Objet du Conseil n. 2480 du 2 avril 1997 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 2 APRILE 1997
OGGETTO N. 2480/X Interventi per definire la situazione attuale e la destinazione futura del "Grattacielo" del quartiere Cogne di Aosta. (Interpellanza)
Interpellanza Venuto a conoscenza, leggendo numerosi articoli apparsi sui mezzi d'informazione locale, dei mille problemi che affliggono l'edificio di edilizia residenziale pubblica denominato "grattacielo" e sito nel quartiere Cogne ad Aosta;
Verificato che l'edificio in oggetto è stato edificato con materiali scadenti e le fondamenta poggiano su terreno reso umido forse anche dalla presenza di un corso d'acqua sotterraneo;
Tenuto conto del fatto che il condominio in oggetto, per le sue caratteristiche ricettive che ne fanno l'edificio residenziale più capiente del capoluogo, ospita decine e decine di famiglie aventi diritto agli alloggi popolari, e che l'abbattimento o comunque il mancato utilizzo del "grattacielo" potrebbe riportare drammaticamente alla ribalta sia la questione sfratti, già all'attenzione delle cronache proprio in questi giorni, sia l'emergenza abitativa delle famiglie meno abbienti residenti ad Aosta;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
la Giunta regionale per sapere:
1) come intende agire, in concorso eventuale con il Comune di Aosta e gli organismi pubblici competenti (IACP), al fine di concordare un provvedimento in grado di definire la situazione attuale e la destinazione futura del "grattacielo" del quartiere Cogne, tenendo in considerazione tutti gli aspetti inerenti l'incolumità pubblica e il diritto alla casa per tutti i cittadini valdostani;
2) se ritiene opportuno verificare la responsabilità della ditta costruttrice e quali controlli sono stati effettuati nel passato sullo stabile in oggetto sin dalla sua progettazione e approvazione.
F.to: Lanièce
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.
Lanièce (GA) Ho presentato quest'interpellanza perché dopo aver letto gli articoli di giornale sull'argomento, dopo aver parlato con alcuni abitanti del quartiere Cogne, dopo aver tastato il polso attraverso le iniziative presentate dal sottoscritto in questo Consiglio alla volontà politica della Giunta di individuare garanzie volte alla soluzione dell'emergenza casa, mi sono chiesto qual era il vero problema del grattacielo. Mi spiego con altre parole. Mi sembra impossibile che il fenomeno dell'emergenza abitativa di Aosta sia stato affrontato con la stessa leggerezza con la quale si decide la nomina di qualche consulente o la realizzazione di una mostra. Perché dico questo?
Qualcuno potrebbe obiettare che il grattacielo non è di proprietà regionale; infatti, l'Amministrazione regionale dovrebbe prodigarsi per concordare insieme al Comune di Aosta e eventualmente all'IACP un provvedimento risolutorio della questione grattacielo, per quale motivo? È vero, il palazzone di via Capitano Chamonin non è di proprietà regionale, ma è di competenza dell'Amministrazione regionale portare avanti una precisa e seria politica rivolta all'edilizia residenziale pubblica. È vero ed è inoltre importante sottolineare il fatto che l'Amministrazione regionale eroga dei mutui per la prima casa; è altrettanto vero che la Commissione sfratti è di competenza regionale. Questa commissione dipende esclusivamente dal Prefetto, che riceve le istanze di sfratto, le verifica, mantiene i contatti con il Comune e con l'IACP per trovare delle soluzioni. È da questa commissione che partono i pareri favorevoli per l'assegnazione di alloggi in ERP.
La Regione dunque è perfettamente a conoscenza della portata del fenomeno in Valle e credo che questa Giunta sappia bene che la soppressione di un edificio di ERP, capace di ospitare oltre 70 famiglie, potrebbe costituire - oltre all'evidente dramma dei residenti costretti a sloggiare - un problema davvero insormontabile.
Ma quest'eventualità non è poi così remota, se si prende per buona una delle possibili soluzioni paventate ai mille guai del grattacielo: la sua definitiva demolizione. Costruito pochi anni or sono con materiali ritenuti ormai scadenti, edificato su un terreno umido e instabile forse a causa della presenza nelle vicinanze di un corso d'acqua sotterraneo, il brutto ma indispensabile grattacielo di via Capitano Chamonin potrebbe venire abbattuto fra meno di 36 mesi.
Una probabilità davvero pericolosa, perché l'emergenza casa invece di attenuarsi rischia, come le notizie di questi ultimi giorni sembrano confermare, di protrarsi fino ad un epilogo infelice per decine e decine di famiglie aostane e indecoroso per la pubblica amministrazione di una regione che da sempre si vanta, non neghiamocelo, di un'autonomia capace di salvaguardare anche le fasce più deboli della sua popolazione.
Mi chiedo anche, e mi sembra doveroso porsi queste domande, come mai sia stato possibile che durante i lavori di edificazione del grattacielo nessuno si sia accorto che qualcosa non andava. Possibile che la dannosa presenza di un corso d'acqua sotterraneo non sia stata neppure presa in considerazione? Chi ha controllato quali materiali sono stati usati per la fabbricazione del grattacielo e il modo in cui sono stati utilizzati? Domande che lasciano il tempo che trovano forse, perché ormai il palazzo è lì ed è quello che è; domande utili però per verificare il grado d'importanza che in un'ipotetica scala di emergenze è stato attribuito al problema della casa.
Non voglio essere più polemico del necessario, ma mi sembra che una risposta veritiera alle famiglie che da tempo vivono con preoccupazione la sorte del grattacielo sia più che mai dovuta; non voglio pensare a cosa potrebbe succedere, se la pericolosità della struttura di cui sto parlando si accentuasse fino a divenire causa di incidenti a danno di qualche inquilino.
Non voglio neppure pensare al disagio di oltre 70 famiglie dal destino abitativo quanto mai incerto. Voglio solo chiedere però se esiste una volontà politica per definire una volta per tutte in che modo si vuole contribuire ad arginare i problemi venutisi a creare da quando si è scoperta la precarietà del palazzone di via Capitano Chamonin e voglio sapere, per necessità di chiarezza, se i danni causati dall'edificazione tempestiva e superficiale del grattacielo avrebbero potuti essere evitati, se fin dalla costruzione del grattacielo fossero stati disposti degli efficaci e seri controlli sui relativi lavori di costruzione.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore ai lavori pubblici, Lavoyer.
Lavoyer (ADP-PRI-Ind) Lanièce potrebbe fare lo slalomista... non so se ti sei reso conto, forse ti sei reso conto perché dal tuo intervento ho capito che hai fatto un po' di slalom per far stare in piedi quest'interpellanza, ma i grattacieli non sono assolutamente di competenza dell'amministrazione regionale. Visto che un consigliere regionale mi fa quest'interpellanza, ho voluto approfondire l'argomento per essere sicuro.
Allora, di questi due palazzi il più alto è stato costruito direttamente dal Comune e l'altro direttamente dall'IACP. Quindi anche le domande che poni: se abbiamo controllato, se chiediamo i danni all'impresa, sono da rivolgere al Comune di Aosta.
Ho fatto un'altra verifica, pensando che forse potevano esserci stati dei finanziamenti regionali oppure i grattacieli essere rientrati in programmi regionali, ma la risposta è no. Entrambi gli edifici sono stati eseguiti con finanziamenti statali diretti con decreto legge n. 629/79 convertito in legge il 15 febbraio 85, n. 25, senza transito di risorse nel bilancio regionale. Quindi risorse zero da parte dell'Amministrazione regionale, e inoltre non sono stati neanche oggetto di programmazione da parte dell'Amministrazione regionale.
Se l'obiettivo era quello di sollevare il problema casa di competenza dell'Amministrazione regionale, non erano questi due palazzi. Adesso ti sto rispondendo, però per avere la risposta quest'interpellanza la devi fare al Comune di Aosta. Noi non siamo in grado di dirti se abbiamo controllato bene, se i lavori sono stati fatti bene, se si potevano far meglio, perché non sono cose che abbiamo eseguito noi. Ti dirò di più: eventuali responsabilità della ditta costruttrice, i controlli sulle progettazioni, eccetera, non possono rientrare nella sfera di competenza dell'Amministrazione regionale. Anzi se fossimo andati in questa direzione, avremmo costituito un'indebita ingerenza nei confronti dell'ente locale e degli organismi pubblici competenti.
Non voglio fare della polemica, perché poi tu hai allargato il discorso emergenza abitativa, Prefetto, sfratti, che non hanno attinenza con il contenuto dell'interpellanza. Se vuoi approfondire l'argomento su questi aspetti, sono a disposizione in commissione, per carità; ma l'oggetto dell'interpellanza è un oggetto sul quale non siamo noi a dover rispondere, visto anche le puntuali richieste di controlli, di danni all'impresa, di non corretta esecuzione dei lavori. Abbiamo già tanti problemi da seguire, vedi: l'Ecole des Neiges, il Palazzetto di Gressoney... lascia stare i grattacieli al Comune di Aosta!
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.
Lanièce (GA) L'italiano io lo so e la richiesta d'interpellanza è di sapere come intende agire la Giunta regionale in concorso con il Comune di Aosta e gli organismi pubblici competenti al fine di concordare un provvedimento in grado di definire. Quindi mi sembra un intervento della pubblica amministrazione, che si fa carico di incontrare i responsabili del Comune e dell'IACP per dare una risposta agli inquilini del palazzone, tenuto conto che l'Assessore Lavoyer ha detto - secondo quanto è stato dichiarato dagli stessi - che si sarebbe interessato del problema. Non vedo perché agli inquilini l'Assessore dice: "ci penso io" e poi in aula invece si comporta - visto che siamo in periodo pasquale - come Ponzio Pilato, e si lava le mani.
Giustamente, visto che gli inquilini hanno detto questo, ho chiesto in aula per sapere come intende operare non solo l'Assessore, ma la Giunta regionale, per venire incontro ad una situazione di emergenza abitativa. L'emergenza abitativa riguarda una struttura che è situata in Valle d'Aosta, noi siamo il Consiglio regionale e in quanto tale ci dobbiamo occupare di tutte le cose importanti. Quindi con quest'interpellanza si chiedeva solo di sapere come intende agire in concorso con il Comune e con l'IACP, non è che ho chiesto cosa vuol fare la Regione e basta, ho anche specificato nella mia relazione che il palazzo è di proprietà del Comune, più di così...
Quindi mi sembra sia compito di un consigliere chiedere se l'Amministrazione regionale ha intenzione di incontrare i responsabili del Comune per dare una risposta agli inquilini di questo palazzo. La risposta è no? Benissimo! Dichiarerò che l'Amministrazione regionale non intende assolutamente interessarsi di questo problema. Se ne interessa il Comune di Aosta? Benissimo! Purché non si vada a dire gli inquilini che se ne interessa l'Assessore, il Presidente della Giunta o chi altro...
(interruzione dell'Assessore Lavoyer, fuori microfono)
... a me hanno detto così. L'importante è sapere che da parte della Giunta regionale non c'è l'intenzione di affrontare questo problema, perché si tratta di un problema del Comune di Aosta e giustamente si lavora a compartimenti stagni. Peccato che noi al Comune di Aosta diamo svariati miliardi nel programma Aosta capitale, e stranamente questi soldi vengono utilizzati anche per l'edilizia residenziale pubblica, quindi probabilmente lì c'è un giro di soldi particolare. Comunque non fa niente, la volontà è questa, ne prendo atto.
Mi dispiace perché pensavo che potesse emergere da questo dibattito almeno una volontà, nessun impegno preciso, ma quanto meno una volontà di seguire un problema che è importante perché riguarda l'emergenza abitativa che non è cosa di poco conto, ma che è suscettibile di tener conto di eventuali interventi proprio per l'importanza del problema. Non è così, ne prendo atto, mi dispiace, vorrà dire che riferirò agli inquilini la volontà dell'Amministrazione regionale, che è quella di lavarsi le mani!
Président Je veux préciser que chaque Conseiller est libre de poser n'importe quelle question ou interpellation, d'ailleurs l'Assesseur a répondu d'une façon correcte parce qu'il aurait pu dire: "chers Messieurs, ce n'est pas de ma compétence aller avec Garbi à la Commune d'Aoste à poser les mêmes questions". Il a voulu préciser exactement quelle était sa position, je crois qu'il a été correct.