Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 3101 du 19 mars 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 3101/XI Applicazione dell'articolo 114, relativo ai contratti del personale delle aziende speciali, della legge regionale 54/1998. (Interpellanza)

Interpellanza Visto l'articolo 114 della Legge regionale 54/1998;

Considerato che le rappresentanze sindacali dell'APS del Comune di Aosta e dell'ARER hanno più volte sollecitato l'applicazione dell'articolo in oggetto;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione per sapere:

1) quale sia, a tutt'oggi, lo stato delle trattative fra A.R.R.S. e organizzazioni sindacali di categoria;

2) se intenda sollecitare l'A.R.R.S. al fine di giungere ad un accordo tra le parti entro il termine della presente legislatura.

F.to: Tibaldi - Lattanzi

Président La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (FI) La revisione della legge n. 54/1998 è all'ordine del giorno di questo Consiglio, quindi prossimamente in uno dei prossimi punti ci addentreremo in questa materia. Questa interpellanza estrapola dal contesto di questa legge una situazione che si riferisce a un articolo, il 114, che disciplina l'attività delle aziende speciali. A dicembre 1998 viene approvata la legge n. 54, quindi alla vigilia dell'elezione regionale scorsa; il 12 marzo 1999 le organizzazioni sindacali inviano al Presidente dell'ARRS - Agenzia regionale per le trattative sindacali - copia della piattaforma per il contratto collettivo regionale dell'APS del Comune di Aosta, approvata dall'assemblea del personale dell'azienda aostana: fra queste due date erano decorsi circa 4 mesi. Tre giorni dopo, 15 marzo 1999, le organizzazioni sindacali inviano al Presidente dell'ARRS una integrazione alla piattaforma contrattuale sopra citata, che erroneamente scompare in fase di stesura. Approssimativamente due anni dopo, due anni praticamente persi, nel corso dei quali non si riesce minimamente a scendere nel dettaglio contrattuale, le organizzazioni sindacali e l'ARSS concordano come "modus operandi" di dare vita ad una commissione paritetica avente il compito di redigere il contratto regionale.

Per questa ragione il 15 giugno 2001 partiva dall'ARRS la prima e, ad oggi, unica convocazione nei confronti della citata Commissione paritetica, fissata per il 20 giugno 2001, cioè cinque giorni dopo. Qui abbiamo il documento di convocazione: al di là di questo documento c'è il deserto! Sono quindi passati quattro anni dal dicembre 1998, data in cui è stata approvata la legge n. 54: i primi due anni per decidere il "modus operandi", i secondi due per non essere ancora entrati nel dettaglio del contratto regionale. E allora qui ci sorge spontanea una domanda: una volta, se e quando entreremo nel vivo della contrattazione, quanti anni occorreranno per portarla a termine, dal momento che non sono stati sufficienti quattro anni per mettersi d'accordo sull'impalcatura generale del contratto?

La situazione è alquanto composita: abbiamo l'Azienda regionale per l'edilizia residenziale, che applica la contrattazione del comparto regionale non economico; abbiamo l'APS del Comune di Aosta, che ha due tipi di contratti, quello dei farmaceutici e quello del commercio. Sappiamo poi che anche le metodiche di assunzione, proprio per questa assenza di chiarezza dell'applicazione di norme di un tipo piuttosto che di un altro, avviene nella più ampia discrezionalità: si passa dalla chiamata nominativa ai concorsi più o meno regolari, per arrivare a selezioni che lasciano profonde perplessità - come la recente - che riguarda la direzione della farmacia di Gignod.

Alla luce di tutto ciò, ci piacerebbe sapere se e quando il Presidente della Regione intende sollecitare l'ARRS al fine di giungere ad un accordo fra le parti - possibilmente entro il termine della presente legislatura - e quale sia tutt'oggi lo stato delle trattative fra l'ARRS e le organizzazioni sindacali di categoria. La risposta forse è scontata, ma la domanda è quanto mai doverosa!

Président La parole au Président de la Région, Louvin.

Louvin (UV) Pour répondre à votre interpellation, M. le Conseiller, nous avons pris contact avec l'ARRS afin d'avoir tous les renseignements, puisque cela concerne directement cet organe, qui a une position atypique et qui ne relève pas directement de la responsabilité du Gouvernement.

L'ARRS et les organisations syndicales se sont déjà rencontrées à différentes reprises pour parvenir à un accord quant à la définition de la convention concernant les personnels de l'APS de la Commune d'Aoste, une convention qui sera applicable à toutes les agences de services publics des organismes relevant du statut unique régional. Vous avez déjà remarqué dans votre illustration le fait qu'il s'agit d'une convention très particulière parce qu'elle englobe de différentes typologies de personnel, notamment celui des pharmacies, des commerçants et des employés des organismes relevant du statut unique à la date de la constitution de l'ARER. Ces conventions ne présentent pas uniquement des différences pour l'aspect économique, mais également pour la partie normative; il paraît, sur la base des éléments d'information que nous avons acquis, qu'il y a une complexité très évidente, notamment en matière de temps de travail et de mensualités complémentaires.

Au cours des négociations, vous avez également mis en évidence cet aspect: les parties ont convenu de créer une commission technique chargée de dresser un document de travail, qui n'est pas encore défini. Je peux vous donner cependant des informations plus récentes par rapport à celles que vous avez, puisque l'affaire paraît avoir eu un dénouement dans ces derniers jours et les rencontres se sont en effet déroulées. Je n'ai aucun mérite dans l'affaire, mais le 11 mars 2003 les organisations syndicales ont demandé une nouvelle rencontre et se sont engagées à présenter un projet de convention, élaboré par les représentants syndicaux de l'agence et validé par les secrétariats régionaux des organisations syndicales. L'ARRS a convoqué les parties pour le 18 mars afin de discuter la question et reprendre les négociations. Les renseignements qui me sont parvenus à cet égard font état du fait qu'hier matin les organisations syndicales auraient demandé un nouveau report de la question, n'ayant pas encore pu perfectionner le projet de convention.

Le domaine de l'action de l'Agence pour les relations syndicales demeure cependant défini par les directives du Président de la Région, après consultation des communes et des communautés de montagne, ainsi que le prévoit la loi n° 45. Nous suivons avec attention le dénouement de l'affaire, parce que nous considérons essentiel de parvenir à une définition rapide de la question, mais pour cela j'insiste sur le respect que nous avons du rôle particulier de l'ARRS en la matière, comme sujet auquel on demande d'exercer une fonction d'équilibre et de point de rencontre entre les différentes exigences. Je rappelle, en particulier, que l'agence doit viser l'équilibre entre les exigences d'organisation des administrations, de défense des personnels et d'intérêt des usagers, ainsi qu'?uvrer pour la réglementation contractuelle et la rémunération du personnel, en assurant le meilleur rendement possible des services publics à la collectivité moyennant une moindre dépense.

Or, tous ces soucis doivent être présents, réunis, au moment où l'on parvient à la définition de l'affaire. Je conviens avec vous que ces dossiers - pour des raisons multiples et qui ne sont pas entièrement dans la responsabilité de l'Administration - ne sont encore parvenus à une définition comme il aurait été souhaitable; cependant, il me paraît - étant donné les informations concernant la reprise des pourparlers - que l'affaire a un dénouement rapide et que nous espérons qu'elle aura un aboutissement suffisamment rapproché.

Président La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (FI) Nella speranza che l'interpellanza, prima, e il suo intervento, poi, Presidente della Regione, smuovano l'ARRS, il suo Presidente, il suo direttivo, dal torpore nel quale è caduto, confidiamo in un risultato o perlomeno nel fatto che l'ARRS si faccia parte attiva e conduca la trattativa a una qualche definizione. Lei ha citato il fatto che si sono incontrati i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dell'ARRS a più riprese: ma quando? Le uniche volte in cui si sono incontrati a più riprese forse è stato in questi primi giorni di marzo, dopo il 6 marzo e cioè la data della nostra interpellanza e in particolare l'11 marzo, quando è stato presentato dall'organizzazione sindacale un progetto di convenzione, e quando il 18 marzo l'ARRS ha convocato le organizzazioni sindacali, però rinviandole ad un nuovo appuntamento. Non è che sia confortante da un punto di vista dei contenuti la risposta!

Possiamo appigliarci al suo impegno, sperando che sia fattivo, e soprattutto che, chi di dovere, in questo caso chi guida l'ARRS - che comunque non è un'agenzia completamente avulsa dal contesto regionale, perché è un'agenzia regionale per le relazioni sindacali, che ha una relazione con voi - dopo quattro anni di letargo esca dal guscio e conduca la trattativa a termine, naturalmente sentendo le parti in causa e impegnandosi non solo a convocare questa commissione paritetica - che sembra si sia persa nelle secche di questo lungo periodo trascorso invano - e soprattutto mettendo la testa sul problema ed entrando nel vivo della contrattazione! Il nostro è un auspicio; speriamo che questo auspicio - visto che cade in prossimità di un'elezione regionale e visto che le problematiche sono arrivate a questi banchi in questo periodo - non sia il classico "fuoco di paglia", ma sia qualcosa di decisamente più concreto.