Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 2750 du 20 novembre 1991 - Resoconto

OGGETTO N. 2750/IX Assegnazione degli alloggi dell'ex Casa Gagliardi (Interpel-lanza).

Presidente Do lettura dell'interpellanza presentata dal Consigliere Riccarand:

Interpellanza Constatato che da quasi due anni i tredici alloggi dell'ex Casa Gagliardi di Via Saint Martin de Corléans acquistata e ristrutturata dalla Regione con una spesa di vari miliardi, sono vuoti e inutilizzati;

Ricordato che tali alloggi erano stati acquistati dalla Regione per utilizzarli come edilizia residenziale pubblica nell'ambito delle necessità connesse alla ristrutturazione del Quartiere Cogne;

Evidenziata l'assurdità di tenere chiusi, vuoti, in stato di progressivo degrado, tredici alloggi in una città con centinaia di sfrattati e molte situazioni drammatiche;

il sottoscritto Consigliere regionale del Gruppo Verde Alternativo

interpella

la Giunta regionale per sapere che cosa intende fare per evitare di mantenere vuoti ed inutilizzati i tredici alloggi dell'ex Casa Gagliardi provvedendo invece ad assegnarli, in accordo con il Comune di Aosta, a famiglie sfrattate ed in grave situazione di disagio abitativo.

Presidente Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

Riccarand (VA) Questo è un argomento che a metà degli anni ottanta era stato più volte affrontato in Consiglio regionale. L'ex Casa Gagliardi di Via Saint Martin de Corléans era stata acquisita dalla Regione con l'obiettivo iniziale di usarla come edificio di edilizia residenziale pubblica nell'ambito delle esigenze connesse al progetto di ristrutturazione del quartiere Cogne. Si pensava, cioè, di usare gli alloggi che si potevano ricavare attraverso una ristrutturazione dell'edificio come "volano", come casa parcheggio in un certo senso, per facilitare il processo di rapida ristrutturazione del quartiere Cogne.

Successivamente, su questa volontà che aveva determinato l'acquisto, si era inserita una operazione a nostro avviso non accettabile e non chiara, per cui era stato previsto che in una prima fase questi alloggi sarebbero stati assegnati a dei militari per poi ritornare alla Amministrazione regionale, per esigenze cittadine e regionali, in una fase successiva. Il risultato è che, fatto il progetto, appaltati i lavori, conclusa la ristrutturazione, sono passati quasi due anni e l'edificio è rimasto quasi completamente vuoto; credo siano stati realizzati tredici alloggi, sono begli alloggi, fatti anche con una spesa notevole da parte dell'Amministrazione regionale che, lasciati vuoti, si stanno rovinando: basta passare davanti alla casa per vedere lo stato in cui si sta riducendo quell'edificio, le erbe che crescono dappertutto, la situazione di visibile degrado che si manifesta in ogni struttura che rimane vuota per troppo tempo.

Quindi la richiesta che viene fatta con questa interpellanza è di capire come mai si è verificata questa situazione, come mai in una città in cui c'è un problema abitativo acuto, in cui vi sono situazioni di grave disagio, in cui ci sono centinaia di famiglie con sfratti esecutivi che non sanno come trovare una soluzione, in cui bisogna pensare di ricorrere a soluzioni provvisorie in alberghi, eccetera, non si utilizza questo edificio nell'ambito delle esigenze abitative della città di Aosta e perché non lo si fa rapidamente.

Vorrei avere delle risposte chiare rispetto a questo punto.

Presidente Ha chiesto di parlare l'Assessore all'ambiente, territorio e trasporti, Fosson, ne ha facoltà.

Fosson (DC) E' opportuno ricordare che il Consiglio regionale, con deliberazione n. 518 del 10 maggio 1989, ha approvato lo schema di convenzione fra l'amministrazione militare e la Regione, in cui si prevede la permuta di immobili di proprietà dello Stato, siti in vari comuni della regione, non più necessari alle esigenze militari, con il fabbricato ex Casa Gagliardi ristrutturato - come ricordava il Consigliere Riccarand - in alloggi da destinarsi al personale militare. L'articolo 7 della convenzione, approvata dal Consiglio regionale, prevedeva che il possesso degli immobili demaniali fosse anticipato all'Amministrazione regionale alla data di sottoscrizione della convenzione.

In applicazione della detta convenzione, la Giunta regionale, con provvedimento del 23 agosto 1991, aveva proposto al Consiglio regionale la permuta di detti immobili, subordinandola all'esito negativo per la Regione di un ricorso per conflitto di attribuzione proposto innanzi alla Corte costituzionale.

Atteso che la Corte, con sentenza 383/91, ha affermato che sono trasferiti al demanio regionale, a norma dell'articolo 5 dello Sta-tuto, i beni dello Stato quando questi hanno perso l'attitudine alla difesa dello Stato ed ai servizi di carattere nazionale, anche qualo-ra detta destinazione venga a cessare successivamente alla entra-ta in vigore dello Statuto, la Giunta regionale ha già predisposto il ritiro della proposta di permuta sopracitata. Non appena sarà confermato da parte dell'amministrazione finanziaria dello Stato il trasferimento, ai sensi dell'articolo 5 dello Statuto, dei beni pro-venienti dal demanio militare di cui alla convenzione approvata nel 1989, la Regione potrà rientrare nella piena disponibilità dell'immobile e conseguentemente decidere sulla sua destinazione.

In proposito, in una recente riunione della commissione regionale per la graduazione degli sfratti in relazione alla grave emergenza in atto, è già stata esaminata la eventualità di destinare quegli alloggi all'emergenza abitativa. Ovviamente saranno necessari, come ricordava il Consigliere Riccarand, riferendosi alla situa-zione della casa, alcuni lavori di sistemazione e di manutenzione.

Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

Riccarand (VA) Non sono soddisfatto della risposta, perché nel momento in cui c'è stata la sentenza che ha riconosciuto il diritto della Regione di entrare in possesso di questi beni dello Stato, senza contropartite, rispetto a questa ipotesi di permuta che già noi non avevamo accettato allora, perché l'edificio della Casa Gagliardi (basta andare a leggersi le deliberazioni del Consiglio regionale) era stato acquisito non con quella finalità, ma con lo scopo di fare alloggi di edilizia residenziale pubblica, a maggior ragione - dicevo - dopo questa sentenza della Corte costituzionale, bisogna rapidamente tornare sulle finalità iniziali.

Quindi chiedo alla Giunta regionale di portare al più presto in Consiglio regionale un provvedimento, con cui si revoca formalmente quella proposta di permuta e in cui si decide di assegnare questi alloggi ai fini di edilizia residenziale pubblica, evidentemente in accordo con il comune di Aosta e in base alle esigenze molto forti che ci sono nella città di Aosta.