Objet du Conseil n. 41 du 7 mars 1967 - Verbale
OGGETTO N. 41/67 - LEGGE REGIONALE RECANTE AUTORIZZAZIONE ALL'APPROVAZIONE DI SPESE PER L'ATTUAZIONE DI OPERE DI PUBBLICA UTILITÀ DI INTERESSE REGIONALE.
L'Assessore alle Finanze, BORDON, riferisce al Consiglio in merito al sottoriportato disegno di legge regionale recante autorizzazione all'approvazione di spese per l'attuazione di opere di pubblica utilità di interesse regionale, disegno di legge trasmesso in copia ai Signori Consiglieri, con apposita relazione, in data 23 febbraio 1967:
---
"Con precedenti provvedimenti della Giunta Regionale, in esecuzione di provvedimenti legislativi a suo tempo adottati dal Consiglio, sono state approvate e finanziate spese per opere di pubblica utilità di interesse regionale, per ultimazione delle quali occorre stanziare i necessari ulteriori fondi.
Si tratta delle seguenti opere pubbliche, il cui finanziamento sarà completato dalla Giunta Regionale ad avvenuta promulgazione della legge regionale di approvazione del bilancio preventivo della Regione per l'anno finanziario 1967:
PARCHEGGI IN AOSTA
Con legge regionale 11.11.1965 n. 14 è stata autorizzata la spesa di Lire 210.000.000 per l'acquisizione delle aree di terreno e per l'esecuzione dei lavori occorrenti per la realizzazione di due pubblici parcheggi, di interesse regionale, nelle seguenti zone di particolare interesse archeologico e turistico della Città di Aosta:
1°) zona della Cattedrale (compresa tra la Piazza Giovanni XXIII, la Via De Sales e la Via Lostan);
2°) zona delle Porte Pretoriane (compresa tra la piazza Plouves, la Via Festaz e la Piazza Porte Pretoriane).
In esecuzione della citata legge venne finanziata sul bilancio della Regione per l'anno 1965 la spesa di Lire 74.000.000 per la costruzione del parcheggio della zona della Cattedrale e il finanziamento delle ulteriori spese per i parcheggi di cui si tratta venne rinviato ad avvenuta approvazione del bilancio preventivo della Regione per l'anno 1966, bilancio sul quale è stata, però, finanziata la sola spesa di Lire 5.760.000 approvata con deliberazione di Giunta di impegno n. 691 in data 2.3.1966 per l'acquisto di un primo appezzamento di terreno nella zona delle Porte Pretoriane.
Con deliberazione di Giunta n. 3658 in data 17.11.1965 è stato approvato il progetto particolareggiato dei lavori di costruzione del parcheggio della zona della Cattedrale e l'appalto dei lavori stessi.
Con successiva deliberazione di Giunta n. 276 in data 28.1.1966 è stato approvato l'acquisto di un primo lotto di beni immobili (terreni e fabbricati) da occupare per la costruzione del precitato parcheggio, per un importo di spesa di £. 57.650.000 oltre alle spese di atto notarile di acquisto.
Si rende ora necessario di addivenire all'acquisto dei restanti beni immobili ancora occorrenti per la realizzazione del parcheggio della zona della Cattedrale, nonché all'acquisto di beni immobili da occupare per la realizzazione del parcheggio della zona delle Porte Pretoriane.
Occorre, pertanto, provvedere all'approvazione ed all'impegno dell'ulteriore spesa di Lire 150.000.000, quale secondo stanziamento di fondi per l'attuazione delle opere in questione, spesa da imputare sul bilancio di previsione della Regione per l'anno 1967 per Lire 135.000.000 al capitolo 324 e per £. 15.000.000 al capitolo 108.
FABBRICATO IN PIAZZA NARBONNE DI AOSTA
Con leggi regionali 27 giugno 1963 n. 18 (art. 2), 22 giugno 1964 n. 11 (art. 1, lettera a) e 11 maggio 1965 n. 12 è stata approvata ed impegnata la complessiva spesa di Lire 200.000.000 per il parziale finanziamento delle spese per la costruzione di un fabbricato in Piazza Narbonne, di Aosta, necessario per il completamento ed il funzionamento della Stazione per autolinee pubbliche nella Città di Aosta.
Si rende ora necessario provvedere all'approvazione ed all'impegno dell'ulteriore spesa di Lire 70.000.000 quale quarto stanziamento di fondi per l'ultimazione ed il completamento dell'opera in questione, spesa da imputare all'apposito capitolo 115 del bilancio per l'esercizio finanziario della Regione per l'anno 1967.
Si propone che il Consiglio Regionale autorizzi la Giunta a provvedere all'approvazione, all'impegno e alla liquidazione delle spese di cui sopra, all'acquisto delle necessarie aree di terreno, alla costituzione delle necessarie servitù passive ed all'esecuzione delle opere di pubblica utilità di cui si tratta.
È stato, all'uopo, predisposto l'allegato disegno di legge regionale, che viene sottoposto all'esame ed all'approvazione del Consiglio.
(Segue disegno di legge: (...Omissis...)
---
L'Assessore BORDON illustra brevemente il disegno di legge in esame, precisando che la spesa di Lire 150 milioni è destinata a finanziare i lavori di costruzione dei parcheggi regionali della zona della Cattedrale di Aosta e della zona delle Porte Pretoriane di Aosta e che la spesa di Lire 70 milioni è destinata al finanziamento dei lavori di completamento del Palazzo di Piazza Narbonne, in Aosta.
Monsieur le Conseiller CAVERI déclare ce qui suit : "Sur cet argument la Junte élue l'an 1963 avait pris 9 délibérations.
Dans une première séance du 20 décembre 1963, au commencement de notre activité, je rappelai la nécessité de faire des parkings dans la Ville d'Aoste, afin de pouvoir absorber une partie du trafic des deux tunnels et aussi pour donner plus de commodités aux habitants de la Ville. Messieurs Manganoni et Savioz avaient donné des assurances de préparer le matériel technique voulu.
Dans une successive séance de la Junte, du 3 avril 1964, nous étions retournés sur l'argument.
Le 29 avril 1964 nous prîmes une autre délibération et c'est alors que je fis à la Junte ces observations: "Ritiene che le due zone che maggiormente rispondono a tali requisiti siano quelle in vicinanza della Piazza della Cattedrale, tra la Via Mgr. De Sales e il lato nord dell'edificio di proprietà dell'Ospizio di Carità, e quella in prossimità della Piazza Porte Pretoriane, tra la Via Plouves e la Via Festaz". Il faut ajouter: "e il Palazzo Valbruna".
Et la Junte avait accepté ma proposition de faire ces deux parkings, dont on reparle de nouveau, pour la troisième ou quatrième fois, au Conseil régional.
Successivement, le 29 avril 1964, j'avais fait une autre proposition, c'est-à-dire j'avais dit à la Junte qu'il était bien de faire deux parkings dans la Ville d'Aoste, mais qu'il fallait aussi penser aux parkings dans le reste de la Vallée ,parce que la nécessité de parkings pour les voitures de passage et pour les voitures locales n'existe pas seulement dans la Ville d'Aoste, mais aussi à Courmayeur, à Châtillon, et cette nécessité existe encore, - et elle y est très nécessaire, très urgente-, à Verrès et aussi à Pont St. Martin.
Pour ce qui concerne Verrès, si l'on ne pense pas à résoudre le problème des parkings de cette Commune, elle finira, je ne dis pas par mourir, mais par souffrir d'asphyxie.
Chez nous, quand il y a une nécessité, quand il y a un projet il y a tout de suite deux partis ; et à Verrès il y a deux partis : les uns veulent le parking du côté de l'ouest de la Commune et les autres l'est.
Que ce soit à l'est ou à l'ouest, ce parking de Verrès peut aider aussi l'assainissement de certains quartiers malsains de cette Commune et c'est pour cela que je fais la recommandation à la Junte, - vu que, après neuf mois de somnolence et de léthargie, cette Junte s'est décidée finalement de présenter de nouveau une proposition au Conseil -, de ne pas oublier la nécessité des parkings à Courmayeur, à Châtillon, à Verrès et à Pont St. Martin.
Le 6 du mois de mai 1964 nous nous étions de nouveau occupés longuement de ce problème des deux parkings do la Ville d'Aoste, que nous avions appelés l'un parking Notre-Dame et l'autre parking des Portes Prétoriennes, et nous avions décidé de proposer au Conseil, - comme nous avons fait après, dans une séance que vous n'avez peut-être pas oubliée -, d'allouer un premier fond de 150 millions de lires pour ces deux parkings de la Ville d'Aoste. Et le Conseil Régional, à l'unanimité, avait accepté notre proposition.
Dans la sixième délibération de la Junte, du 28 octobre 1964, nous étions retournés sur l'argument et nous avions examiné les différentes zones :
a) zona a sud di Via Festaz, angolo Viale dei Partigiani: area di terreno di proprietà dell'Ospizio di Carità (ceci c'était un autre problème);
b) zona Via Festaz, Via Vevey e Porte Pretoriane; area di terreno di proprietà di diversi;
c) zona della Cattedrale: area di terreno di proprietà, di diversi.
Nous avions décidé d'offrir aux propriétaires privés 15.000 lires au mêtre carré, soit pour la zone des Portes Prétoriennes, soit pour la zone de la Cathédrale, soit pour les parkings secondaires dont je vous ai parlé il y a un moment.
Par la délibération septième, du 20 janvier 1965, la Junte avait concordé sur la proposition de confier à l'Assessorat aux Travaux Publics le mandat de préparer les projets exécutifs des travaux, pour commencer les pratiques de la déclaration d'utilité publique des travaux dont il s'agissait.
Et, à ce propos, je demanderai - d'être rassuré par la Junte que nos projets sont encore les projets de la Junte actuelle, parce que nous avions pensé qu'il était nécessaire do laisser dans la zone des Portes Prétoriennes les arbres qui existent actuellement, d'en mettre d'autres et de mettre aussi des bandes de vert et de fleurs, afin qu'il n'y ait pas toujours le même. Parking gris, monotone et aride. Un parking du centre resterait très mal, surtout du côté des Portes Prétoriennes, parce que les remparts romains sont déjà gris et ce serait une vue lamentable si l'on n'agrémente pas ce gris des remparts romains avec des arbres et du vert et, dans la bonne saison, avec des fleurs.
Par délibération du 2 mars 1966, nous avions acheté de Madame Chatrian un emplacement soit pour faire le parking des Portes Prétoriennes, soit pour tracer cette rue parallèle à la rue des Portes Prétoriennes, dont on a beaucoup parlé et dont maintenant on ne dit plus rien.
Nous voulons espérer que la Junte actuelle n'a pas oublié ce problème, parce qu'il est urgent de rendre piétonné la rue des Portes Prétoriennes dans laquelle on ne circule plus. Il y a des chauffeurs qui manquent d'un minimum de sens de responsabilité et qui courent à des vélocités folles dans cette rue, qui est assez étroite. Ce fait est très dangereux pour les piétons, de manière que nous espérons qu'on voudra bien reprendre notre projet de faire la rue parallèle à la rue des Portes Prétoriennes et qu'on rendra celle-ci piétonnée.
En tout cas, nous, nous avions déjà commencé à acheter les terrains nécessaires et nous avions fait l'acte d'achat de la propriété de Madame Chatrian.
Nous avions traité avec les autres propriétaires du futur parking des Portes Prétoriennes, parmi lesquels le plus dur à cuire a été un hiérarque demochrétien (rassurez-vous, ce n'est pas un hiérarque démochrétien valdôtain, c'est un qui habite dans une autre Province). Je lui avais offert la même somme que nous avions payée aux propriétaires du parking Notre-Dame ; j'avais offert à ce Monsieur 36.000 lires le mètre carré. Il m'avait répondu que il ne serait pas descendu au-dessous de 56.000 lires le mètre carré et, devant des prétentions si exagérées, nous lui avions dit que nous aurions fait la pratique d'expropriation.
Par délibération du 23 juin 1965, nous avions approuvé les projets exécutifs dont je viens de parler.
Nous avions dépensé 67 millions pour acheter les terrains du parking Notre-Dame. Il y avait une grande quantité de propriétaires, mais à travers des pourparlers très laborieux, finalement, nous étions arrivés à un accord. Nous avions fait un acte par devant notaire et nous avions acheté presque tous les terrains nécessaires pour faire le parking Notre-Dame.
Il y a encore à acheter une maison, une très petite maison, qui appartient à un Bénéfice ecclésiastique et un emplacement qui est près des autres terrains que nous avions achetés.
J'avais traité aussi avec les titulaires de ces deux Bénéfices ecclésiastiques et nous étions arrivés à un accord parce que, finalement, après de longs pourparlers, de longues négociations, ces deux ecclésiastiques avaient accepté la même somme de 36.000 lires le mètre carré, comme les autres propriétaires.
Nous avions aussi fait, pendant des mois et des mois, des feuilles archéologiques, parce, que nous pensions, - comme là on est dans la proximité de la rue Quintane, qui n'est qu'un reste de la ville "via quintana" des Romains- nous pensions de trouver quelque chose ; et, effectivement, quelque chose nous avons trouvé.
Sur ce point aussi je voudrais faire une recommandation à la Junte : c'est-à-dire, je voudrais recommander de faire comme on a fait en d'autres Villes ; par exemple, à Rome, en proximité de la Stazione Termini, on a fait tout ce qu'il y avait à faire de moderne, de nécessaire pour la circulation des voitures, cependant on a conservé ce qu'on avait trouvé. Je voudrais recommander que vous aussi, avec la collaboration de la Surintendance des Antiquités et Monuments, vous ne détruisiez-pas ce que on a trouvé, mais que vous cherchiez de concilier le respect des antiquités romaines avec les exigences des temps modernes.
Malheureusement, comme je disais, il y a eu un retard énorme de plus de neuf mois. Vous n'avez rien fait dans ces neuf mois. Non seulement, mais un membre de la Junte, - (que je ne nomme pas, parce que autrement on dit qu'on fait des personnalismes et nous ne voulons pas faire des personnalismes) -, mais un des plus éminents membres de la Junte avait promis à un des propriétaires du futur parking des Portes Prétoriennes qu'avec cette Junte on n'aurait plus fait ce parking. Et ce propriétaire était enthousiaste, surtout parce que ce propriétaire ou mieux ces propriétaires ont l'habitude de conditionner leur orientation politique aux intérêts privés.
Nous sommes heureux que cette promesse de ne pas faire le parking des Portes Prétorionnes n'a pas été maintenue et nous en prenons acte.
Pour ce qui concerne le parking Notre-Dame, il y a un autre problème que vous avez négligé et c'est le problème de cette petite industrie de fer, avec laquelle-nous étions déjà arrivés à un accord parfait. Ici j'ai copie de l'écriture privée souscrite par les propriétaires.
Ces malheureux avaient acheté un emplacement sur le territoire de Pollein, sur la rive gauche de la Doire ; ils avaient commencé à bâtir et ils étaient très en avant dans la construction de leur nouvelle usine. En tous ces neuf mois, vous ne leur avez pas donné l'argent, qui avait été concordé et, par conséquent, on a encore retardé. Il s'agissait cependant seulement de payer 4 millions et, avec cela, on aurait pu définir la question.
Moi je veux encore adresser une prière à la Junte et c'est que dans la définition ultérieure de ce parking de Notre-Dame, on n'aille pas envoyé les bulldozers dans le pré de Monsieur le Chanoine Perruchon, ou dans le pré de Monsieur le Chanoine Brunod, ou dans l'ancienne propriété de l'Hospice de Charité, qui était occupée par les Cochetti, et que là on fasse de nouveau des fouilles archéologiques. Surtout dans le pré de Monsieur le Chanoine Perruchon et sur l'emplacement de l'usine Cochetti, parce que là-on peut trouver quelque chose de plus intéressant, étant donné qu'on est beaucoup plus près de la fameuse Rue Quintane.
Voilà les recommandations que je fais à la Junte, après avoir voulu, naturellement, rappeler ce que nous avions fait et préparé à cet égard.
Vu que nous sommes dans l'argument, je dois, malheureusement, déplorer que la Junte actuelle ait abandonné complètement un projet que la Junte élue en 1963 avait caressé, un projet qui était conforme à l'intérêt de la Ville d'Aoste, parce que ce projet aurait embelli la Ville d'Aoste.
Nous ne sommes pas contraires, par principe, aux collectifs ; mais cependant: adelante, Pedro, con iudicio !
Peut-être qu'il est nécessaire, selon les temps, de faire ces maisons, ces collectifs, mais c'est une grave erreur de vouloir remplir le centre d'Aoste de collectifs. Il y a assez d'espace, à Aoste, pour faire des nouvelles constructions et il est important de créer dans la Ville d'Aoste des poumons d'air où l'on puisse respirer, comme nous avons fait nous, qui avons acheté la maison Chabloz. En achetant la maison Chabloz, nous avons créé un grand balcon, une grande fenêtre sur la montagne, parce que de rue Festaz on ne pouvait plus voir la montagne.
Et maintenant tout le monde doit être d'accord et dire que, en achetant et en démolissant la maison Chabloz, nous avons fait quelque chose qui est conforme à l'urbanisme de la Ville d'Aoste.
Là dessus nous voudrions être rassurés par l'Assesseur Balestri, qui n'est pas présent, parce que on nous a dit que il y a un groupe financier du Breuil qui a demandé de bâtir un hôtel dans cet emplacement et on nous a même dit que le Dot. Balestri était très tendre envers cette solution.
J'espère que la Junte ne veuille pas commettre une erreur du genre. Je dois, cependant, déplorer l'erreur qu'a faite la Junte d'abandonner notre projet de cette place qui devait surgir, selon nos intentions, dans l'ancien emplacement de l'hôtel Suisse, parce que là on aurait pu créer une place nouvelle et donner la possibilité de parquer d'autres voitures.
C'était bien de créer une place nouvelle dans cette zone, où il y a déjà l'Augusta Pretoria qui est immense, le Palais régional et d'autres collectifs, afin de lui donner un peut d'air pour respirer. Mais non! On croit que ce soit bien remplir de collectifs le centre d'Aoste. Mai je ne sais pas si vous avez déjà grimpé sur la Cupola di San Gaudenzio a Novara, - qui a été faite par l'Antonelli, comme la Mole Antonelliana de Turin et si vous avez regardé le centre de Novara. Le centre de Novara fait peur, parce que on a tout rempli de maisons ; les cours des maisons semblent des puits et l'on est obligé de penser à ces pauvres créatures humaines qui doivent vivre dans ces pâtés de maisons. Vous, si vous ne faites pas attention, vous ferez la même chose dans la Ville d'Aoste et ce serait une grave erreur. Je vais encore vous signaler cette espèce de place, - appelons-la comme cela-, qui est sur l'emplacement de l'ancien cimetière de la Cathédrale; là, il y a la possibilité de faire un parking immense, où peuvent s'arrêter les voitures qui descendent du Grand Saint Bernard, ou qui roulent le long de la route de ceinture nord. Or, sur cette question, vu que vous avez la tutelle sur la Ville d'Aoste, nous voudrions vous recommander que, si la Ville d'Aoste voulait remplir de collectifs cet emplacement, vous ne le permettiez pas, afin qu'il y ait un troisième grand parking, en plus de ce-lui de Notre-Dame et de celui des Portes Prétoriennes.
Voilà, ce que j'avais à vous dire à propos des parkings de la Ville d'Aoste".
Il Presidente, MONTESANO, fa presente che all'ordine del giorno dell'adunanza consiliare del 10 marzo 1967 e giorni seguenti, sull'argomento riguardante la costruzione di parcheggi pubblici nella città di Aosta, figura iscritta la seguente mozione:
"MOTION
Le Conseil Régional, attendu que l'Administration Bionaz n'a rien fait à l'égard,
INVITE
la Junte à vouloir accélérer les travaux et les procédures nécessaires pour la réalisation des parkings Notre-Dame et Portes Prétoriennes, délibérés par le Conseil Régional.
Aoste, 25.11.1966
Signés: S. Caveri - Oreste Marcoz - Savioz Fabiano"
Il Presidente, MONTESANO, trattandosi di due oggetti concernenti lo stesso argomento, chiede se non sia il caso di abbinare alla discussione del disegno di legge di cui si tratta la discussione della soprariportata mozione.
Il Consigliere CAVERI dichiara di essere d'accordo di abbinare la discussione di detta mozione con la discussione del disegno di legge ora in esame.
Deplora, tuttavia, che la mozione in questione, presentata in data 25 novembre 1966, sia discussa solo ora, alla distanza di quattro mesi dalla data di presentazione.
Osserva che detta mozione è però servita da stimolo alla Giunta Regionale per riprendere in esame il problema dei parcheggi pubblici in Valle d'Aosta, la cui soluzione ha subito un grande ritardo.
L'Assessore BORDON dichiara di concordare sulla proposta fatta dal Presidente, Montesano, in ordine all'abbinamento della discussione della mozione di cui si tratta con la discussione del disegno di legge in esame.
Il Consigliere SAVIOZ, dopo aver ricordato che la precedente Giunta aveva acquistato la Casa Chabloz allo scopo di demolirla e di destinarne l'area per l'ampliamento dell'attuale giardino per l'infanzia, chiede se corrisponda al vero la notizia che l'attuale Giunta vorrebbe destinare, invece, una parte di detta area per la costruzione di un parcheggio per autovetture.
Fa presente, inoltre, che le cantine di detta casa erano attraversate dai resti di una fognatura romana percorribile da un lato fino verso il centro della città di Aosta e dell'altro lato fino alla Torre di Bramafan.
Aggiunge che, recentemente, un tecnico dell'Assessorato dei Lavori Pubblici, da lui interpellato in merito a questa fognatura, gli ha dichiarato di non essere a conoscenza dell'esistenza della medesima.
Raccomanda all'Assessore ai Lavori Pubblici di accertarsi presso l'ex proprietaria della casa in questione della effettiva esistenza di detta fognatura e di fare costruire una apposita botola che consenta anche in futuro di visitare questa opera.
Chiede, inoltre, per quali motivi l'attuale Giunta non abbia ritenuto opportuno di dare esecuzione ad una deliberazione assunta in linea di massima dalla precedente Giunta e concernente l'acquisto dei terreni su cui insisteva l'ex Hôtel Suisse, allo scopo di destinare detta area alla costruzione di un parcheggio pubblico.
Osserva che la costruzione di una piazza su detta area sarebbe stata quanto mai opportuna, data la scarsità di aree pubbliche libere in quella zona, in rapporto alla volumetria delle adiacenti costruzioni.
Fa presente che si trattava di una iniziativa dettata dal buon senso e che non vi erano difficoltà per addivenire all'acquisto di detta area, in quanto l'Assessorato regionale al Turismo disponeva di fondi sufficienti.
Chiede, infine, per quali motivi non si sia ancora provveduto alla demolizione dell'ex-casa Favre, situata nei pressi dell'Arco d'Augusto e la cui proprietà, dopo molte difficoltà, era passata alla Regione.
Sottolinea l'urgente necessità di demolire detto fabbricato per la definitiva sistemazione della zona circostante l'Arco d'Augusto.
In proposito, rileva che, mentre nel passato certi giornali erano soliti accusare di inerzia la precedente Giunta, ora gli stessi giornali mantengono il più assoluto silenzio.
Il Consigliere MANGANONI chiede se nel progetto dei lavori di costruzione del parcheggio delle Porte Pretoriane sia prevista anche la costruzione della strada di allacciamento di detto parcheggio alla piazza Narbonne.
Ritiene che, per rendere funzionale il parcheggio delle Porte Pretoriane, sia necessario allacciare questo parcheggio con la Piazza Narbonne mediante la costruzione di una nuova strada, perché il transito automobilistico attraverso la Via Sant'Anselmo e la Via Porte Pretoriane nei pressi delle Porte Pretoriane è già attualmente oltremodo difficoltoso e pericoloso.
Il Consigliere CAVERI raccomanda alla Giunta, ed in particolare all'Assessore al Turismo e all'Assessore ai Lavori Pubblici, di dare esecuzione ad alcune deliberazioni di Giunta, assunte fin dagli anni 1950 e 1952, con le quali si stabiliva di far precedere gli scavi per la costruzione di nuovi palazzi in Aosta da opportune ricerche archeologiche fatte a mezzo di apposite squadre di operai, mediante scavi fatti a mano fino alla profondità di circa mt. 2,50, allo scopo di evitare la perdita di oggetti che potrebbero avere valore storico ed artistico.
Ricorda che, nel corso degli scavi archeologici effettuati nell'area attualmente occupata dal Giardino per l'infanzia, venne alla luce una opera in bronzo dorato che rappresenta un combattimento tra cavalieri romani e cavalieri gallocelti, opera che è stata definita la più bella opera d'arte che sia stata trovata nell'Italia settentrionale negli ultimi 50 anni.
Ritiene, pertanto, che non si debbano sottovalutare le possibilità di ritrovamento di altri analoghi oggetti artistici nel sottosuolo della Città di Aosta.
D'altra parte, - egli aggiunge -, già lo storico De Tillier aveva detto che nella Città di Aosta era sufficiente fare degli scavi ad una minima profondità per riportare dovunque alla luce dei resti di edifici romani.
Osserva che questi lavori di scavo di importanza archeologica servirebbero anche notevolmente ad alleviare la disoccupazione esistente in Aosta e nei Comuni limitrofi.
In merito alle ricerche archeologiche effettuate nel passato, rileva che l'allora Sovraintendente ai monumenti, antichità e belle arti della Valle d'Aosta, Prof. Carducci, si era attribuito ad esclusivo merito personale molte di queste iniziative, quale la valorizzazione del ponte romano sul Buthier, iniziative che invece erano state assunte dalle Giunte Regionali allora in carica.
Fa presente che, in una pubblicazione sulla Città di Aosta romana e medioevale, redatta a cura dell'Istituto San Paolo di Torino, il Prof. Carducci si è attribuito il merito esclusivo di numerose iniziative regionali per la valorizzazione del patrimonio archeologico della Città di Aosta.
L'Assessore BORDON dichiara che la Giunta è perfettamente d'accordo sull'impostazione data dal Consigliere Caveri al problema dei parcheggi pubblici in Valle d'Aosta.
Fa presente che la soluzione di detto problema non è di esclusiva competenza dell'Assessorato alle Finanze, per cui è suo intendimento, dopo questa sintesi di tutto il lavoro fatto dalla precedente Giunta in questo campo, lasciare che i competenti Assessorati regionali provvedano alla realizzazione delle opere.
Dichiara che è ferma intenzione della attuale Giunta di provvedere alla costruzione di parcheggi pubblici nella Città di Aosta e in altri Comuni della Regione, al fine di poter più facilmente arrestare il grande flusso turistico proveniente dai due trafori stradali alpini, e dal quale devono derivare benefici economici sostanziali per la Valle d'Aosta.
Dichiara inoltre che, non appena sarà possibile utilizzare i fondi del bilancio per il corrente esercizio finanziario, la Giunta provvederà a concedere e a liquidare al Sig. Cocchetti la somma di Lire 4 milioni pattuita in precedenza per il trasferimento in Comune di Pollein dell'Officina meccanica di proprietà del medesimo dalla zona della Cattedrale di Aosta.
Sottolinea le difficoltà incontrate anche dalla attuale Giunta per acquisire la proprietà degli immobili da destinare alla costruzione dei due parcheggi pubblici di Notre Dame e delle Porte Pretoriane, nella Città di Aosta, soprattutto per quanto riguarda il prezzo unitario al metro quadrato richiesto per la cessione di detti immobili, prezzo unitario che, dalle previste 15.000 lire al mq, è salito in alcuni casi, come già riferito dal Consigliere Caveri, a 56.000 lire al mq.
Aggiunge che l'attuale Giunta continuerà le trattative per l'acquisto di detti immobili allo scopo di poter concordare su dei prezzi unitari ragionevoli; non esclude però che, di fronte a determinate esose pretese da parte dei proprietari, si possa anche adottare la procedura di espropriazione per scopi di pubblica utilità.
Riferendosi al parking di Notre Dame, informa che, con lettera in data 25 ottobre 1966, il Capitolo della Cattedrale di Aosta ha posto pesanti condizioni per la cessione alla Regione di beni immobili da destinare alla costruzione del citato parcheggio, condizioni che hanno lasciato molta perplessità nella Giunta.
Fa presente che il Presidente della Giunta, nel corso di trattative con gli interessati, ha cercato di fare ridurre dette condizioni, che non ritiene sia il caso di esporre ora in una seduta pubblica.
Riferendosi alla utilizzazione dell'area su cui insisteva l'ex casa Chabloz, dichiara infondata la notizia secondo cui detta area dovrebbe essere destinata alla costruzione di un albergo.
Afferma che l'attuale Giunta, in attesa di portare a termine uno studio riguardante la costruzione di un parcheggio sotterraneo, ha ritenuto opportuno di destinare una piccola parte dell'area, già occupata dalla casa Chabloz, alla costruzione di un parcheggio capace di un modesto numero di automobili.
Assicura all'Assessore Manganoni che, contemporaneamente alla costruzione del parcheggio delle Porte Pretoriane, si provvederà a costruire una strada di allacciamento tra detto parcheggio e la Piazza Narbonne, in modo da rendere il parcheggio medesimo accessibile e funzionale.
Circa la questione del mancato acquisto dell'area già occupata dall'ex Hôtel Suisse, dichiara che l'attuale Giunta non ha ritenuto opportuno di procedere all'acquisto di detta area solo a causa dell'eccessivo prezzo richiesto dagli interessati, i quali avevano preteso la corresponsione di un prezzo al metro quadrato dell'ordine di 50-60.000 lire.
Precisa comunque che, su quest'ultima questione, riferirà ancora in seguito al Consiglio in un modo più dettagliato e più documentato, onde eliminare ogni possibilità di equivoci.
Monsieur le Conseiller ANDRIONE déclare d'être de l'avis qu'il aurait fallu acheter l'emplacement de terrain où il y avait l'Hôtel Suisse, même si les prix unitaires de ce terrain étaient élevés à cause du fait que les propriétaires de ce terrain avaient déjà obtenu de la Commune d'Aoste le permis de construire un collectif sur cet emplacement.
Malheureusement, - ajoute-t-il -, en ce moment il arrive que ce terrain est compromis, parce que on y a bâti un très gros collectif et, par conséquent, à l'avenir dans la Ville d'Aoste il y aura un autre grand palais avec un espace absolument insuffisant pour ce qui concerne le parking et autres questions de ce genre.
Il relève aussi qu'il ne faut absolument pas que sur l'emplacement de la maison Chabloz on fasse un parking, parce que ce terrain doit être destiné à l'agrandissement de l'actuel jardin des enfants, qui est déjà trop petit, mais qui quand même est une œuvre de très grande valeur de l'Architecte Porcinai, avec un caractère qui entre très bien dans un contexte urbain comme celui de la Ville d'Aoste.
Pour ce qui concerne le parking de la Cathédrale, - parking qu'il ne veut pas nommer de "Nôtre-Dame" ; parce-que la Cathédrale d'Aoste est dédiée à Saint Jean, - il souhaite que Monsieur l'Assesseur Bordon puisse conclure au plus tôt un bon accord avec les Chanoines de la Cathédrale pour l'achat de ces immeubles qui sont encore nécessaires pour la construction du parking.
Venant au parking des Portes Prétoriennes, il déclare d'être d'accord que bien souvent les propriétaires des terrains que la Région veut acheter montent trop les prix ; il souligne cependant que, avant de commencer la procédure d'expropriation pour utilité publique, il serait bien de poursuivre les pourparlers avec les propriétaires de ces terrains, parce que bien souvent cette procédure d'expropriation n'apporte pas aux Administrations publiques les avantages qu'on pense d'obtenir.
Il s'agit en ce cas, dit-il-, de faire diligence, de présenter des plans complets pour arriver à un compromis, comme a fait notre Junte dans le cas du parking de la Cathédrale, en payant aux propriétaires ce qu'il faut payer afin d'arriver à résoudre le problème.
Il Consigliere CAVERI, riferendosi al "parking de Notre Dame", riferisce che per risolvere questo problema era necessario ancora perfezionare l'acquisto di due beni immobili di modesta entità e di scarso valore facenti parte dei Benefici ecclesiastici del Canonico Brunod e del Canonico Perruchon.
Chiede, quindi, all'Assessore Bordon di precisare se i sopranominati Canonici, oltre alla questione del prezzo di detti beni immobili, - sulla quale era stato, a suo tempo, praticamente raggiunto un accordo con gli interessati -, avanzino anche altre pretese.
Il Consigliere BERTHET dichiara di concordare sulla urgente necessità di costruire dei pubblici parcheggi nella Città di Aosta e negli altri principali centri della Regione.
Ritiene che per varie ragioni, quali l'elevato prezzo di acquisto dei terreni e le caratteristiche climatiche locali, detti parcheggi dovrebbero essere sotterranei e magari anche a due piani, come è stato fatto per il parcheggio di Piazza Narbonne.
Riallacciandosi alla questione della destinazione dell'area risultante dalla demolizione della casa Chabloz, fa presente che nelle vicinanze di dette terreno e, precisamente, nell'angolo di Via Festaz con Via Torre di Bramafan, vi sono ancora due brutte costruzioni vecchie che la Regione dovrebbe acquistare e demolire.
Per quanto riguarda l'acquisto di terreni da parte della Regione, dichiara di condividere l'opinione, espressa dal Consigliere Andrione, che è sempre meglio accordarsi con i proprietari interessati, anche mediante lunghe e laboriose trattative, piuttosto che adottare la procedura di espropriazione di beni per causa di pubblica utilità.
Osserva infatti che detta procedura, come nel caso dell'acquisto dei terreni per la costruzione di Piazza Narbonne, sovente riserva delle sorprese, perché si finisce per corrispondere ai privati proprietari dei prezzi unitari superiori a quelli che si sarebbero ottenuti mediante trattative.
Il Consigliere FOSSON dichiara di essere contrario alla costruzione di parcheggi pubblici sotterranei nella Città di Aosta, perché mediante la costruzione di parcheggi sotterranei non è possibile raggiungere contemporaneamente il duplice obiettivo di creare del nuovo spazio a disposizione delle autovetture e delle zone verdi all'interno della Città.
Riferisce che la precedente Giunta aveva abbandonato la proposta di costruire dei parcheggi pubblici sotterranei, perché riteneva altrettanto necessario costruire delle zone verdi all'interno della Città, quanto costruire dei nuovi parcheggi.
Cita, come esempio di parcheggi alberati, l'ex prato della Fiera di Aosta e la piazza principale di Martigny.
Osserva che, per realizzare altri parcheggi simili a quelli citati, è necessario che il sottosuolo sia completamente libero, altrimenti sarebbe solo possibile costruire qualche piccola aiuola, ma non sarebbe certamente possibile fare crescere degli alberi di alto fusto adatti per costruire zone di ombra nel periodo estivo.
Aggiunge che, se si costruiranno nella Città di Aosta i tre parcheggi di cui si è parlato, e cioè quello di Notre Dame, quello delle Porte Pretoriane e quello del piazzale (ex cimitero) antistante l'Ospedale Mauriziano, non sarà necessario adottare la soluzione dei parcheggi sotterranei, perché per un certo numero di anni la Città di Aosta sarà sufficientemente dotata di aree destinate a tale scopo.
Rileva, inoltre, che sarà possibile in tale modo dotare la Città di Aosta anche di tre nuove grandi zone verdi.
Per quanto riguarda la utilizzazione dell'area derivante della demolizione della casa Chabloz, dichiara che detta area dovrebbe essere destinata esclusivamente ad ampliare l'attuale zona verde costituita dal giardino per l'infanzia.
Dichiara inoltre di concordare sulla opportunità di acquistare quei due vecchi fabbricati citati dal Consigliere Berthet per ampliare detta zona verde.
Ritiene che non si debba destinare una parte di questa zona verde a pubblico parcheggio, soprattutto se sotterraneo, perché si verrebbe a creare una nuova fonte di inquinamento dell'aria proprio in prossimità di un giardino destinato all'infanzia.
L'Assessore BALESTRI dichiara che la pratica per l'acquisto della casa Favre, situata nei pressi dell'Arco d'Augusto, di Aosta, sta ormai per essere perfezionata e, pertanto, ritiene che si possa provvedere alla demolizione di tale fabbricato nella prossima primavera.
Dichiara inoltre di concordare con il Consigliere Caveri sulla opportunità di fare precedere da ricerche archeologiche gli scavi da eseguire nelle zone archeologiche della Città di Aosta per la costruzione di edifici pubblici o privati.
Fa presente che l'unica difficoltà che si presenta per la attuazione di questo programma deriva dalla mancanza di un numero sufficiente di persone qualificate per la direzione e l'assistenza a detti lavori.
Auspica che l'Amministrazione Regionale possa al più presto disporre di sufficiente personale tecnico per la direzione e l'assistenza di questi scavi archeologici.
Per quanto riguarda il parcheggio che si intende costruire sull'area ricavata dalla demolizione della Casa Chabloz, dichiara che si tratta di creare un parcheggio provvisorio e di ridotte dimensioni, in attesa di approfondire meglio lo studio di questo problema.
L'Assessore BORDON, allo scopo di chiarire la questione riguardante l'acquisto dei terreni destinati alla costruzione del parcheggio di Notre Dome, in prossimità della Cattedrale di Aosta, ritiene opportuno di dare lettura dei seguenti passi della lettera del Capitolo della Cattedrale stessa, in data 25 ottobre 1966 e a firma del Rev. Can. Giuseppe Ottin, indirizzata alla Amministrazione Regionale della Valle d'Aosta:
"In data 4 gennaio 1966 il sottoscritto presentava al Presidente della Giunta, Avv. Severino Caveri, un esposto in cui:
a) chiedeva che venisse preso in esame il progetto Bima, che prevedeva la costruzione di un fabbricato sulla Piazza della Cattedrale, in modo da lasciare un ampio passaggio carraio per accedere al parcheggio. Questa soluzione sembrava buona perché, da una parte isolava la Cattedrale dai rumori del parcheggio,...
b) nel caso che la soluzione Bima non venisse accettata, richiedeva il permesso di demolire l'attuale edificio della Prebenda di S. Agostino e il permesso di ricostruire il medesimo sull'area attuale, leggermente ampliata dalla parte dell'orto prebendale, in modo da provvedere i due titolari di una abitazione conveniente.
Si richiedeva poi un fabbricato di m. 13 di altezza, in base all'altezza dell'edificio Gnemaz e dell'edificio dell'Episcopato, entrambi prospicienti sulla Cattedrale.
c) infine di richiedeva un prezzo equo, ecc...
Nei colloqui intercorsi tra il Presidente della Giunta, Caveri, e i due titolari delle Prebende, veniva respinto il progetto Bima, veniva concessa la possibilità di demolire l'attuale fabbricato della Prebenda di S. Agostino e la possibilità di ricostruirlo su una area leggermente superiore all'attuale, purché ampliata dalla parte dell'orto prebendale.
Malgrado l'insistenza dei due titolari, venivano accordati i seguenti prezzi...
Questa accettazione è stata comunicata verbalmente al Presidente della Giunta e dal Presidente della Giunta confermata e non ebbe un esito definitivo per la crisi succedutasi nell'Amministrazione Regionale.
Pertanto il sottoscritto, nella necessità di chiarire la situazione, domanda alla S.V. di definire l'acquisto degli immobili in questione.
Afferma, da parte sua, di stare ai prezzi convenuti, sempre condizionati al permesso edilizio di cui alla lettera b), vale a dire, di poter costruire fino all'altezza di 13 metri.
Qualora alla data del 31.12.1966 non venisse raggiunta una conclusione, si ritiene ..."
L'Assessore BORDON osserva che, in base a quanto soprariportato, risulta che l'unica vera divergenza tra il Capitolo della Cattedrale e la Regione per la definizione dell'acquisto degli immobili in questione, riguarda i 13 metri di altezza del nuovo edificio della Prebenda di S. Agostino, tanto più che in merito alla questione della costruzione di un edificio i Canonici parlano anche di un permesso edilizio ottenuto nell'anno 1962 e non ancora scaduto alla data di certi colloqui avuti il 15 giugno 1964 con l'allora Assessore al Turismo, Savioz.
Dichiara di aver pregato il Presidente della Giunta di interessarsi personalmente di questa questione, sulla quale, a suo avviso, è possibile raggiungere un accordo.
Il Consigliere CAVERI prende atto che nella soprariportata lettera del Capitolo della Cattedrale, in data 25 ottobre 1966, non si parla solo dei prezzi di quei due beni immobili di non rilevante valore da acquistare, ma si tratta anche di questioni di più larga portata.
In merito al progetto Bima, che egli ritiene ormai definitivamente abbandonato anche dagli interessati, osserva che detto problema prevedeva la costruzione di una serie di enormi fabbricati-condomini tutto intorno alla Cattedrale che non solo impedirebbero il facile accesso al parcheggio di Notre Dame, ma distruggerebbero irreparabilmente quelle magnifiche prospettive, sulla Cattedrale stessa e sulle montagne che fanno cerchia alla Città di Aosta, che attualmente si presentano dalla via Xavier de Maistre e dalla via S. Giocondo.
Aggiunge che, dopo non poche fatiche era riuscito a convincere i Canonici Brunod e Perruchon ad abbandonare, in modo che egli ritiene definitivo, l'idea di realizzare il progetto Bima.
Fa presente che, in seguito, era sorta la questione della costruzione di quella tal casa di 13 metri di altezza, di cui si fa cenno nella lettera del Canonico Ottin.
Precisa, in proposito, che il Canonico Perruchon aveva chiesto di poter ricostruire l'edificio della Prebenda di S. Agostino fino ad una altezza di 13 metri, altezza che impedirebbe ai turisti che accedono al parcheggio di Notre Dame la visuale sui campanili della Cattedrale e sulla Cattedrale stessa.
Aggiunge che, dopo aver verificato con un interessante esperimento pratico la validità di tale assunto, aveva avuto l'impressione che i due Canonici interessati alla questione avessero ornai abbandonato l'idea di ricostruire il fabbricato alla citata altezza, perché si erano resi perfettamente conto che le sue insistenze al riguardo non erano dovute ad un anticlericalismo, ormai superato da tempo, ma erano solo dettate da preoccupazioni di ordine urbanistico, estetico e paesaggistico.
Dichiara quindi di ritenere anch'egli che la questione in discussione si restringa effettivamente al prezzo di quei due edifici di modestissima entità, ed auspica che la Regione possa raggiungere un accordo con le controparti interessate senza giungere alla procedura di espropriazione per pubblica utilità, perché anch'egli si dice convinto che non sempre l'adozione di questa procedura reca dei vantaggi alle amministrazioni pubbliche.
Ritiene che si debba adottare la procedura di espropriazione per pubblica utilità solo in casi eccezionali, quando ci si trova di fronte a delle esose richieste da parte dei privati, quale, ad esempio, la richiesta di un prezzo di L. 56.000 al mq. per i terreni nella zona del parcheggio Porte Pretoriane.
Chiede all'Assessore Balestri di dare assicurazione che si continuerà a fare precedere da ricerche archeologiche gli scavi che saranno eseguiti nelle zone archeologiche della Città di Aosta per la costruzione di edifici pubblici o privati.
L'Assessore BALESTRI dà al Consigliere Caveri assicurazione in tale senso.
Il Consigliere CAVERI, in attesa che qualche membro della Giunta spieghi i motivi per cui la Giunta ha rinunciato a costruire una piazza sull'area di terreni risultante dalla demolizione dell'Hôtel Suisse, illustra brevemente i precedenti di detta questione.
Riferisce che, al tempo in cui era Presidente della Giunta, gli era stato dato in visione il progetto di un grande condominio, lungo 70 metri e largo dai 30 ai 40 metri, che avrebbe dovuto sorgere sulla sopracitata area.
Informa che di fronte alla prospettiva della costruzione di un simile grande fabbricato nel centro di Aosta, già così privo di sole e di aria, la Giunta precedente aveva pensato di costruire una piazza su una parte di quel terreno ed i proprietari del terreno stesso avevano già accettato la proposta, ad arretrare il costruendo fabbricato.
Per quanto riguarda il prezzo concordato, che risulta da una scrittura privata sottoscritta anche dai proprietari interessati, comunica che si era pattuito un prezzo di lire 50.000 al mq.
Ritiene che non si tratta in questo caso di un prezzo eccessivo, tenuto conto che il terreno in questione è situato in una zona centralissima della Città di Aosta e che vi era già un progetto, approvato dalle autorità comunali, per la costruzione di un grande condominio su detto terreno.
Afferma che sarebbe stato veramente bene creare in questa parte della Città uno spazio, anche se piccolo, arieggiato e soleggiato, perché effettivamente la parte posta a mezzogiorno di Via De Tillier è un qualche cosa di particolarmente malsano.
Aggiunge che, nelle medesime condizioni di insalubrità, si trovano anche la parte posta a nord di Via De Tillier, e la parte posta a mezzogiorno di Via Edouard Aubert.
Osserva che la soluzione migliore per risanare queste zone del centro della Città di Aosta non consiste certamente nella demolizione di questi vecchi fabbricati insalubri con la successiva costruzione di grandi condomini, ma in quella azione di "curetage", cioè di pulizia, patrocinata dal Prof. R. Berton, il quale è un appassionato di questi problemi.
Rileva che, se nel centro della Città di Aosta si costruiranno ancora altri grandi condomini, non si farà altro che soffocare ulteriormente il centro della Città, che è già di per sé stesso troppo soffocato.
Richiama l'esempio degli amministratori della Città di Milano, i quali, in questi ultimi tempi, non hanno consentito che il centro della loro Città venisse ulteriormente congestionato dalla costruzione di grandi condomini e grattacieli, che vengono quindi costruiti soprattutto in periferia.
Raccomanda, pertanto, alla Giunta Regionale di svolgere una politica urbanistica illuminata ed intelligente per la Città di Aosta, tenendo presenti le osservazioni da lui fatte e non dando ascolto a quei tali scribacchini ai quali alludeva un momento fa il Consigliere Savioz.
A proposito dell'area di terreno su cui sorgeva la casa Chabloz, ritiene che non sarebbe poi un gran male se su detta area si costruisse un piccolo parcheggio provvisorio sulla fascia di terreno che costeggia la Via Festaz.
Dichiara, però, di essere contrario alla costruzione di un parcheggio definitivo, soprattutto se sotterraneo, sull'area in questione, anche perché verrebbero distrutti quei resti di fognatura romana di cui ha testé parlato il Consigliere Savioz e si creerebbe una ulteriore fonte di inquinamento dell'atmosfera, proprio in prossimità del giardino per l'infanzia.
Ribadisce di essere in attesa che qualche membro della Giunta gli spieghi i motivi per cui la Giunta ha abbandonato l'idea di costruire una piazza sul terreno reso libero dalla demolizione del l'Hôtel Suisse, anche se queste spiegazioni non possono ormai portare ad alcun risultato pratico, in quanto detto terreno è già stato utilizzato per la costruzione di quel grande condominio di cui ha testé parlato.
Il Consigliere BERTHET ribadisce il suo parere che, - in considerazione del continuo aumento delle automobili, dell'elevato costo dei terreni e della difficoltà di reperire i terreni stessi -, sia più opportuno costruire dei parcheggi sotterranei piuttosto che costruire dei parcheggi di superficie.
Ritiene che la costruzione di parcheggi sotterranei non impedirebbe per nulla la costituzione di zone verdi in superficie, in quanto pensa che sia tecnicamente possibile conciliare le due soluzioni.
Aggiunge che la costruzione di parcheggi sotterranei risulta anche consigliabile in considerazione delle condizioni climatiche della Valle d'Aosta.
Il Consigliere SAVIOZ dichiara di non condividere il parere espresso dal Consigliere Berthet, in quanto non ritiene tecnicamente possibile costruire dei parcheggi sotterranei con delle sovrastanti zone verdi con piante di alto fusto; cita, ad esempio, la piazza di Martigny.
Osserva che, a causa delle particolari condizioni climatiche, è già molto difficile mantenere in vita nella Città di Aosta quelle piccole aiuole formate di fiori e di piante di basso fusto che la Regione ha costruito in vari punti della Città.
Ritiene pertanto che si debba scegliere la soluzione dei parcheggi in superficie, perché in questo modo si potranno ottenere delle aree disponibili per il parcheggio delle macchine e, contemporaneamente, delle vaste zone alberate ed ombrose.
Raccomanda nuovamente all'Assessore Colombo di fare accertare, prima che i lavori di demolizione abbiano distrutta ogni traccia, il punto preciso in cui si trovano i resti della fognatura romana negli scantinati della casa Chabloz, in modo da poter provvedere per la salvaguardia di questi importanti resti archeologici.
Dichiara, infine, di approvare l'intenzione della Giunta di costruire dei parcheggi pubblici non solo nella città di Aosta, ma anche in altri Comuni della Valle, dove detti parcheggi sono indispensabili e dove è possibile reperire le aree di terreno necessarie.
Rileva che, per giungere alla realizzazione di un simile programma, è necessario anche vigilare affinché in certi Comuni non si precluda la possibilità di costruire determinati parcheggi con la esecuzione di determinate opere; cita l'esempio del Comune di Cogne, dove la costruzione di quel tanto criticato palazzo comunale preclude la possibilità di realizzare una magnifica area libera destinata alla costruzione di un parcheggio pubblico.
L'Assessore BORDON, riferendosi all'intervento del Consigliere Caveri in merito alla mancata costruzione di una piazza sull'area di terreno resa libera dalla demolizione dell'Hôtel Suisse, dichiara che tutte le idee sono opinabili.
Comunica che l'attuale Giunta aveva preso in attento esame il problema di cui si tratta e che, pur desiderando di risolverlo nel modo impostato dalla precedente Giunta, non ne ha poi ravvisata la opportunità a causa del prezzo eccessivo richiesto dai proprietari del terreno.
Ricorda che il Consigliere Caveri ha testé dichiarato di avere concordato un prezzo unitario di L. 50.000 al mq.; rileva però che questo non era il prezzo reale di detti terreni, perché, se si tiene conto della striscia di terreno vincolate e che saranno utilizzate dal Comune di Aosta per l'allargamento della via Losanna e della Via Gramsci, nonché di quella superficie di terreno che, in base al rapporto volumetrico, i proprietari devono adibire a piazzale davanti alla loro costruzione, il prezzo reale di acquisto del terreno in questione aumentava a circa 80/85.000 lire al mq.
Precisa, infatti, che, se dalla superficie totale del terreno in questione, pari a 800 mq., si tolgono le strisce di terreno da destinare all'allargamento delle sopracitate vie, nonché la striscia di terreno da destinare a cortile o piazzale, si ottiene una superficie utile effettiva di circa 500 mq., per cui, in rapporto al prezzo di L. 44 milioni pattuito per l'acquisto dell'intero appezzamento di terreno, il prezzo di acquisto aumenta a L. 80/85.000 al mq.
Fa presente che l'attuale Giunta, di fronte ad una simile situazione, ha considerato che si sta ancora trattando per l'acquisto dei terreni da utilizzare per la costruzione del parking delle Porte Pretoriane, situato anche questo in una zona centralissima di Aosta; pertanto, allo scopo di non creare dei pericolosi precedenti che avrebbero potuto provocate delle impennate nelle richieste dei proprietari di questi terreni, la Giunta ha ritenuto opportuno di abbandonare ogni trattativa.
Ribadisce che, allo scopo di dissipare ogni possibilità di equivoci su detta questione, è suo intendimento riferire ulteriormente al Consiglio su detto problema in un'altra occasione, quando avrà a sua disposizione tutta la documentazione concernente il problema stesso.
Il Consigliere CAVERI ritiene che sia ormai inutile discutere sui dettagli della questione che riguarda la mancata costruzione della piazza di cui si tratta, innanzitutto perché si tratta di una questione ormai superata dagli avvenimenti ed, inoltre, perché non è studiando i piccoli dettagli che si risolvono i grandi problemi di urbanistica.
Dichiara, comunque, di non essere contrario ad affrontare in Consiglio una nuova discussione su detto argomento, se l'Assessore Bordon lo ritiene necessario, ma al solo scopo che la discussione serva a ricordare a tutti gli Amministratori pubblici, e a quelli della Regione in particolare, che in una Città come Aosta, capoluogo di Regione, i problemi di urbanistica devono essere affrontati con uno spirito, di larghezza, per non correre il pericolo di sbagliare.
Cita l'esempio di lungimiranza dato dal Barone Bich, il quale, nel 1800, quando la Città di Aosta contava solo 5.000 abitanti, fece costruire un Hôtel de Ville che domina tuttora la piazza Emilio Chanoux e che è oggetto di ammirazione da parte di tutti.
Riferendosi al piano regolatore della Città di Aosta a suo tempo redatto dall'Architetto Morbelli e dall'Ing. Binel e alle critiche sollevate dalla mancata approvazione di detto piano regolatore, osserva, senza alcuna intenzione di muovere degli appunti ai sopranominati progettisti, che detto piano regolatore era stato redatto in un periodo in cui non vi era l'attuale intensità di traffico automobilistico e non si prevedeva l'apertura dei due trafori alpini del Gran San Bernardo e del Monte Bianco, per cui oggi quel piano regolatore sarebbe inadeguato alle necessità della nuova situazione.
Egli d'accordo con il Consigliere Savioz, nel periodo in cui rivestiva la carica di Sindaco del Comune di Aosta, discutendosi dell'apertura della Via XXVI Febbraio e del Viale Chabod, nonché del prolungamento di Via Festaz, si era battuto con accanimento e contro il parere di alcuni tecnici, che andavano per la maggiore, affinché la larghezza di Via Festaz fosse aumentata agli attuali 14, metri.
Osserva che, se allora egli si fosse battuto per una maggiore larghezza di Via Festaz e avesse visto coronati da successo i suoi sforzi, tutti oggi riconoscerebbero che egli allora aveva ragione.
Concludendo, ribadisce che i problemi urbanistici devono essere guardati con un'ampia visuale e proiettati nel futuro, perché, se non si ha una simile visione, questi problemi non possono essere risolti nel modo migliore.
A proposito della mancata costruzione della piazza sul terreno reso libero dalla demolizione dell'Hôtel Suisse, auspica che questo errore serva da lezione in futuro per evitare successivi analoghi errori a danno della Città di Aosta.
Il Presidente, MONTESANO, dopo aver accertato che nessun altro Consigliere intende chiedere chiarimenti e formulare osservazioni di carattere generale sul disegno di legge in esame, dichiara chiusa la discussione di carattere generale ed invita il Consiglio a procedere all'esame ed alla approvazione, per alzata di mano, dei singoli articoli del disegno di legge stesso.
Articolo 1
L'Assessore BORDON comunica che, a correzione di un errore materiale di copia, è necessario sostituire le parole "...capitolo per il quale è approvato lo stanziamento di lire 150.000.000...", di cui alla settima linea della lettera b) dell'unico comma dell'articolo in esame, con le seguenti nuove parole: "capitolo per il quale è approvato lo stanziamento di lire 70.000.000;...".
Il Presidente, MONTESANO, dopo aver constatato che nessun altro Consigliere intende prendere la parola per chiedere chiarimenti o formulare osservazioni sull'articolo in discussione, pone ai voti, per alzata di mano, l'approvazione dell'articolo stesso, con la modificazione proposta dall'Assessore Bordon.
Si dà atto che l'articolo 1 è approvato dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli (Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: ventisette).
Articolo 2
Si dà atto che l'articolo 2 è approvato dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli e senza discussione (Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: trenta).
Articolo 3
L'Assessore BORDON fa presente che, dovendosi provvedere sollecitamente alla liquidazione di alcune spese previste nel disegno di legge in esame, sarebbe opportuno inserire nell'articolo in discussione la solita formula concernente la dichiarazione di urgenza della legge, ai sensi del terzo comma dell'articolo 31 dello Statuto speciale per la Regione Valle d'Aosta.
Il Presidente, MONTESANO, dopo aver constatato che nessun altro Consigliere intende prendere la parola per chiedere chiarimenti o formulare osservazioni sull'articolo in esame, pone ai voti per alzata di mano l'approvazione dell'articolo stesso con l'aggiunta della formula di urgenza proposta dall'Assessore Bordon.
Si dà atto che l'articolo 3 è approvato dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli (Consiglieri presenti, votanti e favore voli: trenta).
Il Presidente, MONTESANO, - dopo aver accertato e dichiarato che i tre articoli del disegno di legge in esame sono stati approvati dal Consiglio con tre separate votazioni per alzata di mano-, invita il Consiglio a votare, a scrutinio segreto, per l'approvazione del sottoriportato disegno di legge nel suo complesso.
Procedutosi alla votazione finale, a scrutinio segreto, ed allo spoglio dei voti, con l'assistenza degli scrutatori Consiglieri Signori Barmaz, Casetta e Lustrissy, il Presidente, Montesano, accerta e comunica i seguenti risultati della votazione:
- Consiglieri presenti e votanti: trenta;
- Voti favorevoli: trenta.
Il Presidente, MONTESANO, in base all'esito della votazione, dichiara che il Consiglio Regionale ha approvato, ad unanimità di voti favorevoli, il sottoriportato disegno di legge regionale recante autorizzazione all'approvazione di spese per l'attuazione di opere di pubblica utilità di interesse regionale:
Disegno di legge regionale n. 6
REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA
LEGGE REGIONALE ... N. ...: AUTORIZZAZIONE ALL'APPROVAZIONE DI SPESE PER OPERE DI PUBBLICA UTILITÀ DI INTERESSE REGIONALE.
Il Consiglio Regionale ha approvato;
Il Presidente della Giunta Regionale
PROMULGA
la seguente legge:
Art. 1
La Giunta Regionale è autorizzata a provvedere alla approvazione, all'impegno e alla liquidazione delle seguenti spese per opere di pubblica utilità di interesse regionale, da finanziare su gli appositi sottoindicati capitoli della Parte Spesa del bilancio di previsione della Regione per l'anno 1967:
a) spesa di lire centocinquantamilioni, quale ulteriore stanziamento di fondi per la realizzazione (acquisto di beni immobili e lavori) di pubblici parcheggi, di interesse regionale, in Aosta nella zona della Chiesa Cattedrale (compresa tra la Piazza Giovanni XXIII, la Via De Sales e la Via Lostan) e nella zona delle Porte Pretoriane (compresa tra la Via Plouves, la Via Festaz e la Piazza Porte Pretoriane), spesa da imputare per lire centotrentacinquemilioni,- quale fondo per l'acquisizione di beni immobili da occupare e per lavori da eseguire -, al capitolo 324 del bilancio ("Spese per opere stradali eseguite a carico della Regione") e per lire quindicimilioni,- quale fondo per atti di trasferimento di proprietà degli acquistandi beni immobili -, al capitolo 108 del bilancio ("Spese notarili, perizie, atti legali.... e spese accessorie per registrazione di convenzioni e contratti");
b) spesa di lire settantamilioni, quale quarto stanziamento di fondi per la costruzione di un fabbricato in Piazza Narbonne, di Aosta, destinato a servizi turistici, di interesse regionale, per il completamento ed il funzionamento della Stazione per auto linee pubbliche, spesa da imputare al capitolo 115 del bilancio ("Spese per la costruzione di un fabbricato in Piazza Narbonne, di Aosta"), capitolo per il quale è approvato lo stanziamento di lire settantamilioni, somma da prelevare dal capitolo 150 della parte Spesa del bilancio ("Fondo speciale per oneri derivanti da provvedimenti legislativi regionali in corso di perfezionamento - Spese in conto capitale").
Art. 2
La Giunta Regionale provvederà all'adozione dei necessari provvedimenti deliberativi, in esecuzione della presente legge, per la acquisizione delle necessarie aree di terreno, per la costituzione delle necessarie servitù e per l'esecuzione dei lavori ed opere di pubblica utilità di cui al precedente articolo.
Art. 3
La presente legge è dichiarata urgente a' sensi del terzo comma dell'articolo 31 dello Statuto speciale per la Regione Valle d'Aosta, promulgato con legge costituzionale 26 febbraio 1948 n. 4, ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
La presente legge sarà inserta nella Raccolta Ufficiale delle Leggi e dei Regolamenti della Regione Autonoma della Valle di Aosta e sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Della promulgazione della presente legge sarà dato avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Valle d'Aosta.
Aosta, lì
---
Monsieur le Conseiller ANDRIONE, étant donné qu'on est déjà arrivé à huit heures du soir, déclare que, à son avis, il ne serait pas opportun de commencer maintenant la discussion de l'objet concernant le plan des travaux publics pour l'an 1967, parce qu'il s'agit là d'un argument qui demande un long examen.
Il propose, par conséquent, de renvoyer à une autre séance du Conseil la discussion de cet argument et de procéder encore au cours de cette séance à l'examen d'autres objets moins importants, tels que les objets n. 13 et n. 14 de l'ordre du jour de la séance du 1° mars 1967 et des jours suivants.
Il Presidente, MONTESANO, prendendo atto delle proposte fatte dal Consigliere Andrione, ritiene opportuno che il Consiglio decida ora quali oggetti debbano ancora essere trattati nel corso della attuale seduta pomeridiana.
Il Consigliere BERTHET propone di esaminare ancora gli oggetti n. 13, n. 14 e n. 15 dell'ordine del giorno.
Dopo breve discussione sull'argomento, il Presidente propone di esaminare ancora, prima della chiusura della seduta, gli oggetti iscritti al n. 12, al n. 13 e al n. 14 dell'ordine del giorno della seduta consiliare del l° marzo 1967 e giorni seguenti.
Il Consiglio concorda, unanime, sulla proposta del Presidente Montesano.
______