Oggetto del Consiglio n. 707 del 25 settembre 1989 - Resoconto
OGGETTO N. 707/IX - INCONVENIENTI NEL FUNZIONAMENTO DELLA FUNIVIA AOSTA-PILA. (Interpellanza)
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dal Consigliere Riccarand ed iscritta al punto 21 dell'ordine del giorno.
INTERPELLANZA
APPRESO che nel corso del mese di agosto si sono verificate numerose ed improvvise fermate nel funzionamento della funivia Aosta-Pila costringendo i passeggeri a lunghe, scomode e preoccupate attese all'interno delle cabine;
APPRESO ALTRESI' che sarebbero stati individuati dei cedimenti in alcune strutture dell'impianto che richiederanno onerosi interventi di sistemazione;
RILEVATO che questi fenomeni sono strani e sorprendenti in un impianto nuovo, funzionante da appena un anno;
il sottoscritto Consigliere
INTERPELLA
la Giunta regionale per sapere:
1) per quali motivi si sono verificate le improvvise e numerose fermate dell'impianto nel corso del mese di agosto;
2) se è vero che sono stati constatati dei cedimenti in alcune strutture dell'impianto e di quali entità;
3) se esiste un collaudo completo e definitivo dell'impianto e qual è stato il costo complessivo dell'opera;
4) che cosa si intende fare per rendere più efficiente il servizio ed eliminare gli inconvenienti che si sono verificati.
PRESIDENTE:Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.
RICCARAND (NS):Abbiamo appreso che, specie nel mese di agosto, ma anche in seguito, si sono verificate numerose ed improvvise fermate nel funzionamento della funivia Aosta-Pila, a volte di pochi minuti, ma a volte anche di un quarto d'ora o di mezz'ora; mi è stato riferito che in un caso, verificatosi il 23 agosto, c'è stata un'interruzione di un'ora, durante la quale i passeggeri hanno dovuto addirittura attendere nelle cabine che la funivia si rimettesse in funzione. Mi sono giunte anche delle notizie ufficiose di cedimenti, che si sarebbero manifestati in alcune strutture dell'impianto e che richiederanno onerosi interventi di sistemazione.
Poiché si tratta di un impianto nuovo, che è entrato in funzione da poco più di un anno, è piuttosto strano che si verifichino questi inconvenienti e si registrino dei cedimenti strutturali, con questa interpellanza si vuole accertare se effettivamente questi inconvenienti si sono verificati, in che misura, quali sono i problemi che interessano le strutture della funivia Aosta-Pila, come mai sono stati segnalati questi cedimenti che hanno determinato l'interruzione del servizio e come l'Amministrazione intende provvedere per garantire un migliore funzionamento a questo impianto funiviario.
PRESIDENTE:Ha chiesto la parola l'Assessore ai Lavori Pubblici, Fosson; ne ha facoltà.
FOSSON (DC):Alle domande poste dal Consigliere Riccarand, che rispecchiano sue giuste preoccupazioni, che sono anche oggetto di attenzione da parte della Giunta regionale, rispondo sulla base di una relazione che mi sono fatto predisporre dall'ingegner Illing, che è stato direttore dei lavori dell'impianto Aosta-Pila.
Rispondo ora alla prima domanda, quella relativa alle fermate dell'impianto. Nel corso del mese di agosto, l'impianto è stato soggetto ad alcune interruzioni di esercizio a causa della frequenza dei temporali, tipici del periodo estivo, che hanno colpito la zona tra Aosta e Pila e che sono particolarmente influenti per la telecabina a causa della sua elevatissima lunghezza.
Le scariche atmosferiche ed il vento, che usualmente accompagnano i temporali, determinano l'intervento dei sistemi elettronici di sicurezza ed il conseguente repentino arresto dell'impianto. I fulmini provocano, infatti, variazioni della tensione nel circuito di sicurezza di linea che eccedono i limiti permessi. Per il vento vi è una velocità limite precisa, posta dalla normativa, oltre la quale gli impianti devono fermarsi.
La procedura normalmente attuata, nel caso in cui si noti l'approssimarsi di un temporale, è quella di scaricare la linea dai passeggeri e di fermare l'impianto stesso, disinserendo quindi i circuiti di sicurezza collegati per l'intero sviluppo della linea, finché il pericolo non viene superato. Tale procedura, che è semplicemente applicabile per gli impianti funiviari normali, è resa più complessa per la telecabina Aosta-Pila a causa della sua lunghezza, che per il totale dei due tronchi è di 4.930 metri, per cui è necessaria una particolare attenzione, capacità di previsione e accuratezza di giudizio per valutare con sufficiente anticipo l'evolversi della situazione meteorologica ed avere quindi il tempo necessario per completare l'operazione di scarico dei passeggeri, prima che il temporale si manifesti apertamente.
In un solo caso, verificatosi il 14 agosto, l'evoluzione della situazione meteorologica fu talmente rapida da permettere a malapena di completare le operazioni di scarico-passeggeri, ma non di porre in isolamento la linea; per cui una scarica atmosferica nelle vicinanze, convogliata dai circuiti di sicurezza, ha causato il repentino arresto e la messa fuori servizio di numerose schede elettroniche dei circuiti di controllo. Il fatto avveniva verso le 16,30 ed il tecnico di servizio, messosi subito all'opera, rilevava la presenza di numerosi circuiti danneggiati. Le conseguenti operazioni di ripristino venivano completate solo a notte inoltrata, in modo da permettere la ripresa regolare del servizio il giorno successivo. A causa dell'arresto forzoso, gli utenti rimasti a monte ed a valle venivano trasportati a destinazione con un servizio sostitutivo di autobus.
Alle irregolarità di esercizio dovute a cause atmosferiche si deve aggiungere, nel mese di agosto, una sola ulteriore interruzione del servizio, conseguente al corto circuito avvenuto in un diodo di una delle circa 1.000 schede installate negli armadi elettronici, per il controllo di tutti gli apparati e per la sicurezza dell'esercizio, in rispondenza alle normative previste dal Ministero dei Trasporti.
Il diodo in questione ha causato l'intervento del fusibile di protezione e l'interruzione di alimentazione a vari circuiti, a cui è seguito immediatamente l'arresto dell'impianto. Data la difficoltà di individuare il diodo in corto circuito, il Direttore di esercizio decideva lo scarico dei passeggeri presenti sulla linea mediante il motore di recupero. Questa operazione, a causa della lunghezza dell'impianto, ha richiesto circa 2 ore per essere completata. Riparato il guasto, l'esercizio è ripreso regolarmente.
Le cause dell'interruzione dell'esercizio, come si può rilevare, sono state fuori dal controllo dei responsabili della gestione dell'impianto. La caratteristica peculiare della telecabina, la sua elevata lunghezza, che permette il collegamento diretto da Aosta a Pila, la rende però soggetta a maggiori condizionamenti atmosferici rispetto ad altri impianti similari e contro tali condizionamenti non si può fare molto di più.
Possiamo ancora dire che le apparecchiature elettroniche di controllo installate sull'impianto sono altamente sofisticate e la società Pila è, di conseguenza, impegnata in un programma di acquisizione di tecnici elettronici specializzati e nella formazione di propri tecnici elettronici, per poter eseguire prontamente le necessarie messe a punto dell'apparecchiatura di controllo.
La seconda richiesta concerne la constatazione di cedimenti in alcune strutture dell'impianto. Nel mese di ottobre del 1988, la società Agudio denunciava che era stato riscontrato un cedimento della fondazione del sostegno n. 3 del primo tronco. Immediatamente veniva analizzata la situazione e venivano predisposti gli interventi per eliminare il difetto.
Il cedimento risultava causato dalla preesistenza, nell'area di posa della fondazione, di una cava coltivata per l'estrazione di inerti, successivamente riempita con materiali di riporto. Voglio sottolineare che l'abbassamento del piano di fondazione non si presentava uniforme e c'era uno spostamento, rispetto alla verticale, di circa 12 primi di grado della linea, abbondantemente inferiore ai limiti di tolleranza della normativa ministeriale, che sono di 30 primi di grado.
L'impresa eseguiva immediatamente il ripristino della stabilità del sostegno a sue spese, con l'intervento della ditta Trevi S.p.A. di Cesena, specializzata nel settore perforazioni e fondazioni profonde. L'operazione è consistita nella perforazione e nella successiva iniezione di 6 micropali del diametro di 200 millimetri fino alla profondità di 22 metri. Il lavoro, che è stato iniziato il 24 novembre 1988, è stato completato entro il 1° dicembre, in tempo quindi Per consentire l'apertura della telecabina per la stagione invernale 1988/89. Di tutto ciò sono stati costantemente tenuti informati l'Ufficio speciale Trasporti ed Impianti fissi di Torino e l'Ufficio speciale della Motorizzazione civile, che sono preposti alla verifica della sicurezza dell'esercizio.
I calcoli della linea, con le nuove posizioni delle rulliere dovute alla messa a punto del sostegno, venivano quindi rifatti, verificando la corrispondenza a quanto disposto dalla normativa. Da allora il sostegno è stato tenuto sotto osservazione e non ha manifestato alcun ulteriore spostamento.
La terza richiesta concerne l'esistenza di un collaudo. In data 19 marzo 1988 è stato eseguito un collaudo statico delle strutture in cemento armato e metalliche, relative alle stazioni ed ai sostegni di linea, a firma dell'ing. Maione e dell'ing. Vallacqua, che è stato successivamente depositato presso l'Assessorato ai Lavori Pubblici in data 22 marzo 1988.
Un altro collaudo per l'autorizzazione all'apertura al pubblico esercizio si è svolto il 28-29 e 30 marzo 1988, alla presenza della Commissione ministeriale, nominata dal Ministero dei Trasporti e composta da 7 tecnici, che ha effettuato le verifiche e le prove funzionali ai sensi di legge, concedendo, a seguito del risultato positivo delle prove, il nullaosta tecnico per l'apertura al pubblico esercizio dell'impianto, in data 1° aprile 1988.
E' in corso di completamento il collaudo definitivo dei lavori (di carattere tecnico e amministrativo e che quindi terrà conto dei precedenti collaudi, quello statico e quello della Motorizzazione), ai sensi della legge sui lavori pubblici, da parte della Commissione di ufficiali collaudatori nominata dall'Amministrazione regionale e composta dal dott. Francesco Casale di Bologna, dall'ing. Maione e dall'ing. Vallacqua di Aosta.
Per quanto riguarda il costo delle opere si può sinteticamente delineare il seguente quadro, distinto in tre parti:
a) appalto principale per le opere in cemento armato ed elettromeccaniche, costruzione della linea e vetture: 13.341.500.000 lire;
b) per lavori di tamponamento esterno, copertura, impianti tecnici ed abbellimenti: 2.777.097.671 lire;
c) fornitura per l'installazione di opere elettromeccaniche per la cabina di sezionamento e trasformazione dell'energia elettrica (si tratta in pratica della cabina ENEL presso la stazione di Les-Fleurs): 125.979.295 lire.
Il totale dei lavori, quindi, ammonta a 16.244.576.966 lire.
All'esame degli ufficiali collaudatori ci sono riserve, da parte delle imprese, per 165.000.000 di lire, dell'ordine cioè dell'1% rispetto all'importo globale dei lavori.
Per completare il quadro espositivo, aggiungo che gli inconvenienti, a parte quello del cedimento del pilone, che comunque è ampiamente al di sotto dei limiti di tollerabilità e rispetto al quale è stato preso immediato provvedimento e la cui situazione viene tenuta costantemente sotto controllo, sono dovuti alla sofisticazione, estremamente spinta, dell'impianto, che è complesso ed è gestito ed assistito da apparecchiature elettroniche suscettibili di sbalzi e di inconvenienti proprio per la loro sofisticazione.
Si dà atto che alle ore 12,19 riassume la Presidenza il Presidente Bich.
PRESIDENTE:Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.
RICCARAND (NS):Ringrazio l'Assessore Fosson della sua risposta molto dettagliata, che però conferma la fondatezza di alcune preoccupazioni e di alcuni rilievi. Si tratta certamente di un impianto molto sofisticato, forse troppo, visto che è difficile padroneggiarlo in coincidenza di inconvenienti imputabili ad eventi atmosferici, già noti peraltro fin dall'inizio.
Sorprende quindi che, di fronte ad un impianto che è costato oltre 16 miliardi, si possano verificare dei fatti, come il cedimento parziale delle fondazioni di un pilone di sostegno del quale ha parlato l'Assessore Fosson, che sono piuttosto sorprendenti, a soli sei mesi da quando questo nuovo impianto è stato adibito a pubblico servizio. La corrispondenza tra la funzionalità dell'impianto ed il costo che abbiamo dovuto sostenere fa sorgere qualche perplessità. Possiamo solo augurarci, ed in tal senso sollecitiamo l'Amministrazione, che si adottino tutti i provvedimenti necessari affinché non si abbiano più a ripetere gli inconvenienti che si sono verificati in particolare nello scorso mese di agosto e che hanno creato notevole disagio, specialmente tra i passeggeri che hanno dovuto attendere oltre un'ora prima di essere scaricati.
L'interpellanza aveva appunto lo scopo di sollecitare una sistemazione definitiva di questa linea. Speriamo che il collaudo definitivo venga completato in tempi brevi e che non si verifichino più gli inconvenienti lamentati.