Rédaction informelle du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 59 du 27 février 1970 - Resoconto

OGGETTO N. 59/70 - Istituzione nel capoluogo della Regione di un Comitato regionale contro l'inquinamento atmosferico. (Interpellanza)

Mappelli (D.C.) - Con decreto del Ministero della Sanità del 17 marzo del 1969 è stato istituito in Valle d'Aosta il Comitato regionale contro l'inquinamento atmosferico ai sensi dell'articolo 5 della legge 13 luglio 1966 n. 615. Non so se a qualcuno possano interessare i nominativi di questo comitato, nelle persone del Dr. Barbero, Dr. De Marchi, Dr. Di Lorenzo, Avv. Otalo - che è il Provveditore - l'Ing. Ruzzolo, il Dr. Artaz, la Dott.ssa Magrassi, Ermini Virgilio, capo del centro meteorologico di Milano Linate, Inzerillo Ing. Giovanni, Ispettore generale della prima zona dei Vigili del Fuoco qui di Aosta... (voce in lontananza) ...poi c'è il dott. Derrico, capo servizio medico, Ispettore del lavoro di Torino, Piccinato, direttore della sezione Piemonte Settentrionale Associazione nazionale del controllo della combustione, Dott. Rosso, l'Assessore Albaney, il Dr. Marcoz e Tasselli Anna Maria, consigliere di terza classe della carriera direttiva amministrativa del Ministero della Sanità.

Ora, questo comitato è stato convocato e pertanto vedremo di affrontare questi problemi. A proposito della legge di applicazione, dei disposti della precitata legge 615, questo assessorato provvide a suo tempo, con nota prot. in data 6 ottobre 1967, a segnalare al Ministero della Sanità - Direzione Generale dei Servizi di Igiene Pubblica, decima divisione - che in Valle d'Aosta due Comuni, e cioè Aosta e Pont Saint Martin, per particolari caratteristiche industriali, geografiche e meteorologiche, dovevano essere inclusi nella zona A di cui all'articolo 2 della legge stessa.

Per maggiore chiarimento dirò che nella zona A sono inclusi nel territorio nazionale tutti quei Comuni che si trovano in particolari condizioni sfavorevoli nei riguardi dell'inquinamento atmosferico. Alla precitata richiesta dell'ottobre 1967 di questo assessorato, il Ministero della Sanità ha fatto seguito il 9 gennaio 1969, dunque 14 mesi dopo, con due note distinte, una riguardante Aosta e l'altra Pont Saint Martin, con le quali si richiedevano dettagliate delucidazioni tecniche sui motivi della precedente proposta di includere i due comuni nella zona A. A tali note l'assessorato regionale rispondeva addì 13 febbraio 1969, con due distinte relazioni, rispettivamente contrassegnate dall'assessorato stesso, e ha sostenuto la necessità di includere la città di Aosta fra i comuni a situazione particolarmente sfavorevole in fatto di inquinamento atmosferico e provvedeva a trasmettere da Roma una copia dello studio dell'inquinamento atmosferico della Città di Aosta, effettuato negli anni 1960/1961. Il Consiglio sa e alcuni dei componenti di questo Consiglio sapranno che nell'anno 1960 o 1961 dunque, ben quattro o cinque anni prima che uscisse questa legge, che fu una Commissione tecnica di esperti qui, della Regione, collaboratori della Regione, tecnici, mi pare che vi era il Dr. Barbero, il Dr. Artaz, e alcuni altri, avevano fatto uno studio dettagliato sui fumi di Aosta, pertanto anche questo studio fu trasmesso. Per Pont Saint Martin, sempre l'Assessorato provvedeva ugualmente a soddisfare la richiesta del Ministero trasmettendo una relazione tecnica sulle cause dell'inquinamento atmosferico nell'ambito comunale, in dipendenza soprattutto della presenza di due industrie, cioè l'Ilssa Viola e la SACE, quella fabbrica di carburo che si vede proprio sul filo dell'autostrada. Per quanto riguarda questa seconda industria veramente devo informare il Consiglio che qualcosa si è fatto; dirò che è stato fatto a metà perché a titolo, così, di esperimento, su due delle quattro ciminiere hanno fatto alcuni accorgimenti e a quanto pare i risultati sarebbero stati abbastanza buoni. Occorre pertanto quest'anno, dico, quasi, imporre a questa società di definire e di continuare questi accorgimenti al fine di eliminare quel fumo che è veramente dannoso in quel di Pont Saint Martin.

A tutt'oggi però il Ministero della Sanità e per esso la Commissione centrale contro l'inquinamento atmosferico, che è prevista nell'articolo 3 della legge, non si è ancora pronunciato circa l'inclusione dei due comuni, cioè, Aosta e Pont Saint Martin, nella zona A; è bene che si anticipi subito che se alla legge del 13 luglio 1966, cioè la 615, ha fatto seguito un regolamento di esecuzione - decreto del Presidente della Repubblica del 24 ottobre 1967 - tale regolamento reca provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico, limitatamente al settore degli impianti termici, questo decreto del Presidente della Giunta; ciò significa che si è ormai regolamentata la materia attinente ai fumi del camini domestici, cioè, fumi prodotti dagli impianti di riscaldamento ma non è ancora regolamentata la materia attinente ai fumi industriali.

Per noi amministratori, sono proprio questi fumi industriali quelli che maggiormente preoccupano, ma in carenza di un regolamento, c'è da chiedersi su quali basi e con quali criteri può essere affrontato nella nostra Regione, sul piano pratico, il problema dell'abbattimento dei fumi industriali.

Sono al corrente che una commissione di esperti è sul punto di presentare al Ministero della Sanità anche il regolamento per l'abbattimento dei fumi industriali; trattasi di una Commissione di ingegneri che è venuta anche ad Aosta, nel febbraio scorso, e ha visitato gli impianti siderurgici della Nazionale Cogne.

Comunque io assicuro la buona intenzione di adoperarmi in alcune maniere per venirne fuori al più presto da questa situazione con i dati di fatto. Devo sottolineare al Consiglio che il problema non è sfuggito anche alla Commissione consiliare sui problemi della Cogne. Anche in quella sede alcuni Consiglieri ebbero a sottolineare questo problema. Comunque io penso che per venirne fuori occorre, se sarà necessario, perfezionare, rivedere, quello studio che era stato fatto negli anni 1960/1961 e al più presto addivenire, così, sul piano pratico, a dare delle indicazioni, quelli che possono essere gli interventi al fine di incominciare anche in questa direzione a fare qualcosa, perché tutto quello che è stato fatto fino a questo momento è stato fatto dove in determinati reparti la nazionale Cogne ha ammodernato e in quel senso qualcosa è stato fatto, ma logicamente rimane ancora molto da fare in quei reparti dove non è stato ancora fatto il rifacimento degli impianti stessi, pertanto è un problema di attualità. La buona volontà non manca e speriamo quanto prima di venirne fuori in qualche modo.

Lustrissy (D.C.) - Io prendo atto di quanto riferito dall'assessore che il Comitato regionale è stato formato, però il Comitato regionale sinora non ha preso nessun provvedimento e nessuna deliberazione, tanto più che noi oggi ci troviamo in una situazione tutta particolare, che le cause dell'inquinamento purtroppo sono in continuo aumento. Con l'entrata in funzione della nuova acciaieria l'aria di Aosta diventerà irrespirabile e pertanto le preoccupazioni ci sono e sono fondate e bisognerà che questo comitato, perché, nei compiti istitutivi di questo comitato, oltre ad esaminare le questioni inerenti all'inquinamento atmosferico dell'ambito regionale, esprima parere sui provvedimenti da adottarsi dalle amministrazioni comunali a norma della presente legge, promuova, studi, ricerche ed iniziative concernenti la lotta contro l'inquinamento atmosferico.

Ora, tutto questo, mi pare, non è stato fatto ed è ancora da fare; intanto il Comitato, quanto prima, dovrà prendere in considerazione questa situazione e continuare questi studi che sono stati interrotti nel 1961, oggi siamo nel 1970. Bisognerebbe provvedere quanto prima che tutto questo si faccia e non si continui a dilazionare il problema, perché poi, tanto più, all'articolo 7 è precisato che le amministrazioni debbono istituire, entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge, un servizio di rilevamento dell'inquinamento atmosferico, avvalendosi dell'opera dei laboratori provinciali di igiene e profilassi.

Questo neanche non è stato fatto, mi pare e si potrebbe già fare fin da questo momento, perché potrebbe essere in grado questo servizio, poi, di riferire al Comitato i risultati dell'indagine che dovrà fare; e in base all'articolo 20 le industrie sono già sottoposte ad una particolare disciplina per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico, tanto c'è un decreto del 1934 che è tutt'ora in vigore e che non è mai osservato dalle industrie, dagli stabilimenti industriali, e il primo compito, in base all'articolo 20 della legge riguardante le industrie, è quello che il comitato regionale, primo lavoro che deve fare è quello di accertare, prima di tutto, evidenziare le industrie che provocano l'inquinamento atmosferico, e poi è quello, ove lo ritenga necessario, di fare appositi sopralluoghi negli stabilimenti, in modo da stabilire, primo, se le norme contenute nell'articolo del R.D. del 1934 sono rispettate e secondo, se in base al nuovo regolamento predisposto le industrie hanno provveduto a fare quelle installazioni fisse, in modo da eliminare questi inconvenienti e qua si ritiene addirittura, ad un certo punto, qualora le industrie non rispettino questi disposti di legge, l'intervento immediato dei vigili del fuoco affinché vengano messi in opera quegli accorgimenti dettati dalla tecnica, in modo da evitare certi inconvenienti.

Poi c'è un'altra parte della legge che dovrebbe essere tenuta anche nella debita considerazione; questo non so se è stato fatto e sarà bene che l'assessore se ne accerti: è in base all'articolo 26 della legge del 1966, le amministrazioni comunali dovranno integrare, entro sei mesi dell'entrata in vigore del regolamento di esecuzione della presente legge, i regolamenti locali di igiene contro le norme dell'inquinamento atmosferico, sentito il Comitato regionale contro l'inquinamento. Pertanto la Commissione, le commissioni delle amministrazioni comunali, dei comuni interessati all'inquinamento, io pregherei anche qua di prendere in considerazione il caso di Morgex, che dal sottoscritto è già stato richiamato all'attenzione di questo Consiglio a più riprese, l'inquinamento c'è e non so perché non sia stato compreso in quell'elenco trasmesso al Ministero, e pertanto lavoro da fare ce n'è, mi pare che questo Comitato abbia da fare e da fare a sufficienza, e parallelamente all'attività del Comitato si costituisca al più presto questo servizio del controllo dell'inquinamento atmosferico affidando ad un organismo ristretto tecnico questo compito, come era stato fatto nel passato.

Vorrei aggiungere questo e mi pare, questo lo sottopongo all'attenzione della Giunta regionale, che nel Trentino Alto Adige la Regione, con legge regionale del 30.8.1968 ha istituito una particolare provvidenza a favore delle aziende industriali per le installazioni idonee alla eliminazione dei fumi nocivi. Cioè, dovremmo anche prendere in considerazione questo fatto se, per esempio, gli stabilimenti industriali ci dicono che non possono far fronte a questi problemi, noi ci dobbiamo preoccupare di questi problemi, non è che la noncuranza delle industrie noi possiamo assoggettarsi tranquillamente e rimanere tranquilli; dobbiamo anche vedere se è il caso di approvare anche noi una analoga norma di legge, che prevede la partecipazione, in conto interesse, per mutui che le aziende dovranno accendere per fare fronte a questi disposti di legge, perché la legge lo prevede espressamente. Queste sono alcune aziende che sono fuori legge e stranamente, fra queste, c'è una azienda di Stato, questo il grave.