Objet du Conseil n. 2479 du 2 avril 1997 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 2 APRILE 1997
OGGETTO N. 2479/X Completamento del restauro del Castello di Ussel. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso
- che nel 1984 la Regione decise di procedere al restauro del castello di Ussel, nel comune di Châtillon, cogliendo la favorevole occasione della donazione del maniero da parte del barone Marcel Bic e in suo congruo finanziamento finalizzato al ripristino;
- che la Regione ha già impegnato circa sette miliardi per l'intervento di restauro;
- che, a distanza di tredici anni, i lavori di restauro sono proceduti a singhiozzo e il castello permane tuttora in un deprecabile stato di abbandono;
- che l'Assessore Agnesod, in risposta a una interpellanza del 27 settembre 1995, nella quale si chiedeva entro quali termini era prevista l'agibilità del castello a fini turistici e culturali, garantì l'ultimazione dei lavori entro la fine di quell'anno;
- che quanto affermato dall'Assessore non si è poi verificato;
- che l'Amministrazione regionale dovrebbe attuare una seria politica di tutela e di valorizzazione delle bellezze storico-artistiche che fanno parte del patrimonio culturale valdostano;
tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per conoscere
1) per quali ragioni il restauro non è ancora stato completato e per quando si intende concretamente terminare i lavori;
2) come intende procedere per favorire un più agevole accesso al castello;
3) se corrisponde al vero la notizia che, considerata la difficile accessibilità, sarebbe stata ipotizzata - per il castello - una destinazione differente da quella originaria.
F.to: Tibaldi
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (Ind) Questa interpellanza fa seguito ad un'altra iniziativa analoga che è stata proposta dal sottoscritto nel settembre ?95 e si riferisce allo stato in cui versa il Castello di Ussel.
In quell'occasione alla disapprovazione manifestata dal sottoscritto per la lentezza o meglio per il blocco dei lavori relativi al maniero, si univa quella di buona parte della comunità di Châtillon e anche della vedova del barone Marcel Bic, che scrisse una lettera all'Amministrazione comunale del paese, lamentando in particolare l'assoluto ritardo di queste opere di restauro e di ristrutturazione, e manifestando il proprio disappunto e la propria meraviglia per il modo lento e disarticolato con cui erano state portate avanti queste iniziative edili.
L'Assessore dette allora una serie di risposte per la verità molto sintetiche, che però lasciavano trasparire una qualche concreta volontà di portare avanti il completamento dei lavori. Si faceva riferimento a cause naturali che rendono ostativa o impossibile una celere prosecuzione dei lavori, in particolare si richiamava la difficile accessibilità perché come sappiamo il castello è ubicato sulla sommità di una rocca e non esiste una strada vera e propria che permetta alle macchine - che sono indispensabili al funzionamento del cantiere - di arrivare fino al luogo desiderato. Di conseguenza il rifornimento di attrezzature e di materiali edili viene fatto tramite una teleferica.
Però in quell'occasione l'Assessore garantì che entro la fine dell'anno si sarebbe addivenuti al completamento di una serie di lavori di restauro, in particolare si diceva che entro la fine dell'anno, ad esclusione dell'infrastruttura accessoria, cioè della strada, si sarebbe potuto addivenire al completamento di tutte quelle opere di finitura che avrebbero permesso poi la fruibilità del castello.
Mi pare che emerga un'assoluta discordanza fra quanto è stato detto e quanto in realtà non è stato fatto. Sappiamo anche che per questo castello sono stati stanziati circa 7 miliardi con una serie di interventi che si sono articolati in più lotti, alcuni dei quali sono stati interessati anche da perizie suppletive, quindi da lavori di complicazione e di varianti, e che una parte del finanziamento è stata anche sostenuta da una donazione fatta dal barone Bic all'epoca in cui lasciò il castello alla Regione Valle d'Aosta.
Mi sembra che non solo i lavori siano bloccati da tempo e procedano a singhiozzo, come ho così sintetizzato nell'interpellanza, ma anche che non venga rispettata la fondamentale volontà del donatore, che ha lasciato il castello alla Regione a condizione che lo rimettesse a posto per utilizzarlo a fini turistici e museali.
In quest'interpellanza si chiedono quindi tre cose: la prima, vorremmo sapere una volta per tutte quali sono le ragioni per cui questo restauro non è stato ancora completato, e per quando si intende concretamente procedere all'ultimazione dei lavori, perché la data del 31 dicembre 1995, come paventata dall'Assessore, è stata superata ampiamente.
In secondo luogo si chiede come si intende procedere per favorire un più agevole accesso al castello; non so se l'Assessore ha avuto occasione di recarsi in loco, ma l'accesso al castello comporta delle doti di arrampicatore perché quel luogo non è assolutamente accessibile a qualsiasi tipo di utenza turistica, se non si prevede un cammino un po' più agevole per le persone. Infine si vuole sapere se è fondata l'informazione che, considerata proprio questa difficile accessibilità, ci siano intenzioni differenti rispetto a quelle originali, cioè di destinare la struttura a sede museale, e quindi se è vera l'ipotesi che la destinazione sia variata rispetto a quanto era stato inizialmente previsto.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore al turismo, sport e beni culturali, Agnesod.
Agnesod (UV) Per quanto riguarda il restauro del Castello di Ussel, i lavori riguardanti il restauro del castello sono stati ultimati, deve ancora essere completato l'impianto elettrico, perché ci sono stati alcuni problemi con l'ENEL.
Purtroppo attorno al castello non abbiamo proprietà, dentro non si può ovviamente fare e con il Comune si sta cercando di individuare un'area adatta per la posa della cabina che l'ENEL pretende venga posata prima di allacciare la struttura. Nel frattempo ci stiamo attivando per verificare se esistono le condizioni per ottenere un allacciamento, in attesa della posa della cabina. Se riusciamo a fare questo, sicuramente questo ostacolo è superato e potremmo almeno dire che abbiamo concluso tutto quanto riguarda i lavori di restauro.
Rimangono i problemi collegati con la viabilità, con l'accesso, e al riguardo c'è da dire che il Comune ha appaltato i lavori del nuovo ponte per un importo di 1,2-1,5 miliardi, lavori che sono iniziati in questo periodo. È concluso l'iter burocratico con tutte le varie autorizzazioni necessarie dal punto di vista paesistico e ambientale per quanto riguarda la costruzione della strada di accesso.
Per quanto riguarda invece il problema della strada pedonale, che dovrebbe collegare il piano di Ussel con il castello, abbiamo in corso una soluzione per prevedere il recupero della stradina originaria, che è stata rinvenuta e si trova ad est di quella attuale; è una strada molto più comoda, più facilmente percorribile da tutti quanti.
Per fare questo abbiamo ottenuto l'autorizzazione di tutti i proprietari, ad eccezione di uno vicino al castello che non è d'accordo e che non permette l'occupazione temporanea; l'unica soluzione essendo quella dell'acquisto, i competenti uffici della Regione si stanno attivando per procedere all'acquisizione di questo terreno. Fatto questo, seguirà il ripristino del sentiero originario, che permette l'accesso a più persone; non sarà un accesso completo per tutti quanti, però è molto più di quello che attualmente è possibile perché, come diceva il Consigliere Tibaldi, in questo momento l'accesso è molto difficoltoso.
Resta da definire da parte dell'ENEL come e quando sarà in grado di fornire la necessaria energia elettrica e il discorso dell'accesso pedonale.
Circa il cambiamento di destinazione non vi è alcuna intenzione di procedere in questo senso, la destinazione è quella dei fini turistico-museali, destinazione originaria concordata con la famiglia e con il barone Bic stesso; il tema della mostra permanente è quella del ruolo delle strade in Valle d'Aosta, e fino a questo momento non ci sono decisioni diverse.
Devo dire che la complessità dell'intervento su questa struttura e la difficoltà di accesso sono stati i motivi per cui non si è ancora potuto procedere all'apertura della stessa. I tempi sono collegati con quelli di altri enti, quindi non è facile prevederli. In questo momento non posso prevedere quanto tempo impiegherà l'ENEL o quanto occorrerà per procedere all'acquisizione del terreno.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (Ind) Mi sembra che a distanza di 13 anni dal momento in cui venne donato il castello e venne manifestata l'intenzione di procedere al suo recupero la risposta che oggi ci fornisce l'Assessore non sia soddisfacente. Dire che i lavori sono stati ultimati, quando in realtà ci sono ancora due grossi punti interrogativi da colmare, in particolare l'aspetto elettrico da una parte e l'accessibilità dall'altra, mi sembra che sia, a distanza di 13 anni, una grave lacuna, una grave deficienza da parte dell'amministrazione competente. A maggior ragione se si tiene in considerazione il fatto che a tutt'oggi non è stata indicata una data certa di ultimazione dei lavori e di possibile fruibilità - dico possibile, perché siamo ancora nell'incerto - del castello.
Abbiamo solamente appreso alcune informazioni nemmeno aggiuntive rispetto a quello che è stato fatto nel ?95, perché già all'epoca l'Assessore diceva: "Nel contempo è stata avviata con l'ENEL la pratica per l'allacciamento elettrico, che comporta il rifacimento della linea di adduzione e forse la costruzione di una cabina", e siamo già ad un anno e mezzo da dichiarazioni che oggi ci vengono riproposte in maniera perfettamente identica, cioè senza nulla in più. Lo avevamo scoperto nel ?95 che c'era un problema elettrico, nella primavera del ?97 lo abbiamo riproposto, senza dire nemmeno che perlomeno con l'ENEL è stato fatto un passo avanti, è stata avviata in maniera concreta una definizione del problema. No, si spera sempre di poter procedere con l'ENEL alla costruzione di questa benedetta cabina, che possa servire da alimentazione a quelli che saranno i servizi del castello.
Lo stesso per quanto riguarda la strada di accesso, che in parte sembra verrà svolta dal comune per la cifra di 1,2 miliardi, e speriamo che il comune proceda con maggiore celerità e determinazione rispetto a quelle che sono state le volontà finora dell'Amministrazione regionale; però manca sempre la parte relativa al camminamento pedonale che rappresenta un grosso ostacolo all'accessibilità, così come è impostato adesso in sede naturale. Tant'è che sembra sia stato disegnato, e lo apprendiamo oggi dall'Assessore perché purtroppo non ci arrivano informazioni se non le sollecitiamo con interpellanze o interrogazioni ad hoc, un nuovo percorso di accesso che farebbe riferimento al versante orientale del castello. Anche qui si tratta ancora di ridefinire quelle che saranno le nuove vie di ingresso al castello.
Sui tempi non c'è assolutamente certezza, non è facile prevederli perché c'è un concorso di più amministrazioni al completamento delle opere. Mi sembra che il Comune di Châtillon debba poi solo provvedere ad una strada carreggiabile, il resto è di competenza dell'Amministrazione regionale. Quindi questo concorso di amministrazioni sbilancia notevolmente gli oneri e le responsabilità a carico della Regione, anche perché la strada carreggiabile bene o male c'è.
Per quanto riguarda l'ENEL, ripeto, a distanza di un anno e mezzo non è stato fatto alcun passo avanti da parte dell'Assessorato competente, perché le risposte sono le stesse. Qui bisogna prendere atto di questa disapprovazione che non manifesto solo io, ma manifesta tanta gente, ed è stata manifestata in maniera formale anche dagli stessi ex proprietari, dal donatore che ha fatto dono di questo prezioso monumento alla Regione Valle d'Aosta.
Dichiaro l'insoddisfazione.