Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3406 du 2 avril 2008 - Resoconto

OBJET N° 3406/XII - Communications du Président de la Région.

Président - La parole au Président de la Région, Caveri.

Caveri (UV) - J'aurais voulu limiter mes déclarations en tenant compte du fait qu'il y a eu très peu de temps entre un Conseil et l'autre, à un passage qui à mon avis est nécessaire, c'est-à-dire on est au dernier Conseil de la Vallée, donc c'était l'occasion pour remercier le Conseil et ses membres au-delà des polémiques et des divisions, qui sont une chose normale. Je voudrais remercier chacune et chacun avec ses valeurs et ses défauts de majorité comme d'opposition pour le travail qui a été accompli.

Je dois dire que j'ai eu juste il y a quelques minutes une nouvelle qui m'a troublé, dont je dois parler au Conseil. La notizia di ieri pomeriggio è una decisione assunta dal Consiglio di amministrazione del Traforo del Monte Bianco, un Consiglio di amministrazione che ieri ha deciso - con l'astensione dei 2 membri di parte regionale, come sapete la Regione ha nel traforo una partecipazione del 10,63% - sotto la presidenza dell'Ambasciatore Giovanni Dominedò, e del Vicepresidente commercialista aostano, ma che non rappresenta la Valle d'Aosta, Giuseppe Piaggio, di dare mandato ad un professore di diritto amministrativo per impugnare in sede amministrativa la decisione assunta dal Consiglio regionale di limitazione dei TIR lungo l'asse del Monte Bianco: questa è una decisione particolarmente grave, perché nel Consiglio di amministrazione siedono autorevoli rappresentanti dei Ministeri, ci sono Capi di Gabinetto, rappresentanti dell'"ANAS", quindi esprimo qui il mio stupore. La decisione di fissare a 1.600 era parsa per alcune forze che reggono il "Governo Prodi" come una scelta minimalista, avremmo dovuto attestarci su numeri molto più bassi, invece potrei leggervi uno ad uno i rappresentanti del Ministero delle infrastrutture, del Ministero dell'economia che ieri hanno deciso di impugnare con il loro voto favorevole questa decisione assunta dal Consiglio regionale. Evidentemente ci sono 2 volti diversi: un volto sorridente all'opinione pubblica valdostana, che sostiene che il numero dei TIR dovrebbe essere ridotto a zero, un altro rappresentato dai rappresentanti dei Ministeri e dell'"ANAS" all'interno del "CdA" del Monte Bianco, che ha un viso diverso, un viso che ritiene che il numero che abbiamo fissato sia troppo basso e che bisogna liberalizzare i TIR in transito al Monte Bianco.

Concordiamo sul fatto che si tratta di una decisione grave, che non mi stupisce. Ritengo che il Traforo del Monte Bianco stia diventando una specie di organismo estraneo alla Regione, lo è perché la maggior parte dei dipendenti del traforo sono romani, che sono in una bella palazzina a Roma, come avveniva per il Belgio quando il Congo era una colonia del Belgio (una logica colonialistica) e devo dire che noi nei mesi scorsi abbiamo avuto parecchi contatti con il vecchio Consiglio di amministrazione, che aveva pensato che poteva essere, alla luce del rogo del traforo del 1999, un'idea brillante che le società del traforo facessero causa allo Stato francese o forse facessero causa anche alla nostra Regione. Il Traforo del Monte Bianco sta diventando una sorta di corpo estraneo, esprimeremo al Presidente Prodi con una lettera in data odierna il nostro vivo stupore. Ricordo che l'Ambasciatore Giovanni Dominedò è Presidente di nomina del Ministero degli affari esteri, scriverò anche al Ministro D'Alema, per dire che abbiamo fissato tale soglia sulla base di una legge regionale, votata da questo Consiglio; abbiamo discusso sui numeri, perché sui numeri si poteva non andare d'accordo, potevano essere troppo pochi o troppi; trovo che questa scelta di dare ad un legale il mandato di studiare la scelta di presentare ricorso in sede credo amministrativa, perché non vedo oggi alternative, in quanto la legge allora non fu impugnata dal Governo in sede di Corte costituzionale...

Ci tenevo a riferire la questione al Consiglio perché la ritengo di particolare gravità: è una sorta di spregio a questo nostro Parlamento regionale, ad una scelta che abbiamo fatto. Oggi non è una questione di numeri, lì sopra ci poteva essere scritto qualunque cosa; certo è che noi ritenevamo di essere in una logica di buon senso, invece scopriamo che esiste oggi una logica rapace e liberalizzatrice che ovviamente non condividiamo e che apre anche una luce molto chiara sulla questione eventuale del raddoppio del Monte Bianco.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Anche noi gruppo "Arcobaleno", reputiamo gravissima questa decisione, è un'ingerenza pesante sull'autonomia decisionale del Consiglio regionale. Il passaggio sotto il Traforo del Monte Bianco, che sappiamo tutti essere stato realizzato per il traffico leggero, deve essere regolamentato. Durante la discussione della limitazione del numero dei transiti attraverso il tunnel avevamo aspramente criticato questo limite, avevamo detto che era troppo alto e lo diciamo ancora adesso. La decisione del Consiglio di amministrazione è una decisione che la dice lunga sulle "lobbies" economiche che attraversano tutti i partiti, siano essi di Centro-Destra che di Centro-Sinistra. Forse è stata una svista, forse è stata una colpevole dimenticanza, ma sappiamo bene che anche in alcuni settori dei partiti cosiddetti "dell'area progressista" abbiamo ancora adesso delle spinte sviluppiste, delle spinte a dover costruire, delle spinte all'allargamento e all'innalzamento dei consumi. Siamo anche noi basiti, anche perché questa decisione del Consiglio di amministrazione attacca l'autonomia legislativa del Consiglio regionale. Siamo a fianco, contestando lo stesso il numero troppo alto di passaggi, non tanto del Governo regionale, ma del Consiglio regionale nella sua interezza, per denunciare questa situazione che ha del paradossale e vedremo nei prossimi giorni anche noi di intervenire sugli apparati governativi per far sì che questa decisione sia quanto meno revocata.

Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (PdL) - Cercherei di fare un intervento meno imbarazzato di quello che ha fatto il collega Venturella, al quale va tutta la mia solidarietà politica. È evidente che, quando i partiti nazionali che si rappresentano in sede locale fanno scherzi di tale tipo, non è facile venire a sostenere certe posizioni in questo Consiglio, quindi va dato merito al collega Venturella di avere con grande onestà intellettuale riconosciuto che "Houston, abbiamo un problema". Qual è il problema? È il problema di un Consiglio regionale che dovrebbe essere sovrano di questa autonomia, che ha preso una decisione importante a beneficio e a difesa del nostro territorio: quella della limitazione del passaggio dei TIR, perché avevamo condiviso la necessità che questa Regione, che come primario PIL quello turistico, difendesse tale qualità del suo prodotto turistico attraverso una limitazione dell'inquinamento provocato dal traffico. Questo era il comune denominatore che aveva portato tale Consiglio a votare all'unanimità il regolamento per limitare il numero dei TIR. Avevamo poi avuto posizioni differenti su altre questioni, ma questo era un valore condiviso.

Oggi tale decisione non so se vi stupisce, a me non mi stupisce: vi sono degli interessi economico-finanziari che un Consiglio di amministrazione come quello delle autostrade deve tenere in considerazione, ossia che un aumento dei TIR porta un aumento delle entrate e, siccome ogni azienda ha come fine ultimo l'aumento dei propri utili, non so di cosa vi stupite! Mi stupisco invece che sia un'azienda pubblica, partecipata da capitale pubblico, rappresentata da rappresentanti politici pubblici e che dovrebbe tenere in considerazione una serie di cose che in questo contesto sono state by-passate.

Vorrei fare un'ulteriore riflessione, che non è solo stupore pragmatico di chi dice: "questa è la situazione". Dobbiamo prendere atto che, mentre la Sinistra ammette la propria "défaillance" di collegamento fra il Governo e le rappresentanze locali - quindi è evidente la frantumazione degli interessi che la Sinistra dice di volere in questa Regione rappresentare, perché, mentre qui si dichiarano autonomisti, federalisti, a Roma qualcuno lavora per logiche diverse -, ne prendiamo atto... quello che mi stupisce è che il Presidente della Regione, a nome del Governo, ma anche e soprattutto della sua parte politica, annunci l'attacco all'autonomia. Presidente, se ne faccia una ragione! Lei una persona intelligente, sa perfettamente che i tempi stanno cambiando, se c'è qualcuno che a Roma deve rappresentare dei propri interessi deve avere peso politico e voi peso politico non ne avete! Anche se nominate i consigli di amministrazione delle autostrade, se nominate i vostri uomini di fiducia nei posti di gettone per comprarvi i voti, voi peso politico su queste decisioni non ne avete, contate nulla!

Siccome state andando in giro in Valle a dire che il voto utile è votare degli autonomisti a Roma, questa è la prova lampante che gli autonomisti soli a Roma "ni Droite, ni Gauche" non portano alla Regione nulla di buono! Perché o gli autonomisti fanno delle scelte di campo in termini di valori politici, oppure se il valore politico che volete rappresentare è esclusivamente farvi in Valle gli affari vostri, pensando che tutto il resto del mondo giri per conto suo, vi state rendendo conto con questa operazione che così non è. Si parla di globalizzazione, si parla di economie transfrontaliere, si parla di interessi da difendere, si parla di grandi interessi economici che si muovono a livello internazionale e il gruppo "Union Valdôtaine", che vuole difendere gli interessi di questa Regione, deve prendere atto che non ne è in grado! Non è stata in grado né quando c'erano i 2 Parlamentari dell'"Union", espressione diretta, non è stata in grado neanche con i 2 autonomisti che, a nome dei progressisti, sono andati a Roma per 2 anni, non si sa bene a cosa fare, perché hanno avuto il voto più pesante dell'autonomia e non hanno portato in questa Valle nulla e con i buoni benzina mi risulta che ancora oggi neanche a Bruxelles possiate pensare di poter dire che siete gli unici che possono rappresentare questa nostra autonomia. Qui se c'è qualcuno che deve decidere come rappresentare questa autonomia... sono le forze autonomiste che devono capire che il mondo sta cambiando, che le persone vogliono avere posizioni chiare e che se c'è qualcuno che a Roma vuole andare a difendere questi interessi, deve avere peso politico, quello che voi non avete!

Presidente - La parola al Consigliere Cesal.

Cesal (UV) - Devo dire che la decisione del Consiglio di amministrazione del Tunnel del Monte Bianco, che ci è stata comunicata stamani da parte del Presidente, appare "come un fulmine a ciel sereno", qualcosa di inatteso, qualcosa che va sottolineato per la sua negatività. Si tratta di una decisione che va contrastata, perché la Regione in questa vicenda deve far pesare tutto il suo peso, non solo politico, ma anche il suo peso di rappresentatività negli organismi decisionali del Tunnel del Monte Bianco e questa è la dimostrazione dell'assoluta mancanza di raccordo fra la nostra Regione e le istituzioni statali. Qui abbiamo una rappresentanza politica a Roma che ha sottoscritto un accordo programmatico con Prodi 2 anni fa e che oggi non è stata in grado di contrastare una decisione del genere! Questo va sottolineato, Consigliere Lattanzi; lo stupore dipende proprio da questo, dal fatto che sia stato sottoscritto un accordo politico a cui non si è dato seguito. Questa è la dimostrazione del fatto che non dobbiamo sottoscrivere alcun accordo politico, ma dobbiamo "avere le mani libere" quando andiamo a Roma e dobbiamo farci rispettare per quello che siamo. Oggi c'è un accordo forte, che non c'è mai stato da parte della rappresentanza parlamentare di questa Regione con gli organismi centrali e in questo momento ci troviamo di fronte a vicende di tale genere! Questo dimostra la gravità della situazione, dimostra che questi tentativi di accordarsi con gli uni e con gli altri per difendere gli interessi della Regione non danno risultati concreti e questa vicenda è molto grave di per sé, è una vicenda che va denunciata, perché non è possibile arrivare a questo punto!

Lo stupore poi che un'azienda di questo genere, collega Lattanzi... si tratta di un'azienda a partecipazione pubblica, è un'azienda che persegue fini di lucro, ma è un'azienda che prende le sue direttive dall'ente pubblico e dagli organismi che li hanno nominati nel Consiglio di amministrazione e mi fa piacere che i rappresentanti della Regione abbiano votato contro tale decisione. Questo è un attacco portato all'autonomia decisionale del nostro Consiglio e che deve vedere da parte di quest'ultimo una pronta risposta e deve sollecitare a delle riflessioni. Siamo in un periodo di campagna elettorale, credo che tutti gli interventi hanno sapore di campagna elettorale, mi permetto di farlo anch'io... Questo dimostra che l'accordo preventivo con la Destra o con la Sinistra in casi di tale genere non ha nessun senso, perché gli interessi della Regione non si difendono accordandosi con gli uni, piuttosto che con gli altri. Gli interessi della Regione si difendono quando c'è una coesione interna alla Regione e c'è una rappresentatività che va all'esterno della Valle, porta la voce dell'intera Comunità, ma non porta solo la voce di una parte politica, oppure si accoda supinamente ad una parte politica non essendo in grado di contrastarne le sue decisioni. Questo vorrei sottolineare e vorrei dire con molta onestà che è eloquente. Ci troviamo in campagna elettorale e credo che la vicenda dimostri più di ogni altra situazione un dato di fatto, che cerchiamo di portare tutte le sere in tutti i Comuni della Valle: quello di dire che la nostra Regione deve essere rappresentata da persone autonome, che non devono dipendere dalle decisioni delle Segreterie dei partiti nazionali siano essi di Destra o di Sinistra.

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Sono d'accordo con quello che ha detto il collega Venturella, vorrei stigmatizzare questo atteggiamento prettamente elettorale. Può anche darsi che il Deputato e il Senatore non sappiano di tale cosa, può anche darsi, siccome, quando si riuniscono degli organismi, viene stilato un ordine del giorno, che i nostri rappresentanti da noi nominati, visto l'ordine del giorno, abbiano preferito, invece che sollevare il problema, far passare la decisione per poi istaurare questo clima qui dentro...

Caveri (fuori microfono) - ... sono anche intervenuti...

Bortot (Arc-VA) - ... sì, ma c'è modo e modo di intervenire, un modo è quello di soprassedere nella discussione di quell'ordine del giorno, un altro è quello di telefonare al Presidente del Governo e ai rappresentanti presso il Parlamento italiano, in terzo luogo come c'è il telefono per il Presidente del Governo, c'è anche il telefono per il Deputato e il Senatore e in quarto luogo questa decisione non rientra nell'accordo firmato dai nostri candidati Nicco e Perrin con l'allora candidato Prodi. Dire poi che i Parlamentari Nicco e Perrin in 2 anni non hanno fatto nulla e sono stati a Roma a "scaldare i banchi"... basta confrontare chi ci ha rappresentato nella legislatura precedente rispetto ai 2 anni di questa legislatura, parlando di "Testafochi" o di finanziamenti alla ferrovia, si fa presto a fare un confronto e capire chi ha portato a casa più cose nell'interesse della nostra Regione. Giochiamoci pure, dato che il clima elettorale non scandalizza nessuno, ma il tono che avete dato agli interventi, a partire da quello del Presidente Caveri, a seguire dai colleghi Lattanzi e Cesal, è "sopra le righe"...

(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)

... obbligato sì, ma l'idea di enfatizzare, ognuno gioca la propria parte... la politica! Penso che siamo in grado ognuno svolgendo la propria parte, il Governo e la maggioranza e i nostri rappresentanti, di riprendere in mano l'argomento e capire la "défaillance" da parte di chi è avvenuta. Perlomeno riusciamo ad individuare le responsabilità, dopodiché capiamo come intervenire, con quali criteri e se possibile bloccare questa decisione. Credo sia un "colpo di mano" di fine legislatura e come sempre dei "colpi di mano" di questo tipo... non possiamo accusare che li fa il Governo nazionale, perché, se guardiamo l'ordine del giorno di questi 6 giorni di Consiglio, i "colpi di mano" di fine legislatura non sono solo del Governo nazionale! Andiamo quindi a verificare quello che è successo, chi ha votato cosa e poi capiamo le iniziative da intraprendere.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (PD) - Le comunicazioni del Presidente meritano ovviamente una valutazione. Per intanto sono molto sereno, il Consiglio regionale ha preso, fra l'altro, con una maggioranza superiore a quella normale un provvedimento assolutamente legittimo e senza alcun problema, credo che questo verrà confermato anche dal TAR, quindi perché preoccuparsi di qualcosa che abbiamo fatto bene, per cui non penso la Magistratura amministrativa avrà nulla da dire. Credo che l'istanza di questa società sia un poco una "stampella di Totti" gettata contro la Valle d'Aosta e poco più. Diventa però simpatico cercare di analizzare i motivi per cui i Presidente della Regione e il Presidente "dell'Union Valdôtaine", con toni apocalittici e apodittici, hanno cercato di enfatizzare questa situazione. Penso che sia il "tournant" elettorale che sta girando male che li mette in questa agitazione, ma che non ha nessun modo di esistere, perché stanno parlando di una società privata: per il 50,1% è privata e i privati in Italia giustamente hanno libero mercato e fanno quello che vogliono. "L'ANAS" ha ancora un 32%, noi abbiamo già posto in Consiglio regionale come "Partito Democratico" il problema di comprare altre quote di questa società per garantire l'autonomia della Valle d'Aosta, ma chi è che ha "fatto orecchie da mercante"? Lei e la sua maggioranza.

Non solo, la cosa più divertente è che, se c'è un responsabile di tutto questo, è lei, Presidente Caveri, perché nel 1999 lei era Deputato e all'epoca ci fu la privatizzazione, ma ci fu qualche Deputato valdostano che disse: "privatizzando le autostrade, le autostrade valdostane vengono alla Valle d'Aosta"? Io non me lo ricordo. Ricordo che lei e il Senatore della Valle d'Aosta dell'epoca votaste tranquillamente tutto il passaggio per quanto riguarda la privatizzazione delle "Autostrade S.p.a.", con il risultato che noi abbiamo "perso un treno". Questo è il suo modo di essere Deputato e Senatore, non quello dei nostri attuali Parlamentari, che hanno portato a casa in un anno e mezzo 40 milioni per le ferrovie già impegnati, la Caserma "Testafochi" che erano 10 anni che i vostri Deputati e Senatori non la portavano a casa, lei compreso, perché nel 2000 era lei Deputato a Roma e non ha portato a casa le caserme e il Senatore dopo di lei è riuscito a fare ancora meno in 5 anni! Lei non sa quello che sta dicendo, perché "si è dato la zappa sui piedi", perché è lei responsabile di questa situazione! Questa è la dimostrazione che sul sistema autostradale, sul Traforo del Monte Bianco occorre che la Valle d'Aosta prenda un'iniziativa politica per tornare ad essere proprietaria, perché, finché la proprietà è in mano ad altri, in particolare dei privati, questo è estremamente negativo.

Una battuta anche per quanto riguarda il Centro-Destra, che si erge a "più bravi, più belli"... benissimo, ma guarda caso dov'è che la Valle d'Aosta viene messa in difficoltà? Nelle società private; allora bisogna capire un piccolo concetto: sulla produzione di beni e servizi è bene che il mercato imperi e che vi sia la più grande libera concorrenza fra le imprese private, ma, dato che non esiste un'alternativa all'autostrada della Valle d'Aosta, piuttosto che al Traforo del Monte Bianco, le infrastrutture devono rimanere di proprietà pubblica, possibilmente delle comunità locali. Questa è la scelta politica del "Partito Democratico", questa è la scelta politica che porteremo avanti, questi sono i risultati che si hanno quando, come voi, nel 1999 quando eravate al Parlamento e adesso che avete il Governo regionale siete riusciti a combinare. Bella figura!

Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - Dopo l'enfasi del Consigliere Sandri, credo che invece questo sia un giorno triste, speriamo sia l'ultimo, perché caro collega lei è molto bravo quando si deve parlare di alberi, parlare di mele o parlare di uova marce, ossia cerca di spostare l'attenzione su altre cose. Lei è intervenuto solo sostenendo che la Regione deve comprare le azioni delle società per essere proprietaria delle società che hanno un forte valore aggiunto sull'attività economica della nostra Regione. È un concetto che può essere caro anche a noi del gruppo "Stella Alpina", ma basta guardare i verbali, quando il suo movimento era in maggioranza, come si è espresso su queste possibilità di acquisizioni! Basta vedere la "SAV" quando la "CRT" ha ceduto le azioni... il suo movimento è stato contrario all'acquisizione delle azioni della "SAV". Non possiamo parlare in una maniera e razzolarne un'altra e, quando poi si parla ai giornalisti, ancora in una terza maniera! Qui il mondo dei furbi deve finire! Oggi è il giorno di un attacco all'autonomia, è inutile che stiamo qui a cincischiare; purtroppo non ci stupisce più questa logica rapace e irrispettosa delle comunità locali e quello, caro Consigliere Bortot, che diciamo è vero. In campagna elettorale, lo abbiamo già detto 2 anni fa, qualcuno non ci credeva, oggi un colpo dopo l'altro la gente comincia a capire che quello che si diceva tempo fa e si ribadisce oggi sta avvenendo. Questo è il ragionamento, Consigliere Bortot, perché quando lei dice: "stigmatizzazione di questo aspetto elettorale", ma che aspetto elettorale! La limitazione dei TIR c'era anche nell'accordo che i nostri Parlamentari hanno firmato con il "Governo Prodi"! Non prendiamoci in giro! Questa è un'altra di quelle fregature che i nostri Parlamentari hanno preso, perché c'erano i 10 punti nell'accordo che hanno firmato, caro Consigliere Bortot, ed era il vostro accordo che avete firmato con il "Governo Prodi"! Quando si interviene su questi aspetti, allora bisognerebbe almeno avere il buon gusto di dire cose che alla fine si ritorcono contro. Tale attacco è un attacco, perché questa è un'azienda pubblica e un'azienda pubblica - torno a sposare il concetto del Consigliere Sandri che però lo ha impostato in maniera totalmente inversa - deve guardare non solo alla logica del guadagno, perché è vero che siamo presenti con il 10%, ma nell'altro 30% è presente lo Stato. I nostri 2 rappresentanti non hanno votato questo provvedimento o questo obiettivo, ma quelli del Ministero, i rappresentanti di quel 30% lo hanno votato come lo hanno votato i privati, caro collega Sandri e questo 30% rappresenta il vostro Governo nazionale. Se questo è un sistema per far cassa allo Stato e per fare il famoso tesoretto e poi gli altri pagano, noi siamo contrari che a pagare sia la nostra Comunità anche su questo aspetto.

"Autonomisti in Valle d'Aosta..." - diceva il Consigliere Lattanzi - "... non porta nulla di buono"; è chiaro che se continuiamo su questa strada ad avere rappresentanti a livello nazionale che l'autonomia la predicano, ma poi nei fatti non la esercitano... l'ho detto qui, quando abbiamo fatto la cerimonia del "Sessantesimo anniversario dello Statuto", che forse qualcuno si sente più rappresentato dalla politica nazionale, piuttosto che dal suo agire politico e dal suo credo politico, ossia l'autonomia. Questi sono gli effetti chiari del disastro di 2 anni di rapporti con lo Stato, allora oggi per noi è un giorno triste, anche se questo giorno ci conferma le sensazioni che abbiamo avuto ormai da 2-3 anni.

Cari Consiglieri Bortot e Sandri, questo è un altro autogol di questa Sinistra che viene qui e ci dice che bisogna mettere il limite al transito dei TIR, mentre a livello nazionale succede quello che succede, quando si viene a parlare di termovalorizzatori e poi a Napoli, governata dalla Sinistra, vediamo cosa è successo, a Torino stanno costruendo i termovalorizzatori e sono realtà governate dalla Sinistra. Anche qui, come è stato per l'Ospedale, sui termovalorizzatori purtroppo avremo delle polemiche e sono convinto che alla fine avremo lo stesso risultato di oggi: qui si sostengono delle cose, ma da altre parti si fanno in maniera totalmente inversa ed è una cosa che non può essere più venduta alla nostra Comunità, un atteggiamento del genere non è più accettabile.

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (PdL) - Mi sembra che qui tutti facciano dei discorsi di politica, come se l'economia non esistesse, anziché prendere atto di una situazione oggettiva che esiste e che c'è. Intanto devo dire che l'obiezione secondo la quale fa orrore il fatto che un società pubblica si preoccupi dei suoi bilanci mi stupisce, nel caso è diventata privata, ma siccome si è fatto il discorso della società pubblica e della quota pubblica della società privata, che ha sicuramente avallato la decisione... teniamo presente che anche le società pubbliche hanno un dovere verso i cittadini: quello di essere efficienti, di produrre utili per arricchire la Comunità e diminuire il costo per i cittadini delle loro gestione.

Secondariamente qui ci si deve mettere d'accordo su questo Tunnel del Monte Bianco: se il problema è di bloccare l'inquinamento ad una certa quantità assoluta, oppure se è quello di bloccare il numero, nel senso che è fuori di dubbio che con il miglioramento delle categorie di veicoli che passano, con il crescere da "Euro 1" fino a "Euro 5", con il concetto che quello che conta è l'inquinamento per chilogrammo trasportato, con il fatto che il Tunnel del Monte Bianco... che lo vogliamo o no, siamo la Valle d'Aosta e facciamo parte dell'Italia e dell'Europa... è un problema di trasporti europei e non possiamo passare la vita a spostare l'inquinamento sui nostri vicini, ma bisogna che sia distribuito equamente sull'arco alpino. In questa logica, controllando strettamente la quantità totale di emissioni, è inevitabile, anche se non ci fa piacere, che progressivamente, siccome i veicoli a parità di chilogrammi trasportati di merce inquinano sempre di meno, che si vada, fin quando il modello di sviluppo non avrà abbandonato la gomma - ma non è dietro l'angolo -, verso un aumento del traffico. Di questo si fanno interpreti le società e di questo dovremo farci carico noi, non possiamo ragionare politicamente come se l'economia non esistesse in una stanza, nell'altra dire che l'economia di fatto è politica e poi dire che la politica è economia, dobbiamo metterci d'accordo. Esiste un rapporto inestricabile nella società moderna fra il mondo politico e il mondo economico, perché è su questo che si basa la crescita dei Paesi e il benessere dei cittadini.

Poniamoci piuttosto il problema di come far fronte a questo "trend" al quale possiamo resistere, possiamo dire che è colpa dei Parlamentari a Roma, sicuramente non è colpa nostra, va tutto bene... cominciamo a ragionare seriamente di fare la famosa seconda canna per aumentare la sicurezza, perché sicuramente l'aumento del passaggio dei veicoli implica questioni che riguardano l'inquinamento e la sicurezza e certamente i flussi sono più sicuri - lo stiamo facendo al Gran San Bernardo - se prendiamo in esame il problema del raddoppio del Tunnel del Monte Bianco a fini di sicurezza e di andare incontro - con il pieno accordo sul controllo dell'inquinamento - al problema dell'inquinamento assoluto, che poi è l'elemento che deve guidarci. Non il numero dei veicoli, perché la quantità di inquinamento è legata ad un numero di un certo tipo di veicoli, via via che cambia tipo di veicoli, merce trasportata per veicolo... cambia anche l'inquinamento in bene o in male, sempre a seconda che si ragioni in termini corretti di polluzione, di sostanze inquinanti per chilogrammo di merce trasportata. È un problema politico, ma è anche un problema economico; cominciamo ad affrontare seriamente il tema senza infingimenti del raddoppio del Tunnel del Monte Bianco.