Objet du Conseil n. 86 du 19 juin 1947 - Verbale
OGGETTO N. 86/47 - COMUNICAZIONI VARIE
1°) Situazione alimentare
Il Presidente dà la parola al Consigliere Sig. Chabloz il quale richiamandosi a quanto già accennato nella riunione del mattino, chiede chiarimenti in merito ad un certo quantitativo di farina avariata di granoturco che risulta esportata fuori Valle, a scopo speculativo, anziché essere distribuita ai contadini ad uso mangime. Il Consigliere Signor Fontan informa che trattasi di qli. 50 di farina avariata già distribuita ai contadini ad uso mangime e che invece è stata portata a Torino ed acquistata da una fabbrica di birra. Comunica che è sua intenzione di denunciare il fatto all'Autorità Giudiziaria. Il Presidente Avv. Caveri precisa che secondo le dichiarazioni del Consigliere Sig. Fontan trattasi di farina avariata di granoturco distribuita ai contadini ad uso mangime e da questi ceduta a terzi ed assicura che, in unione col Consigliere Sig. Fontan, farà le indagini del caso - Il Consigliere Sig. Manganoni fa osservare che il posto di blocco di Pont St. Martin non si è preoccupato di evitare l'esportazione della farina di cui si tratta, mentre invece non permette che siano importati in Valle generi alimentari. Il Presidente Avv. Caveri assicura nuovamente che saranno espletate indagini, di cui sarà comunicato l'esito al Consiglio.
Il Consigliere Sig. Vacher, sollevando la questione già discussa nella riunione del mattino, fa osservare che i rappresentanti delle maestranze della Cogne hanno constatato che ad Aosta il pane viene distribuito soltanto 3 o 4 volte alla settimana, mentre nelle altre Provincie il pane viene distribuito tutti i giorni. Il Presidente Avv. Caveri, precisa che tale fatto è in relazione alla diversa miscela con la quale viene confezionato il pane, che, in alcuni centri è confezionato con una percentuale maggiore di farina di granoturco in confronto alla farina di frumento, nonché in relazione alla produttività della farina di frumento. Cita, ad esempio, la Toscana in cui vi è un grande raccolto di frumento, che permette di confezionare giornalmente il pane bianco.
Il Consigliere Sig. Fontan fa rilevare che, mentre in un primo tempo la popolazione ha richiesto ed insistito, per avere il pane migliore, anche con eventuale riduzione delle razioni, ora che è stata accontentata protesta perché non ha il pane tutti i giorni.
IL CONSIGLIO
prende atto.
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2°) Pane extra tessera - L'Assessore Sig. Nouchy richiama l'attenzione del Consiglio sul fatto che alcuni panificatori, confezionano e vendono pane extra tessera, ed esprime parere che la confezione e la vendita del pane extra tessera sia o consentita o negata a tutti, e cioè che sia usato un eguale trattamento per tutti i panificatori.
Il Consigliere Sig. Fontan chiarisce che l'inconveniente è dovuto al fatto che si è consentito ai panificatori di confezionare il pane ai consumatori che hanno avuto distribuzione di farina bianca. Aggiunge, inoltre, che, fino a poco tempo fa, veniva ogni decade assegnata ai panificatori un quantitativo di farina da prelevarsi presso il Consorzio Agrario, il quale non essendo sempre in grado di fornire tutto il quantitativo assegnato, consegnava ratealmente in quantitativo dovuto, per cui nel periodo intercorrente tra un'assegnazione e l'altra dei quantitativi parziali, il panificatore distribuiva ai consumatori farina gialla, risparmiando così la farina di frumento, che gli serviva per la confezione del pane bianco da vendersi extra tessera. Il Presidente Avv. Caveri fa osservare che il reato è più grave ancora allorché i panificatori provvedono alla confezione di pane che vendono al mercato nero, con farina sottratta all'assegnazione per la confezione del pane tesserato. Il Consigliere Geom. Bionaz concorda sull'opportunità che si adottino provvedimenti contro i panificatori che confezionano pane extra tessera con la farina di assegnazione, ma ritiene che se è consentita l'introduzione in Valle di farina, si debba, altresì, consentire ai panificatori di confezionare il pane extra tessera. Propone, quindi, che sia sentita la Direzione del Laboratorio Chimico per conoscere il grado di umidità consentito dalla miscela e la misura della resa. Il Consigliere Sig. Fontan precisa che la resa stabilita, con l'umidità prevista dalla legge, è di Kg. 120 su 100 chili.
Il Presidente Avv. Caveri riconosce l'opportunità che la farina sia lasciata entrare in Valle d'Aosta, ma ritiene che non si debba consentire ai panificatori la confezione del pane extra tessera.
Su richiesta dell'Assessore Sig. Nouchy, che insiste per sapere se i panificatori possano confezionare pane bianco, il Presidente Avv. Caveri precisa che ufficialmente non è consentita la panificazione extra tessera; ammette che vi siano molti panificatori che confezionano extra tessera, ma fa rilevare che alcuni di coloro ai quali sono state elevate contravvenzioni hanno cessato di confezionare pane extra tessera.
IL CONSIGLIO
prende atto.
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3°) Resa della farina di frumento americana - L'Assessore Sig. Nouchy fa rilevare che la farina di pane dovrebbe pervenire ai panificatori in sacchi di un q.le e che invece si è constatato che tali sacchi contengono abitualmente solo 96-97 chilogrammi. Chiede, pertanto, chiarimenti in merito. Il Commissario all'Alimentazione, Sig. Fontan, specifica che, in un primo tempo con la farina d'importazione dell'America, tutta abburrattata al 65% con un grado di umidità più elevato, venivano confezionati sacchi di 98 Kg. perché la resa della farina era superiore alla nostra del 2% e permetteva ai panificatori di confezionare pane per 120 Kg.
IL CONSIGLIO
prende atto.
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4°) Legge elettorale - Il Consigliere Sig. Chabloz fa rilevare che il Consiglio della Valle, nella sua formazione attuale, non rispecchia la volontà della popolazione, per cui urge che si proceda alle elezioni del nuovo Consiglio della Valle entro il minor tempo possibile, comunque non oltre la fine di novembre. Propone che le elezioni abbiano luogo anche se per tale epoca non sia approvata dalla Costituente la legge elettorale elaborata dal Consiglio della Valle.
Il Consigliere Avv. Torrione pur concordando con la proposta del Consigliere Sig. Chabloz di affrettare per quanto possibile le elezioni, fa osservare che tutte le Provincie si trovano nelle identiche condizioni della Valle, con la differenza che esse sono rette soltanto dalle Deputazioni Provinciali, composte da un esiguo numero di amministratori, mentre in Valle d'Aosta esiste un Consiglio Regionale. L'Assessore Sig. Nouchy esprime parere che, allo stato attuale degli atti, le elezioni del nuovo Consiglio della Valle non potranno essere effettuate prima del 1948. L'Assessore Avv. Page fa rilevare che è necessario che il Governo faccia stabilire con decreto legislativo le modalità e norme speciali delle elezioni amministrative.
Il Presidente Avv. Caveri fa presente che la questione va esaminata sotto due aspetti: politico e tecnico. Osserva anzitutto che, da parte di alcuni, si è insinuato che sono in atto delle manovre per ritardare la data delle elezioni amministrative; al riguardo precisa che, in un momento così delicato qual'è l'attuale, esistono problemi di somma importanza, per cui è molto più conveniente e comodo trovarsi all'opposizione anziché alla direzione dell'Amministrazione. Ne consegue, pertanto, che gli amministratori attuali hanno tutto l'interesse acchè le elezioni si facciano al più presto possibile. Precisa, inoltre, che, dal canto suo, anche ammettendo che si possa prendere una decisione in merito alle elezioni, per ragioni di interesse suo personale avrebbe già disposto, se ciò fosse stato possibile, che le elezioni venissero effettuate nello scorso mese di ottobre. Fa rilevare che l'essere oggi a capo di una amministrazione significa crearsi dei nemici, in quanto non è possibile aderire alle richieste dei postulanti che giornalmente affluiscono alla Presidenza. Esclude quindi, nel modo più assoluto, un interesse suo personale a protrarre la data delle elezioni. In secondo luogo fa osservare che esiste una questione tecnica, costituita dal progetto di legge elettorale annesso allo Statuto, progetto che è stato approvato dal Consiglio della Valle a grande maggioranza di voti. Fa rilevare che se si procedesse ora alle elezioni dei nuovi Consiglieri nel numero attuale di 25 col sistema proporzionale, occorrerebbe, dopo approvato lo statuto che prevede in 31 il numero dei Consiglieri, rifare le elezioni.
Il Consigliere Sig. Manganoni consiglia di chiedere al Governo che impartisca direttive opportune per procedere alle prime elezioni rappresentative, secondo le norme di carattere generale, salvo rifare le elezioni, secondo il sistema approvato dal Consiglio della Valle, ad approvazione avvenuta dello Statuto speciale per la Valle.
Il Presidente Avv. Caveri ribadisce quanto esposto sopra ed assicura che solleciterà Roma affinché le elezioni avvengano, possibilmente entro il prossimo autunno.
IL CONSIGLIO
prende atto.
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5°) Diritti del lavoro - Il Consigliere Sig. Chabloz fa rilevare che, nel progetto di Statuto, è stata omessa una disposizione che sancisca il diritto dei prestatori d'opera al lavoro e allo sciopero: propone, pertanto, che nel progetto di Statuto sia aggiunta la seguente norma: "Ai prestatori d'opera è garantita la più ampia libertà, ivi compreso il diritto di sciopero".
Il Consigliere Avv. Torrione fa osservare che tale diritto non è stato riportato nel progetto di Statuto della Valle perché già previsto nella Costituzione fondamentale dello Stato.
Il Consigliere Geom. Cuaz precisa che, all'art. 5 dello Statuto, sono stabilite le competenze dello Stato. Il Consigliere Sig. Manganoni insiste affinché nel progetto di Statuto della Valle sia espressamente prevista la libertà al lavoro ed il diritto allo sciopero, ad evitare che, con il riconoscimento alla Valle della potestà di legiferare, il Consiglio della Valle possa, in un secondo tempo, negare tale diritto. Il Presidente Avv. Caveri fa rilevare che i diritti al lavoro sono comunque salvi e inviolabili in quanto sono già contemplati e sanciti nella costituzione dello Stato con norme di carattere generale e di valore costituzionale alle quali lo Statuto particolare della Valle non potrebbe derogare. Fa presente, comunque che, da parte sua, non si oppone acché nel progetto di Statuto sia inserito un articolo che sancisca tale diritto, pur non ravvisandone l'opportunità e la necessità per le ragioni già addotte. Il Consigliere Geom. Bionaz concorda sull'inopportunità tecnico-formale dell'inserzione nel progetto di Statuto di tale articolo, in quanto i diritti del lavoro rientrano nei principi costituzionali di carattere generale, sanciti nella Costituzione della Repubblica. Su ripetute insistenze dei Signori Consiglieri Manganoni e Chabloz, il Presidente Avv. Caveri dà assicurazione che sarà predisposto un articolo che garantisca ai prestatori d'opera la più ampia libertà, ivi compreso il diritto allo sciopero; tale articolo sarà sottoposto al Consiglio per l'approvazione ed inviato a Roma alla Commissione che è stata incaricata di esaminare lo Statuto speciale della Valle con preghiera di inserirlo nello Statuto.
IL CONSIGLIO
prende atto.
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