Rédaction informelle du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 228 du 7 octobre 1967 - Resoconto

OGGETTO N. 228/67 - Crediti dell'Amministrazione regionale verso lo Stato. Proposta di provvedimenti intesi a sollecitarne il pagamento. Utilizzazione delle somme depositate o vincolate presso istituti di credito. (Reiezione di mozione)

Bordon (D.C.) - Solo per finire dando quei dati che mi sono stati richiesti, e ripetere quanto ho già detto questa mattina.

Per quanto mi ha chiesto l'avvocato Caveri, che, se ben ricordo, mi aveva detto "Vorrei sapere quali sono state le anticipazioni massime avute" dopo la deliberazione del 3 luglio di cui ha parlato. Quella famosa deliberazione del miliardo, io riconfermo, e avrei voluto avere la situazione giorno per giorno, che abbiamo usufruito di queste anticipazioni della Cassa di risparmio soltanto per i giorni 9 e 10 agosto, e per il periodo dal 30 agosto al 14 settembre, raggiungendo, come punta massima, i 182 milioni. Se io avessi potuto avere la situazione di cassa che desideravo per potergliela leggere, trattandosi poi, in fondo, di 15 o 16 giorni, avrei voluto dirLe quali erano i giorni che siamo andati più su, e altri giorni più giù, ma non l'ho potuto fare, perché la cassa oggi è chiusa, perché è sabato. Se però, è un impegno che desidero prendermi perché, pur non avendo poi proprio quella attinenza assoluta con la mozione, sono lieto di poter fare vedere quali sono stati i giorni e quali sono stati i movimenti avvenuti.

Per quanto, invece, riguarda la richiesta fattami dell'Assessore Fosson, vogliamo dircelo un po' tutti e due, io penso, dopo aver discusso per forse venti minuti, oggi, uscendo, ci siamo accorti che io parlavo del 1967, e... pardon? (si sente in lontananza un mormorio) ...No, proprio questo invece, io parlavo... ecco, ben questo, invece non ci comprendevamo perché io capivo e parlavo del 1967, invece Fosson mi chiedeva i dati del 1966. Ora che ci siamo capiti i dati sono qui; è ben per questo che non riuscivo a spiegarmi, perché come facevo a dare i dati del 1967, mi si chiedeva... ad ogni modo, questa è l'impostazione. Allora, io vorrei leggere adagio, così eventualmente potete scriverveli.

Nel 1965, l'importo quote fisse devolute alla Regione, compresi i 9/10 dei canoni idroelettrici, sono stati 3.243 milioni e rotti. I rotti, se credi, te li leggo Fosson; per l'importo delle quote variabili, per l'anno 1965, l'importo è stato di 1 miliardo 160 milioni; quindi il totale delle quote fisse, più la quota mobile, dà un totale di riparto, per l'anno 1965, di 4.403 milioni.

Nel 1966, la quota fissa di 3.243.000.000 di cui abbiamo parlato prima per il 1965 è diventata 3.628.000.000. Cosa si potrebbe dire? Si può dire che c'è stato un aumento di 300 circa milioni, che è stato l'aumento normale del gettito delle imposte. Dove abbiamo potuto fare un passo avanti è nelle quote variabili. Quote variabili che sono diventate, che sono passate da 1.160.000.000 a 2.300.000.000, per cui il complessivo della quota fissa del 1966, più la quota variabile del 1966, dà un importo di 5.628 milioni che, in rapporto ai 4.400.000.000 del 1965, comporta un aumento di circa 2 miliardi e mezzo. Un miliardo e mezzo, da 4,4 a 5,9.

L'altro miliardo, che mi traeva in errore, è dovuto a quell'articolo 12 del quale abbiamo già parlato questa mattina e che, contrariamente a certe previsioni pessimistiche, noi speriamo di poter avere. Per cui, è naturale, finché non l'abbiamo in tasca abbiamo sempre detto, anche per le altre quote, non abbiamo mai detto che le avevamo. State pure tranquilli che faremo tutto e porteremo anche questo; questo è quanto noi pensiamo.

Per il 1967, la quota fissa di 3.628.000.000 del 1966 è diventata in previsione, 4.300.000.000. La quota mobile variabile, da 2.300.000.000, nelle previsioni lo prevediamo in 3.100.000.000 questo totale, il totale di queste due voci danno quei 7.400.000.000 di cui parlavamo questa mattina.

Naturalmente, perché vi diciamo che non è una speranza quella dei 7.400.000.000? Perché su questo siamo d'accordo! Su questo noi stiamo già percependo e percepiremo il più presto possibile i versamenti che vengono dati. Naturalmente, che cosa interessa? Interessa a me sapere se saranno 4.200.000.000 di quota fissa, e 3.200.000.000 di quota mobile? Oppure saranno 4,4 e 2,2 e 3, pardon, quindi è ridicolo, a me interessa solo questo. Noi siamo d'accordo coi vari ministeri competenti che la quota di riparto, fra Stato e Regione, che era nel 1965, ripeto, nel 1965 era di 4,4, è diventato 7,4, questo è quello che ci sta a cuore di più e per il quale noi non abbiamo nessuna discussione da fare perché li abbiamo questi, sono riconosciuti. Naturalmente, ricadiamo nella discussione dell'articolo 12. Noi intendiamo avere anche quegli altri due miliardi, per cui, avendo questi 2 miliardi dell'articolo 12, il riparto della Regione, cioè, quota fissa, quota variabile, più l'articolo 12, diventeranno 8.400.000.000, per cui da 4.400.000.000 del 1965, avendo noi realizzato soltanto 7,4, avremmo avuto 3 miliardi di buono. E se riusciamo a portare i 12, come abbiamo fiducia, i due miliardi, avremo avuto un aumento di 6 miliardi. Io, più di questo non vi posso dire.

Fosson (U.V.) - Je pense que les éclaircissements que j'ai demandés ce matin étaient plus que justifiés des chiffres que vient de donner maintenant Monsieur Bordon, parce que, comme lui avait parlé du 1966, nous avions entendu tous 1966. Come no? No, nous avons entendu 1966, et il suffirait de faire du ruban et puis on verrait ce qu'il a dit, parce que nous sommes, si nous sommes intervenus et si je suis intervenu sur ce point, c'est parce que on avait parlé du 1966 et, dans toute mon intervention, dans toute mon intervention il était clair que je parlais du 1966, parce que, quand j'ai parlé des 2.300.000.000 qui étaient déjà alloués par un décret, je ne pouvais pas parler du 1967, mais je parlais du 1966.

Mais, en tout cas, je n'ai pas pris la parole maintenant pour faire de la polémique. Je veux seulement dire qu'il était justifié de faire ces demandes précises que nous avons faites ce matin, parce que peut-être Monsieur Bordon croyait de parler du 1967, et a donné les données du 1967, mais il a dit du 1966. Maintenant, éclairci cet inconvénient, je dis, les chiffres qui correspondent au 1966 correspondent à ce que nous avions prévu dans l'intervention de ce matin.

Il y a encore une imprécision dans ce qu'a dit maintenant Monsieur Bordon, parce que Monsieur Bordon, en se référant au 1967 et en parlant des 7.400.000.000, dit: "noi stiamo già percependoli, quindi su questo non c'è nessuna discussione; questi sono sicuri; noi abbiamo fiducia di incassare anche i tre miliardi sull'articolo 12". Et nous nous faisons tous les vœux, à part les réserves que nous avons faites sur l'article 12, dont je ne veux pas m'allonger en ce moment, mais nous ne sommes pas contraires, certainement, qu'on puisse avoir de l'argent pour la Vallée.

Tout de même la prudence devrait dire, même si vous avez certaines assurances aujourd'hui sur les trois milliards et 100 millions de la "quota mobile", de ne pas dire que nous sommes déjà en train d'encaisser ces sommes, parce que, pratiquement, pour la "quota mobile" il faudra faire un autre décret, il faudra qu'il soit approuvé et seulement quand ce décret sera approuvé, comme a été approuvé celui des 2.300.000.000, on pourra dire que nous sommes sûrs d'avoir les 3 milliards 300 millions sur la "quota mobile".

Sur le reste de la "quota fissa", dans ce sens ici, ce n'est pas qu'il pourra être 100 millions plus, 100 millions moins, nous sommes dans l'ordre des augmentations qui sont correspondantes aux pourcentages qui viennent sur ce que l'Etat perçoit en Vallée d'Aoste, mais nous sommes encore loin, nous sommes encore bien loin et ici ce qu'a dit maintenant Mr. Bordon confirme en tout cas en plein ce que nous avons dit quand nous avons discuté du budget, quand on avait mis le revenu de la "quota fissa" à 6 milliards et quelque chose. Parce que on a augmenté de deux milliards et ce sont ces deux milliards que nous avons dit quand nous avons discuté du budget qui servait exclusivement à épater le bourgeois et qui était une question fasulla.

Donc, sur ce point, même avec les meilleures prévisions de Monsieur Bordon nous sommes, nous avons encore une fois la confirmation qu'elles étaient justes que nous avons fait au moment de l'approbation du budget.

Voilà, moi je n'ai rien d'autre à dire; je vous remercie pour la rectification de ces données qui ont été dites ce matin parce que, effectivement, elles ne correspondaient pas. Et maintenant la question est éclaircie et notre intervention était plus justifiée.

Andrione (U.V.) - Je voudrais simplement demander une précision, c'est-à-dire ceci: le jet des impôts jusqu'à maintenant permet de penser qu'il y aura une augmentation de 700 millions sur le 1966 pour ce qui concerne la partie fixe, et de presque de 900 millions pour ce qui concerne la partie variable. Parce que, comme ce qui concerne le Ministère du Trésor paye en base à une loi, ce n'est pas qu'il puisse transférer 100 millions d'un côté ou de l'autre, ou 200 millions d'une part à l'autre, selon notre intérêt. Il faut qu'il y ait la justification, le versement, dans le cas de la partie fixe il faut que l'impôt général sur la richesse donne ce chiffre pour pouvoir payer 4.300.000.000. Or, les prévisions permettent de penser que nous aurons 4.300 millions sur la loi du 1956? Voilà le problème!

Manganoni (P.C.I.) - Une demande: les chiffres qu'a cités l'Assesseur, je voudrai le prier de préciser lesquels de ces chiffres sont déjà entrés dans les caisses de la Région, c'est-à-dire, lesquels de ces chiffres qu'a cité l'Assesseur que Rome a déjà versé. Je ne parle pas de promesses ou d'engagements, mais ceux qui sont déjà rentrés dans les caisses de la Région.

Caveri (U.V.) - Je demande à Monsieur Bordon de vouloir bien envoyer à tous les conseillers une copie de la relation des fonctionnaires qu'il avait dans ses mains aujourd'hui.

Montesano (P.C.I.) - Altri interventi? Germano.

Germano (P.C.I.) - Ma, anche dopo questa rettifica, precisazione, ecc... le cose che abbiamo detto questa mattina vengono tutte confermate. Anche rapportate al 1967, questa mattina si era riferito tutto al 1966, noi abbiamo il bilancio del 1967 che porta, come riparto fiscale, l'entrata di 8.300.000.000. Nel bilancio, l'entrata come quota fissa e variabile porta a 8.295.000.000, 8.300.000.000. Le tue previsioni, che sono da contestare, portano a 7.400.000.000, siamo a 895, 900 milioni in meno del bilancio. Le tue previsioni sono da contestare perché, come giustamente diceva il Consigliere Andrione, non è certa quella quota fissa; lo Stato prevede un aumento dell'8% sui tributi che può arrivare anche al 10%, che non porta le cifre che l'Assessore alle finanze ci ha detto qui, non le porta soprattutto per la quota variabile, quando sappiamo che l'anno scorso la quota variabile è stata nei 10/10, 2.750.000.000, non può essere adesso 3.100.000.000, 10/10. Ammesso che ci diano i 10/10, come diceva l'Assessore. Quindi, le cifre dette confermano quella che è la situazione. Quello che è certo è che dietro a tutte le vostre cortine fumogene, alle cose dette e non dette, ritrattate e modificate, resta la triste realtà di una situazione finanziaria seria, deficitaria, che rischia di portare la Regione verso situazioni finanziarie non belle. Non usiamo i grossi termini del baratro finanziario, se vi danno fastidio, ma situazioni che non ci sono mai state, mai state, e questo, sia come cassa, ma come cassa si può ancora risolvere, perché faccia delle anticipazioni, lascerete una situazione deficitaria, brutta, va bene. Ma come bilancio, perché chiuderemo il bilancio allo stato attuale dei fatti, ad un mese e mezzo della chiusura, senza legge sull'articolo 12, senza legge sul nuovo riparto fiscale, e noi vi abbiamo proposto di discutere seriamente, dicendo di darvi anche il nostro appoggio, non per voi, ma nell'interesse della Regione. Abbiamo avuto come risposta queste, non so come definirle, cose dette e non dette, non voglio chiamarle farneticazioni, per non offendere nessuno, ma cose di carattere elettoralistico, dove di serio, di proposte serie non ve n'erano. Vi abbiamo segnalato una grave inadempienza. La mancanza, cioè, dei revisori dei conti, che nella particolare situazione della Valle d'Aosta, ripeto, che non ha una sezione staccata della Corte dei Conti, hanno un aspetto, una importanza ragguardevole, garantiscono la correttezza democratica di una amministrazione. Ebbene, non volete riparare neanche a queste inadempienze, io non so, al posto della Presidenza della Giunta mi sarei alzato avrei detto: "bene, avete segnalato questo, correggiamo subito questo". Non è una cosa che costa stanziamenti, è una cosa che vi mette a posto, vi mette al riparo da una critica. Non capisco perché ci sia questa ostilità, questa volontà di non aver questo controllo; di fronte a questa situazione non ci resta che dire quello che abbiamo già detto prima: più in fretta si faranno le elezioni, più in fretta avremo, avrà il popolo valdostano la possibilità di liberarsi di voi, e più in fretta le questioni saranno poste su un terreno più serio, più onesto, più garantito, e più in fretta si eviterà di far correre dei rischi che adesso stiamo correndo. E non passeranno tanti mesi, saremo qui a rifare il bilancio, fra pochi mesi, fra pochi mesi e quindi avremo l'occasione di ribadire quanto vi abbiamo detto finora.

Caveri (U.V.) - Je demande la parole, mais j'entends prendre dette parole après que Monsieur Bordon aura répondu à la question que j'ai posée.

Bordon (D.C.) - Vediamo un po', Signor Presidente del Consiglio, Le chiedo scusa, perché le dirò già subito che non continuerò questa polemica. Perché, ormai siamo abituati noi qui dentro, arrivati ad un certo momento, è venuta fuori questa mozione, abbiamo risposto alla mozione, abbiamo dato i dati che si dovevano dare e, arrivati ad un certo momento, che cosa abbiamo dovuto constatare?

Abbiamo dovuto constatare che questa mozione, che ad un certo momento, purtroppo, aveva subìto un ritardo, e che aveva perso una parte della sua efficacia, era tutta imperniata su una cosa sola: era imperniata su una richiesta di una, se era necessario, addirittura una delegazione che fosse andata a Roma, per sollecitare dal nostro Governo centrale il pagamento di questi denari che ci erano dovuti.

Quindi, questa è la mozione e l'abbiamo tutti qui davanti a noi, si conclude dicendo: "delibera di impegnare la Giunta a fare tutti i passi necessari, ed opportuni, non escludendo la delegazione, per ottenere, ecc... b) di utilizzare, prima di ricorrere a numerose anticipazioni di cassa, le somme della Regione...".

Ora, qui dentro è stato un po' sempre, e io mi auguro che non lo abbia ad essere più, specialmente in futuro, una delle debolezze di questi partiti nostri che sono oggi al Governo, che sono veramente democratici, non a parole, ma con i fatti, di sottostare a queste continue richieste di questa nostra opposizione, che ad un certo momento si diverte a portare il can per l'aia. Si diverte a portare il can per l'aia, ad un certo momento, chiedendo dei dati che noi dovremmo già sapere prima che si sono richiesti, perché se non sappiamo rispondere a questi dati, perché non possiamo sapere che cosa passa nella mente di questi nostri illustri avversari politici, ad un certo momento, noi non siamo preparati.

Ora, io ritengo, signor Presidente del Consiglio, di chiudere questa mia parte con questa mia, vorrei essere breve, chiacchierata. Io vi dico, che i dati che sono stati richiesti io ve li ho forniti. Vi dico, però, che se vi siete messi in testa la peregrina idea di farci perdere del tempo ancora una volta, chiedendoci continuamente dei dati e rimuginando sempre le stesse cose, per quanto ci concerne, voi vi siete sbagliati di porticina, perché noi a questo gioco non sottostiamo, e non sottostiamo perché? Perché vi abbiamo detto tutto quello che ritenevamo, ed era giusto che vi fosse detto. Vi abbiamo detto che, per quanto riguardava il riparto, noi ce lo eravamo studiato e ce lo stiamo studiando. E se per caso non riuscissimo a mandarcelo avanti, vi auguravamo, voi che siete stati sei anni al Governo, di poterlo fare e di mandarlo avanti, perché certamente sareste stati più abili di noi. Quindi, noi vi lasciamo carta libera, noi addirittura non vi impegniamo il futuro riparto che, ripeto, perché l'ho detto questa mattina, anche se avessi portato due lune nel pozzo, sarebbe stato insufficiente. Quindi, questo del riparto, vedremo poi noi che cosa dobbiamo fare, e come lo mandiamo avanti.

Germano continua ad insistere: vuole questa collaborazione? È una collaborazione pericolosa la vostra, nociva, lo abbiamo visto sempre. Lo abbiamo visto per la benzina, lo abbiamo visto in tutto quello che poteva essere l'interesse della Regione. Perché a voi, l'ho detto già tante volte, suscitando le vostre reazioni che non mi toccano neanche per un filo, a voi gli interessi della Valle d'Aosta non interessano niente. Per voi gli interessi della Valle d'Aosta sono le ultime cose, perché a voi interessa una battaglia politica per avere il potere in mano e per poter sovvertire tutto quello che è una impostazione. Questa è la prima cosa che vi volevo dire, visto che siete andati fuori del seminato anche voi.

Seconda cosa: che cos'è che vi ha fatto andare, così, avanti in questa polemica, in questa discussione? Ma voi credete forse che sia il conto che hanno fatto? Eh già! La verità assoluta è questa: noi nel 1965 avevamo 4.403.000.000 di riparto; nel 1966 avevamo già fatto un aumento a 5.928, e nel 1967 siamo arrivati a 7.400. Da 7,4 a 4,4 incomincia ad esserci un aumento di tre miliardi. Se poi arriva quel famigerato articolo 12 che ha tolto i sonni a tanti di loro, questi 3 miliardi diventeranno 5 miliardi, e saranno anche questi delle piccole lenticchie, saranno anche queste delle piccole cose, ma noi siamo lieti di aver potuto portare questo alla Regione e la popolazione valdostana, proprio con quell'augurio che continua a fare Germano, vedrà che cosa deve fare e che cosa dovrà votare.

Ora, io ho l'impressione che qui si voglia fare di nuovo un processo, non solo al bilancio di previsione passato, ma al bilancio nuovo e, per quanto mi concerne, io vi dico che questo non ve lo consento, non ve lo consento! Noi abbiamo una mozione, alla mozione abbiamo risposto, vi abbiamo dato tutti i dati; arrivati ad un certo momento, questa mattina sono stato io a pregare, io stesso, di potervi fornire questi dati, e sono lieto di averlo fatto. Però adesso vi dico basta, e vi dico basta perché quando Andrione viene a dirmi: "est-ce qu'on peut prévoir que les 3.200, puissent devenir 4.300? Ou bien 1.160 peuvent devenir 3 milliards et 100 millions? Oui Monsieur, on peut le prévoir; pourquoi on peut le prévoir? Parce que nous avons mis ici, mais vous ne devez pas vous tracasser pour le moment. Moi je vous dis que les 7 milliards et 300 millions arriveront. Non, tu me laisse finir avant... les 4.100.000.000 ils arriveront, vous ne devez pas vous tracasser, vous ne l'avez pas même voté vous ce budget ici, vous lui avez voté contre, qu'est-ce que vous vous tracassez? Ce budget est "un nostro studio", è una cosa che abbiamo portato avanti noi, se lo volete approvare, poi, lo approverete, ma a noi non interessa niente questa vostra discussione, queste vostre preoccupazioni, state tranquilli, che non ci preoccupano proprio niente, perché noi in Giunta, e attraverso i nostri consiglieri, andiamo avanti in base ai dati che abbiamo ed è quello che continueremo a fare.

Stabilito questo, voi, vuole l'avvocato Caveri una copia della relazione? Io porterò a vedere all'avvocato Caveri la relazione che ho in mano, gli daremo tutti i dati che vuole, e se ne ha desiderio di altri, faccia una richiesta scritta e noi glieli faremo avere. Ma che Lei possa pretendere di venir qui, dopo aver mangiato o colazione o pranzo a chiedere dei dati che Lei si è sognato mentre faceva il pisolino pomeridiano e a tali dati noi dovremmo rispondere, Lei si sta sbagliando, Lei lo chieda per iscritto e noi glieli daremo.

In più, Manganoni, che cosa è entrato? Anche qui bisogna essere molto precisi perché sennò scappiamo un'altra volta. Quello del 1966 è entrato tutto, quello del 1967 me lo chieda per iscritto e io Le dirò se è entrato o no. Perché qui ci si sta divertendo, solo per farci perdere del tempo. Perché dopo questa richiesta ce ne sarà un'altra. Per cui io penso, Signor Presidente del Consiglio, Lei è maestro ed arbitro, io voglio che ci si attenga a questa mozione che è qui, e questa mozione vada avanti come è qui, perché sennò, questa sera alle sette continueremo ad essere qui, e alle sette ci diranno che i Consigli regionali nostri non vanno avanti. Perché questo è il loro scopo, solo quello di farci perdere del tempo.

Io non aggiungo più parole.

Caveri (U.V.) - Je ne sais pas si Monsieur Bordon n'a pas compris la substance de ma requête. J'ai demandé de m'envoyer une copie de la relation, qu'il avait dans les mains ce matin, des fonctionnaires. Pourquoi j'ai demandé d'avoir cette copie? Je n'ai pas demandé d'avoir des données; j'ai demandé une copie de la relation. Pourquoi? Parce que, en lisant une partie ou l'autre de la relation, il disait: "questo ve lo dico, questo ve lo dico". Cela est absurde, parce que dans une assemblée démocratique l'Assesseur aux Finances doit lire tout ce qui intéresse les Conseillers, et alors j'insiste et je demande que Monsieur l'Assesseur Bordon veuille bien me répondre, s'il entend ou non, m'envoyer une copie de cette relation et pas des données.

Je me réserve de prendre de nouveau, qu'il soit clair que je dois intervenir encore pour faire un résumé sur cette discussion.

Andrione (U.V.) - En matière de perte de temps, je serais content si l'on apportait dans cette salle un chronomètre pour mesurer combien parlent les différents orateurs et, dans ce cas, je suis presque sûr que Monsieur Bordon aurait la palme de celui qui fait perdre le plus de temps au Conseil avec divagations sur le travail, sur une chose, sur l'autre... Travail, journal du parti communiste valdôtain.

Nous on a posé des questions et nous n'entendons pas que Monsieur Bordon vienne nous dire que, en tant que membre d'un collège qu'est le Conseil régional, nous n'avons pas le droit de critiquer et de demander des explications en matière budgétaire parce que même si cela dérange Monsieur Bordon nous, ces explications, nous les demandons. Évidemment il ne nous répondra pas parce que, quand on se trouve aux cordes, on ne répond pas. Or, nous disons...

Bordon (D.C.) - Avec des milliards dans la poche on n'est pas aux cordes.

Andrione (U.V.) - Mais, si tu ne les as pas, ne viens pas raconter des histoires... mais non, mais, voilà, tu pourrais aller à la télévision: il y a une transmission "Lei non si preoccupi", tu ferais une très belle figure. Voilà!

Bordon (D.C.) - En tout cas ce n'est pas vous qui les faites venir, vous ne les faites pas venir.

Andrione (U.V.) - Mais ici, en tant que Conseillers régionaux, nous pouvons dire que votre position est trompée, mais si cela ne te plaît pas.

Bordon (D.C.) - ...vous avez voté contre...

Andrione (U.V.) - Évidemment, nous avons bien fait... Nous insistons sur le fait que 4.300.000.000 de contributions fixes c'est une prévision qui ne trouve pas de correspondant dans le versement des impôts. Or, il est possible que vous ayez des données, que nous n'avons pas, et nous vous demandons de nous donner ces données, de nous dire, en base à quoi, sur quel document comptable vous venez ici faire des affirmations. C'est une requête que nous avons fait en pleine courtoisie et nous nous entendons répondre: "Lei non si preoccupi". Ceci c'est de rebaisser le niveau du Conseil régional à certaines transmissions qui ne valent pas grand-chose.

(intervento di Manganoni fuori microfono)

Montesano (P.S.D.I.) - Io chiedo che si iscriva a parlare ancora perché io chiedo la chiusura della discussione. Non si può andare avanti per una mozione... io devo mettere ai voti la chiusura della discussione... anche perché è stata richiesta dall'Assessore...

Casetta (P.C.I.) - Stamattina si era inventato i Consiglieri che l'avevano richiesta, adesso gli Assessori...

Manganoni (P.C.I.) - Dunque, Presidente, lei non si deve stupire se le discussioni vanno avanti in questo modo. Io ho avuto occasione di dirle quante volte, e oggi ribadisco, che fin quando c'è una Giunta e dei membri della Giunta che rispondono in quel modo non c'è da stupirsi che i Consigli siano così brevi. Perché questa mattina, Bordon ci ha sommersi di parole per tre quarti d'ora, quasi un'ora, per dirci niente, per raccontarci delle belle balle, scusate il termine, dalle quali nessuno ha capito niente, tanto è vero che io avevo capito che i 7 miliardi erano del 1967. Fosson aveva capito che erano del 1966, alla fine ci siamo guardati, abbiamo detto "ma? di cosa sono?". Se Bordon, invece di usare tutte le sue belle chiacchere che sono vuote e cercano solo di confondere le idee, l'ho detto questa mattina, ma a noi le idee non ce le confonde, ci avesse citato i dati che ci ha detto adesso, 1965, tanto di riparto, tanto dell'articolo 12, 1966, tanto di quota fissa, tanto quota mobile, e non si fosse perso in divagazioni inutili, avremmo perso molto meno tempo. Ma come si può portare avanti una discussione quando, o le cifre non le dice, e se le contraddice, come dimostrerò adesso, o quando le risponde: "faccia domanda scritta"? Ma quando mai? Io non capisco questa Giunta, quando mai nelle Giunte passate si è risposto ai Consiglieri: "faccia domanda scritta"? Ma sfogliate tutti i verbali dal 1945 ad oggi, non troverete una sola volta che un Assessore dice ad un Consigliere, per rispondere ad una domanda: "faccia una domanda scritta". Ma dove viviamo?

...si risponda ai Consiglieri, ma si risponda in un modo chiaro, in un modo conciso, non con delle balle come risponde Bordon, che non se ne capisce mai niente di quanto dice.

E per questo vi dimostro un altro dato di come si comporta Bordon. Ha detto prima: 1966, 1 miliardo articolo 12 da incassare, no? Ma poi, quando io gli ho detto: "ma, di tutte queste cifre, quale abbiamo incassato e quale no?", dice: "1966, incassato tutto". Ma allora, non direte mica che siamo noi che non comprendiamo! Prima dice: "il miliardo è ancora da incassare", dopo, dice: "il '66 incassato tutto". Cosa ci capisce il Consiglio, cioè, cosa ci capiamo noi? Perché la Palude non ha bisogno di capirci niente, basti che alzi la mano, no? Ma noi che vogliamo capire, come facciamo a capire se prima dice: "abbiamo incassato tutto", poi dice: "no, abbiamo incassato 1 miliardo"?

Allora, caro Presidente, lei dovrebbe rivolgersi, quando si lamenta di queste lungaggini al Consiglio, non già a noi, si dovrebbe rivolgere a quei signori là, che rispondono come quel tale, va a pesca, come è già? Non mi ricordo più quella questione lì.

Ora, siamo chiari, se Bordon ci avesse detto questo cifre chiare, noi avremmo finito per mezzogiorno. Saremmo andati a mangiare a mezzogiorno e non all'una, e non discuteremmo più, ma fin quando lui si comporta in questo modo, neanche questa sera a mezzanotte noi avremo le idee un po' chiare della situazione, perché come si fa? ma come si fa a ragionare in quel modo?

Caveri (U.V.) - Avant d'intervenir pour la dernière fois sur cet argument, je voudrais quand même avoir le plaisir de savoir si Monsieur l'Assesseur Bordon entend envoyer ou non une copie de la relation qu'il a dans ses mains aujourd'hui.

Bordon (D.C.) - La relation je l'ai moi dans les mains et je l'envoie si je crois de l'envoyer, parce que la relation c'est moi qui l'ai faite, je me la garde. Vous, la copie, si vous voulez prétendre, vous l'aurez à travers la registration qu'il y a là, parce que moi tout ce que j'ai dit est registré.

Caveri (U.V.) - Oui, mais il fallait la lire au lieu que vous...

Bordon (D.C.) - Alors vous retournez en arrière, vous attendez ce que je dis parce que la relation est registrée...

Caveri (U.V.) - Vous ne l'avez pas lue, vous ne l'avez pas lue...

Bordon (D.C.) - Ce que j'ai dit en tous les cas, parce que je ne suis pas tenu à la lire en tous les cas, ayez patiente, pourquoi je dois vous donner ma relation? Je suis venu ici avec des notes, j'ai lu mes notes, j'en ai portées quelques autres, je les ai modifiées, mais qui est qui m'oblige de vous donner ma relation, Mr. l'avocat Caveri? Moi j'ai déclaré que j'ai lu ou que j'ai parlé, c'est registré, vous vous faites donner une copie de la registration, vous êtes parfaitement en place. Si cela vous plait, bon, si au contraire, moi ma relation je ne vous la donne pas, parce que ma relation je l'ai moi et c'est une chose qui m'appartient, je ne suis pas tenu à vous la donner.

Caveri (U.V.) - Alors, je prends acte et je demande que le Secrétaire de cette assemblée veuille en prendre bonne note, que Monsieur Bordon a dit: "la relation je ne vous la donne pas". Va bien, ceci en fait de démocratie, après toutes les conséquences et les commentaires...

Avant tout cette relation n'est pas votre relation, parce que vous ne l'avez pas faite vous, cette relation l'ont faite les fonctionnaires et aujourd'hui vous n'avez pas même été capables ni de la lire, ni de la résumer. Vous ne l'avez pas lue parce que vous avez dit, et c'est inutile que vous disiez que moi je dois la demander à la sténographe, parce que évidemment du ruban ne pourra jamais sortir dehors cette relation, parce que cette relation vous ne l'avez pas lue, parce que vous, par-dessus le marché vous avez dit: "questo ve lo dico, e questo non ve lo dico della relazione". Alors, comment voulez-vous prétendre que du ruban puisse sortir la relation?

Mais je crois que cette polémique a été plus que suffisante pour démontrer quel est votre style et par bonheur que vous prétendez d'avoir le monopole de la démocratie... en régime démocratique, quand le membre d'une assemblée démocratique demande le texte d'une relation des fonctionnaires consignée à l'administrateur et - laissons entre parenthèses si cet administrateur est capable de lire ou pas, peut-être il est capable de lire une relation, mais il veut lire seulement ce qui lui est commode, il veut passer sous silence ce qu'il pense qui ne lui est pas utile. En tout cas, passons en avant sur cette question de la relation que Monsieur Bordon s'est refusé de consigner, dans un style qui est bien plus fasciste que démocratique, évidemment.

Et alors, je passe à un autre argument.

L'exposé de Monsieur Bordon, encore une fois a été fait dans le signe de la confusion, de la confusion totale. La confusion de Monsieur Bordon en partie est involontaire, parce que sa mentalité est vraiment confuse, et d'autre part elle est aussi volontaire parce que c'est une confusion qui voudrait confondre les idées aux Conseillers de l'opposition.

Mais, de tout ce qui a été dit aujourd'hui d'une manière si pénible, et de ces données qui finalement vous nous avez données cet après-dîner, vous ne les avez pas données ce matin parce que vous ne les saviez pas même vous, qui deviez les savoir, parce que vous êtes vous l'Assesseur aux Finances. Et tout cas, de ce que vous avez dit on peut extraire ceci: qu'en ce moment votre disponibilité financière correspond à la dépense de deux mois, même moins que deux mois. Ce matin Bionaz disait de craindre la "slavina": mais ici il ne faut pas parler, sur cette "slavina" je voulais dire une boutade, mais je ne l'ai pas dite, parce que je voulais parler de la question électorale sérieusement. Mais je crois qu'en ce moment, sur la question financière vous ne vous trouvez pas devant une "slavina", vous vous trouvez à présent, et vous vous trouverez bientôt devant l'avalanche des requêtes de tous les entrepreneurs, de tous ceux qui ont fait les travaux cet été, de telle sorte que cette disponibilité financière affirmée par Monsieur Bordon ne correspond pas à la dépense de deux mois, mais correspond à la dépense d'une période bien inférieure.

Et alors, sans vouloir dramatiser, mais en restant adhérant à la réalité des choses, nous pouvons, nous croyons de pouvoir affirmer que la situation financière est difficile, de manière que vous devez penser et réfléchir sur l'immense erreur que vous avez faite il y a quelques mois, lorsque vous vous êtes refusés d'accepter notre projet, ou simplement de discuter notre projet de répartition des impôts. Dans un premier temps nous avions été d'accord de porter cette question de notre projet de loi financière de répartition financière à la Commission. Nous étions prêts de discuter avec vous su ce projet, d'accepter toutes vos observations, vos remarques, de modifier ce projet selon vos suggestions et selon vos conseils. Mais Monsieur Bordon a saboté et boycotté, au sein de la Commission, en disant des choses, entre autres, qui ne sont pas exactes, à propos de l'I.G.E. et ces erreurs et ces inexactitudes il les a répétées ce matin.

Je ne sais pas si dans mon bref exposé je parlerai de ces superstitions de Monsieur Bordon en matière de I.G.E., mais je veux dire ceci: vous vous êtes refusés seulement de discuter notre projet de répartition des impôts et vous avez voté contre ce projet.

Et alors nous devons faire une comparaison entre vous qui vous refusez de discuter un projet de loi seulement in odium auctoritatis, parce qu'il est présenté par nous, et que la Junte régionale de la Sardaigne, démochrétienne, qui sur les grands problèmes de la Sardaigne a présenté des décisions unitaires avec tous les partis qui étaient représentés dans le Conseil régional de la Sardaigne, non seulement décision unitaire, mais le comportement de toute la Junte a été un comportement solidaire avec tous le conseillers régionaux de la Sardaigne, à tel point que, quand le Président démochrétien de la Sardaigne a demandé de prononcer un discours à la télévision, ce discours n'a pas pu être transmis à la télévision et les journaux quotidiens nationaux, qui se disent indépendants et qui ne le sont pas, quand même ils ont affirmé, et ils n'ont pas été démentis, que a été le Présidente Moro qui a interdit à la télévision italienne de permettre au Président de la Sardaigne d'exposer la situation administrative politique-financière, en relation aussi à la programmation, de la Sardaigne.

Mais alors, voilà, nous nous trouvons devant des administrateurs régionaux démochrétiens qui présentent leur instance, avec tous les conseillers régionaux, sans discussion et sans distinction de parti et de couleur, et il y a vous, au lieu, qui donnez une preuve de sectarisme et qui repoussez un projet de loi de répartition sur les impôts seulement parce qu'il est présenté par des conseillers qui n'appartiennent pas à votre parti.

Et alors, il est clair que vous, ici dedans, vous ne défendez pas la Région, vous ici dedans vous défendez la faction, et vous êtes dans le même temps les défenseurs d'office de ce gouvernement central qui boycotte l'application d'un principe élémentaire de justice dans la question financière.

Et, en venant à l'article 12, nous répétons ce que nous avons toujours dit, très brièvement, c'est-à-dire, cette "impostazione" que vous avez donné à la question financière représente une vrai trahison, parce que vous savez que l'application du troisième paragraphe de l'article 12 ne peut être qu'exceptionnelle, et c'est vraiment en sachant que ce texte a une valeur exceptionnelle, vous l'invoquez pour vous, pour votre faction, parce que aujourd'hui vous êtes au pouvoir, parce que en craignant que demain, après ces élections que vous craignez tellement et que vous pensez de renvoyer aux calendes grecques, et nous avons déjà entendu parler ce matin du mois d'avril, au contraire du mois d'octobre ou du mois de novembre, mais voilà que quelqu'un a déjà dit: ah, mais on ne peut pas faire le premier dimanche, parce qu'il y a le Rameaux, on ne peut pas faire les élections le deuxième dimanche parce qu'il y a les Pâques, on ne peut pas faire le troisième dimanche parce que je ne sais pas pourquoi! Et alors, vous voyez c'est clair qu'on veut s'approcher à ce mois de mai, ou au mois de juin, pour puis nous dire: "c'è l'accavallamento di due elezioni, il faut renvoyer les élections en automne".

Mais alors, vous avez crainte de ces élections, et justement pour cela vous dites, en invoquant cet exceptionnel et super exceptionnel troisième paragraphe de l'article 12, vous voulez invoquer quelque chose pour vous que vous craignez, et vous ne demandez pas la répartition des impôts à travers des pourcentages fixes, pourquoi? Parce que vous craignez que ces avantages puissent tirer parti demain les administrateurs futurs de la Vallée.

Et alors je conclus en disant: votre disponibilité financière, après une année et quatre mois que vous êtes au pouvoir, après les sons de trompette et de tambour de la "Gazzetta del Popolo" et de tous les journaux asservis au pouvoir central, et ennemis d'un vrai principe d'autonomie, après ces orchestres de triomphe vous êtes réduits aujourd'hui à avoir une disponibilité financière qui ne vous durera pas même pour deux mois.

Ceci c'est le résumé de cette situation que l'on peut tirer très bien de ce qu'a dit aujourd'hui Monsieur Bordon, et en l'écoutant aujourd'hui je repensais à cette phrase: "rari nantes in gurgite vasto". Il me semblait de voir une grande chaudière pleine d'un bouillon très maigre et, là-dedans, "rari nantes in gurgite vasto", il y avait quelques petits chiffres. Monsieur Bordon, nous ne vous demandons pas des flots d'éloquence, nous vous demandons des chiffres quand vous faites vos relations, mais nous vous demandons des chiffres clairs, précis, et nous vous demandons que vous parliez en manière qu'il soit évité, dorénavant, que les uns comprennent que vous parlez du 1966, ou que les autres comprennent que vous parlez du 1967. Pas même vous vous saviez de quelle année vous parliez ce matin, mais même vous vous saviez ce matin quel était le montant des anticipations. Pas même vous ce matin vous saviez répondre aux demandes précises de Fosson, de Germano, d'Andrione et du sussigné et des autres Conseillers. Ce n'est pas comme cela qu'on fait un exposé financier.

Vous parlerez de la sorte quand vous ferez vos comices à Felinaz ou je ne sais pas où, mais quand vous parlez devant le Conseil régional sachez de faire un peu moins d'éloquence et de dire des choses un peu plus précises et un peu plus concrètes. Et, au lieu vous vous comportez comme ces gens qui dans les cirques équestres ont trois paumes et ils les font sauter en l'air et ils les ramassent au petit bonheur, et vous dites, vous avez le courage de dire: "questo ve lo dico, questo non ve lo dico".

J'ai fini mon intervention.

Dujany (D.C.) - Moi j'ai l'impression qu'ici on fait la discussion dans une tour de Babel: les uns ne comprennent pas, les autres ne veulent rien comprendre, on continue à discuter, à dépenser beaucoup de mots et à perdre beaucoup de temps.

Que demandez-vous dans votre motion? "Impegnare la Giunta a fare tutti i passi necessari onde ottenere il sollecito pagamento dei debiti dello Stato e verso la Regione".

Or, évidemment, l'Assesseur aux Finances vous a dit que la "quota mobile 1966" a été encaissée; il reste à encaisser le million de l'article 12.

Deuxième point: "utilizzare prima di ricorrere ad onerose anticipazioni, le somme della Regione ancora depositate". L'Assesseur vous a dit qu'il n'y a aucune anticipation de caisse en ce moment, par conséquent la Région utilise les sommes qui sont déposées auprès des instituts.

Je crois que la question est résolue en ce sens, et je crois lorsqu'on vous répond de cette façon-ci, au moins en ce qui concerne le contenu de votre motion que vous avez présentée en ce moment, évidemment il devrait être cela suffisant.

Si, au contraire, vous voulez, à travers cette motion, reprendre toute la discussion du budget qui a été faite dans le passé, de la proposition de loi qui avait été présentée en son temps sur la répartition des impôts entre l'État et la Région. Évidemment on peut alors reprendre toute cette discussion, répéter tout ce qui a été dit à un certain moment, et prolonger cette réunion de façon à ne pas continuer l'ordre du jour que nous avons à discuter dans la séance d'aujourd'hui.

Marcoz (U.V.) - È certamente deprecabile che si faccia della polemica su argomenti che dovrebbero essere soltanto argomenti di finanza.

Però, di fronte a certe risposte dell'Assessore, effettivamente non può stupire più nessuno che ne venga fuori della polemica.

L'Assessore Bordon ha detto che quella tale relazione gli era stata preparata dagli uffici. È una relazione tecnica, è una relazione che contiene dei dati, dei dati che in regime democratico, è vero, tutti i Consiglieri aspirano a conoscere e hanno diritto di conoscere.

Quindi, io protesto contro questa impostazione dell'Assessore Bordon che dice: "questa relazione io non ve la do perché questa relazione è mia". La pretenderete e la rileverete dal nastro, ma lui non l'ha letta questa relazione, l'ha letta soltanto in parte, se non l'ha letta tutta vuole dire che c'è qualche cosa, è lui che ci fa venire oltretutto questa idea, perché stamane diceva: "beh, questo è meglio che non lo dica, lo dirò poi in un secondo tempo".

Se lui avesse letto la relazione, ovviamente, si potrebbe ricorrere al nastro, e lui non avrebbe il disturbo, è vero, di passarcela questa relazione. Però, al punto, è vero, in cui siamo, voi vi meravigliate che si faccia della polemica? Sono risposte che fanno rizzare i capelli queste qui, è vero. C'è una relazione tecnica, predisposta dagli uffici, l'Assessore viene qui con questa relazione, legge le parti che interessano a lui, ci cela delle parti che possono interessare a noi e si rifiuta di darci questa relazione. Se questa è democrazia, allora, è vero, noi stiamo riabilitando, è vero, dei passati regimi, è vero, ci stiamo riabilitando! Bisogna avere il coraggio di dirlo, è vero, li stiamo riabilitando, Bordon, non è possibile che Lei rifiuti ai Consiglieri regionali quel dato lì. Non è possibile, Lei lo può fare ma commette un abuso, e noi contro questo abuso protestiamo, protestiamo qui e protesteremo anche altrove, perché non è giusto che ogni Presidente di Giunta quando, è vero, viene qui a fare il discorso di inaugurazione, che ogni Presidente di Consiglio parli di collaborazione e che poi, dopo, si sentano di quelle risposte, è vero... Allora, voi vi risciacquate la bocca con la parola "democrazia", vi risciacquate la bocca invocando che si torni al Consiglio per trovare un minimo di collaborazione e poi ci gettate dei pesci in faccia così, è vero, quando vi si chiede dei dati, che non dipende dal vostro arbitrio di darceli. Dei dati che, se voi siete uomini di onore, e siete dei democratici, avete l'obbligo di passarci quei dati, caro Bordon. Quintino Sella, che la sapeva più lunga di Lei, non avrebbe mai dato una risposta di questo genere, né avrebbe fatto il comizio elettorale che ha fatto lei questa mattina, per poi cadere, quando, è vero, si è giunti alle cifre, quando poi il nucleo della questione gliel'ha, diciamo, enucleato Fosson dicendo: "mi dia questi pochi dati". Tutta la sua eloquenza è caduta, è vero, è afflosciata immediatamente ed è per quello che mi ero permesso di fare quella battuta, subito ripreso dal zelantissimo Presidente del Consiglio, battuta alla quale ero stato invitato proprio da Lei di dire: "ma Bordon, ho l'impressione che il Presidente della Giunta abbia un ripensamento e che Lei stia facendo un comizio elettorale". Ebbene, gliela riconfermo, adesso che ho la parola, anche se questa mattina il Signor Montesano ha creduto di dirmi: "Taccia taccia". Ma ero stato invitato da Lei a dire quelle due parole. Ma questo Presidente del Consiglio, quando l'Assessore Bordon va oltre ogni limite e parla per tre quarti d'ora, non lo richiama all'ordine, ma quando uno di noi fa una battuta, il Presidente del Consiglio, che una volta era lì in quei banchi e dava delle lezioni di democrazia agli altri, oggi è sensibilissimo a togliere la parola o, vero, subito rintuzzare una battuta che possa scappare da uno di questi banchi, è vero... Quindi, un po' più di equanimità, Signor Prof. Montesano, è vero...

Montesano (P.S.D.I.) - Lei sta dicendo delle cose imprecise.

Marcoz (U.V.) - Sig. Prof. Montesano... è vero.

Montesano (P.S.D.I.) - Sta dicendo delle cose che inventa in questo momento...

Marcoz (U.V.) - Sì, in questo momento, non invento niente, non invento niente! Io ero stato invitato dall'Assessore Bordon, con un gesto, a fare pure la mia battuta, Lei mi ha, vero, subito impedito di parlare... "Lasci parlare Bordon", mi ha detto...

Montesano (P.S.D.I.) - No, io non ho mai impedito di parlare, mai...

Marcoz (U.V.) - Quindi, voi la polemica ve l'attiravate, è vero. Il tono dell'Assessore Bordon questa mattina è stato un tono polemico dall'inizio fino alla fine del discorso, mentre qui di polemica non c'era assolutamente niente. C'erano solo delle cifre e, quando voi parlate, come ha parlato Bordon, gliene dò atto, in questo pomeriggio in cui forse, è vero, aveva i nervi più distesi. Così si può parlare! Era un altro tono, era tutta un'altra cosa!

Comunque, io ho preso la parola per dirle che noi insistiamo per avere quella relazione, che non è farina del suo sacco, perché ce l'ha detto Lei, perché Lei ha detto che erano i funzionari che l'avevano preparata. E Lei ci viene a dire: "questa è roba mia, mi appartiene"? Questo non è possibile, andando avanti di questo passo voi ci costringete, anche quelli che sono meno polemici, anche quelli che hanno in odio la polemica, voi mi fate diventare polemici, ma siete voi che avete delle responsabilità, ricordatevelo.

Bordon (D.C.) - Dunque, io ho l'impressione che qui arriviamo al romanzo giallo, perché si parla di relazioni, come se fossero delle relazioni, non so di che tipo, di che cosa si voglia parlare. Ma, avvocato Marcoz, con il tono che io cerco il più tranquillo possibile, non con il tono suo che non so perché lo abbia dovuto acutizzare, specialmente nei riguardi miei, non credo, perché quando Lei mi ha interrotto sono stato il primo, perché è una cosa che ho sempre voluto. Le dirò, avvocato Marcoz, che io non ho nessuna relazione da darvi. Perché non ho nessuna relazione da darvi? Innanzitutto questi appunti che io ho qui, che naturalmente mi sono tirato giù prendendoli dai nostri registri contabili, perché si tratta di cifre, mi perdonino... vado avanti adesso perché se no m'interrompo e lascio parlare... perché Lei avvocato Caveri poi, è strano, Lei ogni tanto tira fuori quel tono, non so come potrei definirlo, da profeta... Lei ci fa cadere quelle parole così dall'alto, poi viene a dire che noi qui facciamo dei comizi, un ton je ne sais pas, je voudrais dire un peu à la "De Gaulle", quelque chose comme emploie Jeanne d'Arc quand elle prévoit les choses les plus noires pour la France. Vous, pour la Vallée d'Aoste, mais pour vous la Vallée d'Aoste vous n'avez jamais été une Jeanne d'Arc, nous en convenons tous, parce que je ne crois...

Caveri (U.V.) - ...(non si capisce)...

Bordon (D.C.) - Mais, pardonnez, moi je vous la lis la relation, c'est simplement des notes que je me suis prises, même si demain j'aurais une relation en main, Monsieur l'Avocat Caveri. Mais c'est vraiment étonnant ceci! Moi je ne sais pas si c'est vraiment, si ce n'est pas quelque chose qui vous a tracassé, qui vous a mis hors de vous, parce que j'emploi moi aussi le ton à la De Gaulle. Mais, ce n'est pas possible! Mais quelle relation je devrais avoir en main? J'ai parlé, vous me reprochez pour trois quarts d'heure, mais j'ai trois feuillets ici devant moi et certainement j'ai répété les données qui sont ici. Mais Monsieur Marcoz, mais la relation, mais io gliela tiro fuori attraverso il nastro, ma che io debba venire qui, ma scusi, se io venissi qui con una relazione fatta dal Ragioniere capo, ve la vengo a leggere, ma scusi anche se la legge che è fatta dal Ragioniere capo, la relazione sarà sempre dell'Assessore. Fino a prova contraria. E se io, per un criterio mio non seguo questa relazione, che invece ho seguito per l'80 per cento, perché questa relazione si riferiva ancora alla seduta consiliare dell'altra volta, perché qui ci sono dei dati che abbiamo dovuto variare, perché noi ad un certo momento qui parlavamo al Consiglio regionale, di non so, un venti o più giorni fa, io non so di quando era l'ultima seduta di Consiglio. Ma che voi oggi insistiate... ma la mia relazione l'ho fatta lì, i miei dati sono lì, li tiriamo fuori, vengono messi a verbale. Io non so che cosa devo fare, devo cospargermi il capo di cenere e dirvi: "Signori, ecco la relazione"? Ma la relazione me la sono letta, studiata, detta, non vi piace? È una relazione che non vi garba? Non è una relazione intelligente, povero avvocato Caveri, ma io non sono mica qui per avere la sua approvazione, Lei lo sa perfettamente che tutte le volte che io l'approvazione sua non ho, ne godo. Quindi, siamo ben distanti dal punto di vista suo, ma noi d'altronde non ce ne preoccupiamo e, ripeto ancora, che tutti i dati che vi abbiamo forniti, io penso addirittura, avvocato Marcoz, forse che siano anche di più, perché noi qui abbiamo una mozione. Ma di che cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di questa mozione e vi abbiamo detto: "quando voi ci siete venuti a dire che la situazione di cassa è disastrosa, che non riusciamo a pagare gli impiegati", ci diciamo: "non è vero". Non Lei, qualcun altro, ma non dico mica che è Lei Avv. Marcoz, non si agiti, ma io vi ho dovuto rispondere che la situazione di cassa è floridissima, perché abbiamo due miliardi in cassa, perché finalmente sono arrivati quelli che aspettavamo, che quindi non abbiamo nessuna difficoltà. Potremmo addirittura forse dire: "uno di questi miliardi lo vogliamo vincolare". Ma anche questo si potrebbe dire, ma è inutile che si continui questo colloquio perché, arrivati ad un certo momento, quando noi vi diciamo: "signori, quello che noi avevamo previsto in riparto, di 10 miliardi e mezzo, siamo arrivati a 7 e mezzo, siamo convinti di arrivare a 9 e mezzo, abbiamo un aumento di 4/5 miliardi, che cosa volete di più"? Ma a voi, vi danno noia questi miliardi che noi abbiamo avuto in aumento, no? Non credo, perché sono nell'interesse di tutti. Questa è la sostanza del discorso, per il resto a me non serve a niente, a me non interessa. Io ho letto lì già tre volte, e sono registrati i dati dei nuovi riparti, le cifre che vi ho letto. Naturalmente, adesso è inutile che si voglia continuare. Voi, ad un certo momento mi venite fuori, volete il verbale, volete non so quali dati, ma io vi devo dire per forza, ad un certo momento: "ma quelle che sono le vostre richieste, fatecele per iscritto, noi vi risponderemo". Perché non possiamo mica prevedere quali saranno le vostre richieste, perché poi vengono fuori a getto continuo, questo è il problema che noi vi diciamo. Queste sono le questioni che noi vi portiamo sul tappeto. Naturalmente mi consenta ancora una volta e consentitemelo tutti, ma noi qui abbiamo una mozione; a questa mozione noi abbiamo risposto, vogliamo metterla ai voti? Non la vogliamo mettere? La volete votare, non la volete votare, ma io non ho niente altro da aggiungere.

Volete fare un'altra discussione su quello che è già stato detto durante tre o quattro ore? Presentate un'altra mozione e siamo qui per rispondere, niente altro...

Revisori dei conti... vorrei dire due cose. Per me potete nominarli quando volete, però, sia ben chiaro, non c'è neanche all'ordine del giorno. Lo portiamo al prossimo Consiglio regionale, il prossimo Consiglio sarà... quand'è? No, no, ma sapete perché io sarei quasi contrario ad accettare questi revisori dei conti in questo momento e non al futuro Consiglio? Ma perché lo dobbiamo nominare, perché l'hai messo tu oggi, perché tu ti alzi questa mattina e arrivi, dici: "oggi voglio che mettano all'ordine del giorno i revisori dei conti". Ma i revisori dei conti, se c'è una lacuna, se per caso non sono stati nominati a tempo, il che non è, perché non credo che siano sempre state in autunno le votazioni, e state tranquilli che nella futura riunione del Consiglio, quando nomineremo i revisori, cercherò di documentarmi per vedere quando venivano nominati. Noi, al prossimo Consiglio, vi portiamo i revisori dei conti, perché ci sono sempre stati e ci saranno sempre. Adesso li nomineremo il 20, il 30 di ottobre. Adesso no, perché? Perché non ce l'hai detto prima di portarli, all'altra seduta di Consiglio. Noi te lo portavamo... ma naturale, non puoi nominare anche quelli del 1967, che cosa vanno a controllare, il contro consuntivo del 1967 non c'è ancora, controlleranno quello del 1966, non possono mica controllare altro... I revisori si nomineranno adesso in autunno, ma non è mica detto che si debbano nominare il 4 o si debbano nominare il 25 o il 30 di ottobre. Credo che non sia questo...

(si sente in lontananza la voce di Manganoni) ...I revisori del 1966, benissimo, e allora li nominiamo alla prossima seduta. Immaginati un po' cosa c'importa di nominare i revisori... ritardo? E voi? Eravate sempre tempestivi, voi?

Caveri (U.V.) - Encore deux minutes et puis je termine sur cet argument, deux minutes pour constater que, dans son intervention dernière et dans les précédentes, Monsieur Bordon est tombé dans les contradictions suivantes: il a dit... toujours lui qui parle: "la relazione c'è, la relazione non c'è, la relazione è mia, la relazione è del Ragioniere Peretto".

Mais, Monsieur Bordon, vous vous manquez complètement du sens de l'administration parce que vous ne vous rendez pas compte que la relation du Comptable en chef est un document qui appartient à l'administration régionale, et ce moment, par conséquent, n'est pas une propriété privée de Monsieur Bordon.

Vous vous dites: "per iscritto" et nous vous répondons: "nous sommes au Conseil et c'est dans le Conseil que nous faisons nos instances et pas quand nous sommes sortis de cette porte à faire des lettres". Nous les instances nous les faisons ici, parce que c'est ici que nous avons le droit et le devoir de les faire.

Bordon (D.C.) - Encore deux minutes pour finir cet argument: je n'ai aucune relation du Chef comptable, parce que ici il y a une relation que j'ai faite moi-même. Naturellement, les données j'ai dû les prendre à travers le Chef comptable, parce que cette relation n'est signée par personne, dans la manière la plus absolue. D'ailleurs, que cette relation soit mal faite ou bien faite, cela regarde-moi, et tout au plus je puis vous demander si vous voulez être tellement gentil de me donner quelque leçons "serali" pour m'instruire sur l'administration régionale car vous vous avez rien que toujours été capable à faire des longues polémiques et des longues discussions, mais comme problème administratif de la Région vous n'en avez jamais résout un...

Caveri (U.V.) - Et alors je vous réponds que la leçon je vous la donne tout de suite, et la leçon est la suivante: que vous êtes un menteur, parce que cette relation n'est pas de vous, parce que cette relation a été rédigée par le Comptable chef.

Bordon (D.C.) - Si moi je suis un menteur avant tout je le laisse puis juger à beaucoup d'autres personnes, mais il n'y a pas de doute, je pourrai aussi ne pas être un menteur, mais il n'y a pas de doute sur votre compte, vous êtes un malhonnête.

Montesano (P.S.D.I.) - Io devo dare, pardon, devo dare una risposta al Consigliere Marcoz. Io non ho mai detto questa mattina: "Lei taccia" questo può essere rilevato dai nastri oltre che dalla testimonianza di tutto il Consiglio. Non ho mai impedito, mi scusi, non ho mai impedito a nessuno di parlare. Ho sempre aderito ad un metodo democratico qui, e mi dispiace farLe rilevare che quando io ero seduto laggiù e ho firmato una richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio, Lei che era a questo posto non l'ha adunanto. Questo io voglio fare rilevare. Io ricordo questo, ricordo che Lei non ha convocato un Consiglio straordinario richiesto da noi, fra cui la mia firma. È così, nel Consiglio dell'aprile 1966, quindi questa è la differenza che esiste nel metodo che c'è qui oggi, che io ho mai impedito a chiunque di parlare, e il metodo che ha usato Lei nell'ultima volta che è stato seduto qui al posto di Presidente del Consiglio. È la richiesta che noi abbiamo fatto della minoranza per la riunione straordinaria del Consiglio, Lei non l'ha riunito. Questa è la risposta che io Le devo dare.

Marcoz (U.V.) - Evidentemente, ad una persona si può dire: "Lei taccia", con delle parole formali e sacramentali o la si può interrompere, come ha fatto Lei, dicendo: "lasci parlare l'Assessore Bordon", che equivale a dire: "lei taccia", quando io ero stato invitato da Bordon a prendere la parola.

Quanto poi a quello che Lei intende rivangare, Lei mi ha denunciato, è vero, e quindi adesso deve inchinarsi a quello che i magistrati hanno detto, malgrado il suo volere, perché c'è qualcuno che in questi giorni risponderà della non convocazione del Consiglio di aprile e, quindi, è semplicemente assurdo quanto lei sta dicendo in questo momento. Fuori luogo, completamente assurdo, senza nessun fondamento, sciocco quello che sta dicendo lei, Presidente del Consiglio, perché io in aprile avevo fatto le mie brave consegne, e non avendo la faccia di bronzo che ha alcuno di voi non vengo, è vero, io in Consiglio quando sono denunciato e ho la veste d'imputato, e l'ho scritto su tutti i giornali, quotidiani d'Italia, e lo ribadisco. Io non sono Torrione e Gheis che vengono qui in stato di denuncia, no, appena ho potuto, è vero, me ne sono liberato dalla mia carica, perché quello era il mio dovere, dovere di sensibilità che ognuno ha da avere quando il magistrato, è vero, indaga sul conto di una persona che ha ricoperto una carica pubblica. Questa è la risposta che io do a Lei quando Lei qui vuole fare il moralista nei miei confronti, ha capito bene? Se la tenga bene per detta, quindi, io sono tranquillissimo sui fatti di aprile, i fatti di aprile che, diciamolo ancora, diciamolo una volta per sempre, questa mattina avete di nuovo ancora parlato del fil di ferro qui. E ogni momento, quando non sapete che cosa dire, parlate del fil di ferro: allora, io affronto anche la discussione del fil di ferro, e mi sento sicurissimo su quella discussione. Voi, voi, ci avete fornito le molteplici prove che tutto è andato a finire col fil di ferro, perché qui c'è della gente che ha la testa molto sul collo, perché in quel momento gli usurpatori eravate voi, e quel fil di ferro non l'avete fatto rimuovere perché sapevate molto bene che era un tentativo fasullo che facevate, è vero, facendo fungere dalla Giovanna d'Arco, la buona Signorina Personnettaz, è vero. Lo sapevate molto bene e ve ne dò la dimostrazione, subito ve la dò. Perché non avete fatto aprire le porte per mezzo della Questura? Non le avete fatte aprire perché sapevate che non potevate farle aprire, perché non avete fatto un secondo tentativo di venire, preparando le cose... la forza pubblica? Non l'avete fatto, non l'avete fatto perché sapevate che gli usurpatori eravate voi. E noi sappiamo qualche cosa di più: che quel signore lì sarebbe stato denunciato per usurpazione, per il fil di ferro, ma l'autorità non lo ha denunciato. Viceversa c'è stato un esposto contro di voi, che non è andato avanti, ma sapete perché non è andato avanti? Lo so io, se non lo sapete o fingete di non saperlo voi: perché hanno detto che non c'era il dolo perché c'era il suggerimento del Consiglio di Stato. Queste sono le posizioni dell'aprile che voi tirate in ballo ogni tanto, è vero, quindi affrontiamo la discussione dell'aprile, io assumo tutte le responsabilità, è vero, per quello che è stato il mio comportamento di allora, e non accetto lezioni dal Prof. Montesano, la cui carica è ancora da dubitare se sia legittima. Perché l'altro giorno, in un processo in Tribunale, ho presentato un articolo del Prof. Montesano, il quale diceva, in occasione del ricorso a Balestri, è vero, Assessore Balestri, ha fatto un bel discorsetto, un bel articolo sul giornale suo, il Prof. Montesano, in cui ha detto: "beh, c'è il ricorso contro Balestri per cui la vostra Giunta - Lei allora era con noi - è illegittima, perché l'autorità giudiziaria non si è ancora pronunciata". Quindi noi, da questo banco, come abbiamo detto, riprendendo le sessioni del Consiglio Valle. Abbiamo detto: "fino a quando l'autorità giudiziaria non si è pronunciata noi non sappiamo ancora se voi siete legittimi".

Ecco, quindi è vero, è bene seppellirle e stendere un velo di oblio su tutte quelle cose. E quando voi credete, con quelle battute, di metterci in imbarazzo, non ci mettete niente affatto in imbarazzo, perché se argomenti ne avete voi, altrettanti ne abbiamo noi, è vero, e i reati di opinione in Italia non esistono più, è vero, sebbene non ci sia quella democrazia che noi auspichiamo, sebbene non ci sia lo Stato di diritto. Però, al punto in cui qualcuno vorrebbe ancora ridurre l'Italia, nel senso che per reati di opinione si vada in galera, quello oramai è superato, è un po' difficile, vero, malgrado le molte entrature che voi potete avere, con qualcuno, è vero, malgrado le molte entrature. Perché a me nessuno ha mai solleticato di dietro per compiacersi che ero stato eletto Presidente della Giunta. Ma quelle cose non bisogna farle nei luoghi, nelle piazze dove ci sono dei palazzi con delle ampie vetrate, perché lì ci sono sempre i testi oculari che hanno assistito a tante belle scene, è vero, quindi le vostre entrature non ci fanno affatto paura, è vero, non ci fanno affatto paura.

Montesano (P.S.D.I.) - C'è qualcuno che chiede la parola?

Casetta (P.C.I.) - Sarò brevissimo, ma vorrei solo dire al Rag. Bordon, visto che a noi non interessano i problemi della Regione, dice lui, e che per conoscerli dobbiamo fare domande scritte. Qui le domande scritte, a questa Giunta, giacciono nei cassetti da mesi. C'è una lettera indirizzata al Presidente Bionaz, per conoscere la posizione delle assicurazioni della Regione, che alla data del 23 giugno non si è ancora risposto a questa lettera, non si risponde alla lettera, anche se hanno la firma di tre Consiglieri. Alla prima si è risposto dopo due mesi, alla seconda, in cui chiedevamo dati più sostanziosi, non si è risposto e non si risponde. E poi qualcuno farebbe bene a stare zitto a proposito del fil di ferro...

Bionaz (D.C.) - A me sembra che la discussione, più diventa lunga e più ci fa allontanare di quelli che sono o dovrebbero essere i nostri compiti. Evidentemente i dati che Bordon ha dato devono avere dato molto fastidio all'opposizione, molto fastidio, anche se lui li ha illustrati e forse li ha illustrati troppo, io dico, troppo. Devono aver dato un immenso fastidio perché, in fondo, è risultato che da quattro miliardi si era arrivati a 7 e che se l'articolo 12 non incontrerà altre difficoltà, arriveremo a 9.

Ma questo discorso, caro Assessore Bordon, ma vuoi che sia un discorso che l'opposizione gradisce? Ma scusami, questo vuole dire che questa Giunta ha lavorato, ha anche saputo impostare le questioni in un modo che riteneva utile e che per la Valle d'Aosta sono arrivati quei famosi soldi. Del resto, io l'altro giorno ero in compagnia di alcuni, non di Consiglieri, di oppositori i quali mi hanno detto: "eh, lo sappiamo, perché non vogliamo farvi stare lì, perché voi i soldi li sapete andare a cercare e li sapete trovare". Ecco, tutto qui il risultato, tutto qui, inutile andare a cercare tante altre argomentazioni. Noi li abbiamo trovati e li abbiamo spesi, e spenderemo ancora quelli che non sono ancora arrivati, e che arriveranno.

Ma questo detto, per darvi una comprensione della vostra reazione, soltanto questo.

L'Avvocato Marcoz, insomma, si lascia prendere dall'animosità, è una cosa abbastanza, diciamo, non usuale per l'avvocato Marcoz.

Ha parlato di collaborazione. Ma avvocato Marcoz, è vero che si ha piacere di avere questa collaborazione, ma quando questa collaborazione serve a qualche cosa. Ma Lei si rende ben conto che, quando noi abbiamo avuto occasione di constatare, coi fatti, che la collaborazione comunista, anziché aiutarci, ci portava via quello che avevamo ottenuto. Ma, mi dica un po' lei, ma si può aderire ad una collaborazione del genere? Allora, è il caso di dire: "ma è una collaborazione nociva, una collaborazione dalla quale assolutamente non si può attendere niente". Ora, senza andare a polemizzare ancora su tutto quello che si è detto qui, dovete dare atto che, pure nelle difficoltà, però, questo bilancio è stato positivo, ed è stato aumentato di quelle cifre che oggi l'Assessore vi ha letto e questo indubbiamente, io mi rendo conto, insomma, dai banchi dell'opposizione anch'io farei le osservazioni che avete fatto voi, direi, ma questo, ma qui non c'è ancora questa somma, ci sono delle anticipazioni di cassa, tutto questo po' po' di roba che io non ripeterò perché altrimenti andiamo troppo lontano, ma insomma, il fatto che il riparto sia stato aumentato di quelle cifre, certo è un dato positivo per noi, e per questo, anche se non siete d'accordo, dovete però dire che, ebbene, che è servito al bene della Valle d'Aosta.

Consigliere Germano, inutile che si agiti, Lei ce l'ha con la mia testa dura, ma la mia testa dura Le darà ancora molti fastidi, glielo ripeto, stia tranquillo, io ce l'ho dura, e pazienza, sono fatto così... Ma adesso, dalla vostra mozione siamo andati a finire a delle cose che hanno, naturalmente, anche un po' turbato quelli che sono i nostri rapporti anche personali. Ora, io chiedo che si finisca questa discussione, chiedo che si ponga ai voti la mozione e che si dia comunque atto che le spiegazioni che Bordon vi ha dato sono oltre che esaurienti, oltre che esaurienti, e vi hanno dato la prova che qui si è veramente lavorato, ma che si è anche ottenuto quello che voialtri non avete saputo ottenere.

Ora, non andiamo a vedere perché, se c'è questo aumento che voi non potete negare, del riparto, e non facciamo troppo la bocca fine. Che siano presi sull'articolo 12 o che siano presi su un altro articolo, anche se il Caveri dice che: "cela c'est une trahison", è sempre una trahison cercare dei soldi e portarli a casa, per lui, ma però lui dei soldi non ve ne porta nessuno state tranquilli. E anche se non facciamo la bocca fine e l'articolo 12 ci dà i 2 miliardi per il 1967 e il miliardo per il 1966, prendiamoli e cerchiamo di spenderli bene. Però, non venite ad invocare la collaborazione quando a questa collaborazione voi non vi prestate se non per un gioco demagogico che avete ben dimostrato e che si è rivelato nella questione dei contingenti.

Manganoni (P.C.I.) - Bionaz non fa altro che ripetere che le ingarbugliate cifre e relazioni di Bordon, sia chiaro, e io questo vorrei che risultasse a verbale e che se lo scrivesse lì, in modo che lo vediate sempre. Noi, quando arrivano dei soldi in Valle d'Aosta, a parte che noi non intendiamo ringraziare nessuno perché questo è un diritto nostro, sono dei soldi nostri, non soldi che ci si regala da Roma, questo sia molto chiaro. In secondo luogo, noi diciamo: "bene", quando arrivano ed il problema di questa mattina, era quello: cosa avete introitato, perché un conto è dire: "mah, ci hanno promesso, mah, arriveranno" e un conto è dire: "ci sono". Quando dite: "ci sono", allora vi diciamo: "bene", ma quando ci dite: "hanno promesso, arriveranno", e allora non vi diciamo: "bene", vi diciamo: "arriveranno quando"? e difatti... ha detto l'avvocato Bionaz, e questa è una frase che mi sono annotato: "alla Valle d'Aosta sono arrivati quei famosi soldi". Quali? Quelli del 1967 sui quali voi vi fate belli, vi pavoneggiate dicendo: "dai 5 miliardi ai 7 miliardi, arriveremo a 9 miliardi". È entrata una lira? No! L'hai detto adesso, io parlo di quanto si è introitato, non di quanto si è promesso, quindi, dei famosi 7, che saranno 9 miliardi del 1967. Non una lira è entrata nelle casse della Regione; ecco perché noi non possiamo felicitarci con voi, quando saranno tutti entrati vi diremo anche: "bene", vi daremo atto, avete mantenuto le vostre promesse. Ma quando saranno entrati. Oggi no, oggi dobbiamo dirvi: sono delle chiacchiere e a noi le chiacchiere non danno nessuna soddisfazione, specialmente le chiacchiere vostre e le chiacchiere dei ministri di Roma. A noi le soddisfazioni le danno i fatti e chiediamo quelli. Ma c'è di più, c'è di più, qual è la situazione reale? Fatti e cifre, ve l'ho detto questa mattina, ma siccome voi da quell'orecchio non ci sentite, ve lo ribadisco: quando la Giunta Caveri ha dovuto cedere alla forza alla quale voi avete ricorso per installarvi, ha lasciato in cassa 3 miliardi e rotti.

Oggi, 6 ottobre, cioè ieri, ha detto Bordon, abbiamo in cassa due miliardi e rotti. Facciamo una semplice sottrazione, che Bordon saprà fare, è anche ragioniere... 3 miliardi e rotti, meno due miliardi e rotti, fa circa un miliardo. Quindi voi oggi, malgrado tutte le vostre fanfaronate, avete in cassa un miliardo in meno di quanto vi abbiamo lasciato noi, cioè, per fare fronte agli impegni amministrativi e finanziari della Regione avete dovuto spendere un miliardo che vi ha lasciato la Giunta del Leone. È vero o non è vero questo? Voi di questo non ci sentite, non rispondete. Non solo, e continuate a citare delle cifre a vanvera, per cercar di confondere le idee, ma ve l'ho detto, le idee a noi non ce le confondete.

Ancora questo, e poi ho finito. Io non sono ancora riuscito a capire, dopo tre ore forse o, quattro, di discussione, se quel famoso miliardo dell'articolo 12, nel bilancio del 1966 è stato introitato sì o no, perché Bordon ha detto: "non è stato introitato". Poi ha detto: "tutti i fondi del 1966 sono stati introitati. Allora, che cosa si capisce più? Prima dice di no, poi dice di sì, ma la verità qual è, sì o no? Ecco, perché questa discussione, caro Presidente del Consiglio, non finisce più, perché fin quando un Assessore alle finanze fa di quelle esposizioni, e adesso dice "sì" e poi dice "no", per forza se ne deve discutere, per forza noi dobbiamo continuare a porre il problema e chiedere "sì" o "no". Lui sia chiaro nelle esposizioni, faccia delle cifre chiare, meno commenti e meno storie, e meno polemica, ed allora i consigli, le discussioni saranno molto più brevi e noi diremo: "adesso abbiamo capito". Ma noi non potremo dire che abbiamo capito, quando non si può capire quando un momento dice una cosa, nell'intervento seguente dice esattamente l'opposto. Questo noi vi diciamo, e io aspetto ancora questa risposta.

Montesano (P.S.D.I.) - Bordon, ti raccomando di essere breve. Aspetta un momento, mi pare che Germano aveva chiesto la parola.

Germano (P.C.I.) - Mi rincresce che non ci sia Dujany che voleva riportare le cose sul piano della mozione...

Ad ogni modo, sul piano della mozione l'abbiamo fatto quattro mesi fa. È evidente che altre cose sono maturate. Quattro mesi fa non sapevamo che voi, nel vostro periodo di gestione solitaria dell'amministrazione regionale, non avevate assolto al compito di nominare i revisori dei conti. È solo andando a vedere che l'abbiamo scoperto, l'abbiamo scoperto e l'abbiamo denunciato. Quindi, è naturale che a quella mozione di quattro mesi fa si sia aggiunto quello. Ma la mozione contiene tutta intera, valida, la sua importanza, importanza, perché? Perché è chiaro che noi non abbiamo incassato il miliardo dell'articolo 12. È chiaro che non abbiamo previsione di incassare due miliardi sempre dell'articolo 12 per il 1967 perché non vi è nessun progetto di legge presentato al Parlamento, quindi l'offerta di collaborazione respinta dall'avvocato Bionaz è valida, è valida. Voi volete respingerla? Va bene, l'avvocato Bionaz ci riporta di nuovo la questione dei contingenti dando la sua versione, che è una versione falsa che i fatti hanno dimostrato che poteva essere risolta diversamente. Diversamente quella dei contingenti, lui ripete, ripete quello ostinatamente. Direi che è più facile fare la barba ad un asino che convincere l'avvocato Bionaz. È una cosa difficile fare la barba a un asino, ma credo che sia più facile perché lui continua testardo, imperterrito, in quella posizione che dice: "i dati vi hanno dato fastidio; da quattro, siamo arrivati a 7". Non è vero niente, a 7 è la previsione sua che non è ancora suffragata dai fatti, che non mettiamo in discussione.

La realtà qual è? La realtà è che in bilancio abbiamo messo, come riparto fiscale, 8.295.000.000 e che le previsioni fatte, previsioni che noi abbiamo contestato, portano 900.000.000 in meno, quindi c'è bisogno di fare. E oltre a questo resta sempre il grosso problema dell'articolo 12. Ma lo volete ammettere, lo ammettono tutti, lo ammettono da Einaudi a tutti gli statisti che l'articolo 12 è una cosa che si usa per un lavoro straordinario, che non sistema le nostre finanze, per nulla, perché non è che possiamo fare un lavoro straordinario ogni anno, che non è quella la strada per risolvere il nostro problema, che non è quella. Tutti lo ammettono, tutte le persone di buon senso. Ebbene, voi per il riparto l'avete respinto, e continuate a dire l'articolo 12, e l'articolo 12 non ha l'appoggio, la pezza giustificativa delle proposte di legge. Quindi, le cose restano al punto di prima.

Non siamo di fronte ad una situazione finanziaria floridissima, siamo di fronte ad una situazione finanziaria grave. Fra un mese la situazione di cassa è cambiata; fra un mese ricorreremo di nuovo, un mese e mezzo, alle anticipazioni. Prima della fine dell'anno avremo una situazione di cassa grave; la situazione di bilancio è grave allo stesso modo, checché voi ne diciate.

La nostra mozione, dicevo, conserva la sua validità. Se voi respingete la collaborazione, va bene, farete una cosa che è dannosa alla Valle d'Aosta e dannosa agli interessi della Valle d'Aosta, di cui voi ne assumete la vostra responsabilità. Ognuno è libero di scegliere e di fare quello che vuole, uno è libero anche di andare a sbattere la testa contro i muri. Se vuole farlo lo faccia, se ne assume le sue responsabilità. Quindi, noi insistiamo nella richiesta di votare questa mozione.

Montesano (P.S.D.I.) - Bordon, brevissimo, c'è una richiesta duplice di votare, di mettere ai voti la mozione.

Bordon (D.C.) - Allora rinuncio...

Montesano (P.S.D.I.) - Allora...

Allora metto ai voti la mozione. Chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Astenuti? Risultato della votazione: presenti 33, favorevoli 14, contrari 19.

Il Consiglio respinge.

Si passa all'esame del punto 3.