Objet du Conseil n. 99 du 7 août 1959 - Verbale
OGGETTO N. 99/59 - CONCESSIONE DI GARANZIA FIDEIUSSORIA DELLA REGIONE PRESSO L'ISTITUTO BANCARIO SAN PAOLO, DI TORINO, PER L'APERTURA DI CREDITO IN CONTO CORRENTE A FAVORE DELLA COOPERATIVA PRODUTTORI LATTE E FONTINA DELLA VALLE D'AOSTA.
L'Assessore all'Agricoltura e Foreste, FOSSON, riferisce al Consiglio in merito alla seguente relazione concernente la proposta di concessione di garanzia fideiussoria della Regione presso l'Istituto Bancario San Paolo, di Torino, per apertura di credito in conto corrente a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta, relazione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza:
---
La Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta, con lettera 14-7-1959, prot. n. 1297/GB ha comunicato, fra l'altro, quanto segue:
"1°) Scade nel prossimo mese di agosto la fideiussione accordata a suo tempo dall'Amministrazione regionale a favore di questa Cooperativa presso l'Istituto Bancario San Paolo di Torino per il funzionamento della normale attività di questo Ente. Allo scopo di rendere possibile la continuazione dei finanziamenti per effettuare gli anticipi ai produttori ed il normale giro di affari della Cooperativa, si rende necessaria la richiesta a Codesta On.le Amministrazione regionale del rinnovo di tale fideiussione per l'importo già praticato presso la Banca citata.
Si prega perciò codesto Spett.le Assessorato di voler cortesemente provvedere a promuovere da parte della Giunta regionale il provvedimento richiesto.
E' ovvio che l'Amministrazione regionale potrà richiedere a questa Cooperativa tutti quei dati e schiarimenti che riterrà necessari e potrà altresì disporre gli opportuni controlli sul funzionamento dell'Ente.
2°) Si prega vivamente la Giunta regionale di voler esaminare con benevolenza la possibilità di intervenire a favore di questa Cooperativa con contributi finanziari atti a rendere possibile il miglioramento o quanto meno il mantenimento dei prezzi attualmente praticati per il formaggio "Fontina" ai produttori.
La richiesta ha un certo carattere di urgenza dato l'approssimarsi dei conferimenti della produzione di alpeggio che questo anno si annuncia particolarmente abbondante anche se, qualitativamente, non soddisfacente.
Le prospettive di mercato dei prodotti affini e concorrenti sono tali da destare un certa apprensione al nostro servizio commerciale: se a queste si aggiunge una certa deficienza qualitativa il quadro non è del tutto roseo.
Si dovrà perciò mettere a punto ed incrementare ancora la rete di distribuzione locale del prodotto non titolato, ciò che richiede una discreta spesa per l'acquisto di nuovi automezzi".
La Giunta, esaminate le richieste della Cooperativa, ritiene opportuno di rinviare, per ora, ogni decisone in merito a quanto forma oggetto della richiesta di cui al punto 2), in attesa di poter ottenere dalla Cooperativa i dati ed elementi anche contabili necessari per un approfondito esame del problema, al fine di addivenire alla migliore soluzione del problema stesso.
La Giunta concorda, invece, sull'urgenza di decidere in ordine alla richiesta relativa alla concessione della garanzia fideiussoria regionale, allo scopo di permettere alla Cooperativa di corrispondere anticipazioni di somme ai produttori conferenti già durante la corrente stagione estiva e per evitare il grave disagio e le difficoltà finanziarie in cui verrebbero a trovarsi i produttori di fontina se non potessero ottenere anticipazioni di somme sul prezzo del prodotto conferito.
Per quanto concerne la responsabilità solidale della Regione nell'obbligazione nascente dalla richiesta fideiussione, si rileva che la Regione non è l'obbligato principale.
È superfluo richiamare l'attenzione dei Signori Consiglieri sull'importanza del problema della produzione del formaggio fontina per la nostra Regione sia dal lato economico che sociale nonché sulla necessità che l'Amministrazione regionale si interessi di tale problema, intervenendo ogni qual volta sia necessario e nei modi che, di volta in volta, si riterranno indispensabili.
Quanto sopra premesso, si propone che il Consiglio regionale.
DELIBERI
1°) di prestare la garanzia fideiussoria della Regione per il periodo di 1 anno, dal 9-8-59 all'8-8-60, presso l'Istituto Bancario San Paolo di Torino nell'interesse ed a favore della locale Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle di Aosta, fino alla concorrenza massima di complessive Lire 300.000.000 (trecento milioni), per la concessione alla predetta Cooperativa di un accreditamento bancario utilizzabile in via continuativa per l'apertura di credito in c/c per i motivi indicati in premessa;
2°) di subordinare la concessione della predetta garanzia all'impegno, da parte della Cooperativa Produttori Latte e Fontina, di assoggettare le proprie contabilità ai periodici controlli di due Assessori Regionali da designare dalla Giunta regionale, nonché di trasmettere alla Regione gli elenchi mensili nominativi delle operazioni effettuate a favore dei conferenti, nonché all'impegno da parte dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino, di trasmettere alla Regione gli estratti dei conti trimestrali della Banca;
3°) di dare mandato all'Avvocato Oreste Marcoz nella sua qualità di Presidente della Giunta regionale e, in caso di assenza o impedimento, al Dr. Marcello Colombo nella sua qualità di Assessore regionale alle Finanze, all'uopo delegato, per la sottoscrizione degli atti necessari per prestare a nome e per conto della Regione Autonoma della Valle di Aosta e con le modalità in vigore presso l'Istituto Bancario San Paolo di Torino, la garanzia fideiussoria di cui al precedente capoverso n. 1°).
---
L'Assessore FOSSON fa presente che non vorrebbe dilungarsi tanto, ma che pensa sia necessaria una piccola premessa per inquadrare un po' il problema, anche perché la Giunta è venuta nella determinazione di concedere la fideiussione a determinate condizioni.
Informa che in data 19 giugno u. s. l'Istituto Bancario San Paolo, di Torino, inviò una lettera alla Presidenza della Giunta regionale e alla Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta comunicando che 1'8 agosto 1959 scadeva il periodo di tempo stabilito per la garanzia fideiussoria regionale, per un accreditamento bancario sino a Lire 300 milioni, prestata dalla Amministrazione regionale l'anno precedente ed invitando la Cooperativa predetta a farsi parte diligente per ottenere dall'Amministrazione regionale il rinnovo della garanzia fideiussoria.
Precisa che la lettera faceva, altresì, invito all'Amministrazione regionale di rispondere all'Istituto Bancario entro il 15 luglio 1959 e che la locale Cooperativa Produttori Latte e Fontina scrisse all'Amministrazione regionale una lettera in data 14 luglio u. s., dopo un colloquio avvenuto tra i rappresentanti del Comitato Direttivo della Cooperativa e l'Assessore regionale dell'Agricoltura.
Informa che, durante questo colloquio, ha comunicato ai rappresentanti del predetto Comitato Direttivo che la Giunta aveva già esaminato il problema ed era favorevole al rinnovo della garanzia fideiussoria, considerando che questa serve essenzialmente allo scopo di permettere alla Cooperativa di corrispondere anticipazioni di somme ai produttori conferenti la fontina.
Precisa di avere anche fatto presente l'opportunità che il Comitato Direttivo inviasse all'Amministrazione regionale una lettera per chiedere il rinnovo della fideiussione e per dichiarare che la Cooperativa era disposta ad assoggettarsi ai controlli che l'Amministrazione regionale ritenesse necessari, significando che questa dichiarazione era da considerarsi come una "conditio sine qua non" alla quale era subordinato il rinnovo della garanzia fideiussoria regionale.
Fa presente che la Giunta ha già preso una decisione di massima sull'importante argomento; ma, considerando che il Consiglio era convocato per il 6 e 7 agosto, anziché assumere una deliberazione in via d'urgenza, ha ritenuto di dover sottoporre la questione al Consiglio per i provvedimenti di sua competenza, tenuto anche conto che la garanzia fideiussoria scadeva l'8 agosto e si sarebbe potuto, quindi, fare ancora in tempo a dare notizia delle decisioni del Consiglio all'Istituto Bancario San Paolo.
Informa, in proposito, di avere subito preso i necessari contatti con la locale Direzione dell'Istituto San Paolo anche circa alcune modifiche da apportare alle clausole dell'atto di fideiussione stipulato lo scorso anno.
L'Assessore Fosson continua la sua relazione facendo le comunicazioni e le dichiarazioni che si riassumono come segue:
"Desidero richiamare la vostra attenzione sulla lettera della Cooperativa Produttori Latte e Fontina ed, in particolare, sull'ultimo capoverso del punto 1°), ove si dice: " E' ovvio che l'Amministrazione regionale potrà richiedere a questa Cooperativa tutti quei dati e schiarimenti che riterrà necessari e potrà altresì disporre gli opportuni controlli sul funzionamento dell'Ente".
Nel punto 2°), si dice: "Si prega vivamente la Giunta regionale di voler esaminare con benevolenza la possibilità di intervenire a favore di questa Cooperativa con contributi finanziari atti a rendere possibile il miglioramento o quanto meno il mantenimento dei prezzi attualmente praticati per il formaggio "Fontina" ai produttori".
Più avanti di dice ancora: "Si dovrà perciò mettere a punto ed incrementare ancora la rete di distribuzione locale del prodotto non titolato, ciò che richiede una discreta spesa per l'acquisto di nuovi automezzi."
La Giunta si è preoccupata dell'urgenza del rinnovo della fideiussione ed ha predisposto uno schema di deliberazione in ordine al quale si rende, però, necessario di apportare due prime modifiche di dettaglio, che preciserò in seguito.
La Giunta ritiene che non debba essere presa in considerazione, per il momento, la richiesta di cui al punto due e, cioè, quella di concedere contributi finanziari per garantire il mantenimento del prezzo politico della fontina.
I Consiglieri che hanno fatto parte della passata Amministrazione sanno che cosa significhi garantire l'integrazione e la copertura delle passività della Cooperativa Produttori Latte e Fontina.
Anche il punto concernente l'acquisto di nuovi automezzi, per incrementare ulteriormente la rete di distribuzione locale del prodotto non titolato, dovrebbe eventualmente essere preso in esame in un secondo tempo. Per oggi, la Giunta si limita a proporre la concessione della garanzia fideiussoria della Regione per il periodo di un anno.
Se dovessimo entrare nei particolari, avremmo molte cose da dire; ad esempio, circolano voci secondo cui il prodotto che viene conferito dai produttori avrebbe qualche volta i requisiti richiesti per essere marchiato, ma subirebbe deterioramenti proprio in certi magazzini.
Noi non sappiamo se tali voci corrispondono al vero e non possiamo dar troppo peso a tutto quello che si sente dire.
È bene che il Consiglio sappia che la fideiussione non serve soltanto per la corresponsione di anticipi di somme ai produttori conferenti la fontina perché, se così fosse, l'ammontare massimo della fideiussione bancaria potrebbe essere contenuto in limiti più modesti.
In effetti, attraverso un esame sommario dei dati relativi ai quantitativi di fontina conferiti nel 1958, noi vediamo che, tra produzione estiva e produzione invernale, sarebbe stato sufficiente per le anticipazioni un importo di poco più di 200 milioni.
Bisogna, infatti, tener presente che gli esborsi di somme per anticipazioni ai produttori conferenti non vengono fatti per la durata di un anno, perché passa un paio di mesi dal momento del conferimento del prodotto al momento dell'emissione dei mandati relativi al pagamento degli anticipi, cioè passano circa due mesi prima dell'applicazione del marchio e, in seguito, passano alcuni mesi prima che si addivenga alla vendita della fontina e, quindi, all'incasso del provento delle vendite.
Abbiamo potuto appurare, sia pure in modo molto sommario, che le somme anticipate ai produttori conferenti rientrano nelle casse della Cooperativa, con l'incasso della vendita del prodotto, nel giro di 6-7 mesi al massimo.
Dirò, per la precisione, che la garanzia fideiussoria della Regione viene chiesta non soltanto per permettere alla Cooperativa di corrispondere anticipazioni di somme ai produttori conferenti, ma anche per l'anticipazione di somme a credito in conto corrente; il che significa, in altre parole, che la fideiussione serve per tutte le operazioni finanziarie della Cooperativa.
Noi non abbiamo ritenuto di diminuire, per quest'anno, l'ammontare massimo delle fideiussione concessa lo scorso anno, anche se la fideiussione regionale sia stata concessa, negli anni passati, per ammontari diversi e progressivi: si è iniziata con 40 - 50 milioni; poi siamo passati a 80 - 150 - 200 220 - 250 ed, infine, a 300 milioni di lire.
Vi è una cosa da dire circa la fideiussione ed è che questa non dovrebbe pesare finanziariamente sull'Amministrazione regionale in modo diretto, perché la Cooperativa è tenuta a pagare all'Istituto Bancario San Paolo, di Torino, gli interessi per le somme prelevate, coperte dalla garanzia fideiussoria della Regione.
Vi è ancora un'altra cosa che desidero portare a conoscenza del Consiglio ed è la seguente: nel colloquio avuto con i membri del Comitato Direttivo della Cooperativa ho potuto constatare che essi non erano al corrente di tutti i precedenti della questione e li ho, quindi, resi edotti di tutti i particolari.
Ho riferito loro, fra l'altro, che le deliberazioni relative alla concessione della garanzia fideiussoria, adottate in passato dall'Amministrazione regionale, non erano state vistate dal Presidente della Commissione di Coordinamento.
In effetti, abbiamo un dossier voluminoso comprendente tutte le eccezioni sollevate dal Presidente della Commissione di Coordinamento, a partire dalla prima fideiussione concessa, eccezioni che sono avvalorate da rilievi e pareri emessi da vari Ministeri interessati, e cioè, dal Ministero dell'Interno e dal Ministero del Tesoro.
Alcuni di tali rilievi erano anche fondati e l'ho detto ai dirigenti della Cooperativa.
Non è detto, però, che la Amministrazione regionale intenda sottostare a tutti i rilievi fatti dal Presidente della Commissione di Coordinamento, in particolare per quanto riguarda la forma del provvedimento con cui viene concessa la fideiussione, pur prevedendosi fin d'ora che la deliberazione che il Consiglio adotterà per la concessione della fideiussione non sarà vistata dal Presidente della Commissione di Coordinamento.
Vi sono, però, alcune osservazioni del Ministero dell'Interno che sono effettivamente fondate e di cui intendiamo tener conto.
Tali osservazioni concernono modifiche riguardanti la forma e le clausole della convenzione fideiussoria che deve essere sottoscritta dal Presidente della Giunta, e precisamente il seguente punto della precedente convenzione: "La Regione autonoma si dichiara garante solidale della Cooperativa Produttori Latte e Fontina, Società Cooperativa a responsabilità limitata, con sede in Aosta, per il buon fine di qualunque debito di tale nominativo verso l'Istituto Bancario San Paolo di Torino, da qualsiasi titolo ed a qualsiasi forma o genere di operazioni dipendente e così anche sotto forma di fideiussioni a favore di terzi, oppure per cambiali rilasciate originariamente o nel corso dell'operazione".
La menzionata clausola sarà quindi modificata in base ai rilievi del Ministero dell'Interno che, come già ho detto, sono motivati e che ho portato a conoscenza dei membri del Comitato Direttivo della Cooperativa, dai quali mi è stato però fatto presente che la questione connessa a detti rilievi non avrebbe più ragione di sussistere in quanto sarebbe ora superata.
Debbo far notare, in proposito, che il rilievo del Ministero dell'Interno diceva testualmente: "Quanto alla emissione di effetti da parte dei singoli consorziati, potrebbe concordarsi con l'Istituto finanziario che le cambiali presentate da questi stessi per lo sconto e nell'ambito dei finanziamenti in parola, debbono essere avallate di volta in volta, con la firma di chi ha la rappresentanza del Consorzio, firma che, a tal fine, dovrà, naturalmente, essere depositata presso l'Istituto finanziatore."
Il Ministero dell'Interno diceva ancora: "Sarebbe poi opportuno che, nella convenzione da stipulare con l'Istituto stesso, fosse inserita, a norma dell'articolo 1944 del Codice Civile, la clausola di escussione del debitore principale da remora per eventuali operazioni finanziarie avventate"; il che ora ha un valore molto relativo in questo caso, ma su questo punto saremmo, comunque, d'accordo.
La prima modifica che la Giunta propone concerne una precisazione e, cioè, che la fideiussione è concessa per la apertura di credito in conto corrente a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina fino al limite massimo di 300 milioni.
La seconda modifica che la Giunta propone riguarda la questione dei controlli e va apportata al capoverso 2° della parte dispositiva della deliberazione che vi era stata proposta formulata come segue: "di subordinare la concessione della predetta garanzia all'impegno, da parte della Cooperativa Produttori Latte e Fontina, di assoggettare le proprie contabilità ai periodici controlli di due Assessori regionali da designare dalla Giunta regionale nonché di trasmettere alla Regione gli elenchi mensili nominativi delle operazioni effettuate a favore dei conferenti, nonché all'impegno da parte dell'Istituto Bancario San Paolo, di Torino, di trasmettere alla Regione gli estratti dei conti trimestrali della Banca".
La modifica consiste nell'aggiunta e inserimento delle parole "attività e" fra le parole "le proprie" e la parola "contabilità", nonché nella sostituzione delle parole "di due Assessori regionali da designare" con la parola "disposti"; il resto del dispositivo già propostovi rimarrebbe invariato.
Pertanto, la formulazione definitiva del capoverso 2°) della parte dispositiva sarebbe la seguente: "di subordinare la concessione della predetta garanzia all'impegno, da parte della Cooperativa Produttori Latte e Fontina, di assoggettare le proprie attività e contabilità ai periodici controlli disposti dalla Giunta regionale, nonché di trasmettere alla Regione gli elenchi mensili nominativi delle operazioni effettuate a favore dei conferenti, nonché all'impegno, da parte dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino, di trasmettere alla Regione gli estratti dei conti trimestrali della Banca".
La Giunta ha ritenuto opportuno di precisare, nel capoverso suddetto, che debbono essere trasmessi alla Regione gli elenchi mensili nominativi delle operazioni effettuate a favore dei conferenti perché, nel passato, le ripetute richieste fatte dall'allora Presidente della Giunta, Avv. Bondaz, alla Cooperativa Produttori Latte e Fontina di inviare all'Amministrazione regionale gli elenchi dei produttori conferenti e degli accreditamenti effettuati hanno sempre avuto esito negativo, come risulta dalle varie lettere a mie mani e di cui mi limiterò a leggerne qualcuna:
Lettera in data 20 febbraio 1957 - prot. n. 482 Gab., dell'ex Presidente della Giunta, Bondaz, di cui leggo soltanto la parte che ora interessa:
"Si prega codesto Spett. Consorzio di voler fare conoscere la precisa situazione delle operazioni finanziarie sinora eseguite in dipendenza dell'avvenuta concessione di garanzia fideiussoria da parte di questa Regione".
Allora la garanzia fideiussoria era stata concessa fino alla concorrenza massima di Lire 200 milioni.
Il Consorzio ha risposto a tale lettera, in data 14 marzo 1957, nei termini seguenti:
"Questo Consorzio necessiterebbe di conoscere il numero e la data della deliberazione che codesta Giunta ha adottato nel mese di settembre 1954 a favore dei produttori locali di fontina, in relazione alla concessione di una fideiussione bancaria con tasso di favore".
L'ex Presidente della Giunta, Bondaz, scriveva al Consorzio Produttori Fontina altra lettera, in data 8 maggio 1957, del tenore seguente:
"Si prega voler fornire un cortese sollecito riscontro alla nota n. 482 Gab. del 20/2/1957, con la quale si chiedeva la precisa situazione delle operazioni finanziarie sinora eseguite in dipendenza dell'avvenuta concessione di garanzia fideiussoria della Regione a favore di cotesto Consorzio".
Il Consorzio, con lettera in data 15 maggio 1957, rispondeva quanto segue:
"In riscontro alla vostra lettera 482 Gab. del 20/2/1957, trasmettiamo: copia del verbale di deliberazione n. 7 del Consiglio d'Amministrazione; copia del verbale di deliberazione n. 1 del Collegio sindacale; copia del verbale di deliberazione n. 4 dell'Assemblea generale in seduta ordinaria, relativi al bilancio consuntivo per l'anno 1956".
In data 8 giugno 1957, nuova lettera dell'ex Presidente della Giunta, Bondaz, al Consorzio, lettera che è del seguente tenore:
"Con lettera 20-2-1957, prot. 482 Gab., si chiedeva a cotesto Consorzio di comunicare "la precisa situazione delle operazioni finanziarie sinora eseguite, in dipendenza dell'avvenuta concessione di garanzia fideiussoria da parte di questa Regione."
Con lettera 15-5-1957, prot. 545, cotesto Consorzio ha trasmesso sue deliberazioni relative all'approvazione del conto consuntivo dell'anno 1956 e la relazione dei sindaci; da tali atti non è possibile ricavare la situazione delle operazioni finanziarie compiute, in relazione alla concessa fideiussione.
La prego pertanto di voler dare cortese evasione alla nostra richiesta, trasmettendo un elenco nominativo delle operazioni effettuate, con la precisazione delle attuali singole situazioni debitorie".
A questa lettera il Consorzio rispondeva, in data 6 luglio 1957, come segue:
"In riscontro alla richiesta pervenutaci da parte della S.V. in ordine alla garanzia fideiussoria della Regione a favore di questo Consorzio, trasmettiamo la relazione sull'attività del Consorzio Produttori fontina 31-5-1957 ed una nota illustrativa della situazione finanziaria alla stessa data, con allegati elenchi delle principali voci.
Riteniamo con quanto sopra di aver evaso in modo esauriente la richiesta emarginata. Siamo, comunque, a disposizione della S.V. in qualsiasi momento per ulteriori chiarimenti e delucidazioni".
A questo punto, l'ex Presidente della Giunta Bondaz inviava tutto il carteggio all'Assessore all'Industria e Commercio come risulta dalla seguente lettera del 12 luglio:
"Come è noto, questa Amministrazione ha prestato garanzia fideiussoria a favore del Consorzio in oggetto per un apertura di credito fino alla concorrenza di 200 milioni. Ciò posto trasmetto in visione gli atti in calce descritti, con preghiera di farmi conoscere il proprio avviso in ordine alle operazioni compiute dal predetto Consorzio, in relazione alla concessa fideiussione".
Quanto vi ho riferito, - e che è stato da me detto anche ai dirigenti della Cooperativa Produttori Latte e Fontina - giustifica la nostra proposta di subordinare la concessione della fideiussione alla condizione che la predetta Cooperativa accetti quei controlli che saranno disposti dalla Giunta.
Per chiarire meglio le idee, ricorderò che, l'anno scorso, l'Amministrazione regionale ha erogato a favore della Cooperativa contributi straordinari per l'importo di Lire 92 milioni per sanare il deficit degli esercizi passati, deficit derivante, in parte, dalle spese incontrate per l'acquisto dell'attrezzatura necessaria per il funzionamento iniziale della Cooperativa.
La Giunta ritiene che la questione debba essere esaminata a fondo, in quanto il problema della fontina sta particolarmente a cuore all'Amministrazione regionale perché è la fonte economica principale dei nostri agricoltori.
Dobbiamo richiamarci qui un po' a quelle che sono state le direttive fondamentali dell'ex Amministrazione Caveri, ed in particolare della Commissione consiliare che ha studiato il problema della istituzione del Consorzio Produttori Fontina, Commissione in cui erano rappresentate sia la maggioranza che la minoranza, poiché di tale Commissione facevano parte gli Assessori Arbaney, Fosson e Fresia ed i Consiglieri Cheillon, Dayné, Dujany, Manganosi e Nicco Giulio.
Detta Commissione consiliare aveva svolto un lavoro notevole poiché aveva anche studiato ed elaborato la nota legge regionale sui caseifici, poi impugnata dai competenti organi di controllo.
Se durante la passata Amministrazione fosse stata seguita tale legge per l'attuazione dei caseifici, non sarebbero stati commessi certi sbagli, che noi ci troviamo oggi a dover correggere a distanza di anni.
Mi basterà citare, a titolo di esempio, la questione del caseificio di Valtournanche, ricordando che la Commissione consiliare, dopo approfondito studio del problema dei caseifici, aveva concluso che, per la zona di Valtournanche, il caseificio non doveva assolutamente essere costruito nella località ove è sorto, ma doveva essere costruito nella zona di Antey e solo in via subordinata nella piana di Maén, perché tali località erano più centrali ed era, quindi, possibile farvi affluire la produzione di latte delle località circostanti.
In proposito, debbo farvi notare che il disegno di legge elaborato dalla Commissione consiliare stabiliva, all'articolo 2, che i singoli caseifici dovevano essere costruiti nelle località in cui ne fosse stata riconosciuta la necessità "previa richiesta dei produttori locali di latte di una determinata zona legalmente costituiti in Cooperativa o Consorzio di produttori..."
Oggi noi ci troviamo di fronte ad un caseificio quasi ultimato in Valtournanche, caseificio che nessuno vuole gestire, perché i produttori del posto, vorrebbero che detto caseificio venisse gestito da un Ente o da qualche industria privata, a cui poter conferire a pagamento il latte di loro produzione. Si tratta, ovviamente, di un criterio totalmente diverso da quello a cui si era ispirata a suo tempo la Commissione consiliare.
Mi limito ancora a ricordare che, nella seduta del 29 luglio 1953, il Consiglio aveva approvato, in via di massima, il concorso finanziario della Regione nella misura di Lire 50 milioni per il finanziamento delle spese di costruzione, in Aosta, di un fabbricato ad uso del Consorzio Agrario Cooperativo di Aosta-Ivrea e ad uso della Regione per la parte costituente i magazzini di conservazione dei prodotti lattiero-caseari, magazzini che l'Amministrazione regionale intendeva dare in gestione gratuita al Consorzio Produttori Fontina.
Non si è voluto accettare il cospicuo contributo finanziario allora offerto dalla Regione ed oggi il Consorzio Produttori Fontina paga al Consorzio Agrario una rilevante somma, che si aggira dai tre milioni e 400 mila ai 3 milioni 800 mila annui, per l'affitto dei magazzini che avrebbe potuto avere gratuitamente dalla Regione in base ad una, deliberazione già assunta, ad unanimità di voti favorevoli, dal Consiglio regionale.
Si è giunti a tanto, contrariamente a quello che era stato l'indirizzo generale, perché si è voluto fare del problema della fontina un questione eminentemente politica.
Come risulta anche dai verbali delle passate sedute consiliari, io ho sempre sostenuto pure in questa sede, appoggiato da molti miei colleghi, che la politica deve esulare dalle questioni economiche.
Bisogna che ci mettiamo in testa che la qualità della fontina deve essere stabilita unicamente in base alle caratteristiche del prodotto e che, quindi, non esiste fontina di 1?', 2? o 3? categoria a seconda che i conferenti la fontina portino lo scudo della D.C. o l'ecusson de l'Union Valdôtaine o il distintivo della falce e martello!
Se abbiamo intenzione di far veramente gli interessi degli agricoltori valdostani per quanto riguarda la fontina, bisogna che sia i membri della Giunta che i Consiglieri di maggioranza e di minoranza si trovino tutti d'accordo su un punto fondamentale: se si è sbagliato in passato in un senso, non bisogna che oggi l'errore si ripeta, neanche in senso inverso.
Per ottenere questo, bisogna "spoliticizzare" in parte questi organismi economici che vogliono fare l'interesse di tutti i produttori, a qualunque colore ed a qualunque partito appartengano.
Noi dobbiamo, a mio avviso, partire con questo obiettivo: vedere a fondo tutto quello che concerne la Cooperativa Produttori Latte e Fontina ed il Consorzio Produttori Latte e Fontina senza preconcetti.
Dove le cose vanno bene, non guarderemo il colore politico di chi è addetto, ma dove le cose vanno male dobbiamo porvi riparo, se vogliamo effettivamente fare qualcosa di buono.
Ed è per questo che oggi non anticipo proposte, anche perché non ho degli elementi di fatto.
Ripeto, la Giunta vuole prima vedere chiaro, anche se non intende dare affidamento alle varie voci che corrono e che, a volte, vengono ampliate e falsate.
Quando avremo visto bene questo, potremo eventualmente prendere in esame anche gli altri punti; potremo prendere in esame la questione del prezzo remunerativo del prodotto e discutere sulle richieste che il Consorzio Produttore Fontina, su mio invito, ha fatto all'Amministrazione regionale.
Chiarisco: avendomi il Consorzio richiesto di aumentare la pubblicità per l'incremento della vendita della fontina, ho invitato il Consorzio ad inviarmi un resoconto sull'attività espletata durante gli anni passati.
Mi è stato precisato che sono stati spesi oltre 5 milioni nel 1957 ed oltre 4 milioni nel 1958 e che si è preventivata la spesa di Lire 10.800.000 per il 1959.
Potrà essere tutto giusto, ma prima di aderire alle proposte fatteci, dobbiamo esaminare bene il problema.
State tranquilli, approfondiremo questo problema, attraverso i controlli che saranno disposti dalla Giunta, senza alcun preconcetto e con un solo scopo: quello di far veramente gli interessi dei nostri contadini".
Il Consigliere DUJANY dichiara di concordare con l'Assessore Fosson e con tutti coloro che, in adunanze precedenti, hanno sempre sostenuto la opportunità di venire in aiuto a quegli Enti economici che hanno finalità positive per la collettività, specialmente quando questa collettività è di carattere agricolo.
Riconosce la necessità di controlli sul funzionamento di tali Enti, rilevando che l'Amministrazione regionale ha il dovere di accertare che i fondi erogati siano spesi bene e, particolarmente, per lo scopo per il quale vengono concessi.
In merito all'accenno fatto dall'Assessore Fosson al problema del Consorzio e della Cooperativa Produttori Latte e Fontina ed al problema dei caseifici, con specifico riferimento al caseificio di Valtournanche, osserva che certe iniziative sorgono talvolta con qualche deficienza iniziale dal lato organizzativo, dell'attrezzatura, dei locali e per quanto riguarda la preparazione tecnica del personale; tuttavia occorre tenere nella dovuta considerazione che queste iniziative sorgono e si sviluppano, migliorandosi, a beneficio di determinate categorie economiche.
Afferma che il problema della fontina si risolverà soltanto con la costruzione di caseifici convenientemente attrezzati e gestiti dai produttori di latte raggruppati in Cooperative o Consorzi.
Sottolinea che questo è lo scopo che bisogna raggiungere, pur riconoscendo che è più facile costruire dei caseifici che non costituire dei Consorzi o Cooperative di produttori per la gestione dei caseifici stessi.
In merito al caseificio di Valtournanche, ricorda che la costruzione di tale caseificio nella località in cui è sorto è stata deliberata dal Consiglio regionale ad unanimità di voti.
Rammenta che, nella seduta in cui fu assunta tale deliberazione, un Consigliere chiese all'Assessore Arbaney se non fosse opportuno che il caseificio venisse costruito nel territorio del Comune di Antey, o nella piana di Ma?n, anziché nel capoluogo di Valtournanche.
Osserva che l'allora Assessore Arbaney rispose che l'unico gruppo di alpigiani che si era riunito in Consorzio era quello di Valtournanche e che, se si fosse costruito il caseificio in luogo diverso da quello del capoluogo, temeva che tale gruppo di consorziati si sciogliesse e che si corresse il rischio di non avere un Consorzio di produttori regolarmente costituito per la gestione del caseificio.
Circa il punto secondo della lettera, in data 14 luglio 1959, della Cooperativa Produttori Latte e Fontina, chiede all'Assessore Fosson cosa intenda proporre al Consiglio e se abbia già richiesto alla Cooperativa quei dati ed elementi, anche contabili, da lui ritenuti necessari per un approfondito esame del problema.
L'Assessore NICCO ricorda al Consigliere Dujany che, in sede di Commissione consiliare, quando fu esaminata e discussa la situazione amministrativa-commerciale e finanziaria della Cooperativa Produttori Latte e Fontina e del Consorzio Produttori Fontina, i due membri della minoranza dichiararono di concordare sulla proposta di concedere contributi straordinari integrativi per l'ammontare di Lire 92 milioni a favore dei predetti due Enti economici, però a due condizioni:
1°) che venissero effettuati controlli sulla gestione dei predetti due Enti da parte di una Commissione ristretta, composta da due Consiglieri della maggioranza e da un Consigliere della minoranza;
2°) che contributi analoghi venissero concessi, altresì, a tutte le Cooperative di Produttori Latte e a tutte le latterie esistenti in Valle.
Rileva che tali richieste non furono allora accettate dalla maggioranza.
Il Consigliere DUJANY ricorda che la Giunta aveva già dato esplicito mandato agli Assessori Bordon e Marchiando di effettuare controlli sulla gestione della Cooperativa Produttori Latte e Fontina e del Consorzio Produttori Fontina e che proprio per tale ragione la Commissione non aveva aderito alla richiesta di cui al n. 1.
Il Consigliere BORDON premesso che l'Assessore Fosson ha fatto una lunga e dettagliata esposizione dei precedenti del problema della fontina e sul carteggio intercorso fra la Cooperativa Produttori Latte e Fontina e l'Amministrazione regionale in merito alla questione della garanzia fideiussoria, dichiara che le varie lettere di cui l'Assessore Fosson ha dato lettura dimostrano con quanta attenzione l'allora Presidente della Giunta, Bondaz, abbia seguito il funzionamento della Cooperativa Produttori Latte e Fontina del Consorzio Produttori Fontina.
Comunica che, unitamente all'Assessore Marchiando, ha a suo tempo esaminato, per incarico della Giunta, le contabilità del Consorzio e della Cooperativa, per cui si sente in grado di poter affermare, con piena coscienza e tranquillità di animo, di aver trovato tutto a posto.
Accenna alle grandi difficoltà incontrate e superate dalla precedente Amministrazione regionale per ottenere la concessione del marchio a tutela della fontina.
Accenna pure alle notevoli difficoltà che dovettero affrontare e superare il Consorzio e la Cooperativa nei primi anni del loro funzionamento ed accenna, infine, ai vantaggi immediati che i produttori ebbero con la tutela del prodotto e con la concessione della garanzia fideiussoria da parte dell'Amministrazione regionale.
Rileva che, con la citata lettura del 14 luglio 1959, la Cooperativa Produttori Latte e Fontina ha chiesto all'Amministrazione regionale il rinnovo della garanzia fideiussoria regionale e la concessione di contributi straordinari per mettere in grado la Cooperativa di mantenere il prezzo politico della fontina.
Comunica di aver preso atto con piacere che la prima richiesta è stata accolta, ma di aver, peraltro, constatato che la garanzia fideiussoria viene concessa limitatamente all'importo massimo di Lire 300 milioni, cioè allo stesso importo dello scorso anno.
Ritiene che la sola garanzia fideiussoria sia un po' poco e che la sola garanzia potrebbe forse riuscire ad ottenerla direttamente per suo conto la Cooperativa stessa.
Afferma che, per poter risolvere uno dei problemi agricoli più importanti per la Valle d'Aosta, la Regione dovrebbe venire in aiuto della Cooperativa non soltanto con la concessione della garanzia fideiussoria regionale ma anche con il pagamento degli interessi passivi sulle somme prelevate dalla Cooperativa presso l'Istituto Bancario San Paolo.
Precisa che soltanto in tale modo la Cooperativa potrà mantenere i prezzi di acquisto della fontina nelle misure già fissate lo scorso anno, cioè Lire 550 al Kg. per la prima qualità, Lire 480 per la seconda qualità e Lire 450 per la terza qualità.
Rileva che da qualche parte si è voluto fare colpa all'Amministrazione precedente di avere, lo scorso anno, concesso alla Cooperativa Produttori Latte e Fontina contributi straordinari integrativi per l'ammontare di Lire 92 milioni.
Fa presente che tale cifra è stata erogata alla Cooperativa per sanare le passività di esercizio di quattro anni di gestione e che non va dimenticato che circa 29 milioni si riferivano a spese di primo impianto e di attrezzature.
Osserva, inoltre, che gli interessi passivi sugli accreditamenti bancari si aggiravano sui 37 milioni.
Rileva, comunque, che il contributo erogato al Consorzio e alla Cooperativa per il mantenimento dei prezzi di acquisto della fontina durante i passati anni di gestione si aggira dai 20 a 25 milioni all'anno.
Informa che, questo anno, il costo della mano d'opera impiegata negli alpeggi è assai aumentato ed osserva che, se si tiene conto delle gravi difficoltà che i conduttori di alpeggi incontrano per la gestione degli alpeggi stessi, si deve riconoscere la necessità di fissare un prezzo minimo di acquisto della fontina da parte della Cooperativa.
Afferma che i conduttori di alpeggi non potrebbero continuare a gestire le loro piccole aziende se il prezzo di acquisto della fontina venisse stabilito in misura inferiore alle 550/500 Lire al Kg.
Comunica che, nel 1958, la Cooperativa ha acquistato circa 80 mila forme di fontina e che è da prevedere che, questo anno, si arriverà a circa 90-95 mila forme.
Ritiene che vi sia la possibilità di finanziare sul bilancio dell'Assessorato all'Agricoltura e Foreste la spesa di Lire 35 o 40 milioni da concedere come contributo alla Cooperativa per il mantenimento del prezzo minimo di acquisto della fontina.
Rileva che, se tale contributo non venisse concesso, la Cooperativa, nel corrispondere ai conferenti un acconto non superiore a Lire 300 al Kg. sul prezzo del prodotto conferito, non potrebbe precisare loro quale sarà il prezzo minimo in base al quale provvederà in seguito al pagamento del prodotto conferito, ad avvenuta classifica del prodotto stesso.
Ritiene che il produttore debba sapere a quale prezzo conferisce la fontina alla Cooperativa e che non si possa non venire incontro alle necessità della categoria degli agricoltori.
Formula, quindi, a nome della minoranza, la seguente richiesta: l'Amministrazione regionale oltre a concedere la garanzia fideiussoria per un ammontare di complessive Lire 300 milioni, deve ancora erogare a favore della Cooperativa un contributo straordinario di Lire 40-50 milioni, per mantenere il prezzo politico della fontina, nonché pagare gli interessi passivi delle somme prelevate sull'accreditamento bancario concesso con la fideiussione medesima.
Dichiara di concordare sulla questione del controllo da parte della Regione e propone che si nomini immediatamente una Commissione incaricata di prendere accordi con la Cooperativa per tutti i controlli che si ritengono necessari per la marchiatura, l'acquisto, la vendita e la conservazione del prodotto.
Osserva che, se oggi l'Amministrazione regionale non assumesse una decisione al riguardo e procrastinasse, anche solo di poco tempo, la concessione dei contributi richiesti dalla Cooperativa, si metterebbe la Cooperativa stessa in condizione di non poter mantenere il prezzo politico della fontina e, quindi, di non venire incontro alle necessità degli agricoltori conferenti.
L'Assessore FOSSON risponde ai rilievi formulati dal Consigliere Dujany ed informa che la Giunta, prima di scrivere alla Cooperativa, per richiedere i dati e gli elementi necessari per un più approfondito esame del problema, ha ritenuto di dover conoscere le decisioni del Consiglio in ordine alla questione della fideiussione.
Per quanto riguarda il caseificio di Valtournanche, ricorda di avere dichiarato quanto segue al Consiglio nella seduta del 6 agosto 1954 illustrando le proposte della Commissione consiliare circa la divisione del territorio della Valle d'Aosta in otto zone:
"A' propos de la septième zone, il faut que je vous dise qu'on avait pensé, dans un premier moment, à Valtournanche come chef de zone et puis on a fini par choisir Antey St. André, parce que la Commune de Valtournanche se trouve très éloignée des autres Communes de la zone et a une altitude assez élevée. Cependant la question n'a pas été définie et on s'est réservé, - dans le cas que la Commune d'Antey St. André ne soit pas reconnue très convenable, - de choisir la localité de Ma?n qui est située dans le territoire de la Commune de Valtournanche et, précisément, avant la dernière montée qui porte au chef-lieu."
In merito ai rilievi fatti dal Consigliere Bordon precisa di non aver mosso alcun appunto alla passata Amministrazione per quanto concerne il contributo straordinario di lire 92 milioni erogato a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina.
Fa presente che non intende oggi entrare nel merito di tali questioni per dire se si è fatto bene o male a concedere il predetto contributo, in quanto la questione potrà eventualmente essere discussa in un secondo tempo.
Ricorda di aver detto soltanto che i 92 milioni di contributo sono serviti per l'integrazione dei bilanci della Cooperativa Produttori Latte e Fontina e di aver aggiunto che parte di detto contributo è stata destinata per il pagamento delle spese di impianto e di attrezzature iniziali, ammontanti a complessive Lire 28.088.600.
Ritiene alquanto strano che il Consigliere Bordon sostenga oggi l'assoluta necessità e l'urgenza della concessione immediata di contributi regionali ad integrazione del bilancio del corrente esercizio finanziario della Cooperativa Produttori Latte e Fontina e ammonisca che, in caso contrario, la Cooperativa non potrebbe mantenere il prezzo politico della fontina con grave danno per i produttori.
Osserva che potrebbe anche concordare su quanto detto dal Consigliere Bordon se egli, già in passato, avesse sostenuto in Consiglio la necessità e l'urgenza di concedere di anno in anno i contributi straordinari in questione; il che però, non è avvenuto.
Ricorda, infatti, che i bilanci degli esercizi precedenti della Cooperativa sono stati integrati soltanto con la erogazione del contributo straordinario regionale di Lire 92 milioni, che è stato concesso solo con la deliberazione n. 26 del 20 marzo 1959.
Rileva che questo prova che la decisione su questa questione non è di assoluta urgenza come vorrebbe fare credere il Consigliere Bordon.
Dà assicurazione che tale problema sarà esaminato, ma in un secondo tempo, dopo che saranno stati effettuati i necessari controlli ed accertamenti sulla gestione della Cooperativa.
Comunica, in proposito, che non intende porre in dubbio la asserzione fatta dal Consigliere Bordon, che le contabilità degli esercizi precedenti della Cooperativa sono esatte, ma osserva che non si può, d'altra parte, ignorare del tutto le voci che corrono sui criteri seguiti nella gestione della Cooperativa.
Rileva ad esempio che, secondo una di tali voci, sarebbero in servizio presso la Cooperativa troppi impiegati, per cui occorrerà appurare la veridicità, o meno, di tale voce.
Rileva che se, dopo aver esaminato a fondo la questione, risultasse che vi sono realmente troppi impiegati in rapporto alle effettive necessità dei servizi, la Regione dovrebbe far presente tale fatto alla Cooperativa, facendo notare che l'Amministrazione regionale è disposta a concedere contributi ad integrazione del bilancio a condizione, però, che la Cooperativa cominci a realizzare le possibili economie di spese di gestione perché i contributi regionali devono essere devoluti a favore dei produttori conferenti e non già per la retribuzione di impiegati in soprannumero.
In merito al problema della pubblicità per la fontina, osserva che l'Amministrazione regionale è perfettamente convinta che la pubblicità è necessaria nel settore del commercio, ma afferma che la pubblicità, per corrispondere allo scopo, deve essere attuata in modo efficace e con mezzi idonei.
Precisa che la Regione è disposta a concorrere nelle spese per tale pubblicità ed anche ad assumere tali spese a totale suo carico, pur di avere la garanzia che i fondi destinati per la pubblicità non siano spesi per altri scopi.
Fa ancora presente che, secondo quanto gli è stato riferito, la Cooperativa avrebbe affidato la rappresentanza commerciale per la vendita della fontina ad una Ditta che produce e vende, per proprio conto, fontine sprovviste del marchio.
Dichiara che, se questo corrispondesse a verità, l'Amministrazione della Cooperativa non avrebbe agito in modo molto oculato per la tutela e la vendita del prodotto marchiato.
Ritiene, quindi, logico che l'Amministrazione regionale rinvii, per ora, ogni decisione in merito a quanto forma oggetto della richiesta di cui al punto 2°) della citata lettera della Cooperativa.
Riferisce che, conseguentemente, la proposta di erogare alla Cooperativa un contributo annuo straordinario di 40-50 milioni, per dare la possibilità di mantenere il prezzo politico della fontina, potrà essere presa in esame in un secondo tempo dal Consiglio e, cioè, dopo che la Commissione consiliare permanente di studio per l'agricoltura, - che sarà nominata quanto prima -, avrà approfondito il problema nei suoi vari aspetti e avrà vagliato ogni elemento di giudizio.
Conclude, proponendo che il Consiglio, per le ragioni esposte, approvi oggi soltanto la concessione della garanzia fideiussoria regionale presso l'Istituto Bancario San Paolo, di Torino, fino alla concorrenza massima di Lire 300 milioni, per il periodo di un anno e alle condizioni precisate nella proposta di deliberazione, con le modifiche già proposte al punto 2°) della parte dispositiva.
Il Consigliere MACHET dichiara di concordare sulla proposta di concessione della fideiussione di cui si tratta a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina a condizione, però, che l'Amministrazione regionale provveda a fare eseguire periodici controlli sulla gestione della Cooperativa, al fine di accertare che i benefici dell'intervento regionale vadano effettivamente a favore dei produttori di fontina.
Il Consigliere PAGE rileva che i Dirigenti del Consorzio Produttori Fontina hanno agito in modo scorretto e non rispettoso nei confronti dell'ex Presidente della Giunta regionale, Bondaz, non avendogli fornito le informazioni dallo stesso ripetutamente richieste, come risulta dalle varie lettere di cui l'Assessore Fosson ha dato lettura al Consiglio.
Dichiara che, se dovesse basare il suo giudizio unicamente sul predetto comportamento dei Dirigenti del Consorzio, dovrebbe votare conto la proposta di concessione della garanzia fideiussoria.
Ma, poiché l'eventuale non concessione della fideiussione verrebbe a danneggiare la categoria dei produttori di fontina, si dichiara favorevole alla proposta in esame, a condizione però che vengano eseguiti periodici controlli sulla attività e sulle contabilità della Cooperativa.
Il Consigliere GUGLIELMINETTI chiede all'Assessore Fosson se i componenti dell'attuale Consiglio Direttiva della Cooperativa Produttori Latte e Fontina siano le stesse persone che facevano parte del Consiglio Direttivo degli anni precedenti.
L'Assessore FOSSON comunica di non poter dare una risposta precisa al riguardo ma pensa che, salvo errore, i membri del Consiglio Direttivo della Cooperativa siano, quasi tutti, le stesse persone che componevano tale Consiglio negli anni precedenti.
Il Consigliere GUGLIELMINETTI, preso atto di quanto sopra e in relazione a quanto già riferito dall'Assessore Fosson in ordine ai precedenti sul controllo del Consorzio e della Cooperativa Produttori Latte e Fontina, propone che il punto 1°) della parte dispositiva della proposta di deliberazione ("di prestare la garanzia fideiussoria della Regione per il periodo d'un anno, dal 9/8/1959 all'8 8/1960, presso l'Istituto Bancario San Paolo di Torino nell'interesse ed a favore della locale Cooperativa...") sia completato con l'aggiunta delle seguenti parole: "con ampia facoltà di revoca in qualsiasi momento, a giudizio insindacabile della Giunta".
A giustificazione della sua proposta, osserva che, se nel corso dell'anno venissero constatati eventuali inconvenienti, l'Amministrazione regionale avrebbe, così, la possibilità di revocare la fideiussione concessa, per il rimanente periodo e per i successivi accreditamenti di somme.
Il Consigliere DUJANY ribadisce che la decisione del Consiglio di costruire il caseificio di Valtournanche nella località in cui è sorto è stata assunta in seguito alla precisazione, - fatta dall'allora Assessore all'Agricoltura, Arbaney, - che i produttori di latte del luogo si erano già costituiti in Consorzio per la gestione del costruendo caseificio e che tale Consorzio era l'unico che, a quel momento, fosse stato costituito in tutta la Valle.
In merito alla questione della fideiussione e alla proposta del Consigliere Guglielminetti osserva che il problema oggi in esame dovrebbe essere considerato sotto l'aspetto oggettivo e più ampio, e non già sotto un aspetto soggettivo, in relazione alle persone che componevano e che compongono gli organi direttivi della Cooperativa.
Circa la proposta della Giunta, illustrata dall'Assessore Fosson - di soprassedere ad ogni decisione in merito a quanto forma oggetto della richiesta di cui al punto 2°) della lettera della Cooperativa, in attesa che siano effettuati accertamenti sull'attività e contabilità della Cooperativa stessa, dichiara di concordare su tale proposta per varie ragioni; raccomanda, peraltro, di sollecitare il più possibile l'espletamento dei controlli, al fine di erogare al più presto alla Cooperativa i contributi richiesti ad integrazione del bilancio e di evitare le maggiori spese che possono derivare dall'accumulo degli interessi passivi sulle anticipazioni bancarie richieste dalla Cooperativa.
Il Consigliere GUGLIELMINETTI dichiara di aver esaminato la questione della fideiussione da un punto di vista oggettivo e non già avendo riguardo a questioni di persone; aggiunge che d'altra parte, anche se così fosse, non vi sarebbe nulla da eccepire perché, dalla relazione fatta dall'Assessore Fosson, è emerso che i Dirigenti del Consorzio, ora anche Dirigenti della Cooperativa, non hanno comunicato le notizie ripetutamente richieste dall'allora Presidente della Giunta, Bondaz.
Ritiene, quindi, logico che l'Amministrazione regionale subordini la concessione della garanzia fideiussoria a determinate cautele per il controllo della gestione della Cooperativa.
Segue breve discussione fra i Consiglieri GUGLIELMINETTI e BERTHOD, il quale osserva che i Dirigenti della Cooperativa godono della fiducia dei produttori di latte e fontina in quanto sono stati dai medesimi nominati a dirigere la Cooperativa.
Il Consigliere BARONE osserva che il Consigliere Bordon ebbe a dichiarare, fra l'altro, che la Cooperativa Produttori Latte e Fontina avrebbe potuto forse anche fare a meno della sola garanzia fideiussoria della Regione, in quanto potrebbe forse ottenere direttamente una fideiussione bancaria per conto suo.
Invita il Consigliere Bordon a precisare se tale dichiarazione sia stata da lui fatta a titolo personale o quale portavoce della Cooperativa.
Rileva poi che, secondo quanto detto dall'Assessore Fosson, le precedenti deliberazioni consiliari relative alla concessione della fideiussione regionale a favore del Consorzio e della Cooperativa non sarebbero state vistate dal Presidente della Commissione di Coordinamento, come è da presumere che avvenga anche ora per la deliberazione concernente la attuale proposta di concessione di nuova garanzia fideiussoria.
Osserva che, se così avvenisse, il Consiglio e gli amministratori regionali verrebbero ad assumersi una grave responsabilità ove concedessero nuovamente la richiesta fideiussione bancaria.
Rileva, infine che il Consigliere Bordon ebbe a fare notare che le lettere di cui ha dato lettura l'Assessore Fosson dimostrano quanto sia stato sollecito e attento l'interessamento dell'allora Presidente della Giunta, Bondaz, circa il problema del controllo della gestione del Consorzio e della Cooperativa.
Osserva, in proposito, che occorre anche rilevare che a tale sollecitudine e interessamento del Presidente della Giunta non ha certo corrisposto pari sollecitudine da parte del Consorzio che non ha mai fornito le informazioni richiestegli.
Il Consigliere LUCAT premette di conoscere molto bene i precedenti riguardanti il Consorzio Produttori Fontina, essendo stato uno dei primi ad interessarsi per la sua costituzione e per l'approvazione del suo Statuto. Informa che, dopo la costituzione del Consorzio, i Dirigenti non vollero più considerare l'apporto e l'utilità delle sue varie proposte, facendogli una questione politica, perché era iscritto al Movimento dell'Union Valdôtaine, per cui venne personalmente a trovarsi nella condizione di dover rinunciare a prendere parte attiva all'Amministrazione del Consorzio.
Dichiara di essere sempre stato contrario alla costruzione di caseifici a Valtournanche e a Courmayeur, essendo convinto a priori che non sarebbero stati funzionali, per la difficoltà di convogliarvi il latte dai luoghi di produzione.
Afferma che, se si vuole che i caseifici funzionino, bisogna che siano costruiti in località nelle quali si possa facilmente raccogliere e lavorare la produzione di latte sia nel periodo estivo che nel periodo invernale.
Comunica che si riserva di ritornare sull'argomento in un'altra seduta, anche per proporre al Consiglio l'istituzione di una scuola per casari, essendo necessario fare in modo che si produca della buona fontina, che abbia effettivamente i requisiti prescritti dalla legge, se si vuole risolvere il problema della tutela e della valorizzazione della fontina.
Passando alla questione della fideiussione, dichiara di essere favorevole alla proposta della Giunta perché, con la concessione della fideiussione, la Regione va incontro alle necessità dei produttori di fontina.
Osserva che la Cooperativa Produttori Latte e Fontina, dopo quattro anni di gestione, dovrebbe già essere riuscita a migliorare la propria organizzazione e la propria situazione finanziaria e che, nell'esaminare il problema dei contributi regionali integrativi alla Cooperativa, occorre anche tener conto delle istanze e richieste che potrebbero pervenire anche da parte dei produttori non conferenti o degli agricoltori dei Comuni in cui non si produce fontina.
L'Assessore FOSSON dichiara che la Giunta terrà conto della raccomandazione fatta dal Consigliere Dujany, di sollecitare il più possibile i controlli sulla gestione della Cooperativa Produttori Latte e Fontina, al fine di poter corrispondere al più presto i contributi integrativi richiesti dalla Cooperativa stessa.
Fa presente che, nel dare comunicazione alla Cooperativa del provvedimento consiliare odierno relativo alla concessione della fideiussione regionale, farà viva raccomandazione ai dirigenti della Cooperativa di mettersi subito sul piano di una gestione oculata ed economica, in quanto non debbono fare assegnamento che il Consiglio regionale, quando esaminerà il problema della concessione dei contributi regionali integrativi, provvederà in ogni caso a coprire tutte le passività di gestione della Cooperativa, ma dovrà esaminare bene i risultati e i criteri della gestione.
Rileva che il problema dovrà essere studiato a fondo dalla nominanda Commissione consiliare permanente dell'Agricoltura, che, a conclusione dei suoi lavori, formulerà proposte concrete da sottoporre all'esame e alla approvazione del Consiglio.
Il Presidente, FILLIETROZ, comunica che, come deciso nella seduta di ieri, concede la parola al Deputato valdostano, On. Caveri, per comunicazioni che intende fare.
L'On. CAVERI dichiara quanto segue:
"Io devo fare una comunicazione e la comunicazione è la seguente: se in questa sala non c'è nessuno che ha il coraggio di dire certe cose, io, come al solito, le dico perché io ho parlato sempre chiaro, alto e forte e vi dico che, se voi credete che da parte degli attuali amministratori del Consorzio Fontina vi sarà una amministrazione oculata e onesta, vi sbagliate di grosso, perché certe persone i conti non li hanno mai resi a nessuno.
I milioni li hanno sempre saputo mettere in tasca, ma i conti non li hanno mai resi, tipo il denaro che hanno incassato con la vendita dei cavalli al tempo dei Partigiani, tipo i tre milioni e mezzo di franchi che il Signor Cesare Bionaz e il Signor Roberto Adam hanno ricevuto dal Colonnello Voisin e dal Prefetto Rose. I conti questi Signori non li hanno mai resi e non li renderanno mai, perché sono dei disonesti.
Questa è la comunicazione del Deputato della Valle d'Aosta al Consiglio regionale".
Il Consigliere BORDON comunica che intende anzitutto fare una dichiarazione di voto; dichiara che ritiene non sufficiente, per la Cooperativa Produttori Latte e Fontina, il provvedimento della sola concessione della garanzia fideiussoria. Dichiara che si asterrà, quindi, dalla votazione della proposta in esame.
Riferendosi, poi, alla comunicazione fatta dal Deputato On. Caveri, riafferma quanto già sostenuto per ragioni di principio, nella seduta di ieri, e cioè che i parlamentari valdostani non possono, in base allo Statuto regionale ed al regolamento interno del Consiglio regionale, prendere la parola durante le sedute del Consiglio se non allorquando siano espressamente interpellati dal Consiglio per fornire chiarimenti o informazioni in merito a determinati argomenti e previa iscrizione degli argomenti stessi all'ordine del giorno dell'adunanza.
Afferma che si tratta di una questione di principio sulla quale il Consiglio non deve derogare.
Ritiene che il Consiglio non debba permettere che l'On. Caveri interferisca durante i lavori del Consiglio con delle dichiarazioni del genere di quella fatta ora e dichiara che, se fatti del genere dovessero ripetersi in avvenire, i Consiglieri di minoranza abbandoneranno l'aula.
Il Presidente, FILLIETROZ, osserva che nella seduta di ieri il Consiglio, concordando sul parere espresso dal capo gruppo della minoranza, Avv. Bondaz, ha stabilito che i rappresentanti della Regione al Parlamento possano ottenere la parola per fare delle comunicazioni al Consiglio.
Il Consigliere GUGLIELMINETTI si richiama all'emendamento aggiuntivo da lui proposto in ordine al punto n. 1 della parte dispositiva della deliberazione e prega il Presidente della Giunta Marcoz di voler esprimere il proprio parere in merito.
Il Presidente della Giunta, MARCOZ, dichiara di condividere il punto di vista del Consigliere Guglielminetti circa la necessità che l'Amministrazione regionale provveda al controllo della gestione della Cooperativa Produttori Latte e Fontina, in relazione alla concessione della garanzia fideiussoria regionale e agli interventi finanziari integrativi.
Osserva, però, che le clausole delle convenzioni relative al rilascio delle garanzie fideiussorie bancarie sono stilate in base a determinati schemi fissi prestabiliti dagli Istituti Bancari.
Rileva che, nel caso in discussione, la Regione è già in certo qual modo tutelata dall'accettazione dei controlli regionali sulla gestione della Cooperativa nonché dal fatto che l'Istituto Bancario San Paolo dovrà trasmettere direttamente alla Amministrazione regionale gli elenchi delle operazioni bancarie effettuate dalla Cooperativa, ciò che permetterà di controllare, attraverso i prelievi di somme, le operazioni finanziarie eseguite dalla Cooperativa a favore dei produttori conferenti.
Osserva, d'altra parte che il periodo di un anno è assai breve e che si deve accordare una certa fiducia ad un Ente che ormai non è più di nuova istituzione e che, se ha avuto delle spese straordinarie di primo impianto e delle passività durante i primi anni di gestione, potrebbe ora migliorare la sua organizzazione e la sua situazione finanziaria avvalendosi della esperienza ormai acquisita anche nel settore commerciale.
In relazione a quanto testé dichiarato dal Consigliere Bordon, assicura che la decisione che il Consiglio prenderà in ordine all'argomento in discussione non sarà influenzata in senso negativo dalla dichiarazione del Deputato On. Caveri, in quanto la proposta della Giunta e tutti gli interventi dei Consiglieri sono favorevoli alla concessione della garanzia fideiussoria a favore della Cooperativa, per cui non vi può essere alcun dubbio circa la decisione favorevole che assumerà il Consiglio sulla proposta in esame.
Auspica che non vengano travisati gli intendimenti della maggioranza in riferimento alla proposta odierna di soprassedere ad ogni decisione circa la richiesta di cui al punto secondo della lettera in data 14 luglio 1959 della Cooperativa.
Precisa che una tale determinazione va interpretata non già come un rifiuto a venire in aiuto alla Cooperativa con contributi finanziari regionali atti a mantenere un prezzo remunerativo della fontina conferita dai produttori, ma semplicemente come una misura prudenziale cautelativa intesa a far in modo che l'aiuto della Regione possa andare nella maggior misura possibile direttamente a vantaggio dei produttori conferenti.
Assicura che non vi è alcuna prevenzione nei confronti della Cooperativa e che i problemi in esame sono stati esaminati e saranno risolti con serenità di giudizio avendo di mira ogni possibile miglioramento della attività della Cooperativa e gli interessi dei produttori di fontina.
Il Consigliere GUGLIELMINETTI, preso atto dei chiarimenti forniti dal Presidente della Giunta, Marcoz, dichiara di ritirare la sua proposta di emendamento aggiuntivo precisando che darà il suo voto favorevole per la concessione della garanzia fideiussoria della Regione a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina.
Il Consigliere PAGE dichiara che la comunicazione fatta dall'On. Caveri gli ha fatto conoscere, con dolore, che, mentre gli uomini della Resistenza difendevano l'italianità e l'autonomia della Valle d'Aosta, vi erano delle persone che tradivano i sentimenti dei Valdostani.
L'Assessore FOSSON, richiamandosi alla proposta già fatta dal Consigliere Guglielminetti e successivamente ritirata, informa che nello schema di atto per la concessione della fideiussione, predisposto dall'Istituto Bancario San Paolo, di Torino, vi sono le seguenti clausole:
a) "Il sottoscritto fideiussore prende atto che ogni concessione di fido da parte dell'Istituto è sempre fatta alla condizione che l'Istituto potrà in qualunque momento, ed a suo insindacabile giudizio, sospendere temporaneamente la fideiussione, ridurla o revocarla, senza obbligo di dare alcun preavviso o comunicazione al sottoscritto".
b) "Dal canto proprio si terrà direttamente al corrente delle condizioni patrimoniali del debitore principale"...
"e pertanto l'Istituto è esonerato dal chiedergli, in ogni caso, la speciale autorizzazione prevista dall'art. 1956 del C.C."
c) "Qualora il sottoscritto garante intendesse revocare la data fideiussione, la revoca, da comunicare all'Istituto con lettera raccomandata, non potrà in alcun modo togliere efficacia alla prestata garanzia, che sarà operativa per tutte le operazioni dal garantito compiute fino al giorno (incluso) in cui sarà pervenuta al sottoscritto la regolare conferma da parte di cotesto Istituto. In ogni caso la revoca si intenderà operativa a decorrere dall'ottavo giorno (incluso) in cui codesto Istituto avrà ricevuto la lettera raccomandata direttagli dal sottoscritto".
L'Assessore FOSSON rileva che vi è quindi la possibilità di revocare eventualmente la concessione per la parte di capitale scoperto.
Il Consigliere DAYNE' fa la seguente dichiarazione di voto:
"Aussi en relation aux déclarations de mes amis de la majorité, je déclare que je voterai en faveur de cette proposition seulement par discipline de groupe et je formule le v?ux que la Junte puisse faire un contrôle vraiment à fond sur la Coopérative des producteurs de lait et de fontine, car je retiens que la chose soit vraiment nécessaire et urgente".
Il Consigliere PALMAS dichiara di associarsi alla dichiarazione di voto fatta dal Consigliere Dayné.
Il Presidente, FILLIETROZ, pone ai voti, per alzata di mano, l'approvazione delle proposte della Giunta riportate in calce alla relazione, con le modifiche proposte dall'Assessore Fosson al n. 2 della parte dispositiva (inserimento delle parole "attività e" fra le parole "le proprie" e la parola "contabilità" e sostituzione delle parole "di due Assessori regionali da designare" con le parole "disposti").
IL CONSIGLIO
- preso atto di quanto riferito dall'Assessore all'Agricoltura e Foreste, FOSSON;
- considerata la necessità e l'urgenza di adottare, nell'interesse dei produttori di latte e fontina della Valle d'Aosta, una decisione in merito alla richiesta avanzata dalla Cooperativa Produttori Latte e Fontina, con sede in Aosta, concernente la garanzia fideiussoria regionale di cui in premessa;
- visti gli articoli 2 e 51 dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta, approvato con legge costituzionale 26-2-1948 n. 4;
- ad unanimità di voti favorevoli espressi per alzata di mano (Consiglieri presenti: trentatre; votanti: trentadue; astenutosi dalla votazione il Consigliere BORDON);
DELIBERA
1°) di prestare la garanzia fideiussoria della Regione per il periodo di un anno, dal 9/8/1959 al1'8-8-1960, presso l'Istituto Bancario San Paolo di Torino nell'interesse ed a favore della locale Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle di Aosta, fino alla concorrenza massima di complessive Lire 300.000.000 (trecento milioni), per la concessione alla predetta Cooperativa di un accreditamento bancario utilizzabile in via continuativa per l'apertura di credito in c/c per i motivi indicati in premessa;
2°) di subordinare la concessione della predetta garanzia all'impegno, da parte della Cooperativa Produttori Latte e Fontina, di assoggettare le proprie attività e contabilità ai periodici controlli disposti dalla Giunta regionale, nonché di trasmettere alla Regione gli elenchi mensili nominativi delle operazioni effettuate a favore dei conferenti, nonché all'impegno, da parte dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino, di trasmettere alla Regione gli estratti dei conti trimestrali della Banca;
3°) di dare mandato all'Avvocato Oreste Marcoz nella sua qualità di Presidente della Giunta regionale e, in caso di assenza o impedimento, al dr. Marcello Colombo nella sua qualità di Assessore regionale alle Finanze, all'uopo delegato, per la sottoscrizione degli atti necessari per prestare a nome e per conto della Regione autonoma della Valle d'Aosta, e con la modalità in vigore presso l'Istituto Bancario San Paolo di Torino, la garanzia fideiussoria di cui al precedente capoverso n. 1°).
______