Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 2344 du 18 décembre 1996 - Resoconto

SEDUTA POMERIDIANA DEL 18 DICEMBRE 1996

OGGETTO N. 2344/X Costituzione di una Commissione di inchiesta consiliare per appurare i criteri e il buon andamento della gestione dell'Assessorato regionale al turismo. (Reiezione di mozione)

Mozione Considerato che il settore turistico viene investito da pesanti interrogativi attinenti sia alla gestione sia ai criteri di intervento nei vari ambiti di competenza;

Visto in particolare il subbuglio politico ed amministrativo generato dalle spese per l'impiantistica di innevamento artificiale con le interpellanze inutilmente presentate per avere chiarimenti sulla incomprensibile scelta della trattativa privata motivata da ragioni di carattere tecnico e supportata dalle decisioni di una Commissione Tecnica, dove funzionari e tecnici di Società trovano facilmente prevedibili intese;

Constatato che attualmente l'Assessorato regionale al Turismo risulta scorporato, con l'urbanistica trasferita all'Ambiente, poi con l'Ufficio Mostre e i Beni Culturali demandati alla Pubblica Istruzione ed infine con l'Ufficio Manifestazioni del Casinò di Saint-Vincent posto sotto l'egida del Presidente della Giunta regionale unitamente al funzionario regionale competente, e che ciò malgrado l'immagine riverberata dall'Assessorato non risulta migliorata a livello di trasparenza e credibilità istituzionale;

Atteso che, come nel caso della progettazione esclusiva del Forte di Bard, vengono irrise le proposte consiliari volte a riportare nella norma talune iniziative dell'Assessorato;

Rilevato che, come risulta dal bilancio regionale, l'Assessorato al Turismo intende spendere 7 miliardi l'anno per tre anni per una promozione pubblicitaria che non ha ottenuto finora, e difficilmente otterrà se si prendono per buone le passate esperienze, il riscontro e il ritorno d'immagine sperati;

il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

Delibera

di costituire una Commissione di inchiesta consiliare al fine di appurare i criteri e il buon andamento della gestione dell'Assessorato regionale al Turismo in merito al biennio 1994/96.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.

Lanièce (GA) La richiesta di una commissione regionale che ci rischiari sull'effettiva attività dell'Assessorato regionale al turismo si fonda sull'evidenza di fatti che lasciano sconcertati non solo noi consiglieri, ma tutta l'opinione pubblica. Sul giornale apprendiamo che vengono sequestrati documenti, che vi sono attacchi anche pesanti a carico dell'Assessorato e dei suoi responsabili, che l'Assessore considera questa normale routine, che anzi si stupisce lui che un consigliere di maggioranza si permetta di fare discorsi da trattoria quando costui osa chiedere qui in Consiglio regionale spiegazioni coerenti (e per coerenti intendiamo lucide e razionali) sull'affidamento dell'incarico di progettazione del Forte di Bard.

Dicevo l'evidenza dei fatti. L'urbanistica è passata sotto le ali di Riccarand, i beni culturali a gennaio volano sotto Louvin, dove già sono state spostate le mostre, le manifestazioni della gestione straordinaria sono passate alla Presidenza della Giunta. Tutto ciò per la semplice ragione che non si ha il coraggio di dire che c'è qualcosa che non va nella gestione dell'Assessorato al turismo.

Sono talmente tante le magagne di questo assessorato, che si fa fatica ad elencarle. Comunque ci proviamo, anche per avere una scaletta per la ricerca della futura commissione di inchiesta.

Cominciamo dalla neve. L'impiantistica artificiale ha provocato molti interventi dei consiglieri regionali; a queste interrogazioni le risposte di Agnesod sono state sempre, a dir poco, superficiali. Anzitutto il problema iniziale riguarda la scelta della metodologia tecnologica per la scelta dell'impianto; ci sono due possibilità, l'impianto di innevamento ad alta pressione e quello a bassa pressione. Si è scelto quello ad alta pressione e non si è ancora capito per quale ragione, scegliendo questa metodologia, si debba sempre scegliere la stessa ditta York e il suo factotum Sergio Lima.

Miliardi quindi per l'innevamento artificiale più costoso d'Europa, decisi da una commissione tecnica dove i tecnici della società di impianti a fune danno i pareri per autofinanziarsi, con la benedizione di un dirigente regionale.

L'Assessore ci risponderà che questa commissione tecnica è stata costituita in seguito ad una legge regionale la quale si acconsente ad una procedura che garantisce il ricorso sistematico alla trattativa privata, quando però la spesa è tratta dai fondi della Regione autonoma Valle d'Aosta. Il pubblico denaro viene dispensato da un dirigente regionale, che è il coordinatore di questa commissione tecnica, con proposta alla Giunta dell'Assessore, senza che a quanto pare vengano rispettate le leggi italiane sugli appalti, perché questa commissione tecnica che dovrebbe solo dare un parere consultivo, addirittura dà un parere definitivo.

Quando alcuni consiglieri, fra cui il Consigliere Bich, hanno provato a chiedere chiarimenti, sono stati praticamente ignorati.

Non crediamo che la spesa per l'innevamento artificiale sia, ancorché legittima, regolare. Riteniamo che, a prescindere da questa legge regionale che demanda a questa commissione cosiddetta tecnica (si fa per dire), l'arduo compito di accontentare sempre la stessa ditta e con oltre 100 mld di lire italiane, trattandosi di pubblico denaro debbano applicarsi le stesse leggi che impongono regolari gare di appalto. Una legge regionale non può certo soppiantare la legislazione nazionale e quella europea.

Per fare un esempio più pratico, nel verbale di una riunione di questa commissione tecnica del 10 giugno '94 si dice: "Le domande di finanziamento - che riguardavano le funivie di Champoluc - delle revisioni sono ritenute congrui e accoglibili, le maggiori spese sostenute per la realizzazione dell'impianto di innevamento programmato imputabili per circa 600 milioni ad un errore di valutazione fatto dalla società, e per la restante parte al differente cambio, sono considerate un po' elevate, ma giustificate dalle fatture allegate alle domande". Con una dichiarazione del genere, in cui si dice che vengono spesi dei soldi per un errore di valutazione della società e per la differenza di cambio, questa commissione ha dato poi il parere. Dov'è la congruità di queste spese? Come si può parlare di congruità in questa commissione, quando il coordinatore della commissione è lo stesso dirigente che vista le fatture relative a questi impianti di innevamento?

Questa è già una cosa un po' particolare, e poi ce ne sarebbero altre, sempre in merito ai verbali della commissione tecnico consultiva.

Vi sono altri argomenti da sottoporre alla commissione di inchiesta: le manifestazioni del casinò, pubblicità istituzionale, appalto Forte di Bard, eccetera.

Vorremmo sapere, ad esempio, se è vero quanto è apparso sul "Il Corsivo" del 7 ottobre '96, il quale dice: "Meno chiara la questione legata ad un disco realizzato dall'Assessore Gino Agnesod, di cui si fa un grande parlare non per la sua qualità, ma per i costi. Durante questa estate nella rassegna World Music è stato inserito un concerto di presentazione di questo disco, un concerto regolarmente pagato benché non abbia riscosso il successo di pubblico che ci si proponeva di avere (20 persone circa sono state presenti)".

Per pura curiosità abbiamo così scoperto che il disco era già stato presentato a Saint-Vincent l'anno precedente, a novembre 1995, che il tutto era stato comprato con una cinquantina di milioni, che avrebbe dovuto comprendere un concerto, che non si è mai tenuto, e che così il risultato doveva essere una magnanima elargizione dell'Assessorato. Questo famoso disco, "Le pays natal", di Ricky Mantoan, cita inoltre nella premessa "un ringraziamento a Valdo Azzoni per avermi concesso l'uso e l'elaborazione dei suoi testi, a Claudio Magnabosco e soprattutto un grazie particolare a Gino, che ha creduto in me e la cui fiducia ho cercato di onorare"....

Marguerettaz (fuori microfono) ... ha capito tutto sto' Mantoan... ma a Gino o a Dino...

(... commenti ironici e risatine dai banchi dell'opposizione...)

Lanièce (GA) ... a Gino.... sempre nello stesso disco, Montagnes Valdôtaines, si dice "con testo e musica di Sportelli Gianolio", questo non lo sapevo, è bene informarsi. Qui si sono spesi dei soldi per un concerto che non è stato fatto. Vorrei sapere quanti soldi sono stati dati ad esempio all'autore dei testi, Valdo Azzoni; si potrebbe avere un preventivo globale delle spese di questa manifestazione, sempre che esistano?

Vogliamo chiedere se è altresì vero che siano stati elargiti dei soldi al settimanale "Sport Valdôtain" fra maggio, giugno, luglio e agosto 1995 quando Sport Valdôtain era chiuso, per pubblicità istituzionale. Questa sarebbe una cosa un po' particolare; a questo riguardo ci sono dei dati relativi ad una interrogazione con risposta scritta sulle inserzioni pubblicitarie, dove si dice che nei mesi da maggio ad agosto '95 sono stati dati a Sport Valdôtain 15 milioni Iva compresa per pubblicità istituzionale. Risulta che Sport Valdôtain in quel momento fosse chiuso, quindi pagare la pubblicità per un giornale che è chiuso in quel momento sembra un po' strano.

Vorremmo poi sapere sul problema delle piscine regionali, sul quale comunque stamani ho presentato un'interpellanza, la risposta non ci è stata data, si vedrà in futuro quale sarà la risposta.

Per quanto riguarda l'appalto del Forte di Bard, come ho già detto, ci sono state diverse iniziative, alle quali le risposte purtroppo sono sempre state abbastanza evasive.

Vogliamo che si indaghi, vogliamo sapere cosa succede in piazza Narbonne e vogliamo che siano chiariti tutti gli aspetti della gestione dell'Assessorato: parlo dell'Assessorato nel suo complesso, non è una cosa rivolta solo all'Assessore. Quindi la parte politica vede la responsabilità dell'Assessore, ovviamente la parte amministrativa e tecnica coinvolge i funzionari che hanno competenza in materia.

In sede di commissione forniremo documentazione e aggiungeremo altri fatti, per fornire poi al Consiglio regionale un rendiconto più dettagliato nel caso in cui questa commissione venga posta in essere.

A conclusione di questo intervento desidero ribadire che la causa di questa iniziativa consiliare risiede proprio nella struttura comportamentale dell'Assessorato al turismo, comprensivo sia dell'Assessore che del suo staff di funzionari. Non sappiamo niente a tutt'oggi della tragica situazione in cui volge il sito di Vollein, ormai compromesso come ha giustamente affermato più volte il prof. Mezzena, mentre purtroppo sappiamo già qual è stata la misera fine della villa romana in zona Consolata di Aosta, ancora chiusa al pubblico, e siamo quindi preoccupatissimi anche del destino riservato, per l'incuria dell'assessorato, al parco archeologico di Saint-Martin de Corléans, semi-abbandonato e dopo circa vent'anni in balia di progetti tanto ambiziosi quanto pericolosi sotto il profilo della conservazione.

Probabilmente il messaggio anche umanistico fattovi pervenire da oltre un anno dall'ex Consigliere Torrione, presidente dell'associazione valdostana che si occupa dei beni monumentali, è stato smarrito e rimane inascoltato. Una commissione di inchiesta potrebbe mettere un punto fermo su questa competenza, che vede praticamente ingessato il patrimonio artistico dell'epoca romana e di quella celtica, malgrado l'esigenza sempre più avvertita di un turismo culturale attivo e innovatore.

Del resto, il fatto stesso che l'Assessore in sede di commissione consiliare non abbia inteso, unico fra i suoi colleghi di Giunta, presentare una relazione illustrativa del bilancio per quanto di sua competenza, riservandosi di rispondere ad eventuali domande, è indicativo di un metodo abbastanza singolare di gestire l'Assessorato, preferendo magari conferenze stampa a senso unico.

Sul piano della pubblicità faccio un'unica annotazione, che sottopongo all'esame del Consiglio. La ditta Dorland di Milano, fiore all'occhiello dell'Assessorato al turismo, addirittura ringraziata in un articolo apparso recentemente su un settimanale locale, ha chiuso i battenti dopo aver smaltito i 9 miliardi della Regione autonoma Valle d'Aosta.

Quell'idea dell'isola, che ha fatto tanto gioire l'Assessore espressosi in termini entusiastici "un'idea particolarmente azzeccata", è in realtà fuorviante rispetto al fatto che siamo in montagna e che di montagna vogliamo parlare, se non vogliamo che venga confusa Aosta con Ostia, che si trova appunto in riva al mare.

Se poi i criteri di affidamento dell'appalto relativo alla pubblicità sono ricondotti ad un rapporto fiduciario, lascio immaginare a voi tutti che idea possiamo farci di una ditta che ha semplicemente chiuso i battenti.

Altro per ora non riteniamo di dover aggiungere, riservandoci di presentare ulteriore documentazione nel caso in cui questa commissione possa operare. In difetto assumeremo le iniziative previste dal regolamento consiliare.

Molto si è detto e si è scritto intorno alla nostra iniziativa di richiedere la nomina di una commissione di inchiesta, vi è addirittura qualcuno che ha osato attribuire alla nostra mozione il significato di una manovretta di stampo politico, come se qualcuno di noi volesse, colpendo un anello della Giunta, far crollare la Giunta regionale. Nulla di più errato. Il nostro obiettivo è semplicemente quello di capire cosa è successo in questi due anni in un assessorato, che dovrebbe essere quello più importante della nostra Valle e che si è rivelato per nulla all'altezza della sua importanza sia dal punto di vista politico, che amministrativo e gestionale.

Qualcuno ha anche osato dire che siamo degli incompetenti (può anche essere vero), giusto per il gusto di cercare di zittirci o di limitare la nostra esposizione.

Il fatto è che essere chiamati incompetenti, come già è stato fatto nei confronti di un Consigliere di maggioranza sempre su problematiche riguardanti il turismo, che chiedeva lumi su un appalto regionale, sembra indicare più che altro un senso di debolezza politica, di chi non ha più nemmeno la dignità delle proprie azioni. Quindi parlare di incompetenza non mi sembra il caso; ognuno fa il suo ruolo e il ruolo del consigliere di opposizione è quello di controllare l'attività della Giunta regionale, di porre alla luce fatti che reputa anomali. Noi abbiamo elencato alcuni fatti che secondo noi meritano una particolare attenzione e li abbiamo sottoposti, senza per questo puntare l'indice su nessuno. Noi vogliamo solo chiedere che vengano verificati questi fatti. Nominate questa commissione, sarà la prova migliore che la maggioranza non ha nulla da nascondere. Poi la commissione riferirà in Consiglio, che potrà valutare serenamente l'operato dell'Assessorato.

Questa richiesta, sulla quale è stata montata molta campagna stampa da parte dei mass media, è solo una richiesta per avere dei chiarimenti. Se la Giunta regionale è tranquilla del suo operato, non vedo perché non possa nominare una commissione di inchiesta. Tale commissione verificherà che tutte queste informazioni che abbiamo non sono veritiere, che questi concerti pagati, ma non fatti, pubblicità istituzionali pagate a giornali che erano chiusi, verbali della commissione tecnico consultiva nei quali in pratica si approva l'erogazione di contributi per sbagli della società, e via dicendo, sono cose inesistenti.

Siamo disponibili a verificare se queste informazioni che ci sono pervenute corrispondono a verità, quindi noi chiediamo solo quello, di poter avere delle risposte su questi problemi che solleviamo, niente di più. Non vogliamo sicuramente far dimettere nessuno, non vogliamo provocare crisi di Giunta, non ne vedo neanche la convenienza. Fossi un Consigliere di maggioranza potrei sperare che ci fosse un posticino, ma non è questo il problema. Vogliamo solo chiarire certe situazioni.

Vorrei che l'Assessore non lo prendesse come un attacco personale...

(... si solleva un coro di "no, no!" da parte di tutta l'assemblea...)

...noi chiediamo solo dei chiarimenti che riguardano un assessorato, è un attacco all'Assessorato al turismo perché riteniamo che queste informazioni che ci sono pervenute meritino un approfondimento.

Chiediamo solo di poter valutare se queste informazioni che abbiamo appena dichiarato corrispondono al vero e chiediamo la nomina di questa commissione di inchiesta, che possa valutare quanto abbiamo detto.

Presidente Il Consigliere Linty quale proponente intende intervenire?

É aperta la discussione generale. Nessuno chiede la parola?

Se non c'è nessun intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.

Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Viérin Dino.

Viérin D. (UV) Nous avons écouté avec beaucoup d'attention l'exposé de M. Lanièce, principalement pour comprendre, vu que nous sommes ici au sein d'une assemblée politique, quelles étaient les finalités de cette initiative.

Je dois dire que, sur la base de l'exposé de M. Lanièce, j'ai quelques doutes supplémentaires parce que j'aurais imaginé que, s'agissant d'un acte politique, il y avait une visée d'ordre politique. M. Lanièce nous a dit: "Ne pensez pas qu'on veuille porter plainte, politiquement parlant, contre M. Agnesod ou contre le Gouvernement, il n'y a aucunement des finalités politiques dans cette initiative".

Donc je pourrais déjà conclure mon intervention, en disant qu'il y a plus de problèmes. On ne sollicite pas la démission de l'Assesseur, on ne met pas en discussion ce Gouvernement, cette majorité; on veut simplement connaître, on veut savoir.

Alors, j'en prends acte, mais néanmoins je confirme mon étonnement, parce que je pensais que finalement on pourrait discuter au sein à cette assemblée sur un plan politique, et non pas déléguer à d'autres une fonction qui est propre de cette assemblée, parce que le jugement que je vais exprimer, c'est un jugement d'ordre politique, qui est le seul que je puisse exprimer au sein de cette assemblée.

Même du point de vue de la présentation je n'ai pas compris s'il s'agissait d'une motion, d'une question, d'une interpellation, parce qu'on posait toute une série de questions, pour lesquelles M. Lanièce, s'il veut avoir des réponses, sait qu'il a le droit de présenter des questions avec réponse écrite, des questions, des interpellations, et de ce point de vue les membres du Gouvernement sont tenus à lui fournir toutes les données qu'il souhaite pour avoir une connaissance plus complète de tous ces événements. Il y a eu un résumé des différentes initiatives, auxquelles l'Assesseur a déjà répondu; maintenant les promoteurs de ces initiatives peuvent être ou non satisfaits des réponses, mais ils ne peuvent pas dire qu'il n'y a pas eu de réponse. M. Lanièce lui-même a fait référence aux différentes questions, sur lesquelles au sein même de cette assemblée des réponses ont déjà été fournies et donc des éléments ont déjà été portésmis à la connaissance des conseillers.

Je ne veux pas non plus transformer cette salle en salle de tribunal, je laisse à M. Lanièce et aux différents tribunaux de vérifier le bien-fondé de certaines affirmations, parce qu'on ne peut pas simplement sur la base d'enquêtes qui sont en cours - peut-être sur la base de sollicitations qui ont été présentées ou formulées par M. Lanièce lui-même, c'est dans son droit - conclure que le fonctionnement d'un certain assessorat n'est pas correct.

Tout est à vérifier et à démontrer et on ne peut pas non plus se fonder, en tant que documents, ou sur des articles qui sont peut-être écrits par le même attaché de presse de M. Lanièce, ou prendre différents journaux, n'importe lesquels, venir ici au Conseil, lire ce que l'hebdomadaire déclare et ipso facto c'est la vérité, il faut prendre cet élément en tant qu'élément fondamental de vérité.

C'est un jugement et rien plus. M. Lanièce a peut-être plus de compétence que n'importe qui à l'intérieur de cette salle quant aux actions promotionnelles, je lui ai entendu exprimer des jugements que les agences les plus importantes sur le plan international auraient peut-être quelques craintes à exprimer d'une façon si tranchante. Mais là simplement j'en prends acte.

Je voudrais rappeler à M. Lanièce que c'est une interprétation tout à fait personnelle. Les avis quant à l'efficacité, quant aux choix, quant aux actions pour promouvoir l'image dans ce cas de la Région Vallée d'Aoste ou d'autres institutions ou s'il s'agit de publicité commerciale, impliquent un raisonnement plus complexe et non pas fondé simplement sur une appréciation, que chacun de nous peut faire, sur l'acceptation ou la sympathie personnelle qu'un certain message publicitaire peut avoir en tant qu'impact.

Cela pour dire qu'il s'agit de positions tout à fait personnelles, parce que quand on se plaint de ne pas connaître quelle est l'activité effective de l'assessorat du tourisme, je vois que les actions et les initiatives que l'assessorat entreprend suscitent des débats, donc je pense qu'il y a suffisamment d'attention et également de connaissance quant aux activités qui sont effectuées.

On peut exprimer là encore des avis différents, mais l'affirmation qu'on ne connaît pas l'activité effective de l'Assessorat est une affirmation que je ne peux partager. Comme on ne peut pas aujourd'hui se rapporter à des problèmes de réorganisation de l'Administration régionale et faire endosser entièrement à l'assessorat du tourisme la responsabilité présumée de ces propositions, a part le fait que les services de l'urbanisme ne font plus partie de l'assessorat du tourisme, et là peut-être Lanièce père pourrait nous dire quelque chose, parce qu'on vient aujourd'hui faire certaines affirmations comme si c'était un choix qui a été effectué par ce Gouvernement, quand la décision a été prise en 1991. Donc on ne peut se limiter à citer les services qui sont regroupés dans d'autres assessorats, sans avoir une vision globale des propositions qui ont été formulées quant à une rationalisation des différents bureaux et des différents services de l'Administration régionale.

J'inviterais M. Lanièce à regarder avec attention quelle sera la nouvelle structure de l'assessorat du tourisme, parce qu'il est vrai que nous envisageons de regrouper sous un seul secteur tous les problèmes qui se rapportent à la culture au sens large du mot, mais il est également vrai que d'autres services seront regroupés à l'intérieur de l'assessorat pour fournir à celui-ci un domaine d'action, par exemple, dans le secteur tertiaire, qui puisse mieux qualifier ses activités et son action.

La même chose en ce qui concerne d'autres objectifs que nous avons voulu atteindre du point de vue de la rationalisation quant au fonctionnement des services différents, en considérant s'il s'agissait d'activités qui se rapportaient à un secteur spécifique; de ce point de vue on peut insérer ces mêmes activités à l'intérieur d'un assessorat. Par contre, s'il s'agit d'activités qui touchent plusieurs assessorats, il y a la nécessité d'avoir une coordination, et on ne peut pas faire coordonner quelque chose par quelqu'un qui est sur le même plan que ceux qui doivent être coordonnés; voilà pourquoi pour certaines actions il y aura une coordination de la part de la Présidence du Gouvernement. Mais nous ne le voyons absolument pas comme M. Lanièce l'a présenté, c'est-à-dire comme une diminution d'importance d'un service par rapport à un autre, l'Administration régionale étant unique, le Gouvernement étant un organe collégial. Ce qui nous intéresse c'est d'avoir du point de vue de la fonctionnalité et de l'efficacité des services les résultats les meilleurs.

Pour ce qui est par contre des différentes questions, j'ai déjà dit qu'il y a un résumé des différentes interpellations qui ont été déjà soumises à l'attention de cette assemblée et auxquelles nous avons déjà répondu, parce qu'il y a présentation de plusieurs aspects et je pense qu'on ne peut se limiter à présenter un tel collage. On risque effectivement d'ajouter des éléments de confusion, parce qu'on met tout sur le même plan et banalise certains problèmes qui, par contre, ont été approfondis. Si cela n'est pas jugé suffisant, je pense qu'il y a la possibilité, pour répondre à ces requêtes d'éclaircissement, de représenter d'autres initiatives au sein de cette assemblée et le Gouvernement sera toujours prêt à répondre à ces différentes sollicitations.

Pour conclure avec un jugement politique, les raisons pour lesquelles l'on doit, sur la base de ces affirmations, nommer une commission d'enquête sont difficilement compréhensibles pour le moment. On aurait imaginé du point de vue politique que, sur la base de toutes ces différentes affirmations, il y aurait de la part de M. Lanièce un jugement négatif quant aux résultats, quant à l'action politique menée par le responsable d'un assessorat de ce Gouvernement, et par conséquent une motion de défiance politique. Cela à mon sens aurait rempli un peu les fonctions et la mission de cette assemblée. Mais nous ne pouvons pas accepter une proposition qui veut nommer une commission d'enquête du Conseil, pour vérifier les critères et le bon fonctionnement de la gestion de l'assessorat régional du tourisme: une commission d'enquête est nommée pour des faits spécifiques et de ce point de vue il doit y avoir d'autres éléments, des éléments qui, à notre avis, à l'état actuel des choses, ne correspondent pas aux considérations exprimées.

L'activité de l'assessorat, les déclarations de l'assesseur, même les dernières affirmations qu'il a faites, sont là pour prouver tout à fait le contraire par rapport aux affirmations énoncées; je me suis limité à faire des considérations d'ordre général et à examiner cette motion sous un aspect politique, donc de ce point de vue nous ne partageons pas ni les affirmations et ni surtout les propositions qui ont été formulées.

C'est pour ces raisons que, si M. Lanièce veut maintenir sa motion, même si nous nous déclarons prêts à répondre à toutes les informations qu'il estime nécessaire, mais sous d'autres formes et avec d'autres modalités - nous voterons contre les propositions qui y sont formulées.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.

Linty (LNPIAP) Quand'ero militare ho imparato a distinguere l'uomo dal soldato. Ho provato ad applicare questo concetto anche in politica, a distinguere cioè l'uomo dal politico. Penso che non siamo in molti a ragionare così, sicuramente l'Assessore non ragiona così dal momento che, a seguito di questa mozione, mi ha tolto il saluto. Credo che dovrebbe imparare a distinguere l'attività istituzionale politica di un Consigliere regionale dai rapporti umani. Parlo perché posso dirmi fortunato, felice e contento del fatto di godere del saluto degli altri 33 consiglieri regionali.

Intervengo per dire alcune cose riguardo alla replica fatta dal Presidente della Giunta. In quest'aula interpellanze e interrogazioni in merito al turismo ne sono state presentate a iosa e se oggi arriva questa mozione, è perché le risposte date non sono state sufficienti a chiarire alcuni dubbi in merito alla gestione dell'assessorato. Allora non si può chiudere tutto dicendo che se ci sono dei dubbi, basta fare interpellanze e interrogazioni, perché se poi le risposte non ci sono, possiamo stare qui a fare migliaia di interrogazioni e di interpellanze, ma tanto si chiede pane e si risponde vino, e noi restiamo sempre con i dubbi. Invito chi non condivide queste mie parole, ad andarsi a rileggere i resoconti delle interrogazioni in merito al turismo per vedere qual è stato il tenore della risposta.

Anche in merito alla frase detta, cioè che l'effettiva attività dell'assessorato è riscontrabile in qualsiasi momento, non credo che siamo arrivati a quel punto di trasparenza amministrativa là dove siano di pubblico dominio i criteri con i quali vengono gestiti tutti gli assessorati, nella fattispecie oggi si discute dell'Assessorato del turismo.

Quando si dice che la commissione di inchiesta viene nominata per problemi specifici, dico che, se occorre un problema specifico, troveremo un problema specifico e proporremo un'altra mozione per la nomina di una commissione di inchiesta per un problema specifico, anche perché ci sono dei casi che fanno quanto meno riflettere.

Mi riferisco nella fattispecie ad un elemento particolare: in questa regione succedono cose strane, e questo discorso lo avevo già fatto con le lastre radiografiche perché in tutta Italia funzionano Kodak, Minolta, mentre in Valle d'Aosta funzionano solo le "Tre Emme", ma è da tanti anni che funzionano.

La Leitner è il più grande produttore di sistemi di innevamento artificiale, tant'è che addirittura in Canada installano sistemi di innevamento artificiale Leitner; però in Valle d'Aosta si vede che questa ditta non funziona, funziona solo la York che costa di più.

Allora, queste commissioni tecniche sarebbe il caso quanto meno di rivederle, altrimenti se ci affidiamo ad un giudizio espresso da una commissione tecnica, la cui efficacia e la cui imparzialità viene discussa anche dall'ultimo dei consiglieri di minoranza in quest'aula, un dubbio su queste commissioni qualcuno dovrà pur farselo venire in mente. Perché è facile dire che la commissione ha detto che va tutto bene così, o che ha fatto tutto la commissione; questo è un po' un ragionamento di Ponzio Pilato per cui se la commissione dà il nulla osta io procedo. No, qui ci sono delle scelte politiche, ed io faccio un intervento politico verso la gestione dell'Assessorato.

I problemi dell'Assessorato del turismo non credo che siano evidenziati oggi in quest'aula; chiunque legga il giornale almeno una volta la settimana, ha visto bene quali sono stati i problemi di varie categorie con l'Assessorato del turismo, non ultime le APT. Quindi credo che sia sbagliato parlare e far intendere che tutto va bene, che è tutto perfetto. Posso condividere l'affermazione dell'unitarietà della Giunta regionale, però se c'è un problema all'interno di un Assessorato che compone la Giunta, credo che sia diritto-dovere dei consiglieri regionali poter intervenire, poter fare delle proposte per risolvere le questioni e i problemi che minano quell'Assessorato in quel momento.

Per quanto riguarda invece un'affermazione che è stata fatta sui giornali, io me la sarei sentita affibbiare volentieri anche oggi in aula dall'Assessore, in merito all'incompetenza dei proponenti la mozione in oggetto. Concludo questo mio intervento, riservandomi eventualmente un secondo sulle dichiarazioni di voto (se il regolamento lo consente), facendo presente all'Assessore che se conta qualcosa la formazione scolastica nella vita delle persone, lui è in possesso di un diploma di perito industriale; chi le sta parlando si è diplomato operatore turistico presso l'IPR di Saint-Vincent.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi per dichiarazione di voto.

Tibaldi (Ind) Faccio subito una considerazione. Ci sono elementi di stranezza in questo dibattito. Il primo è già stato evidenziato dal Presidente della Giunta, e qui mi dispiace ma devo condividere, perché il dibattito va posto sul piano politico e sul piano politico di fronte a queste gravità, come sono state evidenziate dal Consigliere Lanièce e dal Consigliere Linty, si chiedono le dimissioni, se si vuole portare avanti un atto politico.

L'altro elemento di stranezza è che sia lo stesso Presidente della Giunta a dover rispondere in luogo dell'Assessore; mi sarei aspettato una risposta perlomeno da parte di Agnesod, cosa che non è avvenuta.

Quindi, un segnale anomalo dal punto di vista formale da parte di chi propone la mozione, che doveva essere condotta su un livello differente, e una risposta altrettanto anomala da parte della Giunta, dove non doveva essere il Presidente a rispondere dietro il paravento della unitarietà della Giunta, ma perlomeno l'Assessore, di fronte ad elementi di gravità che sono stati sottoposti all'attenzione del Consiglio, a dare giustificazione pedissequa e approfondita su quelle che sono le contestazioni fatte.

Se da un lato l'iniziativa è stata banalizzata come obiettivo e come strumenti posti in essere, mi sembra che non siano assolutamente banali i fatti e le vicende che sono state enunciate e portate all'attenzione del Consiglio dal Consigliere Lanièce. Perché con tutto il rispetto e la stima e l'amicizia che si può avere nei confronti dell'Assessore Agnesod, e che personalmente nutro e non lo nascondo, non si può negare che tuttavia l'Assessorato abbia una configurazione particolare e che l'Assessorato - come più volte tutti noi consiglieri di opposizione abbiamo avuto di dire - sia stato spogliato di quelle che sono competenze fondanti. Abbiamo già visto, e ricordo di averlo sottolineato al momento della discussione sul bilancio, quanto solamente il 4 percento del ricco bilancio regionale sia destinato al comparto turistico; questo è a dir poco allucinante se teniamo presente...

(... intervento del Presidente della Giunta, fuori microfono...)

.... eh no, abbiamo fatto i calcoli, Viérin, 65 miliardi su 1900, la matematica non è una opinione, facciamo i rapporti e le cifre saltano fuori... per una regione che si vanta di essere a vocazione turistica, questo fa già capire qual è l'entità monetaria e di conseguenza l'attenzione politica che la Giunta sta rivolgendo nei confronti del comparto turistico.

Senza voler poi nascondere tutta una serie di difficoltà che l'Assessore sta cercando di affrontare, qualcuna magari con maggior successo rispetto ad altre, dove abbiamo visto come, ad esempio, sulla questione delle APT o sulla questione del riordino dell'organizzazione turistica regionale ci sono stati seri problemi; dove abbiamo più volte atteso invano in commissione (parlo per la IV, ma so che anche in V commissione è stato così) delle risposte su temi specifici che attraverso interrogazioni, interpellanze e mozioni erano stati portati sul tavolo della discussione; dove abbiamo visto quanto sia complicato il rapporto fra Assessorato e commissione (mi riferisco sempre alla IV commissione) quando si tratta di analizzare, correggere o integrare leggi regionali (faccio cenno sugli accompagnatori turistici, sulle guide della natura, sulle guide alpine) e quanto sia difficile dare un apporto politico quando è preminente l'apporto tecnico.

Allora bisogna ridefinire quali sono le competenze e quali sono le funzioni, ed io dico che l'Assessore Agnesod dovrebbe rivendicare maggiore autorità da questo punto di vista, come gli ho già detto in sede di discussione del bilancio; se non autorità, deve riottenere quella autorevolezza che spetta ad un Assessore al turismo in Valle d'Aosta, questo è il nodo della questione. Nodo che è stato malposto se vogliamo con la richiesta di una commissione di inchiesta, ma che non per questo deve essere banalizzato e cancellato, perché il problema esiste e in qualche maniera va affrontato. Per questo vi dico che non devono essere banalizzati i fatti e le vicende.

Adesso chiedo all'Assessore di voler cortesemente intervenire (so che siamo in sede di dichiarazione di voto), di fare dichiarazione di voto anche lui, di voler dimostrare che l'Assessorato al turismo ha ancora un suo margine di autonomia politica, altrimenti se da una parte è stato banalizzato lo strumento della commissione di inchiesta che era stata richiesta con la mozione, dall'altra parte viene banalizzata la risposta. Quindi il dibattito politico è diventato squallido, scialbo, non solo per colpa di una proposta inefficace, ma anche per colpa di una risposta altrettanto inefficace. Qui ci vuole la risposta autorevole dell'Assessore al turismo.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz per dichiarazione di voto.

Marguerettaz (PpVA) Premetto che alla dichiarazione di voto che faccio in particolare vorrei che stessero attenti due soggetti: uno è il Presidente della Giunta, l'altro sono i rappresentati dell'informazione che ancora sono presenti, perché non vorrei che, annunciando un voto di astensione su questa mozione, i rappresentanti della stampa, come troppo spesso fanno, banalizzino il discorso parlando di "quarta gamba del tavolo" o cose di questo genere. Per cui mi auguro che le motivazioni che porterò a sostegno di questa dichiarazione di voto siano particolarmente recepite.

Nel dibattito abbiamo assistito a due posizioni, se posso dire così, con tutta la stima ed amicizia che ho per gli amici Lanièce e Linty, con i quali abbiamo già discusso prima che presentassero questa mozione. Abbiamo assistito da una parte ad una sorta di ingenuità, considerato il taglio che si è dato a questa mozione; dall'altra però, come già mi anticipava il collega Tibaldi, abbiamo assistito ad una sorta di furberia.

Presidente, è troppo facile: ci mancava che sul tappeto rosso ci mettessero i fiori e poi eravamo a cavallo. Perché è vero che la mozione era impostata in maniera tale da supporre che si volesse chiedere una verifica quasi tecnica con l'istituzione di una commissione di inchiesta, una verifica tecnico-giudiziaria, non so nemmeno bene come definirla; ma è altrettanto vero (e so bene che l'intelligenza del Presidente non è stata assente in questa fase) che si poteva benissimo leggere fra le righe, come credo tutto questo Consiglio abbia fatto, la necessità di fare al di là del contenuto stesso della mozione un ragionamento di tipo politico.

Un ragionamento di tipo politico credo sia proprio il caso di farlo, in particolare su questo assessorato o su questo assessore; non per la persona di Gino Agnesod, verso la quale nutro personalmente un'amicizia, ma per il compito istituzionale e politico che viene esercitato al governo di questo Assessorato. E c'è bisogno sì di fare una verifica politica anche su questa Giunta.

Ma fermiamoci un attimo ad analizzare quello che è questo assessorato. Dicevo che dichiaravo l'astensione per rendere anche più attenti gli organi di informazione, perché il mio gruppo, l'amico Collé in particolare, in questi anni di legislatura ha periodicamente più volte sollevato delle problematiche di una certa pregnanza dal punto di vista politico e amministrativo nel settore turistico. Vorrei brevemente ricordare alcuni passaggi che necessitano, come dicevo, di un'attenta verifica politica.

Questo è un assessorato dal quale dovrebbe uscire una legge quadro sul turismo, che stiamo tutti attendendo con ansia. Questo è un assessorato che doveva riformare quella che era l'organizzazione e le funzioni delle APT; noi abbiamo visto personalmente una sortita sui mezzi di informazione, sì, Presidente, perché lei sa benissimo che molti dei suoi assessori spesso parlano prima sui mezzi di informazione e poi nelle commissioni consiliari preposte.

Abbiamo visto una sortita, dicevo, di una proposta di legge sulle APT, che ha avuto un effetto (almeno apparentemente a leggere sugli organi di informazione) fortemente critico e contrario da parte delle stesse APT. Abbiamo avuto modo in quest'aula di affrontare, grazie ad una interpellanza o a un'interrogazione, la situazione che questa Giunta, che questa maggioranza ha creato, che è la Fondazione sul turismo; abbiamo toccato, seppur lievemente con mano, che questa è una istituzione che non funziona, o perlomeno che non funziona così com'era negli intenti di questo Consiglio quando l'ha istituita. Abbiamo sollecitato un coordinamento per quanto riguarda il discorso promozionale turistico; questo Consiglio, voi colleghi consiglieri avete votato una mozione in questo senso, aspettiamo ancora oggi di vedere i risultati.

Abbiamo più volte sentito gli impegni di portare alcune di queste ed altre tematiche di cui ho parlato in seno alla IV e V commissione consiliare, ma ancora oggi siamo in attesa di affrontarle. Sembra che la IV commissione sia ormai diventata esclusivamente la commissione del casinò, mentre credo che dovrebbe occuparsi anche di altre tematiche, fra le quali quelle per cui erano stati presi degli impegni in quest'aula. L'ultima chicca l'abbiamo avuta ieri pomeriggio in V commissione, là dove si arriva al paradosso che in un disegno di legge che questo Consiglio andrà prima o poi a votare, che è quello inerente le guide di alta montagna, si inserisce un comma che serve a far incontrare le guide di alta montagna, gli accompagnatori della natura e l'Assessore! Cioè, praticamente si supplisce ad una evidente carenza di tipo politico con un comma in un disegno di legge.

Abbiamo visto più volte, non tanto da un punto di vista formale, come ricordava il Consigliere Lanièce, svuotare questo Assessorato del suo ruolo e delle sue competenze, non solo quindi con lo spostamento delle competenze ad altri assessorati, ma anche in sede di bilancio. Ho avuto una relativa esperienza in campo amministrativo, ma quando ho avuto quella fortuna o disgrazia - a seconda di come la si voglia considerare, anzi il Consigliere Borre ci insegnerebbe in questo senso - di essere assessore, la prima regola che mi hanno insegnato è stata quella di stare attento, perché sì c'è il lavoro di équipe, Perrin, ma se non stai con due occhi così, quando ci sono gli assestamenti, ti portano via tutto. Abbiamo assistito a queste cose e tutti i colleghi, anche di maggioranza, lo sanno perché le hanno viste. Allora non si può ignorare questa situazione, non si può far finta di niente.

Si tratta di un Assessorato importante che, senza guardare chi lo gestiva negli anni passati, non mi interessa, ma ha ragione Tibaldi quando dice che questo era l'Assessorato più ambito da parte di molte persone, perché estremamente prestigioso, potente, che contava come è giusto che conti in una regione come la nostra.

Oggi cosa ci diciamo fuori da quest'aula? Certo che auguriamo (dal punto di vista personale, non politico) all'Assessore Agnesod di continuare ancora, ma tutti facciamo questa riflessione: la successiva amministrazione, il successivo assessore al turismo avrà il bel da fare per ricostituire - non è vero, Voyat? - questo assessorato.

Questo per dire, in sintesi, e spero che sia chiaro che non siamo qui a fare la stampella alla Giunta, che abbiamo assistito ad una Giunta che spesso e volentieri (non solo nella tematica del turismo ma in generale) agisce anche all'interno di quest'aula mortificando il dibattito politico, il dibattito consiliare, nascondendosi spesso dietro il discorso che vi è un'opposizione non sufficientemente all'altezza, il che è senz'altro vero, ma non basta a giustificare un metodo che tendenzialmente porta all'annientamento del dibattito politico. I metodi che si sono instaurati nei lavori delle commissioni, nell'iscrizione di punti qualificati all'ordine del giorno all'ultimo momento, negli emendamenti sostanziali portati a disegni di legge all'ultimo momento, sono indicativi di questo fatto. É una Giunta che non raggiunge in maniera evidente i risultati così altisonanti che si era prefissa. Nel campo dell'industria - adesso non voglio dire che è colpa dell'Assessore - perlomeno si avesse il coraggio in quest'aula da parte di questa Giunta (difendendo l'Assessore, non me frega niente dell'Assessore) di ammettere finalmente che c'è un momento di grave crisi industriale in questa nostra regione e che forse la politica industriale va rivista, che forse i finanziamenti per le grosse imprese vanno ripensati a misura di altre industrie.

Non è pensabile che questa Giunta si appresti domani, l'antivigilia di Natale, a convocarci all'ultimo momento per farci visitare l'ospedale, presentandoci il piano di nuova ristrutturazione dell'ospedale, quando in quest'aula non abbiamo ancora parlato della scelta che questo Consiglio deve fare, una volta per sempre, su questo ospedale. E potrei continuare, ma sono argomenti che purtroppo, e me ne rendo conto, difficilmente possono essere concilianti, se si vuol giocare - come ho detto in apertura - di furberia. E devo dire che questa mozione in particolare dà questa possibilità e me ne dispiace. Ma prima o poi questi argomenti saranno affrontati, mi auguro, in quest'aula.

Oggi non è possibile affrontarli con questa mozione che, per il taglio che le è stato dato (dico questo pur capendo le motivazioni che hanno portato i colleghi a presentarla), presenta un duplice aspetto. Primo, non raggiunge l'obiettivo che invece io, a differenza del collega Lanièce, intenderei raggiungere, e giustamente il Presidente rimarca il fatto che l'amico Lanièce dice che non gli interessa far cadere la Giunta o l'Assessore.... Invece io voglio raggiungere questo obiettivo, non per un gioco delle parti, ma per le motivazioni che ho cercato di portare, o quanto meno, se non a far cadere la Giunta, a far riflettere la Giunta, questo sì.

Secondo, la mozione rischia di apparire un po' antipatica, perché è come se si presupponesse da una parte un apparato dell'Assessorato oltremodo efficiente e quasi sospetto, e dall'altra un Assessore un po' assente. A noi non interessa, perché riteniamo che, almeno così era in passato, l'Assessore al turismo della Regione Valle d'Aosta debba avere un ruolo tale da condurre davvero un assessorato e quindi da condurre davvero un apparato.

Per questi motivi ci asterremo dal votare questa mozione.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce per dichiarazione di voto.

Lanièce (GA) Solo brevemente per rispondere a quanto ha detto il Presidente della Giunta.

Come hanno già detto altri colleghi, il Presidente è stato molto abile nel cercare di evadere questa mozione, che chiedeva nel deliberato di costituire una commissione di inchiesta, e non chiedeva le dimissioni dell'Assessore, quindi ci siamo attenuti ad una richiesta fatta in questa mozione.

Perché questa scelta? Volevamo anzitutto verificare se questi fatti che sono stati posti all'attenzione del Consiglio fossero veri. Se questi fatti risultassero veri, penso che sarebbe automatica l'azione politica seguente. Ma giustamente, per correttezza forse, si preferisce prima verificare se questi fatti corrispondono al vero.

Il Presidente della Giunta dice che i consiglieri Lanièce e Linty avrebbero potuto presentare interrogazioni o interpellanze sull'argomento: ma interrogazioni e interpellanze sono già state presentate e le risposte sono sempre state evasive; quindi come può un Consigliere di minoranza sapere se i fatti esposti corrispondono o meno a verità? L'unica possibilità era di costituire una commissione consiliare, composta da consiglieri regionali, che verificasse cosa in pratica è accaduto: se veramente un concerto è stato pagato, senza che venisse fatto, se sono stati erogati dei contributi ad un giornale per pubblicità istituzionale in un periodo di chiusura del giornale stesso. Mi sembra che questi siano fatti gravissimi, anche se consistono solo in 15 milioni, ma qui si rischia il penale, non è una cosa da poco.

Quindi, dato che ci sono queste notizie, ci siamo preoccupati di farle sapere e di chiedere di verificare se sono vere; per farlo, l'unica possibilità era di nominare una commissione di inchiesta. É ovvio che se la commissione di inchiesta dovesse appurare che questi fatti sono veri, avrebbe luogo automaticamente l'azione politica susseguente.

Abbiamo fatto un passo alla volta; probabilmente qualcuno preferiva che chiedessimo le dimissioni subito dell'Assessore, ma noi abbiamo seguito un percorso diverso: abbiamo chiesto prima di verificare se quanto detto dal sottoscritto e dal Consigliere Linty corrisponde al vero. Il Presidente della Giunta non ha smentito quanto ho detto in merito allo Sport Valdôtain o al concerto; allora cominciamo a prendere questi fatti e a verificare se sono veri o meno, e per verificarli basta nominare una commissione di inchiesta. La maggioranza è sicura della verità? Allora nomini la commissione.

Perché avete paura di nominarla? Forse perché quanto ho detto corrisponde al vero? Allora sì, chiediamo le dimissioni dell'Assessore e poi di tutta la Giunta.

Ma noi vogliamo solo sapere se quanto detto da noi corrisponde al vero; se la decisione di affidare in continuazione alla ditta York tutte le scelte per quanto riguarda l'impianto di innevamento artificiale è una decisione oculata e giusta, benissimo, noi vogliamo saperlo. Qualcuno mi dice che sono le società che lo fanno; benissimo. Ma noi abbiamo nominato una commissione tecnico consultiva, ai sensi di una legge regionale, che ha il compito di verificare la congruità di queste spese. Se poi si va a vedere un verbale dove si reputa congrua una spesa di 600 milioni, di cui una parte è dovuta ad un errore della società che chiede un contributo, questo è un fatto grave che deve essere valutato. Ma chi lo deve valutare?

Io non posso valutarlo con una interrogazione, mi inventerebbero qualsiasi storia. Ho presentato diverse interrogazioni sulla Valdenia e mi hanno detto, tanto per dire che tipo di risposte ho avuto da questa maggioranza, che il materiale è tutto in archivio ed è consultabile, ma che, dato il peso di fotocopiare tutto l'archivio, un plico di carte alto più di 20 cm, è messo a disposizione per la consultazione. Uno chiede dei dati e gli dicono di venire a guardarseli da sé perché non è possibile fotocopiarli. Avevo presentato due mesi fa una interrogazione all'Assessore Mafrica chiedendogli dei dati su alcune ditte, mi è stato risposto che questo non era possibile per l'assenza del tecnico che schiaccia il pulsante dell'elaboratore contabile. Allora, ditemi come fa un Consigliere di minoranza ad avere delle informazioni da questa amministrazione regionale, se questa è la trasparenza, va benissimo!

A questo punto ci siamo detti che era venuto il momento di verificare questi fatti, chiedendo una commissione di inchiesta; mi sembra che questa sia già di per sé una scelta politica. É ovvio che se questi fatti risultano veri, si avranno delle conseguenze politiche, perché chi doveva controllare l'operato di questo Assessorato non lo ha fatto, susseguentemente penso che prenderà una decisione politica.

Ma facciamo un passo alla volta, non possiamo mettere il carro davanti ai buoi. Secondo me abbiamo fatto una scelta giusta. Poi se qualcuno cerca di smontare una mozione, è altra cosa, e il gioco della maggioranza è questo; però qui ci sono dei fatti che meritano di avere delle risposte. Purtroppo le risposte, come tutti i consiglieri di minoranza hanno già detto, non vengono mai date, o vengono date in modo diverso dalla realtà, per cui l'unica possibilità era di nominare una commissione composta da consiglieri che verificasse questo.

Non si vuole? Ne prendiamo atto. Ma per questo non si può dire che la mozione non ha valore politico.

Questa è una mozione che si pone due obiettivi: verificare se questi fatti corrispondono al vero; in caso affermativo, prendere atto che l'Assessorato non è stato gestito oculatamente, che l'Assessorato non ha fatto delle azioni politicamente giuste. Ne consegue, come è ovvio, una responsabilità politica e una eventuale responsabilità tecnica dei funzionari. Noi chiediamo solo di indagare, di sapere se questi fatti sono veri e chi sono i responsabili. Non so cosa bisognerebbe fare ancora, per avere delle notizie in questo Consiglio regionale. Chiedo informazioni al Presidente della Giunta: mi dica lei come faccio a sapere di chi è la responsabilità di questi fatti, se questi fatti sono più o meno veri? Penso che sia io che il Consigliere Linty abbiamo fatto un'azione di informazione preventivamente, e anche se la politica è fatta da opposizione e maggioranza, per cui l'opposizione dovrebbe sempre dire no, questo è un modo di fare opposizione che non appartiene né a me né al Consigliere Linty. Noi vogliamo prima sapere se i fatti corrispondono al vero, e susseguentemente faremo le nostre azioni politiche; ma prima vogliamo avere risposte e non ci possiamo fidare di quelle date dall'Assessorato, quindi chiediamo la commissione di inchiesta.

Mi sembra che sia una normale richiesta di informazioni, politica, perché ovviamente alla risposta data dalla commissione seguirà un'azione politica. Quindi cercare di fuorviare a questa richiesta vuol dire solo cercare di passare sopra ad un problema che resta attuale, perché purtroppo ci sono sempre più pesanti interrogativi su questo Assessorato, e a questi interrogativi non ci viene mai data risposta. Che poi questi interrogativi dipendano solo dall'assessore, dalla parte politica, o dai funzionari, ognuno può pensarla come vuole. Giustamente noi vogliamo sapere chi sono i responsabili, se questi fatti sono veri o meno, e l'unica possibilità per noi di avere una risposta certa, era la nomina di una commissione consiliare. Ancora una volta non si è voluto, ne prendiamo atto.

Non ritiriamo la mozione, vorrà dire che cercheremo di avere questi dati, oppure questi dati rimarranno nel nulla, sperando che qualcun altro riesca a darci delle risposte al riguardo. Ripeto che non c'era nessun problema, se voi siete sicuri che quanto ho affermato non ha fondamento, ma per quale motivo non nominare la commissione di inchiesta? Anzi, ancora meglio, per dimostrare che tutto quanto è stato detto dai consiglieri di minoranza non corrisponde al vero. Probabilmente non è così.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.

Chiarello (RC) Non ho sottoscritto questa mozione, anche perché con quelle premesse avrei presentato una mozione di sfiducia all'Assessore, come ha già detto Tibaldi.

Però quello che mi ha lasciato stupito, Presidente, è la durezza e la non chiarezza delle sue risposte, perché non ha risposto a nessuna delle domande poste dalla mozione. Ha fatto solo un mettere contro umanamente l'Assessore e un Consigliere.

Condivido quello che ha detto Linty: certe volte l'uomo-assessore deve anche estraniarsi, perché quando c'è una battaglia politica, quando ci sono delle linee politiche diverse, quando ci sono delle forze politiche che concepiscono la gestione di un assessorato in modo diverso da come viene gestito, ci possono essere anche queste richieste. Il Presidente nella sua risposta è come se avesse detto: se ci sono delle cose che non vanno, ci saranno i giudici. Non lo ha detto esplicitamente, ma ha puntualizzato: non siamo noi che dobbiamo fare commissioni, ci saranno altri che devono pensarci. Io non la vedo così. Se ci sono delle cose che non vanno, dobbiamo anche essere in grado di fare, come ha detto Lanièce, una commissione che possa valutare certi fatti, e non aspettare che altri al di fuori di questo palazzo valutino. Però questo non vuol dire mettere umanamente una persona contro l'altra; ci sono delle idee politiche e delle idee di gestione diverse.

Il Presidente non ha risposto a nessuna domanda; prima ho detto che questa maggioranza ha un eccesso di potere, in questo caso lo ribadisco. Avevo deciso di astenermi sulla mozione, invece voto a favore.

Presidente I proponenti intendono mantenere la mozione, andiamo quindi alla votazione.

Pongo in votazione la mozione in oggetto:

Presenti: 29

Votanti: 27

Favorevoli: 4

Contrari: 23

Astenuti: 2 (Dujany e Marguerettaz)

Il Consiglio non approva

Presidente Con questo atto terminiamo i lavori del Consiglio. Rammento fra l'altro che è l'ultimo Consiglio del 1996. Interpretando il pensiero del Consiglio, formulo gli auguri alla stampa, al pubblico, alla comunità, ai consiglieri e ai dipendenti tutti.

La seduta è tolta.