Objet du Conseil n. 3405 du 2 avril 2008 - Resoconto
OBJET N° 3405/XII - Communications du Président du Conseil régional.
Président - J'informe le Conseil de l'activité de la Présidence et des organes du Conseil depuis la dernière réunion de l'Assemblée:
Réunions:
Bureau de Présidence: 2
Conférence des Chefs de groupes: 1
Ie Commission: 1
IIe Commission: 2
IIIe Commission: 1
IVe Commission: 1
Ve Commission: 2
IIIe et IVe Commission: 1
Con lettera in data 28 marzo 2008 i Consiglieri regionali Dario Frassy, Massimo Lattanzi, Eddy Ottoz e Enrico Tibaldi del gruppo consiliare "La Casa delle Libertà" hanno comunicato di aver variato la denominazione del gruppo in "Il Popolo della Libertà", mantenendo, invece, invariate le funzioni e designazioni dei componenti il gruppo.
Il Difensore civico, con nota in data 31 marzo 2008, ha trasmesso, conformemente a quanto previsto dall'articolo 15, comma 1, della legge regionale 28 agosto 2001, n. 17, la relazione annuale per l'anno 2007. Copia della stessa è stata trasmessa anche al Presidente e ai membri della I Commissione consiliare permanente.
Sabato 29 marzo scorso, insieme con il Presidente della Regione Luciano Caveri e la Consigliera Adriana Viérin, ho incontrato a Palazzo regionale il Presidente del Parlamento tibetano in Esilio, Karma Chopel, in visita ufficiale in Valle. La visita del Presidente Chopel, storica per la Valle d'Aosta, ha assunto un rilievo, un particolare interesse proprio per le vicende che hanno segnato e stanno segnando in questo il popolo nepalese. Nel corso dell'incontro, oltre ad illustrare al Presidente Chopel la mozione approvata dal Consiglio regionale nel luglio scorso relativa all'"Impegno a garantire la piena autonomia politica, sociale, culturale ed economica al popolo del Tibet", ho ribadito l'attenzione della nostra Regione per le tragiche vicende tibetane e il nostro più profondo impegno per il riconoscimento delle etnie e delle realtà come quella tibetana. Da parte sua, il Presidente Chopel ha illustrato la grave situazione che sta vivendo il suo Paese e ha evidenziato quali sono le 5 priorità che il suo Governo intende porre al Governo cinese: interrompere il genocidio, rilasciare i detenuti; consentire l'accesso ai servizi sanitari a tutti i Tibetani; rispettare i diritti umani; consentire la presenza di osservatori nel Tibet per accertare chi provoca i disordini; cessare immediatamente le violenze. Nel concludere la visita abbiamo garantito al Presidente Chopel l'impegno formale della Regione Valle d'Aosta di attivarsi verso il Governo italiano affinché possa intervenire con le autorità cinesi in modo che vengano garantiti i diritti umani. In ultimo, la Valle d'Aosta si farà promotrice del problema del Tibet attraverso l'Organizzazione mondiale della francofonia, nella quale la nostra Regione milita.
Colleghi, mi permetterete di rubarvi 2 minuti per commemorare la figura di un altro uomo che lascia un grande vuoto nell'intera Comunità valdostana. La mattina del 28 marzo, all'età di 83 anni, è morto, nella casa dei Canonici del Gran San Bernardo di Martigny, il Canonico Joseph Vaudan. La grande crescita della produzione enologica della Valle d'Aosta, che oggi raccoglie ampi consensi in contesto internazionale, ha visto, nel corso degli ultimi decenni, assoluto protagonista il Canonico Vaudan - laureato in Scienze Agrarie - che mise a frutto le sue preziose competenze fin dal 1959 quando fu nominato Direttore dell'allora "Ecole pratique d'agriculture", dal 1982 denominata Fondazione "Institut agricole régional". Tutta la Valle d'Aosta ebbe modo d'apprezzare, fin dagli anni '60, il suo impegno e la sua passione per l'agricoltura e per il mondo contadino grazie ad una rubrica radiofonica di successo: "Lavori, pratiche e consigli di stagione", condotta insieme a Pierre Vietti, conosciuto come "Batezar". Un successo replicato, dal 1977 al 1987, dalla recita di una serie di monologhi legati al mondo rurale, trasmessi anch'essi dalla sede regionale "RAI".
Joseph Vaudan verrà ricordato come il principale fautore dello sviluppo vitivinicolo valdostano e tra i promotori della ricerca e della valorizzazione dei vitigni autoctoni, con particolare attenzione ai vitigni di antica coltivazione, scarsamente diffusi nei nostri vigneti, ma di grande interesse per la crescita qualitativa della produzione locale. I numerosi vigneti presenti a distese su tutto il territorio regionale testimonieranno e alimenteranno il ricordo di Joseph Vaudan, Valdostano d'adozione, che tanto ha contribuito alla crescita della nostra Regione.
Ringrazio alcuni Consiglieri regionali che ieri in modo ufficiale hanno assistito alle esequie dello scomparso.
Volevo informarvi dell'esito della Conferenza dei Capigruppo. Per quanto riguarda il deposito degli emendamenti ai provvedimenti, vanno presentati prima della mezz'ora dell'inizio della seduta odierna per i disegni di legge e progetti di legge iscritti in via ordinaria, mentre vanno presentati nella prima mezz'ora dell'inizio della seduta di domani per i disegni e progetti di legge iscritti con l'ordine del giorno suppletivo.
Per quanto riguarda le sedute notturne, si è deciso che il Consiglio faccia una pausa fra le 20,00 e le 21,00, per poi proseguire nella seduta pomeridiana fino alle ore 24,00 e anche oltre se è possibile concludere in tempi ragionevoli l'oggetto in corso di esame.
La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Volevo ringraziare i Presidenti della Regione e del Consiglio e anche la collega Adriana Viérin per aver assunto l'iniziativa di avere ospite in Valle il Presidente del Parlamento del Tibet in esilio. Al di là delle parole che a volte diciamo, credo che anche questi gesti concreti di attenzione alle persone che stanno lavorando per ripristinare un clima di democrazia in quella Regione siano estremamente utili e penso che questi rapporti personali potranno aiutare in un secondo momento anche a continuare la collaborazione su una serie di temi, mi sembra di aver capito, di tipo istituzionale, nel senso che credo che, al di là degli aiuti materiali che possono essere dati, sia importantissimo che questo popolo nelle sue istituzioni possa crescere anche a livello di proposte legislative, amministrative, di delineazione di come può essere vissuta l'autonomia del proprio Paese in confronto ad un colosso come è la Cina. Noi condividiamo tutte le azioni che in questo momento in tutto il mondo si stanno preparando in occasione del passaggio della fiaccola delle Olimpiadi, perché è giusto che tutto il mondo prenda coscienza ed esprima in modo forte come i valori dello sport sono importanti, ma ancora di più lo sono i valori di difesa dei diritti umani e della difesa dei diritti delle popolazioni ad autogovernarsi.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (PdL) - Intervengo brevemente rispetto alla comunicazione che lei ha fatto riguardo alla variazione di denominazione del nostro gruppo. Solo per chiarezza politica, molte volte quando si cambia il nome, spesso si pensa che possano cambiare le situazioni che sottendono a quel nome. In effetti, come gruppo "La Casa delle Libertà", abbiamo recepito e ci siamo inseriti su quel progetto politico nazionale, quella proposta di governo che è riassunta sotto le insegne de "Il Popolo della Libertà". Il "Popolo della Libertà" è la continuazione di quella intuizione che c'era stata con la creazione di una coalizione di Centro-Destra che era chiamata "La Casa delle Libertà". Nel "Il Popolo della Libertà" vediamo un ulteriore passo avanti verso un progetto politico che dia una fisionomia unitaria all'area del Centro-Destra; di conseguenza, è una continuità rispetto ai valori e ai principi che abbiamo rappresentato nel corso di questa legislatura ed è un modo per essere più incisivi anche nell'imminenza dei 2 appuntamenti elettorali che stiamo vivendo: le elezioni politiche e le elezioni regionali, che inizieranno come campagna elettorale subito dopo il risultato del 13-14 aprile. Non è perciò un semplice "restyling" di tipo lessicale, ma è la continuazione di un progetto che in Valle d'Aosta forse era stato già tracciato con quella particolare lista che 5 anni fa venne presentata proprio a nome della coalizione. Ora non si tratta più di una coalizione, si tratta di un soggetto unitario e in quel solco ci siamo inseriti e ci riconosciamo.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Per 2 osservazioni: la prima, prendo atto di questa modificazione della denominazione del gruppo "La Casa delle Libertà", che è diventato gruppo "Il Popolo della Libertà". Credo vi siano da segnalare 2 valutazioni: la prima è positiva, nel senso che questa denominazione che riprende un accordo nazionale fatto fra "Forza Italia" e "Alleanza Nazionale", è uno di quei passaggi che tendono a ridurre la frammentazione rappresentativa della politica italiana, quindi non possiamo che vedere positivamente questa scelta, perché tenderà sempre più a dare chiarezza sulle posizioni che esistono in Consiglio regionale e quindi consentirà ai Valdostani di giudicare con più competenza. Credo che si inserisca su una tradizione della nostra Regione: quella di mantenere un sistema di tipo proporzionale per le elezioni regionali, ma favorendo l'aggregazione attraverso lo sbarramento alto al doppio seggio pieno.
La seconda valutazione è negativa. Questa è la dimostrazione di come questo nuovo partito in Valle nasca nelle aule consiliari, siamo orgogliosi di dire che il "Partito Democratico" invece è nato nelle piazze, nei luoghi di lavoro, nella società, con un enorme coinvolgimento che hanno rappresentato le elezioni primarie del 14 ottobre 2007, le quali hanno visto più di 3 milioni di persone partecipare a tale progetto e più di 3.000 nella regione. Questa è la differenza fra Centro-Destra e Centro-Sinistra: c'è la stessa volontà di essere dei poli di aggregazione, di rompere questa maledizione che ha l'Italia della frammentazione, ma qualcuno comincia dalle aule della rappresentanza, qualcun altro parte dalla società civile.
Per quanto riguarda la visita del Presidente del Parlamento del Tibet in esilio, ribadiamo la posizione che abbiamo già espresso nel presentare una mozione gli scorsi mesi, che è stata approvata con modificazione da parte del Consiglio. Riteniamo che questa visita sia positiva, che sia positivo che il Consiglio esprima solidarietà al popolo tibetano; vediamo una contraddizione di termini molto grave che la Giunta regionale continui ad intrattenere dei rapporti privilegiati con una Provincia - lo Hangzhou - cinese in materia sanitaria. Credo che le posizioni che si prendono debbano essere suffragate da posizioni ferme non solo a parole, ma nei fatti. Invito ancora la Giunta e la maggioranza ad interrompere, finché il Tibet non potrà godere delle libertà individuali e della sua autonomia, come ci possiamo aspettare da qualunque popolo del mondo, ogni rapporto di tipo privilegiato, cooperazione e quant'altro con il Governo cinese o con i Governi delle Province cinesi.