Oggetto del Consiglio n. 516 del 10 maggio 1989 - Resoconto
OGGETTO N. 516/IX - ISTITUZIONE DEL SERVIZIO PER LA RACCOLTA SEPARATA DEI RIFIUTI PERICOLOSI E MODALITA' DI SMALTIMENTO. (Interpellanza)
PRESIDENTE:Do lettura dell'interpellanza in oggetto, presentata dal Consigliere Riccarand ed iscritta al punto 17 dell'ordine del giorno dell'adunanza odierna.
INTERPELLANZA
PREMESSO che l'articolo 3 della legge 441/87 ha reso obbligatoria la raccolta separata ed il conseguente adeguato smaltimento per i rifiuti definiti "pericolosi", ai sensi dell'articolo 8 del D.P.R. 915/82;
RICORDATO che il punto 1.3 della delibera del Comitato Interministeriale del 27.7.84 ha specificato che tali rifiuti pericolosi sono le pile, i farmaci e i prodotti recanti sull'etichetta il marchio T. e/o F.;
RICORDATO altresì che l'obbligo di istituire il servizio è a carico dei Comuni e doveva essere attuato entro il 27.4.1988;
AL FINE di verificare se in Valle d'Aosta si è provveduto ad istituire il servizio separato di raccolta e di smaltimento di tali rifiuti;
il sottoscritto Consigliere regionale
INTERPELLA
l'Assessore alla Sanità Assistenza Sociale per sapere:
1) quanti sono i Comuni che hanno istituito il servizio per la raccolta separata dei rifiuti pericolosi e quanti sono i Comuni inadempienti;
2) se si è provveduto ad individuare luoghi e modalità per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi;
3) in che modo si intende operare perché ci sia un rigoroso rispetto della legge e per evitare che pile e farmaci continuino a finire nei normali cassonetti e nelle discariche.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.
RICCARAND (NS):Circa un mese fa gli organi di stampa hanno riferito l'episodio dei farmaci che erano stati scaricati lungo la Dora. Dopo che gli stessi erano stati ritrovati da un pescatore, si è scoperto che erano stati gettati da un medico ché, non sapendo dove andarli a depositare, li aveva raccolti in alcuni sacchi e li aveva buttati in quella discarica lungo la Dora.
Si tratta di un episodio abbastanza significativo ed emblematico, perché su questa materia esiste in realtà una precisa disposizione di legge che impone, anzi imponeva fin dal 27 aprile 1988 a tutti i Comuni d'Italia, compresi quindi anche quelli della Valle d'Aosta, di dotarsi di un servizio per la raccolta separata dei rifiuti definiti pericolosi, soprattutto pile e farmaci scaduti, e di uno smaltimento separato di questi prodotti che sono ritenuti pericolosi. Questo episodio e ciò che ognuno di noi può verificare quotidianamente nel Comune in cui è residente ci portano a considerare che probabilmente in Valle d'Aosta la norma di legge citata, e che pure è pienamente operante, non ha trovato finora completa applicazione.
Siccome si tratta di un particolare aspetto del problema più generale dello smaltimento dei rifiuti - ma che ha una sua rilevanza particolare in quanto sia i farmaci, per la loro composizione, sia le pile, soprattutto per la presenza al loro interno di una sostanza pericolosa come il mercurio, sono dei prodotti che richiedono un trattamento particolare su cui bisogna fare molta attenzione - è importante avere il quadro definito della situazione in Valle d'Aosta, cioè se ci sono dei Comuni, e quanti sono che hanno effettivamente istituito questo servizio, che, fra l'altro, è molto diffuso anche solo nel vicino Canavese; mentre da parte della Regione si tratta invece di vedere non solo se è stata esercitata un'azione di indicazione, stimolo e sorveglianza, ma, ad esempio, se ci si è preoccupati di individuare un sistema per la raccolta delle pile e dei farmaci e per il loro smaltimento, in modo da non provocare danni.
Questo è lo scopo dell'interpellanza che, come torno a ripetere, riguarda un aspetto importante del capitolo molto più vasto e più generale dello smaltimento dei rifiuti.
Si dà atto che dalle ore 10,58 assume la Presidenza il Vicepresidente Beneforti.
PRESIDENTE:Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale, Lanièce; ne ha facoltà.
LANIECE (DC):Con provvedimento deliberativo del 7 aprile 1989 n. 3633 la Giunta regionale ha fornito ai Comuni della Regione indicazione per l'istituzione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani pericolosi, quali pile e batterie d'uso domestico e farmaci scaduti, nonché norme per lo smaltimento degli stessi.
Pur essendo dei Comuni la competenza d'istituire il detto servizio di smaltimento, si è ritenuto necessario fornire indicazioni e dettare norme sullo smaltimento finale, in quanto tali operazioni sono strettamente collegate con l'attività del centro regionale di trattamento dei rifiuti di Brissogne e rientrano nell'attività più ampia di smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Ai sensi di quanto stabilito dal regolamento di gestione del centro, spetta infatti al gestore dello stesso, oltre che la valorizzazione dei rifiuti ricuperabili, anche la ricerca di un idoneo sistema di smaltimento finale dei rifiuti urbani pericolosi. All'articolo 4 del regolamento approvato dal Consiglio ed allegato alla legge regionale si dice:
"Sono da prevedere aree opportunamente attrezzate per lo stoccaggio provvisorio, la movimentazione dei rifiuti valorizzati con raccolta separata (ferro, vetro, carta...), nonché dei rifiuti urbani pericolosi (pile, medicinali, batterie...) provenienti da raccolte differenziate e per il cui smaltimento verranno dettate apposite...". Il regolamento dice quindi che è la ditta che ha in appalto il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti che deve indicare ai Comuni come raccogliere i rifiuti in modo che la stessa ditta li possa poi smaltire.
Si evidenzia pertanto la difficoltà di avviare detto servizio prima dell'effettiva entrata in funzione del centro di Brissogne. Si ritiene comunque opportuno precisare che l'attività di smaltimento dei rifiuti urbani pericolosi rientra nell'attività più ampia della raccolta differenziata dei rifiuti, che deve essere regolamentata dalla Regione sulla base di indirizzi generali fissati dal Ministero dell'Ambiente, in base all'articolo 9 quater della legge 9 novembre 1988 n. 475, che tuttora il Ministero non ha ancora emanato. In tale articolo si dice infatti:
"Le attività di smaltimento dei rifiuti urbani, di cui all'articolo 3, 1° comma del D.P.R. 10 settembre 1982 n. 915, sono svolte dai Comuni secondo modalità volte ad assicurare la raccolta differenziata. Tale servizio di raccolta differenziata viene attivato entro il 1° gennaio 1990".
Il Ministero quindi ha postdatato l'entrata in funzione di tale servizio perché non ha ancora emanato le norme necessarie affinché i Comuni sappiano che cosa devono fare di questa raccolta differenziata. Il D.P.R. citato dice ancora:
"Le Regioni provvederanno, sulla base degli indirizzi generali fissati dal Ministero, a dare le direttive...".
Diciamo quindi che siamo ancora in alto mare perché il Ministero, visto che non riusciva ad emanare queste disposizioni, ha prorogato al 1° gennaio del 1990 l'entrata in vigore della raccolta differenziata dei rifiuti. Dall'ultima riunione che si è tenuta presso il Ministero dell'Ambiente nella settimana scorsa è trapelato che ci sarebbe una proposta ministeriale con la quale verrebbero tolti dalla raccolta differenziata i farmaci, che, essendo in quantità piuttosto elevata, verrebbero inseriti tra i rifiuti normali.
Ovviamente si tratta solo di una voce, che però sta a testimoniare che le idee non sono molto chiare neppure a livello ministeriale. Le Regioni pertanto si trovano in difficoltà nell'avviare il servizio di raccolta, perché corrono il rischio di affrontare delle spese per predisporre degli impianti che poi potrebbero anche non essere utilizzati.
PRESIDENTE:Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.
RICCARAND (NS):Bisogna distinguere molto chiaramente fra due cose: la scadenza del 1° gennaio 1990 riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti in generale, ad esclusione dei prodotti pericolosi, perché per pile e farmaci c'è un obbligo che risale all'aprile del 1988. Quell'obbligo è già stato previsto dalla legge 29 ottobre 1987 n. 441, che ha detto molto chiaramente che i Comuni "...istituiscono obbligatoriamente, entro 180 giorni dalla legge di conversione del presente Decreto, il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani pericolosi, come definito dalla delibera del 27 luglio 1984 del Comitato interministeriale...".
Per quanto riguarda le pile ed i farmaci, è da circa un anno che i Comuni sono obbligati alla raccolta differenziata; mentre tutta la materia attualmente in discussione al Ministero dell'Ambiente riguarda la raccolta differenziata degli altri prodotti: vetro, carta...
(...Interruzione dell'Assessore Lanièce...)
... Si, si parlerà anche di questo, che però è già obbligatorio per i Comuni da un anno, tant'è vero che in tutti i Comuni del Canavese, ed in gran parte dei Comuni del Nord Italia e delle zone che conosco, già esiste la raccolta differenziata delle pile e dei farmaci.
Il grosso problema è chiaramente quello del loro smaltimento e per adesso vengono stoccati in zone particolari e separate.
Questo vale anche per i Comuni della Valle d'Aosta, mentre, a mio avviso, è solo per gli altri rifiuti che si debbono ancora stabilire delle normative precise. Ricordo fra l'altro che noi abbiamo anche una legge regionale del 1982, che è rimasta sostanzialmente inapplicata, che concerne proprio il conferimento e lo smaltimento separato dei rifiuti; quindi, anche in base a questa legge noi avremmo comunque già dovuto provvedere alla raccolta differenziata dei rifiuti.
Sicuramente però, per quanto riguarda le pile ed i farmaci, non possiamo aspettare la scadenza del 1° gennaio 1990, perché tutti i Comuni e tutti i Sindaci, se non effettuano la raccolta separata, commettono omissione di atti d'ufficio, perché in base ad una precisa legge sono obbligati ad istituire il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti.
Io sollecito pertanto la Giunta a porre in atto tutte le iniziative di sostegno ai Comuni, specie per quanto riguarda la raccolta e lo stoccaggio, anche in zone o in aree provvisorie, dei rifiuti pericolosi, perché non ci si può esimere da tale obbligo. E' opportuno che al più presto i Comuni adottino questo servizio e cerchino di avviare un po' per volta la raccolta differenziata dei rifiuti anche in Valle d'Aosta.