Objet du Conseil n. 106 du 21 mai 1964 - Verbale
OGGETTO N. 106/64 - (VARIA) RICHIESTA DI CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE, IN SEDUTA STRAORDINARIA, PER LA QUESTIONE ENEL (Richiesta del Consigliere Signor Dujany Dr. Cesare).
Il Consigliere DUJANY dopo aver ricordato che nell'adunanza consiliare del 15 aprile 1964, in accoglimento della richiesta fatta dalla minoranza nella precedente adunanza del 7-8 aprile, si era concordato di convocare il Consiglio Regionale, in seduta straordinaria, per discutere della questione ENEL, entro quaranta giorni a partire dalla data del 15 aprile stesso, - chiede al Presidente, Marcoz, se la Giunta e la Presidenza del Consiglio si sentano in grado di tener fede, entro il 25 maggio, all'impegno assunto.
Rileva che la minoranza era stata chiara e comprensiva nella richiesta fatta, lasciando alla Giunta il margine di tempo necessario per lo studio del problema.
Il Presidente, MARCOZ, risponde che, nel senso materiale del rispetto dei termini, la maggioranza è senz'altro in grado di tener fede al predetto impegno.
Rileva, però, che la convocazione del Consiglio, in seduta straordinaria, per la discussione del problema di cui si tratta era stata posta in relazione ai lavori dell'apposita Commissione consiliare di studio, voluta anche dalla minoranza e che avrebbe dovuto affrontare, in via preliminare, il problema, in modo che il Consiglio potesse poi discutere in base ad alcuni elementi orientativi.
Informa che detta Commissione, nonostante le difficoltà incontrate nel fissare una data che conciliasse i molti impegni dei singoli membri, è stata riunita in una prima seduta, durante la quale è stato fatto un utile lavoro di sbozzamento dell'intricato problema.
Osserva che, tra le varie finalità per le quali era stata chiesta la convocazione del Consiglio in adunanza straordinaria, vi era anche l'opportunità che in detta riunione si potesse addivenire all'esame degli eventuali provvedimenti da adottare e per i quali è necessaria premessa il lavoro della citata Commissione.
Considerato, pertanto, che la questione è stata affrontata in modo serio, invita la minoranza a non voler formalizzarsi sul rispetto materiale del termine concordato che, a suo avviso, non dovrebbe essere considerato perentorio, per dar modo di procedere nella necessaria, preventiva preparazione.
Si dichiara, comunque, disposto ad indire la convocazione del Consiglio in qualunque giorno della settimana, se questa fosse la volontà irrevocabile della minoranza.
Il Consigliere TORRIONE dichiara di ritenere che i lavori della Commissione cui ha fatto cenno il Presidente abbiano uno scopo diverso da quello che dovrebbe avere la richiesta adunanza consiliare straordinaria.
Fa presente che, di fronte agli attacchi massicci dei giornali Le Peuple Valdôtain, su cui si parla di "comportamento antivaldostano dei Consiglieri democristiani" e del giornale Le Travail, su cui si parla di "scandaloso comportamento dei Consiglieri della Democrazia Cristiana", è necessario porre in chiaro, in seduta pubblica, non nel chiuso della sala di riunione delle Commissioni consiliari, a quali gruppi politici siano da attribuire i sopradefiniti comportamenti.
Osserva che una cosa sono i rapporti amichevoli, basati su di un senso di rispetto e di stima reciproca, che possono essere intessuti nell'aula delle adunanze consiliari, ed altra cosa sono gli attacchi violenti e massicci che vengono condotti alle spalle, al di fuori dell'aula, falsando la verità e nell'intento di creare un moto popolare di disapprovazione verso i Consiglieri della Democrazia Cristiana, i quali, per un dovere verso gli elettori, non possono assistere inerti ad una simile alterazione della verità.
Facendo appello alla serietà e al prestigio del Consiglio, della sua Presidenza e della Giunta Regionale, insiste quindi affinché, nei termini concordati, sia indetta l'adunanza consiliare straordinaria, allo scopo anche di accertare le responsabilità, di fronte alla non auspicata sentenza della Corte Costituzionale in materia di diritti della Regione sulle acque pubbliche, sentenza che non è altro che una conseguenza della legge istitutiva dell'ENEL, votata dai Parlamentari valdostani e chiaramente lesiva degli interessi della Valle d'Aosta.
Il Consigliere PEDRINI, riallacciandosi a quanto rilevato dal Consigliere Torrione in merito al travisamento della verità, deplora che, in manifesti murali di larga diffusione, accomunando i liberali con i democristiani, si sia alterata l'espressione di voto dei liberali stessi, i quali, hanno votato in favore del provvedimento consiliare cui si riferisce detto manifesto, come possono ben testimoniare l'Assessore Balestri ed il verbale dell'adunanza consiliare.
Dichiara che il redattore del manifesto di cui si tratta "è pubblicamente un bugiardo".
Chiede che la verità sia rispettata almeno per quanto riguarda l'espressione dei voti nell'aula del Consiglio Regionale.
Esprime il desiderio che la sua deplorazione sia posta a verbale, affinché possa essere ripresa ed additata all'opinione pubblica.
Il Presidente della Giunta, CAVERI, manifesta stupore di fronte alla richiesta testé formulata dal Consigliere Dujany in merito alla convocazione del Consiglio in seduta straordinaria.
Rileva che, in sede di riunione della citata Commissione consiliare, dopo lungo esame del problema, in relazione ad una proposta dell'On.le Renato Chabod e ad una seconda proposta formulata dal Presidente della Giunta, la maggioranza era del parere che si potesse chiudere la discussione in sede di Commissione consiliare e portare la questione in sede di Consiglio Regionale, mentre il Consigliere Dujany chiese, invece, che fosse fissata una nuova riunione della Commissione consiliare.
Aggiunge di essere stato, personalmente, contrario alla predetta richiesta, sulla quale gli pare che tutti i Consiglieri della minoranza fossero d'accordo e che alla fine venne accolta.
Fa presente che di questo fatto non può essere a conoscenza il Consigliere Pedrini, per avere il medesimo, in precedenza, abbandonato la sala di riunione della Commissione consiliare.
Di fronte ad un simile comportamento contradditorio, si chiede se siano ancora profittevoli le riunioni delle Commissioni consiliari, dal momento che, da parte della minoranza, non si tiene alcun conto degli accordi presi in tali riunioni.
Il Consigliere PEDRINI, ravvisando nelle parole del Presidente Caveri un appunto al suo comportamento, precisa di essersi assentato dalla sala di riunione della Commissione un'ora e mezza prima del termine della riunione, ma che, d'altra parte, dovette attendere altrettanto tempo, rispetto all'ora stabilita, prima che la riunione potesse avere inizio.
Il Consigliere DUJANY riconosce che quanto dichiarato dal Presidente della Giunta corrisponde alla verità.
Osserva, però, che il Presidente della Giunta ha messo l'accento su di un solo aspetto del problema - quello relativo alle proposte per superare l'attuale incresciosa situazione -, tralasciando di parlare della prima parte del problema stesso, che ha portato a quelle tali accuse verso i Consiglieri democristiani cui ha fatto cenno il Consigliere Torrione.
Deplora, pertanto, che si sia tardato più di un mese, dalla data del 15 aprile, per riunire la Commissione consiliare e che non siano ancora stati distribuiti gli atti riguardanti tutta la questione (verbali delle adunanze consiliari, atti parlamentari, copia della corrispondenza intercorsa tra Organi della Regione, Parlamentari e Organi Governativi) richiesti nella riunione della Commissione.
Fa presente che, per discutere della questione con conoscenza di causa, è necessario essere in possesso di tutti questi documenti, la cui mancanza ha provocato appunto la richiesta di una seconda riunione della Commissione.
Afferma che detti documenti si trovano tutti giacenti presso gli Uffici della Regione e che basterebbe un ordine ai funzionari competenti perché vengano trasmessi, ordine che, però, non si vuole dare.
Il Consigliere TORRIONE conferma che il problema di cui si discute deve essere considerato sotto il seguente duplice aspetto:
1°) provvedimenti da adottare per ovviare alle dannose conseguenze della legge istitutiva dell'ENEL -, votata dai Parlamentari valdostani senza presentazione di emendamento alcuno, - chiaramente lesiva degli interessi della Regione in materia di diritti sulle acque pubbliche.
2°) accertamento delle responsabilità relative alla situazione venutasi a creare, in conseguenza della citata legge.
Dichiara che nel primo caso, il gruppo consiliare democristiano si associa alla maggioranza nella ricerca delle soluzioni possibili per ovviare a questo stato di fatto e che nel secondo caso il gruppo stesso non può e non vuole prescindere, di fronte ad una massiccia attività di propaganda tendente a falsare la verità, dall'accertamento delle responsabilità in materia.
Esprime il parere che la Commissione di cui si tratta debba proseguire i suoi lavori, nella ricerca di eventuali possibili soluzioni positive del problema, indipendentemente da quelli che saranno i lavori del Consiglio Regionale.
Il Consigliere GERMANO, dopo aver criticato le espressioni usate negli interventi della minoranza, osserva che, in sede di Commissione, la minoranza stessa ebbe modo di esprimere i suoi pareri sulla questione nella più completa libertà e rispetto rileva quindi che nella riunione di detta Commissione si era insistito soprattutto sull'accertamento di una volontà politica nella questione.
Desume, dai precedenti interventi, che la volontà politica del gruppo consiliare democristiano sulla questione stessa sembra consistere nel rimettere sempre tutto in discussione, nell'opporre ostacoli ad ogni soluzione e nel non voler concludere nulla.
Ricorda che ben diversamente accade in Sicilia, dove è stato deciso di inviare a Roma una delegazione consiliare unitaria, per trattare con il Governo l'attuazione dello Statuto della Regione.
Esprime, pertanto, il parere che ci si debba attenere, nei lavori, all'ordine del giorno dell'adunanza, aggiungendo che, se la minoranza insiste par la convocazione del Consiglio per il 25 maggio, come è nel suo diritto, per discutere sull'argomento in oggetto, si convochi pure il Consiglio per tale data e si rinvii a detta seduta la trattazione dell'argomento su cui si discute.
L'Assessore ANDRIONE ricorda che, in chiusura di seduta dell'adunanza consiliare del 15 aprile, si era concordato che, - per poter fare in sede di Consiglio una proficua analisi della situazione venutasi a creare in seguito alla nota sentenza della Corte Costituzionale in materia di acque pubbliche, - era necessario fare approfondire il problema, in, una o due riunioni, dall'apposita Commissione consiliare.
Rileva contraddizione nel comportamento della minoranza che, in sede di Consiglio, nella seduta del 15 aprile e in sede di Commissione consiliare ha concordato sulla necessità di un completo approfondimento degli aspetti del problema da parte della Commissione prima di discuterne in sede di Consiglio, chiedendo anche una seconda riunione della Commissione stessa, mentre ora chiede l'immediata convocazione straordinaria del Consiglio per la discussione del problema stesso.
Rileva che, se la minoranza intende sfruttare politicamente la situazione e riversare colpe sulla maggioranza, non ha che da presentare mozioni di deplorazione, sulle quali il Consiglio si esprimerà, ma non deve ricorrere ad una seduta straordinaria del Consiglio stesso che non ha ancora acquisito i necessari elementi per una proficua discussione dell'argomento.
Su domanda del Presidente della Giunta, CAVERI, il Consigliere DUJANY dichiara che, in sede di riunione della sopracitata Commissione, la minoranza ebbe a lamentarsi di non avere ancora ricevuto copia degli atti indispensabili per lo studio approfondito del problema da sottoporre all'esame del Consiglio Regionale. Riconosce, quindi, di avere fatto, in sede di riunione della Commissione, la richiesta di una seconda riunione della Commissione per il motivo di cui sopra.
Il Consiglio prende atto.
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