Objet du Conseil n. 11 du 3 février 1950 - Verbale

OGGETTO N. 11/50 - ASSUNZIONE A CARICO DELLA REGIONE DI SPESE PER LA VACCINAZIONE OBBLIGATORIA ANTIAFTOSA DEL BESTIAME NELL'ANNO 1950 - APPROVAZIONE ED IMPEGNO DI SPESA - DELEGA ALLA GIUNTA PER L'ADOZIONE DEI PROVVEDIMENTI DELIBERATIVI DI ESECUZIONE.

L'Assessore all'Agricoltura Geom. ARBANEY riferisce al Consiglio in merito alla seguente relazione della Divisione Agricoltura e Foreste, relativa alla proposta di assunzione di spese a carico della Regione per la vaccinazione obbligatoria antiaftosa del bestiame durante l'anno 1950, relazione che è stata trasmessa ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno delle adunanze del 2 e 3 febbraio 1950:

---

Con deliberazione di Giunta n. 1058 del 10 giugno 1949 si incaricava l'Assessore all'Agricoltura di presentare concrete proposte per l'assunzione a carico della Regione delle spese relative alle misure profilattiche preventive da adottarsi contro l'afta Epizootica. In merito si riferisce quanto segue:

"La costante minaccia che le epizoozie fanno pesare sul bestiame e i danni che esse causano ogni anno, indussero la maggior parte degli Stati ad emanare disposizioni tendenti a proteggere il bestiame dalle malattie epizootiche. Apposite disposizioni, aventi forma di legge, furono già prese nel diciottesimo secolo e in seguito furono sovente modificate, in relazione alle nuore scoperte scientifiche sulla genesi delle varie malattie infettive.

Nei riguardi della profilassi dell'atta epizootica si ebbe una diversa impostazione di metodo nei vari paesi.

Nella Gran Bretagna si applicarono le più drastiche misure coercitive, allo scopo di impedire l'ingresso del virus nell'isola e, ove ciò si verifichi, allo scopo di eliminare totalmente i focolai iniziali, con la distruzione del bestiame infetto.

Analogamente in. Svizzera, fin dal 1914, si adottò il sistema dello Stamping out (abbattimento generale dei capi infetti e loro distruzione) dietro compenso da parte dello Stato per indennizzare la perdita conseguente degli allevatori.

Gli Stati Uniti d'America adottarono uguale metodo di lotta contro l'afta epizootica e nel 1914 spesero 5.800.000 dollari per la estinzione di un focolaio nel Nord-Ovest, che costò la distruzione di 76.575 bovini, 86.492 suini e 9.511 pecore.

L'esperienza dimostrò che, per quanto all'inizio di una epizoozia, la profilassi eseguita in tal modo, potesse dare degli ottimi risultati, non poteva tuttavia apportare quei tangibili risultati che da essa si potevano pretendere, a causa di mancate denuncie e di occultamento di bestiame infetto o rimasto solo a contatto con animali ammalati, nonché a causa del facile spostamento di focolai aftosi dovuti al sistema, di rapide comunicazioni (trasporti in camion, ferrovia, aereo), sviluppatosi in quest'ultimo mezzo secolo.

Un risultato decisivo si ebbe con la scoperta del vaccino antiaftoso per cui molti paesi europei hanno incoraggiato, con ogni mezzo, il ricorso ai metodi immunitari di prevenzione.

Ad esempio, attualmente in Francia le spese della vaccinazione antiaftosa del bestiame destinato all'alpeggio ed in condizioni di ricettività sono sostenute dallo Stato poiché si considera l'afta epizootica come una calamità pubblica che lascia inevitabili ripercussioni sulle condizioni economiche generali.

Nel Canton Vallese funziona, invece, una Cassa delle Epizoozie, alimentata dai proventi di una tassa sul commercio del bestiame, fissata in Fr. 2 per i capi grossi ed in Fr. 1 per i capi piccoli. Il provento di tale tassa serve per l'applicazione delle normali disposizioni di polizia veterinaria, mentre le spese della vaccinazione antiaftosa fanno carico per il 50% alla Confederazione e per il rimanente al Cantone. Il Cantone provvede pure ad indirizzare i proprietari degli eventuali insuccessi vaccinali.

In Italia la profilassi antiaftosa ha le sue basi nel Regolamento di Polizia Veterinaria 10 maggio 1914, integrato dalle Ordinanze Ministeriali 26 dicembre 1937 e 1° marzo 1943: è prescritto l'obbligo della vaccinazione antiaftosa per tutto il bestiame fessipede destinato all'alpeggio ed al pascolo vagante, con la differenza sostanziale, in confronto di quanto avviene nei paesi finitimi, che le relative spese sono a totale carico dei privati.

Da tale sistema diverso derivano naturalmente molteplici difficoltà in ordine all'esecuzione delle vaccinazioni stesse.

Si premette che il fatto di imporre obbligatoriamente la vaccinazione e di addossarne le spese ai privati contribuisce in gran misura a estendere le evasioni alle norme sulla vaccinazione.

Interessante, a questo proposito, è quanto ebbe a dire Fluckiger, Presidente dell'Ufficio Internazionale delle epizoozie, la più, alta autorità scientifica attuale nel campo della profilassi antiaftosa: "se si dispone di un vaccino che risponde a tutte le esigenze, in particolare a quelle concernenti i tipi, si può sperare dal suo impiego il più grande successo, in quanto le altre condizioni siano egualmente eseguite. La prima di queste è l'esistenza di un piano conveniente di vaccinazione. Una vaccinazione eseguita secondo la sola volontà di ciascun proprietario, secondo la sola regola dell'economia privata, non potrà "en cas de danger d' épizootie, jamais conduire au but, c'est-à-dire, à l'éradication de celle-ci".

Tutta l'organizzazione e la sua esecuzione devono trovarsi nelle mani delle Amministrazioni pubbliche responsabili o dello Stato.

Con l'adozione di tale sistema verrebbero ad essere in gran parte eliminate le difficoltà attuali di applicazione della vaccinazione .antiaftosa, che derivano principalmente da queste cause:

1) - il fatto economico di addossarne la spesa ai privati;

2) - il fatto che la vaccinazione lascia un nodo di reazione nel punto di inoculazione, dovuto alla pre­senza nel vaccino di sostanze poco assorbibili dall'organismo quali l'idrossido di alluminio;

3) - la reazione generale che segue l'applicazione del vaccino e che talora perdura qualche giorno.

Ora, se si considera la particolare configurazione geografica della Valle d'Aosta, che permette di controllare il movimento del bestiame che vi entra attraverso Pont St. Martin e ci pone quindi, in con­dizioni di privilegio per poter contrastare l'entrata in Valle di questa epizoozia, si ritiene cosa opportuna integrare tale mezzo già efficace di difesa con l'applicazione totale dei mezzi immunizzanti.

Nell'anno in corso, ad esempio, la Valle d' Aosta, completamente circondata da focolai aftosi (il fo­colaio più vicino si ebbe a Montalto Dora), si è difesa in parte grazie al posto di controllo di Pont St. Martin e in non poca misura grazie alle disposizioni restrittive che regolano il traffico del bestiame per ferrovia, ed infine, in misura non indifferente, grazie alle vaccinazioni eseguite.

Al fine di poter in avvenire sempre meglio organizzare la difesa contro tale epizoozia, che periodi­camente attenta all'incolumità dei nostri allevamenti ed alla prosperità della nostra popolazione essenzialmente agricola, si considera che se l'applicazione dei mezzi immunitari fosse resa gratuita, la profilassi se ne avvantaggerebbe in modo indubbio.

È fuori di discussione che con la vaccinazione antiaftosa gratuita si potrebbe fare affidamento, in un relativamente breve periodo di tempo e in qualsiasi momento, su di un patrimonio bovino, caprino e suino totalmente vaccinato.

Qualora l'Amministrazione regionale ritenesse necessaria l'adozione di provvedimenti atti a rendere gratuite le vaccinazioni antiaftose, dovrebbe considerare l'opportunità di creare una Cassa delle epizoozie che potrebbe essere alimentata da una tassa su tutte le macellazioni per uso pubblico, da una tassa su tutto il bestiame che entra nelle fiere e dai proventi delle contravvenzioni alle disposizioni di Polizia Veterinaria.

Tali tasse, contenute anche in un limite minimo, potrebbero eventualmente in avvenire essere gra­dualmente aumentate qualora Amministrazione non possa far fronte da sola all'onere delle vacci­nazioni.

Si prospettano, a questo proposito, le difficoltà che potrebbero sorgere nei riguardi dell'applicazione dei mezzi immunitari se, dopo alcune campagne vaccinali gratuite, si ripristinasse il principio della vaccinazione con spese a carico dei privati.

L'onere di tale operazione è in diretta dipendenza del bestiame fessipede esistente; purtroppo non sono stati fatti recenti censimenti di bestiame per cui i dati più attendibili si riferiscono al censimento eseguito nel 1929 e sono riportati sul catasto agrario dello stesso anno.

Il bestiame esistente in quel periodo era così ripartito:

Bovini 52.207 di cui 30.107 vacche;

Suini 2.339

Ovini 12.137

Caprini 9.609

Considerando tali cifre abbastanza attendibili e non lontane dall'attuale consistenza zootecnica della Valle, si possono calcolare le necessità in vaccino antiaftoso per una campagna vaccinale in base al prospetto seguente:

30.107 bovini

per 10 cc. di vaccino

cc. 301.070

20.100 " giov.

" 8 " " "

cc. 176.800

2.339 suini

" 4 " " "

cc. 9.356

12.137 ovini

" 3 " " "

cc. 36.411

9.609 caprini

" 3 " " "

cc. 28.827

TOTALE

cc. 552.464

A tale quantitativo di vaccino, il cui importo attuale si aggira sulle Lire 13.800.000 deve essere aggiunta la spesa per i compensi da corrispondersi ai veterinari (applicazione, operazioni di trasporti, soggiorni e pernottamenti fuori sede, rottura di siringhe, aghi, flaconi), spesa che incide in non poca misura sull'importo delle operazioni stesse.

In Svizzera, nella campagna vaccinale del 1948, veniva corrisposto ad ogni veterinario un compenso di fr. 0,30 e 0,20 per capo vaccinato, a seconda della loro taglia e specie, ed una indennità giornaliera di Fr. 16.

Interpellati in proposito, il sindacato e l'ordine dei veterinari della Valle d'Aosta, tali organi, in seduta plenaria del giorno 28 giugno 1949, oltre a ritenere all'unanimità necessaria ed utile al progresso zootecnico locale l'adozione di provvedimenti intesi a rendere gratuita la vaccinazione antiaftosa, hanno avanzato le due seguenti proposte.

In considerazione del fatto che sin dal 1914 il compenso per le vaccinazioni era fissato in Lire 1 a capo, si propone che compenso per l'applicazione dei mezzi immunitari sia fissato in Lire 40 per i capi bovini e in Lire 10 per gli ovini, caprini e suini qualora si disponga che la vaccinazione dei capi sia eseguita in appositi raduni nel capoluogo del Comune; qualora, invece, le operazioni vaccinali siano eseguite nelle stalle private, il compenso proposto è di Lire 100 per i bovini e di Lire 25 per i caprini, ovini e suini.

Dai preventivi seguenti risulta a quanto può ammontare l'onere per la vaccinazione secondo le due proposte del Sindacato dell'Ordine dei Veterinari:

a) vaccinazione ai raduni:

Vaccino......

(ai prezzi attuali)

L. 13.800.000

52.207 bovini

vaccinati in raduno

" 2.088.280

2.339 suini

" " "

" 23.390

12.137 ovini

" " "

" 121.270

9.609 caprini

" " "

" 96.090

TOTALE

L. 16.129.030

b) - vaccinazione nelle stalle private:

Vaccino......

(ai prezzi attuali)

L. 13.800.000

52.207 bovini

vaccinati alla stalla

" 5.220.700

2.339 suini

" " "

" 58.475

12.137 ovini

" " "

" 303.425

9.609 caprini

" " "

" 240.225

TOTALE

L. 19.622.825

Se molti sono, indubbiamente, i vantaggi del sistema della vaccinazione obbligatoria gratuita, non sono da escludersi inconvenienti di vario genere in sede di applicazione pratica, anche in quanto nelle altre regioni le spese di vaccinazione resterebbero a carico dei privati. Bisognerà, ad esempio, provvedere rigorosamente ad evitare la riesportazione fuori Valle di quantitativi di vaccino che, dato l'altissimo costo del vaccino, potrebbero essere fatti figurare usati per le necessità locali e venduti, magari a prezzi inferiori, in altre Regioni.

In proposito, dopo aver esaminato le varie possibilità, di controllo dei quantitativi di vaccino usato, si propone quanto segue:

I flaconi di vaccino, oltre alla comune etichetta, posta dall'Istituto preparatore e recante a stampa la scritta della serie, dovranno recare anche la scritta "Regione Autonoma Valle d'Aosta - Vaccino concesso gratuitamente ai Comuni per le necessità vaccinali anti-aftose".

Dal momento della consegna del vaccino ai veterinari tutte le rotture dei flaconi saranno addebitate a loro carico, mentre i flaconi usati e vuoti dovranno essere restituiti all'Amministrazione, per i dovuti controlli. Tutti i flaconi non restituiti saranno pure addebitati ai veterinari.

Ogni Comune dovrà tenere un registro con l'indicazione dei capi da vaccinare, distinti per specie e per età, registro da tenersi aggiornato a cura dell'addetto comunale incaricato di accompagnare il veterinario durante le operazioni vaccinali.

L'Ufficio veterinario regionale potrà, con tale sistema, controllare gli effettivi consumi di vaccino antiaftoso, poiché dal controllo dei capi vaccinati, distinti per singola specie e segnati sull'apposito registro, nonché dal controllo delle boccette vuote restituite, potrà dedurre i dati necessari alla bisogna.

Quanto sopra premesso, si propone:

1) di assumere a carico dell'Amministrazione regionale per l'anno 1950 le spese per la fornitura gratuita del vaccino antiaftoso occorrente per le necessità delle operazioni vaccinali del bestiame destinato all'alpeggio e del bestiame per il quale particolari condizioni sanitarie consigliano l'applicazione della vaccinazione obbligatoria nell'interesse della difesa del patrimonio zootecnico locale.

2) di prevedere e di approvare per l'esercizio finanziario 1950 la spesa complessiva di Lire 14 milioni per la causale di cui sopra, imputando la spesa stessa ad apposito istituendo stanziamento del bilancio 1950.

3) di delegare alla Giunta ogni provvedimento deliberativo di esecuzione per l'attuazione di quanto sopra e per l'approvazione e il pagamento delle relative spese.

---

L'Assessore Geom. ARBANEY illustra la relazione surriportata e richiama l'attenzione dei Signori Consiglieri sulla necessità di tutelare il patrimonio zootecnico della Regione mediante operazioni vaccinali al bestiame destinato all'alpeggio e al bestiame per il quale particolari condizioni sanitarie, consigliano le vaccinazioni obbligatorie. Informa che gli agricoltori, in genere, sono restii alle vaccinazioni anche perché non sempre danno il risultato sperato; fa presente che, purtroppo, si verificano molte evasioni alle ordinanze che fanno obbligo di procedere alle operazioni vaccinali.

Rileva che, per rendere immunizzato il bestiame, è necessario sottoporlo a due operazioni vaccinali nell'anno ed a periodi stabiliti.

Informa che, in un primo tempo, si era prospettata l'opportunità di assumere a carico dell'Ammi­nistrazione regionale la spesa occorrente per la fornitura gratuita del vaccino antiaftoso per le necessità delle due operazioni vaccinali; comunica che, all'uopo, fu richiesto un preventivo al Sindacato e all'Ordine dei Veterinari della Valle d'Aosta e che, in base al preventivo pervenuto, risultò che l'ammontare della spesa occorrente per le operazioni di una sola vaccinazione ammonta a circa lire 20 milioni.

Precisa che la tariffa per la visita in una privata di un bovino è di 100 lire; per la visita di un suino, di un ovino o di un caprino è di 25 lire; fa presente che i contadini iscritti nell'elenco dei poveri hanno diritto a che le operazioni vaccinali del loro bestiame, siano effettuate gratuitamente.

Fa presente che, in relazione all'entità rilevante delle spese delle operazioni vaccinali, la Giunta aveva in via di massima, stabilito di proporre al Consiglio l'assunzione delle sole spese per la fornitura gratuita del vaccino antiaftoso limitatamente ad una sola operazione vaccinale del bestiame, da eseguirsi nel corso dell'anno 1950. Riferisce in merito al controllo da effettuarsi affinché il vaccino non possa essere smerciato fuori del territorio della Valle d'Aosta ed allo scopo di accertare che le operazioni vaccinali siano eseguite come prescritto.

Conclude, invitando il Consiglio a deliberare in merito all'assunzione a carico dell'Amministrazione regionale delle spese occorrenti per la fornitura gratuita del vaccino antiaftoso per le necessità delle operazioni vaccinali del bestiame.

All'uopo precisa che la spesa per la fornitura del vaccino occorrente per la effettuazione di una sola operazione vaccinale ammonta a Lire 14 milioni circa (per le due operazioni vaccinali Lire 28 milioni circa). Aggiunge che, attualmente, vi sono già alcuni focolai di afta epizootica in Valle d'Aosta, per cui si rende assolutamente necessario fare eseguire le operazioni vaccinali per salvaguardare il patrimonio zootecnico locale.

Il Consigliere Dr. NORAT ritiene che, esistendo già focolai di afta epizootica in Valle d'Aosta, dif­ficilmente potrà essere evitato il propagarsi della epidemia, se non si provvede tempestivamente ad immunizzare il bestiame non infetto, mediante le prescritte operazioni vaccinali. Esprime parere che l'Amministrazione regionale debba fare ogni sforzo per contenere il contagio e, a tal proposito, propone che le operazioni vaccinali siano eseguite gratuitamente non solo al bestiame i cui proprietari siano iscritti nell'elenco dei poveri, ma, altresì al bestiame di coloro che, pur non essendo iscritti nell'elenco dei poveri, sono proprietari soltanto di uno o due bovini.

Suggerisce, al fine di ottenere una riduzione sull'ingente spesa occorrente per l'acquisto del vaccino, di fare richiesta di grosse partite dell'occorrente vaccino all'Istituto Sieroterapico Milanese o ad altri Istituti che confezionano vaccino, fornendo loro precisazioni circa il tipo dell'afta epizootica riscontrata in Valle d'Aosta, affinché vengano confezionati e forniti gli appositi vaccini specifici che risultino più efficaci ad immunizzare il bestiame.

Propone, inoltre, che l'incarico di procedere all'esecuzione delle operazioni vaccinali sia affidato non già ai veterinari condotti ma a veterinari liberi professionisti, in considerazione del fatto che gli stessi, non avendo molti impegni, possono effettuare le vaccinazioni nel più breve tempo possibile, con la eventuale collaborazione del personale sanitario dei servizi regionali di igiene e profilassi.

Aggiunge ancora che per accelerare l'esecuzione delle operazioni vaccinali, il bestiame potrebbe essere radunato e vaccinato in località prestabilite (vaccinazioni in frazioni e villaggi, non già nelle singole stalle).

I Consiglieri Signori FOSSERET, MATHAMEL e CHEILLON, illustrano le ragioni per le quali ritengono opportuno e propongono che le operazioni vaccinali siano eseguite nelle singole stalle private anziché in località prestabilite (evitare i pericoli di contagio per il bestiame non contagiato).

Il Consigliere Col. FERREIN osserva che molti contadini sono restii alla vaccinazione del bestiame perché alcuni bovini sono già deceduti in seguito alle operazioni vaccinali. Rileva, quindi, l'opportunità che il Consiglio esamini la possibilità di indennizzare i contadini, rimborsandoli dell'intero valore del bovino deceduto, allorché il contadino sia proprietario di un solo capo di bestiame, o di parte soltanto del valore (in misura inversamente proporzionale al numero dei bovini) allorché il contadino possieda più di un capo di bestiame.

Mr. le Conseiller PERRON se déclare contraire à la proposition formulée par Mr. le Conseiller Col. FERREIN; il retient pourtant, que l'on doive rechercher les causes de la mortalité bovine et adopter les mesures prophylactiques nécessaires afin d'éviter que des cas mortels puissent se répéter.

Il Consigliere Geom. G. NICCO constata che i Consiglieri sono unanimi nel riconoscere la necessità delle vaccinazioni al bestiame, per immunizzarlo dall'atta epizootica ma sono preoccupati delle spese rilevanti (spesa per fornitura del vaccino e spesa per onorari dovuti al veterinario).

Propone che l'Amministrazione regionale assuma a carico la spesa totale per le operazioni vaccinali del bestiame di proprietà dei contadini meno abbienti.

Il Consigliere Sig. MATHAMEL ritiene che, per far fronte alle spese occorrenti per l'esecuzione delle operazioni vaccinali, potrebbe essere istituita una sovrimposta sul bestiame od una sovratassa sul bestiame macellato.

L'Assessore Geom. BIONAZ concorda sulla proposta del Consigliere Sig. Mathamel, proponendo una sovrattassa a carattere progressivo; per gravare il meno possibile sui meno abbienti.

Il s'ensuit, à ce propos, une discussion à laquelle prennent part Mr. le Président de la Junte, Avt. CAVERI, Mr. l'Assesseur Géom. BIONAZ et MM. les Conseillers Géom. NICCO et Mr. CHEILLON; ce dernier se déclare contraire à l'institution d'une surtaxe sur le bétail, car de cette façon, les paysans ne retireraient plus aucun bénéfice de la vaccination gratuite.

Mr. l'Assesseur Prof. DEFFEYES fait observer que le patrimoine des paysans est essentiellement formé par le bétail; il est d'accord à ce que les opérations de vaccination soient effectuées gratuitement au bétail des paysans qui possèdent, au maximum, cinq têtes de bétail; il se déclare, ensuite, contraire à l'institution d'une surtaxe sur le bétail afin de permettre le paiement des dépenses pour l'exécution des opérations de vaccination.

Il Consigliere Signora RONC-DESAYMONET informa che da una inchiesta effettuata fra i contadini ha appurato che parte dei contadini è restia all'esecuzione delle operazioni vaccinali anche in quanto la relativa spesa incide eccessivamente sul loro bilancio familiare; parte dei contadini, pur riconoscendo l'efficacia della vaccinazione, sono restii a far vaccinare il loro bestiame essendosi già verificati alcuni casi letali; rileva che tutti i contadini provvederebbero all'esecuzione delle vaccinazioni qualora, in caso di decesso di capi di bestiame, venissero indennizzati dal Comune o dall'Amministrazione regionale.

Rileva l'opportunità che da parte dell'Assessore all'Agricoltura, di comune accordo con l'Assessore alla Pubblica Istruzione e con i Veterinari condotti, sia esaminata la possibilità di promuovere riunioni di contadini per illustrare agli stessi la necessità delle vaccinazioni, allo scopo di immunizzare il bestiame dall'afta epizootica.

Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, osserva che, contrariamente a quanto si afferma co­munemente, l'obbligo di procedere alle operazioni vaccinali del bestiame non è stato stabilito dall'Am­ministrazione regionale ma è sancito dalla legge (cita il decreto in data 3 marzo 1943), per cui le ordinanze annualmente emanate nelle varie Provincie per le operazioni vaccinali sono fatte in esecuzione delle vigenti leggi e di circolari ministeriali

Segue discussione sulle varie difficoltà di applicazione di una eventuale sovrimposta sul bestiame; alla discussione partecipano il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, il Presidente del Consiglio, Avv. Dott. BONDAZ, l'Assessore Prof. DEFFEYES ed i Consiglieri Sigg. BERTHOD, CHEILLON, FOSSERET, MANGANONI, MATHAMEL, NICCO Geom. Giulio, PAGE, PERRON e RONC-DESAYMONET.

Riassumendo la discussione, il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, si dichiara contrario alla istituzione di una sovrimposta - anche a prescindere dalla pregiudiziale se il Consiglio regionale abbia o non la potestà di legiferare in tal senso - e ne illustra le varie ragioni.

Rileva che occorre fare opera di persuasione presso i contadini per convincerli della necessità della esecuzione delle operazioni vaccinali.

Propone che il Consiglio approvi le proposte formulate dall'Assessore Geom. Arbaney.

L'Assessore Geom. ARBANEY, preso atto dei rilievi formulati dai vari Consiglieri, precisa che i Veterinari condotti hanno l'obbligo e il diritto di eseguire le operazioni di cui si tratta e che, oltre a conoscere molto bene la loro zona, conoscono altresì i proprietari del bestiame e il numero e la dislocazione delle stalle. Ritiene che i Veterinari condotti siano in grado di portare a termine le operazioni vaccinali prima della monticazione.

In ordine alla proposta di esentare dal pagamento delle spese inerenti alle operazioni vaccinali gli agricoltori che non posseggono più di cinque capi di bestiame, dichiara di ritenere non attuabile tale proposta, in quanto è molto difficile procedere ogni anno ad accertamenti per stabilire il numero di bovini appartenenti in proprietà ai singoli agricoltori.

Per quanto concerne la proposta di istituzione di una sovrimposta sul bestiame, osserva che l'imposta comunale sul bestiame era stata, a suo tempo, istituita dalla legge allo scopo di dare ai Comuni i mezzi finanziari per provvedere alle spese per il miglioramento zootecnico e alla profilassi del bestiame; fa presente che con il provento della imposta i Comuni finanziano attualmente le spese per i veterinari condotti e le spese generali di amministrazione.

Ritiene che, anche per tale ragione, non si debba istituire una sovraimposta regionale sul bestiame.

Rileva che potrà essere esaminata la possibilità di istituire una sopratassa sulle macellazioni o sulle contrattazioni-vendite di bovini.

Ritiene opportuno, per ovvie ragioni, che il bestiame sia vaccinato nelle singole stalle anziché in determinate località (raduni).

Per quanto concerne la proposta di indennizzare i proprietari di bovine decedute, fa presente che, attualmente, la migliore soluzione sarebbe l'istituzione di casse mutue fra i proprietari di bovine nei singoli Comuni. Rileva che difficilmente la morte del bestiame è dovuta al vaccino.

Rileva che sarebbe opportuno che nelle scuole elementari fossero impartite nozioni di carattere agricolo e zootecnico. Informa di avere impartito disposizioni in proposito, precisando che il Veterinario consorziale di Valpelline ha già tenuto alcuni corsi gratuiti ai bambini delle scuole di Etroubles.

Conclude insistendo sulla necessità dell'esecuzione delle operazioni vaccinali allo scopo di immu­nizzare il bestiame dal pericolo dell'afta epizootica, di cui esistono già alcuni focolai in Valle di Aosta.

Fa presente che, come risulta dal referto surriportato, la spesa occorrente per l'esecuzione delle due operazioni vaccinali è alquanto elevata e, pertanto, ritiene opportuno che l'Amministrazione regionale, per il 1950, assuma a carico la sola spesa per la fornitura gratuita del vaccino.

Fa presente che, qualora il Consiglio intenda assumere a carico dell'Amministrazione regionale anche la spesa per il pagamento degli onorari dovuti ai Veterinari, la spesa complessiva (fornitura vaccino ed onorari) ammonterebbe ad oltre 40 milioni, mentre la spesa per la sola fornitura del vaccino per le due vaccinazioni annue ammonterebbe a 28 milioni.

Il Presidente, Avv. Dr. BONDAZ, ritenendo esaurita la discussione, invita il Consiglio a deliberare in ordine alla proposta di assunzione a carico dell'Amministrazione regionale delle spese per la fornitura gratuita del vaccino antiaftoso per le necessità delle operazioni vaccinali (n. 2 operazioni) del bestiame, con impegno, a tal uopo, sul bilancio dell'esercizio finanziario 1950, della somma di Lire 28 milioni.

IL CONSIGLIO

preso atto di quanto riferito dall'Assessore all'Agricoltura e Foreste, Geom. Arbaney;

ritenuta la necessità dell'assunzione a carico della Regione, per l'anno 1950, delle spese per la fornitura gratuita del vaccino antiaftoso, occorrente per le necessità delle operazioni vaccinali del bestiame destinato all'alpeggio e del bestiame per il quale particolari condizioni sanitarie consiglino la applicazione della vaccinazione antiaftosa obbligatoria, nell'interesse e per la difesa del patrimonio zootecnico locale;

ad unanimità di voti;

Delibera

1) di assumere a carico dell'Amministrazione regionale, per l'anno 1950, le spese per la fornitura gratuita del vaccino antiaftoso per le necessità delle operazioni vaccinali (n. 2 operazioni vaccinali) del bestiame destinato all'alpeggio e del bestiame per il quale particolari condizioni sanitarie consiglino l'applicazione della vaccinazione obbligatoria nell'interesse e per la difesa del patrimonio zootecnico locale;

2) di approvare e di impegnare, a tal uopo, per l'esercizio finanziario 1950, la spesa complessiva di Lire 28.000.000 (ventottomilioni), imputando la spesa stessa ad apposito istituendo stanziamento del bilancio relativo all'esercizio finanziario 1950;

3) di delegare alla Giunta regionale l'adozione di ogni provvedimento deliberativo di esecuzione della presente deliberazione e per l'approvazione ed il pagamento delle spese per la fornitura gratuita del vaccino antiaftoso.

______