Objet du Conseil n. 2440 du 6 juin 2012 - Resoconto
OGGETTO N. 2440/XIII - Interrogazione a risposta immediata: "Situazione occupazionale presso la Cogne Acciai Speciali".
Interrogazione a risposta immediata
Preso atto della delicata situazione finanziaria della Cogne Acciai Speciali S.p.A. e tenuto conto dell'importante sforzo, compiuto anche con il sostegno di Finaosta, per riportare la situazione a una condizione di "normalità";
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
il Presidente della Regione per sapere se sia vero o meno che nel breve medio termine possano esservi ripercussioni negative sull'occupazione.
F.to: Donzel - Fontana Carmela - Rigo
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Grazie Presidente.
Non ripeto che la situazione è delicata dal punto di vista occupazionale, ma sicuramente noi del Partito Democratico possiamo dire che è quattro anni che portiamo interpellanze che richiamano per tempo all'attenzione su importanti insediamenti industriali, fra questi in particolare quello della Cogne Acciai Speciali, perché da solo ha un'occupazione paragonabile a quasi l'intero settore industriale. Si tratta di un impianto di straordinaria importanza e le ultime notizie che sono arrivate su un probabile indebitamento...sono dati che ci sono stati forniti recentemente in commissione, presentando cifre pari a 180.000.000 di euro di debito, pertanto ci hanno fortemente preoccupato. Avevamo addirittura chiesto in periodo di crisi di costruire un tavolo permanente anticrisi, costituito da imprenditori, Presidente della Giunta e sindacati; questo tavolo che abbiamo chiesto tre anni fa non è mai stato costituito, si è detto: "andiamo avanti con i tavoli bilaterali che funzionano benissimo". Avevamo chiesto un tavolo specifico per la Cogne, adesso ci arrivano informazioni che ci preoccupano, anche se sembra che ci siano iniziative forti in campo per trovare delle soluzioni. Sono soluzioni per quanto riguarda l'impresa...sono le cose che auspichiamo nell'immediato, ma noi guardiamo con preoccupazione al risvolto occupazionale. Esiste già una procedura di utilizzo della cassa integrazione a rotazione, quindi vogliamo sapere se queste preoccupazioni che ci sono sul fronte finanziario dell'azienda hanno delle ripercussioni anche sull'occupazione, perché, con il blocco dei salari che c'è stato e con l'inflazione che cresce, gestire periodi sempre più lunghi di cassa integrazione, anche se alternati, è molto difficile per i lavoratori.
Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive, Pastoret.
Pastoret (UV) - Grazie Presidente.
Rapidamente tre informazioni, in particolare quelle riguardanti l'occupazione. È il caso però di ricordare che nello scorso aprile c'è stata una moratoria con gli istituti di credito che ha consentito a CAS di ottenere una maggior percentuale di finanziabilità delle fatture emesse dalla società. Il ceto bancario sta in questo momento predisponendo con CAS il consolidamento delle linee di credito, allo scopo di conseguire il raggiungimento degli obiettivi di un piano industriale con previsione 2012-2015. Tale piano ovviamente è stato sottoposto ad un giudizio ed esaminato da Roland Berger, una nota azienda di consulenza strategica, che ha: analizzato tale piano e confermato la validità del piano di investimenti 2012-2015 per un totale di 43.000.000 di euro, 19 dei quali legati al piano di sviluppo strategico; confermato la correttezza della previsione di crescita del fatturato come previsto dal piano, dai 538.000.000 di euro del 2011 ai 592.000.000 di euro del 2015, più 12 percento; ritenuto realistica e coerente la crescita dei livelli occupazionali, in linea con la crescita dei volumi, passando da 1.053 impiegati del 2012 rispetto ai 1.028 del 2009, ai previsti 1.091 del 2015. Ho una tabella che mi sono fatto dare e che fornirò volentieri. Si è parlato - questo mi sembrava il senso di una delle domande - della situazione di indebitamento della CAS, fornisco di seguito alcuni dati desunti non da ipotesi, ma dal bilancio approvato a consuntivo al 31 dicembre 2011: al 31 dicembre 2010 il passivo della Cogne era di 154.000.000 di euro, al 31 dicembre 2011 il passivo della Cogne era di 135.000.000 di euro, 12 dei quali con Finaosta. Al 30 aprile 2012, quindi ad adesso, la composizione finanziaria netta è di meno 139.049.000 di euro, situazione finanziaria nota agli istituti di credito che proprio in questo periodo hanno sottoscritto l'accordo di cui sopra. L'azienda in questi giorni ha ribadito la sua volontà di perseguire il suo piano di sviluppo strategico per il triennio 2012-2015, anche a costo di privarsi di alcuni asset, non in Valle d'Aosta, che la CAS considera non strategici nell'ottica di conseguimento di risultati di piano che essa intende perseguire.
Ancora un'informazione: CAS ha dichiarato di essere confortata in questa volontà di perseguire il suo piano di sviluppo triennale in seguito all'accordo con il sistema bancario, ovviamente c'è una tenuta sostanziale del livello delle commesse, in leggero calo in questo periodo, bisognerà comunque vedere quale sarà l'andamento dei mercati.
Concludo facendo una citazione della cassa integrazione, che mi sembra un indicatore significativo. Nel 2009 la cassa integrazione è stata pari a 150.000 ore, nel 2010 pari a 25.000 ore, nel 2011 la CIG fu più contenuta, nel primo semestre 2.200 ore, ma si innalzò nel corso del secondo fino a raggiungere 14.008 ore; le ore dei primi cinque mesi di quest'anno sono state 17.000 in aumento rispetto all'anno scorso, ma molto più basse rispetto agli anni precedenti.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Ringrazio l'Assessore per la risposta; è naturale che la nostra preoccupazione rimanga perché l'accordo di aprile ha una durata brevissima, solo fino a luglio, quindi bisogna cercare di prorogare questo accordo, ci sono tutte le condizioni affinché questo avvenga e che la Cogne possa continuare la sua operatività. Certo, non si può non essere preoccupati quando un'impresa liquida delle sue aziende, come è il caso dello stabilimento vicino a Novara, quindi danno dei segnali di una certa preoccupazione. L'impegno per continuare a produrre in Valle d'Aosta c'è, ma quello che cercavo di far rilevare è questa ripresa della cassa integrazione che dà il senso di come la produzione sia strettamente legata all'andamento dei mercati e in questo momento la crisi del mercato dell'acciaio è presente.
La nostra attenzione continuerà su questo soggetto, perché le sorprese che si leggono sui giornali non ci piacciono. Vorremmo che fosse monitorata con puntualità e trimestralità la situazione della Cogne, perché le maestranze coinvolte sono tante e l'accelerazione della ripresa della cassa integrazione è un dato che, nella situazione di difficoltà delle famiglie, non ci conforta.