Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 3016 du 19 février 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 3016/XI Tempistica della trattativa Stato/Regione per il riparto del Fondo sanitario 2003. (Interrogazione)

Interrogazione A conoscenza del confronto aperto fra le Regioni italiane in merito ai criteri di ripartizione del fondo sanitario, e dell'intesa raggiunta in tal senso sulla proposta da presentare al Ministro della Sanità nella Conferenza Stato-Regioni;

Viste le competenze della Regione Valle d'Aosta in materia di spesa sanitaria;

Preso atto dell'emendamento approvato dal Parlamento in occasione dell'approvazione della finanziaria 2003, con il quale è stato impegnato il Governo ad avviare entro novanta giorni un tavolo di trattativa con la Regione per rivedere i criteri di assegnazione delle risorse finanziarie per far fronte alla spesa sanitaria sostenuta dalla Valle d'Aosta;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere:

1) se il tavolo di trattativa per il Governo e la Regione è stato già aperto o programmato nel rispetto dei tempi previsti dal mandato parlamentare;

2) se, e come, la Valle d'Aosta è interessata all'intesa raggiunta fra le Regioni, e quindi, alle modalità di riparto del fondo sanitario per l'anno 2003, che saranno oggetto di confronto nella Conferenza Stato-Regioni.

F.to: Beneforti - Squarzino Secondina

Président La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et à la programmation, Agnesod.

Agnesod (UV) Prima di procedere in modo puntuale a rispondere ai due quesiti posti, è necessario fare un po' di chiarezza, perché l'emendamento a cui si riferisce il Consigliere Beneforti ha una portata diversa e più estesa rispetto al solo aspetto sanitario.

Mi limito a sottolineare il comma 7 dell'articolo 30 della legge n. 289/2002, legge finanziaria, che recita testualmente: "Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge è avviata con la Regione Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste, in apposita sede tecnica, la procedura secondo le modalità previste dallo Statuto della Regione medesima, per la definizione di una intesa volta a regolare i rapporti finanziari fra lo Stato e la Regione, compresi quelli connessi alle competenze in materia sanitaria". Ciò significa che il tavolo va esteso ad un contesto generale, pur essendo la sanità un aspetto al quale prestiamo particolare attenzione, poiché rappresenta un modello anomalo rispetto al contesto delle altre regioni e poiché ha i suoi fondamenti in un accordo datato, sottoscritto nel 1994, su basi e norme superate, se non addirittura non più in vigore. Dopo questa puntualizzazione, in risposta alla prima domanda, ricordo che il 16 gennaio scorso ho incontrato, accompagnato dal Coordinatore dell'Assessorato Gerbelle, il Sottosegretario al tesoro, Senatore Giuseppe Vegas, e alcuni funzionari tecnici di massimo livello del ministero. L'incontro, da noi richiesto per iniziare ad affrontare argomenti concernenti i rapporti tra Stato e Regione, ha avuto il carattere di una impostazione di percorso.

Gli argomenti trattati, che hanno ripreso un ordine del giorno da noi proposto, sono stati: avvio del confronto con il ministero per la definizione dell'accordo sul patto di stabilità, così come previsto da una norma specifica in finanziaria; definizione della problematica imposte sostitutive, già affrontate in parecchi incontri avuti nel corso del 2002, in relazione al comma 6 dell'articolo 25 della "448/2001", legge finanziaria dell'anno precedente; avvio in sede tecnica della procedura per la definizione delle problematiche in funzione di quanto previsto dal comma 7, articolo 30, della legge n. 289/2002, cioè l'ultima finanziaria dello Stato. Il tavolo è stato aperto nel pieno rispetto dei tempi previsti dal mandato parlamentare, in particolare sul punto oggetto dell'interrogazione - quindi il punto dell'articolo 30 - la posizione ministeriale espressa sia dal Sottosegretario, sia dai funzionari presenti, è stata che la competenza - stante il richiamo alla norma statutaria - appartenga al Ministero per gli affari regionali e che i funzionari del Ministero dell'economia parteciperanno, se richiesto, in veste di supporto tecnico.

Il 30 gennaio scorso il collega Vicquéry, partecipando alla Conferenza dei Presidenti Stato-Regioni, ha sentito il Ministro per gli affari regionali, concordando il nome del dirigente ministeriale che avrebbe rivestito il ruolo di referente tecnico di parte governativa. Da parte nostra, due dirigenti: uno dell'Assessorato alle finanze e uno dell'Assessorato alla sanità, hanno elaborato il materiale necessario su questo argomento e, il 18 febbraio, il Presidente della Regione ha ufficialmente inviato al Ministro degli affari regionali la richiesta di apertura del tavolo tecnico. Mi pare che allo stato dei fatti la Regione si sia mossa nel tempo e nel modo i migliori cercando di avviare, nell'interesse generale, un confronto serio su quelle problematiche dei rapporti finanziari tra la Regione e lo Stato.

Sulla seconda domanda, vorrei ricordare che il punto 18 dell'accordo stipulato in sede di Conferenza Stato-Regioni, nell'adunanza dell'8 agosto 2001, stabilisce che per le Regioni Friuli-Venezia Giulia, Valle d'Aosta, le Province autonome di Trento e Bolzano, che attualmente provvedono con risorse proprie al finanziamento del Servizio sanitario, il Governo si impegna a verificare l'opportunità di rivedere i rapporti finanziari con lo Stato, al fine di pervenire a finanziamenti coerenti con le intese raggiunte con le altre regioni. In applicazione di tale indicazione la Regione Valle d'Aosta ha presentato, in occasione di uno specifico incontro svoltosi il 13 febbraio 2002, al Ministero dell'economia e delle finanze, la richiesta di finanziamenti statali aggiuntivi per il Servizio sanitario regionale.

Con nota 27 marzo 2002 il Ministero dell'economia e delle finanze, in seguito all'incontro ed esaminata la nostra richiesta, ha comunicato di non poter assentire alla richiesta, in quanto sostanzialmente alla Regione vengono attribuiti i 9/10 della maggior parte dei contributi erariali riscossi sul territorio, e che al finanziamento del servizio si provvede con l'IRAP e l'addizionale regionale IRPEF, in sostituzione dei contributi sanitari che, a seguito di meccanismi di adeguamento delle entrate delle regioni a statuto speciale, assicurano invarianza di gettito rispetto a quello derivante dai contributi sanitari riscossi precedentemente.

Successivamente, con nota del 20 maggio 2002, il Presidente della Regione ha formulato alcune considerazioni rispetto a quanto comunicato dal suddetto ministero ed ha richiesto un ulteriore incontro ed approfondimento, a cui non è stato dato seguito a livello ministeriale. Certamente, da parte nostra, esistono evidenti motivi di insoddisfazione per il permanere di una situazione discriminatoria che penalizza la nostra Regione, poiché l'IRAP ha creato un gettito notevolmente inferiore - circa un terzo rispetto alle entrate derivanti dalla vecchia tassa sulla salute - mentre, come è avvenuto in tutto il resto dell'Italia, la spesa sanitaria è cresciuta notevolmente negli ultimi anni, anche se, grazie ad un accurato monitoraggio della stessa, messo in atto dall'ASL, nell'ultimo anno l'incremento risulta più contenuto.

Il divario comunque rimane notevole e si attesta nell'ordine dei 150 milioni di euro: per questo, è necessario aprire al più presto il confronto con lo Stato, per garantire alla nostra Regione una capacità di spesa che riesca a far fronte agli investimenti indispensabili per una realtà che vuole mantenersi viva, attiva e competitiva.

Président La parole au Conseiller Beneforti.

Beneforti (PVA-cU) Forse l'Assessore non ha compreso il vero spirito della nostra interrogazione, anche se apprezzo la risposta, perché se non altro ha dimostrato un certo interesse della Regione nei confronti del Governo, per ottenere la risoluzione di certi problemi anche finanziari ed economici. Infatti abbiamo presentato l'interrogazione per conoscere a che punto è la trattativa fra il Governo e la Regione; avevo letto, a novembre, una dichiarazione del nostro deputato il quale diceva che più volte la Regione aveva richiesto tale revisione e riconosceva che era un ottimo risultato aver ottenuto l'emendamento, che apre uno spazio di contrattazione diretta con lo Stato in una materia delicata come la spesa sanitaria.

Siccome questo avveniva a novembre, abbiamo presentato un'interrogazione per conoscere se si era avviato questo confronto fra Stato e Regione e a che punto è. Nessuno ha messo in dubbio che da parte della Regione non ci si muovesse in tal senso, vista la spesa che ha raggiunto in Valle la sanità, ma eravamo anche preoccupati che questo fosse il solito emendamento approvato dalla Camera per far slittare la discussione del problema in avanti, perché poi a questo emendamento è seguito un confronto fra Stato e Regioni che non ha favorito l'instaurarsi di un tavolo di trattativa che non tenesse conto di quello che è successo nelle altre regioni, anche se noi abbiamo una particolarità su cui ci si deve confrontare.

Come Regione non abbiamo messo né ticket né balzelli sulla politica sanitaria in Valle, per cui il nostro discorso si basa tutto sull'intesa con il Governo per non far ricadere tutta la spesa sul bilancio ma, visto qual è il comportamento, siamo preoccupati, anche perché ancora non si è concretizzato niente di quello a cui aspiravamo. È tutto ancora in discussione, vi sono stati degli incontri, ma niente è stato definito; questo tavolo che doveva essere aperto entro 90 giorni, non ha portato ad alcuna conclusione dei nostri problemi. Se questa trattativa non va in fondo, la Regione dovrà assumersi l'onere di pagare i debiti sanitari in proprio.

Con i tempi che corrono, nel vedere come si comporta questo Governo nei confronti della Valle d'Aosta, devo dire che abbiamo i nostri dubbi che rispetti gli impegni che ha preso: vediamo come si comporta con le leggi e in altri contesti! Pertanto abbiamo presentato questa interrogazione proprio per conoscere qual è la situazione, e io la ringrazio delle notizie che ci ha dato. L'invito che le formuliamo è di non fidarsi troppo, perché se il buon dì si vede dal mattino, forse restiamo a piedi sulla sanità in Valle!