Objet du Conseil n. 3431 du 4 avril 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 3431/XII - Interrogazione: "Casi di aspergillosi nei pazienti ricoverati presso l'Ospedale di Viale Ginevra".
Interrogazione
Constatato che è universalmente condiviso che l'aspergillosi, cioè la malattia fungina che colpisce in modo anche drammatico persone immunodepresse, viene riscontrata più frequentemente nei pazienti ricoverati in ospedali in cui siano in corso lavori di demolizione o di ristrutturazione o che presentino un inidoneo filtraggio degli impianti di ventilazione;
Evidenziato come al danno biologico molto rilevante dell'insorgenza dell'aspergillosi si associ la difficoltà della sua cura e il notevole costo dei farmaci specifici;
Ricordato che l'Ospedale regionale è praticamente un cantiere aperto dalla metà degli anni '90 e che quindi è possibile che i casi di aspergillosi siano maggiori di quanto non ci si possa aspettare;
Preso atto dalle dichiarazioni dell'Assessore al Territorio, Ambiente e Opere Pubbliche che i lavori per il completamento delle opere avviate in base al Piano Limacher, per la ristrutturazione dell'Ospedale regionale di viale Ginevra, si completeranno non prima del 2012;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per conoscere:
1) quanti siano stati i casi di aspergillosi negli ultimi dieci anni nei pazienti ricoverati nell'Ospedale di viale Ginevra e quanti se ne possano prevedere nei prossimi cinque anni;
2) se esista un monitoraggio di questa patologia da parte dell'USL o da parte dell'Amministrazione regionale, in particolare attraverso l'osservatorio epidemiologico;
3) quali misure siano state messe in atto per tutelare il sistema di ventilazione nei reparti ospedalieri dai possibili inquinamenti da aspergillo;
4) quali costi siano stati sin qui sostenuti per la cura dell'aspergillosi in ambiente ospedaliero.
F.to: Sandri - Fontana Carmela
Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.
Fosson (UV) - Chiedo scusa a tutti per ieri, ma l'impegno a cui ha chiamato il Ministro Turco era predominante e quando sono tornato a sera non ero nelle condizioni per rispondere adeguatamente a queste iniziative ispettive.
Aspergillosi, collega Sandri, questa era già un'interpellanza annunciata o comunque lei aveva richiesto precedentemente di sapere se esistesse un rischio aspergillosi. I dati ufficiali dell'azienda sui ricoveri sono molto chiari perché i codici sono precisi. In 10 anni abbiamo avuto 9 ricoveri con diagnosi di aspergillosi, ma su 4 pazienti, cioè in 10 anni sono stati 4 i pazienti ricoverati con diagnosi di polmonite da aspergillosi, di cui un paziente ha avuto 6 ricoveri. Di questi 4 pazienti uno è arrivato da altro ospedale, quindi non è detto che se la sia presa da noi; in effetti l'aspergillosi non è detto che derivi da cantieri all'interno dell'ospedale e che ci sono in tutti gli ospedali, anche in quello nuovo di Asti, ma potrebbe essere secondaria a polveri prese da altre parti. I filtri e il procedimento di sostituzione dei filtri è molto chiaro ed è stato rispettato; il fatto che ci siano in 10 anni 4 casi di aspergillosi ci fa essere modicamente tranquilli, anche perché la media nazionale è che ci siano 20 casi di aspergillosi ogni 100mila ricoveri; quindi, riportando i dati alla nostra situazione, avremmo dovuto avere due casi all'anno; in 10 anni, 20 casi.
Avere avuto 4 casi invece di 20 mi sembra che sia una tranquillità o comunque una indicazione che non c'è alcun rischio in questo momento di epidemia di aspergillosi, forse anche perché nella nostra cantieristica si dà molta attenzione a limitare i rischi. Sottolineo per correttezza che il decreto del 27 aprile 2004 dice che il medico che abbia riscontrato casi di aspergillosi nei pazienti ricoverati presso l'ospedale, deve fare una denuncia all'Ispettorato del lavoro; il fatto di essere a conoscenza di casi di aspergillosi e non averne fatto denuncia è suscettibile di pena e sanzionabile ai sensi del sopraccitato decreto.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Non sono soddisfatto della risposta dell'Assessore, intanto perché non ha risposto a una serie di domande, in particolare quali costi siano stati sostenuti per la cura dell'aspergillosi in ambiente ospedaliero. Ci sono stati 9 ricoveri, questi non credo che siano stati gratuiti, quindi ci dispiace di non aver potuto avere tale tipo di valutazione.
La seconda questione è che l'Assessore ha confermato, per quanto cercando di minimizzare, che l'aspergillosi ha colpito una serie di persone negli ultimi 10 anni, ricoverate in ospedale; quindi, come evidenziato da più parti, in particolare da noti esperti come il responsabile del principale ospedale del settore della città di Torino, l'aspergillosi è riconosciuta come ubiquitaria, ma è particolarmente presente nei pazienti che si ritrovano in ospedale in condizioni critiche, ed è esattamente quello che è successo in Valle: questo significa che i cantieri aperti nell'ospedale potrebbero essere una delle cause di questa aspergillosi. Io chiedo - e mi dispiace che ci sia questa tendenza a minimizzare da parte dell'Assessore - che l'Assessore si faccia parte attiva, perché l'USL faccia un monitoraggio più preciso, l'Osservatorio epidemiologico faccia un'osservazione più precisa, che si vada a verificare dove erano localizzati questi pazienti, visto che non sono tanti è possibile trovarli, in modo da capire se questa ipotesi legata alla cantieristica debba comportare delle precauzioni.
Faccio presente che solo ieri, parlando con l'Assessore Cerise, è venuta fuori l'ipotesi che di fronte all'ennesimo episodio di intossicazione e di problemi legati alla cantieristica, all'intossicazione del Pronto Soccorso, è stato deciso di aumentare la separazione fra il locale del Pronto Soccorso e il cantiere stesso, quindi è possibile fare degli interventi, credo che su questo punto ci debba essere più attenzione. Ovviamente resta la considerazione che, contrariamente a quanto detto dall'Assessore, che nell'Ospedale di Asti ci sono dei cantieri aperti, la costruzione di un nuovo ospedale lontano dall'ospedale precedente non comporterebbe alcun rischio, mentre andare a fare un ampliamento ad est significa far perdurare questa situazione di rischio per i pazienti ricoverati in ospedale ancora per 15-20. Ognuno si prende la responsabilità politica di quello che ritiene opportuno perseguire.