Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3408 du 2 avril 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 3408/XII - Illustrazione ed esame della mozione: "Impegno a predisporre proposte di contenimento dei costi della democrazia regionale".

Mozione

Ricordato che nel corso della seduta consiliare del 27 luglio 2007 la proposta di legge n. 142, presentata dal gruppo Arcobaleno-Vallée d'Aoste, finalizzata ad incidere sui costi della politica, iniziando dalla diminuzione di indennità ed assegni vitalizi dei Consiglieri è stata bocciata;

Ricordato, altresì che il Consiglio regionale, per dare comunque una risposta alla necessità di ripensare i costi della politica, aveva votato a maggioranza relativa una risoluzione con cui si stabiliva di dar mandato alla Conferenza dei Capigruppo di proporre, entro il 30 settembre 2007, "soluzioni concrete per un contenimento dei costi della democrazia regionale"

Ricordato che tale termine è stato ulteriormente spostato, senza che nessuna proposta sia stata predisposta;

Ritenuto che non si possa concludere la legislatura senza dare una risposta a questo problema;

il Consiglio regionale

Impegna

la conferenza dei Capigruppo a portare entro il prossimo Consiglio regionale proposte concrete da esaminare.

F.to: Squarzino Secondina - Venturella - Bortot

Président - Sur cette motion ont été déposés 2 amendements.

La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Abbiamo presentato un emendamento, su cui torneremo, proprio perché la mozione che è iscritta all'ordine del giorno è datata rispetto ai contenuti, nel senso che era stata preparata per i primi di febbraio, è chiaro che nel frattempo qualcosa è successo e abbiamo presentato un emendamento che aggiorna, ma soprattutto corregge la data da "30 settembre" a "30 novembre". Finalmente si giunge a discutere tale argomento in Consiglio, dico "finalmente", perché questo è uno degli argomenti che il nostro gruppo ha sempre posto al centro della propria attenzione. Ricordo che fin dal 2003, appena istituito il gruppo "Arcobaleno", i 3 Consiglieri Riccarand, Curtaz e Squarzino avevano presentato la proposta di legge n. 4, uno dei primi provvedimenti, poi questa è stata bocciata. Ne abbiamo ripresentato una seconda nel 2006: la n. 142, anche questa bocciata. Credo comunque sia importante ricordare alcune tappe fondamentali che sono richiamate anche in tale mozione.

Prima tappa. In attesa che la nostra proposta di legge n. 142/2006 fosse discussa in Commissione... abbiamo presentato a marzo 2007, più di un anno fa, una mozione, perché era avvenuto un fatto per noi increscioso, ossia il fatto che era stata aumentata a livello nazionale la percentuale dell'indennità dei Parlamentari, indennità su cui è parametrata anche l'indennità dei Consiglieri; allora si voleva intervenire per dire: "va bene, questo adeguamento percentuale è un adeguamento quasi automatico, mentre il Consiglio regionale può intervenire su un'altra parte dell'emolumento dei Consiglieri regionali, che è la diaria", per cui chiedevamo 1 anno fa che si provvedesse ad una riduzione della diaria mensile, di un importo pari agli aumenti dei Parlamentari a partire dal 1° gennaio 2006. Quando abbiamo presentato tale proposta in Consiglio regionale, avevamo detto chiaramente che questa non era la soluzione al problema dei costi della politica, naturalmente; avevamo detto che le Commissioni dovevano cominciare a discutere del nostro provvedimento, lo avevamo lasciato in Commissione più mesi affinché potesse intervenire sullo stesso e fare le sue proposte alternative o integrative. Avevamo detto che era un primo passo, poteva essere un segnale per dire all'opinione pubblica: "guardate, stiamo riflettendo per rivedere tutto l'insieme della questione, che intendiamo incidere per quanto riguarda l'entità delle spese della politica, in modo che diminuisca il costo della politica in questa regione"; questa era stata la nostra proposta molto minimale fatta nel marzo 2007. A tale proposta avevamo avuto delle reazioni tutte improntate al discorso della demagogia: alcuni colleghi ricordavano che noi eravamo demagogici, nel senso che "eravamo adulatori del popolo e che noi, sfruttando particolari situazioni storico-politiche e volgendole a fini propri", guidavamo le masse popolari, soggiogando "grazie a particolari capacità oratorie" tratti psicologici spesso istintivi che permettono di interpretare gli umori e le esigenze più immediate. Non solo, ma si è detto: "guardate che questo modo di fare politica da parte vostra non tiene conto minimamente degli interessi reali della Comunità". Altri colleghi ci hanno detto: "ma no, quello che voi presentate non vale niente, abbiamo già un disegno di legge pronto..." - erano i colleghi del gruppo "Stella Alpina" - "... che presenteremo come movimento, quindi vorremmo affrontare il problema in modo concreto e meno demagogico". Lo stesso Presidente della Regione, Caveri, aveva parlato di un'ondata demagogica e qualunquistica sui costi della politica, aveva ricordato che il peggior nemico della democrazia è il qualunquismo, come pure la demagogia, perché siamo tutti d'accordo sul fatto che il meccanismo attuale è ipocrita. Mi auguro - concludo - che non vi siano più né mozioni, né annunci che si danno soldi ai partiti, mi auguro che si ponga mano ad una riforma che non abbia però un sentore pauperistico, quindi chiedeva una riforma. La nostra mozione allora era stata bocciata perché considerata demagogica. Ciascuno è libero di esprimere le proprie opinioni, quindi se questa era l'opinione dei colleghi della maggioranza, libertà loro di esprimere la loro proposta e libertà nostra di esprimere le nostre proposte.

Ritorniamo nel luglio dello scorso anno di nuovo su questo tema e ci torniamo con 2 atti: primo atto, finalmente arrivava in Consiglio la nostra proposta di legge n. 142, che era stata depositata il 22 novembre 2006, e che era stata in Commissione febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno, luglio 2007, 6 mesi, periodo durante il quale le Commissioni avrebbero avuto tempo per affrontare questa tematica e giungere a quello che credo utile e importante, ossia una riforma complessiva... abbiamo sempre detto che non volevamo essere i primi della classe, ma volevamo fare alcune proposte minimali, quasi chiedendo agli altri colleghi di integrare le nostre proposte, convinti che il problema era importante con cui ci si doveva confrontare. La nostra proposta di legge era molto semplice, diceva: "indennità dei Consiglieri...", che oggi è calcolata in percentuale sull'indennità del Parlamentare, adesso la nostra percentuale è del 70%, chiediamo che sia ridotta di 10 punti, una minima riduzione. Volevamo poi intervenire sull'assegno vitalizio, che è stato rivisto secondo una logica nuova, più interessante rispetto alla vecchia logica, ma su cui bisogna ancora lavorare perché questo assegno vitalizio è formato da 1/3 pagato dal Consigliere e 2/3 pagati dalla collettività. Abbiamo quindi presentato questo disegno di legge, che è stato bocciato come immaginavamo già...

(interruzione del Consigliere Vicquéry, fuori microfono)

... collega Vicquéry, pensavo che il suo gesto volesse dire: "i vostri emendamenti non ci interessano, comunque vai pure avanti". Vorrei concludere il mio ragionamento, collega, perché adesso arrivo a citare proprio lei. Questa legge è stata bocciata, contemporaneamente avevamo presentato una risoluzione in cui chiedevamo molto semplicemente un impegno da parte del Presidente Caveri a concordare in tempi utili per la riunione del 31 maggio nella Commissione affari costituzionali e poi negli incontri con i rappresentanti degli enti locali e dei Presidenti della Regione una posizione comune con gli altri Presidenti di Regione per favorire una drastica riduzione dei costi della politica. A fronte di questa risoluzione, i colleghi di maggioranza hanno detto: "no", che ne avevano un'altra che ci avrebbero presentato in quanto molto migliore: in essa si dava mandato alla Conferenza dei Capigruppo di svolgere un esame della situazione esistente e di proporre entro il 30 novembre soluzioni concrete per un contenimento dei costi della democrazia regionale. Mi sembra interessante il fatto che si sia passati dai costi della politica ai costi della democrazia, un passaggio interessante su cui valeva la pena lavorare, in una logica di equità e di rapporto fra i differenti livelli di rappresentanza democratica e in coerenza con le decisioni complessivamente assunte dal sistema delle Regioni italiane. Era questa la finalità della risoluzione presentata dalla maggioranza e il collega Vicquéry ha affermato giustamente dal suo punto di vista: "questo documento è un segnale forte, decisivo rispetto al dibattito in corso..." - siamo al 27 luglio 2007 - "... ed è una risposta concreta alla demagogia che ieri è stata emanata a più mani durante il dibattito sui costi da parte del gruppo "Arcobaleno" e dei "DS", demagogia che è contraria a democrazia, demagogia che denota un vuoto totale di proposte". Secondo la maggioranza di governo, quindi, si diceva: "con questa nostra proposta diciamo basta agli interventi demagogici del gruppo "Arcobaleno" e finalmente presentiamo una risposta concreta, perché recepiamo la necessità di ragionare sui costi delle istituzioni della Regione e degli enti locali e sui costi in generale della democrazia. Non solo recepiamo questo, ma abbiamo un disegno molto più ampio del vostro che è così piccolo: vogliamo anzitutto..." - diceva sempre il Capogruppo "dell'Union" - "... informare la popolazione, il primo punto di partenza è la conoscenza dei dati". C'era una volontà giusta di informare la popolazione. In secondo luogo diceva: "bisogna anche distinguere e capire bene qual è il ruolo del Consigliere e il ruolo degli altri membri eletti nella nostra Regione; ci sono ruoli istituzionali diversi..." - sacrosante parole - "... quindi conosciamo la situazione, ragioniamo su questi diversi ruoli istituzionali e la conclusione potrebbe essere identica, ma il punto di partenza è un altro, ossia è un metodo di lavoro diverso, perché noi non vogliamo dare un segnale..." - come dire: "voi del gruppo "Arcobaleno" vi limitate a sbandierare le vostre proposte e a dare un segnale di attenzione, noi che governiamo vogliamo proporre delle soluzioni concrete perché dare un segnale di riduzione del 10% è "aria fritta", in quanto il problema di fondo è vedere se facciamo bene o male il nostro lavoro, vedere se con la riduzione del 10% o con la partecipazione per 5 minuti attorno al tavolo delle Commissioni per non perdere il gettone di presenza e via dicendo... e una serie di osservazioni interessanti. Ha detto ancora: "a noi non interessa poter dire all'esterno che siamo i primi della classe, dimostreremo che non è così, che non abbiamo nulla da nascondere, per cui diremo chiaramente le cose e in questo documento..." - conclude - "... vogliamo produrre azioni concrete da qui al 30 novembre per dimostrare che siamo in grado di rappresentare degnamente la Comunità valdostana".

Il nostro gruppo non aveva votato quella risoluzione presentata dalla maggioranza, avevamo detto che c'erano alcuni paletti che avremmo voluto fossero inseriti in quella risoluzione, riguardanti i contenuti, riguardanti l'informazione, tant'è vero che poi il collega Tibaldi ci aveva detto: "guardate, dovete tener conto che questo è un punto importante ampiamente condiviso", stabiliamo di contenere i costi della democrazia regionale, è vero che non c'è pubblicità ai lavori dei Capigruppo come chiedete, ma abbiamo 2 momenti pubblici che sono la seduta conclusiva dei Capigruppo e la seduta del Consiglio regionale. Il documento quindi è stato votato, il collega Viérin Marco ha detto: "noi vogliamo non solo limitarci ai Consiglieri regionali, ma vogliamo coinvolgere gli enti locali". Quella discussione avvenuta il 27 luglio 2007 si è conclusa con l'approvazione da parte della maggioranza di questa risoluzione, che noi non abbiamo né firmato, né votato e che metteva come punto fermo 2 aspetti: la volontà politica di intervenire sui costi della democrazia, quindi vedere i vari livelli istituzionali, fare questo entro il 30 novembre. Così il gruppo di lavoro che doveva occuparsi dei costi della politica, ossia i Capigruppo, hanno cominciato ad incontrarsi, si sono riuniti 2 volte il 26 e 27 luglio perché si voleva trovare una soluzione, soluzione che, per i motivi che prima ho detto, non si è raggiunta. Il 7 novembre il Capogruppo "dell'Union" ha preso atto che esiste il problema, che bisogna calendarizzare una serie di riunioni, ha detto: "aspettiamo che finiscano le vicende del referendum, dopo ci troviamo e cominciamo a lavorare seriamente". Il 21 novembre si fissano le riunioni e il 29 novembre ci si trova: il collega Vicquéry ribadisce l'esigenza di un ragionamento globale sui costi di funzionamento dell'istituzione, la necessità di attenersi allo spirito del documento votato, operando in una logica di equità, di rapporto fra i diversi livelli della rappresentanza democratica, di dover definire il ruolo che si intende dare al Consiglio regionale, pena l'allontanamento dallo spirito della risoluzione. La sottoscritta ritiene che un discorso di contenimento dei costi della democrazia regionale non possa prescindere dalle entrate dei Consiglieri. Dicono invece altri colleghi che le indennità sono solo una parte del problema, mentre occorre la precisa volontà di affrontare la problematica di una razionalizzazione di tutte le spese. I Capigruppo dal 29 novembre 2007 non si sono più riuniti per affrontare questo problema.

Di fronte al fatto che i Capigruppo non affrontavano il problema, visto che ricordavo qui in aula espressa fortemente la volontà politica di affrontare il problema in tempi brevi, abbiamo ripresentato ai primi di febbraio quella mozione che arriva solo oggi in Consiglio, allora, 20-21 febbraio non discussa, 5-6 marzo non discussa, 19-20-21 marzo non discussa, è arrivata adesso. A febbraio, visto che c'era la volontà del Consiglio regionale espressa in quella risoluzione di voler intervenire - differentemente da come proponeva il gruppo "Arcobaleno", in modo demagogico - con una proposta organica che prendesse in esame i costi della democrazia ai vari livelli, timidamente abbiamo ricordato al Consiglio regionale l'impegno forte che aveva preso e riaffermato che non si poteva non concludere questa legislatura senza dare una risposta a tale problema. In 5 anni non una proposta, non dico neanche seria, ma non una proposta da parte della maggioranza se non demandare ai Capigruppo l'incarico di fare una proposta entro il 30 novembre 2007! Abbiamo allora ricordato al Consiglio regionale che si era preso questo impegno, per fare in modo che il Consiglio regionale, che aveva affidato ai Capigruppo questo incarico, richiedesse ai Capigruppo in modo forte di portare nel prossimo Consiglio regionale delle proposte concrete da esaminare. Ora la mozione non l'abbiamo né votata, né discussa, né esaminata a febbraio, ma questa mozione c'era sul tavolo di tutte le forze politiche. Pensavo che almeno l'iscrizione di questa mozione avesse "svegliato" l'attenzione di alcuni colleghi. Mi avessero detto: "avete ragione, ci eravamo dimenticati", ma adesso in un "tour de force" vediamo che abbiamo raccolto una serie di documenti e adesso riusciamo a "coagulare" queste proposte e quindi le presentiamo, invece niente! Sono molto amareggiata, non so come questo andrà a finire, ma sono molto amareggiata di come si è svolta la vicenda. Ricordo che, quando a luglio avevamo accettato la risoluzione, brontolando un poco che era troppo poco, alcuni colleghi "dell'Union", che io stimo, mi hanno detto: "guarda, c'è un impegno, credi a questa cosa, hai raggiunto un grosso obiettivo, hai fatto sì che il Consiglio regionale affrontasse tale tema... e si costringesse a darsi un modo per discutere di questi temi (i Capigruppo) e un tempo entro cui discutere degli stessi". Ripeto: avevo creduto, perché credo sempre alle proposte che i colleghi fanno fino a prova contraria, per questo sono amareggiata: sono amareggiata personalmente perché sono stata nuovamente smentita nella mia fiducia data a colleghi; c'è poi un'amarezza di tipo politico per il fatto che in questa legislatura su un tema che avevamo proposto all'inizio - ma che allora non era ancora "à la une", nel senso che i giornali non ne parlavamo, non era stato ancora pubblicato il libro "La Casta", nel senso che non si era ancora sollevata una consapevolezza da parte della popolazione che chi amministra, chi è eletto è pagato con i soldi di tutti e lavora per tutti - e sul quale c'era una volontà politica qui espressa, intenzionata a dare una risposta, questo non è avvenuto. L'amarezza che ho è che di fronte a chi ci ha eletto, a coloro a cui abbiamo detto andremo 5 anni ad amministrare o a lavorare affinché vi sia una buona amministrazione, il Consiglio regionale - e l'amarezza riguarda anche me, perché io faccio parte di questo Consiglio - in tale legislatura non è stato capace di dire una parola su questo tema! Credo che questo sia molto grave, per tale motivo abbiamo riformulato la mozione e diciamo: "preso atto di tutto quello che è successo, c'è almeno la volontà da parte di questo Consiglio di esaminare all'interno dell'assestamento di bilancio, ma anche in un altro modo una proposta concreta, piccola". Ripeto: non si potrà arrivare a quella riforma organica che tutti avevano auspicato e su cui tutti qui avevano votato, dicendo che quella sarebbe stata la risposta della maggioranza alla nostra demagogia e qui adesso constatiamo che non c'è stata la risposta della maggioranza e, a fronte di ogni tentativo che abbiamo fatto di presentare una risposta seppure minima, ma che andava nella direzione di dare un piccolo segnale, se questo non lo si vuole dare, saranno gli elettori a decidere sul comportamento che hanno avuto le diverse forze politiche all'interno di tale Consiglio.

Prima ho ricordato il Capogruppo Vicquéry, però devo ricordare anche il collega Cesal, in quanto Presidente "dell'Union", che, di fronte alle proposte del gruppo "Arcobaleno", ha ricordato ai Consiglieri di tale gruppo che: "l'Union Valdôtaine nell'ultimo Congresso ha approvato una mozione per arrivare alla riduzione degli emolumenti, il tema deve essere affrontato senza ipocrisia e senza voler essere sempre i primi della classe". Era giusto riconoscere anche al Presidente "dell'Union" la sua autorevolezza.

Président - La parole au Conseiller Vicquéry.

Vicquéry (UV) - La collega Squarzino "cavalca" questo tema, cercando di dimostrare l'indimostrabile, cercando di dimostrare che la colpa di tutti i mali risiede nel gruppo "Union Valdôtaine". A questa affermazione è facilissimo rispondere, perché, come ben sa la collega Squarzino, la Conferenza dei Capigruppo è convocata dal Presidente del Consiglio, è convocata su richiesta dal Presidente della Regione, è convocata anche per determinazione dell'Ufficio di Presidenza, nel quale siede anche il collega Venturella. Non mi risulta dagli atti dell'Ufficio di Presidenza che il collega Venturella abbia mai richiesto la convocazione dei Capigruppo affinché fosse messa all'ordine del giorno questa tematica, per cui vi prego di fare in modo di non prenderci in giro. Se la Conferenza dei Capigruppo fosse stata convocata per trattare su questo argomento, come è stato ribadito da parte mia nella riunione del mese di novembre, avremmo partecipato e presentato delle proposte concrete di tipo organico. Noi abbiamo sempre rigettato interventi parziali, "ad personam", come quelli presentati dal gruppo "Arcobaleno" che facevano riferimento ad ex Parlamentari, abbiamo sempre proposto di ragionare in termini complessivi non solo sui costi della politica, ma sui costi della democrazia, così come da risoluzione votata da questo Consiglio, siamo pronti a confrontarci, lo abbiamo ribadito in tutte le sedi. Abbiamo fatto un piccolo passo in avanti presentando il disegno di legge che è all'ordine del giorno di questo Consiglio, che riguarda le disposizioni in materia di organi di amministrazione di società partecipate, che vanno nella logica di riduzione dei costi della democrazia.

È facile rispondere alla collega Squarzino, che si dice amareggiata. Io stesso posso definirmi amareggiato dall'atteggiamento del Governo di Centro-Sinistra, dall'atteggiamento della Conferenza Stato-Regioni che è in maggioranza di Centro-Sinistra, perché il tema delle indennità dei Consiglieri regionali deriva a cascata dagli emolumenti dei Magistrati, dei Parlamentari e degli Amministratori delle Giunte e dei Consigli regionali. In quelle sedi nessun provvedimento concreto è emerso né a livello governativo, né a livello di Conferenza Stato-Regioni; c'è un documento, che il Presidente del Consiglio ha più volte citato e che è stato firmato dai Presidenti dei Consigli, che dà delle indicazioni programmatiche e al quale ci atteniamo in termini di correttezza di rapporti istituzionali. Siamo per ragionare su questo argomento e siamo anche disponibili a votare la mozione, se emendata, perché mi scusi la Presidenza del Consiglio, ma mi pare che l'emendamento presentato dal gruppo "Arcobaleno" sia irricevibile, perché impegna ad esaminare con attenzione e ad inserire nel predisponendo assestamento di bilancio, disegno di legge n. 212, almeno una norma che riduca i costi della politica relativamente all'assegno vitalizio e all'indennità di Consigliere. A parte il fatto che indicare "almeno una norma" non si sa bene cosa significa, è irricevibile per le motivazioni che abbiamo detto stamani nella Conferenza dei Capigruppo, perché possono essere presentati emendamenti ai disegni di legge inseriti nel suppletivo e non quelli già depositati, e pertanto non è possibile presentare emendamenti all'assestamento di bilancio. Voi avete presentato l'emendamento all'assestamento di bilancio, in cui si dice che viene ridotto l'assegno vitalizio? Questo ulteriore sub-emendamento allora è mal formulato, perché avreste dovuto dire: "impegna ad esaminare con attenzione l'emendamento presentato in sede di assestamento di bilancio". Questo comunque è un aspetto tecnico, ma al di là di questo siamo disponibili a votare la mozione originaria ovviamente modificandola rispetto al testo presentato, essendo questo l'ultimo Consiglio regionale... Propongo quindi che si impegni la Conferenza dei Capigruppo a portare a termine entro una data da discutere - che può essere il 30 ottobre o il 30 novembre prossimo - proposte concrete da esaminare, con l'impegno che la Conferenza dei Capigruppo non decade con il termine dei Consigli regionali, e può dunque iniziare a lavorare da qui a fine legislatura per presentare una proposta.

Noi abbiamo una bozza di documento da presentare e ribadiamo che volevamo al mese di novembre avere a disposizione i dati completi che riguardavano le indennità degli amministratori locali, le indennità degli amministratori delle società partecipate che ci sono stati forniti dall'Assessorato del bilancio, che volevamo ragionare in termini di costi complessivi della democrazia, ivi compresi i finanziamenti ai gruppi consiliari, cara collega Squarzino. Diciamolo ai cittadini che nei costi della politica vi è anche questo finanziamento ai gruppi consiliari, che non è così palese, ma è un finanziamento indiretto ai partiti politici. Siamo per ridiscutere il finanziamento ai gruppi consiliari, vogliamo confrontarci su questo tema con voi che siete stati promotori di tale tra virgolette nobile iniziativa che è passata inosservata poiché siete stati voi dell'opposizione a proporre l'aumento del finanziamento ai gruppi consiliari. Anche questi sono costi della politica!

Per cui ragioniamo a 360 gradi, senza preconcetti. Lo facciamo? Bene, ci mettiamo attorno ad un tavolo e ragioniamo in termini di fedele applicazione della risoluzione che abbiamo votato in questo Consiglio, per cui, se siete disponibili, si può anche evitare una sospensione, se ritenete che sia il caso di fare una sospensione, non abbiamo nessun problema... per emendare la vostra mozione originaria ed impegnare fin d'ora la Conferenza dei Capigruppo per "mettere nero su bianco" alcune proposte concrete che possano essere di volta in volta integrate. Non vorrei che passi l'idea che con un singolo provvedimento ridurremo i costi della democrazia. Non è così perché sui costi della democrazia è necessario agire con una serie di provvedimenti consequenziali che devono avere una loro logica complessiva, che porteranno gradualmente a ridurre i costi della democrazia. È un processo lungo, che riguarda anche l'aspetto del trasferimento delle competenze agli enti locali, l'eventuale soppressione di enti e istituzioni, faccio riferimento al dibattito in corso da tempo rispetto alla riduzione delle AIAT. È un procedimento lungo e complesso che già inizia in tale legislatura con il disegno di legge che andremo a votare in questa seduta. Non sarà solo un provvedimento che riguarda solo il tema delle indennità, tema che mi pare essere dibattuto anche nella campagna elettorale a livello nazionale, dove si affrontano i maggiori "leader" dei 2 schieramenti politici. In conclusione siamo disponibili a sederci attorno ad un tavolo per ragionare in termini concreti. Se ritenete, chiediamo la sospensione sin da subito.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Accettiamo la sospensione, però è necessario chiarire alcune affermazioni che definiamo non rispondenti alla realtà del collega Vicquéry. Quanto alla mia personale posizione all'interno dell'Ufficio di Presidenza, per cui dice il collega Vicquéry che avrei dovuto richiedere la convocazione della Conferenza dei Capigruppo, io ho fatto di più: in una riunione di 4 mesi fa ho chiesto formalmente all'Ufficio di Presidenza, una volta esaminato il bilancio tecnico dell'istituto dell'assegno vitalizio, la presa in carico di un disegno di legge regionale di iniziativa consiliare, quello che poteva avere la firma di tutti i componenti dell'Ufficio di Presidenza, sull'istituto dell'assegno vitalizio. Questo non è capitato e ho presentato, proprio perché era chiaro che si faceva un po' di melina, la proposta di legge n. 210, che è andata in discussione in I Commissione 2 settimane fa, che tratta di disposizioni in materia di assegno vitalizio. Rilancio quindi e nego l'accusa di non avere, come componente dell'Ufficio di Presidenza, sollecitato questa riunione.

Secondariamente l'emendamento all'articolo 4 della legge del 1986... lei è molto abile a dire: "l'hanno voluto i gruppi di opposizione". Le ricordo che il gruppo "Arcobaleno" questo non lo ha votato, perché non lo ha presentato e perché non eravamo d'accordo, era stato presentato da un nostro collega, che ora siede nei banchi dell'opposizione, ma il gruppo "Arcobaleno" non era d'accordo sull'aumento "tout court" del finanziamento ai gruppi regionali. Questo emendamento... se ben ricorda il collega Vicquéry, nella trasformazione da lire in euro era stato fatto con piglio mercantile, ossia da 1,8 milioni di lire per componente fino al quinto componente si era trasformato in 1.500 euro, un po' come il prezzo del cappuccino. Su questo avevamo votato contro, quindi non si parli di opposizione, ma si parli di un componente prima della maggioranza che poi per vicissitudini di tipo politico è passato all'opposizione, per favore, un po' di correttezza formale almeno, perché ho capito che c'è stato uno svarione. Naturalmente questi contributi finanziari ai gruppi consiliari sono stati aumentati a dismisura, perché sono passati nei gruppi dal 6° al 10°... che mi pare sia il vostro caso, sono passati da 1,3 milioni di lire pro capite a 1.100 euro, da 1,1 milioni di lire pro capite a 900 euro, quindi una crescita aritmetica.

Cosa si può fare? Abbiamo presentato la proposta di legge n. 210, che interviene direttamente sulla corresponsione dell'assegno vitalizio. Ora questa proposta di legge la portiamo in Consiglio con l'assestamento di bilancio, infatti abbiamo presentato degli emendamenti. Se ci mettiamo d'accordo anche su un solo articolo, che è quello che si riferisce alla corresponsione di una quota... a questo riguardo ci siamo confrontati - per rispondere al collega Cerise che dice: "anche per quelli che vanno via" - con i dirigenti finanziari, e non, del Consiglio regionale, il capitale versato dai Consiglieri che avevano opzionato entro il 7 luglio 2003 non si può toccare, perché quel capitale è stato già accantonato da una società assicuratrice terza rispetto all'Amministrazione regionale. Possiamo quindi intervenire in maniera chiara e subitanea, nel senso che proponiamo - riprendo l'emendamento per rispondere al collega Vicquéry che dice che non si potrà fare qualcosa di organico e di completo - di fare qualcosa di molto incisivo subito, ossia un articolo all'assestamento di bilancio. Sono gli emendamenti segnati con la lettera e), esattamente l'emendamento n. 4e), lo dichiaro in Consiglio perché sarà oggetto di prossima discussione, in cui si dice che si modifica l'articolo 6, che dice: "la trattenuta obbligatoria a carico del Consigliere regionale, quota X, viene ogni mese incrementata di 2X attraverso il versamento dell'ente", quindi una quota parte (circa 1.700 euro) la versa il Consigliere con una trattenuta in busta, un'altra quota (circa 3.400) la versa il Consiglio regionale. Chiediamo che la quota versata a carico del Consiglio regionale sia stabilita in misura non superiore alla trattenuta obbligatoria a carico del Consigliere regionale, quindi invece che 1.700-3.400, 1.700-1.700. Facendo un piccolo conto: 1.700 euro per 35 Consiglieri per 12 mesi, si avrebbe un risparmio effettivo netto annuale di più di mezzo milione di euro, questo è un risparmio che è istantaneo, che basterebbe per limitare i costi della politica di circa 1,3% del bilancio dell'istituto dell'assegno vitalizio: questa è la nostra proposta...

(interruzione del Consigliere Vicquéry, fuori microfono)

... siamo d'accordo. Su queste proposte specifiche quindi siamo disposti a confrontarci in una riunione dicendo quali sono le vostre proposte, quali sono le nostre, se si va a una riduzione significativa, ci stiamo.

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (PdL) - Sono un grande estimatore del Presidente della Repubblica emerito Francesco Cossiga, ogni tanto leggo anche i suoi libri, ne ha scritto uno bellissimo ultimamente "Gli italiani sono gli altri". Mi permetto allora di rinviare alla collega Squarzino il suo rinvio sulla demagogia, perché i demagoghi sono sempre gli altri. Quando è demagogica la collega Squarzino, diventano demagoghi gli altri. Questa è una cosa demagogica, su cui voteremo tutti, perché tutti siamo d'accordo che non si può non votarla, ma è una cosa demagogica.

Dico una cosa e poi leggo un elenco. Rispondo subito al problema del 1/3 e 2/3: chiedo al collega Venturella, così esperto di tali problemi, in quale trattamento di questo tipo in Italia, per qualunque lavoratore dipendente di qualunque livello, compresi i contratti a progetto, gli ex Co.Co.Co., non esista come minimo rapporto 1/3 a carico del prestatore d'opera e 2/3 a carico del datore di lavoro, è una regola... quindi questa cosa così obbrobriosa secondo voi è una normale regola... Il problema è se noi siamo dei lavoratori, noi in effetti non facciamo niente e quindi dovremmo prendere zero: l'ho detto già una volta, ma la battaglia per gli emolumenti agli eletti è una vecchia battaglia della Sinistra, cominciata prima della guerra, sostanziata definitivamente con la Costituzione dopo la guerra, altrimenti solo i ricchi potrebbero fare politica. Allora per dare possibilità operative, strumenti per fare politica all'opposizione... e all'opposizione nel caso di Sinistra, la Sinistra, Togliatti, c'era già Napolitano e tutti questi padri costituenti hanno voluto, compresi quelli che non erano dell'allora "Partito Comunista", vincere la battaglia per gli emolumenti agli eletti, perché anche la Sinistra potesse fare politica e non solo la Destra, ossia i ricchi! Sgombriamo subito un campo da un concetto: che la battaglia per poter fare politica sia una battaglia della Sinistra, che adesso la Sinistra nega, perché? Perché la demagogia vuole che ci sono una serie di situazioni, sono stati scritti una serie di libri, hanno avuto recentemente un grande successo, c'è questa "poussée" di "grillismo", quindi bisogna fare il contrario del contrario.

Vi leggerò poi un elenco, sono d'accordo a portare l'emolumento dei Consiglieri regionali a zero, perché un euro in più della pensione minima... dice: "rubano un euro"... perché il problema qual è? Qualcuno si è mai domandato se un Consigliere regionale in questa Regione guadagni al netto mensile, facendo il calcolo sulle mensilità dei dipendenti regionali, quanto di più o di meno di un dirigente regionale? Lo chiedo, perché ha fatto questo conto il Consigliere Venturella? Oppure quanto guadagni in più o in meno o uguale ad un coordinatore di un Assessorato? La risposta è: certo che guadagniamo di meno, però quelli lavorano, ossia noi "non facciamo un tubo"! Il vero costo della politica è che non la facciamo la politica, sono le non decisioni, come far perdere tempo alla gente e non servire la gente prendendo i provvedimenti di cui la gente ha bisogno per stare meglio, però i demagoghi sono gli altri. Dopo aver vinto la battaglia e aver portato a casa i soldi, si dice adesso "ne voglio meno per far vedere che sono più realista del re".

Vi leggo un elenco, perché i costi della politica sono quelli che costano ai cittadini per far funzionare questa macchina. Partiamo dai Consiglieri regionali, per evitare equivoci, vi è il problema dei Consiglieri regionali, c'è il problema dei "fringe benefits", ad esempio la tessera dell'autostrada per girare in Valle, il parcheggio qui fuori, il corso di inglese... sottolineo "en passant" che anche i dirigenti regionali - e non solo loro - hanno il parcheggio, comunque vorrei capire rispetto alle altre Regioni... perché dovremo misurarci con il resto d'Italia, perché la gente pensa che abbiamo i soldi per il portaborse, poi andiamo in aereo e in treno gratis, poi abbiamo anche qualche altro servizio gratis: non è vero niente! Vorrei chiarire che prendiamo un emolumento dignitoso, sicuramente, che può essere diminuito o annullato sicuramente, però prendiamo un emolumento che, rispetto alle altre Regioni d'Italia, è il più basso, dopodiché possiamo prendere di meno e sono d'accordo allo zero, ma non vorrei che berciaste dicendo che con lo zero possono far politica solo i ricchi, zero. Siamo dei volontari. Quanto prende il Direttore del Centro dei servizi del volontariato? Me lo sa dire qualcuno? Per capire, perché lì ci sono i volontari quelli veri, quelli che "si fanno il culo", vorrei capire quanto prende. Vi sono poi le indennità che sono pari grosso modo a quelle che prende un Consigliere regionale, è vero che il trattamento chiamiamolo vitalizio, di pensione, come volete, per uno che non ha fatto niente, che è stato accampato qui a rubare per 5 anni, prendere 1.200 euro al mese, un operaio ci mette 30 anni, questo è vero. Non è vero il rapporto 2 a 1, perché qui, Consigliere Venturella, hai "preso una bica", perché è il rapporto "standard" normale. Vi è poi il problema del numero dei Consiglieri, che è un costo della politica, vogliamo ridurlo per diminuire la rappresentanza delle minoranze? Va benissimo. Mettiamo 20? Ovviamente toglieremmo la barriera dei 2 Consiglieri, così voi ne avreste 1, se ce lo avete. È questo che volete? C'è un numero minimo al di sotto del quale non si riesce più a garantire la rappresentanza delle minoranze? È stato identificato dallo Statuto in 35, possono essere 36-34-30-22... non è un problema. Sulle comparazioni non ho nulla da dire, questo è il Consiglio regionale che ha meno Consiglieri di tutta Italia, dopodiché i Consiglieri non si lamentano, sono qui a chiedere di togliere.

I costi della politica poi sono l'accanimento burocratico contro i cittadini, ossia tutti i servizi, le richieste, i controlli inutili che fanno impazzire i cittadini e che ci fanno odiare dai cittadini. Vi è poi questa azienda comunale che è "l'APS", un'azienda che vive sulle telecamere, è un costo della politica: 2 milioni di euro da un anno all'altro, il Comune ha un cespite strutturale che non è più un pagamento a fronte di un'evenienza che non dovrebbe prodursi, ossia che il cittadino fa cose che non deve fare, quindi va punito, no; è diventato un cespite strutturale, c'è un ufficio che si occupa di vedere come si possono dare più multe, facendo le strade più strette, trasformando i parcheggi in blu, inventando i vigilini... ossia "l'APS" è il nuovo casinò di questa Valle! Ha solo metà dei dipendenti... per adesso. Tutti sono convinti che abbiamo l'auto blu: non abbiamo l'auto blu! Vado in ordine alfabetico, bilanci, spese di pubblicazione: è mai possibile che nel 2008 non si possano pubblicare i bilanci su "Internet" senza dover pagare dai giornali la tariffa senza sconto che fanno, approfittando della politica, che non è la tariffa che fanno alle aziende? Non si può pubblicare il bilancio di tutte le società regionali su "Internet", no, bisogna pubblicarlo sui giornali! È un problema di legge nazionale, potremmo anche intervenire. Non voglio parlare sul costo del bilinguismo, arrivo alla lettera c), c'è il Casinò: il Casinò non è un costo della politica? Va resettato? Abbiamo poi la comparazione fra i vari settori, dovremmo vedere la Regione i vari servizi che fornisce pubblici quanto costano rispetto a quanto costano nella media delle altre Regioni e potremmo scoprire che non si sa perché, ma da qualche parte ci sono degli sprechi. Bisogna farla questa comparazione. Vi sono poi i Comuni: Assessori, quali e quanti, comparazione con il resto d'Italia, il Sindaco di Carema prende 4.000 euro all'anno, prende 400 euro al mese! E quando va a Pont-Saint-Martin si sente in California. Comuni: oltre alla comparazione con gli indici del resto d'Italia non solo dei sindaci, costi della spesa corrente e rapporto con gli investimenti, quanti dirigenti, ad Ivrea sono 5 dirigenti e ad Aosta 12, quanto costano questi dirigenti? L'esplosione delle assunzioni: sono andato ad abitare a Saint-Christophe nel 1966, siamo al 2008, gli abitanti sono il 30% di più del 1966, i vigili sono 11 volte di più, nel 1966 c'era un messo comunale che faceva un po' tutto, adesso abbiamo i vigili, ma poi dopo sono spesa corrente, non è che non ci vogliano i vigili, ma "est modus in rebus", o come direbbe un Consigliere che non c'è più: "c'è un modo particolare per risolvere i rebus"... Nei Comuni poi c'è il problema dei vari organi, AIAT, partecipazione alle Comunità montane non c'è il gettone, ma lo dà il Comune per la trasferta, si perde il controllo di dove finiscono i soldi, la razionalizzazione della spesa.

Andiamo alla comunicazione, c'è il problema della comunicazione interna, quello della comunicazione per legge, pubblicazione degli appalti e qui stesso discorso che si potrebbe fare su "internet", perché i giornali vendono le pagine al prezzo d'oro per gli appalti. Sapete tutti in campagna elettorale quanto costa una pagina sul giornale rispetto a quanto costa normalmente. Vi è la pubblicità che spendiamo per pubblicità tabellare e per redazionali, c'è la comunicazione stampa e tivù che ha costi allucinanti, ci sono gli "house organs" interni, ossia ogni Assessorato ha il suo giornale, come direbbe Vasco Rossi ognuno con il suo giornale, ognuno diverso... La comunicazione potrebbe essere abbassata come costo mediante un uso più brillante delle teleconferenze soprattutto per i dirigenti che vanno avanti indietro Roma/Aosta. Arriviamo alle Comunità montane: qualcuno mi spieghi a cosa servono, soprattutto quando i Comuni continuano a fare consorzi fra Comuni, ma con Comuni che non sono della loro Comunità montana e soprattutto quando la Comunità montana parte da Gressoney, scende a Pont-Saint-Martin, e, siccome acquista moto scendendo, risale verso Champorcher, voglio capire perché è una cosa simpatica. Non vi dico in Italia a cosa servono le Province, perché la penso esattamente nello stesso modo! Vi sono poi i consulenti da banco e i consulenti fascia C e i consulenti su ricetta, sono un costo, quelli da banco sono quelli che si comprano senza ricetta, quelli fascia C anche, ma non sono prodotti galenici, e gli altri e qui chiudo... cito semplicemente il capitolo consulenze. Vi è poi il numero di questi consulenti, le tariffe di questi consulenti; perché parlo di fascia C, banco e ricetta? Perché le tariffe dei consulenti non si toccano, sono come la pubblicità in campagna elettorale. Il giornale intanto ti dice: "questa pagina non costa più 300 euro costa 2000, poi se mi dici il giorno costa 10% in più, se mi dice ancora in che pagina lo vuoi, costa 20% in più", "stendo un velo pietoso" su questo tema. Salto a piè pari per non farmi insultare da Dina, da Adriana e da Teresa, i costi per gli organismi di parità, quando ne basterebbe uno ben fatto che funziona, poi potrei parlare dei costi delle non decisioni, perché, quando un Cinese mi ha chiesto il "Palaindoor" quanto ci abbiamo messo a farlo, vergognandomi di dire: "10 anni", ho risposto: "5 anni", mi ha detto: "noi in Cina lo facciamo in 6 mesi", quindi costo delle non decisioni, si procrastina, alla fine avremo una legge sul risparmio energetico che sarà allucinante per le famiglie, ma ne parleremo più avanti. Anche in Regione abbiamo il problema del numero dei dirigenti... i premi, gli obiettivi, come si stabiliscono, perché tutti prendono i premi: ma che premio è se lo prendono tutti? Bisognerà stabilire degli obiettivi che permettano di distribuire tutti i soldi dati per i premi, ma che premino chi lavora e facciano capire a chi non lavora che non prende il premio, non che si stabiliscono a priori con i sindacati gli obiettivi sicuramente raggiungibili e poi si va a vedere che sono stati raggiunti, perché ormai i premi sono diventati una componente strutturale dello stipendio, non una componente che stimola la produttività e la meritocrazia. Abbiamo poi il problema delle doppie pensioni, a livello nazionale tutti lo conoscono, non so se Ciampi quando era Presidente del Consiglio prendesse ancora la pensione della Banca d'Italia, che, fra l'altro, ha delle buone pensioni e così via se uno ha fatto il Deputato, il Senatore, ossia il cumulo delle pensioni... è il costo della politica. Vi è poi il finanziamento ai gruppi, collega Squarzino, e voi glissate sempre su questo, è un'altra cosa che permette di far politica a chi ne ha meno, è un'altra battaglia della Sinistra, abbiate il coraggio di dirlo. È un problema, ponetelo correttamente e poi assumetene le conseguenze.

Vi è un problema dei gettoni di presenza nelle Commissioni, gente che arriva firma e se ne va! Gente che fa una domanda e poi esce senza ascoltare neanche la risposta, basterebbe mettere un minutaggio minimo alle riunioni non per avere il gettone di presenza, ma per non avere il gettone di presenza negativo, perché una cosa che la gente non sa è che se un Consigliere non va in Commissione, prende un gettone di presenza negativo. Se non vai in Commissione, prendi 340 euro in meno, giustamente! Ma non è neanche giusto entrare, prendere il gettone e andare via e non perdere 340 euro per 5 minuti, quindi bisognerebbe stabilire dei minutaggi minimi... Vi è il problema degli agganci automatici fra Magistratura, Parlamento... che non è altro che la "foglia di fico", è sempre antipatico discutere del proprio stipendio, quindi se lo fa qualcun altro... e, siccome in Italia l'unica categoria al di sopra di ogni sospetto è la Magistratura, facciano loro, perché nessuno sa quanto guadagnano i magistrati! Non se ne può parlare, e va bene, non parliamone. Vi è poi il problema delle istituzioni inutili, tutti questi organi che non servono a niente, fatti a go-go, perché servono alla gestione del consenso, ma hanno un costo carissimo. C'è il problema del ritardo dei lavori pubblici e chi paga quando i lavori pubblici sono in ritardo: paga il cittadino che non ha un servizio. Ricordo nel 1979 a Hong-Kong, erano 10 anni che ci andavo, facendo un giro in pullman chi spiegava diceva questo passa sotto la baia e vedo che c'è un tunnel che non c'era la volta prima. Mi hanno detto: "sì, c'è un tunnel, è costato 20 milioni di dollari, il preventivo era 24, doveva essere fatto in 4 anni è costato 20 milioni, lo hanno fatto in 3 anni". Mi hanno spiegato che lì c'è un meccanismo sugli appalti per cui se il lavoro viene finito prima, i cittadini hanno un servizio prima, la municipalità paga all'imprenditore il vantaggio, ossia viene diviso in 2: metà è un sovrapprofitto per l'imprenditore e metà è un vantaggio per la Comunità. Qui i lavori pubblici si sa quando cominciano, ma non si sa mai quando finiscono e paga il cittadino che non ha il servizio che si trova bloccato lì perché non si passa più... Le municipalizzate, abbiamo parlato delle "APS", è una ripetizione. Le nomine fatte non si sa mai bene in base a quali specializzazioni, per cui il lavoro che fanno queste persone nominate in tali società non si sa per quale motivo siano sempre persone che non hanno niente a che fare con quel lavoro e quindi servizio che non funziona, costi e disservizio per la gente. Delle procedure inutili ne abbiamo già parlato, siamo pieni di procedure e regolamenti inutili, facciamo venire qui la gente 2.000 volte per fare una pratica e li trattiamo male e non è giusto. Vi è poi questa idea per cui il pubblico è santo e il privato è ladro e si parte sempre da questo punto di vista per fare qualunque tipo di legge e regolamento. I cittadini sono dei ladri! Tutto quello che è pubblico è santo e da qui discendono una serie di problemi. Per non dimenticare nessuno dei costi della politica, c'è il costo del distacco dei sindacalisti, del bilancio dei sindacati che non si sa quale sia, dei costi dei sindacati. Al Casinò, quando fanno le riunioni, ci sono i sindacati in ogni stanza, alla fine sono in cento a discutere, non è che ne bastano 5: CGIL, CISL, UIL, SAVT e poi magari SNALS, no. La "roulette" ha il suo sindacato che non è quello dei giochi americani, né quello delle "slot", né quello delle cantine, né quello dell'ingresso... ma è un costo o no? Chi paga questi Signori che sono distaccati? Qui chiudo, perché non voglio annoiarvi con le ultime 5 righe, per dire che, se parliamo di costi della politica, parliamone seriamente, cominciamo ad azzerare lo stipendio dei Consiglieri; poi però non dimentichiamoci il resto, perché i cittadini lo stipendio dei Consiglieri, se non lavorano, sono soldi rubati e, se lavorano, non mi sembra così indegno che guadagnino quanto guadagna un qualunque dirigente regionale.

Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - Condivido parecchi passaggi del collega Ottoz, che ha fatto un intervento molto puntuale sul costo della politica e sul costo della democrazia.

Ho chiesto la parola come gruppo "Stella alpina" solo per precisare alcune affermazioni della collega Squarzino e per evitare fraintendimenti, perché, quando si dice che qui non si vuole affrontare il problema, volevo solo essere chiaro anche oggi che noi, come movimento "Stella alpina", è da oltre 5 anni che abbiamo detto 2 cose molto chiare su quello che avremmo voluto fare in merito a questo problema. Lo ribadisco solo perché rimanga a verbale, come le altre volte. Riteniamo che 2 misure... quindi anziché tanti "bla-bla" e "parlarci intorno" e fare demagogia e riprendere l'argomento... abbiamo sempre detto che 2 concetti a noi cari su tale tema erano essenzialmente questi: scorporo degli importi già eventualmente percepiti con proventi di trattamenti pensionistici, detto in maniera chiara: chi di noi o i futuri Consiglieri regionali che percepiscono una pensione da lavoro dipendente e quant'altro, questo importo con il CUD viene scalato agli emolumenti dalla pubblica amministrazione. Questa è stata una nostra posizione già ribadita 6 anni fa, 5 anni fa, 4 anni fa, un po' come il discorso dello sconto sulle tariffe elettriche. L'altra proposta molto puntuale che avevamo espresso è la riduzione del 50% per chi fa doppi lavori, perché è comodo per qualcuno affermare certi comportamenti e poi continuare tranquillamente l'attività percependo altri proventi; qui bisogna essere chiari, non è il 10%, ma per chi fa altre cose è il 50% di decurtazione. Inoltre possiamo anche condividere quanto presentato dal collega Sandri sul fatto di sganciare le indennità dei Consiglieri regionali da quelle dei Parlamentari nazionali, perché dobbiamo essere anche autoresponsabili, affrontiamolo; ma non si può venire qui a dire o fare affermazioni come se gli altri non avessero fatto niente, queste proposte le abbiamo fatte 5-6 anni fa e abbiamo continuato a farle in tutti i momenti e in maniera puntuale, perché a volte qui ci parliamo addosso e alla fine nessuno dice cosa vuole fare. Noi siamo per quei 2 punti, sugli altri punti che il Consigliere Ottoz ha ben illustrato, sui costi della democrazia e non solo della politica, bisogna fare un ragionamento più completo. Noi siamo per questi 2 punti che riteniamo essenziale, dopodiché ragioniamo anche sul resto senza problemi e senza demagogia, perché sono cose che abbiamo detto da molti anni ma qualcuno della Sinistra, la collega Squarzino compresa, non era troppo d'accordo su queste nostre proposte.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Vorrei aggiungere qualche elemento concernente gli enti locali e poi aggiungere una chicca, che sono quelle che la settimana enigmistica chiama le "spigolature" oppure anche "strano, ma vero".

Per quel che riguarda gli enti locali, vorrei dire che siamo andati molto avanti rispetto alla questione di un accordo che riguardasse i costi della democrazia con gli enti locali, vorrei ricordare brevemente i punti, sono: la definizione di un rapporto equilibrato nel bilancio di ciascuna amministrazione tra i costi degli organi elettivi e degli apparati amministrativi e i costi necessari per l'esercizio delle funzioni pubbliche. C'è un'intesa di massima sulla riduzione del numero dei Consiglieri comunali anche per facilitare la presentazione delle liste e per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita democratica di ciascuna comunità. C'è un accordo anche sull'eventuale riduzione con la modifica degli statuti comunali del numero degli Assessori di ciascun Comune, vi è l'idea di limitare al Sindaco e al Vicesindaco la possibilità di far parte del Consiglio dei Sindaci delle Comunità montane, con l'attribuzione delle indennità di funzione solo al Presidente delle Comunità montane e infine la determinazione delle indennità degli Amministratori degli enti locali per categorie omogenee di enti, con l'introduzione di fasce all'interno delle quali gli importi massimi delle indennità attribuibili siano inferiori alla media delle indennità attribuite dal 1° gennaio 2007. Veniamo alla spigolatura, visto, cari amici del "Galletto", che parlate dei costi della politica. La lettura della Gazzetta ufficiale - che condividiamo ogni tanto con l'amico Marguerettaz - è molto interessante per i costi della politica, perché chi finanzierà i costi della campagna elettorale del "Galletto"? Basta leggere la Gazzetta ufficiale e vedere la conversione del decreto legge 31 dicembre 2007, il famoso "mille proroghe", che è stato convertito in legge il 28 febbraio 2008, n. 31, e che è diventato legge il 1° marzo. "Guarda lì l'alpino", come si direbbe scherzosamente: i costi della politica sono anche quando per il rimborso delle spese delle elezioni politiche scorse, c'era un termine perentorio entro il quale doveva essere presentata la richiesta di rimborso elettorale. Sappiamo che il "Galletto" si è dimenticato di fare la richiesta, quindi era emersa prima alla Camera dei deputati una proposta di legge, poi il Senatore Perrin aveva smentito in parte il Deputato Nicco dicendo che su questa cosa non si erano messi d'accordo; peccato che nella discussione alla Camera dei deputati gli 8 Capigruppo della maggioranza hanno presentato un articoletto perché il "Galletto" possa avere i soldi per la campagna elettorale, in barba alla legge che fissava un termine perentorio. Si tratta dell'articolo 51bis, che riapre i termini per il rimborso delle spese elettorali. Di chi è la manina? La manina è degli 8 Capigruppo, io quindi trovo divertente che noi si parli dei costi della politica, questi erano soldi non più dovuti perché non si erano rispettati i termini della legge, invece questi soldi tornano per le casse del "Galletto"!

Marguerettaz (fuori microfono) - ... bravi, i costi della politica!

Venturella (fuori microfono) - ... chi finanzia "Le Peuple valdôtain"?

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Accettiamo la sospensione.

Presidente - I lavori consiliari sono sospesi.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 11,41 alle ore 12,59.

Presidente - Possiamo sospendere? Sono le ore 13,00. Mi pare ragionevole che il testo sia distribuito affinché i colleghi possano vederlo. Il Consiglio è riconvocato nel pomeriggio.

La seduta è tolta.

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La seduta termina alle ore 12,59.