Objet du Conseil n. 2404 du 5 février 1997 - Resoconto
SEDUTA POMERIDIANA DEL 5 FEBBRAIO 1997
OGGETTO N. 2404/X Impegno per un intervento di carattere strutturale per adeguare l'impianto a fune Aosta-Pila. (Interrogazione e Interpellanza - Ritiro di mozione)
Interrogazione Visti gli ingenti investimenti della Regione Autonoma Valle d'Aosta per la costruzione della telecabina Aosta/Pila e per le successive revisioni;
Assodata l'importanza di tale impianto per l'economia turistica sia di Pila che di Aosta;
Avendo assistito a continui inconvenienti tecnici che hanno determinato sia la chiusura dell'impianto per lunghi periodi che l'interruzione del servizio in momenti di punta di affluenza turisti, creando non certo una bella immagine turistica per la nostra Regione;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
l'Assessore competente per:
1) conoscere quali sono le cause che hanno determinato l'ultima fermata dell'impianto e quali sono i pericoli che gli utenti hanno corso in seguito al guasto suddetto;
2) avere una seria analisi di prospettiva sulle potenzialità di funzionamento dell'impianto in questione, eventuali soluzioni alternative.
F.to: Chiarello
Interpellanza Vista la risoluzione presentata in data 10 gennaio 1996 avente per oggetto "Istituzione di una commissione d'inchiesta regionale sui lavori di realizzazione degli impianti di risalita Staffal/gabiet e Aosta/Pila";
Considerato come tale risoluzione venne giudicata dall'Assessore inopportuna anche alla luce di guasti ad impianti realizzati da Società diverse dall'Agudio;
Atteso come anche quest'anno, puntuale come un orologio, l'impianto Aosta/Pila già oggetto della risoluzione sopra indicata si è guastato, richiedendo alcuni giorni di tempo per la sua riparazione;
Ricordato come nel corso della scorsa estate l'impianto in questione venne chiuso per manutenzione, al fine di scongiurare gli incidenti accorsi nello scorso inverno;
Considerato come l'incidente in questione sia lesivo dell'immagine turistica della nostra Regione;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per conoscere:
1) quali sono gli intendimenti della Giunta regionale in merito alla definitiva risoluzione delle cause che determinano questi guasti all'impianto Aosta/Pila;
2) qual è la natura dei guasti che obbligano la chiusura dell'impianto in piena stagione sciistica;
3) qual è la Società che in questi casi interviene per il ripristino degli impianti, con quale criterio è stata scelta e a quanto ammonta la spesa sostenuta per riaprire l'impianto in questione dopo gli incidenti accorsi nel 1996 e 1997;
4) se è sua intenzione predisporre un monitoraggio su tutti gli impianti a fune della Valle d'Aosta finalizzato al contenimento di simili incidenti.
F.to: Linty
Mozione Visti i sempre più frequenti disagi causati all'utenza dal cattivo funzionamento dell'impianto a fune Aosta-Pila;
Considerato che i ripetuti interventi manutentivi sul medesimo impianto non sembrano aver risolto definitivamente i problemi tecnico-meccanici che si sono verificati ancora di recente;
Considerato che non è accettabile che il capoluogo di una regione a vocazione turistica disponga di un impianto funiviario che non possiede a tutt'oggi i requisiti minimali di efficienza e di sicurezza;
Tutto ciò premesso, il Consiglio regionale
impegna
la Giunta regionale a predisporre al più presto un intervento di carattere strutturale sull'impianto in questione, al fine di adeguarlo a quegli standard tecnologici che garantiscano il buon funzionamento e l'assenza di rischi da parte del servizio.
F.to: Tibaldi
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (Ind) Ringrazio i colleghi consiglieri per aver concesso l'unificazione di questa discussione, evidentemente il problema della telecabina Aosta - Pila è sentito da più parti in quest'aula.
La telecabina Aosta-Pila sin dalla sua origine ha avuto seri problemi di funzionamento e non ha garantito nel tempo quei requisiti minimali di efficienza e di sicurezza che normalmente si prevedono per un impianto a fune di importanza capitale direi, come quello dell'Aosta-Pila. Infatti questo impianto, oltre a trovarsi nel cuore della regione, lega il capoluogo regionale con uno dei comprensori sciistici più importanti della nostra regione, e sappiamo che proprio per la sua ubicazione fortunata è fortemente utilizzato dai turisti, dagli sciatori, dagli appassionati della montagna, che usufruiscono del comprensorio di Pila.
Questo grazie alla sua ubicazione fortunata e alla sua facile accessibilità attraverso diverse arterie di traffico.
Sin dall'inizio ci sono stati dei difetti strutturali che sono legati a questo impianto; difetti che sono stati posti in risalto nel corso delle diverse interpellanze o mozioni già proposte in questa legislatura, che sono stati oggetti nel tempo di interventi manutentivi di tipo ordinario ripetuti, e che naturalmente hanno gravato anche da un punto di vista economico su quelli che sono i normali bilanci della società che gestisce tale impianto.
Se dal 1988 al 1995 la gestione della telecabina Aosta-Pila è stata effettuata in via sperimentale con reiterazione di provvedimenti - e quindi questa gestione sperimentale è servita o avrebbe dovuto servire per studiare al meglio una formula gestionale ottimale per il medesimo impianto - dobbiamo dire che nel 1995 questo Consiglio è intervenuto con una legge specifica nei confronti della società che si occupa della gestione e che è la stessa che gestisce il comprensorio, cioè la Pila S.p.A., con un intervento finanziario di 1,2 miliardi attraverso un contratto di servizio che è stato stipulato fra la Regione e la società gerente.
Oltre a questi aspetti, che sono stati sintetizzati e che hanno un rilievo istituzionale e contrattuale, c'è da registrare la carenza di efficienza e di sicurezza del servizio che, a detta non solo dei gestori, ma degli esperti, tecnici e ingegneri che si sono calati nell'analisi approfondita del funzionamento delle strutture dell'Aosta-Pila... non c'è il numero? Ci siamo? Ho perso un po' il filo.... Comunque dicevo, ingegneri ed esperti che si sono calati nell'analisi delle cause di questi difetti. Si sono verificati incidenti che non possono essere considerati all'insegna dell'ordinarietà. Già l'anno scorso proprio in questo periodo si verificò quell'incidente che causò il blocco della telecabina Aosta-Pila per ben 5 ore, se vi ricordate erano i primi di gennaio, 2500 persone rimasero appese a queste cabinette dell'impianto, con i disagi più che mai comprensibili. La cosa poi è stata diagnosticata come un guasto elettronico, cioè schede che non funzionavano nella dovuta maniera.
Sono seguiti un po' di polemica e una serie di interventi giustificati anche in quest'aula, dove si chiedeva di istituire una commissione di inchiesta su quelli che sono stati i difetti progettuali e tecnici, e quindi costruttivi, realizzati da quella società Agudio, che divenne affidataria dei lavori benché fosse in stato pre-fallimentare, impianti la cui costruzione - è bene sottolinearlo - era preventivata nella spesa di 12 miliardi, mentre in realtà la cifra lievitò di altri 10 miliardi, e si è arrivati a quest'anno dopo una serie di intoppi estivi con un incidente che secondo me fa riflettere, ma non solo secondo me, anche secondo gli stessi responsabili della telecabina.
L'incidente si è verificato domenica 12 gennaio, in una giornata di massima affluenza turistica, è stato un improvviso blocco dell'impianto ed ha provocato l'impatto fra una cabina, fortunatamente senza passeggeri, e uno dei piloni portanti nei pressi della frazione La Lisetta. Se ci fosse stato qualcuno a bordo, è facilmente immaginabile quale sarebbe stato l'evento e quindi i problemi che ne sarebbero scaturiti sotto tutti i profili.
È stata fatta un'analisi magnetoscopica del cavo in seguito a questo incidente, in breve la diagnosi è concorde: questa telecabina non può andare avanti ad interventi manutentivi a goccia, che costano un sacco di soldi anche perché i pezzi di ricambio, non essendoci più l'Agudio, devono essere o costruiti ad hoc o presi presso altre società, comunque del settore, che si occupano di costruzione di impianti di risalita.
Ecco quindi lo spirito di questa mozione, per ridare lustro a quella che è una delle telecabine più importanti della nostra Regione, proprio per l'ubicazione particolare di cui essa gode. L'impegno che si chiede attraverso questo documento è quello di predisporre al più presto un intervento di carattere globale, strutturale, definito e non di limitarsi a manutenzioni sporadiche, proprio perché altrimenti incidenti come quelli di gennaio potrebbero essere un domani decisamente più gravi, la fatalità potrebbe portare a conseguenze per l'incolumità dell'utenza decisamente peggiori.
Visto che si è sempre detto tutti che è meglio prevenire piuttosto che curare, ritengo che per restituire il lustro, l'efficienza e la sicurezza ai fruitori di questo servizio, il Consiglio debba predisporre oggi attraverso questa mozione, o altri impegni che possono essere concordati, un intervento di carattere strutturale sull'impianto.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.
Linty (LNPIAP) Di quest'ultimo incidente occorso alla Aosta-Pila si è fatto un gran parlare, forse sarebbe passato più in sordina se nel passato non avesse costituito già oggetto di iniziative consiliari.
In occasione della mozione citata prima dal Consigliere Tibaldi, l'Assessore riteneva quell'atto inopportuno perché le società responsabili dei guasti erano società diverse dall'Agudio, che ha avuto una storia alquanto nefasta in questa regione. Si era impegnato inoltre in quell'occasione a fornire a questo Consiglio una serie di dati in merito ai guasti occorsi al tempo. Siamo rimasti in trepida e virginale attesa per 380 giorni circa, speriamo oggi di poter vedere esaudite queste nostre richieste di avere questi dati dall'Assessore in merito al guasto occorso.
Si tratta di sapere cosa intende fare questa Giunta per evitare nel futuro, perché voglio ricordare che quest'estate l'impianto è stato chiuso, giustificando la chiusura come manutenzione necessaria anche a scongiurare incidenti come quelli occorsi lo scorso mese di gennaio del '96. Quindi se si chiude per diversi mesi, voglio pensare che i tecnici, lautamente pagati per prestare la loro opera sull'impianto in questione, avessero avuto il tempo necessario per scongiurare incidenti futuri; evidentemente mi sbagliavo.
Soprattutto, visto che le voci si accavallano da più parti, vorrei conoscere una volta per tutte qual è la causa definitiva di questi guasti.
Giusto per aggiungere i costi di queste ultime riparazioni agli incredibili costi di realizzazione dell'impianto in oggetto, che ha una storia che può essere paragonata solo a quella del Duomo di Milano, vorrei sapere quanto sono costati questi incidenti, sia quelli relativi al '96, sia la manutenzione effettuata nell'anno '96, che questi ultimi che in termini temporali si sono verificati appunto sull'impianto Aosta-Pila.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'ambiente, territorio e trasporti, Riccarand.
Riccarand (VA) Intanto la fermata del 12 gennaio 1997 è avvenuta alle ore 14.00, durante una ripartenza dell'impianto, dopo che c'era stato un arresto dovuto alla necessità di far scendere una persona con difficoltà motorie. L'impianto, in base alle dichiarazioni fatte pervenire dal direttore di esercizio, è ripartito troppo rapidamente e con velocità eccessiva, quindi il macchinista ha dovuto bloccare l'impianto in modo repentino e brusco. Il direttore di esercizio ha segnalato che quanto verificatosi è stato determinato da un improvviso mancato segnale proveniente dalle schede di controllo sulla velocità. Come sapete, l'impianto è composto da due tronconi praticamente, che devono essere sempre a velocità sincronizzata; in questo caso invece si è verificata una mancanza di sincronia fra le due velocità con un aumento di velocità in un tronco, quindi con un arresto che ha dovuto essere fatto immediatamente e che ha determinato tutte quelle oscillazioni e vibrazioni che sono state denunciate.
Gli interventi necessari sono stati completati nella giornata del 12 verso le 16.00 e subito dopo l'impianto ha ripreso a funzionare sia pure a velocità ridotta perché bisognava andare a ricercare le cause di quello che era avvenuto.
Nei giorni successivi l'impianto è rimasto chiuso per controlli e per introdurre un nuovo dispositivo di controllo della velocità dei due tronchi dell'impianto, in grado di evitare il ripetersi del problema verificatosi il 12 gennaio. L'impianto è poi stato riaperto al pubblico esercizio il 17 gennaio.
La fermata dello scorso mese è stata purtroppo un ennesimo episodio di numerosi guasti e inconvenienti. Già lo scorso anno si erano verificati fra dicembre e gennaio dei problemi notevoli, tant'è vero che poi, al termine della stagione invernale, l'impianto è stato chiuso per tutta l'estate e tutto l'autunno e sono stati realizzati importanti interventi manutentivi.
Gli interventi sono stati approvati con deliberazione di Giunta n. 2894 del 28 giugno 1996 e hanno riguardato la revisione delle pulegge motrici per 139 milioni, la revisione dei riduttori d'argano per 162 milioni, la manutenzione elettrica straordinaria per 89 milioni, l'implementazione del circuito di sicurezza ausiliario per 39 milioni. Gli interventi sui motori, quelli sulle pulegge che sono state smontate, sono stati realizzati dalla ditta Costas Masnago di Lecco, che è la ditta che ha costruito i motori dell'impianto, mentre gli interventi relativi alle parti elettriche sono stati eseguiti dalle ditte Ocleppo di Ivrea, Ansaldo di Montebello di Vicenza, Power's control di Milano.
Gli interventi necessari sono stati individuati dal direttore di esercizio e dall'USPIF di Torino e sono stati sottoposti ad una verifica di congruità da parte di un esperto incaricato dalla Regione.
Il manifestarsi di ulteriori guasti, dopo gli importanti interventi di manutenzione realizzati lo scorso anno, evidenziano la presenza di numerosi elementi di debolezza dell'impianto e la comparsa di dati di affaticamento e invecchiamento, che sono precoci per molti componenti di questo impianto, tenendo conto che l'impianto è entrato in funzione il 1° aprile 1988 e la sua vita teorica dovrebbe essere di 40 anni. È un impianto complesso, molto lungo come tipologia, composto da due tronconi con 4 stazioni in linea, quindi un impianto estremamente complesso, uno dei più complessi esistenti in Europa. È un impianto che è stato realizzato con una tecnologia che negli anni '80 era solo all'inizio e che solo successivamente si è affinata quindi, è un impianto che ha dei problemi per le sue caratteristiche, ha dei problemi legati alla tecnologia e al momento in cui è stato realizzato. Sicuramente il fatto che l'azienda che lo ha realizzato poi abbia fatto fallimento e che solo in parte la società Poma abbia assicurato una continuità rispetto all'Agudio ha accentuato alcuni problemi di continuità nella manutenzione e nel garantire l'affidabilità dell'impianto; è un impianto quindi che richiede molta manutenzione e, nonostante questo, presenta ancora dei problemi di affidabilità.
Questa situazione noi la conoscevamo bene, ancor prima che questi eventi si verificassero, tant'è vero che nel '95, quando abbiamo impostato un rapporto definito con la società Pila e abbiamo definito il contratto di servizio da sottoscrivere con la società per la gestione dell'impianto, abbiamo previsto in questo contratto, oltre a disciplinare le modalità di manutenzione ordinaria e straordinaria, una precisa disposizione all'articolo 6. Con tale disposizione abbiamo impegnato la società Pila, oltre a fare le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, a predisporre un apposito programma di interventi straordinari a firma di un qualificato progettista, in modo da realizzare una serie di interventi programmati e preventivi, tali da garantire la funzionalità dell'impianto. Abbiamo cioè chiesto alla società di presentarci un programma articolato nel tempo, fatto sulla base di un'analisi approfondita di tutti i problemi dell'impianto, in modo da andare avanti gradualmente.
Questa disposizione del contratto di servizio impegna la società a presentare alla Regione, che deve seguire i lavori e che deve finanziarli, questo programma entro 90 giorni dalla sottoscrizione del contratto.
Abbiamo avuto delle grosse difficoltà a sottoscrivere il contratto con la società per questioni essenzialmente di carattere finanziario sul pregresso, per cui la società chiedeva che si definissero una serie di questioni di pregresso finanziario, e solo l'11 dicembre '96 siamo riusciti a sottoscrivere finalmente con la società questo contratto di servizio. Questo significa che per la fine del mese di febbraio, per i primi giorni di marzo, la società ci dovrà presentare questo programma che finalmente ci permetterà di programmare nel tempo una serie di interventi che dovrebbero riuscire a migliorare l'affidabilità e garantire una buona funzionalità dell'impianto, sempre tenendo presente i problemi che ci sono e che non possono essere ignorati.
In conclusione, l'impegno da parte della Giunta regionale è stato quello di seguire con attenzione la situazione, di garantire tutti gli interventi e le risorse necessarie per realizzare l'impianto, e di richiedere quello che la mozione adesso ci chiede, ovvero un programma di interventi, che abbiamo previsto e abbiamo inserito appositamente nel contratto di servizio perché assolutamente indispensabile. Abbiamo operato in tutti i modi per far sì che questo impianto continui a funzionare perché riteniamo che svolga un ruolo essenziale nell'economia della nostra Regione, nell'economia del comprensorio di Pila, per la città di Aosta, per il Comune di Gressan, quindi si tratta di continuare a garantire queste risorse finanziarie, gli interventi necessari e soprattutto di cercare, attraverso una serie di interventi programmati nel tempo, di risolvere a monte questi problemi che troppo frequentemente si presentano e che sono collegati ai fenomeni che vi ho detto.
Rispetto alla mozione che è stata presentata, recepiamo le indicazioni contenute, ma sono iniziative che già sono in corso di realizzazione. La società ci deve per contratto presentare questo programma, che dovrà avere dimensioni tali da garantire un intervento organico su tutto l'impianto, articolato per il tempo che sarà necessario, quindi stiamo operando in questa direzione. Pertanto la richiesta che farei al presentatore della mozione è di ritirarla, recependo l'impegno, che non è un impegno verbale che affermiamo qui ma che è contenuto in un preciso contratto sottoscritto dalla società Pila.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.
Chiarello (RC) Non so se il Consigliere Tibaldi ritirerà la mozione perché io ho presentato un'interrogazione. Le parole dell'Assessore Riccarand mi hanno tranquillizzato, questo impianto dovrebbe avere una vita di 40 anni, ha funzionato è vero, adesso siamo nel '97, ma sono tre anni e mezzo che sono qui ad Aosta e sono tre anni e mezzo che mi si dice o leggo sui giornali che è un impianto vecchio. C'è la possibilità che questa società dica che l'impianto si deve cambiare in toto? Cosa vuol dire un impianto vecchio in quel senso?
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.
Linty (LNPIAP) Posso dirmi solo parzialmente soddisfatto delle risposte avute dall'Assessore, anche perché credo che ci siano dei dati che devono quanto meno far riflettere chi è preposto a organizzare questo tipo di servizio. Si sta parlando in questi giorni dell'esigenza per il Comune di Cogne di essere collegato a Pila tramite telecabina o funivia, direi che, visto lo stato in cui versa l'impianto Aosta-Pila, sarebbe da prendere in seria considerazione anche la possibilità di rifarlo, perché se si spende mezzo miliardo in un anno per la manutenzione di pulegge varie, impianti elettrici e tutte queste cose, e poi continuano ad esserci degli stop, è un po' come continuare a far rattoppare allo stagnino il secchio del latte: lo rattoppi oggi, lo rattoppi domani, poi si arriva alla convenienza di cambiare il secchio perché fa acqua da tutte le parti.
Ricordo che questa funivia ha una connotazione molto particolare perché viene utilizzata soprattutto per la pratica dello sci cosiddetto pendolare, nel senso che, essendo molto vicino all'autostrada, molta gente la prende perché arriva in fretta sugli impianti e rientra in fretta a casa. Quindi c'è il rischio che questi, dopo che fanno di tutto per fare in fretta, debbano passare tre ore appesi a guardarsi il paesaggio. Ed è questo il vero problema che - come era citato anche nell'interpellanza - andava a ledere l'immagine turistica.
Chiedo un'attenta riflessione da parte della Giunta se conviene spendere mezzo miliardo l'anno per continuare a mettere dei tacconi a quest'impianto che ormai è vetusto. Posso accettare tutte le considerazioni fatte che negli anni '80 non si era sviluppata ancora una tecnologia, posso forse accettare meno tutta la prassi che si utilizzò al tempo per affidare i lavori ad Agudio, che sono partiti con un importo e sono arrivati con tutto un altro, però credo che sia necessaria un'attenta riflessione sul futuro di quell'impianto a fune.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (Ind) Mi sembra che anche l'Assessore non abbia potuto negare i guasti cronici e le debolezze strutturali che riguardano l'impianto funiviario Aosta-Pila.
Anch'io sinceramente manifesto stupore dinanzi all'intervento massiccio, che è stato fatto nel corso dell'estate, massiccio sia come impegno di forze che di denaro, per poi avere pochi mesi dopo una complicazione che poteva avere, come mi sembra giusto ripetere, conseguenze traumatiche, decisamente peggiori di quelle che si sono verificate.
Prendo atto che l'11 dicembre è stato siglato questo contratto di servizio fra la Regione e la società e che è stata inserita questa clausola di indicazione programmatica da parte di questa società circa il futuro dell'impianto.
Visto l'impegno sostanziale assunto dall'Assessore, ritengo di poter ritirare la mozione però con l'avviso che, non appena ci saranno le conclusioni di questo studio effettuato dalla società, l'Assessore lo renda noto alla IV Commissione, dopodiché verrà reso noto al resto dei consiglieri e si valuterà in maniera seria e anche immediata e tempestiva quelli che sono gli interventi da apportare all'impianto.
Ritiro quindi la mozione.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'ambiente, territorio e trasporti, Riccarand.
Riccarand (VA) Senz'altro, appena il programma ci sarà presentato, ne darò comunicazione alla IV Commissione in modo che possa partecipare alle decisioni che dovremo assumere, anche se ritengo che l'impianto mantenga una sua validità e dobbiamo fare tutti gli sforzi per farlo funzionare nel migliore dei modi.
Presidente La mozione viene ritirata.