con la sanzione amministrativa pari a euro 1.200.

13. Le sanzioni di cui ai commi 2, 4, 9, 10, 11 e 12 sono contestate dalla Regione e irrogate dal Presidente della Regione. Le sanzioni di cui ai commi 1, 5, 7 e 8 sono contestate, irrogate e introitate dai Comuni.

14. Per l'applicazione delle sanzioni di cui al presente articolo si osservano le disposizioni della legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale).

Stesso risultato. Articolo 54: stesso risultato. Articolo 55: stesso risultato. Articolo 56: stesso risultato. Articolo 57: stesso risultato. Articolo 58: stesso risultato.

La parola al Vicepresidente Chatrian, per dichiarazione di voto.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Ci asterremo su questo provvedimento, ringraziamo l'Assessore Pastoret e la maggioranza per avere accolto quanto meno la possibilità di confrontarci e discutere in commissione sulle tantissime delibere applicative, perché questo riordino legislativo comunque dà dei macro indirizzi e poi le scelte più operative e che hanno un carattere di natura politica saranno inserite nelle diverse delibere applicative. Un passo avanti quindi è stato fatto, visto che è una materia di peso, una materia che in questo periodo è non solo à la une, ma potrebbe far veicolare una serie di interessanti possibilità per il sistema Valle d'Aosta.

Esprimo un rammarico di natura politica e non è amministrativo, anche se dobbiamo ringraziare gli uffici dell'Assessorato per la collaborazione e la professionalità: forse si poteva incidere di più oggi su questo riordino legislativo, si poteva dare un segnale di sfida legato al patrimonio esistente. Continuo a battere il chiodo su questo punto, a mio avviso, molto importante, perché tante altre Regioni dell'arco alpino, non solo italiane, ma della vicina Svizzera e della vicina Francia su questo settore hanno fatto molto più di noi e forse nel 2008, quando il Consiglio aveva legiferato in materia, nonostante non avesse messo neanche un euro, l'impianto legislativo era all'avanguardia. Oggi purtroppo dal lato riqualificazione patrimonio esistente facciamo un passo indietro. La volontà è stata quella della linea trasversale unitaria, nuovo e riqualificazione messi sullo stesso piano. A nostro avviso, un cambio di marcia ci doveva essere e presenteremo al più presto una proposta di legge che vada in questa direzione, ma soprattutto dovremo condividere un piano di riqualificazione energetica del patrimonio esistente, dandoci degli obiettivi chiari con risorse chiare, con graduatorie chiare, dandoci dei tempi medio-lunghi, ma dobbiamo partire.

Per quanto riguarda il patrimonio regionale, non si è fatto nulla, se non poco, perché a livello di piano di riqualificazione della proprietà dell'Amministrazione regionale non si è messo in campo nulla, si è fatto qualcosa a livello di audit per quanto riguarda gli enti locali, ma, nell'ambito dell'Amministrazione regionale e in quello privato, ci siamo fermati ai minimi e la sfida non si è affrontata nel cuore di questo atto oggi discusso in quest'aula.

Il nostro voto sarà di astensione e al più presto presenteremo una proposta di legge per riqualificare e mettere sul tavolo dei numeri e delle date certe in modo da riqualificare il patrimonio esistente.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Rigo.

Rigo (PD) - Grazie Presidente.

Come ha detto bene il collega Chatrian, abbiamo preso spunto da questo disegno di legge per riprendere il discorso della valorizzazione del patrimonio esistente per tre motivi: il rilancio del settore edile in un momento di particolare crisi, la difesa del territorio ed il risparmio energetico. Più volte abbiamo discusso di questi tre aspetti slegati tra loro, noi vorremmo invece con un intervento mirato e attraverso proposte che, come ha detto il collega, cercheremo di avanzare nei prossimi mesi, collegare, in un'unica proposta, questi tre indirizzi. Si tratta anche qui, oltre che di scelte finanziarie, anche di decisioni politiche. Per questa ragione, anche se il disegno di legge presentato va a riordinare la materia, il nostro sarà un voto di astensione; però voglio ringraziare anch'io, a nome del gruppo, per la disponibilità l'Assessore, che è stato attento a sentire le nostre proposte, la struttura, perché ha cercato di venire incontro alle osservazioni avanzate in commissione e gli emendamenti proposti, in particolare rispetto agli articoli 24 e 30, cercano di dare risposta alle preoccupazioni espresse in commissione delle forze sociali.

Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive, Pastoret.

Pastoret (UV) - Grazie Presidente.

Siamo alla conclusione del dibattito su questo testo unico, ringrazio tutti gli intervenuti che in modo più o meno diretto hanno contribuito a far avanzare questo disegno di legge con i tempi rapidi che abbiamo ricordato, a cercare di migliorarlo con proposte emendative, a discutere nel merito, perché poi le discussioni sono sempre tutte utili. Vorrei però prendere due minuti per ricordare due cose, perché ci sono argomenti che intrigano molto più di altri e il tema dell'energia e delle rinnovabili è un tema sul quale non si fa mai l'unanimità, perché tutti sono convinti che ci sia qualcosa in più da dire. Questo è un Paese che ha caricato sul groppone dei cittadini non so quanti miliardi di euro di costi per pagare le bollette con la scusa di voler finanziare il conto energia, che è stata una delle più grandi vergogne economiche con un abbattimento secco sulle tasche dei cittadini meno abbienti, dei pensionati che la casa non ce l'hanno per mantenere i sogni delle energie rinnovabili. Si poteva fare altro: fare in modo che quello scomputo venisse fatto sul minor consumo di fonti da petrolio per far funzionare le centrali. Questo per dire che, quando siamo in preda al parossismo generale, poi non si vede più dove si va a finire e ne è buon testimone il collega La Torre, che l'altra volta come Assessore al mio posto venne qui a presentare il disegno di legge...la 21. Fecero a fette non lui, i suoi funzionari, il disegno di legge facendo un sacco di cose belle, andando ad inventarsi tutte quelle belle cose che anche il collega Chatrian ha ricordato, un grande disegno di legge, ma denari per fare quella roba zero! Abbiamo rimesso mano alla legge n. 21 ad inizio legislatura per fare in modo che ci fossero due soldi per finanziarla a beneficio di coloro che facevano gli interventi! Qui si fecero un giorno e mezzo di discussioni totalmente inutili, beneficio per i cittadini nessuno, niente di più, niente di meno.

Tengo a precisare che, per quanto riguarda il patrimonio regionale, accettiamo l'invito del collega Chatrian, perché ora bisognerà mettersi in moto. Abbiamo anche accettato il fatto di venire in commissione a presentare il piano di intervento sul patrimonio regionale; ricordo solo che siamo intervenuti per scelta nostra grazie ad un accordo fatto con il CELVA sul patrimonio dei Comuni. È stata una scelta precisa, siccome non potevamo fare due matrimoni, abbiamo deciso di farne solo uno e abbiamo scelto l'ospite, anziché la nostra figlia per fare le cose, la nostra figlia verrà di seguito dopo che avremo messo mano al patrimonio degli enti locali.

Voteremo convintamente il disegno di legge che va nell'indirizzo che abbiamo detto a più riprese e confermato oggi in questo dibattito. Grazie.

Presidente - Pongo in votazione la legge nel suo complesso:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 25

Astenuti: 7 (Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.