Objet du Conseil n. 3103 du 19 mars 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 3103/XI Promozione dell'immagine turistica della regione da parte del servizio pubblico radiotelevisivo. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso:
- che il settore turistico regionale soffre di una crisi acuta e non sembrano intervenire segnali di ripresa: secondo quanto evidenziato in un recente rapporto sul turismo italiano a cura dell'ENIT, l'interesse del mercato nei confronti della Valle d'Aosta è diminuito notevolmente;
- che l'Amministrazione regionale devolve cospicue risorse per la promozione dell'immagine turistica della Valle d'Aosta;
- che il TGR della Valle d'Aosta promuove pressoché quotidianamente le stazioni alpine francesi e svizzere, con servizi dedicati alle diverse località e alle numerose iniziative e/o eventi che si svolgono in esse;
- che tale assurda programmazione televisiva nuoce all'offerta turistica regionale, poiché fortemente concorrenziale ad essa;
- che alla sovvenzione del servizio pubblico radiotelevisivo non provvedono di tasca propria gli operatori turistici francesi e svizzeri;
- che la Convenzione stipulata nel 1997 tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per l'informazione e l'editoria) e la RAI Radiotelevisione italiana S.p.A. non contempla la promozione turistica delle località transalpine mediante programmi televisivi e radiofonici in lingua francese destinati alla regione Valle d'Aosta;
- che, mentre regioni come la Lombardia, il Piemonte e il Trentino-Alto Adige, "veicolano" le proprie località turistiche sui rispettivi TGR e sui circuiti del TG1 e del TG2, la Valle d'Aosta risulta marginalizzata anche nel contesto televisivo nazionale;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore delegato per sapere:
1) quali considerazioni esprime sullo "stato di salute" del turismo valdostano;
2) quali strategie d'azione ritiene di porre in essere per rilanciarlo, di quali risorse finanziarie dispone e come intende impiegarle;
3) se non ritenga opportuno, considerata la crisi del settore, sensibilizzare i responsabili della testata giornalistica regionale della RAI al fine di evitare - o quantomeno limitare drasticamente - la divulgazione di servizi inerenti l'offerta turistica transalpina;
4) se non ritenga altresì opportuno intervenire presso i competenti organismi nazionali dell'ente pubblico radiotelevisivo al fine di promuovere, attraverso servizi periodici e mirati, l'immagine turistica della Valle d'Aosta.
F.to: Tibaldi - Lattanzi
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI) Turismo: altra nota dolente della nostra regione. L'Assessore Cerise già la conosce, in parte si è già attivato, di conseguenza abbiamo forse dei punti di vista che sono collimanti. Si parla di turismo, i cui dati non sembrano confortanti: sono i dati che provengono da un lavoro fatto dall'ENIT - Ente nazionale italiano turismo -, dove si evince dal prospetto che la Valle d'Aosta registra, rispetto al periodo dello stesso anno precedente, mi riferisco a gennaio-novembre 2001 e stesso periodo nel 2002, un calo in termini di pernottamenti e quindi di spesa da parte dei turisti. Dati che sono stati contestati dall'Assessore, non è la prima volta che un Assessore regionale al turismo contesta i dati elaborati da altri enti, già accadde con il Censis, con un rapporto ACI-CENSIS, le cui risultanze furono dibattute in quest'aula e furono contestate dall'allora Assessore Lavoyer.
Oggi l'Assessore Cerise lo sostituisce nelle contestazioni, ma resta il fatto che ogni volta che vengono divulgati i dati relativi alla Valle d'Aosta, che sono probabilmente poco confortanti o scomodi, arriva regolarmente una censura o una critica da parte regionale. Qui si dice che gli unici dati affidabili divulgabili in materia di turismo sono quelli dell'Assessorato regionale, testualmente riportato da alcuni organi di informazione a seguito di una conferenza stampa fatta dallo stesso Assessore. Al di là dei dati, noi ci facciamo portavoce di un malumore che si registra nel comparto turistico locale, malumore che, a fronte delle notevoli risorse indirizzate e investite per la promozione dell'immagine turistica valdostana, non vedono un analogo riscontro in termini quantitativi e qualitativi, e soprattutto in termini di presenza di turisti nella nostra regione. In più, al danno si aggiunge la beffa dell'ente televisivo di Stato della sede regionale, che si prodiga nel promuovere le iniziative delle cittadine turistiche d'Oltralpe, in particolare francesi e svizzere, facendo vedere come o sono in grado di far fronte alla crisi del turismo di montagna, o comunque a propagandare iniziative da parte di questi enti, che sono motivo di richiamo per i turisti presenti nella nostra regione.
Sappiamo d'altronde che la sede regionale RAI promuove pressoché quotidianamente queste stazioni alpine; sappiamo che questa programmazione televisiva - che abbiamo definito "assurda" - nuoce all'offerta turistica regionale; sappiamo che questa offerta turistica proveniente d'Oltralpe è fortemente concorrenziale a quella interna. Sappiamo anche che, in forza di una convenzione tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la RAI, è prevista la produzione di ore di programmazione sia in sede televisiva sia in sede radiofonica in lingua francese, ma che tale convenzione non contempla la promozione e la propaganda di enti turistici o di località turistiche d'Oltralpe.
Vi sono poi - e questa è un'altra beffa - regioni come la Lombardia, il Piemonte e il Trentino Alto Adige che, ogni qualvolta ci si avvia all'inizio di una stagione turistica o c'è qualche evento particolare, mi riferisco al "free day", che regolarmente da noi si fa a metà dicembre, queste regioni hanno regolare spazio sui circuiti nazionali; noi siamo praticamente tagliati fuori. Come mai queste regioni hanno questa capacità di veicolazione della loro promozione e noi, nonostante le risorse impiegate, siamo le "Cenerentole"? Queste sono le riflessioni che abbiamo segnalato in questa interpellanza, le cui domande contenute in calce sottoponiamo all'Assessore, tenendo presente che il turismo di montagna soffre di una crisi internazionale - e non è solo quello valdostano che è in questa situazione - dovuta all'evolversi dei costumi da parte degli stessi turisti.
Oggi Internet e le compagnie aeree "low cost" condizionano non poco l'offerta e anche la domanda; con pochissimi soldi oggi si possono raggiungere località molto distanti proprio perché i costi di trasporto sono ridotti. Tutti quanti ci siamo resi conto, ora che si avvia a conclusione una stagione come quella invernale, che la montagna non è più solo sciare, ma è anche il dopo sci o l'alternativa allo sci; finquando non si trovano però strategie innovative o diversive rispetto a questo binomio montagna-sci, che è ormai superato e obsoleto, anche la nostra offerta - nonostante la crisi congiunturale - rischia di essere ancora meno competitiva.
Questa interpellanza volge in due direzioni: la prima, sul turismo in quanto tale, quali strategie l'Assessore vorrebbe attuare nel periodo breve in cui ha ancora le redini del suo settore, e se nell'ambito di queste strategie si intende coinvolgere e dare vita, attività e funzione ad organismi che sono stati creati in questa legislatura, in particolare con la legge n. 6/01, quali l'Osservatorio del turismo. L'Osservatorio del turismo avrebbe dovuto essere il momento di analisi e di sintesi di una situazione turistico-commerciale, e quindi dell'indotto, dal quale dovrebbero poi scaturire quelle indicazioni necessarie a un assessore o a un assessorato, per poter formulare le strategie di cui facevo cenno. Vorremmo sapere se la legge n. 6/01 avrà prima o poi l'auspicata attuazione, perché il riordino e la riorganizzazione del sistema turistico sono state invocate a più riprese, abbiamo la legge, ma non gli strumenti per applicarla.
La seconda direzione è quella di tirare le orecchie alla sede regionale RAI, una sede che, invece di attivarsi per promuovere le stazioni ultralpine, si adoperi per portare l'immagine della Valle d'Aosta sui circuiti nazionali con altrettanta attenzione e dedizione, perché la Valle d'Aosta è prima sui circuiti nazionali solo quando si parla di "delitto di Cogne", quando si parla di "alluvione", quando si parla di "tunnel chiuso" e di danni che questa chiusura ha causato nel triennio in cui ciò si è verificato.
Visto che abbiamo avuto questo primato negativo e questa tempestività di reazione da parte del media regionale in questi casi, sarebbe opportuno che vi fosse altrettanta tempestività quando si tratta di promuovere, come avviene per il Trentino, per la Lombardia e per il Piemonte, l'avvio di stagioni turistiche o quando vi sono iniziative che sono degne di essere portate a conoscenza al di fuori dei nostri stretti confini regionali. Ne cito una: ad esempio, la Fiera di S. Orso, che è un evento di grande richiamo, invece quasi mai ne abbiamo sentito parlare o visto parlare, al di là dell'attenzione che ha dedicato in sede regionale la RAI. Sento la risposta e mi riservo una replica.
Président La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Cerise.
Cerise (UV) Avant tout nous tenons à souligner que les données statistiques quant à la fréquentation touristique de la Vallée d'Aoste, fournies par l'ENIT à l'occasion de la BIT - Bourse internationale du tourisme - de Milan sont tout à fait fausses. Selon ces données les nuitées en Vallée d'Aoste, relativement à 2002 auraient fortement diminué par rapport à 2001. Nous avons déjà contesté ces renseignements à l'ENIT et pourvu à les rectifier auprès des journaux locaux qui les avaient publiés, et je viens de le faire encore dans cette occasion.
En réalité, au cours de 2002, selon les seules données officielles, qui ne sont pas celles de l'Assessorat, mais celles de l'ISTAT, le nombre total de touristes dans notre région est augmenté de presque 1,5 pour cent et, pour ce qui est des touristes étrangers, de 11,5 pour cent. Une aussi grande différence par rapport au contenu du document diffusé par l'ENIT est due à la source dont ce dernier s'est inspiré, c'est-à-dire une enquête de l'Ufficio Italiano Cambi, basée sur une série d'entrevues effectuées aux postes de frontière, afin d'établir essentiellement la structure de dépense des touristes étrangers, et non pas le nombre de touristes présents dans la région. D'autre part, ces enquêtes ne peuvent pas être considérées comme croyables, surtout quant elles se rapportent à des réalités petites comme celles de la Vallée d'Aoste. Les données de l'ISTAT sont tirées par contre des registres tenus par les hôteliers, les gérants de camping et des différentes structures d'accueil, conformément aux dispositions de sécurité publique.
La raison pour laquelle l'ENIT a utilisé une source si peu croyable est probablement due à l'exigence de présenter un rapport à l'occasion de la BIT et les données de l'ISTAT, plus exactes au niveau national, n'étant pas encore disponibles pour cette occasion. Sur la base des données statistiques le mouvement touristique dans notre région en 2002 ne peut pas être considéré comme négatif et, encore moins, comme un signal de crise. Cela est confirmé par les données qui se rapportent à la première moitié de la saison d'hiver en cours, novembre 2002-janvier 2003, et qui montrent une augmentation non seulement par rapport à la même période de la saison d'hiver 2001-2002 (plus 6,7 pour cent), mais aussi par rapport à saison 2000-2001 (plus 8 pour cent), dont les conditions d'enneigement étaient semblables à celles de cette année. Naturellement tout cela n'exclut pas les problèmes dus à la difficile situation économique nationale et internationale, à la crise iraquienne et à certaines insuffisances dans la structure de notre modèle de développement touristique, c'est-à-dire, par exemple, une majorité de résidences secondaires, un niveau d'association insuffisant entre les différents opérateurs, et cetera.
Nous tenons toutefois à souligner la confiance qu'il y a des opérateurs valdôtains quant au développement touristique de notre région, notamment par les considérables investissements par lesquels le soutien financier régional a été demandé aux termes des lois en vigueur, plus de 40 millions d'euros dans le secteur hôtelier. Ces résultats, dans l'ensemble positifs, dépendent aussi des initiatives et des choix de l'Assessorat en matière de promotion de la demande et de soutien et de développement de l'offre touristique. Nous devons donc continuer dans cette direction en vue d'optimiser l'engagement des ressources disponibles suivant le budget prévisionnel régional.
Quant aux actions pour le développement de la demande, les ressources seront destinées au développement du programme des initiatives promotionnelles et publicitaires en cours de définition, selon l'avis des représentants des opérateurs touristiques et de l'AIAT. Avec ces derniers nous cherchons à coordonner les actions et à développer toutes les synergies possibles et, entre autres, pour ce qui est de l'Observatoire du tourisme, nous avons mis en marche une sorte de révision de toute la stratégie, afin de pouvoir finalement arriver à une discussion plus constructive. Les ressources financières inscrites au budget 2003 de compétence de l'Assessorat, pour ce qui est du tourisme, somment à 35.250.000 euros, où le sport aussi est compris. Enfin, pour ce qui est de la question de la RAI, je rappelle comme l'Assessorat est intervenu en temps utile et de façon claire, tout en exprimant sa désapprobation quant à la nature de certains programmes qui ont été diffusés récemment par le siège régional de la RAI.
Ce dernier a été invité à réorganiser sa programmation, afin de mieux tenir compte des exigences de la réalité locale et de soutenir ainsi un secteur vital pour le développement de notre région, et ce en synergie avec les actions des opérateurs publics et privés, afin de rendre l'offre de l'image touristique de notre région encore plus qualifiée. La même instance a également été adressée aux bureaux du siège central de la RAI. Je veux toutefois souligner que par cette action nous n'avons pas voulu, ni nous aurions pu le faire légitimement, conditionner l'information journalistique et la liberté de presse; entre autres, des conditionnements de ce genre ne rentrent pas dans notre façon d'agir! Nous avons quand même également jugé nécessaire d'informer à ce propos le Co.re.com., en vue de l'adoption des mesures de sa compétence, parce que nous croyons que là est le siège pour faire des approfondissements dans cette matière.
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI) Vede, Assessore, abbiamo avuto occasione di parlare - e non solo recentemente - con alcuni operatori del settore alberghiero; operatori, fra l'altro, di un certo peso nella nostra regione e quindi con aziende consolidate, i quali ci hanno manifestato una serie di preoccupazioni. La prima, navigando su Internet, si sono resi conto che con cifre risibili oggi ci si può trasferire a distanze notevoli, verso paradisi come il nostro che magari non hanno le montagne, ma che magari sono mete esotiche, che offrono dei soggiorni a prezzi molto competitivi. A conti fatti, lo stesso Valdostano dice che forse conviene provare a cambiare. Con 40 euro si va in Sicilia con l'aereo, stanno facendo adesso una pubblicità massiccia sulle reti nazionali di questa compagnia "low cost" "Volare" dove si può approfittare di volare al prezzo modico di un euro, siamo già a questi livelli! Il villaggio globale e la concorrenza ci porta a queste grandi opportunità per i consumatori, però bisogna attrezzarci. Quanto a noi, siamo detentori di un'offerta sul mercato turistico: quella valdostana.
Sempre questi operatori alberghieri ci hanno fatto notare come paradossalmente, pur mettendo mano al loro portafoglio e pagando un canone, si vedono pubblicizzare in casa loro le altre stazioni, ma non dalle reti nazionali, dalla sede regionale RAI! È naturale che vi sia un disappunto, perché devono fare i conti con la concorrenza di un mercato che non ha più dei rigidi confini ultraregionali o nazionali, ma che si confronta con offerte turistiche che arrivano da migliaia di chilometri di distanza, e sono quanto mai concorrenziali, perché la nostra natura è quanto mai bella, ma si pone in una situazione di competizione e, talvolta, soccombe con realtà analoghe o completamente diverse, al momento più appetibili.
Non vorremmo che l'Assessorato, come si è verificato in questi ultimi tempi - sono dieci anni che da questo banco me ne rendo conto purtroppo! - si arroccasse su rendite di posizione che si sono consolidate con il tempo, ma sulle quali ora i numeri non ci danno ragione! Se i numeri non ci danno ragione, abbiamo l'obbligo di smentirli! Lei dice che l'ENIT ha detto falsità e che le falsità sono state smentite, ma non basta smentirle sugli organi di informazione locale, bisogna smentirle contestando la fonte! Non ho sentito dire che lei ha contestato l'ENIT con tanto di lettera scritta. La rettifica bisogna chiederla alla fonte, perché se questi dati sono falsi, come lei li ha definiti, vanno respinti al mittente…
(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)
… non l'ho sentito dire, lo dice adesso e la cosa mi conforta!
Apprezziamo con cautela il fatto che si intende rivedere il funzionamento dell'osservatorio, era necessario, probabilmente, non lo sappiamo; sappiamo che è stato convocato saltuariamente, che si è riunito solo lo scorso anno all'inizio dell'anno per vedere come comporlo, poi si è riunito una seconda volta per vedere chi doveva presiederlo. Il fatto che lei, Assessore, abbia previsto una revisione, significa che qualcosa non stava funzionando! Qui esprimiamo un apprezzamento prudente, ripeto, perché non sappiamo se le cose stiano così, però peggio di così non possono andare: l'osservatorio non funzionava, nonostante fosse previsto dalla legge!
Speriamo, per tornare alle risposte ai punti 3) e 4), che al suo disappunto e al nostro disappunto relativamente alla programmazione regionale corrispondano i fatti, che cioè alla sua lettera vi sia un riscontro in termini di fatti, perché una situazione di questo tipo, anche alla luce della convenzione citata in premessa, ci sembra insostenibile, quindi è auspicabile che il Direttore della sede regionale o il Caporedattore della testata giornalistica regionale rivedano la programmazione. Non si può programmare con questa improvvisazione, quasi con spirito di provocazione nei confronti di chi, come gli operatori turistici, faticano a resistere sul mercato, la promozione di stazioni che sono altamente concorrenziali! Ora, il liberismo è anche questo: dobbiamo saper competere e accettare la competizione, però cerchiamo di non farci del male all'interno dello stesso contesto!
A noi sta bene che vi siano degli esempi di altre realtà, anche straniere, che si possono imitare e dai quali possiamo imparare; a noi non sta più bene - e non lo diciamo noi, come forza politica, lo dicono gli operatori che sono stati danneggiati da questa programmazione - quando la propaganda è fine a sé stessa! Speriamo che alle sue parole e alla nostra protesta corrispondano dei fatti, anche perché ci sembra talmente logico e talmente palese, e penso che chi ha la responsabilità di questa programmazione possa arrivarvi senza molta fatica!