Objet du Conseil n. 3425 du 3 avril 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 3425/XII - Interpellanza: "Esiti della petizione popolare per il mantenimento dell'erogazione di carburante in esenzione fiscale".
Interpellanza
Ricordata la petizione istituzionale che l'UV ha presentato al Parlamento europeo riguardante la richiesta del mantenimento dell'esenzione sui "buoni benzina" per la Valle d'Aosta;
Ritenendo che la fase pre istruttoria dovrebbe essere terminata;
Appreso che in questi giorni tale petizione dovrebbe essere esaminata dallo stesso Parlamento Europeo;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
Il Presidente della Regione per sapere:
1) se è a conoscenza degli esiti della fase pre istruttoria della petizione;
2) se la petizione è stata esaminata dal Parlamento Europeo e con quali esiti;
3) come, alla luce della presa di posizione degli organismi europei, intende operare rispetto alla questione "buoni benzina".
F.to: Squarzino Secondina - Venturella
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Questa volta credo che non ricorrerò a "l'escamotage" precedente di dire: "la do per illustrata", perché il problema è molto serio ed è il problema dei buoni benzina.
La questione dei buoni benzina ha una storia molto lunga; qui, in Consiglio, più volte anche su questo tema siamo intervenuti perché è una questione che in questi ultimi due anni ci ha coinvolto sia come Consiglio, sia come Giunta, sia come Regione Valle d'Aosta, sia come Stato italiano, sia come Parlamento europeo, sia come semplici cittadini che vanno ogni giorno alla pompa di benzina a verificare se questo bene è ancora presente oppure no... Come è nata questa situazione? Due dati per ricordarla, in modo che non ci si dimentichi e si prenda atto di come si è giunti a questo punto.
Tutti sappiamo che fin dal 1993 a livello europeo si è deciso di armonizzare le accise sui carburanti per veicoli a motore e di farlo a livello comunitario per consentire l'abolizione di frontiere all'interno della Comunità e la successiva creazione del mercato interno. È chiaro che in quel momento c'erano alcuni Stati e alcune situazioni a livello europeo che invece avevano già delle condizioni diverse, in quanto alcuni Stati europei - fra questi l'Italia - erano stati autorizzati in forza di situazioni particolari - sia nella Regione Val d'Aosta, come in altre Regioni italiane - in cui o c'erano considerazioni politiche specifiche o c'era il problema della tutela ambientale o c'erano caratteristiche regionali di natura socioeconomica; comunque, sulla base di queste motivazioni, erano stati autorizzati questi Stati a mantenere ancora l'abolizione delle accise sui carburanti, cioè queste riduzioni fiscali, queste esenzioni sulla tassazione per i consumi interni: fra queste Regioni c'era anche la Val d'Aosta. Nel 2001 c'è di nuovo una direttiva europea, che viene poi ripresa nella direttiva 2300/96/CE, che ristruttura il quadro comunitario per la tassazione di prodotti energetici e di elettricità, in cui si dice che ormai bisogna giungere alla completa abolizione di queste esenzioni, però si decide di dare un po' di tempo ai vari Stati, in quanto non si può all'improvviso passare da una situazione all'altra. L'articolo 18 della direttiva, pertanto, dice: "in deroga alle disposizioni della presente direttiva, gli Stati membri elencati nell'allegato 2..." - fra questi c'è anche l'Italia e al suo interno anche la Regione Val d'Aosta - "sono autorizzati a continuare ad applicare le riduzioni nei livelli di tassazione e le esenzioni fissate finora". Si dice: "questa direttiva del 2003 non si applica"; pertanto, fin da subito, a voi - ma solo nei casi in cui c'è previo esame da parte del Consiglio in base a una proposta della Commissione - l'autorizzazione scade il 31 dicembre 2006; quindi nel 2003 si dice: per queste Regioni - anche la Valle d'Aosta - questa autorizzazione è possibile, cioè si applica fino al 31 dicembre 2006. Si dice ancora che per gli Stati che incontrano particolare difficoltà sarà concesso un periodo transitorio.
Ora, sappiamo che nel 2006 - l'Assessore La Torre lo sa benissimo, non solo il Presidente Caveri - quando sta per scadere questo termine, l'Italia chiede una deroga, spiegando con tutta una serie di motivazioni, fornendo una serie di dati che riguardano sia il nostro Statuto speciale, sia le previsioni della zona franca, sia il fatto che siamo una Regione di confine per cui c'è la possibilità che i turisti o gli abitanti varchino le frontiere per comperare la benzina là dove costi meno, sia perché siamo una zona turistica o una zona in cui fa molto freddo... sulla base di tutte queste motivazioni viene chiesta una deroga. Questa deroga, però, non viene accolta e c'è una risposta negativa, e io ricordo il panico che c'era in questo Consiglio quando è arrivata la risposta negativa... che fare? Nel 2007, quando è arrivata la risposta negativa, il Governo regionale non ha - per quanto ci consta - preso alcuna iniziativa ufficiale, anche in Consiglio ha detto chiaramente che avrebbero attivato una petizione a Bruxelles, è stata data grande pubblicità a questa iniziativa: la raccolta firme, numero di firme raccolte, le firme consegnate, e adesso si voleva capire che fine aveva fatto questa petizione... le altre cose che volevo dire le aggiungo dopo, nella replica.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Sono molto grato alla collega Squarzino per aver fatto la cronistoria della questione dei buoni benzina. Conoscevo un po' la questione e non avevo bisogno del ripasso, ma ci siamo presi qualche minuto di ripasso sulla questione dei buoni benzina. Gli amici del "PdL" dicevano che lei ha anche tratto a piene mani da una loro iniziativa consiliare, dove c'era questo "résumé"... non so se sia vero, ma devo dire che ormai due grandi schieramenti politici si ricopiano, quindi non mi stupirebbe che questo avvenisse in quest'aula!
Ritengo questa interpellanza buffa, perché dopo alcuni mesi di assenza dal palcoscenico consiliare torna in auge la questione dei buoni benzina, che per fortuna noi seguiamo quotidianamente. Anzi, le dirò che ci sono elementi nuovi abbastanza interessanti, come il fatto che in questo momento è in discussione la revisione della famosa direttiva nella quale venivano illustrate a livello europeo tutte quelle zone che avevano delle esenzioni: è la famosa direttiva dell'inizio degli anni '90 a cui eravamo sfuggiti. Un mese fa abbiamo scritto al "Governo Prodi" per ricordare che la Valle d'Aosta doveva essere inserita; al momento nessuno ci ha scritto, ma a differenza dell'Assessore Fosson e del Presidente Perron, che continuano a lavorare, il Presidente del Consiglio e i suoi Ministri sono in campagna elettorale e pensano di non rispondere più, anche se crediamo che la cosa non sia per niente banale! Abbiamo difeso con le unghie e con i denti i buoni benzina, abbiamo fatto bene, perché i nostri amici friulani si sono fatti "imbabbionare" dal Viceministro Visco e con la finanziaria di quest'anno hanno perso le esenzioni del Friuli Venezia Giulia, mentre per fortuna la nostra "Carte Vallée" funziona regolarmente.
Andiamo con ordine, iniziando dalle premesse: secondo gli interpellanti la petizione istituzionale sarebbe stata presentata dall'"Union Valdôtaine"; voglio ricordare che è frutto di un accordo di maggioranza e per fortuna è stata firmata da 21.000 Valdostani, anzi, a dire la verità, siamo stati molto performanti in poco tempo. Credo che lei avrebbe dovuto scrivere al Presidente Cesal, al Segretario della "Stella Alpina" Marguerettaz, al responsabile della "Fédération Autonomiste", Vasini, ma io le rispondo volentieri perché anche noi seguiamo questa petizione, che ha carattere più propriamente politico e non istituzionale.
Devo dire, collega Squarzino, avendo lei una memoria da elefante, che ad ottobre scorso ho già risposto a questa stessa interpellanza, quindi le ripeterò le stesse cose, ma qualche "exploit" di novità, sull'eventuale riscrittura della direttiva comunitaria, le ho comunque dato. Credo che ci sia qualche errore nel testo, dove voi parlate di pre-istruttoria, la pre-istruttoria non c'è nella Commissione delle petizioni, c'è una verifica di ammissibilità che è già stata fatta, alla quale le rispondevo nell'ottobre 2007; quindi nessuna pre-istruttoria si è conclusa. Tra l'altro, scrivete, in questi giorni, che il Parlamento europeo dovrebbe avere esaminato la petizione; non ha esaminato la petizione, non c'è una pre-istruttoria, e devo dire che siamo stati vittima dell'imperizia di una giornalista della "Gazzetta Matin", che nell'edizione del 31 marzo titolava: "Buoni benzina, addio vicino, mercoledì l'ultima parola al Parlamento europeo", lanciandosi in previsioni di dubbia pertinenza sull'iter della petizione.
Visto che l'argomento è serio, io e la collega Squarzino siamo due persone serie, vorrei fare un poco di chiarezza. Le petizioni sono presentate al Parlamento europeo che provvede ad assegnarle alla competente Commissione per le petizioni con procedure analoghe a quelle seguite in seno al Consiglio regionale. La Commissione valuta se siano o meno ammissibili e, in caso positivo, ne avvia l'istruzione, al termine della quale si tiene la discussione in Commissione alla presenza dei presentatori. Nel merito la Commissione può esprimersi favorevolmente oppure no; nel primo caso l'iter prosegue verso la plenaria del Parlamento, nel secondo si arresta. Ora, le sedute degli organi e in particolare delle commissioni al Parlamento europeo sono pubbliche, gli ordini del giorno sono pubblicati sul sito del Parlamento e come lei sa, c'è stato uno spostamento, non è più il 1° e il 2 aprile, ma è il prossimo giugno, perché la delegazione italiana alla Commissione delle petizioni si è detta impegnata nelle elezioni.
Mi chiedete: "come, alla luce della presa di posizione degli organismi europei, intende operare rispetto alla questione "buoni benzina""; intanto, prese di posizione al momento non ce ne sono, crediamo di aver dimostrato da parte nostra una buona tenuta, i buoni benzina ci sono stati nel 2007 e ci sono stati nel 2008; aspettiamo notizie dal Parlamento europeo e devo dire da questo punto di vista che ci batteremo in tutti i modi possibili con il nuovo Governo, credo che lo faranno anche i nuovi Parlamentari della Valle d'Aosta, quelli espressione della lista "Vallée d'Aoste", per seguire una questione molto delicata che ha visto un atteggiamento ambiguo da parte del "Governo Prodi". Lo dico con dispiacere, avendo seguito il dossier: il Viceministro Visco, in un primo tempo nella memoria inviata a Bruxelles, ha parafrasato malamente la memoria che avevamo mandato al Governo; successivamente il Governo ha dimostrato una indicibile pigrizia nell'interazione con il Governo e poi aveva già presentato in Senato un emendamento che doveva togliere, come era avvenuto per il Friuli Venezia Giulia, i buoni benzina dal 1° gennaio 2008. Fuoco e fiamme da parte nostra e la questione è rientrata e male fanno i due Parlamentari uscenti a prendersi dei meriti su tale questione, perché la colpa se l'incendio è divampato, è dovuta all'inerzia totale del Ministero dell'economia.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Non sapevo che Caveri fosse il concorrente dei due Parlamentari, perché ogni volta che ha occasione di parlare dei due Parlamentari, ne parla come se fossero suoi concorrenti e come se dovesse, qui, sbaragliarli, denigrandoli, ricordando che loro non hanno fatto niente... Signor Presidente, vediamo alcuni punti. Intanto la ringrazio per aver definito la mia iniziativa "buffa", quindi la ringrazio per aver cambiato la connotazione degli aggettivi che usa nei miei riguardi, di questo la ringrazio pubblicamente.
Ho molto rispetto per i colleghi del "PdL", però sanno benissimo che ciascuno di noi è autonomo e la sottoscritta è in grado, da sola, di organizzarsi un discorso; non solo, ma il mio discorso, la mia cronistoria è stata imbastita su un atto del Parlamento europeo, cioè lei dice che non è ancora avvenuto niente, e io forse ho sbagliato ad usare il termine fase pre-istruttoria della petizione; non sono così esperta come lei del Parlamento, lei c'è stato anche in quegli anni, pochi mesi prima che fosse emanata la famosa direttiva, per cui ci chiediamo come mai lei, che era al Parlamento europeo, Presidente di Commissione, non si fosse accorto che si stava emanando la direttiva 96/2003...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
... credo che lei avrebbe potuto lavorare seriamente in quella situazione, perché i buoni benzina fossero... vedo che ogni tanto il Presidente dell'"Union" riesce anche a dialogare in modo positivo con il Presidente della Regione... grazie, Presidente Cesal!
Dicevo... la mia cronistoria l'ho fatta sulla falsariga di un documento del Parlamento europeo, Commissione per le petizioni, la data è il 19 dicembre 2007, l'oggetto è la petizione 343/2007 presentata dal Cesal Guido, cittadino italiano, a nome dell'"Union Valdôtaine", corredata di 22.000 firme sul diritto dei cittadini della Valle d'Aosta di continuare a beneficiare di un'esenzione fiscale sul carburante. E qui fa la sintesi della petizione, dice che questa petizione è dichiarata ricevibile il 3 settembre 2007 e poi dice che la Commissione è stata invitata a fornire informazioni. La Commissione, quindi, per le petizioni racconta tutto, dice la denuncia, come mai è sorta, e la Commissione rifà la storia, quella che qui ho ricordato, tutta quanta la storia - ho usato un documento della Commissione europea per ricostruire tutta la vicenda -, ricorda che alcuni Stati membri hanno usufruito della possibilità prevista dall'articolo 19 della direttiva 2003/96 di chiedere il rinnovo di alcune deroghe, che l'Italia ha presentato una richiesta per applicare l'esenzione fiscale totale su una quota annuale di alcuni prodotti energetici utilizzati nel territorio della Valle d'Aosta. Continua dicendo che le autorità italiane hanno sostenuto che la misura può essere giustificata sulla base delle caratteristiche geografiche e infrastrutturali della Regione, ossia di una zona montuosa altamente dipendente dal trasporto a motore su strada, che l'Italia ha fatto inoltre riferimento allo "status" costituzionale specifico della Regione e alla politica comunitaria di coesione economica e sociale che attribuisce particolare attenzione alle aree montuose che, per quanto riguarda il CPL utilizzato per il riscaldamento, l'Italia ha ricordato le difficili condizioni climatiche della Regione. E ancora si dice: la richiesta è stata analizzata dalla Commissione in conformità ai criteri e ai sensi della procedura di cui al suddetto articolo 19, il 12 dicembre 2006 la Commissione ha rilasciato una comunicazione dove spiega i motivi per cui, sulla base dell'analisi eseguita, non è possibile presentare una proposta per una decisione del Consiglio relativamente alla richiesta italiana... così è scritto.
Per quanto riguarda l'argomentazione secondo la quale la Valle d'Aosta gode di uno specifico statuto costituzionale ai sensi del diritto italiano, la Commissione ha evidenziato che tale argomentazione non è sufficiente a soddisfare l'articolo 19 e la procedura specifica semplificata in base alla quale le deroghe a disposizione, armonizzate dalla direttiva 2003/96, possono essere concesse. La Commissione ha spiegato il motivo per cui, sulla base dell'analisi eseguita, non ha potuto rispondere in modo positivo alla richiesta di deroga presentata dalle autorità italiane. La Commissione propone pertanto di informare il firmatario di conseguenza: questo ha decretato la Commissione per le petizioni a livello di Bruxelles...
Caveri (fuori microfono) - ... è la posizione della Commissione, non crei equivoci, la Commissione europea e non la Commissione del Parlamento europeo, è la Commissione europea che ha scritto alla Commissione del Parlamento, non creiamo equivoci!
Squarzino (Arc-VA) - ... questo è un documento della Commissione per le elezioni del Parlamento europeo, questo è quanto...
Caveri (fuori microfono) - ... ma la Commissione delle petizioni ha chiesto alla Commissione europea la sua posizione, quella che ha letto lei è la posizione della Commissione europea... non creiamo equivoci!
Squarzino (Arc-VA) - Questo per dire che non ci sono le condizioni, perché da questo documento risulta con chiarezza che, come non è stata accolta la richiesta dello Stato italiano, così non sarà accolta la petizione. Non si sa bene perché abbiano rinviato al 6 giugno, hanno deciso che non ci saranno delle proroghe e soprattutto vorrei qui denunciare come, ancora una volta, il nostro Presidente dica cose false nei suoi comunicati stampa. Nel comunicato stampa del 31 marzo 2008 alle ore 17,30 dice che questo tema dei buoni benzina sarà uno degli argomenti di negoziazione con il nuovo Governo a Roma, avendo sostanzialmente il "Governo Prodi" bloccato l'emanazione di quella norma dello Statuto che avrebbe consentito di trovare una soluzione a questo tema. La norma dello Statuto, Presidente, è stata consegnata in data 6 dicembre 2007 e riguarda la richiesta della zona franca; il Presidente Caveri pretenderebbe che in 2 mesi venisse risolto un problema che si protrae da più di 50 anni... questa veramente è una disonestà intellettuale ed è un uso distorto delle informazioni!
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri, per fatto personale.
Caveri (UV) - Per fatto personale, perché sulla disonestà mi sembra un po' forte. Disonestà è un termine molto rude, collega; allora lei mi consenta di replicarle su due questioni: la prima, di passare attraverso la norma di attuazione è stata una richiesta congiunta del Governo regionale e dei suoi Parlamentari, tanto che se lei parla con i suoi Parlamentari quando li vede nei comizi, deve chiedere da parte mia - così vedrà se sono onesto o disonesto - se non c'era l'impegno da parte del Governo italiano di emanare la norma di attuazione entro la fine di dicembre 2007! Lo chieda loro! Poi, visto che lei è una persona onesta, mi viene a dire cosa le rispondono Nicco e Perrin! C'era l'impegno, abbiamo presentato la norma di attuazione il 19 dicembre con l'impegno che andasse al Consiglio dei Ministri prima della fine dell'anno, perché così ci era stato chiesto dal Governo italiano; poi lei verrà a dirmi se ho detto una cosa giusta o sbagliata. La seconda: lei ha letto il documento con cui viene accolta la petizione e si prende atto della posizione non della Commissione delle petizioni, è un equivoco: della Commissione europea! La Commissione petizioni ha scritto alla Commissione europea, la quale ha argomentato contro le motivazioni dei presentatori della petizione, ma la decisione della Commissione petizioni avviene dopo l'audizione pubblica e quindi avverrà a giugno!
Presidente - La parola al Consigliere Sandri, per mozione d'ordine.
Sandri (PD) - È da un po' di tempo che ci sono solo 14 Consiglieri di maggioranza in aula... chiedo la verifica del numero legale.
Presidente - Chiedo al Consigliere Segretario di procedere all'appello.
Procedutosi all'appello nominale dei Consiglieri da parte del Consigliere Segretario Maquignaz, il Presidente, ai sensi dell'articolo 40 del Regolamento Interno, constata che sono presenti 24 dei 35 Consiglieri e che pertanto è presente la maggioranza dei componenti del Consiglio. Dichiara valida la seduta ed invita il Consiglio a continuare la trattazione dell'ordine del giorno dell'adunanza.
Presidente - C'è il numero legale: 24 presenti. Procediamo con il punto 27 dell'ordine del giorno.