Objet du Conseil n. 293 du 5 mai 1978 - Verbale

OGGETTO N. 293/78 - DISCUSSIONE GENERALE SULL'OGGETTO CONCERNENTE LA RISTRUTTURAZIONE DELL'ENTE OSPEDALIERO REGIONALE.

Il Presidente DOLCHI propone la prosecuzione della discussione generale sulla ristrutturazione e l'utilizzazione delle strutture ospedaliere.

Il Consigliere POLLICINI propone la sospensione della discussione generale e il rinvio della trattazione dell'oggetto concernente la ristrutturazione dell'Ospedale regionale, in attesa che sia definita la sentenza con l'Ordine Mauriziano.

Il Consigliere PARISI concorda con la proposta di rinvio avanzata dal Consigliere Pollicini, sostenendo che, a suo giudizio, sulla proprietà altrui non può essere effettuato alcun lavoro.

Il Consigliere CHANU ribadisce i concetti già espressi in precedenza e che giustificano, a suo avviso, un rinvio.

Il Consigliere BONDAZ annuncia il voto contrario del Gruppo Democristiano alla proposta di rinvio. Non nasconde il fatto che la ristrutturazione dell'Ospedale da parte della Regione, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato, susciti nel Gruppo D.C. delle perplessità, ma sostiene che tali perplessità sono state in parte superate dalla tranquillità manifestata dal Presidente della Giunta.

Il Presidente DOLCHI pone in votazione la proposta di rinvio formulata dal Consigliere Pollicini.

Si dà atto che la proposta di rinvio non è approvata con il seguente risultato: Consiglieri presenti e votanti: ventotto; contrari: venti; favorevoli: otto.

Il Consigliere POLLICINI lamenta il fatto che, nei dieci mesi intercorsi dalla sentenza del Consiglio di Stato, la Giunta non ha posto in essere alcuna dichiarazione di volontà al riguardo.

Afferma che il Gruppo dei Democratici Popolari ritiene che il Consiglio debba pronunciarsi in ordine a questo problema e, con questo fine, presenta alla Presidenza del Consiglio il seguente ordine del giorno:

ORDINE DEL GIORNO

Il Consiglio regionale vivamente preoccupato per la notizia circa il deposito e la notifica all'Amministrazione regionale e all'Ente Ospedaliero della sentenza del Consiglio di Stato immediatamente esecutiva che conferma integralmente la sentenza del TAR nella Valle d'Aosta;

Preoccupato in particolare delle conseguenze estremamente negative della decisione stessa che riconduce alla disponibilità dell'Ordine Mauriziano il complesso dell'edificio ospedaliero di Aosta, attesa la illegittimità dichiarata (e confermata) del decreto del Presidente della Giunta 2 marzo del 1970;

Poiché dette conseguenze possono vanificare ogni ragion d'essere di interventi e di programmi afferenti alla ristrutturazione dell'ospedale di via Ginevra;

Stigmatizzato l'atteggiamento di incomprensibile lassismo assunto dalla Giunta regionale e dall'Assessore alla Sanità, pur nella previsione, più che fondata, del verificarsi dell'attuale difficilissima situazione;

INVITA

la Giunta, l'Assessore alla Sanità ed il Presidente, anche nella sua qualità di Prefetto, ad assumere tutte le iniziative opportune volte a garantire all'ospedale e ai suoi organi amministrativi la possibilità di continuare nella gestione senza incorrere nel pericolo di vedere vanificato ogni atto anche di ordinaria amministrazione, col carico di responsabilità personali.

Aosta, 4.5.1978

Gruppo Consiliare D.P.

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Quanto al progetto di ristrutturazione dell'Ospedale di Aosta la posizione dei Democratici Popolari è di assoluta insoddisfazione.

Sostiene che la ristrutturazione è destinata a non concretizzarsi perché i progetti partono da dati che sono sbagliati o, in ogni caso, facilmente confutabili in quanto i parametri fissati dalla S.P.O. per stabilire le esigenze dei servizi ospedalieri della Valle d'Aosta si rifanno alle situazioni del Piemonte e della Lombardia che sono totalmente differenti dalla situazione esistente in Valle d'Aosta.

Contesta poi il metodo di elaborazione dei progetti, sostenendo che, a suo avviso, dimostrano una totale assenza di qualsiasi programmazione complessiva, frutto di una indubbia mancanza di chiarezza, la qual cosa rende l'intervento parziale e scarsamente incisivo.

Sostiene che la Piastra deve essere vista in stretto collegamento con il complesso della rete ospedaliera della Valle d'Aosta.

Un altro difetto riscontrabile nei progetti di ristrutturazione dell'Ospedale è, a suo avviso, la mancanza di partecipazione e di consultazione. A questo proposito, condanna il fatto che non siano stati interpellati non solo i Comuni, ma addirittura l'Ente Ospedaliero Regionale e le Organizzazioni sindacali mediche.

Per quanto riguarda il problema degli ambulatori si dichiara nettamente contrario all'attuale progetto che prevede, fatta eccezione per il Poliambulatorio della Bassa Valle, la creazione di un'unica struttura ambulatoriale per servire l'utenza dell'intera Valle d'Aosta, la qual cosa provocherà un dannoso accentramento ad Aosta.

Indica quindi una serie di problemi prioritari da risolvere prima della cosiddetta "Piastra":

- innanzitutto auspica una migliore e più razionale sistemazione del reparto infettivi, attualmente ubicato in locali inidonei anche dal punto di vista semplicemente igienico;

- manifesta l'esigenza di ampliare e potenziare il reparto di Radiologia, cosa che, a suo parere, si può ottenere attraverso due fasi successive: una immediata consistente nell'utilizzazione dei locali già adibiti a laboratorio, oppure reperendo i locali anche al di fuori dell'Ospedale, seguendo in quest'ultimo caso l'esempio dell'Istituto Radiologico privato che non opera in strutture ospedaliere;

- sostiene la necessità di rendere più funzionale il Pronto Soccorso, anche in prospettiva della sua trasformazione in Dipartimento d'emergenza, attraverso la sistemazione dei locali di degenza e degli spazi che si sono resi disponibili in seguito al trasferimento di alcuni reparti nella nuova ala dell'Ospedale;

- ritiene opportuno far entrare in funzione al più presto il reparto di Nefrologia e Dialisi da realizzare, a suo avviso, nei locali del Brefotrofio della Maternità;

- auspica infine il potenziamento dell'assistenza ospedaliera geriatrica, in attesa del completamento delle strutture di Beauregard.

Fa presente che è necessario modificare la proposta di ristrutturazione dell'Ospedale, anche perché, se essa fosse realizzata secondo le proposte della Giunta, condizionerebbe per almeno 30 anni la struttura dell'Ospedale di Aosta.

Conclude il suo intervento chiedendo delucidazioni sui rapporti esistenti tra la Regione e la Società S.P.O.

Il Consigliere TAMONE esordisce affermando che la complessità dei rapporti giuridici intercorrenti tra la Regione e l'Ordine Mauriziano, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato, non deve far dimenticare i problemi della salute che vanno affrontati e risolti al più presto.

Dichiara, del resto, che l'approvazione da parte del Consiglio regionale del provvedimento predisposto dalla Giunta costituirà una indubitabile riaffermazione del diritto di proprietà che la Regione vanta sull'Ospedale.

Quanto al progetto di ristrutturazione dell'Ospedale, fa presente che la Giunta Andrione ha impostato tale problema sulla base di tre strutture portanti: l'Ospedale Generale, l'Ospedale Maternità ed un centro aperto alla popolazione nel quale sia compresa la riabilitazione ed un reparto per anziani.

I problemi al riguardo concernono il completamento dell'Ospedale Generale, la sistemazione definitiva dell'Ospedale Maternità e la decisione circa la destinazione da dare alle strutture costruite a Beauregard.

La progettazione della cosiddetta "Piastra" va intesa, a suo parere, come un primo passo verso il completamento dell'Ospedale Generale, per il conseguimento del quale occorre tener presente anche il problema causato dalla mancanza di spazi.

Ribalta l'accusa di scarsa programmazione complessiva, formulata dal Consigliere Pollicini, sostenendo che, se non altro, le proposte dell'Esecutivo costituiscono un piano organico e sono di larga portata, come lo stesso Consigliere Pollicini ha implicitamente ammesso affermando che esse condizioneranno i servizi sanitari della Valle d'Aosta per almeno 30 anni.

Sostiene la necessità di operare una deospitalizzazione, assegnando alla medicina preventiva un ruolo più incisivo, la qual cosa comporta la creazione di servizi speciali a livello ambulatoriale.

Nega il fatto che il Poliambulatorio, inserito nella struttura dell'Ospedale, svolga una funzione di accentramento in quanto occorre tener presente che un analogo Poliambulatorio verrà costruito in Bassa Valle e quindi si opererà una divisione di compiti tra i due Poliambulatori.

Per quanto riguarda i tempi necessari per la realizzazione delle opere di cui al progetto predisposto dalla Giunta, si dice convinto del fatto che i tempi attualmente previsti e che si aggirano intorno ai 3 anni, possano essere ulteriormente ridotti.

Conclude sostenendo che la realizzazione della cosiddetta "Piastra" costituisca un indubbio passo avanti nel senso della risoluzione dei problemi sanitari della Valle d'Aosta.

L'Assessore alle Finanze RAMERA comunica di aver avuto dei contatti con il Direttore generale dell'Ordine Mauriziano nel corso dei quali gli sono state fornite le più ampie assicurazioni circa la disponibilità dell'Ordine a giungere ad una transazione con la Regione e gli è stato confermato che la notifica della sentenza del Consiglio di Stato è stata dettata unicamente dal timore di incorrere in un reato per omissione d'atti d'ufficio.

Il Consigliere MONAMI lamenta il ritardo con il quale la Giunta ha operato dopo aver conosciuto la sentenza del Consiglio di Stato, stigmatizza il fatto che non si sia ricercato un contatto con la Regione Piemonte e con l'Ordine Mauriziano e definisce il metodo seguito dalla Giunta inaccettabile.

Ammette però che i provvedimenti concernenti la Sanità portati all'esame del Consiglio, pur nella loro incompletezza, rappresentano un tentativo di effettuare una programmazione seria nel campo della Sanità.

Sostiene la necessità di potenziare le strutture preventive in modo che il ricovero in Ospedale venga limitato ai casi in cui esso appare indispensabile.

Ritiene che il problema degli anziani possa essere risolto mediante interventi di tipo continuato, a favore non solo degli anziani, ma più in generale di tutti gli handicappati, fatti tenendo conto della funzione dell'Ospedale ai quali gli interventi stessi devono essere collegati.

Asserisce che, a giudizio del Gruppo Comunista, la Regione dovrebbe dotarsi di un Ospedale moderno fornito di tutti i principali servizi, ad eccezione di alcuni servizi specialistici che sarebbero sovradimensionati rispetto all'esiguità della popolazione valdostana.

Dichiara che il Gruppo Comunista è contrario alla creazione di 3 strutture ospedaliere ad Aosta e proponga invece un ampliamento dell'Ospedale Generale.

Quanto all'inserimento di ambulatori fra le strutture dell'Ospedale ed ai problemi ad esso connessi, fa presente che, a suo avviso, il problema prioritario è quello dell'orario dei medici.

Afferma che, alla luce di una recente sentenza del T.A.R. del Lazio, la libera professione è negata al medico ospedaliero a tempo pieno soltanto qualora essa venga esercitata al di fuori dell'Ospedale.

Ritiene quindi che la presenza di ambulatori all'interno dell'Ospedale consentirà anche ai medici ospedalieri di esercitare la libera professione ovviando alla difficoltà di reperire medici disposti a prestare la loro opera a tempo pieno presso l'Ospedale.

Presenta quindi il seguente ordine del giorno sottoscritto dai Capi Gruppo consiliari aderenti all'accordo programmatico dello scorso mese di settembre:

ORDINE DEL GIORNO

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta, riunito il 5 maggio 1978

INVITA

la Giunta

1) ad assumere urgentemente tutte quelle iniziative atte a sbloccare la situazione venutasi a creare all'ospedale di Aosta in seguito alla ormai nota sentenza del Consiglio di Stato e ricreare quindi condizione di normale funzionalità per la gestione e l'Amministrazione dello stesso;

2) a dare inizio ai provvedimenti amministrativi-finanziari previsti al punto 2) della presente deliberazione solamente quando saranno risolte tutte le note questioni pendenti.

Aosta, 5 maggio 1978

Firmato: Monami - Tamone - Bordon - Di Stasi - Pedrini

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Il Consigliere BONDAZ, in riferimento alla vertenza in atto tra la Regione e l'Ordine Mauriziano, invita i membri dell'Esecutivo che si occuperanno delle trattative alla massima cautela prima di sottoscrivere una convenzione per la costituzione di un consorzio che dovrebbe gestire l'Ospedale Generale di Aosta.

Illustra quindi la mozione presentata dal Gruppo Democristiano riguardo all'utilizzazione della struttura di Beauregard che ribadisce la coerenza della posizione della D.C. che insiste per la destinazione di tale struttura a gerontocomio, sia in relazione alle necessità della popolazione anziana, sia in relazione alla necessità di mantenere la destinazione originariamente prevista per quella struttura ospedaliera e di non vanificare le spese fin qui sostenute.

Il Presidente DOLCHI, constatato che sono ancora iscritti a parlare alcuni Consiglieri e, vista l'ora tarda, propone di sospendere i lavori del Consiglio che saranno ripresi alle ore 16,30.

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Si dà atto che l'adunanza viene sospesa alle ore dodici e minuti cinquantasette.

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Letto, approvato e sottoscritto.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

(Giulio Dolchi)

IL CONSIGLIERE SEGRETARIO DEL CONSIGLIO

(Angelo Mappelli)

IL SEGRETARIO ROGANTE

(Costantino Pramotton)

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