Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 360 del 22 febbraio 1989 - Resoconto

OGGETTO N. 360/IX - MODALITA' DI APPLICAZIONE ED EVENTUALI MODIFICHE DELLA LEGGE REGIONALE 22 APRILE 1986, N. 16, CONCERNENTE: "INTERVENTI PER IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DEI SENTIERI DI MONTAGNA IN FUNZIONE DELLO SVILUPPO DEL TURISMO ESCURSIONISTICO". (Interpellanza).

PRESIDENTE:Do lettura dell'interpellanza presentata dal Consigliere Riccarand:

INTERPELLANZA

La legge regionale 22 aprile 1986, n. 16 concernente "Interventi per il recupero e la valorizzazione dei sentieri di montagna in funzione dello sviluppo del turismo escursionistico" è servita, soprattutto, a realizzare, a spese della Regione e a beneficio di privati, alcuni alberghi. Questa è la conclusione che si ricava dall'esame di una serie di deliberazioni di Giunta che, a partire dal dicembre 1986 e fino al gennaio 1989, hanno erogato alcuni miliardi di contributi a fondo perso ad alcuni privati cittadini per realizzare alcuni alberghi.

La citata legge prevedeva, tra le altre cose, la possibilità di erogare dei contributi fino al 70% della spesa prevista ad enti, associazioni e privati per l'allestimento lungo i principali itinerari escursionistici di "strutture sommariamente attrezzate a consentire il pernottamento degli escursionisti".

Invece di finanziare la realizzazione di "strutture sommariamente attrezzate" la Giunta regionale ha generosamente utilizzato i fondi pubblici per consentire a privati, sicuramente "bisognosi", di realizzare degli alberghi.

Emblematico il caso dell'albergo realizzato in località Prarayer (Comune di Bionaz) al fondo dell'invaso di Place Moulin. Attraverso una lunga serie di deliberazioni della Giunta regionale (10120/86; 9152/87; 15 03/88; 6222 /88; 202/89) due signori di Bionaz hanno già ottenuto dalla Giunta regionale contributi a fondo perduto per L.1.393.500.000 (unmiliardotrecentonovantatremilionicinquecentomila) per realizzare "una struttura sommariamente attrezzata" a cui, oltretutto, si può accedere in auto percorrendo la strada che costeggia l'invaso.

Si era partiti con una legge per i sentieri e si è arrivati invece, ad una legge per farsi gli alberghi gratis o quasi.

Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale

INTERPELLA

l'Assessore regionale al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali per sapere:

1) se non ritiene necessario ed urgente proporre al Consiglio una modifica della legge regionale n. 16/86 che, nell'attuale formulazione, si è prestata ad un uso distorto;

2) se non ritiene opportuno sottoporre ad una valutazione della competente Commissione consiliare le richieste di contributo per "strutture sommariamente attrezzate", al fine di garantire una più ampia verifica sulle decisioni;

3) quale è stata finora la gestione complessiva della legge n. 16 del 1986. In particolare, si chiede di conoscere: a) gli estremi della deliberazione di Giunta con cui è stato approvato l'elenco dei sentieri e degli itinerari di interesse escursionistico; b) gli estremi della deliberazione di Giunta con cui sono state definite le caratteristiche progettuali e costruttive delle "strutture sommariamente attrezzate"; c) gli estremi dei provvedimenti con cui sono state definite le tariffe che i beneficiari dei contributi regionali devono applicare per i servizi forniti agli "escursionisti"

PRESIDENTE: Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

RICCARAND (NS):Questa interpellanza riguarda l'applicazione della LR 22.4.1986, n. 16, concernente gli interventi per il recupero e la valorizzazione dei sentieri di montagna in funzione dello sviluppo del turismo escursionistico. E' una legge che, stante a quanto è emerso dall'analisi che abbiamo fatto, è servita soprattutto a realizzare a spese della Regione e a beneficio di alcuni privati degli alberghi. Lo scopo principale della legge avrebbe dovuto essere quello di individuare alcuni sentieri di montagna particolarmente adatti al turismo escursionistico e di valorizzarli con una adeguata segnaletica, con l'allestimento di strutture che nella legge vengono definite sommariamente attrezzate per il pernottamento degli escursionisti e in località distanti da strade carrozzabili aperte al pubblico, e con una adeguata manutenzione della segnaletica e delle strutture ricettive. Il significato della legge è stato completamente stravolto nella sua applicazione pratica. L'Assessore dirà nella sua risposta quali itinerari sono stati classificati in base all'art. 2 della legge: che ne è della segnaletica, che ne è del materiale informativo sugli itinerari che è previsto dal comma 7 dell'art. 2. Quello su cui vorrei soffermarmi è l'allestimento di quella che doveva essere una parte limitata della legge che era la questione dei rifugi di tappa, cioè quelle strutture sommariamente attrezzate che hanno dato luogo ad una clamorosa distorsione, con qualcuno che ne ha approfittato ad ampie mani.

Il caso che segnalo nell'interpellanza è quello di un albergo costruito ex novo a Prarayer in Comune di Bionaz; si tratta di un edificio su tre piani con circa 70 posti letto, con bar, ristorante, centralina idroelettrica, piazzola per l'elicottero, il tutto realizzato ad opera di un privato ma a spese della Regione, che ha già erogato ad una coppia, marito e moglie, di Bionaz ben un miliardo e 393 milioni di contributo a fondo perduto. Ci sono cinque deliberazioni di Giunta, la prima è del dicembre 1986 e l'ultima è del gennaio 1989, che portano a questa cifra che potrebbe essere anche l'ultima; comunque fino a questo momento sono stati erogati 1 miliardo 393 milioni.

Questi due signori di Bionaz o hanno un fiuto per gli affari che è veramente eccezionale, oppure hanno dei solidi agganci all'interno dell'Amministrazione, perché altre spiegazioni non ce ne sono. Infatti i due hanno acquistato una vecchia stalla a Prarayer nel novembre 1985, proprio mentre l'Assessorato regionale al Turismo stava predisponendo un disegno di legge sui sentieri e i rifugi di tappa.

Il disegno di legge è stato poi approvato in Giunta nei primi giorni di gennaio 1986, è stato approvato dal Consiglio regionale, vistato, pubblicato e alla fine del 1986 i due di Bionaz avevano già presentato il progetto per l'albergo, ricevuto l'approvazione e ottenuto i primi duecento milioni dalla Regione con la deliberazione di Giunta n. 10120 del 31.12.86.

Si trattava di un primo contributo di 200 milioni; poi attraverso quella serie di deliberazioni che dicevo prima si è progressivamente arrivati al miliardo e 393 milioni che è il punto a cui siamo attualmente. Il contributo regionale è stato deliberato - si badi bene - senza considerare il fatto che la costruzione è stata realizzata in contrasto con il Piano regolatore generale del Comune, perché si tratta di zona agricola, di zone cioè dove, in base agli strumenti urbanistici, è consentita solo la realizzazione di fabbricati rurali, cosa che non è questo edificio, oppure la sistemazione di fabbricati già esistenti, ma neanche questo è il caso dell'edificio in questione.

Inoltre, la prima deliberazione di Giunta, quella del dicembre 1986 con cui venivano dati i primi duecento milioni, ha autorizzato il contributo e l'opera senza che ci fosse un'autorizzazione ai sensi della legge Galasso; infatti quella zona è sopra ai 1600 metri e quindi ci voleva l'autorizzazione che infatti è arrivata, ma soltanto nell'estate del 1987. Oltretutto questo edificio è stato realizzato in una zona in cui si arriva in automobile, anche se la strada non è una carrozzabile aperta al pubblico; però bastava andare su nella scorsa estate (e ci sono anche delle foto a questo proposito) per vedere come di fatto ci fosse un notevole transito di automobili fino a questo rifugio di tappa.

Anche la località scelta per la realizzazione del rifugio lascia molto perplessi; mi chiedo come fa un escursionista ad utilizzare questo rifugio di tappa: ad esempio un escursionista che parte dalla diga di Place Moulin non utilizza questo rifugio di tappa perché si trova dopo cinque km di percorso in piano e quindi all'inizio della sue escursione, e del resto che arrivi da monte mi chiedo che senso abbia che si fermi a Prarayer quando facendo pochi chilometri in piano può arrivare fino alla strada carrozzabile. Comunque questa dell'ubicazione è una cosa che bisognerebbe discutere, in quanto presenta degli aspetti di perplessità.

C'è un altro aspetto che vorrei sottolineare: nella prima deliberazione che ha dato questi contributi e che è del 31.12.86 si dice che questo edificio viene costruito a m. 2005 di quota; però tutte le testimonianze che ho sentito e gli articoli di stampa hanno sempre affermato che quel nucleo di case dove è stato costruito questo edificio a Prarayer non è a 2005 m., ma è a 1993 m. sul livello del mare. In un articolo sul giornale della Comunità Montana si dice chiaramente: "L'alpeggio di Prarayer apparteneva al collegio di Aosta, i professori che si succedettero ecc.... l'alpeggio di Prarayer appartiene ora agli eredi di Federico Rosset di Valpelline, oltre a quelle stanze che esistevano già prima e che ancora accolgono i turisti a 1993 m." . In un articolo comparso su "Valle d'Aosta Ambiente" è scritto: "... mi fa pensare a quanto sta accadendo nell'alta valle di Bionaz, a Prarayer, 1993 m., che ho rivisto in questi giorni dopo tanti anni ..."

Questi dodici metri di differenza in realtà hanno una notevole importanza perché se la località era, come tutto porta a pensare, sotto i duemila metri, il contributo della Regione, ai sensi dell'art.4 della legge, doveva essere ridotta al 50%, mentre invece se era sopra i duemila il contributo era maggiore.

Infine la legge prevedeva che la capacità ricettiva di queste strutture fosse di non meno di 12 e di non più di 50 persone. E' chiaro che qui si tratta di numeri molto relativi, perché in una stanza è molto discutibile stabilire se ci possono stare due o dieci persone, però il problema è che a mio avviso è stata realizzata una struttura che per capacità ricettiva va ben oltre le cento persone. Del resto ho letto sul "Messager Valdôtain" del 1989, a pag. 43, un articolo intitolato: "Nuovo albergo a Prarayer di Bionaz: una coppia, proprietari di un vecchio edificio, lo hanno ingrandito e ristrutturato - questo è falso perché non è vero che è stato ingrandito e ristrutturato - facendone un rifugio di tappa che ha tutte le caratteristiche e le attrezzature di un albergo, capace di ospitare una settantina di persone" . Anche sul giornale della Comunità Montana del Grand Combin si parla dell'allestimento di questo rifugio che dispone di una settantina di posti letto suddivisi in camere singole, matrimoniali e, come è logico, con alcune camerate è stato realizzato un bar con annessa sala ristorante.

Questo è un caso in cui lo stravolgimento dello spirito di una legge che doveva essere mirata sui sentieri e su delle strutture, su dei servizi di sostegno all'attività degli escursionisti mi sembra totale. Lo scopo dell'interpellanza è quello di capire quale è stato l'utilizzo complessivo di questa legge, di modificare anche una normativa che si è prestata a delle distorsioni molto gravi e anche di avere delle notizie particolari su questo caso, che ci sembra una clamorosa manipolazione di una legge regionale per fini che hanno ben poco a che vedere con i suoi compiti originari.

PRESIDENTE:Ha chiesto di parlare l'Assessore al Turismo Faval, ne ha facoltà.

FAVAL (UV): En ce qui concerne la question de l'hôtel Prarayer, je dois dire que je suis arrivé à l'Assessorat presque le jour même où on a fait l'inauguration de cet hôtel même. Mais à part cela, par rapport à cette structure hôtelière, j'exprime mon avis.

Tout le monde sait qu'il y avait dans le même endroit un hôtel qui est passé dans l'histoire de l'alpinisme mondial. Il est regrettable que les actuels propriétaires n'aient pas eu la même volonté de la famille qui a été citée par M. Riccarand, de réutiliser cette structure qui entre autres est dans une position très belle, et qui joue un rôle très important dans l'histoire aussi du tourisme en Vallée d'Aoste.

Je peux ajouter aussi une autre réflexion; j'ai eu l'occasion de parcourir à l'étranger des refuges de haute montagne, c'est-à-dire des refuges placés au-delà de mille mètres, que l'on atteint uniquement l'été à pied et l'hiver au moyen de peau de phoque. Dans ces refuges, où il faut absolument réserver la place avec beaucoup de temps à l'avance, y sont prévus pratiquement les services qu'on a dans les hôtels: la douche et les chambres équipées d'une certaine façon. Je peux même vous dire que nous étions servis à table par des filles habillées en coutume local.

Donc je crois que nous aussi, nous devons entrer dans l'optique d'améliorer de plus en plus les services que nous offrons aux touristes qui viennent au Val d'Aoste. Dans ce sens je ne dirais pas que la loi a été malinterprétée; nous pouvons peut-être envisager des modifications, mais qui aillent vraiment dans le sens d'améliorer la qualité de nos services. En effet je crois que tout le monde partage l'avis que je veux exprimer, c'est-à-dire que le secteur que nous devons suivre le plus attentivement est justement celui de l'hôtellerie et des services offerts par ce secteur, car c'est là qui peut passer le futur de l'activité touristique en Vallée d'Aoste. On a trop peu de services et malheureusement de qualité trop basse. L'effort que nous devons déployer doit surtout tenir compte de cette situation. Par rapport à cette loi je répète que l'interprétation qu'on doit donner c'est d'aller dans la direction de se doter de structures toujours plus valables au point de vue de la qualité.

Donc, si l'on veut interpréter de façon littérale la loi, nous pouvons accepter que certaines parties pourraient être modifiées; mais j'insiste sur la nécessité que l'optique dans laquelle l'on interprète les lois et l'on cherche de leur donner l'application doit être celle que je viens d'expliquer. Dans ce sens nous pouvons par exemple vérifier en Commission quelle est l'opportunité à suivre.

Je demande aussi à M. Riccarand de bien vouloir m'excuser par rapport à la documentation qu'il demande dans la troisième partie de l'interpellation, aux points a), b) et c): je n'ai pas pu la porter aujourd'hui même parce que ce jour-ci les fonctionnaires n'étaient pas présents, mais je m'engage à lui faire arriver la documentation au cours de cette semaine même.

PRESIDENTE:Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

RICCARAND (NS):Sono insoddisfatto della risposta dell'Assessore; c'è qui secondo me un fatto molto grave. L'Assessore dice che non ha potuto accertare certe cose, tuttavia l'interpellanza è del 9 febbraio; può anche darsi che i funzionari siano stati impegnati, però siamo al 22 febbraio e credo che per verificare se esiste una deliberazione di Giunta con cui è stato approvato l'elenco dei sentieri e degli itinerari inerenti il turismo escursionistico non ci voglia molto. Si scoprirà fra dieci giorni se c'è o non c'è la deliberazione.

Allora, se non c'è questa deliberazione tutti i contributi che voi avete dato sono abusivi, perché qualsiasi contributo previsto da questa legge per le strutture di tappa poteva essere dato solo sulla base di un elenco approvato. Non si possono dare contributi al primo che chiede: i rifugi di tappa erano previsti sulla base di un elenco preciso di sentieri. Leggo all'art. 2: "A tale scopo l'Assessorato regionale al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali redige un elenco dei sentieri e di itinerari ritenuti più idonei e promuove lo sviluppo del turismo escursionistico ........ .Nell'ambito dell'elenco di cui al comma precedente devono essere distinti gli itinerari dichiarati di interesse regionale da quelli di interesse locale".

Si dice al comma 5 dell'art. 2: "L'elenco è approvato con deliberazione della Giunta regionale".

Soltanto su questi itinerari è consentito dare dei contributi in base alla legge per realizzare i rifugi di tappa, altrimenti il discorso non avrebbe nessun senso. Del resto, quando è stata discussa in Consiglio regionale la legge, il presentatore, che allora era l'Assessore Borbey, disse chiaramente (leggo a pag. 106 del resoconto del 19.3.86): "L'Amministrazione regionale farà un progetto completo di itinerari per cui i punti di ristoro potranno essere costruiti solo lungo questi itinerari". Allora mi chiedo come avete fatto a dare un miliardo 393 milioni di contributo ad un rifugio di tappa, punto di ristoro, albergo, chiamatelo come volete, lungo un elenco di itinerari che non esiste, che nessuno ha mai approvato. Questa è una cosa inconcepibile.

Così come vorrei sapere se c'è una delibera di Giunta sulle tariffe, perché è chiaro che tutti vogliamo le strutture ricettive, però non riusciamo a capire perché un privato che è più furbo di altri riesce a farsi dare un miliardo e 400 milioni a fondo perduto, mentre magari l'altro privato che vuol fare una struttura alberghiera deve farsi un mutuo e indebitarsi per venti anni. Pertanto ci sembra che qui ci sia stata un'applicazione totalmente sbagliata della legge.

Vorrei fare un'ultima osservazione perché l'argomento meriterebbe molte considerazioni, ma siamo solo in sede di interpellanza. Nel bilancio di previsione del 1989 ci sono ben cinque capitoli di spesa che riguardano la gestione di questa legge e sono i numeri 37175, 37180, 37185, 37190, 37195; tutti prevedono contributi in base alle varie voci della legge: allestimento di opere, segnaletica, manutenzione, ecc. Però se guardiamo l'unica voce consistente è quella di 800 milioni di contributi a privati per l'allestimento di opere e per il recupero e la valorizzazione di sentieri; le altre voci sono all'ordine di 150 milioni, 10 milioni, 50 milioni e ancora 10 milioni. Su questo capitolo, che doveva essere il capitolo secondario rispetto a tutta la gestione della legge, abbiamo invece 800 milioni, perché qui evidentemente sono già quei due o tre privati che si sono fatti l'albergo, che hanno bisogno di veder saldati i loro conti.

Qui c'è un errore di fondo nella legge e cioè non bisognava assolutamente prevedere la realizzazione di queste strutture là dove si può arrivare con strada carrozzabile; bisognava aggiungere "con strada carrozzabile distante almeno due chilometri da qualsiasi tipo di strada carrozzabile, anche se non è aperta al pubblico" perché sappiamo di fatto che la strada anche se non aperta al pubblico, diventa poi percorsa da automobili e quello che è un percorso escursionistico che alcuni devono fare a piedi, altri lo fanno in macchina andando anche a danneggiare il significato del percorso escursionistico.

C'è un altro dato di fondo sbagliato in questa legge, che è il fatto che le decisioni su questi contributi vengono assunte dall'Assessore. Ma quando mai non c'è un minimo di istruttoria, non c'è un minimo di decisione collettiva su contributi di questo genere?

Su questi due punti ritengo che questa legge debba essere rivista; c'è il discorso della sua gestione complessiva. Ripeto che non è concepibile che si siano sparpagliati così dei miliardi per dei contributi senza che esista un disegno organico, senza quelli che erano sbandierati come gli obiettivi fondamentali della legge, cioè individuare gli itinerari, segnalarli, propagandarli con particolari strumenti. Di tutto questo non si sa niente.

Non dico che non è stato fatto perché mi riservo di verificare, ma ho dei dubbi. Quello che sappiamo di sicuro è che sono stati dati dei miliardi ad alcuni pochi proprietari, a fondo perduto, per fare degli alberghi.