Objet du Conseil n. 568 du 29 décembre 1978 - Verbale

OGGETTO N. 568/78 - DISEGNO DI LEGGE REGIONALE CONCERNENTE: "DELIMITAZIONE DEGLI AMBITI TERRITORIALI DEI DISTRETTI SANITARI E SOCIO-ASSISTENZIALI DI BASE".

Il Presidente DOLCHI dichiara aperta la discussione sul sottoriportato disegno di legge regionale concernente: "Delimitazione degli ambiti territoriali dei distretti sanitari e socio-assistenziali di base", disegno di legge trasmesso in copia ai Consiglieri, con apposita relazione, unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza in corso:

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Il presente disegno di legge costituisce applicazione della legge regionale 29 novembre 1978 n. 60, concernente l'organizzazione dei servizi sanitari e socio-assistenziali della Regione, al fine di delimitare gli ambiti territoriali dei distretti sanitari e socio-assistenziali di base istituiti con la sopracitata legge.

In particolare, tale disegno di legge rappresenta l'atto finale di quella procedura di delimitazione degli ambiti territoriali prevista dall'art. 5, 2° comma, della sopracitata legge, che è iniziata con la richiesta di parere a tutti i Comuni della Regione in merito alla proposta di suddivisione delle zone, allegato della legge n. 60/78, approvata dal Consiglio regionale nell'adunanza del 26 ottobre u.s.

Tale consultazione, iniziata ancor prima della presentazione della legge sopracitata in Consiglio regionale e la cui durata è andata ben oltre il termine dei venti giorni stabilito, proprio al fine di consentire alle Amministrazioni comunali la piena conoscenza e considerazione sia del testo della legge n. 60 sia delle connessioni ed interrelazioni con la suddivisione delle zone proposta, ha confermato sostanzialmente la delimitazione degli ambiti territoriali contenuta nella proposta-allegato della legge sopracitata.

I Comuni in misura pressoché unitaria hanno pienamente inteso il significato della delimitazione proposta, la quale ha come obiettivo primario e fondamentale l'affermazione di un nuovo concetto di salute basato su un più corretto rapporto tra domanda ed offerta di servizi sanitari e sociali, attuato attraverso una uniforme e continua presenza del medico e degli altri operatori sanitari e socio-assistenziali in genere su tutto il territorio della Regione.

Obiettivo questo che, oltre ad essere stato espresso in modo chiaro e preciso nel disegno di legge di istituzione del servizio sanitario nazionale in approvazione in Parlamento, è stato già sancito e costituisce punto fondamentale e qualificante della Convenzione unica per la medicina generica e pediatrica già in vigore quale sostanziale anticipo della riforma sanitaria.

Le richieste di modifica alla suddivisione proposta hanno riguardato essenzialmente i distretti n. 2 e 14, per i quali, però, più che un problema di delimitazione si pone una esigenza di organizzazione all'interno della zona delimitata.

Si pone cioè un problema di poli di servizio la cui soluzione non spetta tanto alla Regione quanto ai Comuni costituenti il distretto socio-sanitario.

Diversa è invece la problematica rappresentata dai Comuni facenti parte della zona cosiddetta del Marmore, i quali più che rilievi di suddivisione hanno posto problemi di carattere politico-istituzionale connessi al tema delle Comunità montane.

Al riguardo, però, mentre per quanto concerne il rilievo di fondo politico-istituzionale si obietta che non è possibile entrare nel tema visto quanto già espresso dalla legge n. 60/78, per quanto riguarda invece la suddivisione ove si osservi quanto sopra espresso in merito agli obiettivi della delimitazione stessa, appare opportuno riaffermare e sottolineare il principio della necessità di autosufficienza di ogni zona per quanto concerne la disponibilità dei servizi di medicina di base. In tal senso, come appare chiaro che tale autosufficienza è già assicurata per i distretti n. 7 e 9, altrettanto è chiaro che invece tale capacità è tutta da conseguire per quanto riguarda il distretto n. 8 per il quale si pone appunto un problema di riequilibrio e quindi di non dipendenza con le altre zone sopraindicate.

(Segue testo del disegno di legge riportato in calce al provvedimento)

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L'Assessore alla Sanità e Assistenza Sociale ROLLANDIN illustra brevemente il disegno di legge alla luce della soprariportata relazione.

Il Consigliere PÉAQUIN riferisce di aver espresso parere contrario al disegno di legge in sede di Commissione consiliare per evidenziare le richieste fatte dalla Comunità Montana n. 5 e non accolta dalla Giunta regionale.

Spiega infatti che i Comuni della Comunità Montana del Marmore hanno chiesto di formare un unico distretto poiché nel campo sanitario la Comunità ha già fatto parecchio e non intendono quindi ricominciare daccapo e vedere vanificati i loro sforzi.

Non ritiene di votare contro al disegno di legge, perché la maggioranza dei Comuni si è dichiarata favorevole alla divisione in distretti proposta. Annuncia quindi l'astensione dalla votazione del Gruppo Comunista.

Il Consigliere POLLICINI ribadisce l'opposizione dei Democratici Popolari alla suddivisione dell'ambito territoriale proposta dalla Giunta perché tende a creare nuovi organismi che vanno ad aggiungersi ai già numerosi esistenti.

Propone che le Comunità Montane vengano erette in distretti sanitari poiché ritiene che abbiano le strutture amministrative idonee per assolvere i compiti di istituto del distretto socio-sanitario.

Dichiara inoltre l'astensione dalla votazione del suo Gruppo perché l'Esecutivo ha dato ancora una volta prova di una politica accentratrice, ignorando il ruolo e la funzione delle Comunità Montane.

Il Consigliere FOSSON dichiara di non condividere le asserzioni del Consigliere Pollicini e afferma che la minoranza dei Democratici Popolari cerca nelle Comunità Montane, al di là dal crederci o meno, delle alternative di potere.

L'Assessore ROLLANDIN, premesso che in nessun modo saranno intralciate le iniziative nel campo sanitario a qualsiasi livello siano state intraprese, sostiene di non disconoscere l'importanza delle Comunità Montane le cui funzioni, a differenza di quanto avviene a livello nazionale, potranno essere valorizzate nell'ambito regionale.

Rileva peraltro che la proposta suddivisione dei distretti sanitari appare la più indicata per una migliore funzionalità dell'apparato sanitario regionale, in quanto la ripartizione territoriale delle Comunità Montane non è omogenea.

Il Presidente DOLCHI, constatato che nessun altro Consigliere intende prendere la parola sul disegno di legge in questione, dichiara chiusa la discussione generale ed invita il Consiglio a procedere all'esame ed all'approvazione dei singoli articoli del disegno di legge stesso.

Articoli 1 e 2

Si dà atto che gli articoli controindicati sono approvati con voti favorevoli venti (Consiglieri presenti: trentadue; votanti: venti; astenutisi i Consiglieri: Bajocco, Carral, Cout, Dolchi, Dujany, Lanivi, Mafrica, Maquignaz, Péaquin, Pollicini, Riccarand e Tonino).

Allegato

Si dà atto che l'allegato al disegno di legge è approvato con voti favorevoli venti (Consiglieri presenti: trentadue; votanti: venti; astenutisi i Consiglieri: Bajocco, Carral, Cout, Dolchi, Dujany, Lanivi, Mafrica, Maquignaz, Péaquin, Pollicini, Riccarand e Tonino).

Il Consigliere PÉAQUIN, prendendo la parola per dichiarazione di voto, ribadisce i concetti già espressi in sede di discussione generale circa i motivi che spingono il Gruppo Comunista ad astenersi dalla votazione del disegno di legge.

Il Presidente DOLCHI, dopo aver constatato e comunicato che i due articoli e l'allegato del disegno di legge regionale in esame sono stati approvati dal Consiglio mediante separate votazioni per alzata di mano, invita il Consiglio a votare, a scrutinio segreto, per l'approvazione del sottoriportato disegno di legge regionale nel suo complesso.

Procedutosi alla votazione finale, a scrutinio segreto, ed allo spoglio dei voti, con l'assistenza degli scrutatori Consiglieri Clusaz, Lanièce e Péaquin, il Presidente DOLCHI accerta e comunica i seguenti risultati della votazione:

- Consiglieri presenti: trentadue;

- Consiglieri votanti: venti;

- Voti favorevoli: diciotto;

- Voti contrari: due;

- Astenutisi dalla votazione i Consiglieri: Bajocco, Carral, Cout, Dolchi, Dujany, Lanivi, Mafrica, Maquignaz, Péaquin, Pollicini, Riccarand e Tonino.

Il Presidente DOLCHI, in base all'esito della votazione, dichiara che il Consiglio ha approvato il sottoriportato disegno di legge regionale concernente: "Delimitazione degli ambiti territoriali dei distretti sanitari e socio-assistenziali di base".

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Disegno di legge regionale n. 36

REGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA

Legge regionale ................................................. n. ....... : "DELIMITAZIONE DEGLI AMBITI TERRITORIALI DEI DISTRETTI SANITARI E SOCIO-ASSISTENZIALI DI BASE".

Il Consiglio regionale ha approvato;

Il Presidente della Giunta regionale

PROMULGA

la seguente legge:

Art. 1

In attuazione della legge regionale 29 novembre 1978, n. 60, e nella prospettiva della istituzione del servizio sanitario nazionale, il territorio della Regione Valle d'Aosta è suddiviso nelle zone indicate nell'allegato che fa parte integrante della presente legge, quali ambiti territoriali per la gestione e l'erogazione dei servizi sanitari e socio-assistenziali di primo livello.

Le zone di cui al precedente comma costituiscono articolazione della unità locale dei servizi sanitari e socio-assistenziali della Valle d'Aosta.

Art. 2

La presente legge è dichiarata urgente ai sensi del terzo comma dell'art. 31 dello Statuto speciale ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Valle d'Aosta.

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Allegato

Ambiti territoriali dei distretti sanitari e socio-assistenziali di base

Distretto n. 1:

Comuni di Courmayeur, La-Salle, La-Thuile, Morgex, Pré-Saint-Didier.

Distretto n. 2:

Comuni di Arvier, Avise, Introd, Rhêmes-Notre-Dame, Rhêmes-Saint-Georges, Valgrisenche, Valsavarenche.

Distretto n. 3:

Comuni di Aymavilles, Cogne, Saint-Nicolas, Saint-Pierre, Villeneuve.

Distretto n. 4:

Comuni di Allein, Bionaz, Doues, Etroubles, Gignod, Ollomont, Oyace, Roisan, Saint-Oyen, Saint-Rhémy, Valpelline.

Distretto n. 5:

Comuni di Aosta, Charvensod, Gressan, Jovençan, Pollein, Saint-Christophe, Sarre.

Distretto n. 6:

Comuni di Brissogne, Fénis, Nus, Quart, Saint-Marcel.

Distretto n. 7:

Comuni di Antey-Saint-André, Chamois, La-Magdeleine, Torgnon, Valtournenche.

Distretto n. 8:

Comuni di Chambave, Saint-Denis, Verrayes.

Distretto n. 9:

Comuni di Châtillon, Saint-Vincent, Emarèse, Pontey.

Distretto n. 10:

Comuni di Ayas, Brusson, Challand-Saint-Anselme.

Distretto n. 11:

Comuni di Arnad, Challand-Saint-Victor, Champdepraz, Issogne, Montjovet, Verrès.

Distretto n. 12:

Comuni di Bard, Champorcher, Donnas, Hône, Pontboset.

Distretto n. 13:

Comuni di Perloz, Lillianes, Fontainemore, Pont-Saint-Martin.

Distretto n 14:

Comuni di Gaby, Gressoney-La-Trinité, Gressoney-Saint-Jean, Issime.

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