Objet du Conseil n. 3165 du 14 avril 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 3165/XI Intendimenti circa il rifacimento dell'impianto funiviario La Palud/Punta Helbronner. (Interpellanza)
Interpellanza Ricordato che è in discussione il rifacimento dell'impianto funiviario La Palud/Punta Helbronner, in Comune di Courmayeur, avente rilevanza regionale;
Saputo che l'Assessore competente avrebbe inviato al Sindaco del Comune di Courmayeur documentazione relativa a tale rinnovo, dalla quale si evidenzierebbe una netta propensione per la realizzazione di un nuovo impianto con stazione di partenza ad Entrèves, in luogo che a La Palud;
Appreso che la valutazione comparativa fra le due soluzioni tecniche prospettate (partenza da La Palud o da Entrèves) non avrebbe tenuto in nessun conto le problematiche di carattere ambientale, né il modello turistico di riferimento;
Ritenuto che la decisione di realizzare un nuovo impianto di notevoli dimensioni e portata con partenza da Entrèves sarebbe gravissima, sia in riferimento all'impatto ambientale, sia in ordine alle scelte di sviluppo economico della zona;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere:
1) se l'Amministrazione regionale intende effettivamente rifare l'impianto funiviario La Palud/Punta Helbronner, spostando la stazione di partenza in località Entrèves;
2) quali sono le ragioni tecniche e politiche alla base di una tale scelta;
3) in quale rilievo sono state considerate le problematiche ambientali, urbanistiche e quelle relative al modello economico proposto.
F.to: Curtaz
Presidente La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) In queste settimane è ripreso il dibattito sul rifacimento di un'opera che non esito a definire importante e strategica per il turismo della nostra Regione, che ha una valenza che va sicuramente al di là del Comune di Courmayeur per avere una rilevanza regionale. Mi riferisco al rifacimento dell'attuale funivia del Monte Bianco, La Palud/Punta Helbronner.
Quello che invece ho capito meno, e spero che l'Assessore mi chiarisca le idee, è se si dibatte o se si fa finta di dibattere. Questo lo dico a ragion veduta perché, dietro mia richiesta, l'Assessorato mi ha fornito una lettera in cui si evidenzia che una scelta politica è già stata fatta. Mentre si convocano Consigli informali a Courmayeur, mentre il Consiglio regionale tace, le forze politiche tacciono e a Courmayeur su questa cosa c'è un po' di movimento, l'Assessore Cerise prende carta e penna e scrive al Sindaco di Courmayeur: "dovete parlarne, ma è meglio che facciate questa scelta". La scelta è quella non del rifacimento tout court de La Palud/Punta Helbronner, bensì quella di fare un nuovo impianto con partenza da Entrèves, località Pontal, scelta che per una serie di ragioni abbiamo detto già che comporterebbe molti problemi. Leggo il passaggio della lettera che si conclude parlando del nuovo Progetto "Entrèves/Punta Helbronner", proprio perché non ci siano problemi interpretativi: "La soluzione progettuale di cui sopra, in grado di soddisfare ed ottemperare le diverse esigenze tecniche, ambientali, territoriali, logistiche, economiche e funzionali, è quindi rappresentata dal complesso impiantistico funiviario Entrèves-Mont Fréty-Punta Helbronner, con la stazione di valle in località Pontal", località che è a valle dell'abitato di Entrèves. Se il dibattito è virtuale e la decisione è già stata presa per un accordo - immagino fra la Giunta comunale di Courmayeur e il Governo regionale -, ditecelo, così si evita di fare dei dibattiti, si evita di coinvolgere altre persone, si evita di fare delle finte, almeno ognuno sa con quali armi portare avanti questa battaglia; invece, se ci sono ancora dei margini di decisione, allora l'Assessore potrà rispondere alla nostra interpellanza.
Quello che voglio evidenziare subito, per scoprire tutte le carte, è che a me sembrerebbe serio, vista la posizione politica che è stata evidenziata, cercare di non giustificarla con argomenti tecnici, perché gli argomenti tecnici mi sembrano tanto quelli "dell'asino che viene attaccato dove vuole il padrone". Ormai sappiamo che il rifacimento della funivia La Palud - posto assai meno impattante rispetto ad Entrèves - è fattibilissimo, perché non ostano né ragioni giuridiche, né ragioni urbanistiche, né ragioni geologiche, né ragioni ambientali, né ragioni tecniche, perché c'è una funivia e si tratta di rifarla allo stesso punto di prima: si tratta solo di scelte politiche.
Chiedo all'Assessore, che quando vuole sa essere schietto e diretto, che, rispetto al Consiglio regionale che ascolterà la sua risposta e rispetto all'opinione pubblica, ci siano risposte chiare.
Presidente La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Cerise.
Cerise (UV) Comme tout le monde le sait, le problème au téléphérique du Mont-Blanc, suite à de nombreuses vicissitudes, entrait en 2001 dans une phase d'impasse. Suite à la demande effectuée par l'Administration communale de Courmayeur, le Gouvernement régional, par sa délibération n° 2326/2002, chargeait la société "Funivia Monte Bianco" d'élaborer et de soumettre les études préliminaires pour repérer des alternatives possibles à la réalisation du renouvellement des remontées mécaniques La Palud/Col du Géant. De même, elle lui confiait la préparation des actes nécessaires à la procédure d'évaluation d'impact sur l'environnement du projet qui sera choisi. La société "Funivia Monte Bianco" chargeait la société "Dimensioni Ingegnerie" de la réalisation du projet global de l'ouvrage, ainsi que de l'étude de la localisation de la station de départ à Pontal-Entrèves. D'autre part, l'étude de la localisation de la station de départ à La Palud, située près du téléphérique actuel, était attribuée à "Funiplan". Ceci après avoir écarté toutes les autres solutions pour des raisons techniques.
Les études ainsi que les projets afférents sont repartis en trois dossiers: dossier n° 1, étude générale pour le renouvellement des remontées mécaniques La Palud/Col du Géant, avec départ de Pontal-Entrèves; dossier n° 2, étude concernant la localisation alternative de la station de départ du premier tronçon à La Palud; dossier n° 3, rapport géologique et géotechnique et urbanistique. Ces trois dossiers ont été soumis aux experts régionaux du Service des infrastructures des remontées mécaniques. Le 5 mars l'avis des experts ainsi que les projets ont été présentés. Ensuite, au cours de la réunion, qui a eu lieu le 17 mars 2002, entre le Gouvernement régional, la Junte de la Commune de Courmayeur et la société "Funivie Monte Bianco", ces mêmes dossiers ont été examinés. Le 21 mars le dossier n° 1 ainsi que le rapport des experts ont été transmis à la commune. Le 31 mars les alternatives Pontal-Entrèves et La Palud ont été présentées au Conseil communal de Courmayeur. Le 2 avril 2003 les dossiers n° 2 et 3 ont été soumis à la commune.
Nous attendons maintenant la décision définitive de la commune quant à l'alternative choisie, avant d'entreprendre les procédures relatives à l'accord de programme Région-commune-société "Funivie Monte Bianco" et au projet pour l'évaluation de son impact sur l'environnement. Suite à l'examen de ces documents, il semble que la seule solution réalisable serait l'alternative Pontal-Entrèves, qui doit être accompagnée par la qualification urbaine, environnementale et touristique de La Palud en tant que porte du Val Ferret.
En réponse à la deuxième question, au-delà de toutes analyses et évaluations contenues dans le document déposé, je souligne qu'à l'état actuel et compte tenu des problèmes d'ordre géologique, qu'il ne faut pas confondre avec les problèmes urbanistiques et résidentiels, la solution qui prévoit la station au départ à La Palud serait inadmissible, étant donné que le site n'est pas exempt du risque d'éboulements, aux termes du 6ème alinéa de l'article 7 de l'arrêt ministériel n° 400/1998. Des raisons de nature technique, environnementale, fonctionnelle, économique, géologique et de construction justifieraient ce choix, qui est encore à définir. A ce propos, je vous prie de consulter et approfondir tous les rapports des experts. Par ailleurs, je ne vois pas comment une raison politique puisse s'éloigner de ce choix.
Pour ce qui est de la troisième question, tous ces problèmes seront évalués d'une façon approfondie au moment de l'examen de l'étude de l'impact environnemental mais, pour ce qui est des aspects proprement environnementaux, on a déjà fait des examens préalables, qui ont eu comme effet celui de réduire la dimension de certaines infrastructures, en particulier pour toutes les stations et, notamment, pour celle d'arrivée.
Presidente La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) Volevo intanto rassicurare l'Assessore, il dossier l'ho esaminato, ho esaminato quanto mi è stato inviato: avevo chiesto di inviarmi la lettera con gli allegati…
(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)
… ok, allora mi è stata mandata la lettera e una relazione anonima, perché non è sottoscritta, non contiene un timbro, non si sa se è di un ufficio tecnico o se è degli uffici della Regione. Ora non voglio dubitare sull'originalità di questo documento, ma sarebbe interessante, quando si ottiene un documento, sapere chi lo ha redatto perché, a seconda di chi lo ha redatto, le osservazioni possono essere diverse. Si tratta di un documento che fa riferimento a delle problematiche di carattere tecnico-giuridico e poi dà degli indirizzi piuttosto precisi.
Mi sembra peraltro - ma questa è un'opinione personale che può essere discutibile - che se si fa uno studio comparativo, si dovrebbe dare questo studio a un unico soggetto, perché chiedere uno studio comparativo affidandolo a due società, a due soggetti diversi, significa fare un raffronto poco omogeneo. Forse sarebbe stato utile dare addirittura a due soggetti il medesimo studio comparativo, ma non far studiare a una società un'ipotesi e all'altra società un'altra ipotesi, perché questi non si relazionano a sufficienza.
Dopodiché, sono estremamente preoccupato sul metodo e sono anche preoccupato della sua risposta, Assessore, che ha eluso il problema centrale che le ho posto: le ho chiesto in maniera diretta, per certi versi anche brutale: avete già deciso? Dalla sua lettera sembrerebbe di "sì". Ora, - lo dico con rispetto per tutti - la sua risposta mi è sembrata una risposta alla "Lavoyer", perché già nel passato, quando abbiamo fatto delle domande precise su questo tema o sul tema della Dolonne Plan-Checruit - una vicenda che somiglia a questa -, le risposte erano sempre da "anguilla". Non si riesce mai su temi di questa rilevanza a far dire direttamente alla Giunta: "siamo per questa ipotesi perché…" oppure "siamo per quell'altra ipotesi perché…". No, si dice che si sta discutendo e poi si scopre che, mentre i "pellegrini" stanno discutendo, c'è una lettera con la decisione. Non è solo una lettera di trasmissione - come lei nella sua cronologia ha evidenziato, Assessore - degli atti al Comune di Courmayeur, lettera datata 21 marzo 2003, lei esprime nella missiva un parere ben preciso: li invita a decidere per la "soluzione Entrèves", li invita a conformarsi a questo parere.
Lei quindi oggi dovrebbe prendersi la responsabilità politica di dire: "ho già dato un'indicazione" e non rispondermi con questi quattro dati, dicendo che verranno fatti gli approfondimenti perché, peraltro, gli approfondimenti devono essere fatti prima e sia chiaro che questo discorso vale per tutti e due i progetti! Dico questo perché magari viene indicata una soluzione, ma poi potremmo in ipotesi accorgerci che i problemi geologici che voi sottolineate a La Palud… dove peraltro c'è questo problema che sarà sicuramente serio sulla frana, ma la zona in cui insiste la stazione di La Palud è in zona verde, non è in zona rossa o gialla nelle planimetrie approvate dal Comune di Courmayeur e dalla Regione, ma è, ripeto, in zona verde…
(nuova interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)
… le vuole vedere? Gliele faccio vedere, perché gli uffici, quando vengono chieste, mi danno anche queste planimetrie, ecco qui. Me lo conferma, Assessore Vallet? È in zona verde, meno male che a leggere i colori siamo ancora capaci! Queste frane, che impedirebbero la soluzione a La Palud, quindi, fanno parte di una propaganda che già viene svolta a Courmayeur: si dice che lì non si può perché c'è il problema della frana. Ecco, le carte dicono che non c'è il problema della frana! Magari, poi, scopriremo che ad Entrèves c'è il problema della valanga della Brenva oppure scopriremo che al primo pilone della prospettata funivia di Entrèves ci sono problemi di carattere geologico. Per questo dico che prima bisogna fare degli approfondimenti seri e poi si possono prendere anche delle decisioni, tenendo presente tuttavia che, rispetto alla compatibilità ambientale, i due progetti non sono comparabili, nel senso di poter essere messi sullo stesso piano: la partenza ad Entrèves comporterebbe un impatto ambientale, soprattutto dal punto di vista visivo, assai più notevole. Questo mi sembra un dato indiscutibile. Per di più la partenza ad Entrèves significherebbe eliminare in quella zona gli unici prati verdi che ci sono ancora coltivati a terreno agricolo.
Assessore, le auguro di continuare a fare l'Assessore anche la prossima legislatura, ma tenga presente che questo problema lo seguiremo con attenzione, perché riteniamo che sia un problema serio, che va affrontato tempestivamente. Non vorrei che questa nostra posizione venisse interpretata - questo lo voglio chiarire - come posizione ostruzionistica, pensando che non si voglia il rifacimento di quella struttura. Noi vogliamo il rifacimento di quella struttura, ma vogliamo un rifacimento che sia compatibile con l'ambiente, con l'economia di Courmayeur e con un modello di turismo: non possiamo fare dei baracconi a quattromila metri! Sono cose incompatibili con il nostro modello di sviluppo!
Chiedo che ci sia una riflessione anche su questo, non basta dire: "rifacciamo la funivia"; ho letto delle dichiarazioni aberranti del tipo: "dobbiamo fare la funivia più importante del mondo, più grande l'Italia" e via dicendo, ma questo che senso ha? Dove portiamo questi turisti? Li portiamo a quattromila metri e in un luogo dove senza i ramponi non fai neanche cinquanta metri! Secondo me, quindi, occorre una riflessione sul modello di sviluppo e su una scelta che avrà delle conseguenze notevoli.
"L'Espace Mont-Blanc", da una parte, e l'Associazione "Pro Mont-Blanc", dall'altra, in maniera più engagée, peraltro, si stanno battendo, secondo me giustamente, perché il Monte Bianco sia un sito protetto dall'UNESCO; sarebbe una bella carta da visita per la Valle d'Aosta da scrivere su tutte le pubblicità che facciamo, che abbiamo un sito naturalistico protetto dall'UNESCO, e un'opera del genere è totalmente incompatibile con un progetto del genere! Cosa proteggiamo se facciamo delle porcherie di questo tipo, perché di porcherie si tratta!