Objet du Conseil n. 2978 du 20 septembre 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2978/XII - Relazione annuale al Consiglio regionale sull'andamento della gestione della "Casino de la Vallée S.p.a.", ai sensi dell'articolo 8, legge regionale 30 novembre 2001, n. 36, recante: "Costituzione di una società per azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent". (Reiezione di risoluzione)
Presidente - Siamo sempre in discussione generale sui punti n. 28 e n. 29 all'ordine del giorno.
La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Per mozione d'ordine, volevo chiedere come avevamo già annunciato stamani, se era possibile una breve sospensione del Consiglio per valutare insieme ai colleghi dei gruppi "Arcobaleno" e "La Casa delle libertà" le 2 risoluzioni che abbiamo presentato.
Presidente - Non vi è alcuna difficoltà da parte della Presidenza.
Il Consiglio è sospeso per 10 minuti.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 16,19 alle ore 17,01.
Presidente - Possiamo riprendere i nostri lavori. È pervenuto alla Presidenza un nuovo testo di una risoluzione riguardante l'oggetto n. 28, che porta la firma dei Consiglieri Tibaldi, Frassy, Fontana Carmela, Sandri, Bortot e Lattanzi, presumo sostituisca i 2 depositati.
La parola al Vicepresidente Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Ringraziamo il Consiglio per la pazienza che ha prestato nel concedere questa riunione ai gruppi di minoranza, i quali hanno adottato un documento comune, una risoluzione comune, che riassume dei punti prioritari fondamentali, che sono anche condivisi, per quanto riguarda il Casinò di Saint-Vincent e il comprensorio di Saint-Vincent e Châtillon. Ferme restando le premesse che, come potete leggere nel documento, riassumono in maniera asettica una situazione reale e constatata non solo da tutti in quest'aula, ma anche dagli Amministratori attuali della Casa da gioco di Saint-Vincent, sentita la relazione del Presidente Caveri e l'intervento dell'Assessore Marguerettaz, noi abbiamo formulato 4 punti in cui si impegnano il Presidente e l'Assessore, in quanto rappresentanti dell'azionista maggioritario in seno alla "Casinò S.p.a.", a fare 4 cose essenziali: la prima è quella di cercare di "coronare" - lo dico fra virgolette - la fine della legislatura con la presentazione di un qualcosa di concreto e fattibile, che abbiamo definito sommessamente un programma di lungo respiro - ciò che non abbiamo visto fino adesso - per il rilancio del Casinò in quanto struttura fondamentale per l'economia valdostana, ma soprattutto per il comprensorio circostante, di cui più volte si è fatto cenno... a strutture e infrastrutture che sono collocate nel territorio, che potrebbero essere opportunamente agganciate e in sinergia per la cosiddetta "missione dell'intrattenimento" che fa da corollario al prodotto gioco.
Secondo punto, di essenziale importanza, peraltro richiesto a gran voce dal nostro gruppo già da 2 anni a questa parte e anche promesso dal Presidente Caveri in occasione dell'esame dell'ultima finanziaria: ridurre il numero dei componenti del Consiglio di amministrazione. Naturalmente questa procedura prevede una serie di passaggi che sono necessari, stabiliti per legge e che coinvolgono anche un soggetto privatistico, governato da regole civilistiche e che è la Casinò S.p.a., affinché compia determinati atti e adotti determinati provvedimenti in tal senso.
Un terzo punto, che è di indirizzo per il Consiglio di amministrazione, indirizzo immediato ed operativo, mira all'azione di risanamento dell'azienda, poiché essa non può continuare ad impaludarsi nella situazione in cui versa da anni: servono strategie promozionali e commerciali in grado di ridare impulso alla capacità di attrazione della clientela che Saint-Vincent ha perso da tempo. Come abbiamo premesso, questa nota dolente è stata sottolineata con parole chiare dallo stesso Consiglio di amministrazione, che dice che, rispetto ai concorrenti italiani, il Casino de la Vallée è l'unico a peggiorare il risultato sugli ingressi e naturalmente questo è un dato che, affermato da loro diventa a maggior ragione inconfutabile.
Poi impedire ulteriori incrementi nell'organigramma aziendale, evitando di prenderci in giro, perché è vero che il numero è 787 dipendenti ufficiali, ma è altrettanto vero che le società satellite stanno assumendo - e assumono volentieri su indicazione di qualche politico - e così gonfiano un organigramma che grava tutto su un bilancio della casa da gioco, che se non paga in termini di costi di personale, paga in termini di costi di servizio esterno, di "outsourcing", con un indebolimento del già precario bilancio. Organigramma aziendale che deve essere riformulato secondo una procedura trasparente, razionale e opportuna delle risorse umane e professionali che sono impiegate nelle diverse aree aziendali. Stamane ho fatto l'esempio del funzionario del "marketing", che è stato nominato a febbraio e che a luglio era a fare un corso di autoapprendimento su come funziona il "marketing" nel mercato moderno. Penso che simili contraddizioni sarebbe doveroso evitarle, visto lo stato in cui versa l'azienda locale!
"Stabilire precise procedure aziendali in relazione ai flussi di denaro, all'esercizio del gioco, all'erogazione delle ospitalità..." - vista anche la sinergia auspicata, ma finora piuttosto difficoltosa fra Grand Hôtel Billia e Casinò - "... all'attività dei reparti manutentivi e degli uffici tecnici" e "completare le procedure di inventariazione". I beni mobili che appartengono alla "Casinò S.p.a." non sono ancora stati completamente identificati, sono decine e centinaia di migliaia di euro non ancora censite, spesso vengono riposti nei magazzini più disparati e lì in giacenza, con un valore iniziale che via via deperisce. Nonostante gli incarichi che sono stati dati, paradossalmente non sono ancora riusciti a completare tali procedure!
Il quarto elemento essenziale è quello di dare forza al Servizio di controllo regionale, obiettivo auspicato da tempo, la legge è del 1967, sono passati ormai 40 anni, il corpo dei controllori deve essere rivitalizzato, ossia deve avere un'efficienza operativa che ormai ha perso. Spesso è visto e rischia di fungere come una zavorra nei confronti degli impiegati che invece costituiscono l'elemento produttivo dell'azienda: è bene che questa falsa credenza venga sfatata e può esserlo solo attraverso un'efficace revisione di quella legge. Revisione che permetta ai controllati di fare verifiche puntuali in merito all'utilizzo quotidiano delle "fiches" effettivamente e materialmente presenti in azienda, alle casse e ai relativi flussi di danaro, all'operatività della cassa assegni e alle relative sofferenze sui crediti - anche questa è una nota dolente di cui si è parlato in IV Commissione - e alla contabilità per tavolo dei risultati dei giochi ai sensi del disciplinare vigente, norma voluta nel 2003 ma che è rimasta "lettera morta".
Ho sintetizzato le nostre proposte, condivise con i gruppi dell'opposizione di Sinistra. L'approvazione di questo documento potrebbe costituire un segnale di buona volontà da parte della maggioranza in coda di legislatura per dimostrare non solo che: "il problema casinò esiste, non è ancora stato risolto", ma soprattutto che "si sta cercando una soluzione". Sono punti sui quali non c'è stato quell'impegno e quel risultato che tutti quanti auspicavano.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Prendiamo atto di questa risoluzione unitaria, che tiene conto di una serie di punti che vorrei brevemente analizzare e che portano alla considerazione di un'astensione da parte della maggioranza, tenendo conto che i diversi punti che sono qui citati sono esattamente impegni o attività in corso di attuazione ed implicitamente l'accettazione di questo documento finirebbe per dare conto di un atteggiamento passivo da parte della S.p.a. e, nel proprio ruolo, da parte del Governo regionale che non possiamo accettare. Teniamo conto dei punti e delle problematiche che qui vengono poste, ma vorrei dire puntualmente che sono temi sui quali il lavoro è in corso, quindi la sollecitazione del Consiglio regionale è per noi uno stimolo di cui terremo conto nell'attività, ma oggi accettare un impegno da parte mia e del collega Marguerettaz - perché così è indirizzata la parte impegnativa - sarebbe alla fine una "diminutio" rispetto a una serie di attività che sono puntualmente in corso...
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
... l'Assessore delegato, scusate... siamo tutti Consiglieri, quindi nel meno ci sta il più.
"A presentare, entro 3 mesi, un programma di lungo respiro...", abbiamo già detto che l'insieme di documenti che... come dire? definire programma sarebbe, dal punto di vista formale, piuttosto generico, non si capisce esattamente di cosa si potrebbe trattare, questo è in corso, vi sono diversi documenti che confluiranno nelle prossime settimane e prima della fine dell'anno.
Per quel che riguarda la riduzione del numero dei componenti del Consiglio di amministrazione, la materia è saldamente nelle mani del Consiglio regionale perché c'è una normativa che abbiamo presentato e che è all'attenzione delle Commissioni competenti.
Per quel che riguarda l'"azione di risanamento dell'azienda, definendo strategie promozionali e commerciali mirate all'incremento della clientela...", è il caso in cui si può dire che il lavoro è in corso e certo non spetta al Consiglio regionale decidere l'ingresso gratuito alle sale da gioco: questa è una strategia aziendale e come tale va concretizzata, che debba essere il Consiglio regionale... così come al punto successivo: "ad evitare ulteriori incrementi nell'organigramma...", sappiamo che siamo partiti da 867 dipendenti e siamo scesi a 790, quindi è in corso un decremento naturale e oggi dire: "dobbiamo evitare ulteriori incrementi" sembrerebbe quasi che gli incrementi ci siano stati, mentre non ci sono stati.
"Stabilire precise procedure aziendali in relazione ai flussi di denaro... all'erogazione delle ospitalità, all'attività dei reparti manutentivi e degli uffici tecnici", è il lavoro che la S.p.a. svolge, così come la procedura di inventariazione.
Per quel che riguarda la parte concernente i controllori regionali, una parte di queste questioni è attualmente all'attenzione della trattativa con i controllori regionali, che per la prima volta hanno anche avuto, con una direttiva specifica da parte del sottoscritto, un riconoscimento di una trattativa con degli elementi di particolarità all'ARRS nel corso del rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti regionali, questo è un tema significativo così come è significativo l'impegno che abbiamo assunto di ripristinare il numero degli ottavi livelli, che era ridotto "al lumicino" all'interno del numero dei controllori regionali attualmente in servizio. Tutte queste vicende vanno regolamentate nelle sedi opportune. Certo che immaginare che i controllori si occupino dell'operatività della cassa assegni e delle relative sofferenze sui crediti mi auguro che voi abbiate piena contezza di cosa significa, perché scritta così sembra una bella cosa, ma nella realtà significherebbe forse un decremento della presenza di clienti, nel momento in cui vi fossero dei controlli di questo genere da parte dei controllori regionali. Naturalmente credo che tali questioni debbano essere discusse "in primis" dal Consiglio valle nell'ambito di una normazione all'interno del disciplinare e poi ci sono dei temi, trattandosi di personale regionale, che devono essere discussi all'interno del contratto di lavoro nel rapporto corretto fra noi e i rappresentanti dei lavoratori.
Queste sono le ragioni che con molta pacatezza... e mi sembra anche senza temi che possono portare a particolari polemiche, perché riteniamo che questi siano punti sui quali stiamo già lavorando ampiamente... ci portano all'astensione come scelta che marca un impegno già assunto e in corso.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Alla fine del suo intervento il collega Tibaldi aveva evidenziato la particolarità di questa risoluzione congiunta. Secondo me, qui si può dare anche un qualche significato politico, ossia, se si è arrivati che i gruppi "Arcobaleno", "Democratici di Sinistra" e "La Casa delle Libertà" si sono ritrovati su un testo assolutamente non generico, ma dettagliato, è perché forse la situazione della casa da gioco è andata al di là di qualunque tipo di considerazione di parte ed è su questo che ci stupisce l'atteggiamento del Presidente Caveri, che forse per difficoltà interne ha richiamato tutti a un atteggiamento di tono basso di tipo astensivo, per non dover prendere in considerazione davvero i temi. Se questi temi fossero, come dice il Presidente Caveri, già all'opera nell'attività della S.p.a. e del Governo regionale, non saremmo qui con tale risoluzione! È evidente invece che l'astensione copre il deficit non di bilancio, ma di ruolo che il casinò deve svolgere, come auspichiamo, nel comprensorio di Saint-Vincent e Châtillon e rispetto al bilancio regionale, lo copre esattamente con la stessa arma con cui ha gestito la politica fino ad oggi, ossia il non far niente, il lasciare che le cose vadano come vadano, seguire tendenze di non gestione. Quando si parlava prima, il Presidente diceva: "abbiamo ridotto i dipendenti da 877 a 790...", eccetera, è vero che i numeri sono quelli, ma le facce sono ben diverse! E poi bisogna prendere i dipendenti a tempo indeterminato, quelli a tempo determinato, quelli con tutti i tipi di consulenze e convenzioni, che si sono moltiplicati negli ultimi mesi: questo vale per la "Casinò S.p.a.", ma vale anche per la "STV", associata nella gestione delle parti turistiche della casa da gioco. Quando chiediamo una razionalizzazione - non una diminuzione - delle risorse umane professionali, ma soprattutto opportuna e trasparente, chiediamo che sul tema dell'occupazione vi sia trasparenza, non si torni al clientelismo bieco degli anni '80-'90, cosa che mi sembra le elezioni più volte richiamate dal Presidente per giustificare le prese di posizione dei Consiglieri di minoranza, evidentemente, visto che lui è così sensibile, forse sono lo spauracchio che lo porta a gestire questa situazione.
Vi sono dei dati che sono irrinunciabili qui dentro e che sono importanti, che non sono minimamente attuati alla casa da gioco. Quando i colleghi del gruppo "La Casa delle Libertà" sottolineano, lo sottolineavano già nella loro risoluzione, che è importante capire i flussi di denaro rispetto all'erogazione dell'ospitalità e all'utilizzo quotidiano delle "fiches" effettivamente e materialmente presenti in azienda, evidenziano una mancanza grave di questa casa da gioco su cui il Governo regionale e la S.p.a. non fanno nulla! Perché, quando noi abbiamo chiesto in Commissione, abbiamo chiesto con interrogazioni - parlo non solo del nostro gruppo, ma anche degli altri gruppi di opposizione - specifiche in materia, non abbiamo mai avuto risposta! In tutti i casinò esistono delle "fiches" speciali non cambiabili, esiste la contabilità di tipo diverso e non è mai capitato a nostra conoscenza in altri casinò quello che è successo al nostro casinò, che si è trovato tempo fa un dirigente all'esterno con pacchi incredibili di "fiches" di grande e grandissimo ammontare, spiegazione non c'è mai stata! Chiedere chiarezza mi sembra doveroso, rispondere con un'astensione è un modo elegante, "soft", di dire "no" e voler mantenere le "nebbie" su questi procedimenti e lo è particolarmente rispetto alla cassa assegni e alle sofferenze sui crediti, perché non è come dice il Presidente Caveri - lascio detto poi al collega Marguerettaz, che ha perso la delega qualche momento fa di riferirglielo in Giunta appena lo vede - che questo rischia di ridurre le entrate, i giocatori, perché l'affidamento non sarebbe più così facile come adesso, ma quello è l'ufficio fondamentale per la gestione della protezione della casa da gioco rispetto all'intervento della criminalità organizzata e del riciclaggio del denaro sporco che da essa è prodotto. È un problema di basso livello? Evidentemente no, a meno che... e le conclusioni ognuno di noi al proprio interno se le può trattenere. In questo senso è gravissimo che ancora oggi non abbiate il coraggio di dare risposta a un'iniziativa che era stata presa dal collega Fiou nella scorsa legislatura: di inserire nel disciplinare del 2003 il conteggio per tavolo e non per gioco, in modo da avere una precisa documentazione sui flussi di denaro tavolo per tavolo, quindi sapendo di chi sono le responsabilità, chi sono i giocatori interessati... essa è non applicata dal 2003, c'era stato un ricorso al TAR dei sindacati che è decaduto, perché non c'è stato luogo a procedere; adesso non c'è nessuna motivazione per non applicare questo, però non si applica.
Al di là della risoluzione e mantenendo i toni pacati che fino adesso hanno caratterizzato il Consiglio, chiediamo però al Presidente Caveri di vedere realizzate le parole che ha detto. Se lui dice davvero che larga parte di quanto ha scritto qui dentro è già in atto o condiviso dalla maggioranza regionale... fatelo! Quando vedremo che le assunzioni sono trasparenti, che il controllo sull'erogazione delle ospitalità e sui flussi di denaro e di "fiches" all'interno della casa da gioco è trasparente, in cui l'Ufficio fidi è trasparente, in cui il conteggio per tavolo è trasparente, credo che questo ci rassicurerà e ci andrebbe benissimo a questo punto il voto di astensione, ma vogliamo vedere i fatti. Il voto di astensione se fra qualche settimana o qualche mese non sarà accompagnato dai fatti, sarà ammissione di colpa, di cui vi terrete la responsabilità di fronte all'elettorato.
Chiuderei infine con una serie di valutazioni più generali. Lo sviluppo della casa da gioco: nelle chiacchierate che abbiamo fatto per sintetizzare le 2 risoluzioni è emerso da parte del gruppo "Arcobaleno" qualche difficoltà al pensiero dello sviluppo della casa da gioco, questa attività che ha delle componenti che sono preoccupanti, perché il gioco sottrae denaro dal privato verso le casse pubbliche in tale caso, ma non sempre il giocatore ha una piena consapevolezza di questa cosa e talvolta va al di là delle sue possibilità: questo è un dato negativo. Devo dare atto alla collega Viérin, che ha citato il problema delle varie colpe dicendo: "possiamo dare colpa allo Stato, che si è inventato il Bingo, il SuperEnalotto... come una causa esterna"; credo che dobbiamo fare come Centro-Sinistra un po' di "mea culpa", perché se c'è stato un periodo in cui il lotto, le lotterie, le 1.000 sale Bingo del "Governo D'Alema"... lì è stato il Centro-Sinistra a dare una mano su questa, che è una tassa indiretta che colpisce soprattutto nei giochi più popolari le classi più povere: questo è stato sicuramente un errore. Dal punto di vista del casinò, non solo un errore, ma anche un concorrente sleale, perché questo ha spostato verso le macchinette. Penso che dobbiamo puntare allo sviluppo di Saint-Vincent e Châtillon con un ruolo forte della casa da gioco, ma dobbiamo anche ripensare il nostro atteggiamento verso questo tipo di manifestazioni, soprattutto le macchinette nei bar o questi tipi di giochi, perché non credo che sia salutare che lo Stato... è un po' come quando vende le sigarette e poi si lamenta che la gente muore di tumore al polmone, diventa il procacciatore di queste cose, non è positivo.
Ciò non toglie che in questa situazione la casa da gioco non può resistere e la testimonianza che non siamo nella strada giusta mi è venuta qualche giorno fa da una turista che ho conosciuto per caso a Saint-Vincent, che erano 20 anni che mancava dal casinò e che è rimasta totalmente sconvolta. Ha detto: "ma dove è finito il casinò più bello d'Europa?", è una domanda che ci facciamo tutti, non vorremmo che diventasse il più bello d'Europa, ma vorremmo che Châtillon e Saint-Vincent avessero uno dei turismi più belli d'Italia e sarebbe già una bella cosa.
Presidente - La parola al Consigliere Bortot.
Bortot (Arc-VA) - Anche noi non vogliamo assolutamente polemizzare, però precisare alcune cose sì, perché per questo documento abbiamo fatto anche delle mediazioni, Presidente, e che lei tale documento ce lo riduca a una banalità non ci va assolutamente bene! Lei ce lo ha ridotto a una banalità, ma i problemi della casa da gioco, di cui è proprietaria al 99% questa Amministrazione, non possono essere sottovalutati. Primo: qui parliamo di un programma per il comprensorio. Cosa diciamo? Impegniamo il Governo a presentare un programma per il comprensorio, quindi si parla di complesso Billia, terme e ruolo della casa da gioco in questo comprensorio; è stata completamente sottovalutata tale proposta. Parliamo di evitare ulteriori incrementi all'organigramma, d'accordo, e un'opportuna trasparenza e razionalizzazione delle risorse umane: questo vuol dire ridurre il contenzioso e mi sembra che la litigiosità all'interno di quella azienda - e lo scandalo è che è interamente di proprietà pubblica, non è un'azienda privata - sia ai massimi livelli, quindi credo che la politica, l'amministrazione, l'azionista, il Governo, la maggioranza abbia il dovere e l'obbligo di intervenire, non lasciarla ai criteri aziendalistici, salvo poi i criteri aziendalistici per coprire le spese di questo contenzioso chiederli all'azionista.
Un'altra cosa che volevo precisare al Presidente è che è vero che il contratto di lavoro va definito e concordato con i controllori regionali, però le mansioni, gli incarichi e il lavoro che devono svolgere i controllori regionali li definisce il Consiglio regionale e la maggioranza. Non è che dobbiamo andare a una trattativa con i controlli regionali sulle mansioni o il lavoro che devono svolgere. Il ruolo e le mansioni che devono svolgere viene deciso dal Consiglio regionale, poi ovviamente la trattativa per il rinnovo del contratto fa parte della logica democratica dei ruoli di operatori, lavoratori, controparte, datore di lavoro e, se non si ha in mente questo, se dobbiamo andare a discutere quali sono le mansioni dei controlli regionali, non ci siamo. Noi siamo il datore di lavoro, gli azionisti e decidiamo come questi operatori dipendenti dall'Amministrazione regionale devono operare all'interno della casa da gioco. Quello che ha detto lei cosa significa? Significa che va bene che gli operatori abbiano questo ruolo, che sovente siano contestati da altri gruppi di lavoratori, quindi venga meno la loro dignità e svilito il loro lavoro, perché così meno "rompono le scatole" e meglio è, ma non è negli interessi della Valle d'Aosta, né di quelli della casa da gioco! Tale questione è nell'interesse di alcuni gruppi di potere dentro al casinò, ma che non possiamo accettare che continuino su questo andazzo.
Si dà atto che dalle ore 17,30 fino alle ore 17,44 presiede il Vicepresidente Lanièce.
Presidente - La parola al Vicepresidente Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Alcune brevi considerazioni, dopo quello che ha detto il Presidente Caveri, ci sembrano doverose. Vede, Presidente, lei ha cercato di sostenere un qualcosa che oggi non è più proponibile, cercando di convincerci con l'assunto: "qui stiamo già facendo tutto, è inutile che con questo documento vogliate presentarci qualcosa quando stiamo già lavorando per...". Allora dov'è che state lavorando per...? Lei ha detto: "le commissioni possono già esaminare quello che abbiamo prodotto", allora collega Praduroux, in qualità di Presidente della IV commissione, non imboschi i documenti, ce li porti in commissione perché non li abbiamo ancora visti! Non abbiamo ancora visto uno straccio di decisione che faccia riferimento a quanto annunciato dal Presidente Caveri, forse lo ha annunciato perché non poteva fare differentemente, ma non esiste nulla, Presidente, di quello che lei ha detto! Non esiste quella riforma legislativa che era prevista da un impegno attraverso una mozione votata all'unanimità da questo Consiglio per riformare i compiti del Servizio di controllo regionale. Non c'è neppure la bozza, neppure i propositi! Forse qualcuno si è cimentato nel fare qualcosa, ma sarà stato "insabbiato" da qualche parte. La riduzione del numero dei componenti del Consiglio di amministrazione, se non spetta all'azionista di maggioranza, a chi spetta? Se non lo promuovete voi, noi cosa possiamo fare più che suggerirvelo? Il programma: si sono avventurate tante persone con tanto di incarichi strapagati, non ultimo il Comitato strategico, organismo che avete nominato voi, presieduto dal Consigliere di amministrazione Zandano: anche qui non si è visto nulla di definitivo. Un elaborato scritto ci è stato proposto in Commissione come summa di riflessioni, sulle quali però il "CdA" non si è ancora pronunciato e men che meno la Giunta regionale!
Dove sono i punti sui quali, a vostro dire, state lavorando? Presidente Caveri, sono alibi che non reggono più, questi, sono scadenti e ingiustificabili. Se lei oggi vuol fare il prestigiatore o l'apprendista prestigiatore, è libero di farlo, un piccolo maghetto Silvan della politica valdostana che cerca di estrarre il coniglio dal cilindro, ma le è rimasta dentro anche la mano, non esce più nulla dal cilindro! E se non esce adesso, che siamo nell'ultimo scorcio di legislatura, se questa maggioranza non dà un segno tangibile della sua esistenza, un'impronta di quello che avrebbe dovuto fare in questi 4 anni... Mi chiedo anche certe osservazioni critiche annunciate questa mattina dalla collega Viérin... come possano conciliarsi con una relazione di questo tipo, una relazione critica intrinsecamente, ossia leggendola secondo quello che è stato scritto dai redattori, non sulla base di quello che stiamo commentando noi oggi in aula... abbiate il coraggio di trarne delle conclusioni politiche! Quanto è scritto nella nostra risoluzione prescinde dalle considerazioni critiche, sono fatti constatati dai vostri "nominati" nel Consiglio di amministrazione e suggerimenti da noi proposti sono desunti dalla relazione del bilancio e dal consulto che in IV Commissione abbiamo fatto con gli stessi amministratori e con il Collegio sindacale. Se è tutto in corso d'opera; diteci dove! Dateci degli elementi che ci indichino dove state lavorando per...! Per esempio - ci torno perché sono argomenti scottanti -, si continua a parlare di stoppare le assunzioni, ma non è vero, non prendiamoci in giro: o voi non controllate più l'azienda, oppure qualcuno assume per vostro conto. Ho sottomano un incarico di assunzione fatto dall'Ufficio del personale il 13 settembre scorso, un contratto a progetto che prevede l'incarico di una persona, recentemente laureata, che si occuperà di sviluppo e consolidamento di competenza di "customer care", che affiancherà una società esterna ("Soges") incaricata recentemente dal "CdA" per formare gli impiegati tecnici e coloro che occupano posizioni di responsabilità nel trattare con i clienti. È come ammettere che i dipendenti non sono capaci di trattare con i clienti. È stata allora reclutata un ragazza della zona, ed affiancata alla SOGES, affinchè potesse istruire i "croupier", gli impiegati tecnici e chi occupa posizioni di responsabilità da anni, su come si deve ricevere la clientela. Non dite che non sapete queste cose, perché l'"input" parte da voi, o da qualcuno per vostro conto, da qualcuno che non sta in quest'aula, ma che frequenta più assiduamente gli organi di vertice della società. È scandaloso che venga nominato un funzionario al "marketing" solo perché amico del Presidente del "CdA" e poi venga mandato ad istruirsi con un corso di autoapprendimento nella materia specifica, durante l'estate, perché si possa "fare le ossa"! Ma sono queste le competenze che andate a pescare nel vostro cilindro?
Presidente, se vuole dilettarsi in qualche magia o illusionismo, non lo faccia di fronte a chi per capacità di informazione... come lei ironicamente ci ha detto ieri che avevamo un buon coefficiente di penetrazione, ha la possibilità di conoscere ciò che succede là dentro. A voi però sfugge il fatto che dalle dispense vadano via vivande, sfugge il fatto che vi sono delle assunzioni con contratti a progetto o di altro tipo che non vanno nel computo dei dipendenti in organico con contratti di lavoro subordinato. È comodo affermare: "abbiamo 787 persone in organico" e tutte le altre che sono "addentellate" con questi pseudo-contratti, pagati naturalmente? È vero che stiamo entrando nel semestre critico delle elezioni regionali e bisogna fare incetta di "clientes", ma non va bene, non venite "a predicare bene qui per poi razzolare male fuori"!
Applicate quel senso di responsabilità che oggi evocava il collega Lattanzi e che sembrava il Presidente Caveri lo avesse già "incarnato" da tempo! Mi rivolgo anche alla collega Viérin, che ci ha fatto una lezione di stile sul fatto che "basta, non si può sopravvivere". Collega Viérin qui la sopravvivenza è garantita grazie alla tenda ad ossigeno della ricapitalizzazione, altrimenti la casa da gioco non andrebbe avanti se fosse a gestione privata, ossia secondo criteri perlomeno aziendalistici. La politica allora deve fare non uno, ma due passi indietro, perché non ci stiamo, non ci siamo mai stati e non ci stiamo ora, perché queste iniziative "gridano vendetta" e chiedono un'assunzione di responsabilità non solo da parte della Giunta, che sembra refrattaria, ma anche da parte della maggioranza. Perché, quando il Presidente si alza e dice: "la maggioranza si asterrà", la maggioranza si astiene? La maggioranza prende "a scatola chiusa" questo invito-ordine di astenersi di fronte a delle proposte estremamente logiche e di buon senso, perché sono il frutto di un ragionamento che è emerso in Commissione - e il Presidente Praduroux lo sa benissimo, perché presiede quella Commissione - e che sono anche la sintesi di esigenze manifestate dai componenti del "CdA": "non possiamo lavorare, siamo impossibilitati" o addirittura "non abbiamo conoscenza dell'azienda"? "Ma che ci stanno a fare lì? Ci rivolgiamo ai colleghi Consiglieri se la Giunta è sorda, fiducia o non fiducia: si dà fiducia per la continuazione di uno stato di cose così degenerato o avete il coraggio di dare "un colpo di reni" e dire: "non può andare avanti"! Oppure utilizzate solo lo strumento della conferenza stampa, dell'annuncio per dire: "vogliamo fare, facciamo la riunione al Grand Hôtel Billia, facciamo vedere che siamo presenti e abbiamo a cuore le cose", ma a parte il risultato mediatico, da un punto di vista politico ed economico, non si crea nulla. Per questo respingiamo al mittente certe considerazioni che ha fatto il Presidente Caveri, perché sono assolutamente prive di fondamento e non possono ingannare ancora una volta non solo questo Consiglio, ma tutti i Valdostani.
Presidente - Se non vi è nessun altro che vuole intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale. Do lettura per il verbale delle risoluzioni che sono state ritirate, la risoluzione presentata dai Consiglieri Squarzino Secondina, Bortot, Venturella, Fontana Carmela e Sandri recita:
Risoluzione
Visti i risultati negativi, riportati nel bilancio d'esercizio, al 31 dicembre 2006, del Casinò de la Vallée, che fanno registrare significative perdite anche quest'anno, con ulteriore calo di introiti e di presenze, e che richiedono continui ripianamenti delle perdite da parte dell'azionista (Amministrazione regionale al 99% e Comune di Saint-Vincent 1%);
Preso atto che, anche a causa del diffondersi delle possibilità di gioco a tutti i livelli, il casino di Saint-Vincent deve ripensare il suo ruolo, in sinergia col più ampio contesto regionale e con quello più specifico del comprensorio territoriale di riferimento, di cui è un motore economico importante;
Rilevato come esistano una diffusa ed aspra conflittualità a tutti i livelli all'interno della Casa da gioco di Saint Vincent, e una difformità di strategie all'interno dell'attuale Consiglio di Amministrazione;
Ritenuto che non sia possibile incidere sull'attuale situazione solo operando su singoli aspetti critici che pure sono importanti (rapporti sindacali, disciplinare, ecc.), ma che occorra cambiare radicalmente strategie e responsabili;
Il Consiglio regionale
Impegna il Governo regionale:
- a porre termine anticipatamente al mandato dell'attuale Consiglio di Amministrazione,
- e a nominare un nuovo Consiglio d'Amministrazione, condiviso da tutto il Consiglio regionale, in grado di gestire la Casa da gioco secondo precisi indirizzi politici indicati dal Consiglio regionale, e che devono affrontare con chiarezza temi quali la gestione pubblica/privata, dimensioni auspicate, rapporto col territorio, mission dell'azienda, ecc.).
F.to: Squarzino Secondina - Bortot - Venturella - Fontana Carmela - Sandri
La risoluzione presentata dal gruppo "La Casa delle Libertà" recita:
Risoluzione
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Premesso:
- che Casinò de la Vallée S.p.a. è la società a totale partecipazione pubblica preposta alla gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent;
- che la Regione Valle d'Aosta detiene il 99% delle quote azionarie della medesima società;
- che la Regione (ente concedente) riscuote dalla Casinò de la Vallée S.p.a. (società concessionaria) una tassa annua di concessione sotto forma di quota sui proventi di gioco ed effettua controlli sul corretto svolgimento dell'attività esercitata;
Esaminato il documento di bilancio al 31 dicembre 2006 della Casinò de la Vallée S.p.a. che evidenzia tra l'altro:
a) un ulteriore calo di introiti che, seppure inferiore a quello dell'esercizio precedente e a fronte di una struttura di costi fortemente rigida, ha richiesto l'ennesimo intervento sul capitale sociale;
b) un'assenza di innovazione dell'offerta alla clientela sul prodotto "gioco" e soprattutto su quello dell'intrattenimento;
c) un andamento delle presenze in decremento ("rispetto ai concorrenti italiani, il Casinò de la Vallée è l'unico a peggiorare il risultato sugli ingressi" si legge nella relazione a pagina 8);
Sentita la relazione annuale del Presidente della Regione sull'andamento della Casa da gioco di Saint-Vincent;
Impegna
il Presidente della Regione e l'Assessore delegato:
1. a promuovere e a sostenere, attraverso gli atti e i provvedimenti opportuni, l'immediata riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione;
2. a incaricare il consiglio di amministrazione:
a) ad avviare rapidamente un'azione di rilancio dell'azienda sul mercato, definendo strategie promozionali e commerciali mirate all'incremento della clientela e alla sua fidelizzazione, istituendo altresì - sin da subito - l'ingresso gratuito a tutte le sale da gioco;
b) a evitare ulteriori incrementi nell'organigramma aziendale, procedendo a un'opportuna razionalizzazione delle risorse umane e professionali impiegate nelle diverse aree aziendali;
c) stabilire precise procedure aziendali in relazione ai flussi di denaro, all'esercizio del gioco, all'erogazione delle ospitalità, all'attività dei reparti manutentivi e degli uffici tecnici;
d) a completare le procedure di inventariazione;
3. ad adottare i provvedimenti legislativi e amministrativi necessari per conferire più ampi poteri al Servizio di controllo regionale, affinché si possa procedere a verifiche più efficaci in merito:
a) all'utilizzo quotidiano delle fiches effettivamente e materialmente presenti in azienda;
b) alle casse e ai relativi flussi di denaro;
c) all'operatività della cassa assegni e alle relative sofferenze sui crediti.
F.to: Tibaldi - Lattanzi - Frassy
Presidente - Pongo adesso in votazione la risoluzione nel nuovo testo concordato che recita:
Risoluzione
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Premesso:
- che Casinò de la Vallée S.p.a. è la società a totale partecipazione pubblica preposta alla gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent;
- che la Regione Valle d'Aosta detiene il 99% delle quote azionarie della medesima società;
- che la Regione (ente concedente) riscuote dalla Casinò de la Vallée S.p.a. (società concessionaria) una tassa annua di concessione sotto forma di quota sui proventi di gioco ed effettua controlli sul corretto svolgimento dell'attività esercitata;
Esaminato il documento di bilancio al 31 dicembre 2006 della Casinò de la Vallée S.p.a. che evidenzia tra l'altro:
a) un ulteriore calo di introiti che, seppure inferiore a quello dell'esercizio precedente e a fronte di una struttura di costi fortemente rigida, ha richiesto l'ennesimo intervento sul capitale sociale;
b) un'assenza di innovazione dell'offerta alla clientela sul prodotto "gioco" e soprattutto su quello dell'intrattenimento;
c) un andamento delle presenze in decremento ("rispetto ai concorrenti italiani, il Casinò de la Vallée è l'unico a peggiorare il risultato sugli ingressi" si legge nella relazione a pagina 8);
Sentita la relazione annuale del Presidente della Regione sull'andamento della Casa da gioco di Saint-Vincent;
Impegna
il Presidente della Regione e l'Assessore delegato:
1. a presentare, entro tre mesi, un programma di lungo respiro per il rilancio del comprensorio di Saint-Vincent e Châtillon e del ruolo importante della Casa da gioco;
2. a promuovere e a sostenere, attraverso gli atti e i provvedimenti opportuni, l'immediata riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione;
3. a incaricare il consiglio di amministrazione:
a) ad avviare rapidamente un'azione di risanamento dell'azienda, definendo strategie promozionali e commerciali mirate all'incremento della clientela, istituendo altresì - sin da subito - l'ingresso gratuito a tutte le sale da gioco;
b) a evitare ulteriori incrementi nell'organigramma aziendale, procedendo a un'opportuna e trasparente razionalizzazione delle risorse umane e professionali impiegate nelle diverse aree aziendali;
c) stabilire precise procedure aziendali in relazione ai flussi di denaro, all'esercizio del gioco, all'erogazione delle ospitalità, all'attività dei reparti manutentivi e degli uffici tecnici;
d) a completare le procedure di inventariazione;
4. ad adottare i provvedimenti legislativi e amministrativi necessari per conferire più ampi poteri al Servizio di controllo regionale, affinché si possa procedere a verifiche più efficaci in merito:
a) all'utilizzo quotidiano delle fiches effettivamente e materialmente presenti in azienda;
b) alle casse e ai relativi flussi di denaro;
c) all'operatività della cassa assegni e alle relative sofferenze sui crediti;
d) alla contabilità per tavolo dei risultati dei giochi ai sensi del disciplinare vigente.
F.to: Tibaldi - Frassy - Fontana Carmela - Sandri - Bortot - Lattanzi
Consiglieri presenti: 32
Votanti e favorevoli: 8
Astenuti: 24 (Borre, Caveri, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Comé, Ferraris, Fey, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Lavoyer, Maquignaz, Marguerettaz, Ottoz, Pastoret, Perron, Praduroux, Rini, Salzone, Vicquéry, Viérin Adriana, Viérin Laurent).
Il Consiglio non approva.
Presidente - Il Consiglio prende atto della relazione annuale al Consiglio sull'andamento della gestione del Casinò de la Vallée.