Objet du Conseil n. 22 du 23 mai 1966 - Verbale
OGGETTO N. 22/66 - APPROVAZIONE DI ORDINE DEL GIORNO PROPOSTO DAL CONSIGLIERE PROF. GIUSEPPE MONTESANO.
Il Consigliere MONTESANO dichiara quanto segue:
"Signori Consiglieri,
io prendo la parola non come uomo di Partito, ma come Consigliere regionale.
Questo Consiglio si riunisce oggi, 23 maggio, alla distanza esatta di due mesi dall'ultima seduta, tenuta il 23 marzo.
Tutti i Consiglieri regionali si aspettavano che il Consiglio fosse convocato entro la prima settimana del mese di aprile, come tassativamente prescritto dall'art. 20 dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta ("Il Consiglio è convocato dal suo Presidente in sessione ordinaria nella prima settimana di aprile e di ottobre di ogni anno...").
Questa grave violazione dello Statuto ha portato all'esautoramento del Consiglio; è una violazione che incide sulla legge costituzionale dello Stato, legge costituzionale che riguarda la Valle d'Aosta e che a nessuno, specie a chi è preposto a questo Consiglio, è lecito di violare.
In numero di 13 Consiglieri, abbiamo fatto richiesta di una sessione straordinaria del Consiglio, sempre ai sensi dello stesso articolo 20 dello Statuto speciale; anche questa sessione straordinaria non è stata tenuta per volontà espressa dell'Ufficio di Presidenza.
In seguito, il Consigliere anziano convocava il Consiglio per i giorni 17 e 18 maggio.
Tutti noi siamo stati attori passivi di una sequela di ingiurie, di fischi, di spintoni, di gomitate e qualche volta di pugni.
Abbiamo trovato le porte del Palazzo Regionale chiuse, sprangate e rafforzate con filo di ferro.
Abbiamo trovato, noi legittimi rappresentanti del Popolo valdostano, a qualunque Partito si appartenga, abbiamo trovato la casa nostra sprangata.
L'arbitrio che è stato compiuto quel giorno e nel giorno successivo va puntualizzato qui nel Consiglio Regionale, per la difesa legittima del nostro mandato, il quale si riassume in un dovere e in un diritto, diritto che scaturisce dall'assolvimento del dovere che ci ha conferito l'elettorato.
Non è compito della Giunta Regionale mantenere l'ordine pubblico, non è compito del Presidente della Giunta impedire lo svolgimento di una seduta del Consiglio Regionale.
Va ricordato che la Giunta Regionale è l'Organo esecutivo del Consiglio, la Giunta è l'Organo dipendente dal Consiglio.
Il Consiglio Regionale è l'Organo supremo, legislativo e deliberante, della Valle d'Aosta.
La Giunta può fare quello che il Consiglio le dà mandato di fare.
Questi soprusi hanno portato alla seduta di oggi, seduta per la cui convocazione è dovuto intervenire un Commissario.
A proposito del Commissario, io voglio puntualizzare che i nostri avversari politici hanno propagandato e propagandano le nuove elezioni.
Ora, tutti sanno che per fare nuove elezioni devono essere nominati in Valle d'Aosta tre Commissari Governativi, non più con il semplice compito di fare svolgere una seduta del Consiglio, ma per amministrare la Regione, anche se per l'ordinaria amministrazione.
Ma quelli che ci accusano oggi che in Valle d'Aosta è stato inviato un Commissario, anche se limitatamente al tempo necessario per svolgere una sessione di Consiglio, non dicono ai loro elettori che essi sollecitano la nomina di tre Commissari per fare amministrare la Valle d'Aosta!
Gli elettori non hanno colpa, né hanno colpa gli iscritti ai Partiti nostri avversari, perché gli iscritti credono, in buona fede, alle parole dei loro dirigenti.
Ebbene, queste parole sono il risultato di un delirio visionario che io imputo all'Avv. Caveri, di una malafede e di una violenza che io imputo all'Avv. Caveri e al Consigliere Germano.
Nessuno può farsi arbitro del Consiglio Regionale della Valle d'Aosta.
Aggiungo ancora che, se essi fossero stati certi che il Consiglio Regionale non avesse potuto esplicare le sue funzioni, sarebbe bastato che tutti i sedici Consiglieri regionali mancanti nella seduta odierna si fossero dimessi.
In tal caso, il Consiglio sarebbe diventato non funzionante se fosse stata vera la loro tesi; ciò che non è e lo vediamo oggi.
Perché sia detta una parola chiara alla popolazione della Valle d'Aosta, che è stata frastornata in questi ultimi giorni da manifesti, da comizi, da altoparlanti, dai quali si sono sentite le ingiurie più gravi contro dei Consiglieri -, io propongo a Voi, come Consigliere regionale, avulso da qualsiasi espressione di partito, a Voi Consiglieri regionali l'approvazione di un ordine del giorno, che mi permetto di leggere affinché possiate prenderne atto e, quindi, approvarlo:
"IL CONSIGLIO REGIONALE
riunito in adunanza straordinaria il 23 maggio 1966;
rilevato che il Vice Presidente Strazza non ha riunito l'Assemblea nella prima settimana di aprile in seduta ordinaria, come tassativamente è prescritto dall'art. 20 dello Statuto regionale della Valle d'Aosta;
rilevato che lo stesso non ha ottemperato alla convocazione della seduta straordinaria richiesta da 13 Consiglieri in data 28 marzo 1966, a norma dello stesso articolo 20 del Regolamento del Consiglio Regionale;
rilevato altresì che il Presidente della Giunta, Caveri, e la Giunta stessa, nei giorni 17 e 18 maggio 1966 hanno impedito, con la chiusura del Palazzo regionale e il picchettaggio delle porte, l'ingresso dei Consiglieri nella loro sede e di conseguenza lo svolgimento delle sedute consiliari straordinarie;
constatato che con tali atti di abuso lo stesso Consiglio Regionale è stato esautorato nella sua veste di Assemblea sovrana del Popolo Valdostano;
premesso che tale sovranità è al di sopra della Giunta Regionale, la quale rappresenta l'Organo esecutivo del Consiglio;
constatata la grave violazione dello Statuto e delle basi fondamentali dall'autonomia valdostana;
PROTESTA ENERGICAMENTE
contro l'operato del Vice Presidente del Consiglio, Strazza, e del Presidente della Giunta, Caveri;
RIAFFERMA FERMAMENTE
la sua sovranità di Organo legislativo deliberante della Valle d'Aosta e
DELIBERA
di portare a conoscenza del Popolo Valdostano il presente ordine del giorno a mezzo dei Sindaci, della Stampa e della radio-televisione".
Il Consigliere BERTHET dichiara che il Gruppo consiliare Democristiano concorda sulla proposta fatta dal Consigliere Montesano e prega il Presidente dell'Assemblea, Signorina Personnettaz, di voler mettere ai voti, per alzata di mano, l'ordine del giorno di cui si tratta.
Il Presidente dell'Assemblea, Sig.na PERSONNETTAZ, invita il Consiglio a votare, per alzata di mano, sulla proposta di approvazione dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Montesano.
Procedutosi alla votazione, il Presidente dell'Assemblea accerta e comunica che il Consiglio ad unanimità di voti favorevoli (Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: diciannove) ha approvato l'ordine del giorno sopra riportato proposto dal Consigliere Montesano.
Il Consiglio prende atto.
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Si dà atto che l'adunanza ha termine alle ore sedici.
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Letto, approvato e sottoscritto.
IL PRESIDENTE DELL'ASSEMBLEA
(Sig.na Arlina Personnettaz)
IL CONSIGLIERE ff. SEGRETARIO DEL CONSIGLIO
(Mappelli Angelo)
IL SEGRETARIO ROGANTE
(Brero Dr. Attilio)