Objet du Conseil n. 1471 du 17 novembre 2010 - Resoconto
OBJET N° 1471/XIII - Interpellations: "Interventions pour l'amélioration du service de transport ferroviaire dans la région".
Interpellanza
Appreso che l'eventuale divieto di transito per locomotori a trazione diesel nella Stazione ferroviaria di Porta Susa sulla tratta Aosta-Torino, potrebbe richiedere un cambio del locomotore o dell'intero treno nelle stazioni di Ivrea o Chivasso;
Verificato che una tale rottura di carico aggraverebbe in modo inverosimile i tempi di percorrenza e i rischi di frequenti e pesanti ritardi per l'utenza valdostana, in modo da rendere quasi inservibile la tratta ferroviaria;
Constatato che di per sé il progetto, per altro tuttora in attesa dell'espletamento delle procedure di valutazione dell'impatto ambientale, della cosiddetta "lunetta" di Chivasso, non risolverebbe tale problema;
Rilevato altresì che, a forza di temporeggiare, si corre il rischio di perdere i finanziamenti previsti per l'adeguamento della tratta Aosta-Torino;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
Il Governo regionale per conoscere se intenda:
1) Intervenire con urgenza per prevenire l'eventualità di una rottura di carico sulla tratta Aosta-Torino nelle stazioni di Ivrea o Chivasso;
2) Scongiurare la possibilità che la non realizzazione di alcune opere previste per migliorare la tratta Aosta-Torino, possa comportare lo storno dei finanziamenti assegnati.
F.to: Donzel - Carmela Fontana
Interpellation
Rappelant l'interdiction d'arrêt des trains Diesel à la gare de Porta Susa de Turin dans les journées des 18 septembre, 2 et 9 octobre, établie par l'autorité compétente afin de permettre le monitorage du niveau de pollution à l'intérieur de la gare, dont la hausse serait causée par les locomoteurs en question;
Vu que les trains qui parcourent régulièrement le trajet Aoste-Turin ont des locomoteurs Diesel;
Constatant que plusieurs usagers valdôtains ont encore dernièrement dénoncé les conditions déplorables du service de transport ferroviaire concernant notre région, qui, malgré les admonestations de l'assesseur, semble ne pas avoir enregistré d'améliorations;
Rappelant les récentes entrevues du Président de la Région relativement à des projets de liaison ferroviaire de large envergure;
les soussignés Conseillers régionaux
Interpellent
la Junte régionale pour savoir:
1) quels ont été les résultats du monitorage de l'air à Porta Susa et s'il y aura des conséquences pour les usagers valdôtains de la ligne Aoste-Turin;
2) quel est le point de la situation quant à l'amélioration du service de transport ferroviaire dans notre région et quelles sont les interventions prévues dans l'immédiat et à long terme à cet effet;
3) comment s'encadrent à cette fin les déclarations du Président de la Région et quelles sont les réelles intentions quant aux liaisons au réseau italien et international.
Signé: Patrizia Morelli - Bertin - Louvin
Président - Je vous annonce qu'a été déposé le rapport des Conseillers Prola et Crétaz sur le projet de loi n° 110 présenté par le Gouvernement régional en date du 5 juillet 2010 concernant "Norme per la tutela e il corretto trattamento degli animali di affezione. Abrogazione della legge regionale n. 14/1994".
La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, cerchiamo di parlare in Consiglio dei problemi; naturalmente aiuta anche leggere i giornali perché, con una mossa molto abile che gli riconosciamo, l'Assessore ai trasporti è saltato sulla barca dei pendolari, anche se lui il treno non lo usa, quindi difficilmente sa che salendo su quel treno al mattino, deve portarsi dietro un pullover, una giacca a vento speciale, in quanto probabilmente si arriva fino a Chivasso con temperature allucinanti, rendendo anche difficile la possibilità di leggere un libro in questo lungo calvario che è diventato andare fino a Torino utilizzando il treno. Ma fa parte della politica, dell'abilità di chi la fa, riuscire a spostarsi abilmente dalla posizione del bersaglio. Ma quello che le voglio dire, caro Assessore... non dimentichi che è lei l'Assessore, è a lei che è stato dato questo compito, ben due anni fa, di occuparsi di questo problema... e tutte le lettere che lei ci dirà di aver scritto, sono solo una delle tante azioni che un Assessore può fare.
Intanto mi preme ringraziare pubblicamente il Presidente del circolo Mont Rose del PD, Maurizio Pitti, e i Consiglieri comunali Beuchod e Riccardi del PD, che hanno contribuito, più di due settimane fa, a farci incontrare anche gli utenti piemontesi che ci hanno permesso di strappare un velo sulla difficile situazione a cui andavamo incontro e, con i tempi del Consiglio, arriviamo a oltre due settimane dopo a parlarne, perché questa è la procedura che giustamente bisogna seguire.
La situazione che si profila davanti a noi è molto grave, ma è presto fatto dire che il nostro treno con locomotore Diesel rischia di non poter più transitare nella parte in galleria di Porta Susa, perché esistono due versioni: una sembra inquini, l'altra ci dice che invece fa scattare l'allarme antincendio con i fumi e blocca la stazione; ecco, questo problema è molto grave, perché potrebbe portare alla rottura di carico e quindi a cambiare il treno probabilmente nella stazione di Chivasso, con un grave disagio per i passeggeri. È vero che a Chivasso di solito il treno si ferma anche per parecchio tempo oltre a quello previsto dalla norma di accordo della fermata di Chivasso, che è di otto minuti perché si possa procedere alla manovra di inversione. È una manovra che prende un po' di tempo, perché bisogna fare una verifica del funzionamento dei freni del locomotore, una cosa che attiene a norme di sicurezza. Ora, chiunque prende quel treno, sa che la fermata è più lunga di otto minuti, ma è chiaro che se abbiamo la rottura di carico e bisogna cambiare il locomotore, quegli otto minuti si estenderanno ancora e quindi l'idea già partita negli anni '80 (20 anni fa) di riuscire a ridurre i tempi di percorrenza da Aosta a Torino rischia di naufragare in modo clamoroso. Ma la situazione si complica ancora di più se immaginiamo che è allo studio un progetto; anzi, attualmente, a quanto ne sappiamo noi... ma l'Assessore è più informato, perché ha pensato bene, dopo che abbiamo depositato l'interpellanza, di recarsi in Piemonte a sentire cosa ne pensa l'Assessore piemontese ai trasporti, naturalmente con relativa scorta di Re Magi per prendere queste informazioni... l'Assessore saprà che il progetto della famosa "lunetta" di Chivasso che doveva tagliare fuori la stazione è attualmente all'esame del VIA. Vogliamo essere ottimisti e immaginare che questo progetto superi l'esame del VIA e possa essere realizzato; a quel punto ci troveremmo che il treno nostro non passa più da Chivasso, ma da Ivrea va direttamente verso Torino. Però rimane il problema della rottura di carico... vorrebbe dire che dobbiamo fare la rottura di carico ad Ivrea, quindi la lunetta di Chivasso non risolve per nulla la questione che si è venuta a porre adesso con Porta Susa.
Lunetta di Chivasso... anche questa, tutta interessante da studiare, perché il tracciato è stato completamente modificato e per convincere i chivassesi ad accettarla, pare sia stato introdotto il concetto del "doppio baffo", cioè oltre al baffo che consentirebbe di evitare Chivasso, viene innestato su questo baffo un altro baffo che consentirebbe ai locomotori che collegano Ivrea a Torino di passare attraverso Chivasso. Questo consentirebbe di tagliare tutta la lunetta cosiddetta "est"; ecco perché Chivasso adesso è favorevole, perché questo libererebbe un'enorme area anche per fini edificabili e quindi spazi per la città di Chivasso.
Naturalmente tutte queste opere hanno fatto lievitare i costi di questa lunetta di Chivasso e anche il finanziamento previsto che doveva servire sia per la lunetta di Chivasso, sia per intervenire sulla tratta Aosta/Ivrea che necessita di significativi interventi per velocizzare il percorso, rischierebbe di vedere erosa una quota significativa di questa cosa. Non immagino poi cosa potrebbe accadere a questi soldi, nel caso venisse ancora una volta bocciata al VIA l'ipotesi della lunetta di Chivasso, cioè di questo baffo e controbaffo, perché pare sia stato localizzato in un'area alluvionale e, con i tempi che corrono, voi capite che la situazione è estremamente delicata! Si potrebbe dire che è una cosa che succede adesso, l'Assessore dirà: è da giugno che mando lettere, da aprile, da marzo; ma due anni fa fu segnalato il rischio che il locomotore Diesel poteva incontrare delle difficoltà a transitare a Porta Susa e... perché punto l'attenzione sui due anni? Perché due anni sono la tempistica media - audizione registrata, voce dell'Assessore - per acquisire un treno. Quindi se due anni fa sapevamo che il locomotore Diesel era a rischio di non poter essere utilizzato, sarebbe valsa la pena di attivare tutte le procedure per acquisire un locomotore bimodale Diesel elettrico: Bombardier, per fare un esempio, ma mi pare ce ne sia anche un altro in commercio. E che questa eventualità fosse non scontata, lo dimostra il fatto che l'Amministrazione precedente aveva ipotizzato di restituire a Trenitalia i nuovi treni acquisiti in cambio della possibilità di avere il Bombardier, che costa più caro del Minuetto, quindi qualcuno l'aveva prevista questa eventualità se aveva ipotizzato questo scambio.
Arriviamo ad oggi con il rischio che non solo non avremo diminuito neanche di dieci minuti il percorso fra Torino e Aosta, ma vedremo peggiorare gravemente la qualità di questo viaggio rendendolo ancora più rocambolesco, con il rischio che ancora altra utenza abbandoni l'utilizzo della ferrovia, giustificandolo con il fatto che nessun cittadino utilizza questo strumento. È un po' improbabile chiedere ai cittadini ogni giorno di fare questo percorso.
Presidente - La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.
Morelli (ALPE) - Merci M. le Président.
Pour ce qui est de la question fermeture de la gare de Porta Susa aux locomoteurs Diesel, je crois que le collègue Donzel a déjà illustré de manière très précise - même technique - le problème. D'après les nouvelles des derniers jours les Minuetto et les vieux D445 en provenance de notre Région, n'auront plus accès à la gare de Porta Susa, non seulement ils ne pourront pas transiter, mais ils ne pourront plus s'arrêter: ceci, à cause de la pollution provoquée par les hydrocarbures, par les micropoussières cancérogènes que les installations pour la ventilation n'arrivent pas à porter à un niveau tolérable. Il parait que le monoxyde de carbone qui a été relevé à l'intérieur de la gare est quatre fois supérieur aux valeurs enregistrées à la surface, donc en pleine circulation de la ville. Donc, est-ce que vous confirmez, Assesseur, l'interdiction des locomoteurs Diesel à la gare de Porta Susa à partir du 12 décembre et quelles seront les retombées pour les passagers valdôtains et quelles les solutions envisagées.
Pour ce qui est de la deuxième question, je crois qu'il serait fondamental pour le groupe de l'ALPE, mais je pense aussi pour les journalistes, qui très souvent prennent en considération les initiatives pour acquérir des informations directes et claires, qu'il serait surtout fondamental pour les valdôtains de comprendre quel est le point de la situation quant à l'évolution du service de transport ferroviaire dans notre région, car on a toujours davantage la sensation qu'il n'y ait pas de certitude sur la réelle volonté politique: d'abord, d'investir sur la voie ferrée de ce Gouvernement et, ensuite, à travers quel projet, quel financement, dans quel délai, avec quel temps de réalisation pense-t-on intervenir sur la voie ferrée qui nous concerne. Je crois que la confusion règne en souveraine et que la seule certitude malheureusement est constituée par la mauvaise qualité du service.
A ce cadre qui est déjà très complexe et suffisamment flou, viennent s'ajouter les dernières nouvelles concernant l'exhumation d'un projet que l'on croyait mis de côté: la ligne Aoste/Martigny. Alors on se demande où et comment se situe ce projet dans l'ensemble de l'aménagement ferroviaire valdôtain. S'agit-il d'une provocation, d'un rêve, ou d'une réalisation que l'on croit possible, objet d'une programmation qui ira conditionner - et de quelle manière - le futur du transport par train en Vallée d'Aoste?
Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Grazie Presidente.
Le due interpellanze sono attuali, assolutamente interessanti e correttamente da dibattere in Consiglio regionale. Solo una premessa rispetto a quello che dice il collega Donzel: non c'è nessuna furbizia e nessuna azione di voler depotenziare il Consiglio regionale, semplicemente la correttezza di rispondere ad una richiesta che è giunta da Federconsumatori e dall'associazione dei pendolari della Valle d'Aosta. Io rispondo a questi; poi, se questa cosa disturba il gruppo PD o il gruppo ALPE, io questo non so dirlo, io rispondo, e credo che lei abbia delle prossimità importanti con la Federconsumatori, quindi semplicemente una correttezza istituzionale.
Volendo cercare di dare un ordine e di rispondere alle due interpellanze che fra di loro hanno una parte che si sovrappone e una parte no, il Consigliere Donzel fa bene a partire dal 2008; giustamente voi ringraziate dei vostri collaboratori su riunioni che possono avere il significato che hanno, ma normalmente la pubblica amministrazione parla per atti e, proprio all'inizio del mio mandato del 2008 - quindi non andiamo a vedere cosa ha fatto la precedente legislatura -, c'è una lettera che è stata mandata dagli uffici, dove si chiedono formalmente possibili limitazioni circa la tipologia di materiale rotabile, con eventuale indicazione dei requisiti e delle dotazioni di sicurezza necessarie per transitare nel passante, direi in modo molto tempestivo.
L'Amministrazione deve prendere atto delle risposte, quando ci sono - poi vedremo che non sempre ci sono - e, rispetto a questa richiesta, c'è una lettera di RFI del 16 settembre 2008, che trasmette un documento elaborato da Italfer per conto di Trenitalia, in cui si dichiara formalmente che non ci saranno limitazioni. Leggo: "Il percorso sotterraneo potrà essere utilizzato anche da treni a trazione termica, come emerge dall'analisi della circolabilità dei locomotori Diesel in galleria, in base alle emissioni dei gas combusti, condotti da Italfer su richiesta di Trenitalia". Questo è agli atti; poi, se volete, vi do la fotocopia con tanto di protocollo. Voi capite che due anni fa non c'era motivo di non credere a delle documentazioni, poi oggi vedremo cosa accadrà, ma - rispetto all'attività da fare - non credo che a questo Governo possa essere addebitato alcunché.
Non è che il mondo si ferma con queste lettere; noi periodicamente abbiamo delle riunioni tecniche che vengono effettuate dai miei dirigenti e dai responsabili di RFI e di Trenitalia e, rispetto a questo tema, non è mai emerso alcun tipo di problema. Siamo ovviamente come voi al corrente - non tanto perché ce lo comunicano, ma perché leggiamo i giornali - che vi è stato un episodio, un anno fa, in cui l'impianto antincendio ha creato un problema, in quanto ha rilevato dei fumi e ha bagnato purtroppo i pendolari. Rispetto a questo è stato detto che è un inconveniente, e questo inconveniente, a distanza di un anno, all'inizio dell'estate, si è riproposto. Rispetto a questa vicenda subito, anche con l'intervento dei dirigenti dell'Amministrazione regionale del dipartimento, il 5 agosto abbiamo scritto - perché lì c'è sempre il rimbalzo delle competenze: non si sa mai se è Trenitalia, se è RFI - a Trenitalia e a RFI chiedendo conferma di quanto ci avevano scritto nel 2008, dicendo: non ci avete comunicato nulla, né come aggiornamento alle lettere precedenti, né nelle riunioni. Per ricordare le riunioni del 2010: 4 marzo 2010, 3 giugno 2010 e, altro tavolo di lavoro, 7 luglio 2010... quindi un'attività costante. Non ci avete detto niente, scrive l'ing. Trevisan alle società, quindi secondo noi rimangono confermate le affermazioni e le comunicazioni fatte nel 2008.
L'ing. Trevisan non riceve alcuna risposta - probabilmente non vogliono rispondere ai dirigenti -; il 4 ottobre, due mesi dopo, scrivo anch'io, richiamo tutto quello che ha scritto l'ing. Trevisan e concludo (cito): "All'interno del quadro sopraesposto, con particolare riferimento agli esiti della riunione convocata dalla Regione Piemonte in data 11 agosto 2010 e all'incontro del 5 settembre 2010 - anche qui faccio una nota, Donzel, non abbiamo bisogno di Re Magi, abbiamo un contatto continuo e istituzionale con la Regione Piemonte per quel che è dei problemi, dopodiché ci sono degli incontri su tavoli politici, ma c'è un'attività continua con dei tavoli tecnici dove ci sono dei verbali e le lascio anche i verbali -, nonché a quanto riportato sull'argomento da parte dei mass media, quest'Amministrazione non può che essere estremamente preoccupata per i possibili scenari futuri e per le paventate nefaste ripercussioni che sembra potrebbero verificarsi a danno del servizio ferroviario locale. Come rappresentante della comunità valdostana, in particolare degli utenti ferroviari, nel ricordare gli ingenti investimenti in corso finalizzati a ridurre i tempi di percorrenza per migliorare l'accessibilità del territorio valdostano, chiedo di essere nuovamente rassicurato in merito o, qualora gli ipotetici futuri scenari tendessero a discostarsi da quanto è sempre stato affermato da codeste spettabili società del gruppo Ferrovie dello Stato, di essere prontamente informato sull'evoluzione della questione, soprattutto per quanto attiene alle diverse ipotesi di soluzione che si spera siano già in corso di studio".
Rispetto a questa attività che credo non possa essere messa in discussione, nessuno ci ha risposto; ecco perché siamo fortemente critici nei confronti di Trenitalia e RFI: perché se questo è il modo di trattare un'Amministrazione regionale, credo che ci siano molti dubbi su come una società che deve assolvere delle funzioni del servizio pubblico interloquisce con l'Amministrazione regionale. È vero che oggi il contratto di servizio è sottoscritto fra ministero e Trenitalia, quindi non abbiamo le leve economiche, ma rispetto a questo tema c'è veramente un'attenzione, un rispetto delle istituzioni dell'Amministrazione regionale che è veramente scarso, per non dire scandaloso: nessuno ci ha risposto e nessuno ci ha informato!
A me va bene che arrivino i soliti bene informati dicendo: ci sarà la rottura di carico a Ivrea, ci sarà la rottura di carico a Chivasso. Rispetto a questo tema - faccio un inciso - ognuno ha una sua idea; io parlo con i riferimenti dei pendolari del tratto Aosta/Torino. Ricordo che a volte incontriamo delle persone che con la Valle d'Aosta non c'entrano nulla e che hanno obiettivi diversi rispetto ai nostri, perché se la rottura di carico avviene ad Ivrea, è verosimile che quando i nostri pendolari arrivano ad Ivrea, si trovano in caso di sovraffollamento tutti gli scomparti occupati, quindi scendono ad Ivrea e poi se ne stanno in piedi fino a Torino, mentre se la rottura di carico avviene a Chivasso, abbiamo una prosecuzione e a Chivasso c'è un nodo che ha un'importanza diversa e delle soluzioni anche diverse. Poi il tratto Chivasso/Torino è più breve e anche il disagio diventa più contenuto, quindi anche le letture fra i comitati dei pendolari... ma perdonatemi, noi facciamo gli interessi dei pendolari della Valle d'Aosta, non dei pendolari di Torino, di Ivrea o di Chivasso.
Ad oggi io non ho alcuna certezza, nessuno mi ha comunicato quello che voi date per acquisito, che potrei dare anch'io come probabile, ma ad oggi nessuna comunicazione ci è stata formulata sul fatto che vi è un divieto, o di transito, o comunque di fermata nella stazione di Porta Susa. Ho esattamente le informazioni che avete voi, ovvero gli articoli di giornale... anche questo ritengo sia scandaloso. L'unica cosa che ha prodotto questa polemica è aver ricevuto ieri l'altro una telefonata del responsabile di Trenitalia della Valle d'Aosta che mi ha chiesto per i prossimi giorni un incontro, dove vorrà rappresentarmi, ma di documentazione non ne abbiamo!
Rispetto a quello che lei mi dice, Donzel, è un dato che non ha chiesto nell'interpellanza, ma lo dico a voce: non si lasci ingannare dalle favole sui treni bimodali, perché ad oggi di treni bimodali omologati per circolare sulle ferrovie italiane non ne esistono! Anche lì, chi le parla dovrebbe prendersi la briga di essere più documentato... io ho visto anche un comunicato degli utenti di Torino che parla dei bimodali... ma sanno di cosa parlano? Ad oggi, intanto, di bimodali non ne esistono, ma poi non sono omologati, quindi il percorso di omologazione è molto lungo; anche noi abbiamo tutti i difetti di questo mondo, ma riteniamo di essere persone serie. Siamo quindi andati a vedere il fornitore della Meran/Malles, che è una società svizzera, la Stadler - tutti i treni che girano sulla Meran/Malles sono della Stadler - e ci hanno detto che ad oggi non hanno in produzione treni bimodali, hanno delle progettazioni, perché i treni non è che vengono fatti e poi messi in magazzino. Quindi i tempi che le ho detto ieri sono di due anni per i treni omologati, cioè se vado con un ordine di un mezzo che oggi già esiste sarà di 18-24 mesi, ma se vado a chiedere un treno che oggi non esiste, lei capirà che i percorsi sono molto più lunghi e i due anni non sono sufficienti, ammesso che sia come due anni fa, quando mi hanno detto che non c'erano problemi.
Sperando di aver dato le risposte del caso, ritorno ad altri argomenti attinenti gli interventi e gli investimenti da fare. Senza volerla fare lunga, abbiamo sottoscritto in sequenza nel 2004, 2006 e 2008 tre APQ con lo Stato; l'ultimo, un APQ - forse unico in Italia - interregionale, in cui abbiamo sottoscritto, noi, con la Regione Piemonte... e rispetto a questo argomento c'erano tantissimi progetti, non vorrei dire il "libro dei sogni", ma sono tutti progetti che attengono al miglioramento della nostra linea. Quindi oltre alla lunetta di Chivasso, che io convengo sia un'opera interessante, perché le faccio vedere tutte le critiche di alcuni pendolari, che magari non fanno riferimento alle associazioni, e mi dicono che a Chivasso, oltre ad esserci un problema per la fermata di per sé, il rallentamento, la fermata, la ripartenza a velocità ridotta per acquisire velocità - e quindi porta, immaginiamo, dieci minuti di ritardo -, è anche un buco nero... perché? Perché quanto tu arrivi nella stazione di Chivasso, essendo un treno locale, quando devi ripartire devi dare la precedenza a quelli che fanno Torino/Milano, a tutti gli altri treni che sono arrivati prima, e tutti i ritardi che all'interno della stazione vengono accumulati provocano delle fermate esasperate al nostro treno che, dal punto di vista delle priorità, è l'ultimo, essendo un treno che ha un'importanza minore rispetto ai treni della Torino/Milano. Evitare la stazione di Chivasso, quindi, al di là della perdita di tempo, evita di infilarsi in un caos molto importante. Qualcuno dice: ma coloro che da Aosta o da Ivrea vanno a Milano, se scendono a Chivasso hanno la coincidenza; in realtà è un falso problema, perché l'alta velocità a Chivasso non si ferma, mentre se prosegui fino a Torino, lì hai l'alta velocità Torino/Milano. Oggi la lunetta di Chivasso è stata progettata ed è, in Regione Piemonte, alla procedura del VIA che ha richiesto ulteriori 60 giorni di supplemento di istruttoria per dare degli ulteriori chiarimenti.
Il terzo APQ, quello del 2008, è quello più interessante, ma lì c'è anche la progettazione dell'elettrificazione della Ivrea/Aosta, della quale ad oggi c'è un progetto preliminare che è stato consegnato al ministero per valutare se è assoggettabile a VIA. Anche lì nessuno dorme, si sta facendo un lavoro costante. Rispetto alle necessità, già in quell'APQ erano state indicate e, nell'ambito di questo APQ, sono state anche indicate le attività progettuali quali il raddoppio della Chivasso/Ivrea/Aosta. Ovviamente sono operazioni che non sono così irrilevanti dal punto di vista economico. Io le lascio, collega Morelli, tutta l'attività, ma rispetto a questo ragionamento nell'APQ interregionale c'erano questi interventi di minima che in parte sono già stati effettuati (il ponte sul Chiusella, la progettazione per l'elettrificazione), quindi c'è un'azione costante; purtroppo sono attività che esulano dalle nostre competenze.
Qualcuno mi aveva chiesto, alcune interrogazioni fa, la sicurezza, forse la collega Fontana, e all'interno di quell'APQ c'è il ridisegno... dopodiché, oltre agli APQ, collega Morelli, abbiamo il PAR FAS 2007-2013 di cui abbiamo parlato. Allora, nel PAR FAS approvato il 13 novembre 2008 dal Consiglio regionale, abbiamo l'ottimizzazione della geometria del binario ed adeguamento delle curve, completamento del nodo di interscambio presso la stazione di Pont-Saint-Martin, completamento del nodo di interscambio presso la stazione di Verrès, completamento del nodo di interscambio presso la stazione di Châtillon. Poi abbiamo la parte Aosta/Pré-Saint-Didier dove abbiamo il potenziamento delle stazioni di Morgex e Pré-Saint-Didier quali nodi di interscambio modale, l'eliminazione dei passaggi a livello, e voi mi dite: il passaggio a livello è una stupidaggine... ma non è vero! Il passaggio a livello è foriero di enormi problemi.
Presidente - ...voglia concludere, Assessore Marguerettaz...
...concludo, Presidente, con la terza risposta, le dichiarazioni del Presidente.
Ovviamente sull'Aosta/Martigny e sui collegamenti internazionali abbiamo questo dossier, dove stiamo facendo un'azione importante. Rispetto all'altra azione, che è un dossier parallelo, non è che con questo abbiamo bloccato l'attività di presidio sulla strada classica, su questa c'è la possibilità di avere una linea che è concepita con l'alta velocità. Ovviamente non darà un servizio alle piccole fermate valdostane e piemontesi, ma è concepito con un concetto di alta velocità che potrà avere dei riverberi positivi anche per il collegamento ordinario; questo però potrà essere effettuato solo con degli ingenti finanziamenti a livello statale. Abbiamo avuto qualche riscontro positivo, nel senso che nell'ambito della programmazione statale hanno inserito quest'opera e abbiamo anche l'atteggiamento degli svizzeri che è un atteggiamento più possibilista e fattivo rispetto alla situazione precedente.
Si dà atto che dalle ore 11,07 alle ore 11,19 assume la presidenza il Vicepresidente André Lanièce.
Presidente - Lei è tre minuti e otto secondi fuori tempo.
La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, la ringrazio Assessore, ma vede, l'aspirazione è sempre quella di non vedere ridotta la politica ad un mero atto burocratico, cioè all'aver detto di aver scritto tante lettere.
Intanto non accetto che si metta in contrapposizione che lei diventi il campione dei pendolari valdostani, come se qualcuno difendesse gli interessi piemontesi, tutt'altro. Gli incontri con i piemontesi sono utili, perché le azioni che fanno loro spesso danneggiano alcune iniziative che intraprendiamo noi come Regione, ma se non ci parliamo, se mandiamo solo lettere ai vari dirigenti e non facciamo incontri... noi, invece, vogliamo promuovere un incontro con l'utenza perché sappiamo che ci sono degli utenti in Piemonte, soprattutto quelli di Ivrea, che stanno facendo azioni che sono di contrasto alle idee che abbiamo per migliorare la linea.
Solo una precisazione tecnica rispetto alla questione del "baffo" e del fatto che a Chivasso diamo sempre la precedenza agli altri treni, ho verificato che anche con il baffo non è che i nostri treni arrivano ed entrano nella linea, ma dovranno rallentare e far passare i treni ad alta velocità. Anche su queste cose bisogna avere informazioni puntuali prima di tutto. Altro problema: ad Ivrea, quand'anche si debba procedere con la questione della lunetta, se dovesse permanere... e la invito a verificare... io non ho detto che i nostri treni Diesel non possono più passare a Porta Susa, ho parlato di eventuale divieto di transito, non sono al corrente di nulla e l'ho correttamente esplicitato, ma è una preoccupazione anche per il futuro. Noi dobbiamo garantirci di non essere sempre messi in una condizione di rischio, quindi solo una qualità della nostra linea ci preoccupa.
Sono poi anch'io un campione della valdostanità: le avevo detto che sulla questione della lunetta che diventa un doppio baffo i costi sono lievitati, i 40.000.000 ottenuti per il finanziamento in parte dell'opera, in parte dovevano servire a migliorare la linea della Valle d'Aosta; le riconosco, sulla questione dei passaggi a livello, che tutti gli utenti piemontesi dicono che ha fatto molto di più la Valle d'Aosta che non il Piemonte, quindi non è che non ci siamo informati bene prima, non stiamo qui a fare demagogia, ma le faccio notare che a me risulta che stia lievitando il costo di quell'opera. Questo lei dovrebbe saperlo, dovrebbe aver fatto un incontro con il Ministro Matteoli, il livornese dell'MSI, non lo so...
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
...però lei lo avrebbe dovuto fare invece, perché rischia che la lunetta succhi 37.000.000 di euro e per la Valle d'Aosta non ce ne sono più! Anche questa cosa non è un passaggio banale, non è facile farsi campioni della Valle d'Aosta e dire: gli altri sono amici dei piemontesi, perché non è così!
Ci stiamo informando, e siamo anche preoccupati rispetto al fatto che una parte di investimenti che dovevano venire in Valle d'Aosta vanno tutti su Chivasso, per rimuovere quella linea ferroviaria che verrebbe tolta per fare il doppio baffo dall'altra parte, quindi per dare un vantaggio esclusivo di un finanziamento che doveva avvantaggiare i valdostani, ma che alla fine, dovesse verificarsi questa cosa, noi, lunetta o non lunetta, abbiamo ancora l'aggravamento di fare la rottura di carico, non - come dice lei giustamente - a Chivasso, ma rischiamo di averla ad Ivrea... ad Ivrea la stazione non è attrezzata, bisogna potenziarla, aggiungere binari... è un disastro! Forse è il caso che non ci limitiamo a mandare lettere tramite dirigenti, che hanno operato burocraticamente in modo corretto; si sta verificando una situazione che è paradossale, in cui forse ci vuole uno scatto maggiore: questa è la sensazione che abbiamo noi.
Presidente - La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.
Morelli (ALPE) - Merci M. le Président.
Devo dire, Assessore, che apprezzo la passione che mette nelle risposte su questo argomento, però mi viene da dire anche che chi è causa del suo male pianga sé stesso, anche se in questo caso, in realtà, a pagare il conto delle mancanze di investimento da parte della Regione sono solo i viaggiatori! Probabilmente la Regione non è un interlocutore sufficientemente pesante, è perché probabilmente non ha investito e non investe abbastanza.
Cito due dati che rendono l'idea di come negli ultimi anni gli investimenti siano andati calando vertiginosamente: 1996, contratto di servizio fra Regione e Ferrovie dello Stato, annui 5.500.000.000 di lire; 2009, accordo di programma Regione-Trenitalia, 380.000 euro... credo che questi due dati si commentino da soli. Nel frattempo è stata elettrificata la linea Chivasso/Ivrea, ma non la linea Ivrea/Aosta. Ci dice che c'è un progetto preliminare, che sappiamo quanto tempo prende prima di diventare una realizzazione concreta. Il bilancio stesso che andiamo ad esaminare nella prossima seduta mi pare che sia chiarissimo: nell'area omogenea trasporti su rotaia, per il 2011 sono previsti 1.592.000 euro, 44 percento in meno rispetto all'anno precedente. Nella pagina di fianco c'è l'area omogenea sul trasporto aereo, che passa da 7.900.000 a 11.040.000, il 40 percento in più. Mi pare che ci sia un discorso di priorità e di certo la Ferrovia non è una priorità di questo Governo regionale, lo è solo per le migliaia di cittadini che circolano nonostante tutto nella Valle centrale sul treno, che potrebbe - se funzionasse - essere la vera risposta alla mobilità in quella zona.
Riguardo all'incontro di ieri di cui viene riportato il resoconto su La Stampa di oggi, è comprensibile che il rappresentante dell'associazione degli utenti ferroviari abbia abbandonato la riunione. La chiusura della stazione di Porta Susa era una chiusura annunciata, era un segreto di Pulcinella che forse lei non voleva vedere, ma tutti ne parlavano da anni. Probabilmente limitarsi a mandare delle lettere non è sufficiente. Le sue sfuriate la rendono simpatico e vicino ai viaggiatori, ma non risolvono il problema. Quanto poi all'Aosta/Martigny ci sembra che la sua risposta abbia molto ridimensionato il quadro, rimettendo la realizzazione di questo progetto a tempi e modi che mi pare siano ancora molto lontani.